BERSANI STA MALE: SOLO GRILLO TARDA A FARSI VIVO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2014 @ 2:10 pm

Detto altrimenti: mi viene in mente un’altra occasione simile … (post 1264)

20 anni fa? Circa. Funerali del senatore Bruno Kessler, a Trento. Uno dei padri dell’Autonomia della Regione, già Governatore della Provincia, esponente di spicco e di “spacco” (cioè molto irruento) del centro sinistra.

Mi trovavo in ospedale a far visita ad un ciclista amico, Sergio, investito da un’auto lungo la “destra Adige”. Il ciclista era anche un personaggio di spicco della coalizione politica opposta a quella del citato senatore.

Mentre parlavamo del suo incidente, entrano in camera due suoi collaboratori politici. Lui chiede “Siete andati al funerale di Kessler?. Risposta: ”No, certo!” Si aspettavano un “bene” ed invece si sono presi un cazziatone. Sergio disse.”Di fronte alla morte, ai problemi di salute, l’uomo e la sua umanità vengono prima di ogni altra considerazione”. Bravo il mio amico ciclista, bravo anche da me (che non la penso politicamente come lui).

Pierluigi Bersani è ricoverato in ospedale. Tutte le forze politiche gli inviano tempestivamente un messaggio di solidarietà. Solo una ha tardato …

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6 Gennaio (2014): EPIFANIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Gennaio, 2014 @ 8:06 am

Detto altrimenti? Epifania, ovvero “apparire, mostrarsi a”  (post 1263)

Credenti e non credenti: Gesù si mostra ai Re Magi, simbolo del mondo intero. Fede o favola. Ma anche la favola … o mùzos delòi, la favola insegna, dicevano gli antichi Greci (Esopo) …

“I want to know God’s thoughts, the rest are details”

Epifania, tutte le feste le porta via … ma non porta via una riflessione. Fede o Favola. L’infinito dello spazio e del tempo. Fede e Scienza. Gli scienziati ci stanno provando a raccordare Fede e Scienza e soprattutto a misurare scientificamente la Fede … ma non ci riescono. Uno di essi, un tale Albert Einstein, si arrese. Infatti soleva dire “Vorrei conoscere i pensieri di Dio. Il resto sono dettagli”. Il che significa che ammetteva l’esistenza di un Dio e la non comprensibilità piena del Suo pensiero. Infinitamente più umile fu la mia domanda, ad un convegno sull’argomento, fu: “Perchè la forza di gravità esercita l’attrazione verso il basso?” E il relatore :”E’ questo lo scoglio insormontabile che tutti gli scienziati hanno ammesso di trovarsi davanti”.

Ed allora partiamo da qui. Le leggi della fisica, le regole della morale … noi possiamo solo “scoprirle” non crearle. Quelle della fisica le scopriamo studiando la natura. Quelle morali, studiando noi stessi. E quando riusciamo a “scoprire”, a “capire” un qualcosa di già esistente, un qualcosa che non è stato creato da noi, resta l’ulteriore problema: perché quella legge esiste ed inoltre perchè è formulata un quel modo e non in un altro? E da chi (o da Chi?).  Perché la forza di gravità attrae verso il basso e non verso l’alto? Perché è insito nell’uomo l’imperativo della ricerca del Bene Comune, cioè del Bene specifico che tu vuoi per te stesso, purchè non impedisca ad Altri il perseguimento del  Bene – non necessariamente uguale al “tuo” Bene, – che ogni Altra Persona ricerca per se stesso, imperativo codificato già nel Codice del Re Hammurabi 2.200 anni prima di Cristo: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te; fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te”?

Taluno potrebbe obiettare: il Bene Comune non è quello. Il Bene Comune è un altro, è la diffusione della “mia” civiltà, della “mia” ideologia. In tutti i modi, anche con la forza. Benissimo, dico io. Sit sane verum, ammettiamo pure che sia vero, che tu abbia ragione … Ma allora guardiamo un po’ dove ci hanno portato l’imperialismo coloniale ed il nazismo, tanto per fare due esempi. Ci hanno portato ad un pericoloso, ingiusto ed inumano squilibrio economico e sociale mondiale il primo e a guerre spaventose, il secondo. Ci hanno portato alla conquista di “valori” così “assoluti” che oggi sono condannati da tutti.

