A LEZIONE DI CICLOPEDONALE – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Luglio, 2016 @ 5:58 pm

Detto altrimenti: hai visto mai che forse, batti e ribatti, gutta cavat lapidem …?     (post 2438)

Amici pedoni, vi sottopongo alcuni quiz:

  1. attraversereste mai le strada sulle strisce pedonali senza nemmeno un sguardo al traffico?
  2. Attraversereste mai le strada fuori dalle strisce pedonali senza nemmeno un sguardo al traffico?
  3. In presenza del marciapiede, preferireste camminare sulla strada?
  4. Sareste contenti se gruppi di altri pedoni ostruissero il marciapiede per chiaccherare fra di loro? (Comportamento punito dal Codice della Strada)
  5. Se incrociate un altro pedone, cercate di capire se vi passerà a destra o a sinistra o tirate diritto ignorandolo, succeda quel che succeda?

Oggi ho percorso – fra andata e ritorno – una decina di km in bici sulla pista ciclo pedonale da Riva del Garda a Torbole. Mi è capitato più volte di vedere che:

  1. i pedoni impegnano improvvisamente la pista ciclopedonale senza guardare minimamente se vi sono ciclisti in arrivo;
  2. in presenza di una pista ciclabile affiancata da una pista pedonale, i pedoni impegnano la pista ciclabile, per di più comportandosi come al precedente punto 1), arrivando anche ad ostruirla completamente;
  3. Pur in occasione di incrociare un ciclista, non si preoccupano minimamente di prevedere una propria rotta non in collisione con quella della bicicletta;
  4. Evidentemente pensano che la loro velocità (ovviamente lenta) li esima da tutto quanto sopra;
  5. Si offendono e si arrabbiano se il ciclista suona il proprio campanello.

Termino qui con una proposta: provate ad andare a Monaco di Baviera e – da pedone – mettere anche un solo piede in una pista ciclabile … poi ne riparliamo.

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SPA E POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Luglio, 2016 @ 5:40 pm

 

Detto altrimenti: la politica vista attraverso l’esperienza delle SpA (post 2437)

Piove. In vacanza. Che fare? Leggo, penso, scrivo. Nell’ordine.

1 – Leggo

Leggo anzi rileggo Utopia di Thomas More nella traduzione di Maria Lia Guardini.

2 – Penso

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Penso che almeno lui, Thomas,  aveva avuto la coerenza e la forza di non scendere a compromessi. Dice: “Dai … ma che politico era mai … la politica non è forse fatta di compromessi?” Allora – dico io – forse il vostro assioma non è sempre vero … Infatti in questo caso la sua politica non fu fatta di compromessi! (Uao, raga! Ho inventato i “falsi assiomi! n.d.r.”). Agli occhi di molti (per quel poco che può contare, fra i tanti ci sono anch’io!) la sua indisponibilità al compromesso è un merito, tant’è che l’hanno fatto Santo (1935): sarà stato per dare uno schiaffone postumo di 400 anni  alla perfida Albione … chi può dirlo? Comunque Santo è. Non ci piove.

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Sir Thomas a me piace anche per un secondo motivo: per avere delineato , ipotizzandolo, “sistema integrato di un possibile governo e dei suoi contenuti”: ecco, un sistema completo + i suoi contenuti, come utopia, ovvero come un quid non ancora raggiunto ma come modello completo (metodo + contenuti) da perseguire. E se tutto ciò vi pare poco … Dice … ma che c’azzecca quel titolo “SpA e Politica”? C’azzecca, c’azzecca, perché io, da quando io sono un V.I.P. (Vecchietto In Pensione), dopo avere vissuto e lavorato una vita nelle SpA, ho iniziato a fare un poco di politica attiva e vedo la politica con occhi “da SpA”.

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Per inciso; non mi fraintendete: ormai solo le menti più arretrate affermano che obiettivo di una SpA sia il conseguimento del massimo utile di bilancio “a prescindere”. Tant’è che io, che non sono certo fra i più aggiornati ma nemmeno fra gli ultimi retrogradi, credo fermamente che l’obiettivo di una Spa sia la cresciuta delle persone che ci lavorano e di quelle con le quali esse si rapportano. Ma questa è un’altra storia.

