LA MANO SULLA SPALLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Febbraio, 2015 @ 8:01 am

Detto altrimenti: l’ultima l’ho vista in occasione della cerimonia del giuramento del Presidente Mattarella … (post 1918)

Post 1918, anno 1918 – Fine della guerra. Wilson prepotente. Nascono la Repubblica di Weimar e la Jugoslavia. L’Italia maltrattata e scontenta.

La mano sulla spalla? La mano di chi sulla spalla di chi? Non facciamo nomi, mi raccomando!

th[7]Mi dispiace. Mi dispiace che quel tale sia stato invitato alla cerimonia del giuramento del Presidente della Repubblica. Dice … ma è per riappacificare … Si, ma però (“ma però”) quando – in ben altro contesto – si volle riappacificare il Sud Africa alla fine dell’aparteid, si perdonarono i responsabili dei reati purchè li confessassero e si dichiarassero pentiti. Lo so … lo so che è “tutt’altra situazione”, ma il principio è lo stesso. E quel tale mi pare proprio che non si sia pentito né che abbia chiesto scusa. Chiesto scusa a chi, mi chiedete? Per esempio anche a me personalmente, cribbio! Già … infatti lui, evasore fiscale condannato, ha derubato lo Stato e lo Stato – per recuperare – ha bloccato l’adeguamento della mia pensioncina! Per la proprietà transitiva lui è il ladro ed io il derubato. Chiedermi scusa, avrebbe dovuto, altro che storie!

1-2011 1 dicMa veniamo alla (sua) mano sulla spalla. Il gesto di mettere platealmente la mano sulla spalla al vicino ha un significato preciso, almeno nell’intenzione di chi lo compie. E’ un po’ come quando il mio compianto gatto Dorian, la mattina, saltava sul mio letto e si accoccolava sul mio petto: tu sei mio, intendeva dire, mi appartieni (solo che Dorian si esprimeva con vero affetto!). E così ancor oggi chi, in un pubblico consesso, appoggia paternalisticamente la propria mano con tanto di avambraccio sulla spalla di chi gli è (il più delle volte suo malgrado e casualmente) vicino, vuol significare “Tu sei mio, io ti controllo, io ti condiziono, tu non mi fai paura, anzi … semmai la faccio io a te, tu sei della mia squadra, di te faccio ciò che voglio, intanto ti comprometto di fronte agli occhi degli altri …” e roba del genere.

Ecchè? Volevate anche la foto? E così sarebbe stato troppo facile indovinare ... e allora, la foto io ve la do, questa sopra ...

Ecchè? Volevate anche la foto di quel tale? Eh già … così sarebbe stato troppo facile indovinare … e allora, la foto io ve la do, questa sopra …

Questa la “scrittura” del gesto. Ma veniamo alla sua “lettura”. Intanto in parte io l’ho già fatta nelle frasi che ho appena finito di scrivere. Ma specifichiamo. Il gesto è vecchio, trito e ritrito, scontato, e denuncia l’atteggiamento mentale di chi lo compie: vecchio, superato, ridicolo … un atteggiamento rimasto a schemi, trucchetti, giochi di gesti e di parole che sanno di “immediato dopo guerra”, di primissima repubblica, di primissima televisione (in bianco e nero e solo due volte al giorno). Ma oggi, via … non aver capito che oggi noi tutti capiamo, significa non avere capito. E noi questo l’abbiamo capito! E allora, dai, facciamola finita con questa messinscena, dai … tu … si proprio tu … che questo almeno l’hai capito benissimo che è di te che scrivo, anche se non ti nomino!

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POGGIATE, ORZATE, STRAMBATE, VIRATE, CRISTIANIA A MONTE E A VALLE … ANCHE IN POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Febbraio, 2015 @ 9:31 am

Detto altrimenti: “Signori … si cambia!” (post 1917)

Post 1917, anno 1917 – Rommel sconfigge Cadorna a Caporetto. Proporrò al Comune di Milano di cambiare nome alla fermata “Cadorna” della Metropolitana cittadina, per chiamarla Diaz, il generale che subentrerà al disastroso Cadorna. Già, direte voi, ma il nome “Diaz” è già famoso per altro evento: “le Diaz” di Genova! Povero generale Diaz, proprio non se la meritava questa “connessione”! Ed allora, coraggio, rimediamo!

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Garda, inverno, in solitaria

Una barca a vela cambia direzione? Se lo fa avendo il vento sempre grosso modo di prua, si dice che vira. Se la rotta viene modificata un poco di più al vento, si dice che la barca “orza”. Al contrario, se il vento è grosso modo sempre di poppa, si dice che la barca “abbatte” o “stramba”. Se la barca allarga l’andatura, si dice che “poggia”. I cambiamenti di rotta di gran lunga più violenti (per le attrezzature) e pericolosi (per l’equipaggio) sono quelli che avvengono con il vento in poppa: le strambate/abbattute.

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IMG_6741Dice … ma io non vado in barca a vela, vado in montagna a sciare! Bene, è la stessa cosa: l’orzata e la virata corrispondono rispettivamente ad una leggera curva verso monte o proprio un cambio di direzione girando verso monte: insomma, ad un cristiania a monte. Le curve verso valle (la cosiddetta serpentina) sono una serie di strambate/abbattute: insomma, cristiania a valle. In questo ambito, i cristiania più “violenti” sono quelli a valle, con la forza (della pendenza) alle spalle.

