LIQUIDAZIONI D’ORO AI POLITICI del Trentino Alto Adige Sud Tirolo

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2014 @ 8:58 am

Detto altrimenti. parliamone (post 1456)

I nostri politici si sonio autoliquidati buonuscite da capogiro. Dice … ma è solo l’attualizzazione di quanto avrei percepito, mese per mese, nel tempo. Ah … vabbè … allora,,, se le cose stanno così … a saverle le robe … E invece no, cari miei. Io mi domando 1) an debeatur; 2) quantum debeatur. Cosa? Non conoscete il latinorum? Traduco: 1) se quelle somme vi siano dovute, 2) quanto vi sia dovuto.

1) An debeatur. Mi e vi chiedo: ma è mai possibile che uno possa stabilirsi da solo il proprio emolumento?

2) Quantum debeatur. Attualizzazione dei flussi futuri. Spieghiamo per i non addetti ai lavori (finanziari). Io percepisco una rendita mensile, sino alla morte (per inciso: agli eredi una pensione di reversibilità al 100%? Anche in questo, non vi pare di esagerare, signori politici!?). Ora, se dico che accetto di abolire questo privilegio mensile (vitalizio) senza però nella sotanza abolirlo ma anzi aumentandolo, trasformo questa somma di erogazioni a mio favore (flusso finanziario) in un’unica erogazione anticipata, “attualizzando” il valore di quei flussi, il cui totale dovrebbe ovviamente essere minore della loro somma matematica, perché io incasso subito rate che invece avrei incassato negli anni, per molti anni, dopo molti anni. Ma come si fa a calcolare il valore della mega erogazione? Occorre stabilire per quanti anni io avrei incassato il mensile e definire il tasso al quale “scontare” cioè attualizzare le rate. Ora, basta stabilire che io sarei vissuto 100 anni e stabilire un tasso di attualizzazione molto basso che io mi faccio un ulteriore grande regalo. cioè incasso molto di più di quello che avrei incassato se avessi percepito le singole rate alla loro naturale scadenza mensile. E noi cittadini? Cornuti e bastonati …

Ma, dice il grande Durnwalder (Governatore emerito del Sud Titolo)… se ci sono “errori di calcolo” la colpa è dei tecnici, non dei politici. Maccome (maccome)?, dico anzi grido io, a chi la racconti? Ecchè (ecchè) … ci vuoi far credere che la durata annuale ed il tasso sono stati inventati dai tecnici a tua insaputa? Quando mai?! Eppoi (eppoi) così facendo ti cerchi di spostare il problema solo sul “quantum debeatur” mentre prima occorre risolvere l’ “an debeatur”. dai Durni, accà niusciuno è fesso … almeno, non insultare la nostra intelligenza … dai … per favore!

Eppoi (eppoi) Durni, ora la magistratura ordinaria sta indagando su queste erogazioni, mentre tu devi già occuparti della magistrature contabile (Corte dei Conti) che sta indagando su 1,5 milioni di euro che tu – negli anni – hai generosamente erogato ad libitum (vuol dire a tuo libero discernimento) per aiutare gente che aveva bisogno, senza una regola, un controllo, un criterio oggettivo, una ricevuta, spiegandoci che “si era sempre fatto così”, anzi, per dirla con Mozart, cioè che “così fan tutte” le persone che ti hanno preceduto in quella carica. Evvabbè (evvabbè) … se così fan tutti … a saverle le robe …

O muzos delòì (questo è greco antico: la favola insegna) … ecco, vedo Durni, il tuo comportamento (e quello di tutti gli altri politici, s’intende) mette a rischio la credibilità della nostra Autonomia, e quindi mette a rischio l’Autonomia stessa. Il che mi danneggia personalmente. Ora, vedi … il tuo collega Pericle (a capo di Atene per trenta- 30  anni filati) 2500 anni fa affermava.”Se una persona mette a rischio la città è bene che sia eliminata.  Infatti se si elimina lui, la città si salva; ma se cade la città, soccombono tutti i cittadini”.

