LA RIFORMA DEL TURISMO TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2014 @ 11:28 am

Detto altrimenti: fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza …   (post 1828)

Anno 1828: si pubblica a Genova “L’indicatore genovese” sul quale scrive e commenta un giovane ventitreenne, tale  Mazzini  Giuseppe di Giacomo e Maria Drago in Mazzini, il quale dopo poco viene arrestato ed esiliato. E il giornale chiuso.

Boschi della Paganella, foto rl, febbraio 2014

Boschi della Paganella, febbraio 2014 -Foto rl

Riforma? Quasi. Infatti si mette mano a molti principi di fondo – sia pure importanti – ma forse non si dà ancora abbastanza centralità al collegamento fra il livello “Legge” e il livello ” sua attuazione, nel senso che la legge non può e non deve essere eccessivamente dettagliata, purchè poi “per strada” all’atto pratico gli intendimenti di legge non siano concretamente disattesi. Dice … ma tu, che intendi per “riforma”?  Provo a spiegarmi. Oggi pare che i problemi principali per riformare il turismo siano soprattutto:

  • distinguere i poteri/doveri fra i vari enti e livelli istituzionali e privati che se ne occupano soprattutto per reclamizzare e vendere i prodotti turistici esistenti.
  • affittare spazi pubblicitari.

Io invece mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune sottolineature, nel senso che forse converrebbe concentrarci “anche” su alcuni aspetti concreti, magari “anche” a livello legislativo, quali il

  1. come migliorare tutti i prodotti esistenti, magari semplicemente copiando quanto di meglio eventualmente facciano i nostri vicini (Bolzano) e quasi vicini (Austria) in ciascun settore considerato;
  2. definire meglio “chi fa cosa, con quali fondi; poteri + responsabilità“ nel settore del marketing e della vendita dei prodotti turistici,
  3. ampliare la gamma dei prodotti offerti, mettendo in rete singoli prodotti parziali, magari in collaborazione con enti privati. Alcuni esempi: organizzare a lanciare i seguenti “prodotti rete”:
    • circuito degli affreschi dei Baschenis e dei castelli trentini (in collaborazione con il FAI);
    • circuito dei canjon trentini (in collaborazione con la SAT);
    • circuito delle piste ciclabili della Regione (in collaborazione con FIAB);
    • circuito dei prodotti turistici “dislivelli” anche in estate (v. post precedente), (in collaborazione con FIAB, UISP; SAT  Società impiantistiche);
    • circuito dei concerti (in collaborazione con il Conservatorio Bonporti);
    • circuito delle presentazioni letterarie (in collaborazione con la rete delle Biblioteche Civiche);
    • circuito delle rappresentazioni teatrali (in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino);
    • circuito dei masi trentini (in collaborazione con l’associazione degli agricoltori);
    • circuito degli avvenimenti e delle manifestazioni sportive (in collaborazione con CONI, FISI, SAT, UISP, etc.);
    • etc.
  4. Istituire una piattaforma web informativa unica, alimentabile dai soggetti a ciò abilitati a seguito di normale iscrizione e consultabile da chiunque, per mezzo di qualsiasi apparato edp (computer, telefonino, ipad, etc.), secondo la chiave di estrazione preferita. Ad esempio: quali concerti si tengono oggi a Trento? Oppure, cosa offre oggi Riva del Garda? Oppure, cosa offre il Trentino nella giornata odierna? Ovvero, secondo criteri di genere, tempo e luogo utilizzati singolarmente o secondo i loro possibili mix.
  5. creare una carta mobilità unica per tutte le aree di sosta della Regione (in collaborazione con Trentino Mobilità);
  6. istituire un sistema di prenotazione e guida agli spazi di sosta per camper e pullman (in collaborazione con Trentino Mobilità);

Al solito … dice, ma la tua è un’utopia! Ed io, al solito, rispondo: l’utopia è un obiettivo semplicemente non “ancora” raggiunto … e poi, guai a vivere senza un’utopia cui tendere! Sai che piattume, che squallore …

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ASPETTANDO LA NEVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2014 @ 10:31 am

Detto altrimenti: “The north wind does blow and we shall have the snow …”  (post 1827)

Anno 1827: Alessandro Manzoni pubblica “I promessi sposi”; Giacomo Leopardi le “Operette morali”. Lo Stato pontificio è il più crudele repressore dei movimenti liberali, ghigliottina pubblica inclusa.

