L’ORCHESTRA HAYDN A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Maggio, 2014 @ 9:34 am

Detto altrimenti: antropologia della Musica e sua natura anche oltre l’umano     (post 1528)

Il compianto Presidente Ruggero Polito

Il compianto Presidente Ruggero Polito

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Conservatorio Musicale in Riva del Garda. Associazione Amici della Musica, Riva del Garda, nel ricordo del suo Presidente Ruggero Polito. Alla presenza della Presidente della Haydn, la Gentile Signora Chiara Zanoni Zorzi … ovvero Gentile Consorte dell’amico Beppe.

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Il violinista Roberto Tomada con la Presidente Chiara Zanoni Zorzi

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Ho scritto spesso che il primo problema italiano è antropologico, nel senso che ognuno di noi deve sentirsi parte integrante dello Stato, della Res Publica. Lo stesso può e deve avvenire per la Musica. E ieri sera, almeno a me, è successo.

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Insieme a loro … prima del Concerto

Infatti, conoscere di persona molti dei Musicisti; parlare con loro prima e dopo il concerto; addirittura ricevere da uno di loro una preziosa macchina fotografica con la quale fissare alcuni scatti della serata (che mi saranno mandati quanto prima e che io inserirò in questo testo; quelli che inserisco ora sono “provvisori”, scattati con la mia macchinetta tascabile); rilevare la loro marcata sensibilità umana oltre che musicale nel ricordo che il M.° Marco Mandolini ha voluto fare del nostro amatissimo Presidente Ruggero Polito … be’ tutto ciò ha predisposto il mio animo e la mia mente a sentirmi parte della Musica che si sarebbe diffusa nella sala del Conservatorio di Riva del Garda.

Non sono un musicologo bensì solo un musicofilo. Non sono quindi in grado di fare una analisi musicologica della Musica eseguita (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso), ma che dire di “Eine kleine Nachtmusik” di Mozart? E poi, in successione “temporale”, dopo il Settecento mozartiano, dell’Ottocento di Giovanni Bottesini con la sua “Elegia per contrabbasso ed archi” e del Novecento di Bela Bartok con le sue “Danze Rumene”?

E allora mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori alcune sottolineature “particolari” forse un po’ strambe, mie personali, per quello che possono valere. Probabilmente un poco originali, almeno così mi auguro che siano!

21mag2014 Riva 4+Il contrabbasso di Michelangelo Mercuri. Ottimo sotto ogni aspetto. Lo strumento non è di quelli soprattutto adatti per evidenziare gli a solo, eppure Michelangelo ci ha letteralmente incantati, anche se non era “quello” della Cappella Sistina! La grande dimensione dello strumento poi  – è un semplice fatto fisico – ha evidenziato ed esaltato la partecipazione corporea oltre che mentale del Musicista all’evento. Già, perché di evento si è trattato, anzi, di Evento.

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E dalla fisica, passiamo alla matematica.

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21mag2014 Riva 2+Il Miracolo della Musica è anche un miracolo matematico. Infatti l’armonia nasce dalla combinazione fattoriale di n elementi, cioè dalla combinazione di un numero elevatissimo di varianti. Quante? Prendete il numero degli orchestrali sommatelo al numero degli strumenti, a quello delle note possibili e a quello delle combinazioni musicali utilizzate dal compositore. Otterrete un numero elevato che chiamiamo “a”. Ora moltiplicate a per a-1, a-2, a-3 etc.. Ecco il calcolo fattoriale. Otterrete milioni se non miliardi di combinazioni. Tutto questo in genere sfugge all’ascoltatore fruitore della Musica, al quale tuttavia non sfugge l’armonia meravigliosa che ne deriva. E allora … lo sapete qual è il computer più potente in assoluto in tutto il mondo? La mente umana! Ma no … forse vi è un computer ancora più potente: l’animo, la sensibilità umana che sanno creare e percepire queste armonie. In questo senso la Musica è “divina” in quanto il sistema di sensibilità di chi la crea, di chi la esegue e di chi ne gioisce ascoltandola non può essere riprodotto dall’uomo in laboratorio. Ovvero, le singole componenti, si. Ma la loro sintesi avviene solo grazie ad una qualità innata, inserita nel genere umano dall’Esterno secondo un software umanamente irriproducibile … irriproducibile come la Vita stessa. E le lettere maiuscole, come dicevo, non sono utilizzate a caso …

Grazie, “Haydn” !

