… ITALIA, DI DOLORE OSTELLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 6:56 am

Detto altrimenti: “Ahi serva Italia, di dolore ostello,/nave sanza nocchiere in gran tempesta,/ non donna di province, ma bordello! …    (post 1928)

Post 1928, anno 1928 – Imperversa il sindacalismo fascista. Attentato a Vittorio Emanuele III – Si perde il dirigibile Italia.

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Dante Alighieri sicuramente si rivolterà nella sua tomba ravennate nel vedere lo spettacolo dei nostri parlamentari (la lettera minuscola è il massimo che meritano) che hanno trasformato il Parlamento in un ring di lotta libera.

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thP2X5S6QGE io pago … mi è venuto da pensare … io, tutti noi contribuenti paghiamo con il nostro carico fiscale, paghiamo questi signori ( la lettera minuscola …). Saltando qua e là con il telecomando, ho sfiorato (solo sfiorato) il festival di Sanremo: “panem et circenses” … ecco cosa ho pensato … 10 milioni di telespettatori per la canzone italiana … e quanti per lo scempio del nostro Parlamento? Sarei curioso di conoscere questo dato.

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Fino a quando i parlamentari si stabiliranno da loro stessi i propri emolumenti (per legge, ci mancherebbe altro), fino a quando non sarà previsto a loro carico la precettazione (sic) per evitare l’interruzione di un pubblico servizio …. già, perché noi precettiamo chi si astiene dal guidare un treno e non chi si astiene dal guidare il Paese … fino a quando tutto ciò non cambierà, “non ci resta che piangere”.

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CIRCOLAZIONE STRADALE A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Febbraio, 2015 @ 8:46 am

Detto altrimenti. evitiamo incidenti!     (post 1927)

Post 1927, anno 1927 – Inizia l’attività dell’OVRA, Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo. Evviva la libertà e la democrazia!!

Friends, Romans, countrymen, lend me your ears …  amici, cittadini di Trento, abitanti delle Valli, prestatemi ascolto: impariamo a non farci del male quando siamo alla guida delle nostre auto!

 ROTATORIE

  1. Purtroppo molto spesso accade che auto provenienti in colonna serrata e a velocità sostenuta (violando quindi già due norme del Codice della Strada!), impegnino le rotatorie senza dare la dovuta precedenza alle auto che le hanno impegnate ben prima di loro e per di più provenienti da destra! (Terza violazione, da ritiro della patente!)
  2. Inoltre, chi impegna una rotatoria provenendo da strada che aveva il diritto di precedenza prima della realizzazione della stessa, purtroppo assai spesso NON concede la dovuta precedenza alle auto che provengono da destra e che hanno impegnato la rotatoria prima di loro!
  3. Infine, occorrerebbe deviare in un poco l’innesto in rotatoria di quelle strade che vi si innestano “tangenzialmente”, perchè, in questo caso, le auto che vi si innestano purtroppo sono portate a ignorare l’esistenza della rotatoria e NON danno la dovuta precedenza.

E allora? Allora oltre all’hardware (le rotatorie), costruiamo anche il software (il modo di utilizzarle)!

 SEMAFORI

Se un semaforo vi concede il via libera, ciò non significa che avete la precedenza per tutti (tutti) i successivi incroci o innesti, bensì solo su quello regolato da detto semaforo. Due esempi:

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Piazza Venezia. Auto provenienti da nord, in direzione Viale S. Francesco. Rotatoria. Semaforo pedonale subito prima della rotatoria. Quando scatta il rosso per i pedoni e si spegne il rosso per le auto (per loro non scatta il verde, bensì lampeggio giallo!) i pedoni devono cessare di attraversare, ma le auto NON hanno automaticamente la precedenza anche sulle altre auto che hanno già impegnato la rotatoria e che provengono da sinistra (Via Grazioli) o da destra (via Calepina). La stessa (dovuta) precdenza NON viene data da auto che procedono in colonna da Viale S. Francesco dirette a nord, soprattutto in favore di chi proviene da destra (Via Grazioli) ed ha già impegnato la rotatoria.

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Corso Tre Novembre – Incrocio con Via Vittorio Veneto. Le auto che scendono da Via Milano e svoltano a sinistra in Corso Tre Novembre e le auto che percorrono Corso tre Novembre in direzione nord-sud NON hanno la precedenza sulle auto che risalendo Via Vittorio Veneto svoltano a destra in detto Corso, in quanto queste ultime “provengono da destra”!

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 Concludo

Non sarebbe male una maggiore presenza della Polizia Locale in detti luoghi per educare e sanzionare  i non informati, i distratti, i maleducati e i prepotenti.

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DON MARCELLO FARINA E DIETRICH BONHOEFFER (DB)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Febbraio, 2015 @ 5:58 pm

Detto altrimenti: Conferenza presso il Gruppo Cultura Associazione Circolo Sant’Antonio – dialogo.dicomunita@gnmail.com   (post 1926)

Post 1926, anno 1926 – Il fascismo dilaga.

