NOTIZIARIO TRENTINO DEL MATTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Maggio, 2014 @ 7:26 am

Detto altrimenti: multa paucis, molti argomenti in poche righe   (post 1518) … che poi è meglio un post solo con tante notiziole piuttosto che costringervi a sfogliare molti post separati … dai … nicht wahr?

Gaetano Salvemini

Gaetano Salvemini

1 – Un importante esponente del PD (Alessandro Olivi) afferma che “non servono i partiti territoriali (UPT, PATT, etc.)” … che il PD ha origine dai valori popolari … A me pareva che i popolari (Don Luigi Sturzo) fossero nati in parallelo (ma separati da – ) al movimento socialista e comunista, in opposizione al fascismo (v. Gaetano Salvemini, Lezioni di Harvard, Le origini del fascismo in Italia). La “territorialità” non è chiusura in se stessi, ma difesa dei valori locali di fronte all’appiattimento della globalizazzione e al “gartion” (indiscriminato mucchio selvaggio) centralistico degli “ideali” e delle “ideologie” (Nanni Moretti a D’Alema: “Fai qualcosa di sinistra!”).

.

.

Josif Brodskij

Josif Brodskij

.

2 – Un tale dice: “Il partito territoriale piccolo, quindi non vale …”. Io dico: Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura, nel suo libro “Il canto del pendolo” afferma: “Diffidate dei bilanci ben assestati, degli eserciti molto organizzarti, delle unanimità … se non altro perchè all’interno dei grandi nuneri più facilmente può nascondersi il male”.

.

.

.

3 – Un esponente politico (Franz Pahl, Presidente dell’Associazione degli ex Consiglieri Regionali) afferma: “I vitalizi? Li hanno già tagliati del 40%. Non accetteremo altre riduzioni”. Del 40% dico io? Ma a quanto ammontano il vecchio ed il nuovo 100%?

I cumuli preannunciano la tempesta (sociale)

I cumuli preannunciano la tempesta (sociale)

.

4 – Cumuli: nubi a sviluppo verticale, indice di aria instabile. Sono anche somma di privilegi medievali che consentono di percepire contemporaneamente più remunerazioni (stipendi, pensioni, indennità, etc.), indice di giustizia sociale instabile.

.

.

.

.

 4  thCAOUPCO9 (1)5 – L’evoluzione della storia a due velocità. Nel 3000 a. C. gli Ixsos invasero l’Egitto. Vigeva la forza delle spade. Nel 1912 d. C. la Hoepli pubblicava il “Codice cavalleresco Italiano” a firma di tale Comm. J. Gelli. In esso si prevedeva che a fronte di una offesa grave, in duello si dovesse infliggere all’avversario una ferita grave. Mi pare che la velocità dell’evoluzione della storia in 4912 anni sia stata lenta. Per converso, dal 1912 d.C. al 2014 d.C. la velocità evolutiva della storia è stata molto maggiore: dalla spada siamo passati ai cacciabombardieri F 35.

.

.

.

 5  thCAOUPCO9 (2).

6 – Si afferma: l’Italia è la seconda potenza industriale europea (dopo la Germania). In Francia la prima industria è il turismo. Affermo: l’Italia è la terza potenza industriale europea (dopo la Germania e la Francia) … in compenso …

.

.

.

 7 – … in compenso il Colosseo rimarrà chiuso al pubblico nella “Notte dei Musei” perché non si trovano i cinque custodi volontari disponibili a prestare servizio. Il Ministro afferma: “Ho le mani legate, l’attuale normativa non mi consente di intervenire”. Io affermo: Ministro, ci dovevi pensare prima, modificare la normativa e garantirci il risultato. Il mio vecchio Presidente Amministratore Delegato della STET, Dr. Carlo Cerutti era solito dirci  “Non venite qui da me con la problematica, bensì con la soluzionatica”.

6 6thCAGBQSOD8 – Nulla die sine linea, non passi giorno che il disegnatore non si eserciti nel tracciare almeno anche una semplice riga … Oggi, purtroppo, nulla die sine scandalo … della serie “uno scandalo al giorno leva i precedenti di torno”. Ed allora propongo la creazione di un nuovo quotidiano, lo Scandaliere, per seguire l’evoluzione di tutti gli scandali, affinchè noi non si cada nel tranello del “chiodo scaccia chiodo” e ci si ricordi e ci si scandalizzi solo degli scandali più recenti (qualche esempio? Che fine ha fatto lo yacht comperato con i soldi che noi abbiamo dato allo Stato e che lo Stato ha dato alla Lega e che la Lega ha dato al figlio di … )? E dell’Ilva, che si sa più?

9 – Europa. Andiamo a votare a favore, per favore! Se ne uscissimo, cosa succederebbe? La catastrofe! Ve la racconto nel post successivo.

Il frate pittore

Il frate pittore

.

10 – Il giornalista Paolo Martocchia ha tenuto ieri al Centro Bernardo Clesio una interessante relazione – a trent’anni dalla morte – sul Frate Francescano pittore Padre Giovanni Lerario, che ha operato in ambito internazionale a ulteriore testimonianza del valore universale dell’arte sacra e profana. Maggiori notizie sull’artista in internet o nella sua biografia “Padre Giovanni Lerario” a firma di P. Nicola Petrone, Litografia Botolini Srl – I 66020 Rocca San Giovanni (CH).