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thMZ386APCDice … ma che c’azzecca con il tuo blog? Di solito non ci fai lezione di vela o di sci …. Vero. Tuttavia questa volta ho voluto fare una riflessione “politica” prendendola alla larga, da lontano. Ecco, mi spiego. Se un gruppo politico (partito, movimento, ensamble, etc.) afferma che non discute con nessuno, mai, in quanto si pone come una alternativa all’intero sistema; se poi lo stesso gruppo successivamente si accorge che sta subendo una importante emorragia di adesioni e parlamentari; se infine lo stesso gruppo plaude al nuovo capo dello stato … ecco, questa secondo voi è una virata “ a monte” o una violenta “strambata/abbattuta”?

Ah, ti ho scoperto caro il mio blogger ...

Ah, ti ho scoperto caro il mio blogger …

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Scialla, raga, concludo. Qualche post fa ho parlato del “relativismo dell’assolutismo” ovvero del fatto che talvolta alcune (non tutte) verità e affermazioni (che di pretendono) assolute, dopo un po’ si auto smentiscono e diventano più umilmente e ragionevolmente relative, con buona pace (anzi, Pace) del Papa pensionato.

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Appendice (da cosa nasce cosa, da post nasce post)

  • Dice … e quindi?
  • Dico: e quindi “mai dire mai”. Soprattutto in politica.
  • Dice: ma che … sei machiavellico, opportunista?
  • Dico: no, al contrario … io ho le mie idee, le apro all’esame ed al confronto altrui, sono disponibile a cambiarle ove mi si dimostri il contrario, ma non tengo in gran conto chi me le dovesse  condannare aprioristicamente in modo assoluto, anzi quasi.
  • Dice: un esempio delle tue idee, si può avere?
  • Dico: si, io penso che purtroppo la legge non sia uguale per tutti. Infatti troppe sono le leggi valide per tutti tranne le eccezioni di legge.
  • Dice: me ne elenchi alcune?
  • Dico. ok, in un post separato di prossima pubblicazione.
  • Dice: e un’altra tua idea fissa?
  • Dico: che la Costituzione dovrebbe prevedere sempre sanzioni per la propria inosservanza.
  • Dice: ma se una legge è incostituzionale, viene abrogata. La sanzione c’è …
  • Dico: eh no, caro mio: a parte che in questo caso è un po’ come come recuperare la refurtiva ma non arrestare il ladro … ma poi, quale sanzione è prevista per chi non fa le leggi in esecuzione delle previsioni della Costituzione? Anche questi sarebbero “reati costituzionali” per omissione!
  • Dice: a che ti riferisci?
  • Dico: al fatto che tutti hanno diritto all’istruzione, alle cure mediche, al lavoro, alla famiglia,  e invece …
  • Dice: ma dai, che le tue sono provocazioni …
  • Dico: può darsi,  ma intanto “castigo ridendo mores” e poi il mio amico filosofo del diritto Hans Kelsen invitava ad esasperare i concetti al fine della loro verifica …
  • Dice: ma questa appendice … avrebbe potuto essere pubblicata separatamente come un altro dei tuoi “Dialoghi di Plutone”  (cfr. nel blog, n.d.r.) ... è su quello stile …
  • Dico: si, vabbè, ma già che c’ero …

 

 

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MEDEA DI EURIPIDE E SENECA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2015 @ 9:59 pm

Detto altrimenti. commento dei classici alla biblioteca Comunale di Trento con la Prof Maria Lia Guardini  (post 1916)

Post 1916, anno 1916 – Guerra: Cadorna? Una cappella dopo l’altra, al costo di centinaia di migliaia di morti. I nostri alleati? Si pre-spartiscono le future conquiste territoriali senza consultarci.

thF7F6G9X2Da tutti si può imparare. E’ il titolo dell’ultimo libro di Don Marcello Farina. E la nostra Prof Maria Lia Guardini per di più, non è certo una qualunque! Oggi ci ha commentato la Medea di Euripide in parallelo alla Medea di Seneca. Greci e Romani a confronto.

Non è facile per me, solo da pochi anni “uscito” dalle SpA (ovvero, manager in pensione da quattro anni), riprendere le fila degli studi classici di una cinquantina e più anni addietro. L’ho dello alla Prof anche per mettere le mani avanti, l’ho detto.

Iniziamo e il discorso diventa subito “filosofico”. I Greci, che hanno “inventato” la filosofia”, ovvero la “ricerca” (delle ragioni del sapere, della vita, etc.). I filosofi greci sono moltissimi.

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Lucio Anneo Seneca

Lucio Anneo Seneca

I Romani, che utilizzano la filosofia per creare “buoni” cives, ovvero in modo strumentale, senza ricercare (e quindi senza scoprire) nulla.  I filosofi (anzi, pseudo filosofi, in quanto non-ricercatori) romani sono solo tre: Lucrezio, Cicerone, Seneca. Lucrezio, uno sfigato infelice alla ricerca dell’atarassia epicurea; Cicerone, il traduttore ripetitore televisivo di Platone; Seneca l’unico che “cerca”: cerca di educare il suo imperatore (Nerone) attraverso i suoi scritti (“Right or wrong, I am still the king” non va bene! – I re ingiusti durano poco – Il giudice analizza, il tiranno impone – Anche se giudichi bene ma non hai ascoltato l’altro, sbagli).- Ecco la finalità strumentale della “filosofia” della tragedia romana. Questa la differenza culturale che sta alla base delle due interpretazioni drammatiche della stessa trama tragica.

