GRECIA SERIAMENTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2015 @ 2:41 pm

Detto altrimenti: provo a riflettere seriamente …. sperando di riuscirci (ma almeno ci provo)   (post 2099)

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    I tentacoli della finanza mondiale

    Cerchiamo le cause del dissesto: chi le ha generate?

  2. Quale responsabilità oggi ha chi ha causato il dissesto?
  3. Da quando è iniziato il dissesto greco?
  4. Cosa si sapeva del dissesto quando la Grecia è stata ammessa nell’UE?
  5. Dall’inizio del dissesto, chi ha investito in titoli pubblici greci e a quale tasso di rendimento?
  6. Gli esborsi UE dei due precedenti “salvataggi” della Grecia a chi sono andati?
  7. Ogni “salvataggio” è stato accompagnato solo da misure di spending review e di rigore o anche da misure di rilancio del modello economico-sociale?
  8. Salvataggio di questi giorni (il terzo): a chi vanno i denari? Si prevedono le misure del rilancio di cui al n. precedente?
  9. Perchè non ci si sono poste le domande precedenti?
  10. Salvo errore, pare che la tassazione degli armatori sia poi caduta nel dimenticatoio.

A mio sommesso avviso è quanto meno singolare che per mesi si sia “lavorato” ad un accordo che altro non è che le precondizioni per la concessione di un nuovo mutuo. Ora io molto umilmente, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura. Eccola.

Io stesso sono stato per un decennio amministratore di un Credito Fondiario, ovvero di una banca che erogava credito a lungo termine (mutui pluriennali) con garanzia ipotecaria su un immobile esistente. All’inizio, quando il mercato immobiliare era in salita, si erogavano mutui via via per il 50-60-70 etc. % del valore dell’immobile. Poi la frenata di quel mercato ha indotto la banca a dare maggiore pesi alla capacità reddituale del debitore, nel senso che la banca non era interessata – in caso di insolvenza – ad espropriare l’immobile per poi cercare di venderlo sul mercato ma erogava mutui ipotecari solo a chi aveva anche una buona capacità reddituale. Questo (corretto) comportamento ha evitato in Italia che scoppiasse una bolla finanziaria tipo mutui USA sub prime.

Oggi l’UE presta nuovi denari alla Grecia facendosi dare in garanzia porti, aeroporti, isole per un valore di 50 miliardi di euro. Ora, a ciò si è arrivati per mancanza di fiducia sulla capacità reddituale del debitore (questa volta sì che i creditori hanno fatto i loro conti per benino!). Pertanto è prevedibile che queste ipoteche immobiliari siano prima o poi escusse e molti degli assets (attività) greche diventeranno proprietà dei creditori. A quel punto, come reagirà la politica e la popolazione greca di fronte a questo nuovo colonialismo finanziario per somministrazione di una overdose di credito senza una adeguata ricetta medica?

Quale l’alternativa? A mio sommesso avvio una alternativa (che mi permetto di definire seria nel medio lungo termine e non punitiva-speculativa nel breve termine) sarebbe stata:

  • un abbuono di una parte del debito a gravare proporzionalmente sui paesi che più negli anni hanno investito e quindi lucrato gli alti tassi di rendimento;
  • una riduzione del tasso di interesse del debito;
  • un riscalettatura delle scadenze;
  • un piano di riforme non ulteriormente penalizzanti la popolazione;
  • due separati piani di nuovi finanziamenti UE, espressi in due valute diverse: uno in “€F-Euro Finanziari” per far fronte alle scadenze del debito; uno in “€C-Euro Commerciali” destinato ad investimenti produttivi;
  • un sistema UE di pianificazione e controllo “in itinere”, cioè  non dopo che i buoi (ovvero gli “Euri”) sono scappati dalla stalla.

O no?

 

 

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BANCHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2015 @ 9:17 pm

Detto altrimenti: Ban …de?                            (post 2098)

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thVYZ2S8AEMoldavia, prima dell’arrivo delle badanti, chi la conosceva? E una sua regione, la Transinistria? Men che mai. Eppure la distanza dai nostri confini alla Moldavia è grosso modo quella che esiste dal Brennero a Reggio Calabria … Per iniziare a conoscere queste regione mi permetto di suggerire la lettura di due libri, “Nel sonno non siamo profughi” di Paul Goma (Hoepli Keller)  e Educazione Siberiana di Linin Nicolai (Einaudi).

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Ma torniamo alle badanti. Una di esse è riuscita con fatica a portare (legalmente) in Italia i suoi risparmi moldavi. Appena in tempo perché molte banche moldave, compresa la sua, stanno fallendo. Falliscono ma. Ma nel frattempo i loro super manager si sono pagati lauti stipendi e super liquidazioni,  hanno concesso importanti  crediti a chi non li meritava, a chi ci ha lucrato sopra ed ora non restituisce quanto dovrebbe. Che fare? Signori si chiude per fallimento. E i piccoli risparmiatori? Evvabbè … se ne faranno una ragione.