.

,

7 8 thCA07EGB811 – Ricevo dall’Agenzia delle Entrate l’accertamento per €55,00 (che diventano €66,17 con sanzione e interessi) per un asserito errore nella mia dichiarazione dei redditi, errore commesso dal CAF che la ha redatta. Verificherò e quanto deventualmente dovuto, sarà puntualmente pagato. Ecco, vorrei che la stessa attenzione fosse riservata dall’Agenzia per impedire ai grandi evasori di accumulate 100 milioni (100 milioni) di debito (un famoso motociclista) o miliardi di debito (i gestori delle macchinette mangia soldi) verso l’Agenzia, poi concordati a 30 milioni (o proporzionalmente a molto meno, i gestori delle suddette macchinette). Io, mi domando, perchè non dovrei essere ammesso a concordare i miei €62,17 a…. chessò … facciamo €20,00?

P.S.: la numerazione degli argomenti agevolerà il riferimento per chi volesse commentare i singoli punti.

Per ora basta così. Buona giornata a tutti i miei lettori.

Comments Closed

ARCOPORTO SI/NO NELL’ALTOGARDA TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Maggio, 2014 @ 8:25 am

Detto altrimenti: Arcoporto si, no; altro cemento si, no. Polemica di questi giorni   (post 1517)

Né si, né no, dico io. Il problema è mal posto. Infatti non si deve partire dal “progetto di un porto” ma dal “progetto di un nuovo prodotto turistico che può anche prevedere un porto”. Ed allora, per inquadrare il tutto in una progettazione turistica e non semplicemente edilizia, proviamo ad immaginare la costituzione di una Scuola di Perfezionamento Velico Classe Crociera di livello internazionale, a metà fra i famosissimi Glenans francesi e la altrettanto conosciuta Scuola Vela di Caprera, la quale può anche prevedere la costruzione di un nuovo porto.

Les Glènans

Les Glènans

.

Come chiamarla? “Trentanodi Srl”, oppure “Università della Vela Altogarda – Univela” etc.. Non è questo il problema. Il punto è sfruttare i notevoli flussi di turisti già esistenti e crearne di nuovi durante tutto il corso dell’anno! Dice … ma in inverno fa freddo, c’è al neve sui monti rivani … Ecco, appunto: “Vela fra la neve!” e trasformiamo in una opportunità ciò che avrebbe potuto sembrare un ostacolo!

.

.

.

.

thCAXLKZOT

Caprera

Nell’Altogarda Trentino si concentra il maggior numero di regate internazionali e il maggior numero di turisti della provincia. Siamo Già conosciuti in tutto il mondo, ed allora, perché “accontentarsi” delle singole pur valenti scuole vela degli attuali Circoli Velici? Perché non puntare in alto, verso una Scuola unica, di livello internazionale? L’iniziativa potrebbe essere accompagnata dalla istituzione del Film Festival Internazionale della Navigazione e a Vela, sulla scia del successo degli altri già affermati festival Trentini. sarebbe un “unicum” europeo e forse anche mondiale.

.

.

Altogarda Trentino

Altogarda Trentino

.

.

Come realizzare tutto ciò? Si potrebbe attivare la Comunità di Valle, iniziando lei stessa a reperire un Main Sponsor di livello internazionale. E non mi si dica: “Ok, portami un progetto ben strutturato che ne parliamo”, perché in Italia non si progetta bene perché si teme che manchi il successivo finanziamento e non si finanzia perché manca un buon progetto. Ed allora, come uscirne? Innanzi tutto con un atto di volontà politica che sblocchi l’impasse progettuale-finanziario ad avvii il tutto.

.

.

.

.

.

Comments Closed

I CLASSICI NELLA BIBLIOTECA DI TRENTO, CON LA PROF MARIA LIA GUARDINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Maggio, 2014 @ 8:14 am

Detto altrimenti: la peste in Atene e la guerra del Peloponneso – Pericle muore   (post 1516)

Penultima “lezione” dell’anno. la prossima sarà il 27 maggio 2014, ore 10,00 primo piano della Biblioteca Comunale di Trento, sala a fianco della Sala degli Affreschi e verterà sulla “Apologia di Socrate” di Platone.

Tucidide

Tucidide

Tucidide descrive la peste (430-429 a. C.). Con freddezza e distacco. Per certi aspetti tecnici (ad esempio: gli untori …) richiama alla mente la peste manzoniana dei Promessi Sposi.

La peste e gli esiti incerti della guerra inducono gli Ateniesi a mettere sotto accusa Pericle che se la caverà con una multa (a fronte di sottrazione di denaro pubblico!) e che poi comunque verrà rieletto.

.

.

.

Pericle

Pericle

Pericle ha autorevolezza ed autorità. Sa comunicare bene. Trasforma il momento dell’accusa mossagli in una occasione per il suo terzo ed ultimo discorso all’Assemblea:

 “Il politico che ha buone idee e intuizione ma non sa comunicare vale poco, quanto il politico senza idee e senza intuizione. Io ho idee e intuizione e so comunicare.