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Dal punto di vista letterario la forma “tragedia” viene meno quando vengono meno gli ideali: infatti la tragedia è condanna della violazione di ideali. Se mancano quelli, non c’è nulla di cui denunciare la violazione. E Giàsone non crede nei valori se non nel denaro. Oggi, 2015, si scrivono pochissime tragedie. Chi sono i tanti (troppi, n.d.r.) Giàsoni d’oggi?

Euripide

Euripide

In Euripide, Medea è “diversa” in quanto donna, straniera e maga. Ancora: in Euripide l’intellettuale viene isolato, non riconosciuto né esistente, né necessario. Orbene, poiché Medea è anche “intelligente”, è ancor più diversa, al punto da sovrastare la Medea maga. Nella Medea greca la tragedia è la contrapposizione fra la sua crudele razionalità e il proprio istinto materno. Gli Dei sono assenti. Fa tutto l’uomo (anzi, la donna), che costruisce la vittoria della crudele e spietata razionalità a danno dell’amore materno. Euripide: tragedia filosofica alla greca, si diceva; di ricerca. al proprio interno.

In Seneca tutto è già prestabilito sin dall’inizio. Questo è male, non si fa così. Manca la costruzione del processo evolutivo, manca la lotta fra la razionalità e l’amore materno. Si evidenzia subito il “furor” come elemento negativo da evitare, per perseguire invece la “mens sana” : questo è  male, questo è  bene. Didattica. Seneca: tragedia filosofica alla romana.

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Nella prossima riunione (martedì 17 febbraio) affronteremo le Argonautiche di Apollonio, ovvero una terza “Medea”, quella ripresa nel film di Pasolini (Medea interpretata da Maria Callas). In Apollonio Medea è una giovinetta e il suo Giàsone non è in grado, da solo, di conquistare il famoso Vello d’Oro che gli darebbe potere e fama. Ecco che la sua Medea lo aiuta con le proprie arti magiche.

Vedremo.

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ACCADEMIA DELLE MUSE – TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2015 @ 3:27 pm

Detto altrimenti: come le lettrici ed i lettori dei miei post sanno bene, l’Accademia delle Muse è un Circolo Culturale Privato ad invito personale (v. i tanti post precedenti)      (post 1915)

Post 1915, anno 1915. L’Italia tentenna. guerra si/no; con/contro l’Austria; siamo/non siamo preparati … alla fine si va alla guerra, come chiede Mussolini e come “gongola” Cadorna che alla fine, nonostante le disfatte e ancor peggio i disastri subiti e ancor peggio procurati, avrà (purtroppo, n.d.r.) intitolata una fermata della metropolitana milanese.

Ieri sera, serata di carnevale. Presente il 50% dei 100 Accademici: “solo” 50, per fortuna, perché eravamo al limite della capienza della “sede”, la casa della Presidente Cristina!

Prima parte della serata

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La Presidente Cristina applaude Mariabruna e Alfonso

Questo Amore”, recital quasi serio di poesie d’amore a cura di Alfonso Masi: Lei, Mariabruna Fait – Lui, Alfonso Masi – Al pianoforte, Cristina Endrizzi. Si è trattato di un recital su di un tema sempre vecchio e sempre nuovo: l’amore, presentato nelle sue molteplici dimensioni (la ricerca, la gioia, il bacio, l’amore fisico, la fragilità, l’abbandono) con una scelta di testi che, pur non avendo la pretesa della completezza, sono fra i più significativi della poesia contemporanea; testi seri si alternano a testi scherzosi presenti specialmente nei due ultimi capitoli per sdrammatizzare gli argomenti presentati. I vari momenti sono scanditi, introdotti da alcuni versi della poesia di Prévert, titolo dello stesso recital e che alla fine viene recitata interamente. Il pianoforte ha ora accompagnato la recita dei testi poetici, offerto momenti di stacco fra le varie poesie.

Intermezzo degli auguri (vedi post precedente) ed eno-g-astro-nomico! Anche “astro” data la qualità dei cibi e delle bevande a disposizione!

Fra le novità si segnala

I coniugi Sardi: imminenti nonni!

I coniugi Sardi: imminenti nonni!

I coniugi Daniela e Luigi Sardi si avviano a diventare … nonni! Uaoo!  (Due colleghi nonni in più, n.d.r.). Grandi festeggiamenti a base di bollicine …

Quindi, iniziative aperte a tutti, soci e non soci

  • Cristina, la Presidente dell'Accademia delle muse con il suo vice

    Cristina, la Presidente dell’Accademia delle Muse e il compleanno del suo  vice

    7 febbraio 2015, Sala al Sass, Piazza Battisti, dalle 09,30 in poi, manifestazione sul tema “Conoscenza e innovazione: il Trentino del futuro, quali strategie per l’innovazione” Università di TN, Ferrara, Firenze, FBK etc.. Introduce Elisa Filippi, Presidente di TrentinoEuropa.