Il vento del nord soffia e ci porterà la neve … recita una vecchia poesia inglese. Ma qui da noi il vento del nord scarica neve sul versante nord delle Alpi e a noi porta il vento “foen”, senza neve. Quello che ci serve invece è una robusta precipitazione da sud ovest, dal golfo di Genova, per intendersi, ma se la neve per noi vuol dire alluvione per Genova, allora alla neve ci rinunciamo.

18 aprile 2014, da Cima Paganella vrso i laghi di Cavedine e di Garda

18 aprile 2014, da Cima Paganella verso la Valle dei Laghi (Cavedine e  Garda)

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Negli ultimi cinque anni ho iniziato a sciare una volta a fine novembre, tre ai primi di dicembre, una a fine dicembre. E quest’anno? Quest’anno – per capirsi – a marzo la stagione sciistica è stata raggiunta dalla stagione ciclistica, ultima sciata il 18 aprile e la bici ha poi trionfato, almeno per quanto mi riguarda, da marzo fino all’8 dicembre.

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8 dicembre 2014: dalla Valle dei Laghi verso Cima Paganella

Ma quest’anno … la neve? La aspettiamo con ansia. Innanzi tutto per la nostra industria turistica invernale. Poi per le necessità idriche dei boschi e del sottosuolo. Infine per noi stessi, singoli sciatori. L’industria turistica invernale … già, si basa soprattutto sulla vendita di un prodotto composto: “neve+dislivelli”. I dislivelli, ovvero la vendita della risalita meccaniche: funivie, seggiovie (sklift non ce ne sono quasi più … uno sul ghiaccia della Presena, un paio in val Senales ..).

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th93P2Z2CHEcco, i “dislivelli” sono un prodotto turistico da vendere. Anche in estate, più di quanto non si stia già facendo adesso. Mi spiego: l’età media della popolazione è in aumento. Il numero dei ciclo-turisti e dei ciclo-escursionisti è in fortissimo aumento. Non tutti costoro sono in grado di effettuare le salite montane. Oggi chi è in grado di affrontarle, scende (troppo) liberamente per sentieri e non, interferendo con l’uso della montagna “pedibus calcantibus”. Due anni fa il CAI centrale ha pubblicato il Quaderno di ciclo escursionismo (Quaderno n. 11), reperibile in internet.

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“E tu Austria, che sei la più forte …”

L’Austria ha iniziato a normalizzare questa pratica ciclistica, mettendo in rete e collegando i percorsi di discesa di ben 16 funivie già esistenti (www.tirolo.com/bikesafari). Il tutto con partenza da Nauders, attraversando tutto il Titolo fino a Walchsee, 660 km il percorso totale (in auto sarebbero solo 220); 25.000 metri di dislivello in salita di cui 12.000 in funivia. A richiesta vengono forniti gps, cartine, profili altimetrici, eventuali accompagnatori, prenotazioni alberghiere, assistenza meccanica e medica, etc.  (notizia “BC-La rivista della FIAB”, anno 4, numero 2, pagina 42.)

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th6PT4DQ1FE noi, in Trentino, cosa possiamo/dobbiamo fare? Dobbiamo dare centralità al problema e riconoscere e/o tracciare percorsi in discesa per ciclo escursionisti che usufruiscano di mezzi meccanici di risalita collegati, alla loro stazione di partenza, al sistema delle piste ciclabili di fondo valle e che dalla stazione di arrivo, in quota, riconducano i ciclo escursionisti a valle, ricollegandoli al sistema delle piste di fondovalle. Quindi possiamo prevedere tessere di risalita giornaliere o pluri-giornaliere (in Austria 3 o sei giorni).

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Il risultato? Il Trentino “Bikeland delle Alpi” (molto meglio “Trentino-Sud Tirolo, Bikeland delle Alpi”) e miglior risultato economico delle società impiantistiche. Oltre l’intero l’indotto. Vi pare poco?

E allora, warum nicht? Perché no?

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VISIONE D’INSIEME E PERCEZIONE SENSORIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2014 @ 9:45 pm

Detto altrimenti: coraggio, ragazzi, cerchiamo di capire il nostro futuro   (post 1826)

Anno 1826 : sul Lago Maggiore compare il primo battello a vapore.  I battelli a vapore consentirono ad altri la colonizzazione (schiavizzazione) del centro Africa.

Siedo in cima ad una alto scoglio: ho la massima visione d’insieme del mare e nessuna percezione sensoriale. Man mano che scendo le percezioni si invertono. Se poi mi tuffo nelle onde, ho la massima percezione sensoriale e nessuna visione d’insieme.

th[2]

“Avete visto come si fa?”

