LA BENEMERITA INCALZA E ARRESTA IN-CALZA PERCHE’ IN-TASCA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Marzo, 2015 @ 7:05 am

Detto altrimenti: mi preoccupa la “normalità” della mancata indignata e concreta reazione popolare e la “normalità” del ritardo della reazione del governo di fronte all’ennesimo enorme scandalo pubblico    (post 1969)

Post 1969, anno 1969 – Jan Palach si brucia vivo. Strage di Piazza Fontana. Io vengo trasferito dalla Taurinense alla Brigata Alpina Tridentina, Sten di cpl.

Primo motivo di angoscia: pare che siamo assuefatti, pare che nel nostro subconscio si pensi “beato lui che c’era arrivato a …”. dai, confessiamolo, una buona volta! Assuefatti al male e alla non-reazione al male, anzi … quasi invidiosi della altrui capacità di delinquere impunemente. A mio avviso invece ci sarebbero gli estremi per uno sciopero generale.

Secondo motivo di angoscia: come è possibile che si sia arrivati a quel segno? Che nessuno prima abbia capito o almeno intuito? Non ci posso credere …

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Ercole Incalza, “chi era costui”? Dirigente pluridecennale del Ministero dei Lavori pubblici, inglobato nel Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, persona alla quale il Ministro Lupi – intercettato – dichiarava che prima potesse essere disfatto il suo (suo, eius, di lui, di Incalza, evviva il latino!) ufficio sarebbe  caduto il governo!

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Terzo motivo di angoscia: che si trovi “normale” una simile affermazione del Ministro, la quale testimonia una pericolosa connivenza quanto meno “concettuale, inerte e acritica”.

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Carneade di Cirene, filosofo scettico del 200 a. C..

Carneade di Cirene, filosofo scettico del 200 a. C..

“Carneade! Chi era costui?” Celeberrima frase manzoniana ne I Promessi Sposi, messa in bocca a Don Abbondio, il quale, ignaro della imminente visita a sorpresa di Renzo e Lucia, studiava su certi libroni filosofia varia, fino a quando s’era imbattuto in tale sconosciuto Carneade, dal che la sua esclamazione: “Carneade! chi era costui?” Ruminava tra se’ Don Abbondio seduto sul suo seggiolone …    Ma torniamo a noi.  Reagire? Quando mai! I Siciliani affiliati ad una certa organizzazione “non del tutto legale”, quelli che una volta operavano con coppola e lupara ed oggi operano nell’economia e nella finanza, di fronte ad un evento simile usano dire: “Calati juncu ca passa la china”, piegati (in silenzio, senza cercare di resistere) canna, che poi tanto la piena del fiume passa e tu ti rialzi.

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IERI AVEVO INVIATO UNA LETTERA A L’ADIGE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2015 @ 9:13 am

Detto  altrimenti: di solito me le pubblicano tempestivamente, ma oggi … forse per non influenzare il dibattito odierno in sede politica … ed allora me la pubblico io sul “mio” giornale blog   (post 1968)

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Il Campanile Pradidali. Qui ho scalato la Via Castiglioni

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Post 1968, anno 1968 – Mi sono laureato a luglio. In settembre sono stato al Rifugio Rosetta (Pale di S. martino, TN) gestito da Michele Micel Gadenz, capo del soccorso alpino, a fare scalate e a dare una mano occasionale al locale soccorso alpino. Poi son partito “militarsoldato”!

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Ma, dice… e la tua lettera? Eccola:

Inizia

Lettera aperta a Lorenzo Dellai

Caro Lorenzo, innanzi tutto grazie perché per tanti anni mi/ci hai salvato dalla destra e dal centro destra. Te ne ringrazio, anche se devo ammettere che in passato non avevo mai capito a fondo la tua persona, la tua capacità politica di pre-vedere, di vedere – e di capire – prima di molti altri. Tu hai dato molto alla politica, e viceversa.

Oggi tuttavia non posso concordare con la tua ultima iniziativa.

