LA POLITICA DEI CONTENITORI DALL’ALTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2016 @ 8:55 am

LA politica DEI CONTENITORI DALL’ALTO

Detto altrimenti: … anziché la POLITICA dei contenuti dal basso   (post 2568)

(THE DAY BEFORE il risultato referendario)

E ci risiamo. Dice taluno (il solito taluno): “I partiti devono riposizionarsi, cambiare nome (1)”. Ma no? Davvero? Ne sentivamo proprio il bisogno, molto di più che creare posti di lavoro, rendere sicuro il nostro territorio, accogliere i profughi, far rientrare i cervelli fuggiti, assistere gli anziani, migliorare il turismo, rilanciare l’industria e l’agricoltura, etc.. Molto di più.

Riporto qui un post su FB a firma del Prof. Michele Andreaus:

“Ma il cambio di passo in politica si basa sull’ennesimo cambio di nome (1), sull’ennesima dichiarazione del coinvolgimento dal basso dell’elettore (quando lo dicono faticano a non ridere) e gli stessi nomi degli ultimi 25 anni? Stesse facce, meno capelli, un po’ di pappagorgia? E’ questo il cambio di paradigma? Un po’ di pinguedine e via? Son perplesso …”

download-1

Non è più il tempo delle favole, delle zucche vuote trasformate in una carrozza…

La politica delle solite oligarchie mascherate da democrazie praticate come “potere sul popolo” e non come invece dovrebbe essere: “potere del popolo”. Oligarchie che cercano in tutti i modi di continuare ad essere indifferenti all’esito delle votazioni democratiche, siano esse politiche, di partito, di qualsiasi assemblea. Oligarchie che si organizzano in antri reconditi, tramano segretamente, trasversalmente, fino a quando, però, sono costrette ad uscire allo scoperto e a dichiarare “i partiti devono riposizionarsi; devono cambiare nome perché nomina sunt substantia rerum (1) ; devono andare oltre, etc.”. Andare oltre cosa? Oltre le delibere democraticamente assunte dai congressi, dagli organi ufficiali dei partiti? Oltre le regole degli statuti? Oltre il rispetto del mandato politico ricevuto? E qui però casca l’asino … e qui “il re è nudo”, e qui – scrivo all’inizio della giornata referendaria che stabilirà se a Roma dal Trentino potranno andare tre (se vince il SI)  o sei-sette parlamentari (se vince il NO): that is the question: to be or not to be … in Rome or in Trient – e qui vedremo come la politica dei contenitori si organizzerà per distribuire “posti di lavoro” assai ben retribuiti.

Nel frattempo c’è anche – per fortuna – chi pratica un’Altra Politica, quella con la P maiuscola, quella che ha vinto congressi, ha girato per le valli, ha ascoltato la gente, ha raddoppiato il numero degli iscritti, ha azzerato il debito del partito, rispetta regole, leggi e statuti. Quella che non “esige di vincere” ma esige chiarezza, rispetto delle regole, rispetto del voto dei cittadini, autonomia del pensiero di ognuno; quella che è propositiva di soluzioni concrete a problemi concreti; quella che non gode di appannaggi ma investe (anche denaro) del suo. Insomma, quella della democrazia, autonomia e legalità vere. Non solo di facciata. Quella sempre pronta a rispettare le idee altrui e a confrontarsi a livello della “maggioranza dei voti” e non a livello della “maggioranza del potere”. Vedremo cosa succederà …

… THE DAY AFTER IL REFERENDUM

(1) i nomi sono la sostanza delle cose? Ma no dai che ormai le parole (che secondo Don Milani dovrebbero essere pietre) oggi –  purtroppo – sono usate proprio per non farti capire la verità … dai, accà nisciuno è fesso … E poi quel tale Dante scriveva che i “nomi sono la conseguenza delle cose”: effetto, non causa o sostanza … dai … a chi volite far fesso, signurì?

.

.

 

Comments Closed

NATALE IN FUGA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Dicembre, 2016 @ 7:45 am

(proseguo nei miei “post natalizi”)

Detto altrimenti: … dalla guerra, dalla tirannia, dalle malattie, dalla fame dall’assenza di un futuro     (post 2567)

Giacomo Leopardi distingueva i selvaggi dai barbari: selvaggi erano coloro che non avevano omologato la propria cultura a quella “nostra” (notate che parlo di “omologazione alla nostra cultura ” e non di “raggiungimento del nostro livello di cultura”, ma questa è un’altra storia). Barbari invece erano per il Leopardi coloro che da un modello di cultura “moderna”, basata sul dialogo, l’ascolto, la reciproca comprensione, la pacifica convivenza, la condivisione, le regole della democrazia, erano retrocessi allo stato primitivo, ovvero – e qui sono parole mie – selvaggi di ritorno. Ecco, oggi purtroppo siamo di fronte a forme di barbarie: interessi egoistici macropolitici; dittature; colonialismi all’antica e in forme moderne (multinazionali); enorme disuguaglianze sociali a livello planetario, stanno producendo nel mondo milioni di vittime. Ma sono gli “Altri” a morire, non noi. Ed allora …

E gli Altri?