Papa Francesco ha la massima visione d’insieme. Grazie a lui dopo 52 anni si ristabilisce la pax politica fra USA e Cuba. Lo cito volentieri, così almeno sono sicuro e essere riuscito a  farmi capire.

Qualcuno dice: usciamo dall’euro! Vuol dire che nel primissimo breve termine stamperemo più moneta, la svaluteremo e saremo a posto. Questa è una percezione sensoriale. Infatti nell’immediato successivo breve termine una corretta visione d’insieme ci farà capire che ogni nostra importazione ci costerà il doppio.

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th[10]Dispiace che la Fiat si sia trasformata e sia “andata all’estero”. A me per primo. Tuttavia questa è una percezione sensoriale. Una visione d’insieme ci direbbe che l’Italia non può più essere il Paese delle grandi industrie.

Siamo favorevoli o contrari agli F35 e/o al TAV franco piemontese. Si tratta di due percezioni sensoriali. Una corretta visione d’insieme ci porterebbe ad allineare tutte le priorità, non solo alcune.

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"Intanto comincio con il 15% ..."

“Intanto comincio con il 15% …”

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Il Presidente Napolitano riduce del 15% gli stipendi dei neo assunti nel quirinale. Ne ricaviamo un’ottima percezione sensoriale. La visione d’insieme la avremmo se conoscessimo l’organico del Quirinale e quel 100% sul quale si applica la riduzione del 15%.

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Nella classifica europea del grado di istruzione, siamo quasi il fanalino di coda. Inseriamo la meritocrazia nelle retribuzioni dei professori, anzi poi togliamola subito! Due percezioni sensoriali. Una visione d’insieme ci porterebbe a chiederci come mai il figlio di un meccanico di bicilette rifiuta di “farsi un mazzo tanto” per guadagnare quattro soldi, quando entrando in politica …

La giustizia è lenta. Colpa delle troppe leggi e del poco organico. Percezioni sensoriali. Una visione d’insieme ci porterebbe a chiederci come mai non si è investito nell’automazione della giustizia ma solo in quella dell’Agenzia delle Entrate (e non anche in quella delle Uscite) e nelle varie società telefoniche.

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Alitalia è andata male. Colpa sua, tua …: solita percezione sensoriale. Una visione d’insieme ci porterebbe a chiederci perchè la nostra industria turistica e così mal organizzata e perché non si è provveduto per tempo ad organizzarla come si deve, ivi compreso l’utilizzo della compagnia di bandiera per trasportare i turisti da tutto il mondo (che comunque non potremmo mai trasportare con gli F 35, i quali non servono nemmeno per spegnere gli incendi).

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Devono diventare banconote per il gioco del Monopoli

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La corruzione dilaga. Aumentiamo le pene ed i controlli. Percezione sensoriale. Una visione d’insieme ci porterebbe a migliorare la gestione: infatti se in una SpA le differenze di magazzino merci sono elevate, non bisogna limitarsi a rilevarle correttamente con un rigoroso inventario, bensì occorre intervenire a monte, sulla gestione delle merci.

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Qualcuno dice: forza con i concordati fiscali per i grandi evasori,  meglio pochi e subito che … Altra percezione sensoriale. Infatti la visione d’insieme ci dovrebbe mostrare che l’evasione equivale a circa 150 miliardi l’anno, circa la metà delle tasse che noi che ogni anno versiamo allo Stato. Senza evasione, noi ne pagheremmo la metà.

Lotta all’evasione fiscale: va bene. Lotta alla corruzione: va bene. Sono due percezioni sensoriali del problema. Una sua visione d’insieme imporrebbe di combatterle con un’azione bi-partisan, Come? Ad esempio limitando a 50 euro l’uso del contante in tutta Europa (dice, vabbè, ma poi c’è chi va in Argentina …).

Il debito pubblico è troppo elevato e cresce continuamente, non lasciando spazio alle risorse per gli investimenti? E noi aumento le tasse! Percezione sensoriale. Infatti in tal modo diminuiscono i consumi e quindi la produzione e quindi i posti di lavoro. Solita percezione sensoriale. Una visione d’insieme ci porterebbe a decidere l’emissione di una prima tranche di 500 miliardi di “nuovi” titoli di stato irredimibili, da acquistarsi per conversione volontaria dai redimibili ed aventi un rendimento appena superiore ai “vecchi”. Libereremmo 500 miliardi per gli investimenti.

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Mettiamole le strisce!