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Ma procediamo con ordine. Io non sono mai stato un politico né un “politico”: del resto me lo disse Bruno Kessler sin dai primi tempi in cui – da lui chiamato – lasciai Milano e arrivai in Trentino, venticinque anni fa, per fare il Direttore dell’ISA: “Za … che lu non l’è un politic!”. E aveva ragione. Ero e sono un manager, sia pure da poco in pensione. Ma si sa, olim manager, semper manager …

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th8UCZIH3UUn anno fa, quasi per caso, andai al congresso UPT, partito del quale ero un iscritto “dormiente”, come certi conti correnti bancari. Ascoltai i due candidati. Mi convinse una certa Donatella Conzatti, che non avevo mai incontrato prima d’allora. La votai. Donatella vinse. Da quel momento mi sono messo a sua disposizione per il partito, per i contributi di esperienza di vita e manageriale (non certo politica!) che sentivo di potere dare. E così è stato e così sarà, almeno fino a quando qualcuno non mi dovesse dire che il mio apporto è obsoleto e/o non più gradito.

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Lorenzo Dellai

In questo anno, frequentando la sede, ho percepito l’assenza dei big, ovvero di coloro che avevano sostenuto chi poi al congresso aveva perso. E questo già per me – manager – è stato un preciso segnale di allarme, nel senso che non ho riscontrato collaborazione alcuna da parte della “vecchia guardia” con la Segretaria formalmente e legittimamente eletta. Poi, mi è parso addirittura di cogliere qualche “remata contro”, ma si sa … la politica … Evvabbè, mi sono detto … la politica …  tu non sei un “politico” … che vuoi capire mai? Ma che poi, a tre mesi dalle elezioni comunali, improvvisamente emerga una nuova “Associazione” … be’ questo proprio non riesco a comprenderlo e quindi ad approvarlo, così come non mi pare condivisibile che si legga sulla stampa  “la segretaria la pianti di creare problemi”: anche perché anch’io l’ho sostenuta ed aiutata, e a fronte del mio lavoro (ovviamente non retribuito) mi sento insieme a lei ingiustamente rimproverato di “creare problemi”, mentre invece ci stavamo occupando e pre-occupando dei “contenuti”, delle “politiche” più che della “politica”, del livello della “gente comune” più che di quello “degli amministratori e governanti-governatori”. E poi – last but not least – di fronte alla frammentazione di tutti gli altri partitoni del sistema, mi sono detto, non sarebbe bene fare una virtuosa eccezione e puntare sulla nostra coesione interna? Basterebbe sapere aspettare … ecco cosa mi sono detto.

E invece no. Ecco un nuovo contenitore, un’associazione che dovrebbe “aiutare i partiti”. Ma a parte che quando qualcuno mi vuole “aiutare” faccio mio il “timeo Danaos et dona ferentes”, a me pare invece che l’ “aiutarli” sia – nel peggiore dei casi – un “sostituirli”, o, nel  caso migliore – si fa per dire migliore  – un “condizionarli”. Ora, quanto alla “sostituzione” noto che all’estero i partiti restano e cambiano i politici, qui da noi avviene purtroppo il contrario, e non mi sta bene. Quanto al “condizionamento” con interventi “pre-politici”, anche questo non mi sta bene perché esistono tempi, sedi, e ruoli politici istituzionali nei quali ed entro i quali operare.

thAU3BIUN0 Da manager qual sono (“E dai, dirai tu, si, vabbè, manager, piantala lì, l’abbiamo capita!”), infine, questa iniziativa mi ricorda quella delle scatole cinesi nelle SpA: con la maggioranza del 51% di una prima finanziaria controllo una serie di ulteriori spa fino a che comando nella grande società operativa della quale di fatto possiedo solo il 5%. Questa mia è una esagerazione, ma il mio amico filosofo del diritto naturalizzato austriaco Hans Kelsen affermava che per verificare la validità di una tesi occorre sperimentalmente spingerne le conclusioni alle sue estreme conseguenze, salvo poi “rientrare”. Ed è quello che io ho fatto.

Concludo: grazie per quello che hai fatto per il Trentino e per il Paese. Non me ne volere se non condivido quello che stai facendo in questi giorni.