.Gran Zebrù

Ieri, 10 febbraio, in giornata ero con gli sci a 2.800 metri. In serata mi sono elevato molto, molto più “in alto”, a Trento, ad ascoltare Don Marcello Farina. In programma riflessioni su Dietrich Bonhoeffer dal tema “Il Dio che siede accanto nella sofferenza”, programma poi cambiato in “Riflessioni sullo stesso autore: la fede in un mondo diventato adulto”.

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Dietrich Bonhoeffer … DB per semplicità di questo bolgger settantunenne dattilografo da strapazzo, dicevo, DB è uno delle personalità riferite nell’ultimo libro di Marcello “Da tutti si può imparare”. Tuttavia sono altri i libri che su DB Marcello ha citato (v. foto). Già, non sarebbe stato da lui “citarsi”: lo faccio io, riportando il titolo del capitolo che riguarda quel filosofo teologo: “Essere cristiani non significa essere religiosi, ma significa essere uomini”.

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IMG_2894Non è stato facile per me seguire tutta l’esposizione (molto profonda!) di Marcello introdotta da Paolo Munaretto del Gruppo Cultura, per cui, dietro mia richiesta, egli mi ha poi dato copia originale del suo intervento. Tuttavia prima di cercare di estrarne alcuni contenuti, provo a scrivere a memoria quel poco che credo di avere capito. Quanto segue è quindi frutto della mia capacità (soprattutto incapacità!) di comprensione, e pertanto qualsiasi eventuale travisamento della dottrina di DB o della “lettura interpretativa” di Marcello è da imputarsi esclusivamente ad questo ignorantone di un blogger.

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IMG_2892La Fede è un dono che viene dall’alto. La religione è un fatto umano che “parte” dal basso. Religione che è soprattutto “vita umana, il vivere umano”, sull’esempio di un Uomo, il Cristo. Anzi di un uomo. Di un Dio non più Dio ma fattosi uomo, appunto, uomo per gli altri uomini, uomo esempio per tutti gli altri uomini, uomo d’amore per tutti gli altri uomini. In questo senso Cristo è tale per tutta l’umanità, il suo “cristianesimo”, il nostro “cristianesimo” è attuale e vivibile per tutta l’umanità. Anche per chi si dichiara non cristiano. Cristo da Vero Dio a vero uomo (le maiuscole e le minuscolo non sono da me utilizzate a caso). Quando DB parla della “fedeltà alla terra” vuole significare che già su questa terra noi dobbiamo realizzare qualcosa, qualcosa che alcuni definiscono ciò che ci condurrà al Paradiso, comunque “qualcosa” che rappresenta la pienezza della realizzazione della creazione, del creato. Il Cristo noi lo realizziamo – talvolta – anche a nostra insaputa, sostanzialmente, quando siamo sensibili verso l’altro, verso il creato. La “fedeltà alla terra” per DB è realizzata dai comportamenti esaltati nelle Beatitudini. Più chiaro di così non si può. “E il Dio che ricerchiamo non può essere sempre solo il Dio “tappa buchi” ovvero quello che invochiamo quando siamo annebbiati dall’ignoranza o travolti da mali d’ogni genere”.

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Ma veniamo al testo della relazione di Marcello,  E qui per me iniziano le dolenti note … ovvero la grande difficoltà a “tradurre” un testo per cultori di filosofia e teologia in un testo (per scrittore e) per lettori di un blog. Ecco …  e poiché la cosa non è immediata, questa traduzione ve la scrivo nel prossimo post. Nel frattempo, qui a fianco, il depliant del programma degli eventi.

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Filosofo e teologo polacco, impiccato dai nazisti

Anzi, ci ho ripensato: sul DB troverete biografia etc. in internet. E’ quindi inutile che io qui ne copi un estratto. Il concetto di fondo è il seguente. Negli ultimi decenni si è passati dalla modernità alla post modernità (pansate solo al progresso scientifico e della tecnica). In materia religiosa, cresce l’ateismo e in parallelo cresce il bisogno del sacro, cresce il confronto inter religioso. Gli atei, e coloro per i quali “Dio è non utile” (i suoi compagni di prigionia). I religiosi, che cercano Dio come un deus ex machina, quando serve, per capire ciò che non si può altrimenti capire e quando si devono sopportare e affrontare mali estremi. Ma, dice DB, come si può arrivare al un Dio anche “fuori dalla religione”, ovvero ad un  Cristo anche per i non cristiani? Rifacendosi ad un Uomo, il Cristo diventato “uomo per gli altri uomini, per tutti gli altri uomini, cristiani e non”. E  vivendo la vita su due piedi: egli scrive che chi osa stare sulla terra con un piede solo,  starà anche in  Paradiso con un  piede solo. Ovvero occorre vivere la vita nella sua pienezza, senza risentimenti e rinunce dei confronti dell’esistenza.