La guerra va malino? L’abbiamo decisa insieme. E poi, noi siamo una tirannide (sic): possiamo anche non fare nuove conquiste, ma perdere quelle che abbiano già fatto è pericoloso. Lasciamoli avanzare per terra. Chiudiamoci in Atene e dominiamo il mare. Non potranno rifornirsi e se ne andranno, anzi, andiamo noi a portare loro la guerra a casa loro via mare!

Molti nemici, molto onore; credere, obbedire, combattere. Vincere! E noi vinceremo se non perderemo la calma; se manteniamo forte la flotta; se non cerchiamo di estendere il dominio terrestre; se non mettiamo a rischio la città di Atene.

Quando è salvo il pubblico interesse, sono i privati a trarne maggiore profitto. Profitto che manca loro quando lo stato va in rovina. Se il privato va bene ma la città va male, tutto crolla. Se il privato va male ma la città va bene, tutto è salvo.

Oggi purtroppo il furbastro che ha successo è ammirato. L’uomo onesto è disprezzato. Si preferisce essere stimati abili bricconi piuttosto che onest’uomini.” 

Tucidide sembra stimare Pericle. Afferma: Atene era formalmente una repubblica, di fatto un principato ben governato da Pericle. La guerra fu persa perché dopo Pericle, morto di peste, si scatenano lotte interne; si organizza una inopportuna e disastrosa spedizione in Sicilia (voluta da Alcibiade); scoppia una sanguinosissima guerra civile, durante la quale scompare qualle ache sarà la pietas romana e il rispetto di tutto e di tutti; durante la quale durante la quale vince chi grida più forte, chi soverchia, chi uccide prima.

Comments Closed

NUOVO LESSICO FAMILIARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2014 @ 6:34 am

Detto altrimenti: “nuovi” modi di dire che – purtroppo – ci sono diventanti familiari … (post 1515)

Agibilità politica, diritti acquisiti, gestioni separate, too big to fail, too big to jail, così fan tutte, a mia insaputa, democrazia della rete.

(N.B.: le foto non sono in ordine. Fra tutti coloro che avranno saputo metterle nell’ordine giusto sarà estratta una copia della nostra Carta Costituzionale con evienziate in rosso le parti non attuate)

thCAMBXK1M.

Agibilità politica. Puoi pretendere che ti sia concessa solo se sei un politico, diventa un tuo “diritto acquisito” (v. relativa voce). In realtà è un privilegio di casta. Ti consente di non “andare al gabbio”, cioè di non essere arrestato, nemmeno ai domiciliari. Se non sei un politico non la puoi reclamare e vai al gabbio.

.

.

thCA9MQF0A.

Diritto acquisito. Dicesi di privilegio medievale consolidato nel tempo, da tempo (e nello spazio, nel senso che “così fan tutti”, v. relativa voce). Si applica solo a privilegi odiosi soprattutto per chi è privo del necessario. Non si applica ai diritti sanciti dalla Carta Costituzionale quali quelli alla famiglia (potersene costituire una), al lavoro (averlo e mantenerlo), all’istruzione, alla salute, etc..

.

.

thCACE4P3I.

Gestioni separate. In una famiglia le risorse sono limitate. Ad un componente – un figlio prepotente, viziato e capriccioso – si consente l’acquisto e la manutenzione di un’auto di lusso, con il che è impegnato il 70% del totale delle risorse. Il rimanente 30% viene suddiviso (ma equamente, che vi credevate?) fra tutti gli altri componenti per tutte le altre necessità familiari. La gestione di quel 70% dicesi “gestione separata”.

.

.

thCA7O7OR2.

Too big to fail. Altri dicono “too big to jail”. Troppo grande per essere lasciata fallire e/o arrestata. Dicesi di ciascuna delle principali banche europee che con i risparmi dei depositanti invece di fare banca (prestare denaro a famiglie e imprese) si sono messe a fare speculazioni finanziarie sino a rischiare il fallimento, per evitare il quale l’UE ha dato loro 3.200 miliardi di euro che l’UE aveva ricevuto dagli Stati e che gli Stati avevano ricevuto (rectius, prelevato) dalle tasche dei cittadini.

.

.

thCAG7L1F7Così fan tutte. Opera di tale W. A. Mozart. Dicesi anche delle tesorerie dei partiti politici che hanno rubato denari. Il lessico è stato introdotto da tale B. Craxi. Dicesi anche nei casi di mega-pluri-corruzione in grosse OO.PP. (Opere Pubbliche). In questo caso il lessico è stato adattato alla nuova fattispecie da tale S. Berlusconi, il quale, di fronte alla raffica di arresti per l’Expò di Milano, afferma: “In tutto il mondo quando vi sono grandi iniziative, è normale che ognuno cerchi di farsi raccomandare, cerchi appoggi per avere appalti … tutto normale … così fan tutte le imprese …”

.

thCA36R80Y.

A mia insaputa. Dice così che riceve in regalo una somma da €800.000 in su, o chi viene intercettato dagli inquirenti (a sua insaputa, appunto) mentre agevola la latitanza di condannati. L’espressione è stata inoltre adattata dal citato S. Berlusconi per indicare la condizione di un proprio deputato condannato per mafia etc., il quale era deputato del suo partito “ a sua insaputa”, nel senso che era proprio lo stesso Silvio che “non se lo ricorda … ne aveva tanti di deputati propri …”

.

