FIAB TRENTO – FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Marzo, 2016 @ 6:46 am

Detto altrimenti: non solo pedalate, ma cultura di vita                  (post 2327)

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Segretario, Presidente, Tesoriere

In questi giorni si è celebrata l’Assemblea annuale degli associati: a Trento siamo un gruppo di circa 200 persone “a pedali”, in Italia 20.000. Non facciamo gare, non ricerchiamo la velocità … ma siamo propugnatori dell’uso del corpo per muoversi, di un corpo “aiutato” da un velocipede, come ancora viene definita la bicicletta dal codice della strada. Innanzi tutto in città, per ovvi e molto ben conosciuti motivi che qui non ripeto per non tediarvi. Ma anche fuori dei centri abitati, per rigenerare il corpo, fare cultura, turismo e socialità. Già, socializzare, conoscersi, vivere giornate “insieme”, aiutarsi se uno “fora o ha un salto della catena” … non sono cose da poco in un’epoca che vive di clic, videate, connessioni elettroniche (senti chi parla, direte voi, un blogger telematico!).

L’azione di Fiab Centrale ha recentemente fatto sì che a livello legislativo sia riconosciuto come infortunio in itinere, e quindi coperto dalle assicurazioni sul lavoro, quello in cui sia incorso il lavoratore mentre si reca al lavoro in bicicletta.

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Il lunedì di pasquetta ci siamo ritrovati al bicigrill di Faedo per la prima pedalata della stagione. Un momento di socializzazione ed un invito a iscriversi alla nostra associazione. Quanto costa? Cosa offre? Si tratta di €23,00  euro all’anno comprensivi dell’assicurazione e della bellissima rivista. Soci familiari, €12,00, minori €5,00. Ed allora, cosa aspettate? Joint us, unitevi a noi!

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Fiab Trento – Per informazioni: in sede, Via al Torrione 6, terzo piano, il venerdì dalle 17,30 – Telefono 328 4691683 – adbtrento@libero.it – www.slowbiketrento.xoom.it dove trovate il ricco programma annuale– www.fiab-onlus.it  Per il versamento della quota potete utilizzare anche l’IBAN IT 12 T 08316 01800 000010004253 intestato a FIAB Amici della Bicicletta Trento.

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P.S.: nel mese di aprile, mostra fotografica Fiab nel salone donna-uomo “Pedron”, Via Dietro le Mura “B” n. 4 – Trento: non mancate di visitarla!

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LAICITA’, RELIGIONE, POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2016 @ 8:00 am

Detto altrimenti: qualche ragionamento spicciolo (ma non troppo)           (post 2326)

“Di che religione sei?” - “Ma io sono non credente!” - “Sì … vabbè … ma non credente di quale religione?”

Nel senso che il laico non rifiuta la religione, ma ci ragiona, ci si confronta e quindi per poterci ragionare deve prima conoscerla. Anche perché da che mondo è mondo l’uomo ha avvertito la necessità di raggrupparsi attorno a qualcosa: un obiettivo, un ideale, una bandiera,  corona, un dio … a difesa dei propri bisogni spesso divenuti privi-legi, ovvero “leggi e diritti privati” in contrapposizione a identiche istanze di altri gruppi, per cui dal dio che unisce si è passati agli dei contrapposti che si combattono (v. sul dizionario Zingarelli alla voce “fondamentalismo religioso nei secoli”  (in varie edizioni) del tipo: “Deus vult”, “Got mit uns”, “In God we trust”, In šāʾ Allāh, etc..

Ora, poiché in natura non esiste lo spazio vuoto, quando viene meno la forza di coesione laica (la credibilità della politica, il senso dello Stato), aumenta la forza di gravità della religione che tende ad attrarre sul proprio terreno settori laici quali l’inizio ed il fine vita di ognuno, le unioni di fatto, la contraccezione, l’aborto. Di fronte a questi Stati e stati di cose restano tuttavia alcuni baluardi della laicità quali l’istruzione pubblica; il tentativo di imporre il rispetto dei diritti umani a livello internazionale; le società plurietniche e plurireligiose.