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Dalla Moldavia alla Grecia. Gli investitori finanziari tedeschi (e non solo), banche e privati,  hanno effettuato importanti investimenti in titoli del debito pubblico greco stante il loro elevato rendimento ben superiore ai miseri rendimenti della finanza tedesca (occorrerebbe poter disporre del quadro complessivo della composizione di questi creditori, n.d.r.). Ad un certo momento, la Grecia non riesce più a pagare interessi e a restituire i capitali a scadenza. Nessun problema: interviene l’UE e le banche UE e le prestano i denari necessari a soddisfare i diritti dei creditori finanziari (tedeschi e non solo). Poi … poi è troppo ed allora: sotto con l’austerity a carico della povera gente!

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Banche. Che fanno? Dice: “Raccolgono il risparmio e prestano soldi a imprese e famiglie”. Benissimo ma. Ma poi si mettono a “fare finanza”, ovvero a speculare con investimenti finanziari e non hanno più soldi per famiglie e imprese. Soprattutto se gli investimenti finanziari, fatti con i soldi dei risparmiatori, sono andati male.

Che fare?

Grecia: aiutarla a uscire da questo loop micidiale. Banche: separare le banche vere dalle banche “finte” (finanziarie); quelle private da quelle pubbliche; quelle per il credito a breve da quelle per il credito a medio lungo termine.

Questo post è troppo serio, per nulla estivo”? Prometto che il prossimo sarà del tutto vacanziero!

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EUROPA, GRECIA, ITALIA … IERI, OGGI, DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2015 @ 8:23 am

Detto altrimenti: “Quo vadis, Europa?”     (post 2097)

Io stesso, ieri e oggi e domani sono stato, sono e sarò un  europeista convinto (da poco meno di quarant’anni, ovvero da quando aderii al MFE – Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli).

th[3]Noi oggi ci lamentiamo del fatto che la Grecia che non riesca a pagare i propri debiti. Mi permetto di sottoporre alle mie lettrici ed ai miei lettori una sottolineatura: quando la Grecia è stata ammessa nell’UE, l’abbiamo accettata pur conoscendo le colpe che oggi le imputiamo e cioè, solo per citarne tre, la falsificazione del bilancio dello Stato,  la prassi delle baby pensioni e l’esenzione fiscale per i suoi armatori. E poi … chi fino a ieri sottoscriveva titoli greci o prestava denaro alla Grecia, non era in grado di proiettare di uno-due anni l’andamento economico finanziario di quello Stato?

Dice … investitori tedeschi lucrano forti interessi dal debito pubblico greco che se poi la Grecia non ce la fa a pagare tali alti interessi chiede aiuto all’UE che le presta denari che servono a remunerare gli investimenti tedeschi. Ed allora, Germania, di che ti lamenti?

Vai in Grecia da turista e ti dicono: “Italia Grecia, mia faccia mia razza”, ove quel  “mia” significa “una sola”, infatti è il femminile di uno: eis, mia, en (maschile, femminile, neutro: uno, una, una cosa).

Italia oggi: anche noi abbiamo al nostro interno la nostra “Grecia” fatta di evasione fiscale, corruzione, irresponsabilità  e disuguaglianze (rectius, ingiustizie) sociali diffuse, ma soprattutto fatta di due mondi, quello del Nord e quello del Sud. Intendiamoci, che è causa del suo mal … e noi l’unità d’Italia abbiamo realizzata non con la “liberazione” del sud, ma con la “conquista”  (e spoliazione) del sud, così come l’occidente ha “liberato” ovvero conquistato (e spoliato) il sud del mondo. Ma questa è un’altra storia,

In Europa ieri ci lamentavamo della arretratezza del mondo balcanico, che era tale in quanto strumentalizzato per secoli (alcool e coltello facile) dall’impero Austro Ungarico contro la minaccia ottomana. Il silenzio USA di oggi sulle stragi delle spiagge tunisine mi lascia perplesso: quasi che il terrorismo debba restare un problema europeo, di una Quasi Europa che può fare da cuscinetto verso l’integralismo islamico …

Avete mai visto come funziona un radar collocato in posizione elevata? Io ho visto e manovrato quello posto sul terrazzo della Fiera Internazionale di Genova: manovrando una manopola,  potete scegliere il raggio visuale dello strumento: 100 metri, 1 km, 10 km. Se poi l’antenna è posta più in alto, il raggio di azione aumenta in proporzione. Ecco, tutti noi oggi dobbiamo porre la nostra “antenna radar” ben più in alto e cercare di avere una visione d’insieme, non solo e non tanto più una somma di percezioni sensoriali. Noi domani: impariamo a ragionare per “blocchi” significativi, ovvero, USA, Sud America, Sud Est Asiatico,  Mondo Arabo, India, Cina, Russia e … Stati Uniti d’Europa (veri e non pro forma).

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A PEDALI SUL LAGO DI GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2015 @ 2:19 pm

Detto altrimenti: ovviamente non “sul” bensì “lungo il -“, evitando il traffico … (post 2096)

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Gardesana orientale.  In bicicletta! Era un po’ che un amico me lo diceva che esiste una  “quasi pista ciclabile”. E questa mattina mi sono deciso: vado a vedere. A vedere che poco a sud di Riva del Garda, sulla sponda veronese del lago, da poco prima del porto di Navene, si può pedalare senza il rischio di essere travolti dalle auto. Ci vado e poi se è vero ne scrivo, così prendo tre piccioni con una fava: pedalo; vedo posti nuovi; ne faccio partecipi le mie lettrici ed i miei lettori. Paghi uno ricevi tre.