In tale senso – e qui esprimo quello che io credo di avere capito –   vivere la vita come “dono completo” che un Dio fatto Uomo e quindi un uomo ci ha dato, e quindi, innanzi tutto, una vita “per gli altri”. E quello che ha fatto quell’uomo, possiamo farlo anche noi, o almeno cercare di imitarlo, vivendo per gli altri. Chiudo con una ulteriore riflessione: io sono un credente, alla continua ricerca di un Qualcosa che so esistere, e che riesco a capire nella misura in cui Lui consente che io Lo capisca. Affermare il contrario sarebbe come ammettere l’esistenza della categoria dell’ “infinito” e poi affermare che lo si può conoscere: ma se è infinito, dietro tutto quello che hai conosciuto e capito, c’è ancora dell’ “altro infinito”, etc. etc. E allora, come te la caveresti se non negando tale categoria (il che è abbastanza difficile, non ti pare …?).

Per me, per quello che credo di avere capito, la Fede dell’uomo adulto e non più bambino, non è una Fede che si sostituisce a quella che “insegna” la religione, ma una Fede che si “somma” o si “affianca” a quella e che perciò, intesa come modello di vita innanzi tutto umana, vale anche “all’insaputa” dei non cristiani: in altre parole, mi piace cogliere un aspetto di universalità nel messaggio del Cristo anche al di là di ogni forma esteriore di religiosità. In definitiva, “cristianesino” come esempio di vita di un uomo, il Cristo, Figlio di Dio, che ha voluto “farsi” (ecco il punto, ” farsi”, diventare”) uomo e nascere, vivere e morire come tale.

Ma io, amici, non sono nè un filosofo nè tanto meno un teologo. Cerco solo di ascoltare, imparare, ragionare, o almeno … ci provo!. Quindi, eventualmente,  abbiate pazienza … e siate comprensivi nei miei confronnti, ve ne ringrazio.

P.S.: nel frattempo mi sto perdendo tutte le serate di Sanremo … evvabbè, pazienza!

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MOBILITA’ A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2015 @ 5:50 pm

Detto altrimenti: open post, questa volta del mio amico Alessio Zanghellini, il quale, sapendomi ciclista impegnato, mi invia quanto segue:     (post 1925)

Inizia

Il modo di spostarsi all’interno delle città è profondamente cambiato nell’ultimo decennio e questo ha portato ad un cambio di abitudini di pendolari e cittadini.

th46DUX5B1L’auto privata non è più il solo mezzo di trasporto efficiente e sicuro per spostarsi all’interno della città ma è stato affiancato dal trasporto pubblico, dall’uso della bicicletta e da una riscoperta degli spostamenti a piedi

Ultimo atto di questo cambiamento è stata l’approvazione, da parte del consiglio comunale, del PUM che ha ribadito la necessità di un’equa ripartizione degli spazi pubblici, destinati alla mobilità, tra i vari mezzi di trasporto.

Oggi siamo di fronte ad un bivio, dare compimento a questa idea di mobilità urbana o arrenderci alle oggettive difficoltà che questa visione porta con se.

Se come cittadini crediamo che questa sia la strada giusta per migliorare la qualità della vita dell’ambito urbano dovremmo rimboccarci le maniche per portare a compimento le idee ed i progetti lasciati in sospeso.

Alessio Zanghellini, l'autore del post

Alessio Zanghellini, l’autore del post

Mi riferisco ad una diffusione capillare dei parcheggi pertinenziali per liberare vie e piazze dalle auto, dei parcheggi di attestamento vicini ai punti di interesse e ben collegati con essi per evitare lunghe code ai varchi della città, di creazione di corsie preferenziali per i mezzi pubblici in modo da rendere competitivo il trasporto pubblico, della pedonalizzazione di strade/rioni per aumentare l’offerta turistico/commerciale della città, della creazione di piste ciclabili inserite nelle previsioni urbanistiche evitando forzature che portano a contrasti tra i diversi utenti della strada (pedoni, ciclisti, automobilisti ) all’interno della città consolidata.

Tutto questo richiede coraggio e perseveranza tenendo ben presente che il percorso da fare è di crescita e condivisione con la cittadinanza.

Solo una cittadinanza consapevole infatti potrà infatti sostenere e rilanciare questo percorso”

Finisce

Aggiungo: mi permetto di condividere un concetto, e cioè che forse il miglior modo per affrontare e risolvere il problema della mobilità urbana è proprio quello di affrontare come sistema unico tutti i suoi aspetti, contemporaneamente. Bravo Alessio!

 

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CASTA PILOTI … UNO SCANDALO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Febbraio, 2015 @ 9:59 pm

Detto altrimenti: uno scandalo? No, due!               (post 1924)

Post 1924, anno 1924 – 30 maggio, Giacomo Matteotti denuncia il fascismo. Pochi giorni dopo scompare.

 ... ma  poi è arrivata la Guardia di Finanza ...

… ma poi è arrivata la Guardia di Finanza !