Nel frattempo, la forza di gravità continua imperterrita a fare il suo lavoro come da sempre …

Ma quel “taluno” non si arrende e obietta: ma quale Creazione!? Il mondo … la vita … è scientificamente provato che il mescolarsi di aria, acqua, carbonio etc, etc. può produrre l’ autogenerarsi spontaneameo di  forme elementari di vita, per cui non c’è bisogno di inventarsi l’esistenza di un Creatore. Già, penso subito io, ecco l’attacco diretto: alla creazione, cioè, alla Creazione, che insieme alla Resurrezione è il fondamento della nostra Fede. Al che mi permetto di replicare: provate allora un po’ a chiedere alla Scienza odierna, evolutissima, di creare in laboratorio anche la più elementare forma di vita, poi ne riparliamo. Provate un po’ a spiegare non tanto l’ “infinito futuro” (“questo oggetto che ho trovato in natura o che io ho costruito durerà in eterno”), quanto piuttosto l’ “infinito passato” (“questo oggetto è esistito da sempre”). Provate un po’ a chiedere alla Scienza, che ha elaborato il concetto di “conoscenza dell’infinitezza dello spazio” dimostrare che al di là della distanza di miliardi di miliardi di miliardi etc. di anni luce, esistano o non esistano altre forme di vita. Solo per rispondere con un paio di argomenti …

Già, mi si obietta, ma la Resurrezione? E qui subentra la Fede. Che poi, “quella la Fede”  noi la pratichiamo tutti i giorni, quando utilizziamo qualcosa che non capiamo, come un computer, un telefonino … utilizziamo, accettiamo anche se non capiamo come funziona. La cosa non è poi così sconvolgente. D’altra parte anche le altre religioni hanno la loro Resurrezione, che si chiamano reincarnazione; seconda vita in un paradiso pieno di giovani vergini a disposizione del “pio maschilista” di tueno; animismo.  Comunque la contestazione della Resurrezione mi preoccupa di meno della contestazione della Creazione, perchè eventualmente fa male solo a chi la pratica. Invece, mi preoccupa molto di più la negazione della Creazione, con i connessi principi morali che la nostra religione ha “copiato” dal Signor Hammurabi.

Infatti, quando questi principi sono stati sovvertiti, abbiamo avuto il colonialismo imperialistico; le stragi delle guerre di religione; la schiavitù; l’affamamento di metà del pianeta; la distruzione da parte della finanza selvaggia; le enormi disuguaglianze sociali; l’indifferenza; la corsa agli armamenti; le catastrofi nucleari; l’evasione fiscale; la corruzione; la disoccupazione; gli esodati; le guerre; le pulizie etniche; le leggi raziali; la distruzione della natura; il nazismo; l’antisemitismo; l’olocausto; la strage degli Armeni; l’esclusione dei Palestinesi; la fame; i gulag russi; le epidemie, l’intolleranza religiosa; il mobbing sul lavoro; etc..

Epifania. Apparire, mostrarsi a … anche ad Hammurabi. Infatti ora chiudo il cerchio e mi domando: ma ad Hammurabi, chi aveva detto di legiferare così? E qui casca l’asino, dico io! Infatti, se sei credente, risponderai: “Un Dio, il Dio”. Se non sei credente, risponderai: “L’Uomo, liberamente, li ha scelti come propri”. Ed io mi permetto di controbattere: “Ma perché ha “scelto” questi e non altri? Cosa c’era alla base del suo ragionamento? Alcuni cfriteri di valutazione e di scelta ….” E risiamo daccapo! Ed allora, amico, mi permetto di dirti: “Rispetto la tua scelta di atesimo, ma ti chiedo di  non essere immorale o – peggio – amorale: la moralità, infatti è innanzi tutto un valore laico. Poi, solo dopo, anche cristiano. Il che non guasta certo.

Ecco, Epifania. L’apparire, il mostrarsi della Verità … e non certo la mia, di me che cerco solo di “capire”, “raccogliere” e “descrivere” una ben più autorevole Verità.

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5 GENNAIO 1971 – 21 SETTEMBRE 2002 – 5 GENNAIO 2014

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Gennaio, 2014 @ 2:53 pm

Detto altrimenti: date familiari                    (post 1262)

 

Il 5 gennaio 1971 Maria Teresa ed io ci siamo sposati, a Genova.

Nel 2002, si è sposata nostra figlia Valentina (con Daniele), nella chiesetta della foto, in cima a Via Grazioli, a Trento.

