LA MEGLIO SCIATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2015 @ 8:02 am

Detto altrimenti: le ore del mattino hanno l’oro in bocca … ovvero una sciata al giorno leva il medico di torno   (post 1938)

Post 1938, anno 1938 – Hitler “si prende” l’Austria e come prima cosa si va a “vendicare” dei suoi ex professori che lo avevano giudicato mediocre e di tutti coloro che lo avevano disprezzato.

07,15. Trento-Fai della Paganella, 35 km – Gli sci, durante l’intero inverno, abitano nella mia auto così tutto è più semplice. Borsa degli scarponi alla mano esco di casa presto: in tal modo non mi perdo la trasmissione di Radio 3 “Prima Pagina”.

07,40. Posteggio l’auto nel piazzale delle seggiovie (che “aprono” alle 08,30!), subito dopo Fai. Attorno a me il … deserto! Sono padrone dello spazio, di uno spazio silenzioso, di quello stesso spazio che solo mezz’ora dopo sarà conteso dalla madding crowd dei miei colleghi sciatori.

Eccomi immortalato!

Eccomi immortalato!

07,50. Entro nel bar “Tre 3”. Gli avventori sono vestiti di tute nere (o è un blu scuro scuro?). Sono gli addetti agli impianti. Due persone no, hanno tute diverse: una coppia, marito e moglie, i due fotografi che da anni, alla stazione a monte della prima seggiovia, lavorano immortalando “al volo” noi sciatori. Ormai sono amici. Scambiamo quattro chiacchere. Indi, comodamente seduto, è il momento della cerimonia dell’allacciamento degli scarponi, allacciamento senza lacci, visto che da anni ormai sono stati sostituiti da sistemi di leve: così quando arrivi in cima alla montagna sei già pronto.

08,00. Cappuccino e briosc. Una copia de l’Adige a mia disposizione: ne scorro  velocemente i titoli, non mi va di monopolizzarla.

08,10. Escono le tute nere, entrano le tute verdi. Sono i maestri di sci.

Il Brenta dalla Malga Zambana, ovvero miei guanti in attesa che io mi beva il solito caffè)

Il Brenta dalla Malga Zambana, ovvero i miei guanti in attesa che io beva il solito caffè

08,20. Escono le tute verdi, entrano gli “strazzapiste”, gli “straccia piste” ovvero gli sciatori “bonorivi” (mattinieri), i buongustai della neve, ovvero quelli esigenti che vogliono godersi le prime discese sulle piste ancora immacolate, ben battute la sera precedente dai gatti delle nevi. Mentre questi miei “colleghi” bevono un caffè, io sci ai piedi sono già, davanti ai tornelli d’accesso alla seggiovia. Primo! Vuoi metter la soddisfazione? Spesso sono affiancato da tute e facce conosciute: “Ciao, com’ela?” (Come va?). “Dai che nem (la seggiovia si è messa in moto e noi ci avviciniamo ai sedili)… fin tan che ne trovem a siar la va ben…”

08,30. La seggiovia “ci accetta”: si parte!

.

Qualche ora dopo, dalla Selletta verso il Brenta

Qualche ora dopo, dalla Selletta verso il Brenta

08,45. Due seggiovie a fila e siamo alla “Selletta”. Il terzo impianto, quello che porta a Cima Paganella, è ancora fermo per cui si sciano verso destra – vista dolomiti di Brenta – i 220 metri di dislivello che ci conducono alla base della seggiovia “grande” quella che raccoglie i “salitori” della funivia che parte da Andalo e porta tutti a Cima Paganella. La pista è in ombra, immacolata, velocissima: una volata … ma … arrivato d’un fiato alla partenza della seggiovia … acc … mi accorgo che ben tre seggiolini sono stati già occupati da sciatori saliti da Andalo! Ormai questo fatto l’ho sperimentato più volte … tuttavia preferisco salire da Fai – alcuni km in meno in auto – tanto poi … poi mi rifaccio, io, ho il mio trucco segreto io …

Qualche ora dopo, verso il Lago di garda

Qualche ora dopo, verso il Lago di Garda

08,55. Infatti, arrivato a Cima Paganella, la “Montagna tuta bela” (il dialetto trentino non conosce le doppie) dopo uno sguardo verso il Lago di Garda e a quella meraviglia rappresentata dalle Dolomiti di Brenta, constato che – come prevedevo – i miei pochi “predecessori” si buttano nel versante di Fai, già illuminato dal sole. Eh, no, cari miei, io scendo sul versante di Andalo lungo la pista “Olimpionica 1”, quella che grosso modo costeggia la seggiovia che abbiamo appena utilizzato, per poi proseguire lungo la pista (quasi) “nera” (“Olimpionica 2”) fino alla stazione intermedia della funivia che sale da Andalo.