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Statista

Dice: “Ma insomma, politica e Spa, che c’azzeccano? Ancora non ce lo hai detto anzi scritto”. Scialla raga, eccomi a voi, mi spiego. In politica talvolta si assiste a voltafaccia, a interventi non inseriti in alcuna strategia collettiva di lungo periodo (1), a interventi distruttivi di un sistema in fieri, animati solo da un tornaconto personale … della serie “così o così, altrimenti muoia Sansone con tutti i Filistei”, interventi privi di contenuti, tutte cose che in una SpA porterebbero al licenziamento immediato del manager di turno. Assito a invenzioni di nuovi strumenti politici (contenitori, partiti, movimenti) spesso mono-ideati dal creatore (con la “c” minuscola, per carità!) di turno, anzi, dal creaideatore di simboli che egli dichiara essere mirati – a prescindere dai contenuti – alla riunione del consenso di molti, ma di cui poi egli stesso si appropria trasformando il simbolo – che esiste solo in quanto proprietà di tutti – in una sua personalissima proprietà privata. Il che trasforma il simbolo da fattore di unione a strumento di divisione.

Le minoranze dissidenti:  io assimilo gli elettori votanti  e i politici eletti rispettivamente agli azionisti “proprietari” di una SpA e agli amministratori da costoro nominati per la sua gestione.  Orbene, gli amministratori di una spa non possono disattendere le decisioni dell’assemblea, pena il licenziamento. Analogamente, le minoranze in un sistema politico (contenitore, partito, movimento),  non possono pretendere di disattendere le decisioni della maggioranza: meglio se escono dal partito, ovvero se “si auto licenziano”.

Ora chiudo il cerchio del mio ragionamento: se una iniziativa politica è incompleta, priva di contenuti e per di più diventa strumento di divisione, essa ha tre volte fallito nel risultato tipico della politica, che è quello di dare risposte complete, concrete e di unire, riunire, rendere compatibili i diversi contributi. In una SpA un capo, per quanto animato dalle migliori intenzioni, non crea coesione e motivazione sotto di sè e per di più nemmeno si pone l’obiettivo di conseguire risultati di sistema e concreti, viene licenziato. In politica non sempre ciò avviene. Non avviene nemmeno quando la “scissione del pensiero” provocata dal creaideatore avviene a monte, a livello dei contenitori e a prescindere dai contenuti e dai risultati che altri – invece – stanno faticosamente realizzando.

3 – Scrivo

Scrivo il post che avete appena letto.

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(1) Alcide De Gasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni”

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TRENTO E TRENTINO IN BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Luglio, 2016 @ 5:36 pm

Detto altrimenti: bici-news                                              (post 2436)

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Trento

  • Una nuova tratta di pista ciclabile urbana.
  • Una vecchia  ferrovia (110 anni), quella della Valsugana. I suoi piloni.
  • Una bicicletta di mezz’età.
  • Il Bondone. Sullo sfondo.

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Trentino

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Alla fontanella è stata applicata una derivazione che sale, sale fino alle stecche dell’ombrellone e vi regala una rinfrescatina di acqua finemente polverizzata!

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Dove? Al Bicigrill di Nomi, il primo Bicigrill d’Italia, sulla pista ciclabile 15 km a sud di Trento!

 

 

 

Good bike everybody in Trentino Bykeland!

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CICLO CONCORSI IN REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Luglio, 2016 @ 8:25 am

 

Detto altrimenti: di che si tratta?                           (post 2435)

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downloadLe due Province Autonome di Trento e Bolzano hanno lanciato un uguale ciclo concorso: si registrano i km percorsi in bicicletta nella stagione in corso da parte di singoli partecipanti e delle relative categorie di appartenenza. Per iscriversi (gratuitamente, come è ovvio che sia) e partecipare basta “cliccare” in internet “ciclo concorso Alto Adige” o “ciclo concorso Trentino” e troverete il necessario.