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LETTERA APERTA AL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE DI TRENTO: LA PRECEDENZA NELLE RITATORIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2014 @ 8:22 am

Detto altrimenti: facciamo chiarezza sulla precedenza nelle rotatorie (post 1455)

Trento. Scendo in bicicletta da Via Grazioli. Arrivo alla rotatoria di  Piazza Venezia, mi fermo e ovviamente concedo la precedenza alle (due) autovetture che si trovano già all’interno della rotatoria, provenendo da Via S. Francesco. La loro fila si allunga. Io aspetto che passino altre tre autovetture, indi impegno la rotatoria con la mia ruota anteriore, lascio passare altre due auto (benchè avessero impegnato la rotatoria dopo di me), quindi all’ennesima auto che – come le altre – proveniva da sinistra e aveva impegnato la rotatoria molto dopo di me, con la mano faccio segno di fermarsi e di concedermi la precedenza, L’auto si ferma, io passo. Sono le ore 14,21 del 1 aprile 2014. Vengo affiancato da una panda della Polizia Locale guidata da una vigilessa dai capelli folti e bruni che mi dice “Lei avrebbe dovuto dare la precedenza”. Io le chiedo “Se la fila delle auto fosse stata di 100 autovetture, io avrei dovuto forse aspettare che passasse l’ultima? Ovvero, io devo dare la precedenza a chi proviene da sinistra ed è entrato nella rotatoria ben dopo di me?” Mi risponde “Non è proprio così” e se ne va. No comment.

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Un’ora dopo l’episodio narrato, l’ennesimo incidente in quella rotatoria!

La mala prassi più frequente? Se si è in colonna, si procede veloci senza rispettare la distanza di sicurezza e, in prossimità della rotatoria, si accelera l’andatura e ci si incolla all’auto che precede: si costruiosce in tal modo un flusso unico continuo che contando sulla ghrtande massa complessiva in movimento, spaventa e scoraggia chi, provenendo da destra, ha già inmpegnato la rotatoria prima di voi e avrebbe  diritto alla precedenza.

Domando: è cambiato il codice della strada? Mi sono perso qualcosa? Oppure è il caso che il Comandante della Polizia Locale intervenga chiarendo a tutti, automobilisti e poliziotti, come ci si deve comportare? Grazie.

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CAI SEZIONE LIGURE E … CAMOGLI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2014 @ 2:39 pm

Detto altrimenti: la “Ligure” (post 1454)

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Genova vista dagli scogli di Quarto dei Mille

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L’ea za trent’anni e forse anche de ciù … erano già trent’anni e forse anche di più, recita la bella canzone ligure “Ma se ghe pensu”, ma se ci penso … Mi sono trasferito dalla mia città nel 1976, ed erano tanti anni che non mi facevo vedere alla “Ligure”.

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Genova. Salite e discese. Genova, leva (militare) di mare e alpina. Genova, io ci sono nato. Poi il lavoro mi ha portato in molti “altrove”. Da ultimo, da venticinque anni vivo la mia seconda patria, Trento, città, territorio e gente che ho imparato ad amare. Tuttavia sono rimasto iscritto alla “Ligure” (non me ne vogliano gli amici della SAT!). Ieri sera, Assemblea annuale, consegna delle Aquile d’Oro a noi “vecchietti” cinquantenni. Cinquantenni di “bollino”, più venti di base di partenza, almeno per quanto mi riguarda, ed eccomi qui, settantenne del tipo “Ma no? Cosa mi dici? Ma dai che io direi sessanta!” “Grazie, troppo gentile lei …”.