  • Fino al primo marzo 2015 Palazzo Calepina, Via Garibaldi 33, mostra di quadri “Fra normalità ed orrore”.
  • 10 febbraio 2015, Liceo Rosmini, ore 20,30, Alfonso Masi in monologo “Portami al sole che illumina la piazza” con la corale bella Ciao, testi di Bruno Vanzo e Alfonso Masi.
  • 13 febbraio 2015 ore 17,30: Poeti della “Pro cultura”, Centro Rosmini, Via Dordi 8, Poesie per la libertà. Conduce Renzo Luca Carrozzini.
  • 13 febbraio 2015, ore 20,30, Casa del Giovane – Centro Giovanile (vicino CC e municipio) di Vigolo Vattaro, Alfonso Masi in “Il seduttore- Il quadrilatero amoroso ovvero  un ‘eresia d’amore”, per la festa di S. Valentino; riduzione da Diego Fabbri (1959).

Seconda parte della serata

Maria Teresa ha ridotto in atto unico e alcune scene i cinque atti della Mandragola di Machiavelli. Costumi di Cristina. Regia di Alfonso Masi. Fotografie di Enrico Fuochi.

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I personaggi da sinistra: Siro, Ligurio, Nicia, Callimaco, Lucrezia, Sostrata, Timoteo, una vedova

Personaggi ed interpreti:

  • Callimaco, amante: Mirna
  • Siro,  suo servitore: Alfonso (+ prologo e voce narrante)
  • Lucrezia, moglie di Nicia: Riccardo
  • Nicia,  marito gabbato: Maria Teresa
  • Timòteo, frate disonesto:  Giovanna
  • Ligurio,  parassita: Letizia
  • Sòstrata, madre di Lucrezia: Giovanni
  • Una vedova: Stefano

 

Callimaco e Siro

Callimaco e Siro

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Che dire? Un successone! Compresa la distribuzione finale di … succo di mandragola, con giovanottone a disposizione! La trama? Be’ … quella chi la sa bene e gli altri la leggano in internet, dai che mi risparmiate un po’ di lavoro …

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Successivi appuntamenti (riservati ai soci Accademici)

  • Lunedì 2 marzo 2015: Barbara Bertoldi e il suo violoncello – Verena Depaoli in “La donna e le ragazze madri dell’800”.
  • Lunedì 13 aprile 2015: Flora Vedovelli e la sua arpa + flauto traverso in concerto – Umberto Sancarlo, “L’arte nelle monete della zecca italiana”. Marisa De Carli, La vecchia Trento: il Torrione e le case Zelgher.
  • Lunedì 4 maggio 2015: Donatella Taiuti e Cristina Endrizzi in “Omaggio a Domenico Modugno” – Gruppo di lettura discute su “Suite francese” di Irene Nemirovski, coordina Mirna Moretti.
  • Lunedì 1 giugno 2015: Concerto degli allievi del conservatorio Bonporti, Sezione di Riva del Garda –Riccardo proietta le diapositive di gite FIAB.
  • Venerdì 24 luglio 2014: Festa di mezz’estate nel giardino di Cristina Endrizzi.
  • A lunedì e martedì quindicinali alterni, Gruppi di Lettura rispettivamente di Mirna Moretti (Cafè de la Paix) e dei Classici di Maria Lia Guardini, Biblioteca di Trento (chiedere a Riccardo).
  • Concerti dell’Associazione Amici della musica di Riva del Garda (chiedere a Riccardo).
  • Iniziative del Giardino delle Arti (chiedere a Mirna Moretti).

Le nostre gite “fuori porta” possibili o programmate. Già perché noi facciamo anche vita all’aria aperta. Ecco alcune idee:

  • Valle Aurina in bicicletta (da Brunico)
  • Alpe di Rodengo, a piedi sulla neve
  • Milano, Castello Sforzesco, Museo Egizio e strumenti musicali d’epoca
  • Paneveggio: il legno che suona
  • Arte Sella in Val di Sella
  • Intero programma FIAB (provvisorio, in calce alla presente)
  • Perugia: due giorni al cioccolato
  • Castel Toblino dal di dentro
  • Caldonazzo-Centa, le nostre piante
  • Altre, che potranno essere proposte da Monika

Poichè molti Accademici sono anche “Fiabbini” ecco il programma provvisorio per il 2015 della FIAB –Federazione Amici della Bicicletta (cliccate “Fiab” e saprete tutti di noi pedalatori!)

  • Castagnata 2014 in Bondone

    Castagnata 2014 in Bondone

    6 aprile (da spostare al 12 aprile in caso di maltempo) – Inaugurazione della stagione presso un bicigrill

  • 19 aprile – Si pedala da Ora a Bolzano (25 km); visita guidata alla città; ritorno in bici ad Ora.
  • 25 aprile – Resistere, pedalare, resistere. Da definire
  • 2 & 3 maggio – SILE, gita naturalistica con visita a ville venete. Primo giorno, bici. Secondo giorno, a scelta, bici o canoa
  • 10 maggio – BimbinFamiglia; da Pergine al Parco Acquapark, 2 km. sopra Caldonazzo
  • 22 – 24 maggio – Tutti al Piave! (Fiab Udine)
  • 30 maggio 1, 2 giugno: Ciclopista del Brenta, da Borgo Valsugana a Venezia
  • 14 giugno – Giro nell’Altogarda
  • 18 – 21 giugno – Cicloraduno italiano e internazionale sul Garda
  • 28 giugno – In bici Lago di Landro, Dobbiaco, Brunico, Vandoies
  • 5 luglio – Al Pordoi! Si scende fino a Molina di Fiemme
  • 24-26 luglio – Carinzia
  • 9 agosto – Famiglie in Val di Sole, da Marilleva in giù- Sosta nella piscina naturalistica di Monclassico
  • Le foci del Bevano, nel Ravennate (2014)