Oggi sta “vincendo” l’Alto Adige: ecco i numeri loro/nostri:

  • Numero di partecipanti: 2.757/2.126
  • Km percorsi: 1.408.558/892.165
  • Kg di CO2 risparmiata: 255.569/161.874
  • € risparmiati: 414.116/262.296

 

Verso Cortina d'Ampezzo

Fiab Trento verso Cortina d’Ampezzo

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Perché questo divario? Semplice: perché il “ciclismo urbano” pesa molto e il Comune di Bolzano attua da anni una energica ed intelligente politica in favore della circolazione ciclistica: basta partecipare ad un loro bike-day: tutte le auto ferme, si gira solo a pedali! Noi della Fiab Trento da anni stiamo insistendo per portare a Bolzano, quel giorno, i nostri amministratori comunali: chissà, a forza di insistere, gutta cavat lapidem …

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Nel frattempo Fiab Trento è in testa alla classifica provinciale con 34.501 km percorsi seguito non proprio “a ruota” dal secondo, con i suoi 20.834 km.

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imagesPerché scrivo questo articoletto? Lo faccio nella speranza che sia letto anche da qualche nostro amministratore e comunque che le mie lettrici ed i miei lettori non ancora ciclisti si iscrivano a Fiab Trento (per farlo basta cliccare in internet). Non siete convinti? Ed allora nella casella qui a fianco (riquadro “Cerca nel sito”), sotto il mio curriculum, nella mia home page, scrivete “Fiab” e vedrete quante belle ciclo-pedalate facciamo. Ma sia chiaro, non di sole ciclo-pedalate vivono le donne e gli uomini “fiabbini” ma anche di cultura in genere, di rispetto per la natura e per il prossimo, per l’uso intelligente delle risorse, per la salute propria e altrui.

Ed allora mi resta solo da dirvi: joint us! Unitevi a noi, iscrivetevi a Fiab Trento: diverremo amici!

P.S.: volete maggiori info dirette? Il vostro blogger è il segretario dell’Associazione: che si potrebbe chiedere di più ad un blogger?

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LA FESTA DI MEZZ’ESTATE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Luglio, 2016 @ 6:08 am

Detto altrimenti: … dell’’Accademia delle Muse                             (post 2434)

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Metà sala: l’altra mezza è a destra dell’obiettivo

Su questo nostro circolo culturale privato trovate ben tanti post sul blog. Riassumo: sette anni fa la nostra Presidente Cristina … un’idea … ritrovarsi una volta al mese … ognuno esprime la sua arte/“arte” (con o senza virgolette) … due Accademici per sera … nell’intervallo si cena …. Dove? In casa sua. Con chi? Con gli amici e il passa-parola. Gli argomenti? Dicevo, ognuno esprime il suo. E la Musica? Sempre, visto che Cristina è cantante lirica e pianista. Quando? Ogni primo lunedì del mese, estate esclusa e poi Cris non è sola: spesso altri Accademici suonano (chitarra, fisarmonica, arpa, flauto indiano, fino a due anni fa violino – del compianto Ruggero- oppure invitiamo musicisti “ersterni”. Insomma, Musica sempre.

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Barbara e Patrik

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Maccome, ne sem deti …in estate nulla? Eh no, dice Cristina, c’è la festa di Mezz’Estate, tanto per non fare “raffreddare” i nostri entusiasmi. Raffreddare? Be’ di freddo proprio quest’estate ne abbiamo avuto abbastanza, tanto che ieri sera niente festa in giardino co ste goze che pioveva zo …

Mapoi, savè putei, avem dicovert che in estate Cristina compie i so’ ani e siccome che noi sem galantomeni, le fem i auguri de onomastico!

Ma al di là di questi tentativi di botanica di dialetto (che poi un talian come mi chissà quanti erori l’averà fati) mi piace evidenziare alcune sottolineature, nel senso che Accademia è:

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    Auguri, Cristina!

    innanzi tutto trovarsi e ritrovarsi, vecchie amici, nuove conoscenze che diventano presto nuovi amici. E poi dicono che i Trentini sono musoni, chiusi! Quando mai? Sapete quanti siamo? 100! Per fortuna nostra, di Cristina e della sua casa ad ogni riunione siamo circa 40 in media, sennò non ci staremmo.

