SCATTI DI STIPENDIO BLOCCATI? LA LEGGE DOVREBBE ESSERE UGUALE PER TUTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Gennaio, 2014 @ 5:47 pm

Detto altrimenti: … ma per alcuni è più uguale che per altri (post 1274)

Spending review, sacrifici per tutti … per quasi tutti. Ora ditemi voi: alcuni mi dicono che le mie parole “sono” pietre, nel senso che parlo molto chiaro anzi troppo. Altri che potrei essere più chiaro. Vediamo un po’ voi cosa ne pensate. Da anni sono stati bloccati gli aumenti (scatti) di stipendio biennali ai dipendenti pubblici. A tutti. Cioè, scusate, a tutti coloro che non appartengono ad alcune categorie privilegiate: magistrati, avvocati dello stato ed altri, per i quali il blocco NON vale. Ora ditemi pure. sono stato troppo chiaro, poco chiaro o solo chiaro? Fate vobis … espressione in “latinorum maccaronicus” che si capisce benissimo: “fate voi”. E poi, anche in greco andrebbe bene, perché “fate” significa “dite”, e quindi, “dite un po’ voi …” Io … io cosa dico? Io trovo quella legge immorale e incostituzionale.

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CHI LEGGE E COME LEGGE I MIEI POST?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 9:27 am

Detto altrimenti: cerchiamo di capirlo … (post 1273 – 23/2014)

Vi ho già scritto le medie giornaliere della frequentazione dei miei post (v. qualche post fa).
Oggi mi concentro su di un aspetto specifico: il 25 dicembre scorso ho avuto 97 lettori che hanno consultato 3.952 pagine (per comodità di calcolo ragioniamo su due cifre arrotondate: 100 e 4.000).

(Il dato è anomalo rispetto alla mia media giornaliera che è di 166 lettori, 1089 pagine, 1198 contatti da altri siti/post)

Fino ag oggi ho scritto 1273 post (compreso questo) riuniti in 128 pagine. Ora mi domando, il 25 dicembre scorso, cosa è successo? Che ognuno dei 100 lettori abbia aperto ognuno ben 40 pagine? Oppure che 10 lettori abbiano aperto ognuno ben 400 pagine? Oppure, all’opposto, che un solo lettore abbia aperto 4000 – 99  volte una o più pagine?

Le mie non sono domande retoriche. Sono domande vere, nel senso che io non ho la risposta al problema. E voi, cosa ne pensate? Grazie se mi aiutate a risolvere questo “mistero laico” del Natale 2013 …

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LA PROCEDURA NON LO PERMETTE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 9:14 am

Detto altrimenti: ed allora cambiamola, questa procedura! (post 1272 – 22/2014)

Il Sindaco Giorgio La Pira stava segnando le case popolari secondo equità. I suoi funzionari gli fecero notare che la procedura di legge prevedeva criteri diversi, meno equi, ma “di legge”. La Pira rispose: “Io assegno le case. Voi andate a cambiare la legge”.

E noi … quante volte ci siamo sentiti dire: “Spiacente, ma la procedura non lo consente”?

Ed allora … allora, quando si lancia un bando di gara pubblica, la legge prevede che sia individuata la figura del “Responsabile del procedimento”. Facciamo lo stesso con tutti gli altri “procedimenti” anche quelli automatati, e cioè creiamo il “Responsabile della procedura”, di ogni procedura.

Infatti si deve passare dalla efficienza (rispetto della procedura – efficienza) alla efficacia (la procedura deve risolvere i problemi della gente, non crearli – efficacia).

Ma c’è di più: individuare e prendersela con la “responsabilità della procedura” esonera da qualsiasi responsabilità i funzionari pubblici e la “burocrazia imperiale”. Troppo comodo.

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AQUILA AFFAIR

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 8:36 am

Detto altrimenti: tutto regolare: furti, corruzione … (post 1271)

Ero in vacanza nella montagna piemontese. Mi rubarono l’auto. Andai a denunciarla ai Carabinieri. Mi rassicurarono: “Non si preoccupi, non è un caso isolato”. (sic).

L’Aquila affair? Scandalone? Non mi preoccupo: non è un caso isolato! Difatti, in Puglia e in Sicilia proliferano mega progetti per l’energia solare ed eolica, consumando spazi agricoli. Mega progetti, mega margini. Anche illeciti. Soprattutto illeciti. Sono un mal pensante? Forse, ma a pensar male …

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FIGLIO DI UNA PROFESSORESSA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 8:09 am

Detto altrimenti: Saccomanni, no! (post 1270)

(Nel post precedente ricordavo mio babbo. Ora ricordo mia mamma)

Insegnante, rendimi i tuoi scatti!