Molto autisti italiani di bus volanti (piloti di aerei civili di linea) sono in cassa integrazione, da anni. Nel frattempo lavoravano all’estero. Truffa all’INPS per 7,5 milioni di euro. Scandalo. Lo scandalo maggiore tuttavia è un altro, anzi, altri due: 1) che siano riusciti a fare ciò per anni; 2) che la legge preveda che per loro la cassa integrazione duri sette anni (per gli altri lavoratori due!),  senza alcun tetto massimo per cui percepivano una indennità mensile da €7.000,00 al mese in su (per gli altri lavoratori massimo €1.200,00). A questo punto mi domando: se tanto mi dà tanto, quante e quali altre “gestioni separate Inps” esistono? Quella dei telefonici, per esempio, e poi … quali altre?

La legge è uguale per tutti? Certo, tranne le eccezioni di legge! 

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DEL PATTO DEL NAZARENO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Febbraio, 2015 @ 9:17 am

Detto altrimenti: caro Silvio ti scrivo …   (post 1923)

Post 1923, anno 1923 – Ascesa di Hitler. I cattolici si dividono in Popolari (Don Sturzo) e Nazionali (con Musolini).

Via del Nazareno

Via del Nazareno (2)

Cario Silvio ti scrivo … Accendo la radio e ti sento dire: “Non è questo il Patto del Nazareno che volevamo”. Ecco, caro ex cavaliere (1), delle due l’una:

  • o sei impreciso e intendevi dire “ il patto che avevamo concordato” e allora, poiché le parole sono pietre (v. Don Lorenzo Milani, Lettera ad una professoressa), avresti dovuto essere più specifico e preciso;;
  • oppure si è trattato di un lupus lingua (alias lapsus linguae) freudiano, nel senso che avresti voluto che “la volontà del patto” fosse semplicemente “la tua volontà” dimenticando quanto insegna la dottrina dei contratti, patti, accordi, negozi etc. ovvero:
  •  Io voglio (ecco la mia volontà) vendere una bicicletta a 1000 euro (3)
  • Tizio la vuole (ecco la sua volontà) acquistarla a 500.
  • Alla fine contrattiamo per 750 (ecco la volontà, quella del patto, diversa dalle prime due!).

(1) E poi “ex cavaliere”? Perché mai tutti continuano a chiamarti facendo riferimenti ad una tua ex-qualifica? Vi sono tue qualificazioni più aggiornate, odierne, attualissime … per esempio una relativa all’esito di tuoi coinvolgimenti giudiziari, per cui tu oggi sei un attuale pre … valutato … no, non è proprio così … come si dice … non mi viene la parola … uno che è stato giudicato colpevole …. vabbè, mi verrà in mente prima o poi il termine corretto …

(2) Via del Gianbellino, Via del Campo, Via Gluck, via San Vittore … chissà se scriveranno una canzone anche per questa via …

(3) scialla raga, calma … non sto mettendo in vendita una delle mie amatissime biciclette, non iniziate a telefonarmi le vostre offerte …. è solo per fare un esempio!

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VIEW POINTS (vincolo di mandato si/no)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Febbraio, 2015 @ 8:54 am

Detto altrimenti: punti di vista                               (post 1922)

Post 1922, anno 1922 – All’armi … son fascisti! (Quelli che stanno arrivando … si, quelli laggiù … sono fascisti, allarmi!)

Dice: parlamentari vincolo di mandato si/no? Ecco, ragazzi, volete la mia risposta?

Una volta venne a casa mia un ragazzo venditore porta a porta che voleva vendermi un’enciclopedia. Dopo qualche parola passò a parlare del colore del legno degli scaffali che mi avrebbe venduto insieme ai libri: “Li vuole in mogano, in ebano, bianca etc.”. Stava cercando di spostare la mia attenzione dal vero problema: l’acquisto dell’enciclopedia. Io gli risposi: “No, grazie, è proprio l’enciclopedia che non mi serve”.

"Fate il vostro dovere, a qualunque costo" ... ovveroì "C'era una volta ..."

“Fate il vostro dovere, a qualunque costo” … ovvero  “C’era una volta …”

Ecco raga, personalmente io non accetto che mi si conduca a decidere su di un falso problema, oppure su un “problema che viene dopo”. Infatti a mio sommesso avviso prima del si/no al vincolo di mandato, sarebbe necessario risolvere altre tre problemi:

  1. eliminare il “mestiere sovra-stipendiato della politica”, non nel senso di non remunerare i politici, ma di remunerarli in una misura “umana”, ad esempio in linea con la loro precedente remunerazione nell’ambito civile (oltre ad un completo e rigoroso rimborso delle spese di servizio), in modo da non far sì che alla politica siano attratti solo o principalmente i desiderosi di assicurarsi un futuro “ricco” a prescindere;
  2. aumentare al massimo l’elezione diretta dei parlamentari da parte dei cittadini;
  3. eliminare il voto segreto.

Quanto al “trasformismo”, a quel punto esso diventerebbe un fatto positivo, perchè solo lo stupido non cambia mai idea.