 

 

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LA NOSTRA AUTONOMIA E LA NOSTRA ETA’ PENSIONABILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2014 @ 5:16 pm

Detto altrimenti?  Non c’è altro  modo: “nostra”!    (post 1527)

Unione delle Comunità di Valle Trentine, alias ex Provincia Autonoma di Trento. Tre partiti politici – due territoriali ed uno no – fanno convergere l’azione del legislatore locale sull’innalzamento a 66 anni dell’età per la pensione dei politici.

thCAUWPWGYL’attenzione della popolazione locale si concentra su chi – “localmente”-  fra i politici è d’accordo e chi no. Io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori un aspetto diverso: il rapporto fra quanto si sta facendo qui, all’interno della nostra Autonomia, e quanto NON si sta facendo “in Italia”. Maccome (maccome) dirà taluno, di che ti lamenti? Anche in Italia è stato innanzato il limite dell’età per il conseguimento del diritto alla pensione … Già replico io, ma per chi? Per tutti? Nossignore, a livello statale vi sono alcune categorie i cui appartenenti vanno in pensione a 55 anni (55 anni)! Eppoi (eppoi) ve ne sono altre i cui appartenenti  non “vanno in pensione”, ma sono “inseriti nella riserva”.

Insomma, la legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale che per altri.

Ecco, raga, potremmo anche suggerire ai nostri rappresentanti che vanno a Roma a lottare per il mantenimento della nostra Autonomia e del suoi autofinanziamento, di non “giocare solo in difesa” ma di giocare la partita con azioni di “attacco diplomatico”. Mi spiego: si vogliono ridurre le nostre risorse finanziarie perché occorre dare un doveroso contributo alla finanza statale?

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thCAX58R8COk, ma nel frattempo la Finanza Statale non deve essere un colabrodo dai cui mille fori escono risorse che vanno ad alimentare privilegi (tipo le pensioni a 55 anni!) e furti d’ogni sorta. Ogni giorno. Tecnicamente, come fare? La mia è solo una provocazione, s’intende … ma la faccio per riportare l’attenzione di noi tutti sul problema. Ecco, si potrebbe dire che dopo che le nostre risorse prodotte localmente sono state ridotte per dare quel certo contributo allo Stato Centrale, esse siano di nuovo aumentate di quel tot che centralmente risulta rubato, attribuito per mantenere privilegi di casta o “semplicemente” sprecato.

Ma, direte voi, quali sono le due categorie a livello centrale  i cui componenti vanno in pensione a 55 anni o che non “vanno in pensione” ma sono collocati “ in riserva”? Eh no, raga, se ve lo dico io finisce il bello del “gioco” (che poi gioco non è, ma triste realtà!). Vediamo un po’ se fra le tante lettrici ed i tanti lettori che ho l’onore di avere – e che ringrazio – vi è chi indovina. Fra tutti coloro che avranno trovato la soluzione esatta sarà sorteggiata una bilancia (“balanza”) di precisione, con la quale sarà possibile misurare se tutti noi cittadini abbiamo la stessa quantità di diritti e di doveri. Una  balanza di precisione, dicevo, al milligrammo di privilegio …

Nel frattempo un “Grazie!” alle Donne della nostra Politica Locale che sono promotrici di questi “tentativi di botanica della democrazia” (fra parentesi, leggete il bel libro “Tentativi di botanica degli affetti” di Beatrice Masini, Ed. Bompiani!).

Scusate, dimenticavo … per la par condicio: un grazie anche agli Uomini che sostengono quelle Donne!

N.B.: le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso.

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L’HANNO DETTO ALLA TELEVISIONE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2014 @ 6:45 am

Detto altrimenti: una volta si diceva “L’hanno detto alla radio …”     (post 1526)

Radio, Vangelo di ieri. TV, quello di oggi. I media  educano, diseducano,  comandano. Però … talvolta … informano.

L’altra sera, su un canale, Grillo ospite di Vespa (oppure Vespa ospite in casa propria!). Grillo soverchia. Per alcuni costruisce la speranza. per altri, distrugge tutto.