Oggi, 5 gennaio 2014,  Maria Teresa ed io siamo andati a Messa, nella chiesetta della foto …

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BOLZANO RICCA … QUASI TUTTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Gennaio, 2014 @ 2:38 pm

Detto altrimenti: bisogna “vedere” ciò che si guarda … (post 1261)

Bolzano, 3 gennaio 2014, tardo pomeriggio. Gente a passeggio nei portici di una delle più ricche città d’Italia. Piove e nevica. Molti turisti abbandonando le piste da sci sono scesi in città tanto piove e nevica. Sono giunto da Trento per incontrare alcuni di loro, amici monzesi, amici da una vita. Passeggiamo. Ad un certo momento, con la scusa di mostrare loro un’immagine della mia nipotina, riesco a scattare – non visto – una foto ad un braccio. E’ quello di un Uomo, un barbone, accovacciato nell’androne di un portoncino, fra la gente che passeggia e le vetrine dorate. Nessuno si ferma. La gente evita anche di guardarlo o, se lo guarda, non lo “vede”. Io lo guardo, lo vedo. Ma non basta. Avrei dovuto fare di più. Non ho avuto il coraggio di avvicinarmi a lui, di fare qualcosa per lui.  Mi chiedo: se si fosse trattato di un bel cane lupo ferito, magari con una zampa visibilmente spezzata, abbandonato sul marciapiede … quanta gente si sarebbe fermata? Quanti avrebbero chiamato la Polizia Locale o l’Ente Protezione Animali …? Tanti, sicuramente.
Natale? E’ Passato, da poco ma è passato … senza lasciare tracce nella neve che cade… cade … cade …

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FOTO POST O QUADRO POST?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Gennaio, 2014 @ 2:22 pm

Detto altrimenti: voi… che ne dite?               (post 1260)


Un foto o un quadro? Le montagne sono le Maddalene che “chiudono” da Nord la Val di Non. Dietro di loro, la Val d’Ultimo. La vista è da Cavareno. Le casette riposano calde, sotto quattro coperte: i tetti, i boschi, le montagne innevate, il cielo …

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TRENTINO BICILAND: NUOVA SEGGIOVIA ZAMBANA – FAI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Gennaio, 2014 @ 7:22 am

Detto altrimenti: lettera aperta al Presidente della Provincia Autonoma di Trento  (post 1259  -  9/2014)

Egregio Presidente Rossi,

Nell’attesa delle ciclabili attorno ai laghi, noi ciclisti dobbiamo arrangiarci …

La ringrazio per avere programmato il collegamento fra il sistema ciclabile della valle dell’Adige a quello della Valsugana. Constatata questa sua sensibilità, mi permetto di sottoporLe un ulteriore progetto: il ripristino della seggiovia Zambana-Fai. Quest’opera infatti, ove correttamente reclamizzata e segnalata, avrebbe una doppia valenza: sciistico – invernale e ciclistico – estiva, in quanto attraverso una nuova, breve bretella ciclopedonale, collegherebbe il sistema delle ciclabili della Valle dell’Adige all’Altopiano di Andalo-Molveno. Inoltre, da Andalo le biciclette (già oggi – per chi lo desidera -portate in quota dalla funivia) potrebbero planare sino a Molveno- Ponte Arche. Da qui, o risalire il Passo del Ballino e quindi ricongiungersi al già ricco sistema di piste ciclabili della Busa del Garda Trentino, oppure –  chi non ami le salite – potrebbe dirigersi verso Sarche anche grazie alla già realizzata splendida e ancora poco conosciuta ciclabile del Maso Limarò (che taglia fuori le gallerie), per andare a ricongiungersi con le ciclabili della Busa.
Non Le sfuggirà come in tal modo per questa via si aggirerebbe l’ostacolo ciclistico Trento-Bus de Vela-Cadine; Trento diverrebbe il crocevia di due formidabili direttrici ciclabili: la Nord-Sud dell’Adige e la Est-Ovest della Valsugana/Molveno–Sarca–Riva del Garda e il Trentino si arricchirebbe ulteriormente, anche in vista del tracciato in corso di approntamento dal Passo Palade a Mostizzolo (collegamento Val di Non-Val di Sole); del completamento di altre piste ciclopedonali fra le quali quella della Val di Non; di quella che scende dal Lago di Tenno a Riva del Garda e la Riva del Garda-Limone.

Non voglio immaginare poi il successo che avrebbe la Nuova Funivia Trento-Trento 2000!

La ringrazio per l’attenzione e auguro Buon Anno e Buon TRENTINO BICILAND a Lei e a tutti noi, ciclisti ed operatori economici.

 Riccardo Lucatti

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OPEN BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2014 @ 9:18 am

Detto altrimenti: quasi un “Forum Blog”. Lettrici e lettori del blog, volete pubblicate voi stessi un Vostro post? (post 1258)

Amiche, amici … scrivete al mio indirizzo riccardo@trentoblog.it ed io pubblicherò il Vostro intervento come un post, a nome Vostro o con lo pseudonimo che vorrete indicarmi. E non vi preoccupate di forma, punteggiatura etc.. Curerò io stesso l’editing.