    Le foci del Bevano, nel Ravennate (2014)

    metà agosto: Biciclettata nella busa del Garda (+ giro in barca)

  • 30 agosto – Terra di Custoza, in bici da Bussolengo
  • 6 settembre – FAI in Val Rendena
  • 12, 13 settembre – Parco dell’Adda Nord
  • Fuori programma: 23-27 settembre: Isole del Quarnaro in bici
  • 16 – 22 settembre – Settimana europea della mobilità
  • 27 settembre – Città d’arte: da Mantova a Sabbioneta, 47 km in bici
  • 2, 3, 4 ottobre – Maremma in bici!
  • 11 ottobre – Conegliano, 50 km in mtb
  • 18 ottobre – Castagnata sociale
  • 24, 25 ottobre – Gita senza bici: Camogli-Portofino via mare oppure, in caso di mal tempo, visita guidata a Genova

 

 (Nient’altro, scusateci … sappiamo che è poco …ma che volete, si fa quel che si può …)

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3 FEBBRAIO io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Febbraio, 2015 @ 6:45 am

 

Detto altrimenti: evvabbè, tanto l’avreste ugualmente scoperto: ho un anno di più …                 (Post 1914)

Post 1914, anno 1914. Attentato di Sarajevo: guerra! Mussolini: “dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva e operante” – Viene espulso dal Partito Socialista.

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“Nato a Genova e ivi residente a Trento, Viale Trieste 13” Come? Quell’  “ivi” non va bene? Ma quando abitavo a Genova andava benissimo! Vacci a capire co ‘sta burocrazia ….

Già, il 3 febbraio 1944, sono nato io, alla Doria, una frazione sulle colline dell’entroterra genovese, dove i miei genitori erano “sfollati”. La Doria, una delle frazioni che insieme a Sampierdarena hanno dato vita alla Sampdoria: ecco perché sono sampdoriano e il mio amatissimo gatto si chiamava Dorian! Da 25 anni vivo a Trento e un amico mi ha voluto mandare una vignetta regalo: grazie amico mio … “come è gentile lei”!

 

 

 

 

 

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Maria Teresa, da quasi cinquant’anni  mi (sopporta e)  festeggia: questa volta con sette candeline da dieci anni ognuna ed una da un anno!

A parte gli scherzi, ieri sera c’è stata la seratona carnevalesca dell’Accademia delle Muse, se avete pazienza in giornata riesco a darvene ampio resoconto. Per ora la foto dell’ intermezzo degli auguri a un “vecchietto” ed un passaggio della poesia che lo ha accompagnato (sull’aria della splendida canzone “Madonnina”:

Noi ghe fem i auguri per el compleano

e senz’altro el starà ben tuto l’an

tante volte el nà domandà

‘sta canzon come la fa

e adess che l’ha emparada, noi cantem

“Tanti auguri al nos Ricardo, stame ben!”

Co la bici o sula nef l’è sempre en moto

su tra i lupi o zo tra i pesci a velegiar

‘n altro an l’è za pasà

ma lu fermo mai nol stà

e alora con afeto noi disem

“Tanti auguri al nos Ricardo, stame ben

Tanti auguri al nos Ricardo, stame ben!”

Che dire? Grazie Maria Teresa,  grazie amici tutti, grazie Cristina,  sono veramente commosso! Ringrazio mia moglie per la sua sopportazione quasi cinquantennale e voi tutti per la vostra amicizia. Accetto molto volentieri il festeggiamento ad un patto: che d’ora innanzi si faccia lo stesso per ogni Socio Accademico!

Però ora voglio solo ricordare un altro 3 febbraio, sicuramente molto più pernicioso del “mio” del 1944, ovvero il 3 febbraio  1998, quando un aereo militare americano, partito dalla base Nato di Aviano, tranciò i cavi di una funivia del Cermis, uccidendo sul colpo 20 persone. A dodici anni di distanza National Geographic Channel riporta nuovi elementi per raccontare la tragedia del Cermis, in onda su National Geographic Channel (canale 403 di Sky) martedì 31 gennaio alle 21:25, è stata mostrata la testimonianza del copilota del volo Joseph Schweitzer che confessa come l’equipaggio del jet decise di distruggere il video registrato con un telecamera amatoriale durante il volo.

In anteprima: gli attori della "Mandragola" di N. Machiavelli, nella riduzione di Maria Teresa

In anteprima: il cast degli attori della “Mandragola” di N. Machiavelli, nella riduzione di Maria Teresa

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Ma … bando alle tristezze! In giornata il resoconto della seratona Accademica di ieri!

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CONTINUA LA GUIDA MICHELE – AGRITUR MASO TRATTA, PRESSANO (LAVIS, TRENTO), OSPITA LA FESTA DEL TESSERAMENTO DI FIAB TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2015 @ 9:21 pm

Detto altrimenti: L’Agritur Maso Tratta ti … tratta bene!    (post 1913)

Post 1913, anno 1913 – L’Austria spadroneggia in Serbia. Europa in crisi economica. Gli europei emigrano in America. Mussolini fa boicottare lo sciopero generale dei socialisti rivoluzionari. Spirano venti di guerra …

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FIAB – FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA- TRENTO:  pranzo, anzi, festa sociale del tesseramento, presso l’  AGRITUR MASO TRATTA a Pressano, frazione collinare di Lavis (Trento). Giornata luminosa, la bandiera della Fiab, impugnata dal nostro Presidente Guglielmo Duman, sventola ai piedi della Paganella e sembra dire a tutti noi:“Excelsior!”, più in alto!