 Finisce

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HANNO RAPITO MORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2015 @ 8:51 am

Detto altrimenti: tanti anni fa, il 16 marzo … il 16 marzo come oggi   (post 1967)

Post 1967, anno 1967 – Paolo VI, “Populorum progressio”, dimensione mondiale della questione sociale. Prima “globalizzazione”, però positiva, questa.

th72EB8QT016 marzo 1978. Al primo piano, da quella finestra di Via Bertòla, a Torino, vedevo la Piazza Solferino. Animata da auto della polizia … insolitamente animata. Poi la notizia. Io lavoravo lì, responsabile della Finanza Italia della Stet … mi avevano anche messo i vetri antiproiettile alla finestra … non che fossi io ad essere così importante, ma il “sistema” era un obiettivo possibile. Maria Teresa sarebbe venuta a prendermi con la piccola Valentina, la quale era tutta ansiosa di fare il suo primo viaggio “in tram”! Telefonai a casa, non venite, c’è troppo subbuglio. Questo il primo ricordo. Poi un senso di vertigine, come quello che un febbricitante prova nel sonno, quando sogna di essere sul punto di precipitare …

Da quella stessa finestra, due anni dopo, vidi sfilare i 40.000 colletti bianchi della Fiat.

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UN DISTRIBUTORE DI BENZINA IN MENO, MA L’UOMO CHE CI LAVORAVA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2015 @ 8:33 am

Detto altrimenti: che fine ha fatto?    (post  1966)

 

Per Don MIlani c'era un ottavo Sacramento: la Scuola

Per Don Milani c’era un ottavo Sacramento: la Scuola

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Post 1966, anno 1966 – Don Lorenzo Milani inneggia all’obiezione di coscienza. Viene incriminato e poi condannato. Nel frattempo era morto.

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WP_20150315_001Riva del Garda. Mi ci fermavo raramente ma avevo appreso qualcosa di lui. Pakistano. Circa 55 anni o meno, tre figli. Aria triste. Vendeva benzina, benzina altrui. Improvvisamente hanno eliminato quel chiosco. Ho sentito alune persone dire: “Bene, la posizione era pericolosa … vendeva poco … i prezzi erano alti …”. Io invece dico: “Oggi, quell’uomo … avrà di che mantenere la famiglia e far istruire i suoi tre figli”?

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UN AVVENIMENTO IMPORTANTE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2015 @ 7:37 am

Detto altrimenti: “amarcord”, mi ricordo … e dai …lasciatemi ricordare …    (post 1965)

Post 1965, anno 1965 – Maria Teresa ed io ci siamo conosciuti! Altri avvenimenti minori: si apre il traforo del Monte Bianco e l’ILVA di Taranto. La Francia esce dalla CEE. IMI e IRI imperversano. Escalation della guerra in Vietnam.

Da quando ho iniziato ad appaiare il n. del post ad un anno, ero ansioso di arrivare ai “miei” anni, a quelli che ricordavo direttamente, a quelli che hanno influenzato tutta la mia vita. I miei amici, invece, mi hanno detto di essere curiosi di veder come me la caverò quando il n. del post avrà superato l’anno in corso … Dunque, vediamo … dal 1965 al 2015 ce ne sono una cinquantina … quindi direi a braccia che fra un paio di mesi dovrò inventarmi il futuro, alla Orwell. Evvabbè, la fantasia non mi manca! Ma veniamo agli anni “trascorsi”.

  •  WP_20140329_0201965, estate, io ventun anni, Maria Teresa venti.  Genova-Quarto (dei Mille), stabilimento balneare “V Maggio”, a destra nella foto. Una comune amica ci presenta. Ancora tre anni e mi sarei laureato. Altri due e avrei terminato il servizio militare. Un anno di lavoro e nel 1971 sposati! Ed eccoci ancora qui: nonni da quattro anni e mezzo della dolcissima Sara.

 

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    Genova 2014: a 70 anni ricevo l’Aquila d’oro per mezzo secolo di iscrizione al CAI

    Ventun anni. Durante le mie visite a Cles (TN) dove era stato traferito babbo, Maresciallo CC, ero stato invitato ad una gita nelle Dolomiti di Brenta, Sentiero delle Bocchette Basse. Fulminato da tanta bellezza, al rientro a Genova mi iscrissi ai Corsi di Alpinismo del locale CAI: Primo Corso, Corso da Capo Cordata, Aiuto Istruttore Sezionale.

 

 

 

 

 

  • thLOCJQ7O5L’Università? Giurisprudenza, a Genova, Via Balbi. I Professori che ricordo (positivamente): Victor Uckmar (nella foto, Scienza delle Finanze e Diritto Tributario, 27/30); Mario Talamona (Economia Politica, 30/30). Sarà per questo che poi nella mia vita ho fatto il lavoro di un laureato in Economia e Commercio!