Si parte. Ore 07,45 (06,45 solari). Mountain bike, pneumatici lisci (da strada), luci di posizione. Indosso bretelle catarifrangenti. Infatti, poco dopo Torbole, cinque gallerie di cui alcune poco illuminate. Il traffico è ancora scarso. Vento debole da nord (tutto fa!). Al km 12 (conteggiato dal centro di Riva, 7 da Torbole) sulla destra, un piccolo posteggio auto dal quale si diparte un sentierino in terra battuta, scosceso, che in 15 metri ti porta alla “ciclabile”, qualche metro più in basso della strada provinciale (più oltre, anche discesine asfaltate). E’ fatta, mi dico, ci sono! Infatti ora pedalo tranquillamente. Auto, ovviamente, non se ne parla! Bagnanti, pochissimi, data l’ora. Il fondo è in cemento, asfalto, qualche sterrato. Andrebbe bene anche per bici da corsa, ma aspettiamo a dirlo.

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Cliccate due volte sulla foto, cliccate!

Si attraversano porticcioli nascosti, casupole di pescatori “di sti ani” (traduco: del tempo antico), scorci deliziosi di piccole spiagge, praticelli ben curati. La pista si mantiene a circa un metro sopra il livello dell’acqua, quindi necessariamente pianeggiante. Tuttavia a Malcesine lo stradello (alias “la quasi ciclabile”) non può costeggiare il lago “causa castello a strapiombo sull’acqua”.

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Il Castello di Malcesine: da est in bici, ma da ovest …

Quindi si sale per 150 m. con una pendenza che arriva al 8-9 %: prima difficoltà, relativa però, data la brevità della rampa, in cima alla quale suggerisco di voltare a destra (pausa caffè) per attraversare il centro storico del paese, fino a raggiungere la zona di poco sovrastante il porto. Indi si prosegue lasciandosi sulla destra il circolo velico “Fraglia Vela Malcesine”. Sempre in pianura, poco prima della Baia di Sogno la pista si alza un po’, circa 300 metri al 6-7% (seconda difficoltà, anch’essa relativa)  per poi discendere alla suddetta baia. Indi si prosegue senza altre salite. Ogni tanto la pista attraversa la foce di torrentelli asciutti, il cui alveo è stato pavimentato a lastre di pietra: qualcuno l’ho pedalato, qualcun altro l’ho attraversato bici alla mano.

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Il mio capolinea odierno

Per farla breve, mi ero dato due ore di tempo, e in tale lasso  sono arrivato a Castelletto di Brenzone (km. 30,5 dal centro di Riva del Garda). Mi sono concesso una sosta di mezz’ora (banana e succo di mirtillo). Durante il ritorno il vento da nord era calato di molto (l’Ora da sud si è alzata alle 12,00).Una borraccia d’acqua con i sali. Non so se la pista prosegue oltre Castelletto: andrò a vedere la prossima volta, magari iniziando a pedalare proprio da lì, anche perché la vorrei utilizzare come via per il ritorno a Riva del Garda, dopo che – insieme a Francesco e altri amici della Fiab Trento – sarò disceso dalla cima del Monte Baldo fino a Garda.

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FIAB: i ciclisti “illuminati”

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Nel ritorno, dopo Malcesine, raggiungo una ciclista che non ha le luci di posizione. Rallento, mi metto a ruota, l’accompagno fuori dalle gallerie. E’ una tipa di Venezia. Ringrazia. Conosce la FIAB. Ho fatto la buona azione quotidiana.

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Ovviamente i ciclisti che percorrevano la Strada provinciale erano più veloci di me: fondo liscio, nessun attraversamento di porticcioli e alvei torrentizi, nessun ponticello da superare, etc. ma volete mettere la tranquillità della pedalata e la bellezza degli scorci che improvvisamente si aprivano alla mia vista?

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Ho cercato di attaccare bottone, ma questa turista era troppo impegnata a controllare il suo peso …

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Tot. km percorsi: 61,00. Concludo con le “istruzioni per l’uso”:

  • se si vogliono evitare le gallerie, portarsi con l’auto sino al citato parcheggio che si trova sulla destra, fra la strada provinciale ed il lago, al km. 7 da Torbole;
  • sconsiglio bici da corsa: ottime le mtb, buone le citybike;
  • le stagioni consigliate: primavera e autunno, sempre. Inverno, nelle ore calde della giornata.  Estate, la mattina molto presto, per via che dalle 09,30 in poi aumenta considerevolmente il traffico dei pedoni e dei teli da spiaggia!

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La “Baia di sogno”, prima di Malcesine, sulla via del ritorno

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Qualcuno potrà dire che “ho scoperto l’acqua calda”, che lui già conosceva questa pista. Evvabbè, ma forse tanti altri non la conoscevano, ed io scrivo soprattutto per costoro.