(In questo senso, anche una religione può essere laica: quando rispetta le altre religioni)

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thBGK69BU2Dice … si, vabbè … ma del rapporto fra laicità e politica che ci dici? – Dico: eccomi, arrivo! La laicità è democrazia nel senso di “pluralismo”. E il pluralismo nasce dalla libertà di pensiero, anche del pensiero politico, libertà che “prima” non c’era, in quanto esistevano le “ideologie” (di destra e di sinistra) ovvero ”ideologia = idea che non si confronta con nessuna altra idea diversa da se stessa”.  Per nostra fortuna, dalle ideologie siamo passati alle idee, ovvero alla pluralità di idee che si confrontano. E mi sta bene. Solo che oggi corriamo il rischio di un ritorno al passato, quando si tende – per l’azione di qualche leader – a passare dalle idee alla “sua unica idea”. Dicono che la Storia si può scrivere solo dopo un certo numero si anni. Ci provo. S’era ai tempi del presidente De Gaulle. Io ne discutevo con un francese, un ragazzo (all’ epoca ero anch’io tale!) il quale fece una sola affermazione: “De Gaulle è il mio Dio”. E ci risiamo, dissi io, senza la consapevolezza – in allora – che l’amico stava regredendo dal campo delle idee a quello delle ideologie.

Dice … ma tornando al rapporto laicismo-religione, tu sei credente o no? – Rispondo: io sono credente, nel senso che credo nella continua ricerca della Fede in quanto credo nella sua esistenza: infatti non avrebbe senso di continuare a cercare una cosa della cui esistenza non si è più che convinti … sarebbe un po’ come andare a cercare funghi porcini su una spiaggia assolata della Sardegna a fine luglio.

Dice … vabbè, sei un “credente dinamico”, mappoi (mappoi) con la laicità come ti metti? – Dico: mi metto che sono a favore del pluralismo, del rispetto delle idee di tutti fino a quando non ledano principi morali altrui, in questo caso miei (morali, ben prima quindi che religiosi, intendiamoci).

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Il Codice delle Leggi di Hammurabi

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Dice … principi morali? Ma non sono la stessa cosa dei principi religiosi, in particolare della “nostra” religione? – Dico: no. La “nostra” religione non “è” morale, bensì “ha” (anche) una morale (la “nostra” religione è Creazione e Resurrezione, n.d.r.). La “nostra” religione ha una morale che preesisteva a Cristo: infatti nel Codice di Hammurabi, oltre 2000 anni prima di Cristo, era scritto “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te stesso; fai agli altri ciò che vuoi che sia fatto a te stesso”. Quindi niente attentati, stragi, sgozzamenti, torture, rapine, violenze d’ogni genere.

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E dai  …che per il martedì dopo la pasquetta può bastare, non credete?

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INCHINI AL MERIDIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2016 @ 1:34 pm

Detto altrimenti: meridione, una realtà dai molti aspetti                      (post 2325)

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th5SCR3HE4Io, aderente già circa 40 anni fa al MFE-Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli, figuratevi un po’ se io … io non sono certo qui a denunciare non l’Unità d’Italia, bensì sono il primo (scusate l’immodestia, ma sono proprio inc … arrabbiato!) a denunciare il modo con il quale essa è stata gestita nei confronti del meridione (vera e propria conquista territoriale e non “liberazione”). Così come non denuncio certo l’adozione dell’Euro anche se lamento che per almeno un biennio non sia stata prescritta l’esposizione dei prezzi delle merci in euro e in lire. Mappoi (mappoi) a questo aspetto storico si sono aggiunti e sovrapposti altri fenomeni: la mafia, il clientelismo, la culla dei privilegi, il sistema degli amici degli amici, lo sperpero del denaro pubblico, quel tutto cambi affinchè nulla cambi, etc., etc. in misura molto superiore di quanto non avvenga al nord che poi con la globalizzazione non si può più fare alcuna distinzione geografica.

th[9]Ma veniamo al titolo del post. Oggi al TG 1, durante una processione religiosa, ennesimo “inchino” dell’effigie sacra (Cristo? la Madonna? Un Santo? Non cambia nulla!) di fronte alla casa di un boss della mafia (o camorra? O ‘ndrangheta? O Sacra Corona Unita? Non cambia nulla!). Il rischio? La generalizzazione: “Eccoli, siamo alle solite: i meridionali? Tutti terroni mafiosi!” Un danno enorme alla riconciliazione di due culture (nord-sud), allo spirito di convivenza civile, di comunicazione, di comprensione reciproca. Gli artefici dell’inchino (i portatori dell’immagine) dovrebbero essere severamente condannati penalmente per apologia di reato e istigazione a delinquere. Lo Stato poi potrebbe costituirsi parte civile per il danno causato da questi imbecilli.