 

 

  • Limone P. - Anni '60: la partenza della seggiovia monoposto al Pian del Sole.

    Limone P.  anni ’60: la partenza della seggiovia monoposto al Pian del Sole.

    A sciare. Una passione che non mi ha mai abbandonato. Io stesso organizzavo le gite in pullman. Avevo un ricco elenco di amici che organizzavo telefonicamente. La domenica la mia sveglia era alle 03,50. Alle 04,15 incontravo a Genova est (Nervi) il pullman che arrivava a Genova dalla sua rimessa a di Rapallo (Ditta SCAL, Società Concessionaria Autolinee Liguri). Indi iniziava una serie di fermate fino a Genova Pegli, ad ovest della città, dove salivano gli ultimi. Destinazione: Limone Piemonte, Prato Nevoso, Artesina, Frabosa. Insomma, prima delle 10,30 non si sciava! Se non è passione questa!

 

 

  • La 1500 aveva i bordi dei finestrini cromati ...

    La 1500 aveva i bordi dei finestrini cromati …

    L’auto. Quella di famiglia, una Fiat berlina 1500 cc. I miei genitori non guidavano. Mio fratello maggiore, ingegneria, aveva troppo da studiare. Mio fratello minore non aveva ancora la patente. L’auto quindi era “mia”. Il rovescio della medaglia erano i “servizi di noleggio con autista” che dovevo fare a richiesta soprattutto di mamma. Babbo, quando era a casa, era molto più sedentario: “Andate, andate, io vi aspetto qui …”.

 

 

 

  • Il tenore di vita. Non eravamo “ricchi”, ma i due stipendi da statali di mamma insegnante di Scuola Media e babbo Maresciallo CC ci collocavano nella piccola-media borghesia, roba da “seconda classe ferroviaria”.

Aspetti di vita giovanile e spensierata. Una nota molto nostalgica del “bel tempo antico”: nel 1970 stavo finendo di prestare servizio militare quale sottotenente della Brigata Alpina Tridentina. Maria Teresa mi preparò un centinaio di domande di lavoro. Mi risposero in dieci, ne scelsi una, cambiai dopo un mese per la seconda. Cercammo casa in affitto, la trovammo. Fra tutti e due guadagnavamo 2,5 milioni di lire l’anno, ne spendevamo 0,7 in affitto. Questi i nostri inizi. Giovani di ieri, privilegiati rispetto ai giovani di oggi.

 

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FIAB  – FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA – TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2015 @ 6:30 am

Detto altrimenti: a chiusura del primo anno della nuova presidenza …  (post 1964)

Post 1964, anno 1964 – “Tutti al mare … tutti al mare … ! Con le Fiat  “600”, a veder … i primi topless …! Io ho 20 anni …figo! Ed inizio la mia carriera di scalatore presso la Sezione Ligure del CAI.

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Ieri, Assemblea annuale FIAB. Ci siamo ritrovati in oltre 60 (le sedie erano 60, e c’erano alcuni amici in piedi, quindi il conto è presto fatto!).

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Segretario, Presidente e Tesoriere al lavoro

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Il presidente Guglielmo Duman ci ha confermato l’incremento degli iscritti da 61 (2013) a 158 (2014) – mica male! –  Indi con una rapida carrellata, sono stati illustrati i termini “nazionali” della nostra “Federazione di Associazioni”; il complesso delle uscite-gite biciculturali dell’anno trascorso, “dall’Alpi alle piramidi”, ovvero dalla Baviera alla Sicilia, senza che si sia verificato nemmeno un incidente, una caduta, un graffio a nessuno! Viene illustrato il bilancio, che si attesta su 33.360 euro con un avanzo di circa 700 euro, il che – di questi tempi, non è certo male! Relazione acclamata, bilancio approvato all’unanimità.

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Rina, premiata dalla Vicepresidente Monika. A destra, seduta, la Past President Manuela (viva le Donne!)

Indi il Presidente ha illustrato il programma 2015, ricco di ben 27 appuntamenti fra uscite in bicicletta ed eventi vari. Una menzione speciale agli amici Cristina, Francesco e Fausto per il loro particolare apporto in termini – rispettivamente – di musica al pianoforte; assistenza tecnica e psicologica a ritardatari e agli sbusati (dicesi “sbusato” chi “sbusa” un pneumatico durante un’uscita in bicicletta); disponibilità con pulmino personale e contributi vari. Un “premio speciale della giuria” a Rina, quale fiabbina più assidua, avendo partecipato a tutte le uscite.