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Il Presidente Paolo Ceccarelli mi consegna l’Aquila d’Oro

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Il Presidente Paolo Ceccarelli davanti al quadro di Lorenzo Bozano (1869-1918)

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Per arrivare in sede (Galleria G. Mazzini, 7), ho preso la metropolitana. E’ la prima volta in vita mia che prendo la metropolitana. Quella di Genova. Le altre no, quelle di Londra, Parigi, Roma, Milano … quelle le avevo già prese qualche centinaio di volte …

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Time flies like an arrow, il tempo vola come una freccia. Mi par ieri che io, ventenne, assistevo ad analoga cerimonia nella bella sede di Via SS. Giacomo e Filippo, ieri. Oggi, il mio sguardo ad indagare i volti … no, non quelli giovani … bensì quelli tipo il mio … Anche qualche altro volto si sofferma sul mio, quattro occhi che si interrogano, poi, improvviso, un sorriso anzi due, uno ciascuno: “Riccardo?!” … “Roberto, Gianni …”, etc. a secondo del caso. “Ma sei tu?” “Si … e anche tu sei tu?”. Emozioni antiche rivivono.

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E poi, anche altre emozioni, moderne: quelle che si provano nel constatare che anche coloro che per te sono “nuovi”, come l’attuale Presidente Paolo Ceccarelli, ti stringono la mano e ti accolgono come un vecchio amico. E Paolo Gardino, direttore responsabile della rivista sezionale … lui non lo sa ma io sono stato consigliere di amministrazione della Fiera di Genova quando era Presidente sua sorella …

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Vado nella stanza adibita a seggio elettorale a votare i nuovi dirigenti ed i delegati: “Lucatti? Parente del cardiologo?” “ U l’è me fre”, è mio fratello, rispondo in dialetto. Mio fratello Alberto, che non è “emigrato” come me …

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Il Presidente presenta Michele Pregliasco

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La cerimonia si protrae dalle 16,15 alle 22,00. Bilanci, relazioni … una in particolare, tenuta da Michele Pregliasco (mpregliasco65@yahoo.it – www.digiliands.it, 0039 340 2816112) che ci illustra il “Nuovo Bidecalogo – Linee di indirizzo e di autoregolamentazione del CAI in materia di ambiente e tutela del paesaggio”, edito dalla “Ligure”. Su questo argomento io intervengo segnalando il quaderno del CAI Centrale sul ciclo escursionismo … già, io, ex scalatore ed oggi membro del direttivo della FIAB Federazione Amici della Bicicletta – Trento!

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La mia divisa: non “conservata”, bensì “usata” per 50 anni!

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Ma il colpo di scena viene dopo, alla consegna della “mia” Aquila. Mi presento a ritirarla portando in mano la giacca a vento arancione che cinquant’anni fa era la mia divisa, quella di tutti noi istruttori della Scuola di Alpinismo Bartolomeo Figari! E con questo, strappo una standing ovation: conservata ed usata per cinquant’anni! Un applauso se lo meritava proprio la mia giacca!

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Val di Funes, febbraio 2014

Val di Funes, febbraio 2014

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Altro intermezzo: la proiezione del film “Nanga Parbat” che ripercorre i momenti salienti della drammatica conquista di quella vetta da parte dei fratelli Messner nel 1970, scalata nella quale perse la vita Gunter, il fratello del famoso Rehinhold, originario della Val di Funes (Val di Funes? Leggete qualche post addietro …).

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Torre Castello (Val Maira)

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CAI Sezione Ligure, Alpi Marittime,  cima Maubert, Torre e Rocca Castello, Colletto Gregory, Cima Margherita, Corno Stella, Monte Matto …. a memoria cinquanta anni dopo … rifugi Questa, Remondino, Bozano …

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A dormire. Dove? A Camogli. In dialetto, Camuggi, ca’ de muggiè, casa delle mogli (le mogli dei mille mariti armatori di altrettanti velieri!) o ca’ a muggi, case a mucchi, addossate l’una all’altra.

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Camogli, le case. Tutte verticali, e molto! Tutte scale dentro e fuori, senza ascensori, dipinte di rosso con il minio che avanzava dalla pittura degli scafi delle barche da pesca.

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Camogli, dove le corde per stendere i panni al sole sono necessariamente inter-condominiali.

