IL PROSSIMO POST SARA’ IL N. 2000!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2015 @ 7:10 pm

Detto altrimenti: un bel traguardo, per chi ha iniziato il 6 dicembre 2011!   (post 1999)

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Post 1999, anno 1999 – Muore Fabrizio De Andrè. Da qualche post non vi racconto più che lavori io stessi  facendo in quegli anni: infatti sono stati molti,  e non ho voluto tediarvi. Dal 2000 ho iniziato un nuovo lavoro più “localmente significativo” (il mio ultimo prima della pensione) e ve ne parlerò nel post 2001.

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thNXG353DI2000 post in quanti giorni? Provo a fare un calcolo (quasi esatto): fanno quasi 1217 giorni, il che significa 1,6 post al giorno in media, festività comprese. In totale ho ricevuto 2323 commenti scritti e di questo ringrazio le mie lettrici e di miei lettori. Grosso modo, ogni giorno un terzo dei miei lettori sono lettori di ritorno, cioè affezionati. Per due terzi sono lettori nuovi, ovvero lettori che approcciano il blog per la prima volta. La durata media di ogni contatto è di 1,50 minuti da parte – oggi – di circa 100 lettori al giorno. Ogni lettore sfoglia circa due pagine al giorno; ogni pagina contiene circa dieci post. Questi alcuni dati statistici.

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Ora sto pensando come celebrare il prossimo post, il n. 2000. Vedremo.

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Oggi vi parlo solo un particolare: poco fa, al TG3 delle 19,00 un politico già molto famoso e ancora molto, molto ricco, di fronte al tentativo di uno dei suoi di scippargli la leadership, ha dichiarato: “Nessuno può pensare di prendersi in eredità qualcosa per la quale io mi sono impegnato con 119 milioni di euro di fidejussioni” (mi domando: si è trattato di un credito (di firma) al suo partito: legittimo o “in nero”?). (1)

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Recentemente io ho cambiato idea circa il finanziamento pubblico ai partiti: ero contrario, ora sono favorevole. Infatti in assenza di tale finanziamento, potrà fare politica (da posizione ingiustamente privilegiata) solo chi è molto ricco. Dice … ma poi le tesorerie rubano, le fondazioni … chi le controlla   ? Evvabbè, se uno ha preso arbitrariamente troppi antibiotici e sta male, se ne controlla la somministrazione, mica si vietano gli antibiotici!

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(La nota che segue è stata da me aggiunta dopo che io ho letto il commento di Giovanni Soncini a quanto sopra).

(1) leggete il mio post del 17 gennaio 2013 (e quello del successivo 31 gennaio). Quel politico prometteva che avrebbe abolito il finanziamento pubblico dei partiti. Mossa populista (la massa grida: “Evviva lui, evviva!”) ma anche furbetta: infatti in tal caso  solo i privati ricchi (cioè “lui”) possono finanziare il “proprio” partito … E oggi si scopre a quanto ammonta il suo “finanziamento”: a 119 milioni di euro di fidejussioni. Ora mi chiedo:

  1. lui ha percepito una commissione per ogni fidejussione rilasciata?
  2. Quali banche hanno erogato denaro a quel partito, con la garanzia di quelle fidejussioni?
  3. I denari concessi dalle banche al partito, sono stati rimborsati oppure le fidejussioni sono state attivate? Se invece (come è probabile, altrimenti lui avrebbe parlato anche di propri crediti erogati per cassa e non solo di fidejussioni) il partito ha rimborsato le banche, lo ha fatto a valere sul finanziamento pubblico incassato successivamente. Il che vuol dire che sulla prospettiva di tale futuro incasso si è innestato un insieme di operazioni finanziarie le quali hanno prodotto un vantaggio
  • a quel partito, il quale ha avuto la disponibilità del denaro prima degli altri partiti;
  • a lui, che ha guadagnato in termini di commissioni di fidejussione;
  • alle banche, in termini di tassi di interesse sul credito erogato.
Grazie che mi hai fatto così intelligente!

Grazie, collega,  che mi hai fatto così intelligente!