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th[8]Sapete … ne ho viste nella mia lunga vita di lavoro … Una volta ero a capo di una SpA finanziaria milanese il cui azionista era una grande (big, non certo great!) banca del sud. Uno dei dirigenti della banca che era stato distaccato come mio dipendente in questa Spa, dopo avere ascoltato una invettiva del Cardinale Pappalardo contro al mafia, ebbe a dire: “Il cardinale Pappalardo si permette (testuale!) di parlare così perché è Cardinale …”. un mio sguardo lo fulminò. Quel tale capì che il suo subconscio lo aveva tradito: infatti quel suo “si permette” lasciava intendere una critica al Cardinale in difesa della mafia. Comprese lo svarione … si interruppe … mi disse: “Vuoi dire che forse la mia frase può essere fraintesa … che forse non avrei dovuto pensarla e proferirla …” Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale; non si trattien lo strale quando dall’arco uscì” (Pietro Metastasio) …

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thOEVXYA5CLe parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani, pietre che ove lanciate, possono ferire, uccidere … Quel tale di prima, quel dirigente … era residente a Milano, sposato in Chiesa, padre di figli, bancario inamovibile, dal lauto stipendio, futuro pensionato d’oro. Ora, se tanto mi dà tanto … che devo pensare potrà mai essere il fascino, la suggestione (termine che utilizzo nel suo significato italiano e non nella sua irritante traduzione in “suggerimento”) che i comportamenti mafiosi possono indurre in persone che si trovino a livelli culturali ed economici molto, molto inferiori?

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DEMO-CRAZIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2016 @ 6:15 am

Detto altrimenti: qual è il suo reale significato?   (post 2325)

Demos, popolo. Cratè, forza, potere.

Nei secoli, inizialmente il termine indicava “il potere sul popolo”, ovvero il potere che governava il popolo, quindi una oligarchia o una tirannide. Successivamente il termine fu usato dalle classi ricche e nobili per contestare il potere del governo popolare: quindi significò criticamente “lo strapotere arrogante del popolo”. Oggi il termine significa “il governo della maggioranza del popolo”. Ma di quale maggioranza? Infatti vi sono diversi “insiemi” di popolazione. Li elenco in ordine di numero decrescente, posto pari a 100 il numero di tutti i cittadini aventi diritto di voto:

i cittadini aventi diritto di voto                                                                                   100

coloro che non si recano a votare                                                                            55

coloro che si recano a votare                                                                                    45

coloro che si recano a votare senza avere valutato  in proprio                            30

coloro che si recano a votare dopo avere riflettuto in proprio                               15

Ecco che se taluno riesce ad influenzare o a manovrare  30 votanti, la democrazia è il governo di quella minoranza sul totale di 100: in questo caso si avrebbe un secondo “governo dei trenta” dopo quello imposto dagli Spartani alla sconfitta Atene, dopo la sua resa nel 404 a. C. al termine della trentennale guerra del Peloponneso.

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Come reagire? E’ semplice: “facendo politica”, ovvero interessandosi (dall’interno o dall’esterno dei partiti) alla res publica, alla cosa pubblica, che è anche di ognuno di noi. Ricordo un intervento di Piero Calamandrei, il quale era solito raccontare questo aneddoto: il comandante di una nave in mezzo all’oceano avverte i passeggeri che la nave sta affondando. Un passeggero non si scompone e gli risponde: “Oh che m’importa? Un è mica mia!”

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BUONA PASQUA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2016 @ 6:41 am

Detto altrimenti: a tutti, credenti e non credenti           (post 2324)

Un augurio di Bene non può che far bene, non credete? La Santa Pasqua (o la Pasqua) può essere un’occasione per augurarcelo a tutti, questo Bene! Un Bene … “bene” al di là del cioccolato delle uova, un Bene che sia un Bene Comune, ovvero – letteralmente – “costruito sin dall’inizio con il contributo di ognuno di noi”. Il mio augurio? E’ sintetizzato in una poesiola (o è una preghiera?) che ho scoperto per caso nelle mie peregrinazioni internet. Ve la riporto nella lingua originale (portoghese) e nella sua intuitiva traduzione in italiano che mi sono provato a fare:

Fica sempre um pouco de perfume

nas manos que oferecem rosas

nas manos que saben ser generosas.