.

La seconda risalita lungo la olimpionica 1

Qualche ora prima: la mia seconda risalita lungo la “Olimpionica 1”

La pista è in ombra, ma la visibilità è più che buona, la qualità della neve è ottima, la pendenza quella giusta ed inoltre soprattutto “continua”, per cui prendi un ritmo e lo mantieni per una lunghezza di quasi 3,7 km ed un dislivello di quasi 800 metri. Continua e soprattutto “deserta”, ragazzi, come il piazzale della sosta delle auto di cui vi parlavo prima! Sono solo! Mi sento miliardario, padrone di una pista privata, tutta per me … libero da ogni preoccupazione di valutare le traiettoria di altri sciatori: è un po’ come quando in solitaria, con il mio piccolo Fun, ho veleggiato dalla Sardegna fino alla Toscana, due volte anche di notte! Una sensazione meravigliosa, irripetibile, sia in barca a vela sia sugli sci.

.

Se non è vero amore questo ...

Se non è vero amore questo …

10,30. Intermezzo di un caffè dall’amico Mirco alla Malga Zambana. Pian pianel arrivano gli altri sciatori. Le piste si mantengono ancora in buono stato, il grado di affollamento più che accettabile.

11,30. Ho ho già sciato tre ore. Le piste sono abbastanza affollate. Scio fino al punto di partenza della mattina. Mi tolgo gli sci, in dieci metri sono all’auto.

12.15. Sono a casa, a Trento.

La meglio sciata.

.

.

.

.

.

.

2 Comments »

ROMA RISE, TRENTO RISE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2015 @ 3:45 pm

Detto altrimenti: ma ora … riderà bene chi riderà ultimo … (post 1037)

Post 1937, anno 1937 – Mussolini in Germania acclamato più di Hitler

Roma. Si scoprono decine e decine di immobili di proprietà del Comune concessi in affitto da anni ed anni a cifre irrisorie (10 euro mensili, euro più euro meno!). Fra i tanti casi un box auto in zona Teatro Marcello a 10 euro, quando il mercato esige fino a  1000 euro!

Trento. La stampa locale riporta che la Guardia di Finanza indaga su di una Associazione fra due Enti culturali e di ricerca sovvenzionati dal pubblico la quale avrebbe commissionato una consulenza di ricerca del costo di 7,5 milioni di euro ad una società di consulenza con un mandato molto generico, per indagini che poi ha fatto – a costo zero – la Provincia.

Mi aspetto che la Corte dei Conti indaghi e scopra chi ha fatto le leggi o i regolamenti o le regole che hanno consentito quanto sopra a danno della collettività; chi ha agito in osservanza di tale leggi; chi eventualmente ha agito violando leggi diverse; chi non ha controllato; chi ne ha tratto beneficio.

E’ chiedere troppo?

P.S.: Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor” (Seneca). Quello che non vietano le leggi, lo vieta il pudore.

Comments Closed

AUTONOMIA … DI PENSIERO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2015 @ 5:37 am

Detto altrimenti: del pensiero politico, sociale, etc.    (post 1936)

Post 1936, anno 1936 – In Etiopia, Italiani ultimi colonialisti, ma primi ad utilizzare l’aviazione per bombardare i locali, militari e civili, per di più con bombe incendiarie e chimiche. Italiani brava gente? Quando mai? E poi via, tutti in Spagna, ad aiutare Franco. Tutti? No, per fortuna vi fu anche chi andò in Spagna a combattere la dittatura,  … quelli si Italiani brava gente!

L’uomo politico, la sua spiritualità? Quando “condivide la situazione altrui” disse tale Bartolomeo Sorge, 30 anni fa, in un convegno sui Colli Euganei. No, aveva prima detto tale Lorenzo Milani, quando “si prende cura di”. Lorenzo Milani, che al “me ne frego fascista” contrappose il “I care”, io mi prendo cura di” : ecco il significato odierno di “cura” de “la cura”. Quello la cui adozione io mi permetto di caldeggiare e condividere. No, dice oggi un altro, quando pratica la solidarietà.

Io scelgo “I care”. “Prendersi cura di” ma … a quale fine? Il mio amico Marcello Farina dice “per realizzare il Bene Comune”, ovvero, prosegue, “che poi è il Bene alla cui realizzazione tutti contribuiscono, sin dall’inizio, con il proprio contributo personale”. Bene Comune che era stato il motore dell’Autonomia del Pensiero e dell’Azione di un altro Lorenzo, tale Lorenzo Guetti (Vigo Lomaso, Giudicarie esteriori, TN), fondatore della Cooperazione Trentina modello Raiffaisen ed iniziatore dell’Autonomia Trentina.