  2. E poi, la bellezza di ciò che ascoltiamo: pittura, scultura, storia, costume, viaggi, sport, fotografia, libri … chi più ne ha più ne mette!
  3. Prosaicamente, l’arricchimento culturale nel senso che di molti argomenti prendiamo atto di “sapere di non sapere” e da quel momento invece “iniziamo a sapere”.
  4. Ancora, “L’angolo delle anteprime” nel corso del quale ognuno segnale le iniziative che egli stesso promuove al di fuori dell’Accademia o di cui è a conoscenza: una sorta di bollettino informativo-divulgativo.
  5. Non basta: l’Accademia è di fatto “gemellata” con altre importanti Associazioni: la  FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta (e lì siamo 227 soci!) e alcuni di noi hanno le due tessere, una reale (Fiab) e l’altra virtuale (in Accademia non vi sono formalità di sorta). Fattostassiè che spesso vi è un interscambio di presenze: musicisti che pedalano e pedalatori che fanno/ascoltano musica e tant’altro ancora!
  6. E poi l’Accademia è di fatto “gemellata” anche con l’Associazione Amici della Musica e il Conservatorio Bonporti di Riva del Garda (Presidenti, rispettivamente, i proff.  Franco Ballardini e Corrado Ruzza): infatti giovani musicisti rivani sono annualmente ospiti “suonanti” nella nostra Accademia qui a Trento!
  7. Last but not least, l’intermezzo eno-gastronomico, nel quale gustiamo il meglio della produzione delle nostre signore.
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Nientepopodimenoche Alfonso Masi!

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Ecco, questo è tutto raccontato multa paucis, ovvero molte notizie con poche parole che poi più corto è il post più viene letto. La chiudo qui con un Buon Anticiclone “Azzurro” a tutti, che dicono che Lui entrerà il 29 luglio a darci finalmente l’agognata Estate!

P.S.: ma ieri sera, cosa abbiamo fatto? Musica (pianoforte, chitarra, fisarmonica); canto; poesia dialettale; brani semiseri; altri, diciamolo pure, comici. Insomma, una serata dove l’allegria si è sposata alla cultura locale e non.

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DON LORENZO GUETTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Luglio, 2016 @ 7:12 am

Detto altrimenti: commemorato da Marcello Farina       (post 2433)

 

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Don Lorenzo Guetti

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Ieri, Vigo Lomaso, Giudicarie Esteriori, inaugurazione della sede della Fondazione Don Lorenzo Guetti, interviene Don Marcello Farina, Marcello per gli amici. Don Guetti, fine ‘800: per far fronte alla povertà ed alla disorganizzazione della povera gente, fonda la Cooperazione trentina e la prima banca cooperativa sul modello delle Raiffeisen tedesche: tutti partecipano sin dall’inizio alla costruzione di un bene che proprio per questo suo modo di nascere è definibile e definito tecnicamente come “Bene Comune” (una piazza, una via sono invece solo beni collettivi, pubblici).

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Marcello e il suo libro su Don Guetti

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Don Farina: “La maggiore carenza dell’attuale Cooperazione è non avere sollecitato e provocato la partecipazione della base … le attuali banche cooperative sono come le altre banche …” Io mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: è la solita storia del top-down e del down-top: anche la politica (così come la stessa fede) può essere somministrata dall’ “alto” o invece deve nascere come frutto di una libera ricerca e partecipazione dal “basso”?

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Don Milani: “I care”, io mi prendo cura di (tutti loro, i “miei” ragazzi”)

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Mancaffarlapposta ieri sera, al ritorno dalla biciclettata in Val Pusteria (v. post precedente), accendo la TV e vedo l’intervista a Marcello su quanto sopra. Altro canale, un film sulla vita e l’azione di Don Lorenzo Milani. Ed io che ero già un convinto ammiratore dei tre Don (due Lorenzi e un Marcello!): ottima conclusione della giornata!