Ancora: ma se poi il finanziamento pubblico viene abolito, lui non può più contare sul rimborso (da parte pubblica) delle proprie esposizioni personali (le quali tenderebbero tuttavia a diminuire, diminuendo l’esigenza di far concorrenza agli altri partiti, impoveriti in quanto a loro volta  non più finanziati dal pubblico e senza poter contare su di un capo ricco). In ogni caso i denari che lui “uscirebbe” non avrebbero più la garanzia del rimborso pubblico. Ma allora delle due, l’una: o lui è un vero generosissimo filantropo,  oppure pensa che – una volta al governo con una maggioranza schiacciante – potrebbe trovare ben altri modi per far quadrare abbondantemente i propri conti. Che mente, lui! Altro che gli altri!

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TRENTINO MARKETING SPA E MARKETING DEL “TRENTINO SPA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2015 @ 6:30 pm

Detto altrimenti: il turismo è una attività economica e va gestita con le tecniche del marketing aziendale    (post 1998)

Post 1998, anno 1998 – Italia caso Previti – Usa caso Monica L.

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Il marketing (studio dei prodotti, del mercato, della concorrenza) non si può limitare alla stampa di depliant, all’acquisto di spazi pubblicitari, alla partecipazione a fiere. Infatti, prima di tutto il marketing è marketing di prodotto, nel senso che se non si dispone dei prodotti, the rest are details. Il prodotto, i prodotti (turistici): occorre “manutenzionare” quelli esistenti e crearne di nuovi.

 E qui il marketing si fa in tre (prima fase del ragionamento):

  • marketing operativo, migliora i prodotti esistenti;
  • marketing strategico: prepara i prodotti che prevede saranno richiesti dal mercato;
  • marketing “diabolico” (la denominazione è mia): induce il mercato a richiedergli prodotti di cui i potenziali clienti proprio non avrebbero mai avuto necessità/desiderio.

Ora mi domando: cosa si sta facendo in Trentino soprattutto a livello delle prime due forme di marketing?

thOEYCE3HRPassiamo alla fase successiva. Una volta messi a punto i prodotti (vedi sopra), occorre renderli accessibili a tutti, turisti e residenti, ad esempio attraverso un’unica banca dati alimentabile da tutti i soggetti (pubblici e privati) a ciò preventivamente legittimati/autorizzati, e accessibile (interrogabile) da chiunque, attraverso tutti gli strumenti informatici (computer, telefonini, tablet, etc.). Mi domando: lo si sta facendo in Trentino? Se la risposta è no, occorre provvedere. Se la risposta è si, mi domando come mai io che vivo ed opero all’interno di  associazioni ed entità culturali, sportive, sociali e politiche, etc. ancora non me ne sono accorto: forse c’è un difetto di informazione. Oppure sono io ad essere un imperdonabile distratto …? Alles kann sein …

thBR54HT0AEd ora passiamo alla terza ed ultima fase del ragionamento. Ciò che non deve accadere in Trentino è che i soggetti del marketing si  “nascondano” -  sia pure inconsciamente e/o inconsapevolmente –  dietro l’alibi della “pluralità degli attori”. Mi spiego: occorre chiarire una volta per tutte il “chi fa cosa” fra Assessorato, Trentino Marketing SpA, APT locali.  Già … perché nell’incertezza potrebbe accadere che fra tanti cuochi non ve ne sia poi nemmeno uno che abbia messo il sale nell’acqua della pasta … oppure che il sale sia stato messo da più cuochi, all’insaputa uno dell’altro.

 

 

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INTOLLERANZA RELIGIOSA E INDIFFERENZA LAICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2015 @ 5:00 am

Detto altrimenti:  ieri gli Ebrei oggi i Cristiani                            (post 1997)

Post 1997, anno 1997 – Guerra in Albania. E qui da noi? Lasciamo perdere …

La strage degli Ugonotti, le Crociate, la “conversione” degli indios d’America …

La storia si ripete.

Il genocidio  degli Ebrei. Molti la compivano, molti la subivano, pochi cercavano di impedirla e sono stati chiamati eroi. Ma se ad essere eroi furono pochi, ad essere indifferenti furono moltissimi.  L’allora nostro sovrano promulgò le leggi raziali (!!) e dopo l’armistizio dell’8 settembre fu fotografato sorridente a bordo della nave che lo portava in salvo oltre le linee, mentre 600.000 soldati italiani e l’intero popolo italiano erano allo sbando, preda dei Tedeschi.