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Good (Fiab) bike a tutte e a tutti!

P.S.: dice … e … per iscriversi alla FIAB , Federazione Amici della Bicicletta – Trento … come si fa? Semplice, consultate www.slowbiketrento.xoom.it! Vi aspettiamo a b …ici aperte!

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… e qui abbiamo fatto il bagno!

P. S.: oggi, 9 luglio, ci sono tornato con il Fiabbinio Claudio C. e siamo arrivati  a Torri del Benaco. Solo che dopo Castelletto, verso sud, la “quasi ciclabile” in molti tratti non è più pedalabile, soprattutto a causa di una abbondante “pavimentazione” con “ghiaino semovente” che attende la crescita dell’erba ed un po’ di terra per stabilizzarsi: oggi sulle ruote della mtb fa l’effetto delle sabbie mobili, ragion per cui siamo risaliti sulla statale.

(Forato: una puntina da disegno. Utilizzata bomboletta, che mi ha riportato a casa dopo 25 km. Indi sostituita camera d’aria).

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IL PALIO DI FELTRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2015 @ 5:31 am

Detto altrimenti: Trento-Feltre: a Trento la disfida dei Ciusi e dei Gobi; a Feltre un Palio aperto ai ciclisti trentini      (post 2095)

Mi scrive Andrea Marchet, un ciclo-amico che noi di FIAB Trento abbiamo in quel di Fonzaso il 25 Aprile, in occasione dei quella celebrazione, per invitarci ad andare a pedalare al Palio di Feltre.

Inizia

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Il Palio di Feltre è un evento storico-culturale che coinvolge la stessa Feltre nel primo fine settimana di agosto. Quest’anno la cittadina bellunese vedrà tenersi la manifestazione – giunta alla 37° edizione – nei giorni di venerdì 31 luglio, sabato 1 e domenica 2 agosto. Conosciuto come una delle manifestazioni storiche più belle del nord-est, con i 4 Quartieri che ogni estate si contendono la vittoria del Palio, quest’anno la stessa Ente Palio di Feltre propone una novità che non può non interessare gli amanti del ciclo-turismo:

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 “Vieni al Palio di Feltre, porta la tua bici e pedaliamo insieme!”

palioCon questo slogan vengono proposti al visitatore due eventi ciclo-turistici che si terranno nei giorni di sabato e domenica, all’interno del ‘pacchetto’ Palio per offrire una scelta ancora più vasta e riempire il fine settimana di chi vorrà essere presente nella nostra città nei giorni che vanno dal 31 luglio al 2 agosto. Con questo nuovo progetto si vuole far conoscere al visitatore il territorio dove il Palio vive, per valorizzare delle zone che dal punto di vista ciclo-turistico sono ancora poco conosciute. Queste pedalate sono aperte a tutti gli amanti della ciclo-vacanza.

Per iscriversi, e quindi partecipare, è sufficiente cercare l’E-Mail di contatto con l’Ente Palio di Feltre tramite il sito www.paliodifeltre.it, e richiedere i file con il programma completo della manifestazione e quello con la scheda di adesione che una volta compilata va rispedita all’Ente Palio tramite l’indirizzo info@paliodifeltre.it. Oppure contattare l’Associazione Ciclistica PST Feltre 1996, associazione che collabora con l’Ente Palio per questi due giorni dediti ad un nuovo modo di conoscere il territorio del feltrino. In questo caso è possibile rivolgersi alla E-Mail di questa associazione per richiedere informazioni al riguardo, e la si può trovare all’indirizzo internet www.acpstfeltre.blogspot.it.

palio feltreL’adesione alle pedalate ciclo-turistiche – con un costo di soli dieci euro – comprende anche prezzi convenzionati verso i biglietti d’ingresso per i due giorni del Palio, per alloggiare in B&B, alberghi e ristoranti. Le iscrizioni si chiuderanno sabato 25 luglio. Le pedalate si terranno la mattina di sabato 1 agosto con la visita al Museo della Bicicletta di Cesiomaggiore seguita da quella al Museo Etnografico di Serravella sempre di Cesiomaggiore.

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th[1]

La domenica, 2 agosto, gli amanti dell’arte verranno accompagnati al Santuario dei SS martiri Vittore e Corona, per poi essere accompagnati all’ oasi naturalista del Vincheto di Cellarda. Entrambi questi siti si trovano a pochi chilometri da Feltre. Già nel tardo pomeriggio di venerdì 31 luglio ci sarà un momento di benvenuto e saluto alle persone che parteciperanno al fine settimana feltrino visto che a Feltre, nei giorni del Palio, si terrà il raduno camperistico che da diversi anni raduna molti amici del camper da ogni dove.

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Lentiai-Pedavena, 25 aprile 2015 (3)

25 aprile 2015: Fiab Trento a Lentiai, Feltre etc.