.

thCAXW2FWKDemocrazia della rete. Dicesi di situazione nella quale si ricevono milioni di voti; si crea una rete di centomila aderenti; si votano decisioni con la partecipazione di diecimila votanti; decide uno solo anzi due. L’espressione, sia pure con lessico adattato ai tempi, trae la sua origine storica dalla cosiddetta Repubblica Ateniese di Pericle, nella quale i numeri erano i seguenti: sudditi (delle città conquistate, i cosiddetti “alleati”) paganti tributi ad Atene: 250.000. Cittadini Ateniesi aventi diritti politici: 30.000. Cittadini votanti partecipanti alle assemblee. 5.000. Cittadini che prendevano la parola nelle Assemblee: 10. Cittadino che decideva: 1 (uno): Pericle. L’evoluzione del concetto sta in questo, che si è passato da un solo decisore e due decisori. Questo passaggio dicesi “positiva evoluzione della democrazia”

 

1 Comment »

EUROPA! EUROPA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2014 @ 6:12 am

Detto altrimenti? “Terra! Terra!”, gridò quel marinaio di Cristoforo Colombo allorquando ….  E fra qualche anno, chi dall’Ameica arriverà con una (simbolica) caracca (non era una caravella!)  in vista del nostro continente, ci auguriamo che possa lanciare il grido “Europa, Europa!”   (post 1514)

Quarant’anni fa. Ne avevo trenta. Mi iscrissi al MFE – Movimento federalista Europeo di Altiero Spinelli. Oggi ricordo questa mia decisione d’allora con orgoglio. Il mio collega della Stet Roma e carissimo amico Gianni Ruta (poi prematuramente scomparso) salì sul Monte Bianco per piantarvi la bandiera europea. Quarant’anni fa.

L’Unione Europea, nata come CECA nel dopoguerra, per regolare carbone e acciaio, per regolare cioè la non-guerra e darci la Pace. Come è avvenuto. In seguito la collaborazione europea si è ampliata. La pace ormai per noi parrebbe un bene scontato, come la salute: la apprezzi veramente quando comincia a mancarti.

Solo che nel frattempo è intervenuta la globalizzazione, che non era prevista. Ed allora, anzi, ed ora, abbiamo bisogno di una Europa sempre più unita, degli Stati Uniti d’Europa. Checchè ne dicano i distruttori, detrattori, superficiali e pericolosissimi lettori della realtà geopolitica odierna e prossima futura.

WP_20140511_006

Ieri sera. Sono stato ad ascoltare un’amica, Donatella, la quale ora è “anche” segretaria di un partito politico. Ma è rimasta soprattutto una cara amica, ovviamente. Ed ho ascoltato con uguale attenzione e piacere anche  Herbert Dorfmann, candidato alle elezioni europee.

.

Donatella: soprattutto la dimensione “storica e geopolitica” di una Europa Unita. Dorfmann, quella operativa e autonomista. Ottima integrazione!

EUROPA, EUROPA; in quanti (molti!) miei post trovate la fotografia della bandiera dell’Unione Europea …

Le elezioni europee. Molti le interpretano erroneamente come “elezioni di secondo grado”. E invece no, amici, sono di primissimo grado! Infatti se vogliamo continuare ad avere “voce in capitolo” nel mare magnum della globalizzazione geopolitica, dobbiamo diventare Cittadini degli Stati Uniti d’Europa.

Le elezioni europee. Si vota in 73 seggi suddivisi in cinque circoscrizioni. Noi apparteniamo alla circoscrizione del Nord Est. Il Parlamento Europeo. 751 deputati, in numero costante pur in presenza di un numero crescente di stati aderenti … quindi per essere eletti occorre poter contare su di una massa considerevole di voti, cosa che qui da noi manca. Per fortuna, tuttavia, esiste il nostro diritto ad avere un rappresentante delle minoranze linguistiche, purchè – ecco il punto – raggiunga 50.000 preferenze. Ed ecco che l’unica possibilità – unica! – che abbiamo di avere un rappresentante “territoriale”, del nostro territorio, della nostra Terra (“Terra! Terra!” … ritorna quel grido …) è di concentrare i nostri voti su un unico candidato.

Macchè – dice – fai propaganda elettorale? No, faccio propaganda europea! Eppoi, quando arrivai in Trentino, 25 anni fa, chiamato (sic!) a lavorarvi sotto tale Bruno Kessler a fare il Direttore dell’ISA, mi dissero: “Qui in Trentino non si può fare a meno di fare politica”. Io non avevo mai fatto politica, né la faccio ora. Solo che qui vivo la “polis”, la comunità in modo molto più intenso che altrove (e il mio “altrove” lavorativo e di vita è stato Roma, Torino, Genova, Milano). Tutto qui.

Qui in Trentino ho risolto il mio problema antropologico, ovvero mi sono sentito appieno parte integrante, soggetto attivo della “polis”  come non mai. Ecco, si dice che il primo problema in Europa sia quello dei 20.000.000 di disoccupati. Io mi permetto di dire che il primo problema è quello antropologico: cioè, che ognuno di noi, occupato o disoccupato, si “senta” Cittadino Europeo.