Autonomia come cosa? Come capacità e volontà di autogoverno. Alla base vi sta un Pensiero, una considerazione antropologica di “appartenenza” reciproca al territorio. Eppure anche questo concetto è stato superato, almeno da me, grazie ad un amico antropologo e sociologo, Italo Gosetti. Già, dice … solo uno stupido non cambia mai idea. Ed io almeno questa volta mi sono salvato e l’idea l’ho cambiata! Infatti l’ “appartenenza” appartiene (scusate il gioco di parole) soprattutto ai Sud Tirolesi (heimat). Noi qui, (1) Trentini, ci distinguiamo per un’altra caratteristica: il “Carattere”, il “carattere montanaro” che ben emerge dal confronto fra il nostro mondo di montagna e quello della confinante pianura, confronto che i Sud Tirolesi non possono certo fare, stretti da ogni lato “solo” da montagne.

Ma qui viene il “bello”. Carattere di ciascun Trentino, di tutti, non di una sola persona. E qui viene il “brutto”. Infatti se per pigrizia mentale o per fascinazione i Trentini si lasciassero affascinare dal pur ottimo carattere di una sola persona, perderebbero lo stimolo a vivere e a mantenere il loro Personale Carattere, ovvero l’Autonomia di tutto: di pensiero, d’azione, di autogoverno.

P.S.: Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura, nel suo “Il canto del pendolo” (Ed. Adelphi) afferma: “Guai ai pensieri uniformi, ai bilanci ben assestati, agli eserciti numerosi, alle maggioranze assolute … se non altro perchè nei grandi numeri più facilmente si alligna il male” (cito virgolettato ma a memoria).

__________________________

(1) io sono Trentino solo d’adozione (da 25 anni), essendo nato a Genova. Ma la mia città natale è terra di leva di mare e di leva di montagna ed io qui in Trentino ne ho scalate di cime in Brenta e sulle Pale di S. Martino …

Comments Closed

DOPO PERUGIA, LA SICILIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Febbraio, 2015 @ 1:46 pm

Detto altrimenti: basta, non se ne può più …   (post 1935)

Post 1935, anno 1935 – “Faccetta nera, bell’abissina, aspetta e spera che già l’ora si avvicina …”

Il 17 gennaio scorso scrivevo di una scandalosissima super pensione ad un avvocato dipendente del comune di Perugia (cfr. ivi).

th3DMVMTNVOggi scrivo della Trinacria alias Sicilia. Il Signor Dottor Paolo Modica de Mohac, Avvocato Consigliere Parlamentare Cavaliere di Grazia del S.M. Ordine Costaniano, Ramo di Napoli, Discendente da Antica Famiglia Aristocratica, Dirigente della Regione Sicilia, va in pensione ad anni 54 (cinquantaquattro) con €12.000 netti al mese, chiedendo che l’accredito gli sia fatto in Tunisia così “non paga tasse” (avrete notato che “per rispetto” quante  lettere maiuscole ho utilizzato!)

Quo usque tandem … abuteris patientia nostra? Fino a quando abuserai, o Regione Sicilia, o Comune di Perugia, etc. della nostra pazienza?

Ma già … non sono novità … Sentite questa. Quando ero a capo della finanza Italia della Stet-Società Finanziaria Telefonica p. A, Torino (all’epoca la più grande finanziaria italiana), il Vice Direttore Generale di una grandissima banca ebbe a confidarmi che quando i loro big andavano in pensione, le tasse sulla loro (miliardaria in lire) buonuscita venivano pagate all’erario “a debito del conto economico della banca”. Quale banca? Eh, no, raga, non ve lo dico anche se il reato di evasione fiscale è caduto in prescrizione …

.

.

Lo scandalo al sole del 1959 è meno grave dello scandalo al sole della Sicilia del 2015!

Lo scandalo al sole del Maine-USA del 1959 è assai meno grave dello scandalo al sole della Sicilia-Italy  del 2015!

.

.

.

Insomma: Don Ciotti ebbe recentemente a dire che lo preoccupano sì quelli che agiscono male  palesemente contro al legge, ma ancora di più teme i danni di chi agisce male dentro la legge o ai suoi confini. E bravo Don Ciotti …

.

.

.

.

.

.

.

Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor” (Seneca). Quello che non vietano le leggi, lo vieta il pudore.

.