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42 anni doppu ....

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Camogli, dove, oltre quarant’anni fa, Maria Teresa ed io sposini, il sabato o la domenica mattina venivamo in inverno dalla vicina Genova, a goderci il sole addossati al muro della Chiesa.

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Il bar del “13”

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Camogli, dove tanti anni ancor prima il mio babbo aveva “fatto” tredici al totocalcio con la schedina di Meazza, vincendo ben 1.500 lire!

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Camogli, marzo,  fichi d’india quasi maturi sovrastano la spiaggia

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Genova medievale. Intorno all’anno 1000. Le famiglie si riunivano in gruppi, denominati, ognuno,  “Compagna”, la cui riunione portò successivamente alla costituzione della “Compagna Communis”, cioè al Comune. “Compagna”, da cui “Compagnia”, la “Co.” anglosassone. Ma quella del pesto alla genovese non potranno mai copiarcela!

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Camogli, alla Trattoria del Duca, tel. 0185 773464, Arredata con equilibrio, servizio veloce, prezzi alla carta nella media, si pranza anche a prezzo fisso (€12,00): un ottimo primo, un secondo (entrambi di pesce), pane, acqua minerale, buon vino, frutta e caffè!

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a culasciun ca figassa ...

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Camogli, focaccia (figassa) mangiata al sole, la mattina, per colazione, sul muretto, seguita subito dopo da un gianchettu (dicesi bicchiere di bianco).

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Camogli, dove aveva la macelleria tale Pastorino, alpino là, in Piemonte, dov’io – 1969 – ero Sergente AUC, alla Brigata Alpina Taurinense prima di essere promosso Sottotenente alla Tridentina.

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Camogli, bambini dipingono per strada alla Galleria “Il Tritone”.

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Camogli la rete: per la tonnara.

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Camogli? Cammina! Tu che vai sempre in bici, con gli sci, in barca a vela. Ma a piedi, se non ora, quando?

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Camogli antifurto: a frutta e verdura in pausa pranzo.

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Camogli il tramonto: da dietro la chiesa.

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Camogli la nuit

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Domani, 29 marzo, rientro in Trentino. … E presto aggiungerò   la storia della “Ligure”.

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LE BANCHE SERVONO, MA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2014 @ 7:53 am

Detto altrimenti: ma qualche volta … anzi, troppo spesso …. (post 1453)

… sarebbe meglio che operassero diversamente.

Un anno fa, l’ABI – Associazione Bancaria Italiana, impegnò le banche a non fare finanza per cinque anni. E prima? E dopo?

Qualche post fa ho parlato di Alessandro Profumo questa sera a Trento (cfr. ivi).

Ben prima, avevo parlato, anzi, scrittiìo (cfr. ivi)  di tale  Ponzellini della Banca Popolare di Milano, finito in galera per i finanziamenti illeciti ai gestori (evasori fiscali) delle macchinette mangia soldi (Mr. Corallo, Atlantis SpA). Ora Ponzellini è indagato anche per finanziamenti di 2,5 milioni di euro in conflitto di interessi alle società di tale Santanchè.

E poi c’è il Montepaschi, etc, etc..

Ieri sera. Seconda ed ultima puntata TV RAI UNO Uno de “Le due leggi”, originale televisivo il cui titolo è tratto dalle due leggi citate da Antogone nella tragedia “Antigone” di tale Sofocle (2500 anni fa circa): la legge scritta, quella del codice civile e penale e quella morale, non scritta ma superiore, più forte, prevalente. Nell’originale televisivo si parlava di una banca che per ovviare a sue perdite e per depredare i propri clienti, aveva fatto così:

1 – La banca acquista titoli spazzatura, molto redditizi solo nel brevissimo termine.

 2 – La banca concede mutui fondiari ben oltre la reale necessità del cliente. La differenza veniva fatta investire in quei titoli spazzatura, con l’assicurazione che avrebbero reso ben più del costo del mutuo.