Lo stesso governo, agli insegnanti, stipendio medio €1.600 al mese, blocca gli scatti di aumento di stipendio che era già fermo da tre anni. Successivamente, nel 2013, sblocca il meccanismo. Successivamente, nel 2014 si accorge delle (proprie) incongruenze e chiede la restituzione di quanto percepito a seguito dello sblocco, in “comode rate di €150 euro al mese”. Ma via … siamo seri … anzi … “siate” seri … anzi, “loro” siano seri!

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Mia mamma era insegnante. Mia moglie è insegnante in pensione. A suo tempo furono fortunate: infatti ricevettero sempre lo stipendio che non fu “tirato a sorte” fra gli aventi diritto … perchè “non ce ne è per tutti” …

Mamma, anni ’30, ancora nubile, insegnante a Bolzano, una domenica all’Alpe di Siusi

Ricordo le loro nottate a correggere i compiti; le ore di straordinario pagate e non pagate per i corsi di recupero, per il “tempo libero”, per le gite scolastiche, per i consigli di classe e di istituto, per le riunioni di verifica, per gli esami in sede e fuori sede, per il ricevimento dei genitori, per la preparazione dei programmi e delle relazioni; lo stress di quattro ore di lezione di fila, quattro ore senza un attimo di relax, di fronte a trenta alunni che richiedono di essere “guardati, istruiti e interrogati a vista”; l’impegno per educare i ragazzi della banlieu sud di Torino, nella quale il figlio dell’operario Fiat era considerato un ricco, uno snob;  etc..

60 anni fa. Io ne avevo 10. Un giorno mia mamma si preoccupava perché temeva che alcune sue alunne sarebbero state bocciate all’esame di terza media. Le dissi: “Di che ti preoccupi? Tu hai fatto il tuo dovere”. Mi rispose: “Non basta: quello che conta è il risultato”. Ecco, lei che nulla sapeva di management, aveva messo a fuoco il “dovere dei risultati” (efficacia) come ben superiore al “dovere di fare il proprio dovere” (efficienza).

E i funzionari ministeriali, la “burocrazia imperiale”, i “ministri da laboratorio” (post di ieri, ore 16,55) a quali risultati stanno pervenendo? Sbagliano il  calcolo del numero degli esodati? Si contraddicono con gli stipendi degli insegnanti? Insomma, si può sapere chi ha sbagliato a fare il proprio lavoro? Si può sapere se viene sanzionato?

E poi, non mi sembra proprio il caso di infierire sui più deboli … mentre si fanno sconti fiscali di miliardi ai più forti (campioni di motociclismo; gestori delle slot machine; esportatori clandestini di capitali; etc.).;  mentre si afferma che alcune “categorie-casta” (ad es. Corte Costituzionale) si possono aumentare i propri budget di spesa perché “hanno una gestione autonoma”; mentre un altro Ministero (diverso da quello della Istruzione) riceve (dicembre 2012) uno stanziamento di 20 miliardi all’anno per dieci anni per … acquistare i cacciabombardieri F 35!

Come concludo? In latino: “Non possumus!”… Non possiamo agire così …

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FIGLIO DELL’ARMA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2014 @ 7:11 am

Detto altrimenti: mio babbo, Maresciallo Maggiore CC (post 1269 – 19/2014)

Since 1944, but still going strong!

Ieri “ho comperato il giornale” (v. quattro post precedenti), ma sono anche andato  a sciare in Paganella.

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Verso Fai della Paganella …

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   In alto neve buona, in basso un po’ meno, vista la temperatura un po’ troppo elevata per la stagione. Piste ben battute, non più così affollate, cielo quasi sereno: insomma, .condizioni quasi ideali. Scio da solo, mi dò lezioni di sci da solo, per perfezionare la tecnica (mio figlio Edoardo mi dice che “sembro finto”!), cerco di pennellare, di non “forzare” la neve, ma di accarezzarla. A 70 anni e con 80 kg di peso è già un buon risultato. Alterno le discese su Fai a quelle su Andalo. Una discesa: sono all’inizio dell’ultimo muro che conduce a Fai. Fermo ad un metro dal bordo pista. Improvvisamente mi sfiora un bolide: un ragazzone alto due metri che “precipita” a valle, senza effettuare alcuna curva, gambe larghe, accenno di spazzaneve. Insomma, uno che non sa sciare ma che si lascia andare senza controllo ad una velocità pericolosa per se stesso e soprattutto per gli altri.