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2014: nel Ravennate, alle foci del Bevano

Intervento di Massimo Frizzera, Presidente di Tridentumbike (www.tridentumbike.it – info@tridentumbike.it) che ci ha illustrato l’inizio della collaborazione fra la nostra Fiab e la sua ASD- Associazione Sportiva Dilettantistica. Infine, ricco e vario buffet, per l’ultima volta nei locali attuali in quanto siamo sfrattati dal Comune che vende la palazzina (spendig review ìmperat!).

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La castagnata in Bondone a conclusione dell’anno sociale 2014

Fino a qui, la cronaca. Ora mi permetto una considerazione personale: “multa paucis”, si potrebbe chiamare la nostra Fiab, ovvero un’associazione che realizza molti risultati con pochi mezzi, molti risultati davvero se si considera cosa significa organizzare oltre venti uscite bici-culturali, di cui molte plurigiornaliere: il “general management”, il marketing, l’informazione, l’itinerario, il trasporto, il percorso a pedali, le soluzioni alternative in caso di maltempo, le visite a siti archeo-culturali e a mostre varie, l’assicurazione, la sicurezza, etc.. ma soprattutto, il “molto entusiasmo” che sa raccogliere intorno a se’. Bravo Guglielmo! Brava FIAB!

Associatevi a Fiab Trento! www.slowbiketrento.xoom.it – tel. 328 4691683  – adbtrento@libero.it – Altre informazioni e foto, su questo blog cliccando Fiab.

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COMPRENSORI SCIISTICI IN TRENTINO – OCCORRONO STRATEGIE TEMPESTIVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Marzo, 2015 @ 9:04 am

Detto altrimenti: il Governo Provinciale intervenga tempestivamente!     (post 1963)

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Iddu …

Post 1963, anno 1963 – Arriva Carosello. La Fiat 500 costa Lit. 450.000. Il Generale dei CC Giovanni De Lorenzo prepara il colpo di stato “Solo” , che emergerà nel 1964. Per questo fatto  verrà destituito nel 1967. Nel frattempo, disloca su tutto il territorio nazionale  i “marescialloni  CC” che erano impiegati nelle Legioni Territoriali. Mio babbo, dall’Ufficio Matricola della Legione di Genova alla Stazione-Tenenza CC di Cles (Tn). Noi tre figli, studenti di cui due all’Università e mamma, insegnante di ruolo di scuola media statale, si resta a Genova: ma la nostra Costituzione non  tutelava la famiglia …?

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O puro bianco di cime nevose …

Lo dice la stampa: la PAT ci vuol mettere mano, vuole accorpare, razionalizzare. Evvabbè … ma … mi chiedo: accorpare le diverse SpA e/o collegare i diversi comprensori con nuovi impianti? Già, perché sono “cose” molto diverse. Intanto, quali sono i nostri comprensori? La Polsa S. Valentino, isolata, a ridosso del Lago di Garda. Folgaria, isolata a ridosso del Veneto. Panarotta, isolata a ridosso della Valsugana. Bondone, isolato a ridosso della città di Trento. Paganella, isolata a ridosso di Andalo-Fai. Campiglio-Marilleva, già collegate e non più collegabili. Pejo, appena spesi 25 milioni di euro per la funivia Pejo 3000.  Le stazioni della Val di Fassa e Fiemme, già abbastanza integrate e comunque in questa sede non intendo occuparmene.

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Da 3000 metri in giù!

Intervenire, si diceva … ma come? Fondendo una SpA che produce utili con una SpA che produce perdite, significa risolvere il problema della seconda SpA ma anche livellare al basso gli investimenti: tuttavia non escludo che in certi casi questa sia una strada conveniente. Ma è di un  altro aspetto che io mi voglio occupare in questa sede: del caso di possibile fusione di società finalizzate alla razionalizzazione dei nuovi investimenti. E veniamo al Passo del Tonale-Ponte di Legno.