 3 – I titoli crollano. Il mutuatario è insolvente.

 4 – La banca passa l’informazione ad uno speculatore esterno che offre al mutuatario di acquistare il suo bene immobile, la sua azienda per una cifra irrisoria, appena superiore al suo debito bancario.

 5 – Il mutuatario accetta, è rovinato. La banca e lo speculatore prosperano.

 6 – Il mutuatario non accetta, la banca pignora i suoi beni, li mette all’asta, la gara è truccata e lo speculatore si aggiudica l’immobile.

 7 – La società attraverso la quale lo speculatore opera vede fra i suoi soci occulti i massimi  dirigenti e amministratori della banca.

8 – Alla fine, tutti in prigione (quelli derll’originale televisivo …)

Che dire? Brava RAI UNO, chi se lo sarebbe mai aspettato da te? Semmai da RAI TRE. E invece no, RAI Uno. E allora … brava!

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L’HANNO DETTO ALLA RADIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2014 @ 6:01 am

Detto altrimenti: l’hanno detto alla televisione … e poi, non di solo sci vive l’uomo! (post 1452)

1. Il 5% della popolazione possiede il 22% della ricchezza totale.

 2. I pensionati e i dipendenti dichiarano in media €17.000 all’anno. Gli imprenditori, €15.000.

 3. In un anno sono stati spesi 22 miliardi di euro per acquisti di case all’estero. Da chi?

 4. 10 milioni di Italiani hanno un reddito annuo inferiore ad €8.000.

 5. I politici trentini hanno votato la legge che attualizza l’erogazione della propria super pensione senza conoscere le somme che sarebbero state erogate in quanto il relativo elenco non era allegato alla legge.

 6. I politici trentini renderanno quanto è stato loro immoralmente erogato solo “se lo fanno gli altri”, il che è il massimo dell’ipocrisia.

 7. Il Presidente Napolitano dichiara che “occorre un nuovo ordine di priorità” (era ora che si parlasse del riordino delle priorità!).

 8. Moretti, Ferrovie dello Stato: tutto bene, dice Moretti. Tutto male, dicono e vivono vivono i pendolari da Calalzo di Cadore verso Padova: treni soppressi, treni sovraffollati, in un anno 4500 minuti di ritardo.

9. Prima ti allungavamo l’età per andare in pensione. Ora vogliono pre pensionare chi era stato “allungato”. Fatemi capire.

10. Politica. Tutto le è permesso: essere voltagabbana, votare in segreto, Quando un po’ di coerenza e di palese assunzione diretta di responsabilità?

11. Abolizione di 3.000 consiglieri provinciali. Al Senato è passata! Bene, Speriamo ora che passi anche alla rilettura della Camera.

12. Silvio tene di essere superato da Beppe. Eh già … il fascino delle promesse che tutto va bene sta per essere superato dall’arrabbiatura che tutto va male … Silvio, ricordi?  “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e ciontraria” (solo che a mio avviso non vanno bene entrambi, nè quella azione nè questa reazione, n.d.r.).

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VOLONTA’, DEMOCRAZIA, EFFICIENZA, CAMBIAMENTO, EFFICACIA, ”INIURIA”, MAI CONTENTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2014 @ 5:42 am

Detto altrimenti: proviamo a dare un significato a queste “Parole”. E le Parole sono pietre, scriveva Don Lorenzo Milani … (post 1451) (a futura memoria storica, per quando questo post potrà essere letto fra molti anni: il post è stato scritto poco tempo dopo l’avvio del governo Renzi)

Volontà: la mia, la tua. Se ci accordiamo ne esce un negozio o un contratto, la cui volontà non è più né la mia, né la tua ma la “sua”, una terza volontà diversa dalle nostre due volontà d’origine.

Democrazia: si opera a maggioranza. Ma – purtroppo – oggi, in alcuni partiti (anche di prima grandezza), dopo che si è formata la nuova volontà, la volontà della maggioranza appunto, la minoranza non la riconosce e le si oppone. Tanto c’è il voto segreto!