Verso Andalo …
Dopo un secondo di smarrimento, mi pongo all’inseguimento per redarguirlo. Raggiungo la partenza della seggiovia, lui è già oltre il cancelletto: alto, senza casco, ciacca e sacco da montagna neri, pantaloni chiari. Gli dico che non deve sciare in quel modo. Mi fa capire che è straniero. Ripeto tutto in inglese. Fa spalluccia, infastidito. Coinvolgo gli addetti alla seggiovia che mi assicurano che avrebbero telefonato ai Carabinieri di servizio-piste. Io stesso, salendo in seggiovia, telefono al 122, ma la linea cade. Arrivato sulla cima Paganella mi rivolgo alla stazioncina dei CC. Un giovane Carabiniere sciatore mi ascolta. Mi ringrazia e mi assicura che andrà a sciare sulle piste “per intercettare quello sconsiderato”. Ringrazio: “Sa, gli dico, il mio babbo, 50 anni fa, negli anni ’60, era Maresciallo Maggiore a Cles … Dario Lucatti … ”. Mi sorride, mi porge la mano che stringo volentieri. Sorride: “Ma allora lei è della Famiglia!”
Giovane (per l’epoca) Maresciallo CC alla Legione di Genova (i computer non avevano ancora sostituito i timbri!)

Si, sono della Famiglia. Orgogliosamente figlio di un Carabiniere che a suo tempo disse “Nein!” ai Tedeschi e si fece due anni di campo di prigionia in Germania … E quella stretta di mano del giovane Carabiniere sciatore, la spontaneità del gesto … mi ha commosso.

P.S.: Anni ’60 … stimato Capo Ufficio Matricola Maresciallo Maggiore alla Legione Territoriale di Genova al castello Makenzie, moglie insegnante statale di ruolo, un figlio a scuola, altri due all’Università … (ma “la Repubblica tutela la famiglia …?”) insieme a tantissimi altri “marescialloni” di tutta Italia … vennero tuti improvvisamente trasferiti, anzi, “sparpagliati” sul territorio dal Generale De Lorenzo. Perché?

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OGGI HO COMPRATO IL GIORNALE – 4

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2014 @ 5:54 pm

Detto altrimenti: il Corriere della Sera, l’Adige, Repubblica ed anche, per la prima volta, il Giornale. (post 1268)

Corsera. Doppio turno, modello spagnolo, sindaco d’Italia, etc.. Dum Romae consulitur, Saguntum expugatur: mentre a Roma si discute se mandare un esercito in aiuto della alleata Sagunto, assediata dal generale cartaginese Annibale Barca, la città viene espugnata.
Mentre a Roma si discute … molte, troppo persone, famiglie, società … sono “espugnate”. “Espugnate” … ma non da “pugna” (battaglia), bensì da “spugna” nel senso che non ce la fanno più a vivere, a sperare e … gettano la spugna.

Dice … ma “rebus sic stantibus”, stando così le cose (della maggioranza) non si può fare altro che discutere. D’accordo, tuttavia mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature:
1) chi ha generato il monstrum, cioè il “Porcellum”? Quale sanzione riceve per avere generato una ingovernabilità che ha generato disoccupazione, mancanza di crescita, tasse?
2) Perché il problema della sua eliminazione sorge solo ora?  Non mi si dica … perché la Corte Costituzionale solo ora … dai … che ci sarebbe voluto a sollevare ben prima il problema? Dai … siamo seri … O no?

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OGGI HO COMPRATO IL GIORNALE – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2014 @ 5:40 pm

Detto altrimenti: il Corriere della Sera, l’Adige, Repubblica ed anche, per la prima volta, il Giornale. (post 1267)

Repubblica. Un elenco di spese e spesuccie di denaro pubblico d’ogni tipo. Che fatica mettervi un freno! Vi sono quelle illegali, quelle inopportune, quelle evitabili, quelle legittime, quelle opportune, quelle inevitabili, quelle … che ottenete con il calcolo “n fattoriale”, per n=6 e cioè: 6 x 5 x 4 x 3 x 2 x 1 = 720 tipi di spesucce!

Recentemente Paolo Mieli ebbe a dire alla TV: “sono più preoccupato delle spese-sprechi legali (ma inopportune) che da quelle illegali”. Intendiamoci … non che volesse ammettere quelle illegali. Solo richiamava l’attenzione “anche” su quelle legali (ma inopportune).

Un mio vanto. Ero Presidente Amministratore Delegato di una SpA pubblica. Mi recavo ad un convegno fuori regione. Ero con mia moglie. Ci fermammo per una pizza. Sulla fattura scrissi a biro “da rimborsare solo al 50%”. Ci vuole tanto?

Dice … ma come si fa a controllare tutto … le voci sono tante … tanti sono i “centri di spesa” (cioè soggetti autorizzati a spendere o valutati non sul risultato ma sulla capacità – buona o cattiva -di spendere bene o male i denari pubblici).

Eh no caro mio, dico io … oggi con i computer che abbiamo il problema si risolve … Chiedete alle società telefoniche, all’Agenzia delle Entrate … come fanno a gestire miliardi di informazioni! E se loro ne gestiscono miliardi, voi potete ben gestirne quanti? Migliaia? Decine di Migliaia? Mi voglio rovinare: centinaia di migliaia? Ma via … siamo seri!