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P.S.: il quarto  “Don” che ammiro è Don Giuseppe Grazioli del quale potete leggere nel mio post del 1 dicembre 2012. Ma questa è un’altra storia e poi  Don Grazioli ha già un post tutto suo, a lui dedicato …

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VAL PASSIRIA CON LA FIAB

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Luglio, 2016 @ 6:13 am

Detto altrimenti: anche in visita alla casa natale di Andreas Hofer   (post 2432)

 

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Non siamo andati in Val Passiria per quello specifico motivo, né durante la gita se ne è molto parlato. Tuttavia nel momento di scrivere queste righe mi sono ravveduto: su Andreas Hofer trovate molto in internet. Io osservo solo che talvolta chi si espone molto per una causa, alla fine può essere “sacrificato” proprio dai suoi, se questi hanno fatto la pace con il nemico. Probabilmente è per questo motivo che nella politica odierna (anche locale!) si adotta il “mai di dire mai” perché … “non si sa mai” (tuttavia sia chiaro alle mie lettrici ed ai miei lettori che io faccio il tifo per tutti gli Andreas Hofer di questo mondo!).

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Seconda particolarità: per le giornate dal 22 al 24 luglio noi Fiabbini avevamo programmato una gita al Lago Chiemsee in Baviera, poi soppressa per indisponibilità degli hotel ad accogliere la nostra comitiva per solo due notti. S’era quindi pensato di sostituirla con una gita a Monaco di Baviera, cosa che non s’era fatta per recuperare la gita in val Passiria a suo tempo soppressa causa cattivo tempo. Monaco: saremmo bastati sul luogo della strage al centro commerciale!

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Bellezze: 1) al bagno …

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Il resoconto della gita, ottimamente riuscita: al nostro arrivo a Merano con il pullman condotto dall’ottimo autista-ormai-amico Piero, ci aspettano tre colleghi bolzanini: Fabio e gentile signora Oriana e la simpatica Sara che ci conducono all’ “attacco” della salita attraverso le più belle strade della città. Durante la salita, breve sosta presso un gradevole complesso bar-alberghiero un poco distaccato dalla pista ciclabile. In prossimità di S. Leonardo, sosta al laghetto del percorso Kneipp.

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… 2) sul ponte del Passirio …

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Indi liberi tutti fino alle 14,00 quando si rientra: circa 42 km fra andata e ritorno, la metà in salita, quasi tutto su sterrato. 350 metri di dislivello, quattro brevi “strappi” all’8 %. In discesa prestare qualche attenzione al ghiaino, tutto bene … tranne una lieve scivolata di un’amica: evvabbè, sono rischi del mestiere! Tuttavia il ghiaino un risultato positivo l’ha ottenuto: quello di farci rimanere disciplinatamente in fila indiana, tanto da sembrare una comitiva di tedeschi!

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… 3) sul ponte di Merano …

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A Merano attraversamento dei vicoli e della strada principale, quindi al pullman che ci conduce alla Forst per una meritata birra. Partenza programmata, ore 18,00. Su richiesta di tutti anticipata alle 17,00.

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… 4) fra le albicocche meranesi!

La valle? Splendida, solo qua e là ci è apparsa forse un po’m troppo “aggredita” da nuovi complessi alberghieri, ben realizzati, s’intende, ma sempre un po’ troppo “voluminosi” per non correre il rischio di spoetizzare l’ambiente. Pensate un po’ che di sti ani, ovvero 50 anni fa, là dove ora ci sono meleti, v’era una selva di salici bianchi e che popolavano le anse del fiume, luogo nel quale i ragazzi d’allora erano soliti ritrovarsi per vivere avventure salgariane (notizia Fabio, Fabio che con la nostra Renata ricorda come in quel punto vi fosse un’ansa balneabile, in quell’altro una semplice trave gettata di traverso per consentire la traversata del corso d’acqua!). E se dove c’erano i salici oggi ci sono i meleti, dove c’era il fieno ora ci sono campi da golf!

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Finalmente! Una volta tanto tutti ordinatamente in fila … tedesca!