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L’Europa lo vuole! Ad esempio, il TAV Torino – Lione. E noi ci adeguiamo (percezione sensoriale). Una corretta visione d’insieme ci porterebbe invece a dire: lo facciamo insieme alle altre necessità europee, ad esempio la normalizzazione bancaria e fiscale, Lussemburgo in testa!

Dobbiamo investire nell’industria, no nella scuola, no nel turismo etc.. Una serie di percezioni sensoriali. La visione d’insieme? Quale è il modello aggiornato del nostro futuro? (dico “futuro”, non “crescita”): per me, gli Stati Uniti d’Europa!

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Quel comandamento era “non commettere adulterio” Chiarito questo molti si adegueranno (percezione sensoriale). Una corretta visione d’insieme ci porterebbe ai sacerdoti donna ed al matrimonio dei sacerdoti.

.th[10]

L’India – Paese nel quale ogni giorno molta gente muore di fame e le donne vengono stuprate a decine … ma ha la bomba atomica … (ah vabbè … allora …) non ci restituisce un nostro marò e reclama l’altro che si trova in Italia. L’Italia non lo restituisce e richiama l’ambasciatore. Questa è finalmente una visione d’insieme.

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QUANTE VOLTE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2014 @ 2:13 pm

Detto altrimenti: da solo o in compagnia?   (post 1825)

Anno 1825 – Un muratore di Portland inventa il “cemento”.  Non morirà ricco.

thOG6K23ILIl 13 novembre scorso (cfr. ivi) mi permettevo di affermare che 200.000 euro a comandamento, forse, al pur ottimo Benigni erano troppi soprattutto in tempo di spending reveiw. Ma oggi non è di questo che voglio parlare ma di un altro argomento anzi due.

1) Il comandamento originario non era “non commettere atti impuri” bensì “non commettere adulterio”. Sono cose ben diverse    (però … ad averci riflettuto prima …).

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th[5]

Quel Benigni … mah?

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2) Ho letto che il teologo Vito Mancuso critica il lavoro di Benigni. A mio avviso fa male, perché un dentista esperto in ponti odontoiatrici non è in grado di valutare il lavoro del progettista di un ponte stradale e viceversa. Si tratta di ponti diversi. E Benigni castigat ridendo mores …

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MAFIA CAPITALE (… adelante Pedro, con juicio …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2014 @ 9:41 am

Detto altrimenti: stiamo attenti a non fare di tutt’erba un fascio. anche sulla vicenda Mafia Capitale    (post 1824)

Anno 1824: Mendelsshon, diciassettenne, compone il suo capolavoro: “Sogno di mezz’estate”

Amiche lettrici e amici lettori, come sapete questo “mio” (“mio” perché in realtà è dell’editore!)  è anche un “open blog” aperto cioè – su mia iniziativa – anche  a interventi originari di terzi.

Mafia Capitale. Sono venuto in possesso di una lettera (firmata) inviata da … al Corsera. Non essendone richiesto e senza averne io stesso richiesto autorizzazione all’autore, la pubblico qui di seguito perché, come diceva il Manzoni, “la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio netto tal che l’una resti interamente da una parte e l’altro dall’altra” . Resta un fatto: ciò che colpisce è la notizia. La successiva smentita e/o la riabilitazione ben poco vale a risarcire chi sia stato danneggiato dalla prima ondata.

th[4].

Ricordate il film dl 1972 (D. Damiani) interpretato dal grande Nino Manfredi? “Girolimoni, il mostro di Roma”? Rievoca un fatto realmente accaduto sotto il fascismo. Il fotografo giornalista Gino Girolimoni venne arrestato con gran clamore sotto l’accusa di avere violentato e ucciso alcune bambine. Risultato poi innocente, venne scarcerato nel più assoluto silenzio stampa. La sua onorabilità fu in tal modo distrutta fino alla morte avvenuta nel 1967.

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E allora, ecco la lettera

Inizia

Roma, 17 dicembre 2014

Mi chiamo …. sono un dirigente di aziende pubbliche, conosco per motivi di lavoro l’ing. Giovanni Fiscon, direttore generale di AMA ammanettato sul lavoro e tuttora incarcerato (a Campobasso) nell’ambito dell’inchiesta “mafia capitale”.