E’ un mio vecchio amore: leggete il post “la mia ISA” del 4 luglio 2012 e “Il Trentino cambia (il) passo” del 6 marzo 2015 e capirete. In questi giorni sono stato ben tre volte a sciare e a “studiare” al Passo del Tonale-Ponte di Legno. Il Comprensorio si estende dalla Valbiolo (prima a destra per chi sale dalla Val di Sole, fino alle piste del Bleis (ultime a destra), il Ghiacciaio Presena (3000 m.) a sinistra fronte a nord e il sistema di impianti e piste che “scendono” – di fronte per chi arriva dal Trentino – verso ovest, fino a Ponte di Legno e Temù (1100 m.), tante bellissime “rosse” esposte a nord!

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Dal Corno d’Aola

Orbene, la “nostra” (trentina, pubblica) Carosello Tonale SpA è la società che fattura maggiormente (se si escludono i ricavi non tipici della SIT, bresciana- pubblica che incassa quasi 2 milioni di euro dalle sue centraline idroelettriche) e sta per completare il secondo tronco della cabinovia da passo paradiso alla Presena, con circa 15 milioni di auro di investimenti. Il che – si stima – raddoppierà gli incassi dell’attuale seggiovia + sistema ad ancore. Tuttavia, sebbene raddoppiati, questi incassi secondo una mia stima spannometrica non mai potranno far fronte ai nuovi ammortamenti e interessi bancari, per cui…

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… la Carosello, che già oggi chiude in leggera perdita, andrà molto “in rosso” e quindi avrà minor peso contrattuale nel caso di una successiva fusione con le SpA lombarde da loro probabilmente proposta. Infatti nel frattempo i Lombardi della SIT stanno per ricevere una ulteriore centralina idroelettrica, aumenteranno ulteriormente il loro utile (sia pure grazie a ricavi atipici) e potrebbero finanziare una nuova cabinovia parallela ai “nostri” due impianti del Bleis, riducendo i nostri ricavi ed aumentando i loro (cioè: spostando l’utenza dalle nostre due vecchie seggiovie alla loro nuova cabinovia).

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Elisoccorso sulle piste

Ed allora, che fare? Il Trentino giochi d’anticipo, prenda l’iniziativa di avviare le trattative per la fusione delle tre SpA (c’è anche la privata Sinval, che fattura un terzo di ciascuna delle altre due sorelle maggiori); accetti la costruzione della citata nuova cabinovia al Bleis e sposti le due seggiovie del Bleis a congiungere il Bleis alla Valbiolo. In caso contrario i Lombardi faranno affari sfruttando la presenza del nostro ghiacciaio “in perdita”: loro in attivo, noi in passivo. Mutatis mutandis, accadrebbe come accadeva 25 anni fa, quando la società (privata lombarda) della vecchia funivia di arroccamento al ghiacciaio (portata di soli 400 posti l’ora) era in attivo e i nostri impianti trentini sul ghiacciaio (portata di 2000 posti l’ora) erano in perdita.

Come convincere i “Lumbard”? Lasciando intravedere la possibilità della separazione del ghiacciaio dal contesto (ma solo a scopo “intimidatorio”), ma soprattutto: 1) attivandosi per ricevere contributi europei Interreg; 2) con interventi anche finanziari della PAT; 3) proponendo la creazione di una sorta di Società in Accomandita per Azioni a gestione locale; 4) stabilendo golden shares e patti parasociali adeguati. Difficile tutto questo? Si, ma utile, molto utile, anzi, necessario e conveniente. A tutti.

Appendice:  incidenti sulle piste da sci.

Impianti di risalita sempre più veloci con portata sempre maggiore. Piste tirate a specchio. Sci veloci e facili. Abbondanti libagioni (spesso sulla neve si avverte “profumo” di grappa). Velocità troppo elevate. Mancanza di conoscenza delle regole e del buon senso. Ieri una maestra di sci investita alla Presena (v. foto). Un altro a Folgaria è stato investito da tergo da un turista polacco: vertebre e costole fratturate, un polmone forato.