Gli orari di partenza e di arrivo delle ciclo-turistiche sono calibrati per fare in modo che i partecipanti una volta rientrati possano seguire anche i tanti altri momenti di intrattenimento che compongono il ricco programma della manifestazione. L’Ente Palio di Feltre è disponibile ad aiutare chi fosse interessato a partecipare alle ciclo-turistiche a trovare un alloggio. In questo caso è possibile, e consigliabile, contattare anche telefonicamente l’Ente Palio di Feltre al numero di telefono 0439 – 2320.

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Finisce

Che dire? Da ciclista Fiabbino dico che la bicicletta sta entrando sempre di più quale elemento di partecipazione sociale e componente del turismo culturale-naturalistico. E poi, lasciatemi fare una considerazione: la sensibilità umana è una e una sola: chi rispetta la natura, gli animali e ama la bicicletta, rispetta anche l’Altro, ovvero ogni persona, che poi è la cosa più importante. E allora, in ogni caso, chi ancora non è iscritto alla FIAB Trento – Federazione Italiana Amici della Bicicletta (www.slowbiketrento.xoom.it) lo faccia! Conoscerà nuovi amici, nuove bellezze naturali, nuovi siti d’arte. Il tutto, a pedali e senza fretta! Nel frattempo, a Feltre! A Feltre!

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GRAECIA CAPTA FERUM VICTOREM CEPIT ET ARTES INTULIT AGRESTI LATIO (ORAZIO) 

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Giugno, 2015 @ 1:34 pm

  (Post misto, ovvero un po’ mio e un po’  del lettore A.L.)

Detto altrimenti: la Grecia, conquistata militarmente dai Romani, a sua volta li conquistò con l’introdurre le arti nel Lazio contadino   (post 2094)

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HLLAS

La Grecia. Fallisce o non fallisce? Fino a quando si discute, si tratta, c’è speranza di un “rescheduling” del debito. Rescheduling, rinegoziazione, una sorta di concordato preventivo che evita il fallimento e fa recuperare una parte del credito. Lo si fa in materia fiscale: mi devi 100 (milioni), non me li dai, concordiamo per 30 e chiudiamola lì. Lo si è fatto spesso nei confronti di paesi “terzi” quali il Brasile di alcuni decenni fa, ad esempio: mi devi 300 (miliardi)? Non puoi restituire quanto dovuto secondo il piano di rimborso? Ti abbuono una parte del debito e ti concedo un più lungo piano di rimborso. Dice … ma con la Grecia no …

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Socrate

Socrate

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Dico …ma … e la cultura greca di cui ci siamo nutriti, dove la mettiamo? Di quanto di più noi Europei le siamo debitori, anche se molti non lo sanno ed altri molti lo sanno ma non se lo ricordano! Le siamo debitori di concetti quali la demo-crazia, la libertà di pensiero, l’analisi critica, il senso estetico, la tragedia, la commedia, la poesia, etc.. Se potessimo/volessimo monetizzare questi nostri particolarissimi “debiti formativi” dovremmo essere noi a pagare alla Grecia un tot a saldo. ma questa è un’altra storia.

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Ghe pensi mi!

E invece, il gioco delle parti, il braccio di ferro. Da un lato i nostri falchi, quelli che “non se ne parla nemmeno” (ma costoro la storia, la filosofia, la cultura greca mica la conoscono …). Dall’altro un moderno Ulisse che temporeggia, tanto c’è lo spauracchio geopolitico di Putin. UE, Grecia, Putin: quanto peserebbe il danno finanziario (- a)  e geopolitico (- b)  dell’UE rispetto al costo finanziario per Putin  (- c) più che bilanciato dal  suo vantaggio geopolitico (+d)? Io credo che il valore +d superi di gran lunga ogni altro valore in gioco, e renderebbe il saldo di gran lunga conveniente per il Signor Putin ove corresse in soccorso finanziario della Grecia. Comunque lascio alle mie lettrici ed ai miei lettori di cimentarsi nel calcolo di ogni ipotesi.

Ma veniamo alla parte “open” del post, la quale a firma di AL, incentra la sua attenzione sul sistema bancario e monetario:

 Inizia

th[5]Si dice che, in caso di fallimento della Grecia, l’Italia sarebbe “esposta” per 40-60 miliardi; ma non ci dicono chi realmente è esposto. Per caso sono le banche private? Quelle too big to fail? Quelle che se falliscono, fanno fallire anche il sig. Rossi ed il sig. Brambilla? Quelle che posso essere contemporaneamente banche di investimento e banche commerciali? Quelle che per non farle fallire, spennano tutti gli italiani (oltre a Rossi e Brambilla anche Parodi, Sciaccaluga, Canepa, ecc)? Dopo la crisi del ’29 il Glass Steagall Act (1933) prevedeva una netta divisione tra le due tipologie di banche: di investimento (alias speculative) e commerciali. A partire dagli anni Ottanta, l’industria bancaria ha cercato di convincere il Congresso ad abrogare il Glass-Steagall Act. Nel 1999 il Congresso (a maggioranza repubblicana) approvò una nuova legge bancaria promulgata il 12 novembre 1999 dal Presidente Bill Clinton che abrogava le disposizioni del Glass-Steagall Act. Ora ci si domanda: perchè mai devono essere banche private (Federal Reserve, BCE, Banca d’Italia) a stampare e controllare il denaro per poi prestarlo allo stato ed alle altre banche private, denaro che dovrà essere restituito dalla popolazione con gli interessi? Perchè non può essere direttamente lo Stato a stampare denaro? Kennedy ci aveva provato ma sei mesi dopo…. La nostra Corte Costituzionale, in seguito alla denuncia del Prof. Auriti di incostituzionalità del sistema, ha stabilito che va bene così perchè così è… consuetudine.