Comments Closed

LE ARGONAUTICHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2015 @ 3:47 pm

Detto altrimenti: un bel libro di avventure in 1781 versi commentato nel Gruppo di lettura dei Classici di Maria Lia Guardini presso la Biblioteca Comunale di Trento    (post 1934)

Post 1934, anno 1934 – Hitler e Mussolini diventano amiconi. Tale Enrico Fermi e i suoi amici di Via Panisperna ottengono la prima fusione dell’uranio.

IMG_2896Nella quarta di copertina del libro  (Ed. BUR) si leggono tre nomi: quello dell’autore Apollonio Rodio e dei due commentatori, Guido Paduano e Massimo Fusillo. Il primo è vissuto nel III secolo a. C.. Gli altri due vivono ancora oggi: accostamento molto significativo, a testimoniare la vicinanza dei contemporanei all’autore.

Alessandra d’Egitto, centro della cultura ellenistica. A soppiantare Atene. La lingua greca era diffusa come oggi è quella inglese. Alessandria, centro culturale di primissima importanza, con il suo Museo, che era una sorta di Silicon Valley della cultura con tanto di scuole superiori super college e la sua biblioteca, di cui era direttore Apollonio Rodio. Tutto ciò che è pervenuto a noi delle opere classiche è dovuto all’attività dei ricercatori di quella Biblioteca e – successivamente – alle trascrizioni dei monaci medievali. Grazie a tutti costoro, di vivo cuore!

Gli studiosi alessandrini (tra cui Callimaco) solo per darvi un’idea del loro lavoro, erano riusciti a contare – a mano! – quante volte una stessa parola fosse ripetuta ad esempio nell’ Iliade o nell’Odissea! Solo per capirsi … Ma soprattutto hanno voluto innovare: intanto, chi studiava, ordinava, catalogava etc. era anche uno scrittore, come Apollonio. E poi, presi i canoni classici, gli Alessandrini hanno voluto innovarli, un po’ come si è innovato e rinnovato più volte il nostro cinema, la nostra musica classica e leggera.

thJA6M2J7RMa veniamo al racconto. C’era una volta un re greco cattivo che voleva liberarsi di un tale Giàsone. Sperando di farlo soccombere in un’impresa temeraria, lo manda alla conquista del Vello d’Oro, Vello che gli avrebbe dato fortuna, potere, ricchezze, etc.. Il nostro erae imbarca una “carga” di colleghi eroi e salpa da un porto ad ovest del Peloponneso, attraversa lo stretto dei Dardanelli e naviga fino all’ultima sponda orientale del Mar Nero. Conquista il vello e per tornare, dal Mar Nero risale il Danubio, scende con il Rodano fino al Golfo di Marsiglia, costeggia l’Italia, attraversa lo Stretto di Messina, una puntatina in Libia e poi a casa. Niente male, vero? Chissà se qualche tour operator non sia invogliato ad organizzare un viaggetto simile …

th7CDT6WD8A prima vista parrebbe bis dell’Odissea. E invece no. Intanto sono 4 libri contro i 24 di Omero. E poi in questo poema che sembrerebbe epico, in realtà prevale il tema amoroso tipico dei poemi lirici. Ancora, erudizione massima, massima cura formale e sostanziale, quasi un manuale: “Vedete, è così che di fa, così si deve fare….I miti? Ve li racconto tutti, io … e poi, il controllo del tempo! Dove lo mettete? Altro che i vostri registi moderni! E non mi manca l’ironia, diamine! Le similitudini? Ci ho messo anche quelle, ma più calzanti, più precise di quelle di Omero, un grande maestro non c’è che dire, ma i tempi cambiano, le mode … i gusti … la maturità del lettore … Cosa? che dite? Che ho sbagliato a infilare storie d’amore in un poema epico? Ma dai … in quanti vostri film d’avventura ci sono le storielle amorose di questo o quel protagonista … dai, non mi sembra il caso …” firmato: Apollonio Rodio.

Riprendo io: è anche un romanzo di navigazione a vela e a remi, un romanzo di avventure, con molte trovate inaspettate, come quando si fanno sbarcare i nostri eroi in un’isola abitata solo da donne (e vai!), o quando il loro campione viene sfidato al pugilato da un re tirannico che però viene abbattuto con un pugno all’orecchio del tipo di quello di Ulisse al pitocco Iro, che lo voleva scacciare dalla mensa dei Proci (Iro ad Ulisse: “Vattene, vecchio, dalla soglia, se non vuoi che io ti trascini via tirandoti per un piede!”).