Cambiamento: voglio una nuova legge elettorale.

Iniuria? Summa lex, summa iniuria: per quanto sia perfetta una legge, tuttavia essa potrà sempre recare danno a taluno. Se aumento i soldi in busta paga ai lavoratori, gli imprenditori si lamentano e i sindacato anche. Gli imprenditori: “Dalli a noi quei soldi!”. I sindacati: “Maccome, e adesso noi che ci stiamo a fare?” Nuova legge elettorale = governabilità … e i partiti minori, tagliati fuori, si lamentano.

Mai contenti? Se il governo non passa dall’efficienza all’efficacia (vedi punti successivo) ci lamentiamo; se opera poco, ci lamentiamo; se opera molto, ci lamentiamo. Chi aveva detto di noi Italiani che governarci non è difficile, bensì “inutile”?

Efficienza: questa è la legge, io la rispetto. Se poi i risultati non arrivano, non importa. Io sono efficiente.

Efficacia: devo ottenere il risultato. Se la legge esistente non me lo consente, cambio la legge, le consuetudini i regolamenti.

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PAGANELLA NEWS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2014 @ 4:52 pm

 

Detto altrimenti, chi aveva detto che la stagione sciistica in Paganella era finita? (post 1450)

Lo strazaiste Claudio

Lo straza piste Claudio

Già, aveva fatto caldo, pareva finita la stagione e invece … temperatura di nuovo ok, nevicate notturne e la mattina, neve come il velluto! Saliamo presto da Trento, io e Claudio, “veci” pensionati. Alle 08,30 siamo i primi straza piste (straccia piste), cioè quelli che segnano per primi il manto ben battuto delle piste. Faccio mettere in posa l’amico Claudio per una foto ricordo.
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Viva la crostata della Malga Zambana!

Viva la crostata della Malga Zambana!

3 - 26 MARZO 2014 PAGANELLA (11)

Zara, due anni

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Tre  “Cima Paganella”+ una nera. Siamo in pochi sulla pista superiore e i soli sulla nera! Manco ce le fossimo comperate, le piste! Indi una sosta – come di consueto – alla Malga Zambana, a trovare gli amici gestori Sergio e Laila, la loro aiutante Giovanna (bua ziua, buon giorno, in romeno!) e dove ci concediamo una fetta di crostata ed un caffè macchiato. Ci fermiamo un po’ a giocare con la cagnetta Zara e quindi via, si riparte veloci come il vento.

4 - 26 MARZO 2014 PAGANELLA (20)

Claudio e le sue cinque buche …

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Veloci … tanto … troppo? Forse, perché Claudio, lanciatosi per prendere la dovuta rincorsa necessaria per raggiungere il versante Gaggia, a causa di una improvvisa nuvola che ha “appiattito” la visibilità, inforca un’ “aiuola spartitraffico di neve fresca” e -senza danno alcuno – fa un bel volo in avanti: una, due, tre, quattro, cinque volte! Rimbalza come una pallina da ping pong. Infatti sulla neve fresca restano le cinque “buche” causate dal suo rimbalzo volante. Volante? Sì, perché fra un’impronta e l’altra la neve è intatta! Io seguivo da dietro, mi ero lanciato “in libera” partendo da più in alto per superarlo poi sul pianoro (è una sfida consueta fra noi due bociaz, ragazzini). Lo vedo volare, poi vedo solo una gran nuvola di neve. Infine lo vedo uscire dalla nuvola. Lo soprasso sulla destra, mi fermo, risalgo. “Tutto bene, Claudio?” “Si, grazie … per questa volta l’è nada, è andata”.

5 - 26 MARZO 2014 PAGANELLA (7)Risaliamo ed incontriamo due maestri di sci vestiti come di sti ani, cioè come tanti anni fa.