 Finisce

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Le strisce! Mettiamole le strisce!

Dice … ma cosa ne pensi tu, blogger? Eccomi a voi:

  • Che sono favorevolissimo a che l’UE si trasformi in USE – United States of Europe oppure negli EUE, États-Unis d’Europe (sennò i Francesi mica me la fanno passare!).
  • Che la colpa di quanto sta accadendo in Grecia è (anche) che l’UE è una sorta di EUE incompleti, parziali, zoppi e zoppicanti.
  • Che le banche d’affari devono essere separate dalle banche commerciali.
  • Che le banche pubbliche sono una cosa, quelle private un’altra.

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Fine del post “misto” ovvero di un post un po’ mio ed un po’ altrui.

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FIAB TRENTO IN BICICLETTA NELLE VALLI  DI LANDRO E PUSTERIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Giugno, 2015 @ 6:39 am

Detto altrimenti: albo signanda lapillo, ovvero …   organizzata dal fiabbino Roberto Fronza …    (post 2093)

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Fiab e il Cristallo dal lago di Landro

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… giornata rara, da contrassegnare con un lapillo bianco il quale, come si sa, è rarissimo! Noi soci Fiab Trento siamo 190. In questa gita ieri eravamo in quaranta, ovvero in numero pari a quello delle bici che può trasportare il rimorchio del pullman. In pullman fino al Lago di Landro, in vista del Monte Cristallo (verso Cortina d’Ampezzo). Indi si scende per 11 km per facili sterrate fino a Dobbiaco. Da qui, ciclabili asfaltate Dobbiaco – Villabassa con sosta per  passeggiata Kneipp nel parco Kurpark, pranzo al sacco. Si riparte, ciclabili quasi tutte asfaltate fino a Brunico. Km. 43 .

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Si riparte verso e fino a Vandoies (tot. Km 63).

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I prati di Dobbiaco

Qui l’unica nota non del tutto positiva: lungo la ciclabile Brunico-Vandoies si incontrano alcuni “strappi” abbastanza ripidi che mettono in qualche difficoltà gruppi familiari con bimbi, ciclisti itineranti sovraccarichi di bagagli, ed anche qualche ciclista “normale” come noi, soprattutto se non molto allenato. Peccato … la pista ciclabile dovrebbe essere più omogenea: questa volta siamo noi Trentini che abbiamo “bagnato il naso” ai Sud Tirolesi. Infatti sulle nostre ciclabili delle Valli Di Fassa e Fiemme questi strappi anomali sono stati eliminati!

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A Valdaora, festa paesana per la locale Chiesa, con i valligiani nei loro costumi tipici.

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La coda del gruppo, con la bandiera di “Fine Corsa”

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Le foto? Ne ho tante, di Adriana, Rina, Edoardo e mie. Non potendole pubblicare tutte, non vi dico chi ha scattato queste qui …

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Domenica prossima, tutti dal Pordoi a Molina di Fiemme. Sempre in bici, naturalmente!

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Good Bike a tutte e a tutti e … chi non è (ancora) iscritto alla Fiab Trento, Presidente Guglielmo Duman, lo faccia (adbtrento@libero.it – www.slowbiketrento.xoom.it) ! Vi aspettiamo a b…ici aperte!

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MUSICA IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Giugno, 2015 @ 6:03 am

Detto altrimenti: sempre di qualità, sempre tanta, ma in questi giorni ancora di più … (post 2092)

Feste Vigiliane, S. Vigilio, patrono della città di Trento … tante manifestazioni a Trento, ma anche nelle altre città, ad altro titolo …

WP_20150625_005Trento: fra i tanti concerti ho scelto quello del coro S. Isidoro di Martignano, diretto dalla M.a Giacinta Dapreda (non me ne vogliano gli altri raggruppamenti, fra i quali il Coro di Lavis, pure bravissimi, dei quali non riesco a parlare dovendo fare delle scelte “editoriali” di spazio). Giacinta poi è un’amica, ed allora … Be’ ora che ho svelato il segreto, lasciatemi dire che Giacinta prepara, dirige e “vive” i “suoi” concerti. Musicista, cantante lirica, rapisce con la sua direzione gli ascoltatori ma prima di tutto se stessa. Il coro poi … insieme a lei … una sola cosa. Tutto questo nella splendida cornice  di palazzo Thun, due sere fa.