Medea e Giasone sulla nave, sulla via del ritorno

Medea e Giasone sulla nave, sulla via del ritorno

Perché abbiamo letto le Argonautiche? Perché vi si parla anche di Medea. E dopo avere letto la Medea di Euripide e quella di Seneca, non poteva mancare questa. Anche qui Medea è un po’ tradita dal suo “eroe” che però eroe non è, vince le sfide grazie alle arti magiche della donna, salvo poi essere pronto a sacrificarla pur di salvare se stesso: “Lo vedi bene, cara, che non si può fare altro, io vorrei … si, ti avevo promesso amore eterno .. ma le cose cambiano … come si fa … o te o me, e allora, abbi pazienza …”. Nella scala Sciascia degli “uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaqquaraquà” il Giàsone di Apollonio Rodio è … ominicchio.

thHYFFFRBJ

Qualcosa di simile …

P.S.: da velista e appassionato della storia della navigazione a vela: le navi che si vedono illustrate prima nel post non sono del tipo di quella utilizzabile da Giàsone. La sua, infatti , poteva essere una nave greca, a bordo molto basso, ad un solo ordine di remi con un albero ed una vela quadra, inadatte quindi – barca e velatura – a risalire il vento. Barca parzialmente pontata, senza cabine di sorta (Apollonio stesso narra che per dormire si accovacciavano sulle gomene …).

.

.

Comments Closed

CONTENITORI E CONTENUTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2015 @ 2:53 pm

Detto altrimenti: … anche in politica    (post 1933)

Post 1933, anno 1933 – 31 gennaio, Hitler al potere.

All’estero cambiano i politici e i partiti restano. Da noi il contrario. Ed io? Io voglio fare come tale Tommaso Moro, alias Thomas More che scrisse L’Utopia, cioè come “avrebbe dovuto essere” a suo parere lo Stato.

Innanzi tutto la politica dovrebbe essere povera … Povera? Dite voi? Si, povera di denaro (non di Idee!)  ovvero dei propri  stipendi, privilegi … tal che alla Politica Vera si dedicasse veramente solo chi la sentisse come servizio agli Altri (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

E poi …

Attività legislativa e di governo in 11 comandamenti

  1. Il parlamento (e non più il governo) fa le leggi
  2. abolito il voto segreto
  3. vietato l’ostruzionismo parlamentare
  4. vietato l’assenteismo parlamentare
  5. vietata la crisi di governo al buio
  6. vietata l’interruzione del pubblico servizio “Lavori Parlamentari”
  7. obbligatorio sanzionare la mancata emanazione di leggi in esecuzione dei principi costituzionali
  8. obbligatorio sanzionare la mancata attuazione di quanto previsto nelle leggi di cui al punto precedente
  9. la legge è uguale per tutti, senza le eccezioni di legge
  10. vietata la politica dei contenitori
  11. obbligatoria la Politica dei contenuti

Sei regolette aggiuntive

  1.  Vietato a chi opera nel settore pubblico o sovvenzionato dal pubblico guadagnare più del capo dello Stato
  2. nessuno dovrebbe potersi fissare lo stipendio da se stesso
  3. vietate le gestioni separate
  4. vietato il cumulo di stipendi, pensioni etc.
  5. partiti politici organismi di diritto pubblico
  6. niente più fondazioni politiche

Conclusione

Utopia, appunto la mia! Infatti: in Gran Bretagna e in Francia è tutto permesso tranne ciò che è vietato; in Germania alcune cose sono vietate, altre sono permesse; in Russia è vietato anche ciò che è permesso; in Italia è permesso anche ciò che è vietato …

Comments Closed

LA TERZA GUERRA MONDIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2015 @ 7:33 am

Detto altrimenti: purtroppo ci risiamo … (post 1932)

.

th80SRT963

.

Post 1932, anno 1932 – Decennale del fascismo, amnistia per 22.200 prigionieri politici. Nasce l’auto Balilla, reclamizzata con il disegno di una Signorina (eseguito da Gino Boccasile) di una copertina della rivista Grandi Firme poi censurata dal fascismo in quanto diretta dal signor “Pitigrilli” alias Dino Segre,  ebreo amico della famiglia di Natalìa Ginsburg, l’autrice di “Lessico familiare” tanto per intendersi.

La Balilla, reclamizzata come “l’auto per tutti”. Per tutti? Per tutti coloro che se la possono permettere, ovvio, ovvero per pochi. Ah si … vabbè, basta intendersi … è come la legge … che è uguale per tutti, salve le eccezioni di legge … s’intende! E’ su quel “tutti” che bisogna intendersi, sennò  non ci capiamo …

.