Pranziamo? No, non oggi. Infatti per le 14,00 siamo attesi ognuno a casa propria. Ci concediamo un paio di discese “rosse” sul versante FAI e poi giù ad Andalo, dove ho l’auto. Domani? Lui si, io no, perché sono atteso a Genova, mia città d’origine, per ricevere l’Aquila d’Oro per i miei 50 anni di appartenenza al Club Alpino Italiano Sezione Ligure. Io, Ligure, residente a Trento da 25 anni, rimasto fedele alla sua sezione d’origine (non me ne vogliano gli amici della SAT!).

Qui a fianco: Tina ed Enrico, maestri della Scuola Sci Olimpica Ski Center “Accademia della Neve” di Andalo
 

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SPENDING REVIEW A DOPPIO BINARIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2014 @ 6:30 am

Detto altrimenti: quando i grandi numeri ti salvano e quando ti condannano (post 1449 -199/2014)

Caso n. 1: grandi numeri che ti salvano (dai tagli della spending review)

La commissione istituita dal Governo Monti per calmierare i super stipendi pubblici attraverso il confronto con le medie retributive europee, gettò la spugna, si arrese, dichiarando che troppi erano i casi da esaminare, troppo differenti fra di loro, che troppi erano i dati mancanti a causa della privacy.
Ecco, in questo caso “i grandi numeri” hanno (almeno momentaneamente) “salvato” dalla spending review i titolari di quei (tanti) benefici medievali (“Siamo in tanti … ce la caveremo!”)

Caso n. 2: grandi numeri che ti condannano (ai tagli della spending review)

I pensionati con oltre €1.500 al mese comportano un gettito da parte dello Stato di 250 miliardi l’anno. Loro sono tanti, loro i pensionati e loro i miliardi. Ecco che qui si può intervenire facilamente, tagliando, limando, tassando questi “grandi numeri” (“Siamo in tanti, ci tartasseranno!”)

Concludo

Ma così come è possibile censire i pensionati, che ci vuole a censire anche i grandi numeri di cui al primo caso? Un computer? Vi presto il mio portatile, sarà più che sufficiente! Dice … ma la privacy … Dico: se una legge  è iniqua e difende privilegi medievali, non la si applica: la si cambia.

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LORO, DOLCE E GABBANA – NOI, AMARO E GABBA … TI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2014 @ 6:16 am

Detto altrimenti: da non credersi … (post 1448)

1 – D & G spostano la sede in Lussemburgo, stato nel quale pagano meno tasse che in Italia ma continuano ad operare dall’Italia.
2 – La Guardia di Finanza accerta una evasione di 1 miliardo di Euro … poi ridotta (?) a 200 milioni …. poi concordata per 40 milioni (versati da D & G).
3 – Resta il reato penale: ma il PM chiede l’assoluzione perchè i due sono “creativi”, si occupano di sfilate, di ricevimenti, di pubbliche relazioni, di portare il nome dell’Italia nel mondo, etc.” Da non credersi.

E poi … il concordato …nei due sensi: se le somme sono dovute, sono dovute e basta, altro che concordato! Talvolta però il sistema del concordato fiscale è utilizzato “al contrario”, cioè non per “fare uno sconto” al soggetto d’imposta ma per sottrargli comunque del denaro.

Mi spiego. L’Agenzia delle Entrate, tramite un suo funzionario, dichiara che un brevetto che una vostra SpA ha acquistato a 3 milioni vale sei milioni. Quindi voi avete un plusvalore di 3 sul quale non avete pagato le tasse, quindi siete un evasore, quindi dovete al fisco oltre 1 milione di euro, quindi scatta il penale. Andate a concordare. L’Agenzia delle Entrate vi propone di chiudere a 300.000 euro, a rate. Voi accettate. Fiscalmente la cosa è chiusa. Resta il penale. Per fortuna vostra il PM archivia. Ve la siete cavata abbastanza bene. Ma io osservo: se il milione di era dovuto, perché la Corte dei Conti permette che un organo dello Stato ci rinunci? E se non era dovuto, i 300,000 che avete pagato sono una rapina.