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Yang[1]Ieri sera, invece, a Riva del Garda – e qui le feste Vigiliane non c’entrano – l’Associazione Amici della Musica (della quale il vostro blogger è tesoriere) ha tenuto uno dei suoi concerti in calendario nella sala auditorium del Conservatorio Bonporti : al pianoforte la bravissima sud coreana Yoon Hee Yang, vincitrice del Premio al Concorso Internazionale di Verona 2014. Ospitare quei vincitori è per noi ormai una prassi, iniziata nel 2013 con la vincitrice 2012 Elizaveta Ivanova (Liza, Russa); proseguita nel 2014 con il vincitore 2013 Mamikon Nakhapetov (Georgiano); e confermata nel 2015 con la vincitrice 2014.

Una nota: Yoon e Liza hanno avuto gli stessi insegnanti!

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Yoon Hee Yang – chissà qual è il nome e quale il cognome – è nata in Korea del Sud nel 1985, è stata iniziata allo studio del pianoforte all’età di 5 anni dalla madre, è vincitrice di numerosi premi internazionali, ed è reduce da un concerto a Mantova.

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La vado a ricevere ieri a mezzogiorno alla stazione di Rovereto. Mentre la porto a Riva in auto, si guarda attorno ammirata. “How many mountains … how far from here the Switzerland is”? Ma quando, fatta l’ultima curva, appare His Majestic Lago di Garda, mi devo fermare per alcune foto!

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“A che ora il concerto?” “Alle 20,35”. “So late” …  cos’ tardi, mi dice … in Germania (lei vive ad Amburgo) si comincia alle 19,00. E’ vero, confermo: me ne accorsi quando ero in Germania a studiare tedesco, alle sette del pomeriggio, in pieno sole, vedevo le signore “in lungo” recarsi al concerto! Paese che vai …

Al Conservatorio  a prendere confidenza con il pianoforte a coda. Lo guarda … ne legge la matricola … “E’ del 1930” dice. Indovinato. Per lei è importante conoscere il suo “partner”: infatti in ogni pianoforte la parte meccanica, benchè revisionata e accordata, mantiene una sua caratteristica che va conosciuta e gestita dal musicista. Mi vengono in mente i miei colleghi ciclisti, sciatori e velisti: i migliori sono attenti ad ogni minimo particolate delle biciclette, degli sci e delle vele! E la nostra ospite è una “migliore”.

La sera stessa, con la presentazione del Presidente dell’Associazione Prof. Franco Ballardini, il concerto:

  • Claude Debussy (1862-1918): Estampes: Pagodes – La soirée dans Grenade –Jardins sous la pluie.
  • Alexander Skrjabin (1872-1915): Deux Poèmes op. 32
  • Maurice Ravel (1875-1937): La valse
  • Frédéric Chopin (1810-1849): 24 Préludes op. 28

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Applauditissima, ci concede molto generosamente due bis: una Sonata di Scarlatti ed un vivacissimo  brano di jazz di un  autore Ucraino. Quelli che se ne intendono (il Prof. Franco Ballardini, il M° pianista compositore Riccardo Giavina, il M° violinista direttore d’orchestra Giorgio Ulivieri, tanto per fare tre nomi) la giudicano eccezionale.

Dopo il concerto, una pizza fino alle 01,00 del day after, ovvero di questa mattina! (“Italian pizza are really the best, and italian women are really the most beautiful and uptodated”. Thanks very much indeed for their account, both pizza and women!

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Io ho iniziato a scrivere questo post  cinque ore dopo la pizza, ovvero la mattina presto di oggi, il giorno successivo alla serata e la nostra amica Yoon fra un’ora, ovvero alle sette, parte da Riva del Garda per Venezia da dove volerà ad Amburgo per un altro concerto: vabbè la gioventù (Yoon è del 1985) ma non possiamo fare a meno di sottolineare anche questa sua grande energia e disponibilità!

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Yoon, we are waiting for you another time in Riva del Garda, but in this occasion take two or three days free for you just to enjoy our beautiful  town, lake and  mountains!

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FIAB TRENTO BIKE NEWS: IL BIKEBREAK DI FAEDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Giugno, 2015 @ 5:40 pm

Detto altrimenti: Fiab Information System, ovvero Fiab Onlus è anche questo!   (post 2091)

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Fra Mezzocorona (TN) e Salorno (BZ)

Bikebreak: il nuovo Bicigrill, fra Mezzocorona (TN) e Salorno (BZ), poco a nord della confluenza della Val di Non in Val d’Adige

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“Intra Bolzan e Trento ora s’adima / area di sosta per fiumana bella / la quale co’ Tiralli ha sua confina”. Fiumana bella. Non è il fiume Entella cantato da Dante per indicare il confine fra Chiavari e Sestri (“Intra Siestri e Chiaveri s’adima una fiumana bella” … Purg. XIX),  bensì la “fiumana bella” dei tanti cicloturisti che percorrono la pista ciclabile della Valle dell’Adige, quasi al confine con il Sud Tirolo  ….

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Il proprietario: il socio Fiab Emilio, fra il Monte Bondone a sinistra e la Paganella a destra!