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INCONTRI: NADIA IORIATTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Febbraio, 2015 @ 4:36 pm

Detto altrimenti: da un libro ad una Persona

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Nadia Ioriatti (a destra nella foto) ad una presentazione del suo libro “Io tinta di aria”

Nadia Ioriatti. Scrittrice. Per incontrarla salgo a Villazzano, sulla collina di Trento. Pochi minuti d’auto, c’è chi la fa a piedi. Mi riceve la sua aiutante filippina Connie: al  terzo piano. Ok. E quindi “La signora arriva subito”. Prego … Nell’attesa mi guardo intorno. La sala non è grande, ma quanto basta. Da un lato, fiori e piante ben curate ad incorniciare una grande finestra. Giù in basso Trento, circondata dalle sua montagne. A destra scaffali: libri. Mi colpisce la lunga serie Einaudi. Li scorro, molti li ho anch’io. Altri editori fra cui Adelphi: stesso ritrovarsi con vecchi amici, libri anch’essi. E’ il primo approccio a tu per tu con Nadia e a mio avviso inizia benissimo. Ancora grazie ai libri. Già, perchè ho conosciuto Nadiagrazie al suo libro “Io tinta di aria” (Curcu e Genovese), libro che l’Autrice ha accettato di presentare anche  a Librincontri  al Cafède la Paix, nelle riunioni organizzate e gestite dalla mia collega blogger Gran Lettrice Mirna Moretti. E da cosa nasce cosa. Infatti non è per parlare del libro che ho chiesto a Nadia di ricevermi, libro peraltro che trovate ottimamente recensito da Mirna nel suo blog, ma per incontrare la  Persona.

th1TL73N08Comunque del suo lavoro letterario qualcosa voglio dirla anch’io, anzi, voglio riportarla anch’io, dalla recensione di Carlo Dogheria comparsa su Questo Trentino n. 1 gennaio 2014, pagg. 46, 47: Dogheria cita dalla prefazione di Piergiorgio Cattani: alla fine del libro si vorrebbe continuare a leggere qualcosa. Per saperne di più. E poi egli stesso continua: romanzo confessione di un personaggio complesso, brutalmente sincero, sfaccettato, assolutamente credibile. Una antologia (n.d.r.) di infanzia (un po’ repressa, n.d.r.) e malattia, infanzia che cessa di colpo a vent’anni. Sposata all’improvviso, un bimbo in arrivo, un inizio difficile. Il lavoro, poi, rovvisa, la malattia: “Sono uscita da quell’ambulatorio con mille anni addosso, passando impietrita fra i pazienti divenuti compagni di battaglia”. Anche il sarcasmo: “Se vado in strada i miei occhi sono all’altezza del sedere delle persone e mi sento a disagio, come stessi spiando l”intimità degli altr”. In conclusione: un racconto duro, avvincente, profondamente introspettivo, realistico (e coraggioso, educativo, n.d.r.).

IMG_2877Sono in casa sua. Si schiude la porta e entra Nadia, sulla carrozzina. Già, perchè Nadia è affetta dalla sclerosi multipla che le impedisce di camminare ma non di vivere una vita intellettuale ricchissima. Abbiamo parlato a lungo, io prendevo appunti e inizialmente pensavo di trasformare il tutto in una intervista, ma ora che sono alla tastiera, le parole escono da sole dalla penna (tastiera) e non mi va di interrompere questo flusso naturale, per essere schiavo del virgolettato, dei due punti, del corsivo.

Nadia è in pensione da anni, prima del previsto a causa della malattia. Lavorava in Provincia, da ultimo all’Ufficio Collaudi e Patenti del Servizio Impianti a Fune. Fino a quale anno? Fino al 2006. Allora, dico io, sei tu che hai collaudato, tanti anni fa, gli impianti sciistici del Tonale! Ma ma solo per la parte amministrativa, aggiunge. Ed io ero Presidente di quelle società: la Sirt, Grandi Funivie Passo Paradiso e da ultimo la Carosello Tonale che ho addirittura “inventato” io, società  e nome! Come è piccolo il mondo!

La famiglia: due figli, separata dal marito: Gli amici? Tanti, vecchi e nuovi (io? Nuovissimo, aggiungo, e grazie per essere inserito in questo contesto!). Altri non più. Perchà? Me lo spiega: E’ molto difficile stare a contatto con la malattia, specie se è lunga e debilitante come la sclerosi. Se hai amici appassionati di montagna, funghi o ballo … sono gli stessi interessi a dividere. Devi fare un passo indietro, capire e cercare altre passioni come cinema e teatro.

Il numero di QT che riporta la recensione

Il numero di QT che riporta la recensione di Carlo Dogheria

Nadia scrive per QT-Questotrentino: ha una pagina tutta sua, argomento libero. Inoltre ha scritto molti racconti, in gran parte autobiografici, alcuni dei quali raggruppati nel suo primo libro “Io tinta di ariaâ”  che poi è l’anagramma del suo nome. Una raccolta che è stata definita come un romanzo a sua insaputa. Molti altri racconti sono stati pubblicati su QT,  perchè ha capito che piacciono molto quelli autobiografici. Solo che è stato ed è difficile concentrarli in 4000-5000 battute. Come ti capisco, Nadia!