La notizia dell’arresto mi ha lasciato incredulo. Invano ho cercato notizie sulle accuse che vengono rivolte all’ing. Fiscon, sui fatti che gli vengono addebitati. Ma mi sono reso conto che la descrizione dei fatti che motivano gli arresti, anche dei principali imputati, è quasi del tutto assente dai reportage giornalistici. Il 90 per cento delle notizie riguardano le amicizie, le frequentazioni, i precedenti. Sono riportate con dovizia di particolari le conversazioni, le telefonate, le frasi ormai celebri. Sia chiaro: ritengo che ciò sia giusto e corretto, è giusto, è bene che ai cittadini sia presentato questo quadro raccapricciante, sia descritta questa sottocultura criminale con i suoi modi di agire, di esprimersi, di vivere. Ma è difficilissimo trovare notizie più dettagliate sui fatti: quali sono stati gli appalti manipolati? Chi sono, in quella azienda, in quell’appalto, in quell’affare, il corruttore e il corrotto? Quanto valgono gli appalti che sono stati “governati” dalla banda Carminati?

La mia non è semplice curiosità. Mi piacerebbe sapere quanta parte dell’economia del mio Paese e della mia città elettiva è controllata o influenzata dal malaffare. Credo che questi dati si trovino negli atti dell’inchiesta, di cui i giornalisti sicuramente dispongono. Perché non si trovano sui giornali?

Vengo a Fiscon: quale è il ruolo che gli viene attribuito? Di quali fatti concreti è accusato? Leggo Il Corriere della Sera da quando ho imparato a leggere, quindi da più di 60 anni, vedo la TV, ascolto la radio. Nulla. Ho provato a chiedere a comuni conoscenti e ho raccolto qualche voce. Sembra che una delle cooperative facenti capo a Buzzi abbia vinto almeno una gara di AMA. In quanto direttore generale, Fiscon ha avuto di certo un qualche ruolo nelle gare di AMA, ma non risulterebbe né corruttore né corrotto; però, avendo avuto un qualche ruolo nell’assegnazione di un appalto sarebbe automaticamente complice, farebbe parte dell’associazione a delinquere, della “banda”.

Dunque, si può sapere di che cosa lo si accusa? Un dirigente, specie se di elevato livello, ha certamente responsabilità “di posizione”. Può avere agito in prima persona per fini illeciti, può non essere stato abbastanza diligente e professionale nel vigilare sui suoi collaboratori, ma può anche avere a sua volta subito una condotta delittuosa di altri, può essere la prima vittima dei delinquenti che hanno agito ai danni della sua società.

Nella mia esperienza professionale ho visto molti casi in cui dirigenti accusati e arrestati sono infine stati prosciolti con formula piena. Qualche caso celebre è stato celebrato sui media. Ma molti, moltissimi sono i casi in cui il responso della Magistratura giudicante non è mai arrivato e non arriverà mai. La prescrizione aiuta i delinquenti e lascia l’ombra del dubbio sugli innocenti. La lentezza della giustizia italiana completa un quadro desolante.

Torno alla mia incredulità e a Giovanni Fiscon. Una cosa certa è che la sua vicenda giudiziaria durerà anni, prima che la sua posizione sia chiarita. E forse non lo sarà mai. Per quel che vale la mia opinione, non riesco a credere che sia un bandito di Mafia Capitale: gli auguro perciò di avere la forza d’animo per resistere.

E voi giornalisti, per favore, dateci notizie, non solo pezzi di colore criminal-romanesco.

Grazie.

(Lettera firmata)

Finisce

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Così v’imparate a sta’ zitti …!

La Magistratura, guai ci venisse a mancare anche quella! Saremmo preda di ogni (ulteriore) violenza possibile e immaginabile! La libertà di stampa, la stampa: guai se mi venisse a mancare! Mi sembrerebbe che a mancare fosse l’aria che respiro. Io stesso infatti due post fa (15 dicembre, “Turchia liberticida”) ho denunciato la violenza del governo turco che ha arrestato “preventivamente” 27 giornalisti “rei” di poter avere l’intenzione di rivangare uno scandalo per corruzione che aveva coinvolto l’allora primo ministro – ora presidente – Erdogan.

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Tuttavia non posso esimermi dall’evidenziare una tendenza opposta, quella della “magistratura tutti dentro poi vediamo”, della spettacolarizzazione aprioristica che fa di tutt’erba un fascio, dell’azione e dell’informazione parziale, comportamenti strumentali all’incremento della popolazione carceraria e della tiratura dei giornali e non all’accertamento ed all’informazione su di una “verità del momento, completa anche se non definitiva” che rispetti la persona fino alla condanna passata in giudicato. In entrambi i casi, romano e turco, si dovrebbe evitare di cadere nell’applicazione dell’inversione dell’onere della prova, come in materia fiscale: “sei colpevole a meno che tu non dimostri il contrario”.