La storia si ripete.

Strage dei Cristiani. Oggi bande criminali in molte parti del mondo trucidano migliaia di cristiani. Pochi cercano di impedire questi massacri. Moltissimi oggi  restano indifferenti, distratti.

La storia si ripete.

thD8H6WF73I nuovi eserciti. Quelli regolari e quelli di guerriglieri. Ne avevamo avuto uno – di guerriglieri – proprio vicino casa nostra, in Serbia (Milosevich). L’occidente si era preoccupato e aveva richiesto la restituzione dei prestiti al loro capo, che a sua volta aveva spalmato l’onere della restituzione sui vari stati della confederazione, che si sono ribellati non volendo pagare i debiti contratti dal capo per finanziare la sua burocrazia e il suo esercito di guerriglieri. Da qui la guerra dei Balcani che poi fece leva anche sulle differenze religiose. Tranne la Slovenia, “religiosamente uniforme”  e armata (in nero) dall’occidente con colonne di gipponi trainanti – ognuno – un cannone anticarro. Quando si decise che quell’esercito si era (sufficientemente) auto-distrutto, sotto la guida di un pugno di uomini della Legione Straniera (con il carico di una nave piena di armi) in una settimana i Serbi furono ricacciati a casa loro.

Fanta-storia? Vedete un po’ voi … Io l’ho raccontata solo per fare un parallelo fra due armate di guerriglieri, quella di ieri e quella di oggi.

La storia si ripete.

Le stelle le ha già: mettiamole le strisce, contro la bandiera nera dell'Isis

Le stelle le ha già: mettiamole le strisce, contro la bandiera nera dei pirati

Come combattere oggi questa terza guerra mondiale di aggressione terroristica? Costituendo gli Stati Uniti d’Europa; isolando economicamente e finanziariamente i terroristi;  rafforzando il contrasto a terra e da terra: temo infatti che – al punto in cui siamo – il porgere l’altra guancia non sia un rimedio efficace. Occorre “scacciare i mercanti (di morte) dal tempio (della pace).

Nel frattempo, gli USA, resisi indipendenti dal petrolio arabo, contrattano con l’Iran (limitazioni atomiche contro abolizione delle sanzioni) l’alleanza contro l’Isis nonostante l’opposizione di Israele e dell’Arabia Saudita … A maggior ragione lo “Scacchiere Europeo” deve diventare “Stati Uniti d’Europa”, per avere voce e forza in capitolo.

P.S.: “avere voce in capitolo” è un’espressione figurata rispetto a quella originaria, propria del diritto canonico, nel quale significa «avere diritto di voto in un capitolo, ovvero avere diritto di parola nell’adunanza capitolare, ad esempio nel “Capitolo Cattedrale”.

 

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LA POLITICA DEL CUCULO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2015 @ 12:48 pm

Detto altrimenti: no, non il film del 1975 “Qualcuno volò sul nidi del cuculo” … no, bensì “ Qualcuno lavorò per il nido del … cuculo” …                                             (post 1996)

Post 1996, anno 1996 – Mucca pazza.

Cuculo in nido altrui

Cuculo in nido altrui

“Romagna”, di Giovanni Pascoli:  “… ch’io non ritrovi nella mia verzura / del cuculo ozioso i piccolini …” Cuculo ozioso? Perché mai? E’ presto detto. Il cuculo è infatti noto per la sua peculiare caratteristica del parassitismo di cova. Esso consiste nel deporre il proprio uovo all’interno del nido che altri uccelli, con grande impegno  molte giornate di lavoro, hanno costruito. La femmina del cuculo  infatti depone un solo uovo in ogni nido (altrui) da aprile in poi per un totale di circa quindici-venti uova, le quali  tutte somigliano molto a quelle della specie “ospite” da lei stessa scelte come “balie di cova e allattamento”. Alla schiusa, che di norma avviene dopo circa dodici giorni, il piccolo del cuculo, con l’aiuto del dorso, si sbarazza delle altre uova non ancora schiuse presenti nel nido rimanendo quindi come unico ospite del nido. I genitori adottivi vengono ingannati da questo comportamento e nutrono il cuculo come se fosse un proprio nidiaceo per due-tre settimane.