Scatto alcune foto, mi offre un tè, no grazie, sto bene così. In realtà non voglio distrarmi dal nostro interloquire. Mi parla della sua famiglia, io le parlo della mia. Sembriamo vecchi amici che si siano incontrati dopo tanti anni, vecchi compagni di scuola. L’aggettivo vecchi – sia chiaro!- è solo riferito allo status di amici, studenti, non ad altro. Infatti Nadia è giovane e giovanile, nonostante il peso di cui la sorte le ha fatto carico. Giovanile quanto ad interessi, vivacità  di pensiero, le tante cose che fa. Giovanile anche se non sorride. Comprensibilissimo..

Sai, mi dice, vorrei vedere se riesco a traferirmi in città,  sarei più vicina a tanti amici. Vedremo se potrò esserti utile. Io o qualche amico (amici, farsi vivi con me, per favore! N.d.r.)

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Mirna Moretti, in rosso, di spalle, gestisce la presentazione-discussione di “Io tinta di aria” a Librinciontri-Cafè de la Paix, gennaio 2015

Che studi hai fatto, Nadia? Purtroppo non il classico, il mio rammarico. Quello che ho imparato lo devo ai libri che ho letto. E ti pare poco, aggiungo! Nadia, devi metterti maggiormente in contatto con Mirna Moretti la mia collega blogger Gran Lettrice! Anche perchè, come tu mi dici, ami i libri al  femminile ovvero scritti da donne o per la sensibilità  delle donne. Come Mirna. Nadia mi cita alcune sue autrici: Marguerite Yourcenar (Memorie di Adriano; Come l’acqua che scorre; Pellegrina e straniera); Natalia Ginzburg (Lessico familiare); Elena Ferrante; Lalla Romano; Alice Munro; Crista Wolf; Maria Messina (Gente che passa, Piccoli gorghi  Sellerio, 1940, Maria Messina malata della mia stessa malattia, ed io non lo sapevo. Mi parla dello splendido libro che sta leggendo di Magda Saba (La Porta) e di uno nuovo Storia di Iomeneo e altre metamorfosi di Santo Cerfeda, che poi è un amico che frequenta Librincontri: lo leggerò, grazie a te.

Nadia, mi permetto di suggerirti Suite francese di Irene Nemirowski, anzi, non lo comperare: voglio essere io a regalartelo, perchè poi verrai con noi alla riunione dell’ Accademia delle Muse per una discussione collegiale su questo bellissimo romanzo storico quasi autobiografico. D’accordo. Infatti ho già  parlato in tal senso a Cristina, la Presidente dell’Accademia e padrona di casa della sede, visto cha la sede è casa sua. E già  che ci sono ti inserisco nell’indirizzario e-mail degli Accademici.

Stefania Neonato al fortepiano

Stefania Neonato al fortepiano

Altri interessi, Nadia? Si, il teatro, il cinema, l’impegno sociale, la musica. La musica? Ma sai che la figlia di Mirna, Stefania Neonato è professoressa di pianoforte e di fortepiano? Fortepiano, mi chiede, me ne parli, Riccardo? Si, certo. Ecco. mi sono detto, ora farai una gran bella figura, “forte” tu stesso di quanto hai imparato da Stefania: costruzione in legno, la diversa sonorità  rispetto al pianoforte, il diverso andamento del suono che precipita  immediatamente per poi sfumare solo nella sua parte finale, la diversa (minore) corsa del tasto, la diversa (minore) forza di percussione. Nadia, devo fare in modo che tu ti incontri con Stefania, che comunque sul fortepiano potrebbe dirti qualcosa di più già  qui con un suo commento al post!

Sono passate due ore e mezza e non ce ne siamo accorti. Vorrà pur dire qualcosa! Nadia, verrò presto a ri-trovarti e ti porterò Suite francese.

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CONSIGLI PER GLI ACQUISTI (DI LIBRI)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Febbraio, 2015 @ 2:28 pm

Detto altrimenti: petrolio o gas? Israeliani o palestinesi?   (post 1920)

Post 1920, anno 1920 – Mussolini svolta a destra, uno svolta che si rivelerà pericolosa per gli Italiani.

Ho preso “di mira” un autore: Frank Schaetzing. nato nel 1957 a Colonia , dove vive. Ha studiato scienza della comunicazione, ha fondato  la prestigiosa agenzia di comunicazione Intevi. Ha pubblicato: Il diavolo nella cattedrale – Quinto Giorno – Il mondo d’acqua – Silenzio assoluto – Breaking News. Schaetzing è oggi uno degli scrittori europei più letti. Vediamoli un po’, questi libri …

Il diavolo nella cattedrale: non l’ho ancora letto.

Silenzio assoluto: un gran bel giallo.

Il mondo d’acqua: una raccolta di capitoli (leggibili ognuno anche separatamente) d’approfondimento sulla vita degli oceani.