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AGRITUR MASO TRATTA. Ha superato il confronto con altre location sotto vari aspetti: la posizione, open air di fronte al bastione della Paganella; l’edificio, del 1400, muri di pietra a vista come “sti ani” … la disposizione interna in tre salette separate ma comunicanti, che hanno accolto senza fatica i settantacinque partecipanti evitando la formazione di quel frastuono globale che – ove fossimo stati seduti in un unico salone – avrebbe reso difficile anche parlare al proprio vicino. Ottima la cordiale e simpatica accoglienza, ottimi il cibo, i vini (io ho particolarmente apprezzato la “schiava”: matura, equilibrata, gradevolissima!), il servizio. Più che equilibrato il prezzo.

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FIAB, excelsior, più in alto! Certo che i nostri tesserati continuano a salire. Questa mattina eravamo 160 iscritti (compresi ovviamente coloro che non hanno potuto essere presenti al pranzo), ma durante il pranzo … tanti erano i visi nuovi che si sono messi in fila di fronte al Presidente tuttofare a tesserarsi …

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… anche di giovanissima età!

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Il primo premio, lo sponsor, la mascotte e il ..."fortunato" vincitore: Paolo

Il primo premio, lo sponsor, la mascotte e il …”fortunato” vincitore: Paolo

Nel corso del pranzo è stato distribuita la prima bozza del programma dell’anno, ancora aperta ad eventuali suggerimenti dei soci. Alla fine del pasto, una ricca lotteria con decine e decine di premi: per ultimi abbiamo sorteggiato i tre premi più prestigiosi: due gioielli ed una bicicletta nuova. Ringraziamo quindi i nostri sponsor Ottica Guerra Rovereto, Mandacarù, Prestabici Trento, Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, Cicli Baldo Trento, Oreficeria Roberto Fronza, le nostre socie Adriana, Mariangela, Francesca, Monika e Maria Teresa (con le loro splendide torte!), il Presidente Guglielmo  e da ultimo il vostro stesso blogger.

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Menzione speciale d’onore al piccolo Davide, figlio dei proprietari, che si è prestato con entusiasmo e ottima intelligente gestione a collaborare al sorteggio ed alla assegnazione dei premi.

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FIAB cos’è? E’ un’associazione presente a livello nazionale. Il nostro sito locale è slowbiketrento.xoom.it. Inoltre, “cliccando” il termine “fiab” nell’apposito riquadro sotto il mio curriculum qui, in questo stesso post, potrete leggere di molte nostre attività ciclo-ecologico-culturali. Iscrivetevi, Vi aspettiamo!

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“Fiabbini” al lavoro!

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But … last but not least, I cannot help myself noting that … ma, da ultimo ma non per questo meno importante, non posso fare a meno di sottolineare che la disponibilità e la comprensione di chi ci ha accolti ha vieppiù rafforzato lo spirito di sincera, disinteressata e rilassata amicizia che ci lega l’un l’altro. Nessun interesse in contrapposizione, nessuna competitività, nessun atteggiamento men che leale e spontaneo … ecco cosa è stata oggi – come sempre, del resto – la “nostra” FIAB, sia che ci troviamo in sella alle nostre bici o che siamo ai vari tavoli delle belle salette del MASO TRATTA (che potrete vedere meglio in internet). Quindi un grazie ai proprietari del maso e ovviamente al nostro l Presidente Guglielmo: e non posso aggiungere “e all’intero Consiglio Direttivo” perché anch’io ne faccio parte e “chi si loda si sbroda”!

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Ai prossimi incontri dunque … e fra un paio di mesi, tutti in sella, anzi, in sellino!

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ANTOLOGIA DI PENSIERI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Febbraio, 2015 @ 7:32 am

Detto altrimenti: anto-logia, dal greco: raccolta (legein) di fiori (anzos)  …   (post 1012)

Post 1912, anno 1912. L’Italia porta la guerra in Libia. Guerra anche contro la Turchia. L’Albania si dichiara indipendente dalla Turchia. Mussolini segretario del partito socialista, Il Titanic affonda.

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“Multa paucis”: ha espresso molto con poche parole

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Sergio Mattarella Presidente della Repubblica. Mi sta bene, soprattutto per la sua autorevolezza. L’autorità te la danno gli altri. L’autorevolezza devi essere capace di averla tu stesso … Sergio Mattarella – Leoluca Orlando: “uno a … zero”. Infatti, poche parole del Presidente: “Pensiamo ai problemi e alle speranze degli Italiani. Può bastare”. Un lungo discorso quello del sindaco di Palermo, quasi a cercare di “mettere il cappello” sull’eletto: no buono.

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INPS – In caso di malattia paga l’80% dello stipendio ai dipendenti pubblici. Il 50% a quelli privati (“La legge è uguale per tutti salvo le eccezioni di legge”).