Europa e Autonomia. Don Lorenzo Guetti andò in Austria e volle l’Autonomia perché era impossibile per la sua gente andare anche solo ad Innsbruck a reclamare e a difendere i propri diritti. E noi oggi dobbiamo “andare in Europa” per far altrettanto, per assicurare a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti l’Autonomia di oggi e ancor di più quella di domani, l’Autonomia delle Euroregioni (montane, soprattutto) all’interno della evoluzione del rapporto Stati Nazionali – Stati Uniti d’Europa. “Andare in Europa” … Ma … dice … come fare? Come? Andando a votare alle Europee, e votando per “il” nostro (unico possibile) rappresentante: Herbert Dorfmann. Chi non va a votare non vuole governare se stesso e lascia ad altri il diritto, il potere di governare se stesso.

Le stelle ci sono già: ora mettialole le strisce!

Le stelle ci sono già: ora mettiamole le strisce!

Votare in Europa, votare per l’Europa: un “dovere di coscienza”. Il primato della coscienza. E il rispetto della nostra coscienza viene ancor prima del “dovere morale”, come ci insegna Papa Francesco. Detto altrimenti? Se non lo vogliamo fare per noi, facciamolo per i nostri figli e nipoti: votiamo per il processo che può e deve condurci agli Stati uniti d’Europa! Ce la sentiamo di tradire le generazioni passate che ci hanno regalato l’Autonomia? Ce la sentiamo di tradire le generazioni future che la nostra eventuale inerzia potrebbe sottrarre loro questo preziosissimo bene?

.

.

.

Dice … si, vabbè … ma terra terra … se uscissimo dalla “Terra Europa” e dall’Euro, che succederebbe? Vi elenco solo poche conseguenze:

La moneta lira si svaluterebbe da sola; il costo del ripagamento (in EURO!) del nostro debito salirebbe alle stelle; la bolletta energetica esploderebbe;  i risparmi, le pensioni, gli stipendi perderebbero metà del loro potere di acquisto. L’unico apparente rimedio sarebbe svalutare noi stessi ed ulteriormente la lira per incrementare le esportazioni, ma essendo noi un paese manifatturiero privo di materie prime, il costo dell’acquisto delle materie prime salirebbe di molto etc. etc.. Ed allora, come potremmo “manifatturare” materie prime che non riusciremmo ad importare? Il risultato? Una economia di tipo albanese (e dico questo con il massimo rispetto per quel Pese, s’intende!). Eppoi, le decisioni geopolitiche … quale ruolo avrebbe il “vicus Italia”, il “villaggio Italia” nel contesto dei colossi mondiali USA; URSS (già … URSS!), BRIC, etc.? AND, LAST BUT NOT LEAST, LA NOSTRA AUTONOMIA? In Europa si difede e rafforza a livello euroregionale. Nell’Italia voluta dagli anti europeisti, viene distrutta.

Quindi: “Terra! Terra!” ma “Terra Europa”, questa volta, non terra America …

Comments Closed

ABBIAMO IL CERVELLO: USIAMOLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2014 @ 11:45 am

Detto altrimenti: dai, che non ce lo siamo ancora bevuto …   (post 1513)

Alla TV

1

Tizio insiste perché gli appartenenti alla Forze dell’Ordine siano contraddistinti da numeri di riconoscimento.

Caio replica e obietta: “Se in una manifestazione ci sono manifestanti con casco o con fazzoletti e passamontagna che li rendano irriconoscibili, la manifestazione deve essere vietata”.

Io dico: Caio non può obiettare con “pere” a chi gli parla di “mele”. I due frutti (e le soluzioni dei due problemi) non sono alternativi/e!

 2

Tizio critica gli applausi dei poliziotti ai colleghi condannati per omicio colposo.

Caio, loro rappresentante sindacale. si arrampicaa sui vetri per giustificarli, con frasi dìgeneriche del tipo: noi siamo per la legge, la verità …

Sempronio, dopo una settimana, informa che gli applausi erano diretti ad altri poliziotti, quelli insultati dai manifestanti in altra occasione.

Io dico: Sempronio interviene solo dopo una settimana?

3

Tizio afferma che il pericolo di corruzione non c’è solo per l’Expò di Milano, ma anche per il TAV e si chiede perché non si esamina a priori la correttezza delle procedure degli appalti TAV.

Caio replica: per il TAV il problema è un altro, quello della decisione del governo e della opposizione dei violenti e dei non violenti.

Io dico: Caio non può obiettare con “pere” a chi gli parla di “mele”. I due frutti (e le soluzioni dei due problemi) non sono alternativi/e!

 

1 Comment »

FIAB TRENTO – FEDERAZIONE AMICI DELLA BICICLETTA …E ANCHE DELLA VELA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2014 @ 6:41 pm

Detto altrimenti: oggi alcuni soci Fiab hanno aumentato le loro conoscenze. L’insieme della conoscenze è “cultura”. Oggi Fiab ha aumentato la cultura di alcuni suoi soci.    (post 1512)

1- CIMG3893

Le due neo battezzate

.

.