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Il quinto giorno (2007). E qui mi devo soffermare un po’ di più. L’altro giorno ero in cabinovia in Paganella. nella stessa cabina due sconosciuti parlavano fra di loro: “La Shell? Non ci lavoro più … non si interessa più delle concessioni petrolifere: vuole solo quelle dei giacimenti di gas naturale”. Ecco, nel libro “Il quinto giorno”  sia pure sotto forma di giallo, viene descritta la catastrofe naturale ove si continui ad estrarre senza alcun ritegno gas naturale dalle profondità terrestri e marine. Il racconto è costruito su solide basi scientifiche(biologiche e geologiche, con precise e ricche indicazioni bibliografiche. Quindi un libro istruttivo e attualissimo. Inoltre è anche appassionante. Da non perdere.

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Breaking News (2014) è dichiaratamente un romanzo. Io direi  un romanzo storico. E’ ambientato all’interno delle tragedie afgane e soprattutto all’interno del conflitto israeliano-arabo-palestinese. Un libro su cui riflettere, che fa riflettere. Anche questo attualissimo.

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Buona lettura a tutti!

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NO A BANCHE ARMATE, SI’ A DIFESA NON ARMATA – APPELLO DI PADRE ALEX ZANOTELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Febbraio, 2015 @ 12:28 pm

Post 1919, anno 1919 – Il dramma di Fiume. Mussolini fonda i Fasci Combattenti. Don Sturzo prepara il partito cattolico.

Detto altrimenti: lo sapete che questo mio è un “open blog”, ovvero un blog aperto ad interventi di terzi. Questa volta il “terzo” è tale Padre Alex Zanotelli, il cui appello viene pubblicato letteralmente “a sua insaputa”. Di mio c’è solo una breve premessa e nel suo testo le foto e  il carattere grassetto (non il sottolineato, che è suo), grassetto utilizzato da me di tanto in tanto. Si può condividere o meno la tesi di Alex Zanotelli, ma sicuramente non si può ignorarla.

Premessa da me scritta dopo il testo, quindi una sorta di post-fazione (che sarebbe il contrario della pre-fazione)

Può sembrare strano che si inneggi al disarmo proprio mentre occorrerebbe sconfiggere chi sta seminando terrore e bruciando vivi i propri prigionieri. E poi, dice taluno, occorre ricordare che le guerre sono un ottimo affare per chi non le combatte, ma si “limita” a fabbricare e vendere armi. Ma allora, che fare? Io credo che innanzi tutto l’Occidente (USA compresi in quanto emanazione europea) debba fare un “mea culpa” per lo sfruttamento, l’intolleranza religiosa e le disuguaglianze che ha seminato nel mondo da e per secoli. Già, dice, ma questi sono sunk funds, soldi affondati, acqua passata diciamo noi, ma ora … che fare? Ora? Io credo che a certe bande di criminali occorra contrapporre anche e soprattutto eserciti di terra, ma che innanzi tutto occorra non vendere loro armi, non acquistare da loro petrolio ed isolarne i rifornimenti d’ogni tipo. L’isolamento funziona: alla fine della prima guerra mondiale, ad esempio, l’esercito e l’intera flotta tedesca erano in perfetta efficienza, ma privati dei rifornimenti dovettero capitolare.

 F.to il vostro blogger Riccardo, già Sten di cpl. nella Brigata Alpina Tridentina

 Inizio del  “post altrui, di Alex Zanotelli”

thNCSQ3312La guerra imperversa ormai dalla Somalia all’Iraq, dalla Siria al Sud Sudan, dal Califfato Islamico(ISIS) al Califfato di Boko Haram (Nigeria), dal Mali all’Afghanistan, dal Sudan (la guerra contro il popolo Nuba) alla Palestina, dal Centrafrica al Libano. La Libia sta sprofondando in una paurosa guerra civile di tutti contro tutti, come sta avvenendo nello Yemen. L’Ucraina sta precipitando in una carneficina che potrebbe portare l’Europa in guerra contro la Russia. E’ già ritornata la Guerra Fredda fra Russia e i paesi del Patto NATO che persegue una politica di espansione militare che va dall’Ucraina alla Georgia. “La grande Spada”, di cui parla l’Apocalisse, è ritornata a governare la terra e sospinge tutti i paesi ad armarsi fino ai denti. A livello mondiale infatti oggi si spendono quasi cinque miliardi  di dollari al giorno in armi. Solo in Italia spendiamo 70 milioni di euro al giorno in armi, senza contare i 15 miliardi di euro stanziati per gli F-35 e 5,4 miliardi per una quindicina di navi militari.

Paul Samuelson: "Burro o cannoni"?

Paul Samuelson: “Burro o cannoni”?