Io, ieri, ho evitato uno scontro per un soffio: ascoltate un po’ come è andata. Ero sullo stradone che dal Tonale conduce a Ponte di Legno, In un tratto lo stradone diventa un muro, non difficile, ma pur sempre un muro. Io scio a serpentina controllata, cioè abbastanza lenta, sull’estremo sinistro (orografico) della pista, occupando una fascia di pista di non oltre due metri, su una larghezza totale di 50 metri di una pista deserta! Da tergo arriva uno sciatore che procede molto velocemente a curve amplissime. Ne fa una a destra, raggiunge il bordo destro della pista, curva a sinistra, taglia di costa tutta la pista e, addirittura risalendo sia pur di poco la pendenza, viene a tagliarmi la strada, fermandosi sul bordo sinistro (il mio). L’ho evitato per un soffio: se ci fossimo scontrati, di chi sarebbe stata la colpa?

Trovo che questo modo di sciare sia pericoloso. Ho già assistito ad altri incidenti nei quali chi sciava “in discesa” viene investito quasi frontalmente da chi – dopo ampie curve – risale il pendio, “reclamando” per se’ l’intero spazio sciabile. Anche “in salita”!

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IL MIO FUN PROTESTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2015 @ 3:28 pm

Detto altrimenti: FUN, Formule une, Formula uno, comunque è anche “divertimento”!  (post 1962)

Post 1962, anno 1962 – Il Governo va a sinistra, i capitali in Svizzera, i mutandoni alle ballerine in TV.

25 anni fa. La mia prima (ed unica) barca tutta mia, in assoluto, (a vela, ovviamente!). E’ un FUN, un modello francese, da regata. Sette metri lft, lunghezza fuori tutto (se si esclude il motore fb, ove montato). Dislocamento (peso) 1000 kg.; stazza 2,8 tons. Se cliccate FUN o Whisper o Fun Whisper qui sul blog ne leggerete delle belle sul suo conto.

25 anni fa. La cotta che mi sono presa per lei fece sì che io abbandonassi la bicicletta … e dire che ero allenatissimo … per capirsi, 150 km di passi montani uno in fila all’altro: e così ho imparato a fare traversate e regate, ma ho “perso la gamba” da ciclista allenato.

5 anni fa. Con la pensione, ho ripreso la bici e piano piano la bici si è vendicata: ora sto trascurando Whisper. Già, si chiama così, Whisper, bisbiglio, sussurro … tanto scivola leggera sull’acqua con un filo di vento.

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Questo post non era programmato, se non che mi è scappata la mano sulla tastiera ed è tornata a galla una foto di qualche anno fa: Whisper di bolina verso sud, sul Garda. Ero solo, una foto scatta con una mano e l’altra sul timone. Ed allora – mi son detto – dai … ora che torna la primavera … rifatti vivo con lei … se lo merita, non ti pare?

 A presto dunque, Whisper!

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BUROCRAZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2015 @ 8:12 am

Detto altrimenti: bureau-kratos, un po’ di francese e un po’ di greco. potere, forza dell’ufficio  (Post 1961)

(ma prima un po’ di “storia” old style, dai ,,,,)

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(foto da internet)

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Post 1961, anno 1961 – Io ho 17 anni. I miei genitori, due statali, acquistano la prima auto delle famiglie (le due di origine più l’attuale): Fiat berlina 1200 GL usata, con 45,000 km, targata GE 126945, nera, tetto grigio perla, fasce cromate laterali e sui montanti posteriori, ruote con fascia bianca! Totale Lit. 850.000 contro il prezzo del nuovo di lit. 1.300.000.

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La 1500 aveva i bordi dei finestrini cromati ...

La 1500 si distingueva da questa (1300) per i  bordi dei finestrini cromati … vi pare poco!

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La successiva sarebbe stata una Fiat 1500 berlina nuova color verdone, a Lit. 1.250.000, targata GE 195614.

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Ma insomma, co ‘ste auto di famiglia! E la burocrazia dov’è? Eccola a voi!

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"Me li deve spedire, ecchè!? Me li vuol dare "brevi mani?"

“Me li deve spedire, ecchè!? Me li vuol dare “a brevi mani?”

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Devo portare alcuni documenti al Commissariato del Governo per la pratica di acquisizione della cittadinanza della badante di mia suocera: “No, ce li deve spedire, non li accettiamo a brevi mani”. Esco, vado alla posta, spedisco. Chi mi sa spiegare il perché di questa procedura? Non è più “sicuro” – se mai ce ne fosse bisogno – identificare il “consegnatore” di un plico che non riceverlo da uno “speditore” sconosciuto? A me è costato il doppio di tempo. E il tempo è denaro … si sa. Si sa … o no?