Battesimo della vela! Già, perchè almeno due “fiabbine”, Rina e Adriana, in barca a vela non c’erano mai state. E allora, dai … 50 km in bici nell’Altogarda Trentino e due ore di vela! Altri soci su altre barche, ma erano già “battezzati”. Ma per Adriana e Rina invece è stata la prima volta!

.

.

.

.

.

I fiabbini Sergio ed Helmut sulla barca di Luciano P.

I fiabbini Sergio ed Helmut sulla barca di Luciano

Ma andiamo con ordine. La pattuglia dei pedalatori inizia a pedalare da Sarche verso Riva del Garda, ma i “marinai” raggiungono Riva del Garda in bus. Nel frattempo le loro bicilette sono state portate da un furgone a Riva del Garda, dove ad attenderle – in Fraglia Vela Riva – c’ero io, che, nell’ulteriore frattempo, avevo armato il mio FUN, un sette metri da regata. Altri “fiabbini”, Sergio e Helmut, sono ospitati sulla barca di Luciano P. un caro collega fragliotto che si è prestato alla bisogna e che ringraziamo di cuore!

.

.

.

Si bolina!

Si bolina!

.

Si salpa con perfetta manovra parallela coordinata: le due barche sembravano due nuotatrici di nuoto sincronizzato, tanto era perfetto il loro parallelismo nello staccare a marcia indietro contemporaneamente la prua dal molo, nell’arretrare quel tanto necessario, nel ripartire in avanti a motore verso l’uscita del porto della Fraglia Vela Riva.

.

.

First lesson!

First lesson!

.

.

.

.

.

.

.

Si rientra!

Si rientra!

All’inizio poco vento, poi, più presto del solito, si alza l’Ora: evviva! Boliniamo, incrociamo l’altra barca, scattiamo foto … Le due neo battezzate sono entusiaste, scattano molte foto che si sono impegnate a spedirmi e che arricchiranno questo post. Io ne ho scatto una sola, anche perché ero impegnato a governare la barca da solo. Comunque le due amiche non hanno avuto esitazioni, parure, ansie … ma solo espressioni di gioia per questa loro “prima volta”. Alle 12 rientriamo. Sul molo c’è il resto della nostra squadra che ci saluta festosamente.

.

.

.

Nella ciclabile Petramurata - Drò

Nella ciclabile Petramurata – Drò

.

Quindi – dopo avere ormeggiato e riordinato la barca – tutti in Fraglia a “pastasciuttare! Alle 13,15 si parte a pedali, destinazione Sarche. Utilizziamo l ciclabili, procediamo lentamente (non tutti sono ugualmente allenati) ma superiamo con impegno lo strappo al 20% della centrale Fies le successive salite. Al bivio per Pietramurata io e Sergio salutiamo e torniamo a Riva del Garda via Lago di Cavedine. Gli altri proseguono per Sarche dove li attende il furgone per il carico delle bici e il bus di linea per il rientro a Trento.

.

.

.thCACGH5RN

.

Evviva questa bella giornata! Evviva la FIAB! Tempo ottimo, niente pioggia (promessa sul tardo pomeriggio, e invece …). Ripeteremo l’esperienza “a vela” per altri “fiabbini”.

.

.

.

 

1 Comment »

LE RISORSE (ANCORA INUTILIZZATE) DEL TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Maggio, 2014 @ 11:59 am

Detto altrimenti in Francia il turismo è la prima industria. E in Trentino?    (post 1511)

La graziosa con titolare dell'impresa ...

La graziosa contitolare dell’impresa …

Fiumi. Oggi ho fatto una breve uscita di allenamento in bici: Trento-Bicigrill di Nomi e ritorno, 35 km. Al Bicigrill mi affaccio sull’Adige: sorpresa! Finalmente anche qui sul nostro fiume, una iniziativa “in canotto”: due giovani si sono lanciati un una nuova intrapresa, portare a spasso la clientela per le “rapide” del fiume, su canotti di gomma. Un piccolo Colorado, insomma. Oggi, dal citato Bicigrill alla chiusa si Mori. Domani si partirà da S. Michele all’Adige. A chi rivolgersi? Info@trentinowild.it – Tel.- 0039 329 2743226 www.trentinowild.it.. Si è accompagnati da un istruttore pluridiplomato e pluriesperto. Coraggio ragazzi, bravi! Avanti così!

La "lezione di guida" proma della navigazione

La “lezione di guida” prima della navigazione

Montagne. Da tempo insisto perchè il Trentino valorizzi i suoi “dislivelli” (leggi: montagne) anche in estate, anche in discesa, anche con le biciclette. Il CAI Centrale, nel 2012, ha edito il “Quaderno di ciclo escursinismo”, per regolare e incentivare tale attività. In Austria (tel. 0043 5127272-0, www.tirolo.com/bikesafari) a partire da questa estate sono messe in rete 18 funivie già esistenti per integrare un percorso di 660 km in bicicletta, con 25 km di dislivello in salita, di cui 12 in funivia. A supporto dei ciclisti sono forniti GPS. Il biglietto cumulativo vale tre o sei giorni.

.

IMG_2209

Riflessi al laghetto del Claus

.

.