Su un altro canale Report ci informa che un partito, mai formalmente sciolto per non formalizzare il problema della successione della titolarità dei propri beni immobili (500 unità!), di fatto ha consentito che essi fossero “distribuiti” ai propri top manager “meritevoli”, contro semplice “vile mercede”. E chi accettò di non partecipare alla corsa all’oro, ha ricevuto una congrua “buonuscita”.  Oggi pare che 200 di quegli immobili siano stati sequestrati. Speriamo bene, ma … e gli altri 300?

Immobili spariti. Mi torna alla mente un’altra puntata di Report, analoga. Riguardava gli “immobili scomparsi della CRI-Croce Rossa Italiana”.

Ora mi permetto di sottoporre all’attenzione dei lettori una sottolineatura: i ladri sono ladri e sono sempre esistiti. Tuttavia il male maggiore è che “il sistema delle leggi e dei controlli” consenta che accadano “robe” del genere. Non possiamo far finta di niente.

Ma allora, direte voi, tu … cosa proponi? Cosa propongo? Eccomi … arrivo!

I sistemi politici vivono tre fasi:

1) la creazione delle leggi;

2) la creazione dei sistemi per violarle;

3) la reazione ai sistemi violatori delle leggi.

Noi finalmente stiamo vivendo la terza fase. Ma se distruggiamo l’attuale sistema politico, il nuovo sistema ricomincerà dall’inizio a vivere, nell’ordine le tre fasi. Quindi a noi conviene mantenere questo sistema politico e vivere con sempre maggiore energia la sua terza fase.

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UNA LAUREA ECOLOGICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2014 @ 8:00 am

Detto altrimenti: ieri ero alla “Statale” di Milano … per apprendere che “Il 25% del cibo caricato e cucinato sulle grandi navi da crociera viene sprecato. Nel migliore dei casi viene finemente triturato a bordo e gettato in mare” . Il titolo della tesi?  ” L’impatto ambientale dei rifiuti: il caso  ….. Crociere”                      (post 1525)

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La laurea di un mio nipote, laureatosi ieri in “Scienza della valorizzazione culturale del territorio e del paesaggio”, ove per territorio si intende anche quello “di acqua”. E lui, che pure si è laureato a Milano, è nato, cresciuto, pescato a Genova, si è cimentato con “cose de ma’ “, cioè con cose di mare. Che c’azzecca quel “pescato?” C’azzecca, c’azzecca … perché Enrico è un “born fisherman”, un pescatore nato …

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Ed allora ben volentieri Maria Teresa ed io siamo andati ad assistere alla discussione della sua  tesi di laurea … da Trento a Milano, un po’ come dagli Appennini alle Ande … un viaggio, anche per chi ha vissuto e lavorato in tutte le maggiori città italiane (e non solo italiane) ma … ma che ora è in pensione, da quattro anni e da quattro anni non andava più nella metropoli lombarda. “Vabbè, ma io mica sono così tonto … vado in auto a Gessate, parcheggio e via come il vento con la metro”. Gessate … parcheggiare … sembra facile. Alla fine, fra le centinaia delle autopendolari” già in loco, ce l’abbiamo fatta. Loreto si cambia. Duomo si scende. Una vista in Duomo e via, alla Statale, lì vicino. Sono arrivato. Smetto di sentirmi un po’ come Jack Lemmon in“A piedi nudi nel parco” (film del 1967). Entro. Un ragazzo mi ferma subito. Vuole un contributo per una formazione politica. Gli do un mio biglietto da visita (del blog) e gli dico “Scusa sai, devo essere concentrato, mi sto laureando … sai, sono un po’ fuori corso”. Mi guarda stupito … non sa cosa pensare. Via, sono libero! 

Promosso dottore, dopo cinque anni. Bravo Enrico. “Purchè … – ho scritto nel biglietto che accompagna il mio regalo frusciante e i fruscianti sono sempre graditi, soprattutto per chi si appresta ad una vacanza premio in GB – purchè questa tua laurea non incida negativamente su cose ben più importanti, quali il non smettere di venire ogni tanto in Trentino per continuare a fare sci, bicicletta e vela con lo zio”.

thCAF4ZI0MMa torniamo alla sua tesi di laurea. Il mare. Mantenerlo pulito, non avvelenarlo. Il cibo, non sprecarlo. Occorre dare centralità a questi due problemi. E occorre affrontarli e risolverli in modo scientifico e manageriale. Ogni piccolo contributo è comunque una “gran cosa”, un mattone per la costruzione dell’edifico della consapevolezza, della coscienza dei problemi del mondo. Da Enrico apprendo che sulla nave ammiraglia di un grande gruppo crocieristico è stato attivato un laboratorio di smaltimento dei rifiuti. Smaltire bene è già un passo avanti. Ma ancor meglio sarebbe non produrre rifiuti “in eccesso” soprattutto se essi sono “cibo letteralmente sprecato”.