E’ solo per caso che vivi

in questa tua piccola

ingiusta

riserva di gioia

che invano

a te stesso

ed agli Altri

vorresti celare.

downloadE gli Altri

(son tanti)

innalzano voci

a incidere il marmo

di un mondo

che ha chiuso le porte

per non farli entrare.

images-1

Dopo quelli della prima guerra mondiale e quelli dei campi nazisti, ecco i reticolati di ultima generazione

E gli Altri

(son tanti)

percorrono tristi

usuali sentieri di morte

e dolore

insieme a speranze

lacerate da scogli

che strappan dal cuore

brandelli di fede

e di futuro.

images

Oggi Pellizza da Volpedo avrebbe dipinto così il suo famoso quadro

E gli Altri

(son tanti)

seguono muti la rotta

di chi li precede

e guardano avanti

ben oltre quel liquido muro.

 

(Son tanti)

il tuo sguardo li vede

e subito tendi la mano

a chi ti è vicino

e un poco lo aiuti

nel suo lungo

insicuro

cammino.

 Ma gli Altri

(son tanti)

a quale destino?

 

Gli Altri guardano avanti, cercano di “vedere un futuro, avere un futuro”. E’ della nostra cultura il “guardare avanti, l’andare oltre”. Ma … a ben pensarci, ha ragione la cultura cinese che dice che per progredire occorre guardare indietro: infatti solo il passato può essere esaminato, rivisto, ripensato: il futuro è invisibile. Orbene, se gli Altri, disperati come sono, “guardano avanti”, noi occidentali dobbiamo “guardare indietro” e analizzare le cause che hanno innescato i micidiali processi attuali. E molte di queste cause sono riconducibili a nostri comportamenti: il colonialismo e gli interessi delle multinazionali.

 

Comments Closed

POLITICA, DEMOCRAZIA, GOVERNI TECNICI E POLITICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2016 @ 9:23 am

Detto altrimenti: multa paucis, molti concetti con poche parole (post 2566)

Polloi, i molti: polis, la città, il luogo dei molti; politica = aggettivo sostantivato che presuppone un sostantivo, la archè, l’ “azione capace” (di agire per la polis).  Ma fare politica … come?

  •  Ridurre la politica alla organizzazione degli strumenti con i quali poi NON si fa la Politica Vera? (Democrazia come potere sul popolo, per perseguire obiettivi personali), oppure …
  • … fare Politica Vera, ovvero operare scelte di fondo e farle realizzare dall’esecutivo? (Democrazia come potere del popolo).

Io la vedo come segue:

  • i cittadini si esprimono;
  • i partiti politici – previsti dalla Costituzione – fanno sintesi e decidono;
  • l’Esecutivo esegue.

Tuttavia frequentemente questo processo è inquinato

  • dalla “inversione termica della democrazia” ovvero, decide tutto l’esecutivo; l’esecutivo cerca l’approvazione della politica o fa entrambi le due cose: politica e governo; i cittadini stanno a guardare (le oligarchie del potere sono indifferenti agli esiti elettorali);
  • dalla mancanza del vincolo di mandato;
  • dalla mancanza di democrazia interna dei partiti;
  • dal fatto che tutti gli ultimi nostri governi sono tutti tecnici, nel senso che i vincoli della finanza pubblica impediscono loro di operare e realizzare scelte di fondo, ma consentono loro solo di stiracchiare di qua e di là la coperta … tecnicamente, appunto!

D’accordo o memo su quanto sopra, l’importante è avere posto il problema e se mi sbaglio … mi corrigerete!