Una guerra fatta di imperialismo, post imperialismo, multinazionali, mala finanza, petrolio, droga, armi, potere, strapotere, disuguaglianze sociali a livello mondiale, guerre di religione, guerre pseudo-religiose, scempio della (guerra alla) natura, fanatismo strumentalizzante, fanatismo strumentalizzato, mancanza di futuro, ignoranza, sfruttamento delle persone e delle popolazioni, violenza sulle donne e sui diversi, etc..

Guerra su diverse “scale”: mondiale, regionale, locale, personale. Se si volesse rappresentare il mondo d’oggi, si potrebbe disegnare uno schema a due entrate: una verticale quanto alla dimensione geopolitica, ed una orizzontale, quanto alle pretese motivazioni dell’evento. Quante sono le combinazioni possibili? Sono moltissime: esattamente “N su K fattoriale” per chi conosce un po’ di matematica.

th1BPZAC9N

Mettiamole le strisce!

Le cause e i rimedi. La cause? Notiamo che i focolai della violenza si sviluppano nelle aree ex colonizzate o governate da regimi totalitari o dalle evasioni fiscali. I rimedi? Tot capita, tot sententiae: la mia “sententia” è la seguente: Stati Uniti d’Europa (GB inclusa!) e USA si accordino con CH, Cina, Giappone, India etc. per il controllo dei movimenti finanziari, dei sistemi fiscali, della produzione e commercio delle armi e della droga, della gestione delle risorse, del rispetto dei diritti civili etc.. Insomma, un intervento “dall’alto” secondo i principi propugnati da una Persona che io – in questa sede – voglio apprezzare per le sue qualità di “capo politico”: tale Signor Bergoglio.

.

Dice … ma nel frattempo? Nel frattempo è guerra! Una nuova “guerra del Peloponneso”, ovvero una guerra “totale”,  non per la conquista di un porto, di un territorio, di un mare, ma per la “distruzione totale dell’avversario e della sua cultura”. 2500 anni fa Atene, la città della civiltà e della cultura (che aveva voluto quella guerra e quel tipo di guerra!), la perse di fronte a Sparta, la città delle armi.

P.S.: Libia? il 9 novembre 2012 scrissi un post sulla Libia: cliccate “Libia” nell’apposito riquadro sotto il mio curriculum vitae …

Comments Closed

50 SFUMATURE DI … MAGGIORANZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 6:08 pm

Detto altrimenti: per un attimo avete pensato che mi buttassi sull’erotismo … dai, siate più specifici: pensato vabbè, ma in realtà, temuto o sperato?    (post 1931)

Post 1931, anno 1931 – Crisi economica? E Mussolini (con il suo amico beneduce la cui figlia sposerà tale E. Cuccia) si inventa l’IMI, l’IRI e le tre BIN, Banche di interesse nazionale (Comit, Credit, Bancroma)

th4911TI34No, raga, scialla … calma, infatti non voglio mettermi a parlare del romanzo di Erika Leonard anche perché non l’ho letto né risulta fra quelli che sono prenotati per la mia lettura. Solo che soprattutto in questi giorni mi sono chiesto se noi Italiani abbiamo chiaro il concetto di maggioranza, di decisioni a maggioranza, di democrazia delle maggioranze. Al riguardo, le  riflessioni che seguiranno non vogliono essere asserzioni: infatti un mio amico (solo F.R. per ragioni di privacy) mi dice che legge e apprezza  i miei post e che mi trova un po’ troppo “assertivo”. Evvabbè, dico io, ecchè? Se uno dice come la pensa fa male? Essere “assertivi del proprio pensiero” è un male? In definitiva io non pretendo di “rivelare verità rivelate” nè tanto meno di “imporle”, ma solo di esprimere con chiarezza il mio pensiero. Comunque, farò uno sforzo anti-assertivo. Vediamo un po’ se ci riesco.

Inizio dello sforzo anti-assertivo

Forse, probabilmente, potrebbe essere che … a me sembrerebbe … non so se mi sbaglio ma … se mi sbaglio mi correggerete … Ma incominciamo …

Forse, che se non raggiungi la maggioranza ti dicono di stare zitto che sei in minoranza e vale la volontà della maggioranza.

Forse, che se raggiungi la maggioranza, una minoranza della maggioranza che ti ha consentito di raggiungere la maggioranza vuole importi la linea di condotta (si chiama ucia de la balanza che tradotto dal dialetto trentino significa “ago della bilancia”)

Forse, che se tu non sei d’accordo allora ti accusano di procedere “a colpi di maggioranza”. A “colpi”? Eh già … intanto chiamiamoli “colpi” il che comporta già un significato negativo. Poi vediamo come che la buta … come si mette la faccenda …

 Fine dello sforzo anti-assertivo

Esopo, l'autore della favoletta dell'asino

Esopo, l’autore della favoletta dell’asino

.