Cuculo ozioso? Senza nulla togliere al Pascoli io preferirei definirlo “cuculo politico”, non vi pare?

 

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…NUN KLINGEN SIE WIEDER!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2015 @ 7:54 am

Detto altrimenti? “Oggi riprendono a suonare … gli antichi strumenti musicali!”                 (post 1995)

Post 1995, anno 1995 – Il centro destra vince i sondaggi, il centro sinistra le elezioni.

thJTJPYTY8Stefania Neonato, pianista e fortepianista internazionale, insegnante di fortepiano alla Hochschule di Stoccarda, è la figlia di Mirna Moretti, Mirna, nata a Merano “ma” residente a Trento, Mirna … mia collega blogger “Tra un libro e l’altro” (www.trentoblog.it/mirnamoretti), mia “madrina” di blog nel senso che fu lei ad indicarmi all’editore Andrea Bianchi, collega nel circolo culturale privato Accademia delle Muse, Mirna gestore (o devo dire  gestrice?) del Gruppo di Lettura “LibrIncontri” presso il Cafè de la Paix a Trento, “gemella amicale” di mia moglie Maria Teresa … insomma, la presentazione è un po’ lunga ma chevvolete, lasciatemi questo spazio, le Donne (Dominae) citate se lo meritano tutto! Ma veniamo all’oggetto del post.

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Una grande serata di piccoli pianoforti

Ora suonano di nuovo. Chi? I vecchi … anzi, “antichi” strumenti musicali, fra i quali il fortepiano. “Fortepiano”? Per non ripetermi vi invito a rileggere i miei due post del 26 gennaio 2012: per trovarli, nel riquadro sotto il mio curriculum cliccate “fortepiano”. Ma perché un titolo in tedesco? Perchè Stefania suonerà il fortepiano nientepopodimenoché al MUSIKVEREIN di Vienna, sì … quell’Auditorium nel quale si tiene il famosissimo Concerto di Capodanno! E suonerà nel corso della manifestazione “Gesellschaft der Musikfreunde in Wien” (8-28 aprile 2015). In particolare Stefania suonerà il 17 aprile, con inizio alle ore 19,30 nella Glaeserner Saal, all’interno del concerto “Ein grosser Abend der kleinen Klaviere”. Saranno eseguite musiche di Ignaz Assmayer, Muzio Clementi, Graf Moritz von Dietrichstein, Josiph Haydn, Lorenz Schneider (riscritture di Mozart), Franz Schubert, Georg Christoph Wagenseil u.a..

Solo un brevissimo accenno allo strumento, “nonno” dei pianoforti. Costruito interamente in legno, di dimensioni ridotte, non ha la “potenza” del moderno pianoforte costruito per riempire con il suo suono grandi sale. Infatti, all’interno della cassa metallica di ogni pianoforte, le numerose corde metalliche sviluppano, nel loro insieme, una tensione di alcune tonnellate (sic) che – se non altro-sarebbe inimmaginabile pretendere che potesse essere sopportata dall’esile struttura in legno del fortepiano.

Der wiener Musikverein

Der wiener Musikverein

A differenza del suono del pianoforte che cala progressivamente dando il tempo alle onde sonore di riempire una grande sala ed allo stesso tempo consentendo alle singole note di “mescolarsi” fra di loro, il suono del fortepiano è più “individualista”, ogni nota vive più di una vita sua propria ed inoltre cala subito di intensità per poi sfumare nella sua parte terminale: il che risponde alla sua missione di strumento per piccoli ambienti, quelli nei quali nei secoli passati si faceva musica. Questa sua “brevità” sonora richiede una minore pressione sul tasto – che fra l’altro ha una corsa più breve del tasto del pianoforte – e quindi una maggiore sensibilità del fortepianista, che deve calibrare la pressione delle dita all’interno di un arco spaziale e sonoro molto più ristretto.