Dar do pouco que se tem o que tem menos ainda

enriquece o doador, faz sua alma ainda mais linda.

Dar ao pròximo alegria, parece coisa tao singela

aos olhos de Deus, porém, é das artes a mais bela.

Resta sempre un po’ di profumo

nelle mani che offrono rose,

nelle mani che sanno essere generose.

Dare il poco che si ha a chi ha ancor meno di noi

arricchisce chi dona, rende la sua anima ancora più bella.

Regalare gioia al prossimo, appare come il gesto più sincero

agli occhi di Dio e, inoltre, è anche la più bella delle arti.

Buona Pasqua a tutte e a tutti! – Il vostro blogger Riccardo

 

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PRIMAVERA, ANDIAMO, E’ TEMPO DI PEDALARE (e non solo …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2016 @ 5:57 am

Detto altrimenti: adelante amigos, con judicio … con giudizio!     (post 2323)

Bici, bici, fortissimamente bici. Spesso troppo forte ovvero troppo veloci, soprattutto quando sono “in squadra” sulle piste ciclabili o ciclopedonali, ormai molto affollate da bici a passeggio, da cicloturisti, da gente e passeggio senza bici, etc.. Ma il controllo della velocità non è la sola regola alla quale attenersi. Per i ciclisti (e per i pedoni!) vì è anche l’obbligo di procedere i fila indiana. Entrambe le categorie poi non devono sostare sulla pista ostruendo la circolazione. E che ne dite se tutte le bici, anche quelle da corsa (che oggi si chiamano da strada) fossero dotate di campanello?

Ed allora, sia per le ciclabili che per le “bicincittà”, a vantaggio dei ciclisti e degli automobilisti, il Comune di Trento ha redatto un utile opuscolo “Guida all’uso corretto dei percorsi ciclabili” …

http://www.comune.trento.it/Aree-tematiche/Ambiente-e-territorio/Mobilita-e-traffico-urbano/Piste-ciclabili/Guida-all-uso-corretto-dei-percorsi-ciclabili-anno-2016

 … il titolo del quale sembra indirizzarlo soprattutto ai ciclisti, mentre in realtà il messaggio è rivolto a tutte le categorie interessate e coinvolte: ciclisti, pedoni, automobilisti e Polizia Locale.

65 - Valle Aurina da Brunico a  Campo Tures (2)

Val Aurina: ottima iniziativa che invita al reciproco rispetto

Tuttavia, oltre alle prescrizioni di legge (Codice della Strada) occorre fare appello anche al buon senso, all’educazione, al rispetto reciproco. Noi Italiani, paese di amanti focosi. sportivi da bar e guidatori alla Fittipaldi, abbiamo già raggiunto notevoli livelli di civiltà della circolazione stradale da quando, ad esempio, abbiamo stabilito che se abbiamo bevuto alcolici non possiamo metterci alla guida dell’auto. Tuttavia altre conquiste sono ancora da raggiungere. Quali? Il modo di sorpassare, che non è quello di portarsi a ridosso dell’altra auto ed uscire all’improvviso stile Gran Prix; il rispetto dei limiti di velocità (provate a percorre le rampe di accesso e uscita autostradali alla prescritta velocità di 40 kmh  vedrete come vi strombazza l’auto che vi segue!); il rispetto della distanza di sicurezza rispetto all’auto che ci precede. Quanto al rapporto auto-bici, a me – ciclista – sarebbe caro che l’auto che mi sorpassa rallentasse, non facesse rombare il motore, usasse il segnalazione di direzione e allargasse la sua traiettoria invece di sfiorarmi ruggendo della serie “tanto quello mica può raggiungermi e protestare”.

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Grazie quindi a tutti, ciclisti, pedoni e automobilisti e Polizia Locale se, insieme, rendiamo la vita migliore a tutti noi!

Firmato: io,  un Associato FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta

 

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AIUTIAMOLI A VIVERE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2016 @ 2:27 pm

Detto altrimenti: un appello alle lettrici ed ai lettori     (post n.  2322)

Una bimbetta che frequenta la prima elementare da giorni chiede alla mamma di darle due merendine anziché una sola. La mamma, incuriosita, le chiede : “Ma … bimba mia, cos’è tutta questa fame? Non ti farà male mangiare due merendine anziché una sola?”. E la bimba: “No, mamma, non è per me … sai, ho notato che la mia compagna di banco non ha mai la merenda … i suoi devono essere molto poveri … e così la porto io per lei”.