Ma ancora più grave è il ritorno trionfale delle armi atomiche. Gli USA spenderanno nei prossimi anni 750 miliardi di dollari per ‘modernizzare’ il loro arsenale atomico. La lancetta dell’ “Orologio dell’apocalisse “è stata spostata dagli scienziati per il 2015, a tre minuti dalla mezzanotte della guerra nucleare, lo stesso livello del 1984, allora in piena guerra fredda. In questo contesto, dopo i fatti di Parigi, sarebbe grave che l’Occidente cadesse nella trappola mortale di una ‘guerra santa’ contro l’Islam. Sarebbe davvero la “Terza Guerra Mondiale”. Per questo dobbiamo rilanciare con forza la nonviolenza attiva inventata da Gesù e messa in pratica da uomini come Gandhi , Martin Luther King, Nelson Mandela, Aldo Capitini. E per incamminarci su questa strada, abbiamo oggi a disposizione due strumenti importanti: la campagna per la Difesa Non Armata e Nonviolenta e la campagna contro le Banche Armate.

thR70IGAULLa prima campagna, lanciata all’Arena di Verona il 25 aprile 2014, è una raccolta di firme per una Legge di iniziativa popolare che porta il titolo :”Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa civile, non armata e non violenta.” L’iniziativa , sostenuta da un ampio schieramento del movimento per la pace, chiede l’istituzione e il finanziamento di un Dipartimento che comprende i corpi civili di Pace e l’Istituto di Ricerca sulla Pace e il Disarmo. Questo per dare concretezza all’ articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra…!) e per dare fondamento istituzionale e autonomia organizzatrice al principio fondante della legge che vuole il pieno riconoscimento della difesa alternativa a quella militare, come afferma la legge n. 30 del 1998. Il finanziamento invece di questa Difesa civile dovrà venire sia dai fondi provenienti dalla riduzione delle spese per la difesa militare sia dalle possibilità dei contribuenti da destinare la quota pari al 6 per mille dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Infatti la Difesa non armate e nonviolenta, per essere efficace, deve essere  preparata, organizzata e finanziata. Come si è sviluppato a dismisura il Genio militare deve ora svilupparsi il Genio civile per una difesa alternativa. La Campagna per essere efficace ha bisogno che in ogni regione, provincia, città e comuni si formino dei comitati per la raccolta firme che terminerà entro il 28 maggio 2015. (Per informazioni vedi :info@difesacivilenonviolenta.org.) Non possiamo accontentarci delle 50.000 firme richieste, ma dobbiamo portarne almeno mezzo milione che consegneremo al Presidente della Camera, perché la legge venga discussa al più presto in aula. Dobbiamo mobilitarci tutti in questa importante campagna.

Ma mi appello soprattutto ai vescovi, ai sacerdoti, alle comunità cristiane perché si impegnino per questa Difesa Nonviolenta che nasce proprio dall’insegnamento di Gesù di Nazareth.

Per essere bello è bello, ma quanti F24 ci vogliono per comperare un solo F35?

Per essere bello è bello, ma quanti F24 ci vogliono per comperare un solo F35?

In questo clima di violenza e  di guerra, non è certo un compito facile, sfidare il “complesso militare-industriale” che oggi governa il mondo. Per questo trovo significativo che allo stesso tempo della campagna di Difesa Civile, sia stata rilanciata la Campagna contro le Banche Armate , da tre riviste missionarie e nonviolente, Nigrizia, Mosaico di Pace  e Missione Oggi . Se vogliamo infatti contrastare la Difesa Armata, dobbiamo mettere in crisi la produzione e la vendita di armi (l’Italia è all’ottavo posto nel mondo per la produzione di armi pesanti e al secondo per le armi leggere). Chi finanzia la produzione e l’esportazione di armi sono le banche: le cosiddette “banche armate”.  Non possiamo dichiaraci per la pace ed avere i nostri soldi in banche che finanziano le armi. E’ immorale! Oggi, grazie alla legge 185, il Parlamento italiano è obbligato ogni anno a dirci quali sono state le banche che pagano per l’export di armi italiane. Unicredit e Deutsche Bank risultano quest’anno tra le principali banche armate nella lista della presidenza del consiglio. Ma sono tante altre ad avere le mani sporche di sangue.

Quanti Canadair arriviamo a comperare con il costo di un F 35?

Quanti Canadair arriviamo a comperare con il costo di un F 35?

Questa campagna era stata lanciata già nel 2000 rivolta soprattutto ai vescovi, parroci, responsabili di istituti religiosi . Purtroppo pochi hanno risposto in questi 15 anni!  Eppure  la pace è il cuore del Vangelo! Per questo la rilanciamo con forza, chiedendo ai nostri vescovi, parroci, responsabili degli istituti religiosi di scrivere alla direzione della propria banca per chiedere se è coinvolta nel commercio delle armi. In caso di risposta vaga o di non risposta, chiediamo di interrompere i rapporti con la banca, rendendo pubblica la scelta. Mi appello, in particolare, alle comunità cristiane perché le trovo ancora “fredde”. Ma ci appelliamo a tutti i cittadini perché insieme, credenti e non, diamo una mano perché le nostre banche impieghino i soldi per la pace, non per la guerra. (Per ulteriori informazioni vedi i siti di Nigrizia, Mosaico di Pace e Missione Oggi e quello della Campagna : www.banche armate.it, dove troverete anche un fac-simile di lettera da inviare alla ‘banca armata’).

E’ ancora una delle tragedie nella storia dell’umanità che, come diceva Gesù, “i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce!”

Diamoci tutti da fare perch̩ vinca la Vita. Firmato Padre Alex Zanotelli РNapoli, 3 febbraio 2015

Fine del post altrui

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