Oggi, ricevo la rivsta mensile del CAI, maggio 2014. Pagg. 46 e sgg.: “In bicicletta ai laghi glaciali piemontesi”: Lago Inferiore di Valscura, Lago Pistono, Lago Nero, Laghetto del Claus, Laghi delle Portette. Splendide foto di gite assolutamente non inquinanti!

.

.

.

.

E noi, qui in Trentino, cosa facciamo? La funivia da Trento a “Trento 2000” (alias Monte Bondone)? Il collegamento Zambana Vecchia – Fai? Etc. etc….. Perché no?

E come l'acqua a correr mette co' - non più il Leno ma Ades si chiama ...

E come l’acqua a correr mette co’ – non più ‘l Leno ma Adige è appellato …

Nel frattempo, ieri ho pedalato da Trento a Arco-Riva per andare a sentire Don Marcello Farina (v. post precedente). Ho notato una carenza nella segnaletica della pista ciclabile, che invece io “segnalo”. Dopo Rovereto, poco prima della diga della centrale idroelettrica, la pista è interrotta per lavori e la segnaletica per un percorso alternativo (strada provinciale -ponte di ferro-Mori) è assolutamente insufficiente per i tanti turisti stranieri che ormai transitano “a pedali” in comitive spesso numerose. Lo stesso dicasi per Mori, dove la ripresa delle ciclabili per Verona e per il Garda per chi non è pratico della zona è un bel rebus. Che fare? Coraggio, PAT, coraggio, Comuni e Comunità di Valle! Qualche piccolissimo investimento nella segnaletica non vi manderà falliti di certo!

Comments Closed

PAPA FRANCESCO E DON MARCELLO FARINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Maggio, 2014 @ 8:09 am

Detto altrimenti: “Li guiderò a fresche sorgenti”: un libro dell’ amico, sacerdote, storico e filosofo Don Marcello Farina su Papa Francesco    (post 1510)

Coordinate: “Lega Vita serena”, Sala Segantini, Arco, 7 marzo 2014 ore 15,00.

Marcello è appena rientrato da Roma, dove è stato in udienza dal Papa. Il suo libretto – così lo definisce – è stato scritto in due mesi, a Balbido (Tn), il suo paese (“dipinto”) natale. Lo ha terminato l’11 ottobre 2013, giorno del suo compleanno.

IMG_2200Le date. Non sono un caso. 11 ottobre 1962, Marcello aveva 22 anni, il discorso della luna del Papa Buono, detto altrimenti Papa Roncalli o Papa Giovanni XXIII. Marcello dice che il 13 marzo 2013, data di elezione del nuovo Vescovo di Roma, e quindi anche Papa (Francesco), egli ha provato lo stesso senso di tenerezza, la stessa intensità di sentimenti, la stessa emozione. Francesco, un “rivoluzionario” che ha impresso un cambiamento radicale alla vita della comunità cristiana e non solo. Egli ha rivitalizzato gli insegnamenti del Concilio Vaticano II°, ha condotto la comunità attraverso un “tornante storico” (sic) assolutamente fondamentale, ha indotto un mutamento della sensibilità stessa della Chiesa, la quale ha modificato il proprio rapporto con il “Mondo”: non più “Mondo del male” e “Chiesa del bene”, bensì Chiesa e Mondo in una reciproca reazione “parificata”, comunicanti attraverso un dialogo sincero. Il Papa Buono aveva sostituito alla “Chiesa che giudica il Mondo” la “Chiesa che ama il Mondo”. E Francesco prosegue su questa strada, riprende quella “primavera” che dal 1062 era stata “interrotta” anche da alcuni (troppi, n.d.r.) “inverni”.

IMG_2204Sollecitato dal conduttore della riunione, Marcello ci parla anche del Cardinale Martini che sul finire della sua opera pastorale, scriveva “Ho sognato una Chiesa povera attenta ai poveri. Ora che sono in pensione, a 75 anni inizio a pregare per la Chiesa”. Prosegue Marcello: “Ed io inizierò a pregare quelle stesse preghiere l’anno prossimo, quando compirò anch’io 75 anni!”.

Il nome: Francesco. Nel Conclave si stava delineando la sua elezione, il collega Vescovo di San Paolo del Brasile (che di poveri se ne intendeva! N.d.r.) gli disse “Ricordati dei poveri”. Ed ecco il nome. Che poi Francesco ci ha spiegato ogni sua motivazione nella Evangeli Gaudium del novembre 2013 (da leggere, n.d.r.): “La Chiesa ha diritto di esistere perché condivide da povera la condizione dei poveri”. In questo Francesco supera il Vaticano secondo, che voleva una Chiesa (non obbligatoriamente povera) “semplicemente per” i poveri.

IMG_2207Le insegne: croce di ferro, niente paramenti super accessoriati, niente auto di lusso. Un Vescovo (italiano) viene arrestato perché ha rubato? “E’ un ladro”. Un altro Vescovo (tedesco) spende 36 milioni di euro per ristrutturare il proprio palazzo? In un convento in Baviera  a riflettere. Francesco ha impresso una “direzione irreversibile” alla Chiesa e al mondo. Al mondo? Si, egli infatti afferma “Non sono un esperto di economia, ma le regole del libero mercato non sono eterne, non sono immutabili …”. Francesco, una discontinuità rispetto ai Papi precedenti. Francesco, un Papa Nuovo, molto di più che un “nuovo papa” (le maiuscole non sono da me utilizzate a caso, n.d.r.).