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Qualcuno obietta: “Ma figurati un po’ se a chi va in crociera puoi esimerti dall’offrire tre primi, tre secondi etc..”. Ecco, è proprio questa la mentalità da superare. Come? Ad esempio attraverso sistemi elettronici di scelta e prenotazione on line del menù giorno per giorno secondo i propri gusti ed il proprio appetito. Occorre applicare qui criteri di programmazione della produzione (di piatti cucinati) già adottati nell’industria, che non produce per il magazzino, bensì sulla base degli ordinativi della clientela “entrati”, cioè immessi nel sistema.

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E poi, se proprio a bordo avanzano scorte alimentari deperibili ma non ancora deperite, ad ogni scalo della crociera esse possono essere sbarcate e regalate alle Associazioni locali di volontariato impegnate nella distribuzione gratuita del cibo alle persone bisognose di aiuto.

Altro possibile utilizzo di quel 25%? Sua trasformazione in compost agricolo. Ma soprattutto, non produciamolo nemmeno quel 25%!

Braco Enrico! Anzi, bravo “Dottor” Enrico!

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TASI E TIRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2014 @ 6:43 am

Detto altrimenti: “Tasi e tira” Gruppo di Artiglieria Alpina Asiago       (post 1524)

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Tasi … si paga? Non si paga? Quando? Taci, anzi tasi. Tasi e tira … la cinghia. Le tasse vanno pagate. Da tutti. Questo è il problema. Di tutti.

Pensate un po’ … se non ci fossero l’evasione fiscale, il lavoro nero, la fuga dei capitali, la corruzione, gli enormi squilibri sociali, i privilegi di casta … saremmo fra i paesi più ricchi del mondo. E ricchi non solo di denaro, ma anche della serenità necessaria per potere godere della bellezza del nostro paese.

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Le stelle le ha già: mettiamole le strisce!

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Peccato. Tuttavia … spes ultima dea … la speranza è l’ultima a morire … E allora, andiamo a votare in favore dell’Europa, mettiamo un mattone in più nella costruzione degli Stati Uniti di Europa …

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METRI AL SECONDO, NODI, KMH

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2014 @ 9:09 am

Detto altrimenti: miliardi di lire, milioni di euro (post 1523)

Oggi partecipo ad una regata a Riva del Garda. Avremo dieci metri (al secondo) di vento, pari a 20 nodi, pari a 36 kmh.

 Un motoscafo investe una barca a vela. L’avvocato difensore dell’investitore , per impressionare favorevolmente il giudice (che non è un velista) gli dice: “Signor Giudice, dopo tutto il mio assistito procedeva lentamente, a soli 40 kmh”. Solo che 40 kmh possono essere pochi per un’auto, ma 22 nodi sull’acqua sono tanti!

Quel tale ha rubato 20 milioni di euro di denaro pubblico. Forse se ci dicessero che ha rubato 40 miliardi di lire reagiremmo maggiormente … ci farebbe  più impressione (rectius, la giusta impressione!). Non credete?

 Le parole sono pietre, diceva Don Lorenzo Milani …

P.S.: questo è il solo, unico ed esclusivo “ritorno alla lira” che auspico: solo un ritorno al pensiero di quanto stanno rubando … per il resto, Viva l’Euro, Viva l’Europa, Viva gli Stati Uniti d’Europa!

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BICINTRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2014 @ 2:44 pm

Detto altrimenti: Trentininbici    (post 1522)

Eh già … oggi devo scendere a Riva del Garda … domani c’è una regata … e già che ci sono ci vado in bicicletta. Nooo, con la bici non in regata! Cosa avete capito!? Con la bici da Trento a Riva del Garda! Poi con una barca a vela …

La via “normale” è seguire la ciclabile della Valle dell’Adige, subito dopo Rovereto girare a destra ed è fatta. Fatta … già … fatta già tante volte anche quest’anno che ho voluto cambiare. Maria Teresa mi ha portato in auto da Trento a Cadine, lì ho scaricato la bici e via! 45 km e arrivo a Riva. Infatti la salita Trento – Cadine è impossibile per le bici … no, non tanto per la pendenza (se sei allenato …) ma per le gallerie! Nemmeno se mi pagano le faccio in bici, tanto meno in salita! Ecco, ci manca questo collegamento ciclabile.