La mamma e il papà della bimbetta senza merendina sono Kossovari, hanno quattro figli di cui uno sordomuto e sono entrambi disoccupati. Abitano in una casa concessa dal Comune (di Trento, n.d.r.). Un pubblico ufficiale ha suggerito al papà di rivolgersi ad una mia amica, Francesca Ferrari, persona conosciutissima e affidabilissima, la quale da molti anni è molto attiva nel volontariato. Francesca me ne ha parlato e insieme cerchiamo di aiutare queste persone.

Quattro esigenze sono già soddisfatte: Il pranzo dei primi giorni (ma poi?); l’indicazione di avvalersi dell’assistenza sanitaria pubblica per il piccolo sordomuto; l’aggiornamento del curriculum del marito per aiutarlo nella ricerca di un lavoro; l’insegnamento alla moglie a leggere e scrivere in italiano. Resta il problema del mangiare, dei vestiti, di tutte le piccole grandi necessità giornaliere.

Chi intendesse dare una mano può telefonare a

Francesca Ferrari, Viale Trieste 7/2, Trento, tel. 335 1805211

This is blog too! Il blog è anche tutto questo!

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EDIZIONE SPECIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2016 @ 9:56 pm

Detto altrimenti: Parigi, Bruxelles e poi ….?      (post 2321)

 

thL4W6WBI3Ma che? Vuoi vedere che dobbiamo dire grazie ai terroristi? Grazie perché ci fanno capire che solo un’Europa vera, unita, con un’unica Intelligence, un’unica politica può far fronte a questa come ad altre sciagure? La storia si ripete, storia e Storia, piccoli Comuni che non rinunciano alla “loro” società di impianti sciistici, così hanno il “loro” presidente; non rinunciano alla “loro” piccola società della sosta, così … (v. prima). E Storia: Stati che non rinunciano alla “loro” intelligence, così … (v. prima). Ma ve lo immaginate? Rinunciare al “nostro” capo della Polizia o dell’Intelligence? Ma via, che discorsi sono mai codesti! “Codesti” in buon italiano indica discorsi vicini a chi li fa ma molto, molto distanti da chi li contesta!

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     Mettiamole le strisce! Le strisce!

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Dice … ma molto meno, almeno scambiarsi le liste dei sospettati, mettere in comune le banche dati … Eh no cari miei, i dati sono miei e me li gestisco io! Hai visto mai che altri scoprano i nostri panni sporchi? Giammai! Ah, ho capito, questione di “praivasi”, della serie scrivi come parli! E intanto “loro”, i terroristi schedati in un paese, passano la frontiera e si rifanno una verginità. Evvabbè, mica si può fare tutto a questo mondo … Mi viene in mente il testo di una bella canzone del mio concittadino, tale Fabrizio De Andrè, “Don Raffaele”:

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… “ Prima pagina venti notizie /ventuno ingiustizie e lo Stato che fa / si costerna, s’indigna, s’impegna / poi getta la spugna con gran dignità” . Solo che alle parole “lo Stato” oggi dovremmo purtroppo sostituire le parole “ l’Europa”. A meno che non mettiamo anche noi le strisce alla nostra bella bandiera!

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IL VIOLONCELLO DI BARBARA BERTOLDI A RIVA DEL GARDA: “CELLO MESSA TUTTA!”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Marzo, 2016 @ 5:20 am

(Care lettrici e cari lettori, perdonerete se insisto tanto per questo concerto  … ma faccio parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione che ha promosso l’evento e poi … sono amico di Barbara!)

Detto altrimenti: “Concerto Teatro” nell’ambito dei concerti organizzati dall’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda    (post 2320)

CELLO MESSA TUTTA”

è il nuovo spettacolo di Barbara Bertoldi, violoncellista cantante, voce narrante; luminarie: Piccola Bottega de “I Teatri Soffiati”; regia di Alessio Kogoj.

Oggi, 22 marzo 2016, presso la sala del Conservatorio Bonporti in Riva del Garda  CONCERTO APERTO A TUTTI, ED INOLTRE: ALLE 10,45 PER GLI STUDENTI DEI LICEI. SI REPLICA ALLE 11,45 PER GLI ALUNNI DELLE MEDIE!  Scrive il Presidente dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, prof. Franco Ballardini:

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           CD da non perdere!