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Francesco Antonio Bonporti ne sarebbe sicuramente felice …

Concludo con due domande

  • Qual è l’importanza del fortepiano? Rispondo: quella di farci “sentire” la musica d’un tempo eseguita con gli strumenti di quel tempo.
  • Perché mai i nostri talenti migliori devono andare ad insegnare a Stoccarda per poi suonare a Vienna? C’è un Corso Permanente di Fortepiano fra gli insegnamenti del Conservatorio Bonporti di Trento? Rispondo: non lo so davvero.
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LUNEDI’ DI PASQUA A MALGA ZAMBANA IN PAGANELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2015 @ 1:55 pm

Detto altrimenti: sul finir della stagione sciistica                                  (post 1994)

G. Leopardi, autore della poesia originale (A Silvia)

G. Leopardi, autore della poesia originale (A Silvia)

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Post 1994, anno 1994 –  Silvio, rimembri ancora / quel tempo della tua vita mortale, / quando beltà splendea / negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, / e tu, lieto e pensoso, nel limitare / dell’agone politico scendevi?  -  Oddio, che splendesse “beltà” … ci sarebbe da ridire, ma chevvolete, non ho trovato una strofa migliore di questa …

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Aprile. Cima Paganella con vista Lago (di Garda)

Evvabbè, anche ‘sta mattina, dopo avere scritto un paio di posts (che buffo scriverli al plurale, con la “s” finale … è un po’ come dire che “in quella strada ci sono due bars”) ho fatto una puntatina a sciare  in Paganella … za che l’è pagià … nel senso che ho l’abbonamento … così, per salutarla, visto che nei tre giorni pasquali starò in famiglia. Neve ce n’è ancora, soprattutto sulle piste alte, solo che il vento da nord dei giorni scorsi ha ghiacciato qualche tratto tal che conviene iniziare a sciare alle 09,30. Ma io, nei secoli fedele alla prima cabinovia, ho iniziato alle 08,30! Ma quand’è che ti calmi, dice mia moglie. Che dire? Quest’anno è nevicato molto meno del precedente, abbiamo iniziato 15 giorni dopo e terminato 15 giorni prima, ma tant’è … non vi dico quanti giorni ho sciato perché … perché mi vergogno un poco!

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Oggi, comunque, ultimo saluto alla montagna che pu bele no ghe n’è … con una sosta a salutare Mirco & C., il nuovo (rispetto all’anno precedente) gestore della mia malga preferita, la Malga Zambana, vista Brenta. Mirco mi ha inviato alla festa sci-gastronomica del lunedì, ma io sarò con gli amici FIAB Trento alla prima pedalata della stagione nella Busa del Garda. Lo so che mi perderò qualcosa di buono, ma FIAB è FIAB!

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A proposito, non siete (ancora) iscritti alla FIAB? Male, male ragazzi, non sapete cosa vi state perdendo: andate un po’ a vedere sul nostro sito www.slowbiketrento.xoom.it e vedrete! Cosa? Che dite? Non siete “gran pedalatori”? Nessun problema: infatti la nostra è una associazione culturale, non sportiva tipo quelli che guai a non arrivare primi … E allora dai, vi aspettiamo!

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BUONA PASQUA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2015 @ 5:44 am

Detto altrimenti? Buona Pasqua!          (post 1993)

Post 1993, anno 1993 – Sfida Fini-Rutelli? Il già craxiano Berlusconi appoggia Fini e lo sdogana: quo vadis, Silvie?

Amiche lettrici ed amici lettori, brevissimi auguri di una Buona Pasqua:

  • thY3H4B5TGdi Resurrezione per i credenti in una Religione che è Creazione e Resurrezione;
  • di “resurrezione della ragione umana” per tutti, credenti e non, innanzi tutto per una resurrezione della pace nel mondo; quindi per una più equa distribuzione delle risorse mondiali; infine per un maggiore rispetto della natura. Ecco, mi sono chiesto quali avrebbero potuto essere le mie tre più avvertite priorità … L’elenco intero poi sarebbe lungo, ma ho preferito concentrarmi sulle “prime priorità”…

Riccardo

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INTRAPRENDENZA TONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2015 @ 3:32 pm

Detto altrimenti: un possibile, doveroso progetto trentino    (post 1992)