Cadine, si scende ai laghi di Terlago (che non ho fotografato).

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Si traversa la piana sottostante Vigolo Baselga (sullo sfondo, il Bondone, ancora innevato).

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Si risale, indi 2 WP_20140517_005si scende ai Laghi di S. Massenza.

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Si costeggia il Lago Toblino.

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Si costeggia il lago di Cavedine.

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Si segue la ciclabile lungo il Sarca (con un pescatore dentro).

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Si arriva al Lago di Garda.

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Tante soste per foto … non ho mai impiegato così tanto per fare questo tragitto … ma era troppo bella la giornata … ho voluto portarmela a casa!

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EUROPA (ED EURO) PER TUTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2014 @ 8:18 am

Detto altrimenti: cerchiamo di utilizzare un linguaggio semplice, comprensibile da parte di tutti, anche di chi non ha esperienze di politica, geopolitica, economia, finanza, internazionalizzazione, globalizzazione, etc. etc.                        (post 1521)

Ultimo dopoguerra. Io, classe 1944, ero un bambinetto. Giocattoli, pochissimi. Tuttavia ero in grado di distinguere fra un giocattolo tedesco (alluminio e acciaio, componenti avvitate) e un giocattolo italiano (latta, componenti tenute insieme da linguette ribattute). E dire che la Germania era appena uscita distrutta dalla guerra! I suoi giocattoli erano marcati “Made in U.S. A. Zona Germany”, prodotti nella zona della Germania sotto il controllo USA.

Riflettiamo, amici, riflettiamo …

Oggi la moneta unica Euro è un passo (non il primo, che è stato la CECA. Comunità Economica Carbone e Acciaio) verso gli Stati Uniti d’Europa.

La moneta rappresenta la ricchezza della nazione. Una nazione con economia forte ha una moneta forte. Il marco tedesco era una moneta forte. La lira era una moneta molto meno forte. L’Euro è una moneta sintesi delle monete e delle forze dei paesi che lo adottano, purchè ogni paese sia meritevole di restare in questo consesso. Da qui i vincoli di bilancio etc..

th[4]Dice: ma noi vogliamo uscire dall’Euro! Bravo merlo, dico io! E che facciamo? Torniamo alla liretta, lasciamo che la nostra economia “si confronti con se stessa”, la mattina ci alziamo e mentre ci facciamo la barba allo specchio (oppure, per la par condicio: mentre ci mettiamo il mascara sulle palpebre) ci diciamo quanto siamo bravi noi? Che facciamo? Rifiutiamo il confronto con le altre economie e diventiamo sempre “più peggiori”? Ma via … sapete che succederebbe? Che la nostra economia andrebbe sempre peggio, che per acquistare le materie prime e l’energia di cui siamo deficitari spenderemmo montagne crescenti di lirette visto che all’estero le valuterebbero sempre di meno. Il che ci porterebbe a stamparne sempre di più il che porterebbe l’estero a valutarle sempre di meno. Maggiori costi all’importazione, maggiori prezzi interni, svalutazione del potere di acquisto di stipendi e pensioni, enorme crescita del costo del nostro debito pubblico, espresso in Euro, che dovrebbe essere rimborsato in Euro, valuta che prima dovremmo acquistare con le nostre lirette e che ci osterebbe un occhio – anzi due – della testa (vuota) che avremmo avuto se, quando e in quanto avessimo deciso di “uscire dall’Euro”!

Uscire dall’Euro? Maccome (maccome) si fa a sparare simili ca … stronerie?!