Due crisi finanziarie- bancarie-economiche diverse:

  • Fine anni ’70: feroce stretta creditizia (le banche vorrebbero prestare denaro ma è loro vietato); restrizioni valutarie; tassi bancari nominali al 17-20%, costo effettivo alluno del denaro anche al 30%; forbice (a favore delle banche) fra tassi attivi e passivi anche di 10-15 punti: mai le banche ebbero bilanci migliori. Il lavoratore bancario è un privilegiato.
  • 2009-2015: altro tipo di stretta creditizia: le imprese vorrebbero prestiti bancari ma le banche non li concedono: hanno impegnato i denari in attività finanziarie, hanno subito perdite ripianate dall’UE ovvero dagli stati ovvero dai contribuenti; forbice fra tassi attivi e passivi di pochi punti; i super manager si sono super strapagati. Mai le banche hanno avuto bilanci peggiori. I lavoratori bancari sono a rischio.

Evasione/elusione fiscale. Se una persona rapina ogni mese e per anni la busta paga ad un lavoratore è un pericoloso bandito. Se per lo stesso periodo  rapina la stessa busta paga a milioni di lavoratori è un evasore/elusore fiscale.

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Ovviamente è una provocazione …

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Pavlov, chi era costui? Psicologo russo che visse a cavallo dell’ ‘800 e del ‘900. Studiò il “riflesso condizionato” di un cane: se gli si dava da mangiare regolarmente dopo il suono di una campanella, al suono della campanella il cane salivava, pregustando il pasto. Successivamente si fece un altro esperimento. se ad un topolino si offrivano due vie d’uscita, di cui una tale per cui prendeva una leggera scossa elettrica: dopo alcuni tentativi, il topolino scappava sempre attraverso la via non elettrificata. Ora mi domando: noi Italiani, quando paghiamo le tasse, le paghiamo perché capiamo che è un nostro dovere civico o solo perché temiamo la scossa elettrica della sanzione? E noi Italiani, quando le evadiamo/eludiamo siamo consci che stiamo commettendo un reato odioso contro la collettività ma speriamo di farla franca (immoralità) oppure siamo orgogliosi di riuscire a fare i furbi (amoralità)?

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(Perchè ho postato una “antologia”? Solo perchè non avevo tempo si scrivere tanti post separati!)

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LA GUIDA MICHELE – LA MALGA ZAMBANA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2015 @ 2:53 pm

Detto altrimenti: tre post fa inauguravo la “mia” guida, la “Guida Michele” … già, perché il mio secondo nome è Michele …   (post 1911)

Post 1911, anno 1911. I socialisti in sciopero, guidati da Pietro Nenni e tale Benito Mussolini.

 

3 aprile 2013 Paganella (1)

Cima Paganella: “a la matin bonora”, neve da sogno!

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Tutte le malghe, tutti i rifugi della Paganella sono all’altezza della loro fama. Ciò non toglie che per abitudine ognuno di noi ne frequenti maggiormente uno piuttosto che un altro. A me è “capitata” da anni la Malga Zambana, che prende il nome dal Comune proprietario dell’area sulla quale essa è stata edificata tanti anni fa.

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Dosso Larici (gennaio 2015)

Dosso Larici 

Malga Zambana. La scorsa stagione sciistica ebbi modo di documentarne su questo stesso blog (cfr. ivi) l’accoglienza quando altri erano i gestori, persone ormai diventate amiche. Quest’anno i gestori sono cambiati – così vanno le gare d’appalto, chi offre di più, chi di meno – ed io, non lo nascondo, inizialmente mi sono rammaricato di avere perso un rapporto di amicizia. Chissà come saranno i nuovi gestori … mi ero chiesto … ed invece, in pochi giorni, il ghiaccio si è sciolto: ho infatti trovato persone altrettanto aperte, sorridenti, accoglienti: si tratta di chi prima gestiva l’altrettanto malga “montana, la “Dosso Larici”.

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I miei guanti e il Brenta dalla Malga Zambana

Le due malghe hanno una caratteristica in comune: sono entrambe sulle piste pur essendo distanziate di quelle decine di metri che ti fanno sentire “altrove”, quasi come se tu ci fossi arrivato dopo una lunga camminata fra i boschi anziché sciando in discesa sulle piste. La “Dosso Larici” è “più nel bosco”; la “Malga Zambana” è più un “balcone sul Brenta”, ed io che da ragazzo di quelle cime ne ho scalate molte (Cima Tosa, Campanile Alto e Basso; Torre di Brenta, Cima Margherita, per citarne solo alcune), … io sono particolarmente affascinato da quella vista e dai ricordi che essa evoca.

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Malga Zambana: Mirco con la collaboratrice Elena

La Malga Zambana sembra che capisca questa magìa e la musica che i suoi altoparlanti diffondono non è mai troppo alta, solo un sottofondo, che non disturba i sogni dolomitici. Questa mattina, tre ore di sci, la prima seggiovia alle 08,30. A Cima Paganella, pochissima gente, neve e piste semplicemente da sogno! Dopo alcune discese, una sosta alla Zambana per un caffè e “do ciacere”: “Mirco, una foto? Che ne dici, insieme alla signora in costume della valle”. Detto fatto.

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Eccola, la Malga Zambana, a sinistra del seggiolino …

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Il menù? I prezzi? Tutto ok, raga, ma non è su questi dettagli pur importanti che mi voglio soffermare, E’ tutto ok. E poi … provate voi stessi. Come si raggiunge la Malga Zambana? Con gli sci dalla pista “Selletta”; a piedi, con breve passeggiata dalla stazione di arrivo della funivia che parte da Andalo.