P.S.: Buro-crazia, potere dell’ufficio, o Ubro-crazia? Ubrocrazia, dal greco ubris – kratos, potere dell’arroganza … basterebbe spostare quella “u” di un posto …

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STORDITI DALL’ASSUEFAZIONE ALLA “NORMALITA’” – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2015 @ 6:46 am

Detto altrimenti: ormai non reagiamo più ….. (post 1960)

Post 1960, anno 1960 – J. G. Kenendy presidente – La dolce vita – Miracolo economico – L’Italia del Sud sale al nord. Ormai sono anni che ricordo direttamente io stesso. Gli amici mi chiedono come farà quando il numero dei post supererà l’anno in corso. Come farò? Come Orwell: mi inventerò il futuro!

Nemmeno quella "mentale"!

Nemmeno quella “mentale”!

1) Il 18 gennaio scorso lamentavo l’accettazione della “normalità” di un avvocato, dipendente pubblico del Comune di Perugia, che con i suoi marchingegni è andato in pensione con centinaia di migliaia di euro l’anno.

2) Il 10 marzo lamentavo la “normalità” dell’esistenza del fatto che moglie e figlio primogenito degli ex presidenti della repubblica avessero l’auto blu (con autisti?) e che fino a questo giorno potessero utilizzarla anche fuori del Comune di Roma . Fra l’altro: oggi, ma che se ne fanno di un’automobile per Roma? Non è meglio prendere un taxi? E fino a ieri? Il primogenito ci andava a sciare a Cortina? E gli autisti? Bastava pubblicare annunci del tipo “Assumonsi autisti sciatori”. E’ normale …

3) Oggi lamento le considerazioni che ci si vogliono far fare (o che si tenta di farci omettere di fare) circa l’assoluzione di SB nel processo di prostituzione minorile e concussione.

Infatti, lui non sapeva che la ragazza aveva solo 17 anni. Ma … non era che … “la legge non  ammette ignoranza”? Dice, si ma si tratta dell’ignoranza della legge, non dell’età delle ragazze … Vabbè, ma allora le ragazze che dimostrano più anni della loro età sono meno tutelate dalla legge, perchè potrebbero essere “tranquillamente” avviate alla prostituzione (minorile) senza che chi le avvia a tale “arte” possa essere accusato del reato relativo. E poi, la stessa difesa di SB ammette che in quelle circostanze avvenissero fatti di prostituzione … e poi, la ragazza oggi ha un reddito ufficiale bassissimo ed è ricca di tutto, spende espande, viaggia in classe lusso … E allora?  Da dove arrivano tutti questi soldi? Non si sa, ma è normale …

Noi ciclisti della FIAB, in 80 siamo andati al pranzo sociale: €25,00 a testa, totale €2.000,00 raccolti in contanti al momento del pranzo. Abbiamo avuto difficoltà a pagare perché “la somma è troppo elevata per essere pagata in contanti” E’ la legge. Ah, vabbè, ho capito …

E poi, non ci fu concussione … infatti è normale che un presidente del consiglio dei ministri telefoni in questura per occuparsi di una ragazza accusata di furto, dire che è la nipote di Mubarak  e farla affidare ad una consigliera regionale che poi l’affida ad una prostituta. It happens every time, succede ogni volta, è normale!

Ma la cosa veramente grave è un’altra. Che si accetti l’idea che sulla scena politica permanga un personaggio assolto per prescrizione; assolto perché non conosceva l’età delle sue “ragazze”; con numerosi processi in corso. Pare quasi che essere indagato e/o imputato e/ assolto e/o condannato e/o prescritto accresca la credibilità della persona. Ecco, questa è la pericolosissima “deriva della normalità” che si va diffondendo, a minare i fondamenti dell’onesta autorevolezza alla De Gasperi.

Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor, diceva Seneca:  ciò che non vieta la legge, deve   essere vietato dal pudore.

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Parigi 1946 – Conferenza di pace

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De Gasperi a Parigi nel dopoguerra, a difendere con successo l’indifendibile Italia, la sua autorevolezza, la sua credibilità e quindi la sua autorità … mi viene spontaneo confrontarlo con il personaggio de quo agitur … del quale si sta discutendo … Mi viene da dire: ” O tempora o mores” … oh tempi passati, costumi d’un tempo!

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