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OGGI HO COMPRATO IL GIORNALE – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2014 @ 5:15 pm

Detto altrimenti: il Corriere della Sera, l’Adige, Repubblica ed anche, per la prima volta, il Giornale. (post 1266)

L’Adige, pag. 27 – Si parla tanto della realizzazione della pista ciclabile fra Riva del Garda e Limone e per nulla di quella fra Riva del Garda e Malcesine.

Limone: Gardesana Occidentale, bresciana – Malcesine: Gardesana Orientale, veronese.

La Gardesana Occidentale nell’intera sua parte da Gargnano a Riva del Garda è un susseguirsi di gallerie tutte pericolose per i ciclisti, alcune pericolosissime. Ora, la tratta ciclabile Riva-Limone ha senso solo all’interno di un piano che preveda la prosecuzione sino a tagliare fuori tutte (tutte) le gallerie. Può ben darsi che sia così. Io tuttavia mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori ciclisti una sottolineatura: pur ammesso che ci sia questo progetto, quanti soldi e quanto tempo ci vorrà a completare l’opera? Non sarebbe stato forse meglio investire prioritariamente sulla ciclabile veronese, assai meno “ricca” di gallerie, rocce a strapiombo e saliscendi? In tal modo si sarebbe anticipata l’acquisizione di un numeroso ulteriore “turismo a pedali” rispetto ai tempi di realizazzuione dell’intero progetto “bresciano”. O no?

Inoltre, la ciclabile sulla Gardesana Orientale molto meglio si inserisce nel sistema delle piste ciclabili trentine, le quali, verso sud, corrono parallele al Lago di Garda, in Val d’Adige, sino al confine di Borghetto, mentre a monte della ciclabile occidentale, “non c’è Trentino”.

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OGGI HO COMPERATO IL GIORNALE – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2014 @ 4:55 pm

Detto altrimenti: il Corriere della Sera, l’Adige, Repubblica ed anche, per la prima volta, il Giornale. (post 1265)

(“Detto altrimenti” si riferisce al mio modo di esporre e commentare i fatti in modo diverso, di dire altrimenti le cose … non sono io ad essere “detto altrimenti”, come potrebbe essere se avessi voluto che la frase fosse interpretata così: “Riccardo, detto altrimenti Ric”).

Il Giornale. In prima pagina un articolone di Nicola Porro. Chissà se è nipote del mio professore del ginnasio, Luigi Porro, al Ginnasio statale A, Doria di Genova, anni ‘60. Proverò a scrivergli (questo è uno dei motivi che mi ha indotto ad acquistare una copia del Giornale, di “quel” giornale).

Poi … Saccomanni. Porro lo critica: ad un Saccomanni che afferma che la ripresa iniziata e che nel 2014 le tasse scenderanno, Porro chiede: “Ministro, quando ha pagato l’ultimo bollettino della Tares? Ha mai provato ad usare i bus pubblici? Quando ha chiamato per l’ultima volta il centralino dell’INPS? Quando ha fatto una prenotazione del treno o dell’aereo? Qual è la rendita catastale del suo appartamento o almeno sa come riuscire a procurarsela? Come sta messo con l’Ape? Non sa cos’è? Ma ne avete parlato in ben sei leggi sulla casa …Ha mai provato a fare una fattura da solo? Lo sa che le partite IVA non iscritte ad alcun albo pagano ritenute vicino al 30% e che se non raggiungono un fatturato di €1.300 al mese rischiano di non avere diritto alla pensione?”

Dice … ma tu, blogger … stai col giaguaro, quello che il buon Bersani (sta migliorando: auguri, Pierluigi!) voleva smacchiare? No, tutt’altro, ve lo assicuro, tutt’altro (basta che leggiate i miei post …) solo che io sono un libero pensatore, figlio di un “toscanaccio” di quelli “maledetti” di Curzio Malaparte … e quindi e sciò una linguaccia … Ed ecco che a allora per fare capire le mie lettrici ed ai miei lettori perchè riporto la critica di Porro a Saccomanni, vi racconto una storiella:

In un grande ospedale, c’erano due bravi cardiologi. Uno aveva fatto tutta la carriera nei reparti, anzi, ne aveva creati addirittura di nuovi, partendo da zero. L’altro era stato dall’inizio un ottimo ricercatore ed aveva passato tutta la sua vita in laboratorio. Un giorno quel grande ospedale ebbe bisogno di nominare il nuovo primario del reparto di cardiologia. Scelse il cardiologo che … non aveva alcuna esperienza di reparto, di gestione di personale, di rapporti con i malati.

Ecco cosa mi viene in mente quando vedo il pur ottimo Saccomanni …

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