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Altra “nota notevole”: passiamo accanto ad una falegnameria industriale (Gen. Legno Passiria). Stava fallendo, i suoi dipendenti la rilevarono con il contributo della provincia ed ora è la migliore del settore! (altra notizia Fabio!).

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Qui a fianco: se qualcuno fora, cade, ha un salto di catena, si attarda: nessun problema! C’è il nostro Francesco che risolve tutto, la nostra “scopa” in coda alla comitiva! Grazie, Francesco!

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Perché no?

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Sul pullman del ritorno Adriana informa della festa popolare a Graumo (Val di Cembra) di sabato 6 agosto, ed io stesso sulla successiva pedalata di domenica 7 agosto in val Concei, Laghi di Ledro e d’Ampola e a Riva del Garda. Alle 18,00 siamo a Trento. Alla prossima, dunque e …. joint us, unitevi a noi, iscrivetevi alla FIAB! Basta cliccare “Fiab Trento” e in internet trovate tutto ciò che serve …. dai, cosa aspettate?

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CONGRESSI E CORTEI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Luglio, 2016 @ 5:50 am

Detto altrimenti: ve ne sono di due tipi                                                 (post 2431)

  1. Tutti i partecipanti hanno la stessa bandiera, lo stesso cappellino, la stessa idea in testa: quella del “capo”.
  2. Ognuno si è organizzato come può, ha confezionato il suo vessillo, il suo cappellino. Ognuno ha la sua propria idea e la confronta con quella del “capo”.

Io preferisco il secondo tipo.

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MAMMA LI TURCHI – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Luglio, 2016 @ 5:55 pm

Detto altrimenti: qualche riflessione di contorno …   (post 2430)

UE: “Rispetta i diritti umani. Se introduci la pena di morte si interrompono le trattative per l’ingresso in UE” . Mi chiedo: ma se non introduce la pena di morte e “si limita” a torturare che si fa?

D: interrotta ogni trattativa di ingresso in UE.

USA: “Rispetta i diritti umani”.

Il gran capo: “Manifestazione contro di me? Autorizzata, tanto molti saranno spaventati e quei pochi che ci andranno, li filmiamo”.

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A LEZIONE DI CICLO PEDONALE -1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2016 @ 3:18 pm

Detto altrimenti: in assenza di norme del codice della strada, un po’ di ragionevolezza da parte di tutti     (post 2429)

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Bici-barca: in questo caso  il problema non si pone

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Biciclette e pedoni: una convivenza non sempre agevole. Dice … “I pedoni hanno sempre la precedenza”. Ma cerchiamo di essere più precisi: immaginate una autostrada sulla quale viaggino auto a 30 kmh e auto a 210 kmh, sulla quale le auto più lente “abbiano la precedenza” e si sentano autorizzate, senza preavviso alcuno, a

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  • non procedere sulla corsia di destra (sinistra, per i pedoni in ciclopedonale);
  • fermarsi o procedere a cavallo delle due corsie nell’unico senso di marcia;
  • invertire improvvisamente il senso di marcia;
  • cambiare improvvisamente corsia di marcia.

Questo è quanto spesso fanno i pedoni a 3 kmh rispetto alle biciclette a 21 kmh, fra l’altro  occupando la pista ciclabile anche quando a fianco vi è una apposita pista pedonale. Ora, vi è una norma dell’attuale codice della strada che sanziona i pedoni che con la loro sosta ostruiscano il marciapiede! Ed allora, a maggior ragione, provvediamo a regolare questo aspetto anche sulle ciclopedonali!

Ma ce n’è anche per i ciclisti, i quali spesso

  • non viaggiano in fila indiana;
  • interpretano la pista ciclopedonale come una pista di allenamento per il km lanciato;
  • non utilizzano il campanello;
  • quando sono in comitiva e il capofila si ferma, tutti gli altri fanno “mucchio”.

E allora, che fare? Andiamo tutti (io compreso, naturalmente!) a lezione di ciclopedonale: saremo  più informati, consapevoli, rispettosi, prudenti. Semplice, vero?

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