Trentino, terra di monti, di laghi e sempre più anche Bikeland: infatti la nostra terra – grazie al Servizio Valorizzazione Ambientale della Provincia – dispone di centinaia di km di piste ciclabili “tirate a specchio” (come le piste da sci la mattina presto, quando – risaliti con la prima seggiovia, è un must! – le inauguriamo noi pensionati, noi che gli addetti alla manutenzione delle piste definiscono gli  “strazza piste”). In Trentino poi vi sono molte associazioni ciclo turistiche (fra le quali la “mia” FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta:  clicca in internet  www.slowbiketrento.xomm.it e correrai ad iscriverti!); moltissimi campioni sportivi di fama mondiale e, last but not least, ottimi biciglill.

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Con il Presidente di Fiab Trento, Guglielmo Duman

Infatti noi della Fiab – come ormai la maggior parte dei ciclisti, e cioè i ciclo-turisti – non facciamo le corse, bensì facciamo un tranquillo ed ecologico uso delle strade cittadine; pratichiamo la cultura dell’ambiente, dell’arte e della natura, l’educazione al reciproco rispetto e tanto, tanto cicloturismo. Ben vengano quindi i bicigrill: quello di Nomi, primo in Italia realizzato per nostra iniziativa; ed oggi l’ ultimo nato, lo splendido Bikebreak realizzato dalla famiglia di Emilio Pedron di Mezzocorona (TN), Socio Fiab, in località Cadino nel Comune di Faedo (TN), lungo la pista ciclabile della Valle dell’Adige, 40 km da Bolzano e 30 da Trento.

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Orbene, l’11 luglio 2015 Fiab Trento terrà a battesimo l’inaugurazione ufficiale del nuovo bicigrill!

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Dati tecnici

  • 1073_043Coordinate geografiche per il GPS: Lat. nord 46°12’46,7” – Long. est 11°08’52”.
  • Superficie dell’area: mq 7.000, di cui 2000 ad orto, 3000 a prato e 450 coperti.
  • Servizi offerti: bar; ristorante; doccia a gettone; officina bici; ricarica bici elettriche; (prossimamente noleggio bici anche elettriche); collegamento internet gratuito; esposizione di prodotti tipici locali  a max km 7 (prossimamente chiosco per vendita prodotti del proprio orto); cinque posti sosta per sistemi di mobilità di persone diversamente abili (intera struttura “sbarrierata”); pista per mtb per bambini.
  • 1073_036Costruzione in legno non oltre il livello della pista ciclabile; edificio “green” (non usa combustibili fossili, bensì energie rinnovabili – solare e fotovoltaico).
  • Personale adibito al servizio della clientela: dalle 10 alle 13 persone.
  • Lingue parlate: italiano, tedesco, inglese.
  • Livello dei prezzi: per i bimbi, menù da €5,00- Per adulti, da €7,00 ad €15,00.
  • Cucina: anche per ciliaci e vegani.
  • Orario di apertura: dalle 08,00 alle 23,00.
  • Contatti: www.facebook.com/bikebreakwww.bikebreak.it – emilio@bikebreak.it – cell. 348 5149508

E allora,  ” Good Bike con Fiab!”  a tutte e a tutti … e …iscrivetevi alla Fiab, dai … vi aspettiamo a b… ici aperte!

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LUDOPATIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Giugno, 2015 @ 4:57 am

Detto altrimenti: dipendenza dal gioco d’azzardo: come curarla?     (post 2090)

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“Mi ci sono già giocato la casa!”

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Trentino. E’ di questi giorni: un tale, affetto da ludopatia, scrive sul giornale: “Non prestatemi più soldi, perché io me lo gioco tutti alle macchinette mangiasoldi! Aiutatemi a guarire!” Ma allora, se queste macchinette infernali sono la causa di una grave malattia, perché non le vietiamo tout court? A pensar male … perché generano una mole enorme di denaro nero che poi va a finire … dove? Non si sa ma si sa … ma questa è un’altra storia. Maccome, direte voi,  “nero”? Se cliccate sul  blog le parole “colonnello Rapetto” e/o le parole “dove andranno a finire le monetine”  avrete la risposta.

Ma a parte ciò, in attesa del “miracolo” della loro messa al bando, si potrebbe imporre che su ogni macchinetta sia installato uno schermo che in tempo reale indichi al giocatore il totale di quanto la macchinetta ha incassato e di quanto la stessa ha versato ai vincitori.

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“Aho, ecchè sono un furbo dappoco io … sono. A  me non mi freghi … non mi!!”

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Ora, poichè di fronte al gioco d’azzardo gli Italiani non sono intelligenti ma credono di essere furbi, quando un potenziale giocatore vedesse che la macchinetta ha incassato 1000 e versato in vincite solo 10, probabilmente sarebbe portato a dire: “Uei, raga, scialla (traduco: “Uei, ragazza, calma”) mica sono fesso, io! A me mi (a me mi) non mi freghi! Ecchè, vuoi fare la furba proprio con me? Ma allora non hai capito con chi hai a che fare!”. E non giocherebbe più, vantandosi con gli amici di “non essersi lasciato fregare”.

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Del resto, anche con le sigarette …

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O no? Forse non funzionerebbe, lo so, ma almeno ci sto provando, io, ad inventarmi qualche rimedio in attesa che lo Stato biscazziere rinunci ad usufruire dei proventi di una “imposta sulla malattia”.

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