.

Chi fa, sbaglia. Sempre. Padre e figlio camminavano tenendo alla briglia un asinello. Incrociano un primo gruppo di persone: “Guarda quei due che stupidi: hanno l’asino e vanno a piedi”. I due salgono in groppa all’asino. Secondo gruppo di persone: “Guarda quei due senza cuore: in due sull’asino!” Scende il padre. Terzo gruppo di persone: “Figlio snaturato, lui in sella e il padre a piedi”. I due si scambiano di posto. Quarto gruppo di persone: “Padre snaturato: lui in sella ed il figlio a piedi!”.

.

E che dire delle “maggioranze silenziose”? Quelle che non sfilano in corteo, che non scioperano, che non urlano  … ma soprattutto quelle che non vanno a votare? Dice: tu hai vinto le elezioni … si, vabbè, ma però (ma però) ha votato solo il 50% degli aventi diritto… tu hai avuto il 51% di quel 5o% perciò solo poco più del 25% degli aventi diritto … quindi non sei legittimato … Dico: a me mi (a me mi!) pare che questa obiezione sia un po’ come quella di chi ha fatto 13 al totocalcio ma non ha “giocato” la schedina … o come quel capo azienda che ha fatto gli investimenti a debito e poi dice che se non avesse da rimborsare i debiti sarebbe in attivo … o quello che a parte le malattie è sano, o quell’altro che sa resistere a tutto tranne che alle tentazioni … o quello che la legge è uguale per tutti tranne le eccezioni di legge, o quello che sì vabbè ma la nostra è una gestione separata. E così via.

.

Con questa rete si pescano anche i ... tonni!

Rete ligure: con essa si pescano anche i … tonni!

.

Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze della rete. Ah si … quelle. Scusate, le stavo dimenticando. Forse si fa così, come nell’antica Grecia, nella (pseudo) repubblica ateniese di Pericle: 250.000 abitanti dell’impero (rectius, del principato del Princeps Pericle); 30.000 aventi diritto al voto; 5000 partecipanti all’assemblea; 10 a prendere la parola; uno a decidere. Oggi … uno? No, due, due ragazzi un po’ cresciuti, uno molto capellone, l’altro un po’ meno. Chi sono quei due ? Ecchè, vi devo dire tutto io?

.

.

.

th4KGSBR5O

.

Dice, mappoi (mappoi) ci sono le maggioranze cinesi. L’abbiamo imparato dalle SpA: se io posseggo il 51% di una SpA che possiede il 51% di una seconda che possiede il 51% della terza e cos’ via, nell’ultima, quella che conta, io comando pur possedendo azioni corrispondenti ad una percentuale minima del valore capitale della società che interessa (l’ultima, appunto). Si chiama il sistema delle scatole cinesi.

.

 “A guapparia”, bella canzone napoletana, di un guappo innamorato della … Margherita : “Scetateve guaglione e mala vita – ca e ntussecosa assai sta serenata – i songo o nammurato e Margarita …”.  Dice … ma tu devi tendere alla maggioranza più ampia possibile, altrimenti sei un “guappo”. “Tendere verso”? Allora ciò significa che l’ideale sarebbe l’unanimità dei consensi? Ma – dico –  Dio ci scampi dall’unanimità dei consensi, dai bilanci bene assestati, dagli eserciti molto potenti … se non altro perchè – statisticamente – dentro i grandi numeri più facilmente può allignare il male (questa non è mia, e di un premio Nobel della letteratura, il russo Josif Brodskij, ne “Il canto del pendolo” ed. Adelfi).

Dice, ma che c’azzecca con la politica? Ma che … stavano parlando di politica? Non me ne ero accorto. Comunque già che me lo chiedete vi parlo di un “gruppo”. Cosa? Mi chiedete se si tratta di un partito politico? No, si tratta di un sindacato: ammettiamo che l’assemblea di questo gruppo sia di 100 persone, le quali debbano nominare di anno in anno certe cariche (retribuite). Chessifà? Si stabilisce che l’Assemblea nomini un comitato di 40 persone le quali poi nominano i “retribuiti”. Ora, se quei 40 continuano a nominare i retribuiti solo all’interno dei 40, costoro escludono il 60 non solo dal diritto di elettorato attivo (ovvero dal diritto di eleggere i retribuiti) ma anche – di fatto – da quello passivo (di essere nominatati retribuiti). Ora, se all’interno di quei 40 si forma un sottogruppo di 21, il gioco è fatto: i 21 comandano i 100. A cascata … si … proprio a cascata … dell’asino, perchè qui casca l’asino nel senso che il trucco c’è e si vede!