E’ un progetto anomalo, una performance musicale e teatrale. All’interno ci sono alcune canzoni scritte da Barbara Bertoldi, brani d’amore oltre al piacere della sperimentazione e alle incursioni nel pensiero di Erasmo da Rotterdam. Alcune canzoni sono tratte da “Bestiario per Violoncello Narrante”, il cd di Barbara Bertoldi pubblicato nell’autunno del 2013; il programma è integrato da brani di George Gershwin, madrigali di Antonello da Rimini, un omaggio a Giorgio Conte e ancora brani classici rivisitati, Boismortier, Vivaldi, Bach. Le canzoni sono illuminate da brevi presentazioni, folli pensieri recitati e da una giusta dose d’ironica simpatia. Il risultato è un mix insolito e delicato in uno scambio incalzante tra parola musica e teatro. Uno spettacolo sul filo della Felicità e in equilibrio con la Follia. Con la lente del quotidiano si osservano i comici comportamenti umani, e ancora intraviste metafore dell’amore e dell’arte…

IMG_3713Barbara Bertoldi è nata a Trento e a parte una breve parentesi milanese ci ha sempre vissuto. Musicista e violoncellista versatile quest’anno 2015 saranno ben 30 anni di attività concertistica che l’hanno vista impegnata in formazioni e repertori di ogni genere ed esibirsi in Stagioni e Festival Internazionali in tutta Europa lavorando con solisti e direttori di fama internazionale Giuliano Carmignola, Enrico Dindo, Felice Cusano, Stefan Picard, Anahi Carfi, Arvo Part, Michael Radulescu, Stefano Veggetti e ancora Elio delle Storie Tese e l’attore Giuseppe Cederna.

Attualmente si esibisce con la formazione co-fondata “Ensemble degli Affetti” con cui approfondisce la prassi del repertorio barocco in particolare del 500/600 italiano e con il repertorio per voce e violoncello da lei scritto e pubblicato in un cd “Bestiario per violoncello narrante” nel 2013 in forma sia di concerto che in forma di spettacolo teatrale dal titolo “Cello messa tutta!”. In questa veste di violoncellista cantante di recente ha partecipato a “Suoni Mobili, di Musicamorfosi” a Monza, al Festival “Rovigo Cello City”, con Radio24 e Federico Taddia come “bioloncellista” per il viaggio Bio di Coop a Bologna, alla serata in onore di Piero Angela per il 25 anniversario di CICAP a Cesena, e ancora è stata intervistata per il programma “Misterenne” per Radio Sinisi e su Radio2 per “Invisibili”di Luca Sticcotti e per RAI3 da TG3 settimanale da Manuel Codignoni.

FullSizeRenderBarbara… perfetta sintesi di carattere, talento e simpatia  (prof. Giuseppe Momo).

Barbara dimostra un talento frizzante e scanzonato….le sue canzoni sanno colpire nel segno e ricordano le atmosfere di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, questo lavoro strappa più di un sorriso e sicuramente contribuisce a far tornare il buon umore…” (F. Nappi, “Corriere del Trentino”)

Barbara, penna felice e voce di bellezza naturale, autrice di una serie di canzoni raccolte nel CD Bestiario, una gioiosa raccolta di brani che guardano al lato “piccolo” della vita con spirito ironico e giocoso…” (E. Campagna, “L’Adige”)

Barbara con i suoi dolci madrigali … il piacere della musica parlata, storie raccontate da due voci che si sovrappongono quasi a farsi concorrenza, come se Barbara avesse reso ventriloquo il suo violoncello o viceversa…” (M. Garavelli, “La voce del Trentino”)

IMG_3791Barbara Bertoldi ha invece optato per uno strumento sostanzialmente di accompagnamento al proprio canto, volutamente infantile (ma con testi ironici e sarcastici), srotolando le divertenti canzoni comiche del suo Bestiario, dedicato in gran parte a macchiette della quotidianità umana, non tralasciando tuttavia simpatiche trascrizioni per voce e strumento di alcuni lavori della classicità musicale…” (M. Pancotti, “Fuori dall’Orbita”)

Più distesa e spensierata la musica offerta dalla violoncellista Barbara Bertoldi per l’aperitivo a base di canzoni comiche e molto leggere per violoncello e voce” (“Casatenovo”, rivista online)

Barbara è cresciuta a pane e musica. Fa un lavoro che ama e mette tutta se stessa (G. Gramola “Trentino Mese”).