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Dopo uno spuntino alla Zambana, i miei sci sono pronti a ripartire!

Dopo un caffè alla Malga Zambana, i miei sci sono pronti a ripartire!

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Un pensiero anche ai “vecchi” gestori, che restano miei amici, e che hanno contribuito a creare l’avviamento di questa “nostra” Malga Zambana , avviamento che l’attuale gestore sta dimostrando di sapere continuare.

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LA DEMOCRAZIA DELLA RETE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2015 @ 8:15 am

Detto altrimenti. facciamo due riflessioni   (post 1910)

Post 1910, anno 1910. Eruzione dell’Etna. Terremoto in Irpinia. Epidemia di colera. Alluvioni. Povera Italia …

  • Una  rete può catturare pesci o consensi

    Una rete può catturare pesciolini, consensi, tonni …

    In Italia solo il 35% della popolazione usa internet.

  • In una recente consultazione in rete, su milioni di iscritti ad un movimento hanno votato solo 51.000 persone.
  • Il primo “eletto” ha ricevuto 19.000 preferenze.
  • Quale “rappresentatività” ha l’eletto?
  • Chi ha confezionato la ristretta rosa dei votabili? Già questa è una pre-determinazione della volontà della rete.

 

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Pericle

Pericle: “Ve la do io la democrazia …”

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Ecco i numeri della Repubblica di Pericle, in realtà vero principato imperialista (1): popolazione: 250.000 – Aventi diritto di voto. 30.000 – Partecipanti all’Assemblea deliberativa: 5.000 – Ammessi a parlare: 10 – A decidere: uno solo, Pericle.

Già ai tempi dell’antica Grecia (2.500 anni fa) filosofi, storici e politologi affermavano che la Democrazia era la migliore forma di governo in assoluto. Teoricamente, però. Ed oggi? Oggi questa constatazione non ci deve spingere verso forme non democratiche, ma a migliorare la democrazia fino a farla diventare una Democrazia (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

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Per “par condicio” devo scrivere che lo stesso movimento ha denunciato lo scandalo del Consiglio Comunale di Agrigento che si riuniva tre volte al giorno, sabato e festivi compresi, per incassare tre gettoni di presenza al giorno. Bene la denuncia!

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(1) leggendo i tre discorsi di Pericle all’Assemblea emergono più volte temi ripresi 2.500 anni dopo dal ventennio fascista: il posto al sole, la conquista dell’impero … Solo che Pericle è durato trent’anni, anni, non venti

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RIFLESSIONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2015 @ 7:56 am

Detti altrimenti: anche le persone comuni, anche i non-filosofi, i non scienziati, i non-teologi come me hanno il diritto di riflettere, non vi pare?     (post 1909)

Post 1909, anno 1909 – L’Italia stipula separatamente due accordi internazionali “incompatibili”: uno con l’Austria ed uno con la Russia.

"Accendiamo" la nostra mente!

“Accendiamo” la nostra mente!

SCIENZA E FEDE. Ho assistito a convegni organizzati da un amico, ingegnere, scienziato, filosofo e anche un po’ teologo, sul rapporto fra scienza e fede. In un convegno viene detto che esiste un comitato di super-scienziati che si sta occupando di questo problema. Quando è il turno delle domande di noi del pubblico, io chiedo: “Perché la forza di gravità attira verso il basso?”. Il mio amico mi ha risposto: “Questo è il problema centrale risolto il quale è risolto tutto”. In effetti Albert Einstein soleva dire “Vorrei conoscere il pensiero di Dio, il resto sono dettagli”. In altre parole: la scienza “scopre”, non “crea” le regole della fisica, della chimica, della biologia etc. ovvero la scienza scopre ciò che esiste, e ciò che esiste, esiste perché è stato creato. Da Chi? Ecco il punto …

E dietro? E ancora dietro? e ancora ...

E dietro? E ancora dietro? E ancora e ancora  …? Quien sabe …

L’INFINITO. Il punto? Il mio  punto di partenza è “anche” un altro. Io accetto il concetto di infinito passato e infinito futuro, e cioè che da sempre esista un “infinito” e che tale “infinito” possa esistere per sempre. Nello spazio e nel tempo. Non è difficile credere ciò: infatti già nelle scuole medie ci insegnano che una linea retta non ha inizio e non ha fine, quindi è “infinita”. Ora, se noi accettiamo l’esistenza dell’infinito, non possiamo avere la presunzione di “escludere Dio” o, per chi crede, di “capire totalmente Dio”: al riguardo io penso che Lui esista e che noi Lo capiamo nella misura i cui Lui si lascia capire da noi.

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Per me, uno dei tanti possibili …

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L’UOMO E’ IL SOLO UOMO? A questo punto il mio amico ed io abbiamo un punto di divergenza: lui pensa che l’Uomo sia l’unico essere “umano” dell’Universo, perché è stato creato da Dio a Sua immagine e somiglianza. Io invece penso che affermare ciò significa pretendere di inquadrare e limitare Dio entro il nostro “spazio comprensibile”, per cui mi piace “farmi persuaso” (per dirla con Camilleri) che da qualche parte, nell’Infinito, vi possa essere di tutto e di più.

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