Come avete visto, le “sfumature della maggioranza” sono tante, anzi … io le ho contate … sono esattamente 50, ma ho voluto risparmiarvi e ne ho elencate solo alcune …

Buone maggioranze a tutti!

.

.

Comments Closed

IL MESTIERE DELLA ARMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 8:56 am

Detto altrimenti: gli eserciti di terra vincono    (post 1930)

Post 1930, anno 1930 – Mussolini italianizza l’Alto Adige.

 

Gli eserciti di terra.

  • thK34W1NYCQuello dei Vietcong sconfisse l’aviazione USA.
  • Guerra balcanica. Milosevich aveva messo su  il più forte esercito europeo di guerriglieri. Faceva paura. Gli abbiamo chiesto la restituzione dei crediti concessigli. Lui suddivise l’onere fra i vari stati (Slovenia, Bosnia, Croazia etc.). Da qui il rifiuto e la guerra (che non ha coinvolto la Slovenia per alcuni motivi che potrò illustrare in altra sede) diventata subito guerra inter etnica ed interreligiosa. Quando si valutò che quell’esercito si fera sufficientemente autodistrutto, con aiuti francesi (Legione Straniera) in una settimana i Serbi furono ricacciati a casa loro. Queste sono state le testimonianze che a suo tempo raccolsi durante i miei numerosi viaggi di volontariato nella Repubblica Serba di Bosnia, nell’immediato dopoguerra.
  • ISIS? Temo fortemente che occorrerà l’impiego di truppe di terra, tenendo presente che per l’ISIS non vale la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra.

 

... e allora, mettiamole le strisce!

… e allora, mettiamole le strisce!

.

Questa tristissima, pericolosa, dannosa, dolorosa e difficile necessità dovrebbe spingere l’UE a diventare USE, United States of Europe oppure, per non fare arrabbiare i Francesi, EUE, Etats Unis d’Europe. Purchè sia.

.

.

.

Comments Closed

CH, INVESTIRE IN DROGA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2015 @ 7:47 am

Detto altrimenti: “Pecunia non olet”; “Il denaro non ha il cartellino” e così via   (post 1929)

Post 1929, anno 1929 – 11 febbraio, i Patti Lateranensi.

thB2UYZD3B

... e anche se fosse maleodorante, io non lo potrei avvertire …

.

L’imperatore Vespasiano faceva installare i vespasiani a pagamento in varie parti di Roma. Gli fecero obiettare che avrebbero maleodorato. Rispose: “Pecunia non olet”,  il denaro non puzza. Altri afferma: “Il denaro non ha cartellino”, ovvero non ti porre domande sulla sua provenienza.

Svizzera. Già nel secondo dopoguerra si era prestata allo scambio denaro-fuga di nazisti, solo per citare un caso di Svizzera affair. Oggi emerge un nuovo iceberg, quello della HSBC, Hong Kong and Shangai Banking Corporation, presso la quale si scoprono depositati illegalmente 180 miliardi di dollari USA. Quella banca era implicata in operazioni su merci veramente “stupefacenti” nel senso che facevano guadagnare moltissimo!

Una vecchia canzone: Dove vanno a finire i palloncini? Oggi, una nuova canzone (non presentata a Sanremo, peccato!): “Dove vanno a finire i milioncini” (di euro)? Ovviamente dove sono più remunerati! Facciamo un esempio pratico.

.

.

.

thX6IC3URXPremessa: la stessa quantità di cocaina costa 1000 in Bolivia e 70.000 a Londra. Capite bene che lungo questo percorso si possono inserire molte operazioni di finanziamento. Come? Ecco qui, ve lo dico con poche parole.

Io – su somme ben che vada regolarmente denunciate al fisco – effettuo un bonifico all’estero di 10 per acquistare una villa ai Caraibi. Poi ai Caraibi acquisto una casa per 5. Mi avanzano 5 liberi. Una banca locale mi offre un rendimento del 10% anticipato. Accetto. Quella banca poi reinveste in altra banca al 20%, etc. fino ad una finanziaria che investe al 2000% perchè investe in … droga. Fine. Semplice vero? E la mia coscienza è a posto: che ne posso sapere io di quello che avviene “dopo”?

CH-Confederation Helvetique? No, CH-Confederation Hypocrisy …

.

.

.

Comments Closed