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Le foto del concerto? Ora prendo l’auto, vado da Trento a Riva e appena rientro le pubblico! (Una l’ho inserita proprio qui sopra)

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            Musicista e regista

Ecco, Trento – Riva del Garda AR, andata e ritorno, hin und zuruck. Il pubblico: gli allievi del Liceo Andrea Maffei accompagnati da alcune insegnanti (sono riuscito ad avere il nome della mia vicina di poltrona, Prof.ssa Clara Lotti); gli alunni della Sezione a caratterizzazione Musicale Bonporti, dell’Istituto Comprensivo “Riva 1”, accompagnati dal Dirigente Prof. Gianni Kral. Non è tuttavia mancato anche pubblico “estraneo”, fra i quali il M.° Giorgio Ulivieri, Fondatore e Direttore della Camerata Musicale Città di Arco. Ho avuto anche il piacere di fare la conoscenza personale con il regista Alessio Kogoj.

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IMG_3794Saranno stati  i giochi di luce … la regia che interveniva con voci fuori campo … l’ ambiente permeato di per sè di sensibilità musicale … la stessa recitazione della Voce recitante (sempre di Barbara), ” fatto sta si è” che mai come oggi mi sono goduto il concerto-spettacolo. Barbara ha intervallato canzoni sue – quadri di vita quotidiana dipinti con ironia – a brani classici (due movimenti di una sonata di Vivaldi, scritta per due violoncelli, uno dei quali sostituito – come ci ha spiegato  Barbara – proprio dalla sua stessa voce) e a brani di jazz, alternandosi al violoncello “grande”  quello “piccolo” a cinque corde, strumenti suonati alternativamente da seduta, da posizione eretta e a mo’ di chitarra.

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Il Dirigente Gianni Kral parla ai ragazzi

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Parole, musica, mani accarezzanti le corde  e voce recitante: Barbara. Lo spettacolo, ripetuto ben due volte nell’arco di due ore per accontentare i ragazzi delle superiori e quelli delle medie, è stato preceduto e seguito da un prologo e da una conclusione: il senso di tutto? Donare relax, serenità. Per spiegare il suo intento, Barbara ha citato tale Erasmo da Rotterdam: “Se i vecchi fossero più allegri, più dissennati, la vita sarebbe ciò che è: il gioco della follia e tutti sarebbero più sereni”.

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Alla fine ho intervistato brevemente e separatamente  tre allievi del liceo, Emma Santoni, Jacopo Govoni ed Elia Martello: “Spettacolo e musica particolari, simpatici, emotivi, alternativi, piacevoli, interessanti, rilassanti”. Questi i loro commenti.

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BRAVA BARBARA, BRAVO ALESSIO, BRAVA ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MUSICA DI RIVA DL GARDA CHE HA ORGANIZZATO L’EVENTO  E … BRAVI RAGAZZI CHE AVETE APPREZZATO IL TUTTO!

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LINGUAGGI TROPPO DIVERSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2016 @ 7:19 am

Detto altrimenti: quando la comunicazione diventa impossibile          (post 2319)

Oggi per comunicazione spesso si intende (erroneamente, n.d.r.) “informazione”, nel senso “io ti comunico, ti informo che …”. Io invece la intendo come communis actio, azione comune, dialogo fra soggetti diversi. Parliamone quindi in questo suo significato.

Una riunione: politica,  di una associazione culturale o sportiva, ripresa dalla TV oppure fra semplici privati, etc.: di ogni tipo e natura, insomma. Talvolta accade  che da una parte vi è “A”, colui chi si attiene all’argomento, usa toni pacati, argomentazioni puntuali e documentate. Dall’altra “B” che parla con atteggiamenti; utilizza metafore, espressioni figurate, generalizzazioni; alza la voce; volge gli occhi al cielo; fa gesti plateali; interrompe e aggredisce verbalmente la controparte; va fuori tema; è illogico; si alza in piedi come per abbandonare la seduta salvo poi riprendere subito il suo posto, etc.. Come uscirne?

Innanzi tutto esaminiamo la natura di “B” : la sua è ignoranza oppure maleducazione oppure mala fede. Oppure un micidiale mix  di un po’ di tutto ciò.

Ad “A” resta il problema: come uscirne? E’ semplice: se si tratta di una associazione che non coinvolge fortemente “A”, costui deve abbandonarla. Al contrario occorre che “A” riesca a far estromettere “B” dal contesto organizzativo in questione.

 

 

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