(A mio avviso, sempre salva – s’intende – l’opportunità dell’auto sopensione da parte delle persone fortemente indiziate, ove si tratti di politici)

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SPECIE A RISCHIO DI ESTINZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2014 @ 5:09 pm

Detto altrimenti: no, non specie vegetali, bensì artigianali, pmi …   (post 1823)

Anno 1823 : Commutata la condanna a morte del Conte Confalonieri. Gli USA ottengono dall’Europa il non intervento nella loro “conquista del West”.  Dice Monroe: “L’America agli Americani”. Ma non a quelli veri, bensì a quelli arrivati dall’Europa.  La strage degli indigeni continua. Beethoven compone la Nona Sinfonia.

WP_20141215_001Il Trentino ha molte piccole aziende familiari o quasi, sicuramente artigianali, a rischio di estinzione per … mancanza di successori. Infatti, non tutti I titolari  hanno figli, nè tutti i figli sono disponibili a “sobbarcarsi” la responsabilità e l’impegno del duro lavoro dell’artigiano. Io conosco alcune di questa splendide realtà, in campi diversi. Nella Busa del Garda ne spicca una, un’officina meccanica. Qui a Trento oggi mi è capitato di visitare una piccola “Euroflora”, ovvero una serra, “piccola” solo se paragonata all’Euroflora di Genova, ma altrimenti grande, nel senso di “big” e di “great”. Infatti è bellissima, merita una visita anche solo per “vederla e guardarla”: il (buon) gusto, l’ordine e la pulizia  … appena entrato ho detto a mia moglie: “Qui c’è tanto amore, tanta passione, tanto lavoro”. Infatti.

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La proprietaria … scopriamo che è nostra amica, nel senso che frequentiamo certi nostri comuni ambienti culturali. Conferma le mie impressioni. Lei e il marito sperano che qualcuno si proponga per la “successione”. Credo che un fenomeno del genere potrebbe diventare un obiettivo della politica provinciale: uno studio, un censimento, un progetto completo ed unitario che abbia la sua doverosa centralità. Chi può suggerirlo al Governo della Provincia?

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TURCHIA LIBERTICIDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2014 @ 7:24 am

Detto altrimenti: “Denunciate la mia corruzione? Ed io vi faccio arrestare!” (Firmato Erdogan)   (post 1822)

Anno 1822: l’Austria di Metternich imperversa in Italia contro i movimenti liberali

thDQDV9O0UTurchia dicembre 2014. USA e UE le affidano il contratto di manutenzione dei cacciabombardieri F35 – In occasione della ricorrenza di uno scandalo per corruzione, poi affossato, che aveva coinvolto l’allora primo ministro Erdogan – ora presidente – che si fa? Semplice: si arrestano  27 giornalisti che avrebbero potuto pubblicare qualche articolo spiacevole.

UE e USA protestano. Protestate? Piuttosto, rescindete quel contratto!

Turchia in Europa? Poiché io sono favorevolissimo agli Stati Uniti d’Europa, “questa” Turchia proprio non ce la vedo … a meno che non cambino subito direzione …

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F 104 – F 24 – F 35

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2014 @ 2:36 pm

F 104 – F 24 – F 35

Detto altrimenti: aerei e modelli fiscali  (quanti nostri F 24 occorrono per acquistare e mantenere un solo F 35?)    (post 1821)

Anno 1821: la rivoluzione napoletana viene soffocata dall’esercito austriaco del Metternich

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F 104, Starfighter, “Cacciatore di stelle”, caccia intercettore, anni ’60. Li acquistammo dagli Usa. Costavano un miliardo di lire cadauno. Durante il volo, erano al limite della deportanza: alla prima anche minima distrazione del pilota molti di loro entravano improvvisamente in picchiata senza lasciargli nemmeno il tempo di lanciarsi con il paracadute. Vennero soprannominati “bare volanti” o “metal bare” bare di metallo.

F 24 – Lo conosciamo tutti … anzi, quasi tutti, purtroppo!

Bello è bello, se non altro ...

Bello è bello, se non altro

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F 35 – La storia è lunga. Ne comperiamo 120 anzi 80 anzi di meno; costano 100 milioni di euro anzi un po’ di più anzi un po’ di meno; basta una fucilata per farli incendiare visto che la benzina è contenuta in una paratia che circonda tutta la carlinga; quelli a decollo verticale mettono a rischio i ponti delle nostre piccole navi portaerei; in fase di atterraggio sulle navi non riescono ad agganciare il cavo franante; richiedono un numero enorme di ore e di euri per l’addestramento e la manutenzione; il pilota ha solo una limitata visibilità diretta (che è indispensabile durante i combattimenti aerei); etc. etc.