I numeri del mio blog sino ad oggi, dall’inizio del 6 dicembre 2011, cioè in 758 giorni:

1258 post pubblicati (compreso questo)
post organizzati in 43 categorie e selezionati attraverso 4562 parole chiave
1618 i commenti scritti ricevuti

Medie giornaliere:

166 i lettori
1089 le pagine lette
1189 i richiami da altri post/siti

Coraggio, amici, Vi aspetto! Potrete far conocere il Vostro pensiero!

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FIAT CHRYSLER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2014 @ 8:49 am

Detto altrimenti: tre domande sull’OM – Operazione Marchionne (post 1257 – 7/2014)

Premesso che la crescita di una SpA può prendere le mosse:

1. dal miglioramento del prodotto esistente (marketing operativo);
2. dall’ampliamento della gamma dei prodotti (marketing strategico);
3. dal far nascere nel consumatore un’esigenza che non altrimenti avrebbe avuto (marketing diabolico);
4. da R&S, Ricerca e Sviluppo;
5. dall’aggressione al mercato altrui;
6. dalla crisi altrui;
7. da M&A. Mergers and Aquisitions, acquistando altre SpA …

… mi domando:

1. Marchionne è intervenuto anche sui numeri da 1 a 6 di cui sopra?

2. A quanto ammontano i debiti della Chrysler?

3. Se era un affare, perché gli USA ce l’hanno venduta?

4. Della Chrysler, non bastava acquistarne il 51%?

5. Esistono acquisti in borsa di azioni FIAT “prima” dell’annuncio dell’operazine Chrysler?

6. Chi sono gli acquirenti delle azioni di cui al precedente n. 5?

7. Chissà se Marchionne accetterebbe di passare ad Alitalia …

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I NODI CENTRALI DELLA CRISI … no, non dell’Italia, ma della Umanità

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2014 @ 8:07 am

Detto altrimenti: proviamo e mettere a fuoco alcuni nodi fondamentali  (post 1256 – 6/2014).

No, questo proprio non dobbiamo farlo …

Riassunto della puntata: cerchiamo di sfrondare i problemi fondamentali dalle questioni minori, anche se importanti, e concentriamoci su quelle maggiori.

1. Problema Antropologico: ognuno deve sentirsi “padrone”, “cittadino”, “membro della propria comunità” cioè non più “suddito”, “utente”, “privato”. Questo vale per l’Italia e per l’Europa (e quindi per il Mondo).
2. Problema Morale: lo trovate ampiamente trattato in molti post precedenti.
3. Problema Europeo: gli Stati Uniti d’Europa sono la dimensione minima che consentirà un accordo con gli USA per la definizione dei principi morali, fiscali, finanziari, civili etc. sulla cui base si potrà imporre al “resto del Mondo (Vecchio)  la via per un Mondo Nuovo.
4. Problema delle Priorità: un esempio vale per tutti, ovvero, ritenete prioritario l’acquisto dei cacciabombardieri F 35 o il finanziamento dello start up di decine di migliaia cooperative giovanili (e non) per il rilancio turistico di altrettanti siti storico-turistici-artistici-naturalistici?
5. Problema del Riordino e Rivalutazione (vera!) dei Valori Fondanti della Democrazia. Se inizio a scriverne non la finisco più …
6. Problema dell’Evasione Fiscale: vale 150 miliardi di euro l’anno! Risolverebbe il problema della finanza pubblica italiana. Questo problema si risolve soprattutto se si costituiscono gli Stati Uniti d’Europa.
7. Problema delle Riforme Istituzionali Italiane. Se inizio a scriverne non la finisco più …
8. Problema della Giustizia Sociale. Se inizio a scriverne non la finisco più …
9. Problema dell’Eliminazione di Caste e Privilegi. Se inizio a scriverne non la finisco più …
10. Problema della riconoscibilità degli appartenenti alle Forze dell’Ordine (un numero di riconoscimento sui caschi e sui giubbotti?): Genova, 11 poliziotti del G8 – Diaz di 13 anni fa, sono stati arrestati (ai domiciliari). Mi dispiace solo che un mio (ex) amico, ex collega universitario all’Università di Giurisprudenza di Genova, giudice genovese, li abbia a suo tempo assolti. E non voglio fare nomi.

Amiche lettrici e lettori del blog, lo so che esistono altri problemi …  che l’ordine di priorità può essere diverso. Lo so, e allora … coraggio: fatevi sotto e formulate la Vostra proposta. La pubblicherò anche per intero come “post” e non solo come “commento”.