 

 

Comments Closed

NATALE DI GUERRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2016 @ 8:31 am

Detto altrimenti: amiche, amici, perdonate la mia invadenza, ma mai come quest’anno sento il Natale per quello che è, per quello che deve essere e cioè un “Natale per gli Altri. Ed allora ho riadattato una mia vecchia poesia che avevo scritto anni fa, per un altro Natale, al ritorno dalla Bosnia dove mi ero recato subito dopo la guerra, per dare una mano. Tutta in caratteri minuscoli, senza punteggiatura … capirete … il protagonista non ne ha avuto il tempo … vorrete scusarlo …   (post 2565)

 Che questo sia un Natale contro tutte le guerre: Siria, Africa, etc …

“Natale 2016, di guerra purtroppo”

la testa schiacciata

la bocca ricolma

di sangue e sudore

nessuno richiude la mia ferita

di luce

del giorno che fugge

nemici colpiscon da terra

amici dal cielo

vicino al mio viso

wp_20161127_004        (da voi in Italia)

senza ricordi

che altri le possan rubare

un’ape

sugge il suo fiore

mentr’io respiro il sapore

di guerra

è freddo

il cuscino di terra

mi copre soltanto

la voglia del tempo

download

              (in Siria, da me)

un’ape d’acciaio

precipita al suolo

un miele che incendia

svanisce il frastuono

no

non cambiate canale

…

è Natale

perdono

i tanti

che han regalato

gioielli di piombo e di fuoco

ad un corpo

ormai di nessuno

ed esco di scena

i piedi in avanti

in silenzio

da solo

 

Comments Closed

IN ATTESA DEL S. NATALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2016 @ 7:56 am

Detto altrimenti: “Il canto di Natale di Trento al Fersina”     (post 2564)

Gentili lettrici e amici lettori, da oggi alterno ai miei soliti post alcuni scritti sul Natale, in prosa o in versi. Si tratta di edizioni 0 riedizioni di mie antiche “produzioni” da vile meccanico della letteratura e della poesia… ma l’importante è provarci, non vi pare? Il “numero zero” di questa mini serie è dedicato al fiume Fersina, “la Fersena” in dialetto, (Bersn, in lingua mochena) l’affluente urbano di sinistra dell’Adige, che suo tempo scendeva più diretto in città ed il cui corso è stato deviato dall’Austria per evitare le alluvioni nella zona delle Ghiaie, deviazione a mezzo di un robusto bastione sul quale oggi si trova il Viale Trieste. Inoltre, deviando a sinistra orografica la Fersena e a destra orografica l’Adige, l’Austria ampliò l’area urbana vivibile della città nel suo centro.

Da internet si apprende: “Il torrente Fersina nasce dal Lago di Erdemolo (mhn. Hardimblsea) a 2036 m al margine occidentale della catena del Lagorai, scorre nella Valle dei Mocheni (Bersntol), lambisce la Valsugana (dalla quale è separato dalla Sella di Pergine) e qui riceve da destra il torrente Silla (proveniente dall’altopiano di Pinè) quindi dopo aver percorso una profonda e spettacolare forra (l’Orrido di Ponte Alto), attraversa la città di Trento dove sfocia nell’Adige. La sua lunghezza complessiva è di 37 km mentre la sua portate media (registrata presso l’idrometro di Canezza) è di 3 m³/s. Le sue acque sono utilizzate a scopi irrigui”.

 Ma ecco la poesia (le foto sono mie tranne la pesca dell’airone che è di Luigi Zullo)

neve-sul-fersena

Nevegada!

Sei vivo.

Mi parli col suono di luce

dei tuoi mille occhi di rivo

splendenti nel verde.

Dapprima

mi sembri annoiato

nel lento rigiro

che sempre conduce

al tuo limitato infinito

eletta dimora

di anatre urbane

4-copia-di-imgp0019-300x2251

A pesca (tecnica base)

ed aironi

in morbide anse di steli

ov’acqua

fra ‘l fiore che odora

con tenue sospiro si perde.

Ma ecco

improvviso

uno slancio

al pari del cervo brunito

che hai visto saltar le tue rive

img_0841

Altra tecnica di pesca …

braccato dal cane

ed hai ristorato

offrendoti invito alla sete

ed alle corse un po’ schive

del giovane re incoronato.

Ancora …

hai negli occhi il ricordo

di una prudente marmotta

del falco

che lento

si libra nel cielo in agguato …

di un movimento …

di vita che lotta …

di tenero nido violato.

Tu nasci ove aria rinfresca.

wp_20130927_003

Fersina fiorito

Poi …

scendi la cima

scoscesa di valle tedesca

qual liquido velo nuziale

che adorni la Sposa Atesina

e rechi in pianura

la figlia del suolo innevato

i fulgidi pesci d’opale

img_2478

E a valle … il Bondone!

il tenue lenzuolo

che dona ristoro all’arsura

di ninnula cuna

il manto di brezza

che stendi alla luna

ed olezza.

E dolce assopisci il bambino

cantandogli la ninna nanna

che i monti ti hanno affidato.

.