Post 1992, anno 1992 – Tangentopoli e mani pulite … Io partita IVA a Trento:  P,  AD e consulente  di SpA varie

Il governo della Provincia Autonoma di Trento ha dichiarato che vuole razionalizzare le singole aree sciistiche del Trentino. Ed allora, si potrebbe iniziare dal comprensorio Passo del Tonale – Ponte di Legno  …

 

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Bruno Kessler

29 anni fa. Io, Direttore della Finanziaria ISA-Istituto Atesino di Sviluppo SpA, Trento (Presidente Sen. Bruno Kessler), proprietaria (fra la tantissime altre SpA) delle due principali società impiantistiche del Passo del Tonale, la Sirt e la Grandi Funivie Passo Paradiso. Leggete il mio post del 4 luglio 2012 “Trento ai tempi del senatore Buno Kessler …”. All’epoca, nel mio ruolo (aggiuntivo) di Presidente delle due SpA, salvai letteralmente quelle società e quella economia dal fallimento. E scusate se quel “grazie” me lo dico da solo, visto che “la riconoscenza è la speranza di avere nuovi favori”. Ma perché in ogni caso “me lo dico”? In realtà perchè oggi – avvertendo certi rischi – voglio fare un gioco: immaginare che io sia ancora il Presidente della Carosello Tonale SpA, società che creai per la ristrutturazione del sistema funiviario, oggi l’unica SpA trentina del Passo e che oggi avverto essere “a rischio” (le altre due sono bresciane. la SIRT e la Sinval.

Fatturato, risultati economici annui, varie ed eventuali

  • Carosello Tonale, pubblica trentina, fattura circa 6,5 milioni di euro, risultato in lieve perdita
  • SIRT, pubblica bresciana, fattura circa 7,0 milioni di euro, risultato + €500.000,00
  • Sinval, privata bresciana, fattura 2,5 milioni di euro l’anno, non conosco il risultato economico.
  • Ponte di Legno-Temù, 20.000 posti letto
  • Passo del Tonale, 5.000 posti letto
  • Altitudine massima servita da impianti lombardi (Corno d’Aola): m. 2100
  • Altitudine massima servita da impianti trentini (Presena): m.3.000.
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In discesa dal  Bleis: la nuova cabinovia salirebbe a destra della foto. Le seggiovie trentine salgono a sinistra.

Attenzione! La SIRT deve il suo utile ad un fatturano atipico  a 3 (presto 4) centraline idroelettriche che le danno dai 1,8 ai 2,4 milioni di euro di ricavi e quindi un buon utile, tale da consentirle di programmare nuovi investimenti rilevanti, ad esempio una nuova cabinovia che affianchi (mettendole in crisi) le due seggiovie in linea  del Bleis di proprietà della trentina Carosello. Infatti, ipotizzando un investimento di €15,0 milioni, un mutuo bancario trentennale al 3% comporterebbe una rata annua di €742.000,00 assolutamente sopportabile già oggi e ancor più un domani, quando la cabinovia sottrarrà clientela alle due citate seggiovie trentine.

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Da qui (i  3000 metri del Presena), al Passo Paradiso laggiù in alto a destra nella foto (2650 m.),  la nuova cabinovia trentina

E la Carosello, come andrebbero le cose per la Carosello? Io dico maluccio, perché essa si dovrà far carico degli ammortamenti ed interessi conseguenti alla nuova funivia che sta costruendo dal Passo Paradiso alla Presena (foto a lato) la quale potrà anche raddoppiare gli incassi dell’attuale coppia seggiovia-sklift, ma tali doppi ricavi mai potrebbero pareggiare i citati ammortamenti ed interessi ed inoltre il calo del fatturato delle due seggiovie Bleis sottratto dalla nuova telecabina parallela della SIRT. A quel punto la Carosello andrà in perdita e  potrebbe diventare facile perda di acquirenti bresciani, o potrebbe essere costretta ad accettare la fusione nella SIRT a condizioni non vantaggiose per la popolazione trentina del Passo e per la politica e l’immagine della Provincia Autonoma di Trento.