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Ma ora il problema si sposta: Corsera 12.12.2014 pag. 17 di “Esteri” a firma di Massimo Gaggi ci informa che la italiana Alenia ha vinto la gara per la gestione logistica e la manutenzione delle carlinghe di tutti gli F 35 europei (la revisione dei motori alla Turchia). Negli anni a venire si afferma che ne deriveranno molti posti di lavoro.

Io sono ex militare, figlio, fratello, nipote e zio di militari: mio babbo era Maresciallo Maggiore CC; mio fratello e mio nipote, Sten di cpl nei CC; mio zio generale a quattro stelle Comandante della FTASE, Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (Palazzo Carli, Verona); io stesso sono stato Sten di cpl della Brigata Alpina Tridentina. Tuttavia sono contro questa spesa in quanto:

  • thANTPBNZVnon è spesa prioritaria rispetto ad altri tipo di difesa (difesa idrogeologica del territorio);
  • non mi risultano risolti i gravi problemi tecnici;
  • preferirei che la fosse rafforzata la nostra difesa di terra contro infiltrazioni terroristiche: un forte esercito “terrestre” è l’arma più forte, difensiva e dissuasiva conto la “terza guerra mondiale” in corso;
  • avrei preferito che quei fondi fossero destinati all’acquisto di altri tipi di arei: quelli intercontinentali a lungo percorso che avrebbero salvato Alitalia dalla propria svendita, oppure Canadair antincendio.

Interpreto quindi l’articolo come una mossa di marketing sociale per tranquillizzare l’opinione pubblica distratta. Io non mi sento tranquillizzato.

 

 

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PLURIMAE LEGES CORRUPTISSIMA REPUBLICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2014 @ 1:22 pm

Detto altrimenti 1): il proliferare esagerato delle leggi corrompe, distrugge la Repubblica

Detto altrimenti 2): una Repubblica corrotta e non funzionante come tale “si nasconde” dietro una enorme produzione di leggi        (post 1820)

Anno 1820: moti carbonari anti restaurazione. Rivoluzione a Palermo soppressa dal Generale Pepe. A Milano sono arrestati Silvio Pellico e Pietro Maroncelli, carcerati nella fortezza dello Spielbeg in Moravia.

Se fossimo di fronte ad un sistema software così complesso e mal funzionante, la scienza del computer ci direbbe: lascialo in funzione, in parallelo realizzane uno più funzionale e funzionante e quando avrai terminato, sostituisci il secondo sistema al primo.

thV49VDT00.

Se siete mie lettrici e lettori affezionati, avrete visto che qualche post fa (6 dicembre ore 11,51) mi sono dedicato a Thomas More, meglio conosciuto come Tommaso Moro (anzi, dal 1935 “San” Tommaso Moro). Orbene, egli nella sua opera “L’Utopia” ha tracciato le linee della sua “idea” di stato perfetto. Le linee di una Idea, non un programma politico. Al riguardo, io credo che la stragrande maggioranza dei contenuti del suo pensiero sia “positivamente attuale”. Ma non è sui contenuti che oggi mi soffermo, bensì sul metodo.

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Mettiamole le strisce!

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Infatti a mio sommesso avviso oggi sarebbe cosa buona e giusta che qualche autorevole personaggio (politico, economico, sociale, etc.) tracciasse l ‘ Idea Stato Italia e l’ Idea Stati Uniti d’Europa, senza cercare l’alibi per sottrarsi a questo non facile ma utilissimo esercizio compito con l’affermazione che “tanto non servirebbe, si tratta di un’ utopia, i tempi non sono maturi, chi volete che dia retta a idee teoriche, etc.”

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Ma … e se ciò non accade? E comunque, anche se ciò dovesse accadere, nel frattempo chessifà (chessifà)? Rispondo: si fa … si fa … si fa che non si indebolisce chi comunque sta cercando di dipanare una matassa di fili spinati per di più elettrificati …

La mia idea, tanto per cominciare, potrebbe dar vita a due tesi di laurea,  una per lo Stato Italia ed una per gli Stati Uniti d’Europa. Se qualche studente ci si volesse cimentare, mi offro come suo modestissimo aiutante (gratuito) per accompagnarlo nel rapportarsi al suo Professore vero, cioè a chi sarà il relatore della sua tesi. Lo so che sarebbero iniziative insufficienti, ma servirebbero  a richiamare l’attenzione sul metodo.