Nuovo per il nome, Francesco. Per la prima volta nella storia. Carlo Bo, negli anni ’80 aveva scritto un libro “Se tornasse Francesco”. Ebbene, Francesco è tornato!

.

IMG_2208Nuovo per il linguaggio (“Le parole sono pietre”, firmato Don Lorenzo Milani, n.d.r.). Il linguaggio di Francesco, semplice, quello della gente comune: “Buon giorno, buon pranzo”, lontanissimo dal linguaggio (ex) ufficiale dei papi precedenti, dal linguaggio di una Chiesa che “assolve ma non perdona”, che “giudica e decide”. Francesco dice ai sacerdoti: “Non opponetevi ai Sacramenti che i cristiani vi chiedono”. Una rivoluzione. Le frasi di Francesco cambiano secoli e secoli di storia. Le Sue parole più ricorrenti  … “tenerezza, gioia, misericordia, pace, popolo, amore …, occorre sentire l’odore delle pecore”.

La Verità di Francesco. “La Verità è relazione; non è vero ciò che io riesco a dimostrare, ma ciò che riesco a condividere; la Verità si costruisce almeno in due.“

La coscienza di Francesco. Francesco riprende il Vaticano II° e ristabilisce il primato della coscienza. Io decido della mia vita. Ciò è molto importante, perché non tutti – anche fra i laici – ammettono questo primato. Già nel 1800 il Cardinale Newmann affermava: “Prima la coscienza, dopo il papa”. E Don Primo Mazzolari: ”Quando entri in Chiesa ti levi il cappello, non la testa. Occorre dare potere alla coscienza dopo aver dato per secoli coscienza al potere”.

La morale di Francesco. La morale è al secondo posto. Al primo posto c’è il Vangelo, le sue Beatitudini, la Creazione, la Resurrezione. la Chiesa non “è” più la morale, bensì semplicemente “ha” (anche, n.d.r.) una morale. E’ la fine del cristianesimo moralistico. E’ la fine dei cosiddetti “valori non negoziabili”. L’unico valore non negoziabile è l’amore.

I due mondi di Francesco. Questo Mondo e l’aldilà. Francesco ci insegna a vivere in questo Mondo. L’aldilà poi … ci viene regalato da Dio.

I modelli di Francesco.  S. Agostino (354-430), in quanto “tormentato, sempre alla ricerca di Dio. S. Francesco (1200) per quanto già detto. S. Ignazio di Loyola, in quanto profondo studioso che “tiene sempre aperto il dialogo”. “La frontiera del dialogo deve essere spostata sempre in avanti”.

Riflessione finale:  alcuni preti sono stati avanti rispetto al proprio Papa. Altri indietro. Oggi, lo seguiranno? Il pericolo è che tutti lo inneggino ma che molti continuino per la loro strada.

Mia riflessione finale: Francesco ha autorevolezza, cioè una dote che “si è dato da solo”. L’autorità è della carica, del ruolo. La eserciterà fino in fondo? La rispetteranno gli altri? A mio personale e sommesso avviso Papa Francesco è “anche” un papa laico, nel senso che i principi ai quali informa la sua azione potrebbero e dovrebbero esser alla base anche dell’azione della politica laica del Mondo.

Comments Closed

INCIDIT IN SCILLAM CUPIENS VITARE CARYBDIM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Maggio, 2014 @ 6:59 am

Detto altrimenti: incappa in Scilla chi cerca di evitare Cariddi   (post 1509)

Stretto di Messina. Uno scoglio, un gorgo. Il timoniere che cerca di evitare un pericolo, incappa nell’altro. Oggi diremmo: dalla padella nella brace (a proposito, incidit si legge ìncidit, non incìdit!), oppure, in dialetto trentino, l’è pezo ‘l tacon del bus!

Gli uomini del destino. Nel secolo scorso ne abbiamo avuto uno. In questo secolo due: un primo che diceva che tutto andava bene, quello che “ghe pensi mi” e “chi non salta con me comunista è”. L’altro che dice che tutto va male, che glie è tutto sbagliato, tutto da rifare: ma non è un ex campione di ciclismo. Il rischio è che per evitare il secondo si debba dare o ridare credito al primo! Ma se poi vogliamo evitare anche il primo, be’ .. allora tanto vale che da subito si dia credito ad un terzo!

.

thCAHBKM61

La pensionata Claudia Lombardo

Le due curve di ultras. Ma non del calcio, questa volta, ma della Politica. Anzi, della politica. Certo che quando non ci ribelliamo ad una legge che va contro i principi fondamentali del nostro Ordinamento Giuridico e contro quelli della nostra Costituzione e permette di erogare quali cosiddetti “diritti acquisiti” (ma quando mai??) pensioni mensili di migliaia di euro (sei)  a politici (napoletani) condannati a sette anni per mafia o altre m igliaia (cinque) a signore (sarde) quarantunenni … be’ allora non ci dobbiamo più stupire e lamentare di nulla. O no?

P.S.: al momeno di andare in stampa giunge un’Ansa: tale Scajola sarebbe stato arrestato. A sua insaputa.

Comments Closed