E allora ecco cosa penserei  oggi se io fossi ancora Presidente della Carosello Tonale SpA, Società da me inventata e costituita, della quale mi inventai anche il nome. Cosa farei? Proporrei oggi a SIRT (Sinval a rimorchio) la fusione delle tre società, garantendo con golden shares, patti parasociali e attenta strutturazione dello Statuto,  un equilibrio nel governo dell’insieme, magari prevedendo che la gestione operativa e gli investimenti ordinari fossero demandati a persone locali. Sul piatto delle trattative – oltre al peso dell’immagine ghiacciaio – metterei anche – a fronte della nuova cabinovia del Bleis che sostituirebbe le due seggiovie – il trasferimento dei due impianti trentino sostituiti a  collegare il Bleis con la zona impianti trentini Valbiolo (tre seggiovie), creando in tal modo un nuovo anello della catena del Carosello-Circuito del Passo del Tonale-Ponte di Legno. Ed insieme, Trentino e Lombardia, ad attivare fondi interregionali Interreg.

Presena: oggi da Passo Paradiso a qui in seggiovia e poi  su con le ancore ...

Presena: oggi, da Passo Paradiso a qui in seggiovia e da qui in  su con le ancore …

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In caso contrario gli sforzi sostenuti nei tanti decenni trascorsi da privati trentini e dalla Provincia Autonoma di Trento per il mantenimento e potenziamento del ghiacciaio Presena, fra non molto potrebbero tornare utili solo alla componente bresciana. E la politica trentina, a quel punto, non potrebbe far altro che piangere sul latte versato.

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Per maggiore chiarezza: fusioni societarie “ex post” oppure “ex ante”? La razionalizzazione annunciata dalla Provincia Autonoma di Trento non potrebbe limitarsi a fusioni ex post, per ridurre costi gestionali o per unire SpA in utile a SpA in perdita, bensì dovrebbe “giocare d’anticipo”, promuovendo, come nel caso del comprensorio Passo del Tonale-Ponte di Legno, fusioni societarie “ex ante”, ovvero mirate all’obiettivo della indispensabile programmazione e realizzazione coordinata degli investimenti, massimizzando la loro “resa” economica e funzionale.

 

 

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PRIMAVERA TRENTO-BOLOGNA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2015 @ 6:35 am

Detto altrimenti: un altro fotopost                                         (post 1991)

Post 1991, anno 1991 – Guerre in Kwait, Iraq, Jugoslavia … Io a Trento, Marangoni Holding SpA: da VDG a partita IVA.

Questa volta le foto sono mie, scattate da un non-fotografo (v. post precedente) con un telefonino Nokia.

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Primavera appena fuori Trento, sulla destra Adige, subito dopo Ravina, verso sud.

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Trento la Bella, in centro …

 

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A pranzo da mio figlio Edoardo, a Bologna (cucina lui!)

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Con questo vino (va servito freddo), che assomiglia al nostro Lagrein kretzer

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Fiori immortalati a passeggio (per smaltire il pranzo delle foto precedenti!)

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Bologna, parchi urbani: sentieri dopo la tempesta di vento

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Da Cima Paganella verso il Garda

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Tempesta di vento? In Paganella, raffiche a 50 nodi! A quanti kmh corrispondono? Fate voi il calcolo: un nodo è un miglio all’ora ed un miglio è circa 1850 metri …

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Il volo del gazebo dal palazzo di fronte, a sinistra!

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Tempesta di vento? In città …

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FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2015 @ 5:36 am

Detto altrimenti: foto senza parole    (post 1990)

Post 1990, anno 1990 – Festa per il crollo del muro, paura per l’arrivo della Guerra del Golfo, la Chimica diventa pubblica, Gardini incassa oltre 4.000 miliardi ma poi si suiciderà, la Mondadori a Berlusconi, Craxi sovrintende. Io da Milano, Estero Imprese SpA a Trento, VDG Marangoni Holding SpA.

Il mio amico Lugi Gino Zullo. Mi ha regalato una serie di scatti alle “papere del Fersina” che lui,  fotografo in pensione, cattura mentre passeggia con il suo cagnotto. Siamo a 900 metri da Piazza del Duomo: che città, questa Trento!

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1 -Copia di IMGP0538

 

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