E poi … se un privato vi fa causa per 1 milione e poi il tribunale vi condanna per 300.000, il vostro accusatore rischia di essere a sua volta citato per azione temeraria o per avere richiesto un eccesso di tutela. E a quel funzionario che l’ha sparata grossa (“dico 1 milione, così poi almeno qualche centinaio di migliaia lo porto a casa, raggiungo il budget e ricevo il premio di rendimento”) che succede? Ve lo dico io: riceve il premio di rendimento.

Il concordato fiscale … solo per i grandi stilisti, motociclisti, gestori delle macchinette mangiasoldi. Per i piccoli, niente. Infatti, avete mai sentito di un impiegato o di un pensionato che sia stato ammesso a concordare il suo F24 di 15.000 euro di reddito lordo l’anno?

Appendice: dialogo fra la mia coscienza (MC) e me stesso (R)

MC: Ma cosa dici, Riccardo? un caso di piccoli concordati esiste, e tu lo sai!
R: (fecendo finta di niente, con aria distratta) Quale?
MC: Dai, non fare lo gnorri, .. ricordi la tua prima dichiarazione dei redditi, 45 anni fa? Era di Lit. 2.300.000 annui. Un tuo amico commercialista ti suggerì di “andare a concordare”.
R: Si, ma io risposi … concordare cosa? Ero un dipendente di una banca … c’erano gli statini stipendio …
MC: Si ma poi ci andasti … e che successe? Dillo ai tuoi lettori!
R: Mi presentai a quella scrivania imbarazzatissimo. L’impiegato mi guardò, poi senza dire nulla prese una biro, fece un segno sulla cifra iniziale e scrisse Lit.1.700.000
MC: Vedi Riccardo che anche tu sei stato beneficiato da un concordato per i “piccoli”? E non lo puoi negare perché io so che conservi ancora quei documenti, in originale …
R: E’ vero. Chi è senza peccato scgli la prima pietra … ed io quella pietra non avrei potuto/dovuto scagliarla … mea culpa, mea maxima culpa … Tuttavia resta il fatto che questi sistemi devono essere corretti, non ti pare?
MC: Si, in questo hai ragione.

 

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SCI E VARIE ED EVENTUALI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2014 @ 5:50 pm

Detto altrimenti: sci in Paganella con riflessioni (post 1447)

Giuliano Demattè senza casco sulla testa

Oggi, 25 marzo 2014, dopo una  tristissima pausa di alcuni giorni, a causa della mancanza dell’Amico Ruggero Polito, Persona alla quale non smetto di pensare con estrema riconoscenza, ammirazione e rimpianto vivissimo, ho ripreso i miei allenamenti sciistici in Paganella. Dopo settimane di temperature sopra la media, oggi è stata una giornata invernale! Neve ottima, pochissima gente. E poi ho incontrato un vecchio amico, Giuliano Demattè, che avevo conosciuto 25 anni fa circa, quando io iniziai a veleggiare con il mio FUN e lui era già stato alcune volte campione italiano della classe Beccacino (Snipe).

Ma perché, direte voi, ha chiamato questo post “ … e varie ed eventuali”? Perché mentre mi scoppiavo le mie quattro ore di sciata dalle 08,30 alle 12,30, ho fatto anche qualche riflessione seria:
1) Expo Milano e Finmeccanica: continuano gli scandali, i furti del nostro denaro. Finirà mai?
2) Si allarga l’ondata anti europeista, dalla Francia in poi. Perché? Perché l’ “Europa di adesso” non si spiega bene alla gente, perché l’ “Europa di adesso” non dice con chiarezza alla gente quali sarebbero gli effetti (positivi) degli Stati uniti d’Europa e quelli (negativi) di un ritorno al separatismo. Perché i “grandi” europei continuano a “parlarsi fra di loro” e invece non “parlano alla gente comune” con un linguaggio comprensibile”. (P.S. :mi onoro di avere aderito quasi 40 anni fa al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli).

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