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ORCHESTRA HAYDN A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2014 @ 9:42 pm

Detto altrimenti: “I solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento”, ovvero alcuni solisti, nell’ambito della “fuori-programmazione” dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda   (post 1819)

Anno 1919: il papa ordina di radere al suolo il paese di Sonnino che aveva dato ospitalità ai rivoluzionari repubblicani. Vengono poste taglie su di essi, e offerti premi per chi li denuncia.

WP_20141213_006Auditorium del Conservatorio Bonporti  di Trento, sezione di Riva del Garda. Presenta il Presidente dell’ Associazione Amici della Musica, Franco Ballardini. Amici “della Musica”, i nostri associati, Amici “nostri” i quattro esecutori: e infatti, se non sono Amici loro, solisti della Haydn, ai cui concerti sono abbonato da anni, chi altri lo sono? Eccoli qui accanto nella foto, da sinistra: Ole Jacobs Frederiksen (violino); Fabio Righetti (oboe e corno inglese); Elisabetta Branca (violoncello); Gabriele Marangoni (viola). Il repertorio: ‘700, ‘800 e ‘900: W. A. Mozart del fine ‘700: F. Schubert del primo ‘800; J. Francaix del secondo novecento.

F. J. Haydn, cui è intitolata l'Orchestra

F. J. Haydn, cui è intitolata l’Orchestra

Concerto da camera, ovviamente, non sinfonico. Ma proprio per questo più intimo, più “vicino” (anche fisicamente) all’uditorio. E poi, la scelta dei brani e dei periodi! Eccezionale! Si è percepito nettamente, anche da parte di un non–musicologo par mio, la caratteristica mozartiana; la vicinanza a Mozart del “primo” Schubert che però già “tradiva” un’attrazione al romanticismo; la  modernità ancora un po’ classica … neoclassica diciamo … di J. Francaix, proprio per questo maggiormente apprezzabile rispetto a certi “stacchi” violenti di una più marcata – forse troppo – modernità difficilmente assimilabile da ascoltatori “classici”. I brani eseguiti? Eccoli:

  •  W. A. Mozart (1756-.1791): Quartetto per oboe e archi in fa maggiore, K370
  • F. Schubert (1797-1828): Trio per archi n. 2 in su bemolle maggiore, D581
  • J. Francaix (1912-1997): Quartetto per corno inglese e archi.
Il bavarese R. Strauss

Il bavarese R. Strauss

Mia osservazione da dilettante della Musica, la cui formazione è lontana e parziale (le arie d’opera, grazie alla passione di mamma … e si risale agli anni ’50!): mi accorgo di essere concentrato sul ‘700 e sull’ 800. Prima era “troppo prima” e dopo, salvo eccezioni … che dire? Sono ancora troppo impegnato a capire a fondo quei due secoli! Tuttavia il mio “ponte” verso il ‘900 è il tardo romantico  del primo novecento Richard Georg Strauss … sarà perchè è nato a Monaco (1864) ed io  ho lavorato anche per la Siemens! O perchè è morto a Garmisch Partenchirken (1949) ed io sono un appassionato sciatore! O perchè ha scritto la famosa Alpensinfonie ed io sono un ex scalatore! … sarà … Pensate: un  giorno mia moglie entra in casa: “Presto, accendi la radio, stanno trasmettendo musica bellissima”. Accendo, ascolto, mi pare di riconoscere lo stile, dico: “E’ Richard Strauss”. Alla fine lo speaker conferma! Be’ per i musicologi sarà normale, ma per me, semplice musicofilo, è stata una grandissima soddisfazione!

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Sarà, ma la musica rispecchia la società e la sua evoluzione sociale ed anche tecnologica. Riflettete infatti sui mutamenti tecnologici avvenuti fra il ‘700 e l’800 (dal fucile ad avancarica a quello a retrocarica); e su quelli intercorsi fra l’800 ed il ‘900, dalle prime auto a benzina alla conquista della luna. Quale dei due “delta” è stato più rilevante? Che ne dite? Diciamo che da oggi, “in coda” a R. Strauss colloco molto volentieri J. Francaix!

Chi era presente si è goduto un bellissimo concerto. Chi era assente non sa cosa si è perso: un concerto gradevolissimo e molto formativo. Grazie, comunque, Amici della Haydn!

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