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L’INCIDENTE SCIISTICO DI SCHUMACHER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Gennaio, 2014 @ 8:33 pm

 Detto altrimenti: riflessioni di uno sciatore (post 1255 – 5/2014)

Una pista facile, larga, ben battuta, visibilità e qualità della neve ottima, nessun particolare affollamento. Quasi i pianori del nostro Grostè a Madonna di Campiglio in una bella giornata di sole. Uno sciatore di livello medio alto decide di attraversare una sorta di piccolo “spartitraffico” fra due corsie della stessa pista, in neve fresca. Solo pochi metri. Il fondo nevoso non è abbastanza spesso da ricoprire sufficientemente tutti i sassi (preferisco chiamarli “sassi” più che “rocce”) ma semplicemente da “nasconderli” alla vista. Infatti, l’ultima nevicata li ha solo “nascosti” con uno strato di 10 cm., insufficiente a sopportare il  peso dello sciatore. Gli sci si “piantano” su di un sasso. La forza d’inerzia proietta in avanti lo sciatore. Gli attacchi di sicurezza si aprono. L’uomo cade in avanti e sbatte  la testa contro un altro sasso. Affiorante o meno, non ha fatto differenza.

Un fuoripista vero fra rocce vere:  dopo la salita in funivia, la discesa dal Sass Pordoi nella Val di Mezdì

Inizialmente si è parlato di “urto contro le rocce durante un fuori pista”. Io ho subito pensato a qualcosa come la discesa dal Sass Pordoi, dal Colle del Teodulo a Cervinia, dai canaloni del Sises al Sestriere, dal Colletto Verde a Monginevro o dal muro di Serre Chevalier Le Monetier vicino a Briancon (Alta Savoia). Tutte discese che ho ripetuto più volte. Niente di tutto questo. Schumi: un banale incidente che avrebbe potuto accadere anche su una pista battuta, facile e poco innevata (quante volte abbiamo sciato – in pista – fra sassi affioranti qua e là …)

E allora, che dire? Fatalità, a mio avviso. Tristissima fatalità. Dice … ma andava veloce … taluno scrive “a 50 kmh”. Ma come ha fatto a stabilire questo valore? Schumi non aveva certo la “scatola nera” nella tasca della giacca a vento. E poi, una caduta simile è pericolosa anche a 10 kmh, e anche da fermo, oserei dire. Se da fermo scivolate e battete direttamente la testa per terra su di un sasso aguzzo … credo che gli esiti possano essere molto simili a quelli dell’incidente occorso a Schumi. No, non credo che la causa dell’incidente sia stata la velocità eccessiva.

… la pressione dell’aria sulle racchette e quindi sui polsi …

La velocità sugli sci? Per sentirla “sulle racchette” devi andare oltre i 70kmh, quando l’aria le spinge indietro con una forza crescente in via esponenziale rispetto all’incremento della vostra velocità. Non per niente adottiamo racchette in carbonio, leggere e sottilissime, meno resistenti all’aria e più reagenti alla spinta in avanti del polso. Volete imparare a valutare la velocità della vostra sciata? Fatevi portare in motocicletta e stando seduti  sul sellino posteriore del passeggero, sporgete all’esterno una mano che impugni una  racchetta da sci. Imparerete a valutare la velocità dalla pressione che la racchetta tasmette al vostro polso.

Fuori pista. In genere lo praticano veri sportivi, dopo una salita a piedi (che però, talvolta è sostituita da una salita con  impianto a fune o, per pochi ricconii, da un elicottero, il che cambia la classificazione dell’impresa) ed allora è un vero fuori pista. In questi casi usualmente si scia su percorsi molto lontani dalle piste battute, con il connesso pericolo di valanghe; più prudentemente lo si pratica lungo gli stessi percorsi ma sulla neve crostosa in primavera. Infatti, una cosa è il fuoripista in neve fresca e abbondante, altra in neve crostosa, primaverile, cioè “autobattuta”, molto più sicura e ancor più divertente se  ricoperta da un leggero strato di fresca.

Poi esiste il “fuori pista” a fianco delle piste battute. Anche questo può essere pericoloso. Ad esempio, qui da noi in Paganella, negli ultimi anni abbiamo avuto due morti a dieci metri dalla pista battuta, per slavine provocate dagli stessi sciatori.  Paganella? Sono di questi giorni tracce di fuoripista in neve fresca subito sotto l’arrivo della seggiovia Cima Paganella, lato Andalo. Tracce che si sviluppano fra sassi ancora affioranti. Come vedete, è anche fortuna …

E Schumi? A mio avviso  5% imprudenza, 95% sfortuna e fatalità. Che dire? Forza Schumi! Dai che ce la fai!

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