Una riflessione: quali sono i paesi che “non hanno voluto” entrare nella UE e/o nell’Euro? I principali solo la CH e la GB, in quanto paesi che si sono “guadagnati” una indipendenza finanziaria (basata tuttavia su una deplorevole e deprecabile “moralità internazionale”). Questi due paesi si sono potuti “concedere il capriccio” di non aderire rispettivamente all’UE – Euro. Noi, questo sfizio non ce lo possiamo cavare …

Ma facciamo un ulteriore ragionamento, geopolitico. L’Europa, che ha colonizzato il mondo intero, l’Europa dalla quale sono partite le carovane di Marco Polo e le navi di Colombo, se vuole mantenere un ruolo nel nuovo sistema geopolitico globalizzato, deve trasformarsi negli Stati Uniti d’Europa. Altrimenti, giorno verrà …. (scriveva il Manzoni) … giorno verrà – anzi è già venuto – che altri decideranno per noi, checchè oggi molti politici nostrani dicano che non è vero, che siamo sovrani in casa nostra etc. etc. …

In realtà … è vero, decidiamo noi, noi che siamo molto “politici”. Come quel presidente (politico) di una Spa che, quando si accorgeva che in Consiglio di Amministrazione stava per prevalere una tesi diversa dalla propria, chiedeva una breve sospensione, usciva dalla sala, andava a fare la pipì, si lavava le mani, rientrava in sala riunioni e lui stesso proponeva ai voti la tesi che se proposta da altri lo avrebbe visto politicamente sconfitto. Ecco sì, aveva deciso lui … così come oggi molta della nostra politica (internazionale) è decisa da noi stessi, autonomamente…. (autonomamente? Dai … fa per dire – n.d.r.).

Mappoi (mappoi) ci siamo dimenticati delle “strette valutarie e creditizie” del passato? Di quando possedere un dollaro USA era un reato? Di quando a fronte di una importazione si doveva versare alla Banca d’Italia in un conto infruttifero e indisponibile per sei mesi una somma pari alla metà del pagamento fatto all’estero? Di quando alcuni Stati – non solo noi quindi – erano stati costretti a creare una doppia valuta, quella commerciale e quella finanziaria? Non sto parlando di secoli fa, ma solo di qualche decennio!

Historia magistra vitae, sit sane verum … La storia è maestra di vita, sia pur vero. Certo è che noi siamo alunni poco attenti … e non impartiamo mai la lezione!

Uscire dall’Euro? Maccome (maccome) si fa a sparare simili ca … stronerie?!

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DEI DELITTI E DELLE PENE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2014 @ 7:28 am

Detto altrimenti: Cesare Beccaria si rivolta nella tomba … (post 1520)

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1988: è assassinato il sociologo giornalista Mauro Rostagno

2014: il mandante e il sicario del crimine sono condannati all’ergastolo

1988-2014? No comment!

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P.S.: un suggerimento per i criminali. Se decidete di ammazzare qualcuno, fate in modo che mandanti e sicari abbiano dai 50 anni in su. Tenuto conto della durata dei processi, se proprio alla fine sarete condannati, ve la caverete – grazie al limite d’età che avrete nel frattempo ragggiunto – con i domiciliari o i servizi sociali.

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VIAGGIO IN …. TRENTINO, ANZI, NELLE VALLI TRENTINE, ANZI, NELLE COMUNITA’ DI VALLE DEL TRENTINO, LE CDV.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2014 @ 5:54 am

Detto altrimenti: da Provincia Autonoma di Trento – PAT a Unione delle Comunità di Valle Trentine      (post 1519)

CDV – Inizialmente ero a favore, se non altro perché si iniziava, tramite loro, a non chiamare più il Trentino “Provincia Autonoma” bensì “Unione delle CDV”.

Successivamente, di fronte alla contrapposizione delle CDV con i Sindaci, io mi sono schierato dalla parte dei Sindaci.

Oggi, terza riflessione: vanno bene le CDV, purchè sia applicato il principio di sussidiarietà, che non vuol dire “elargire sussidi”, bensì “non faccia l’Ente Superiore ciò che può fare l’Ente inferiore”. In altre parole, purchè le CDV ricevano competenze e risorse finanziarie   “a danno” della PAT e non dei Comuni.

Quanto sopra tuttavia a mio sommesso avviso dovrebbe comportare una rielezione dei Presidenti delle CDV, che non possono essere quelli eletti distrattamente da basse percentuali di votanti, quando ancora non si sapeva (né ciò è nemmeno oggi del tutto definito), se e come avrebbero agito le CDV, con quali poteri e con quali dotazioni finanziarie.

 

 

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