 

.Tu sei Poesia

il capolavoro scolpito

img_2476

L’inchino

del grande Pittore Trentino

che ascolto

rapito all’oblìo

insieme alle fronde

degli ippocastani

che sopra le spalle

ti fan capolino ondeggiando

e curioso

protendono il volto

sull’armonioso spartito

del tuo gorgoglio.

img_2483Ma ora prosegui il tuo viaggio

e mentre ricevi altre sponde

le mie vecchie mura imperiali

riflesse

ti rendono omaggio

più belle pe’ i grandi regali

che porti di piccole onde

ai nostri Natali.

                 La tua Città

.

.

Comments Closed

PICCOLE MOSTRE CRESCONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2016 @ 1:45 pm

Detto altrimenti: … mostre di poesie, pitture, fotografie …   (post 2563)

.

wp_20161201_005.

Trento. Via Dietro le Mura B (mi raccomando quel “B”!). Negozio di parrucchiere per uomo e per donna. Nel retro, una saletta ospita mostre dell’arte varia della clientela. Una sorta di piccolo circolo culturale, di luogo di incontro e di “comunicazione”, nel senso che attraverso i loro lavori, gli “espositori” parlano con i visitatori, prima o dopo il taglio dei capelli.

.

.

.

wp_20161201_001.

Negli ultimi anni io ho esposto poesie di Natale e fotografie “in bici”. In bici? Ecco che una volta ci ho incontrato Gipo Simoni, il due volte (quasi tre) campione del Giro d’Italia!

.

.

immag1098.

.

.

Conoscendo la mia passione per la bicicletta i miei amici mi ci hanno presentato: foto ricordo e depliant con dedica: “Al collega Riccardo” (collega? Uaoo!).

.

 

.

.

 

wp_20161201_002

.

Da oggi sono esposte -per  il periodo natalizio – altre foto, di tipo diverso, … ovvero “a vela”. Chissà se vorrete andare a vederle … In ogni caso, grazie!

Il vostro blogger

.

.

.

2 Comments »

NON DI SOLO REFERENDUM VIVE L’UOMO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2016 @ 7:40 am

Detto altrimenti: ma anche di bicicletta e musica       (post 2562)

30-nov-2016-1.

Ieri. Dovevo “scendere” a Riva del Garda. Già, sono uno dei dirigenti dell’ Associazione Amici della Musica (Presidente Franco Ballardini) che da 60 anni organizza concerti. E ieri sera avevamo nientepopodimeno che gli archi dell’orchestra regionale Haydn. Si va. Arrivo a Riva alle 11,00. Sole, caldo (8 gradi) … quant’è che non pedalo? 27 giorni, a causa del freddo e della pioggia a Trento e dell’operazione alla cataratta (si riguardi, i primi tempi!). Che faccio? Dai che una pedalata ci sta. Solamente … dopo tanta inattività? Be’… utilizzo la bici con pedalata assistita, anche perchè per arrivare al Lago di Cavedine ci sono alcune salitelle di cui una al 20%. Detto fatto. Parto alle 11,30, arrivo fino a Sarche e ritorno. 50 km mica male, per un diversamente giovane come me!

.

.

wp_20161130_004Sera. Concerto presso il Conservatorio Bonporti. Gli archi + il fagotto di Flavio Baruzzi e la tromba di Bertold Stecher. Maestro Concertatore, Stefano Ferrario.

Anticipate da una prolusione del Professor Franco Ballardini, musiche di Anton Webern (1883-1945, Langsamer Satz; e di Paul Hindemith (1895-1963, concerto per tromba, fagotto e archi). Entrambi  dell’ultimissimo romanticismo …

Seconda parte: Luigi Boccherini (1743-1805,” La musica notturna a Madrid”, in onore della città nella quale Boccherini ha vissuto molto). Sicuramente più facilmente comprensibile e gradibile da persone come me, semplici “amanti” e molto meno “conoscitori” della Musica.

wp_20161130_010.

Da ultimo, Edvard Grieg (1843-1907), Suite in sol maggiore op. 40 “Dai tempi di Holberg”, ovvero di 200 anni prima. Un tuffo aggiornato nella musica del ‘700.

Applausi a non finire!

.

.

Prossimo appuntamento: 8 dicembre ore 18,00 Chiesa Arcipretale di Arco, Concerto dell’Immacolata eseguito dalla Camerata Musicale Città di Arco, M° Giorgio Ulivieri. Non mancate!

.

.

 

Comments Closed

REFERENDUM SI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2016 @ 7:07 am

 Detto altrimenti: palestra per l’intelligenza                           (post 2561)

downloadCera una volta un giovane … che frequentava il corso AUC-Allievi Ufficiali di Complemento. Il Capitano (Cap. Severini, oggi sarà generale!) chiese: “Allievo, mi parli dell’utilità del servizio militare”. La risposta fu: “Occorre distinguere fra utilità per lo Stato e per l’individuo; in assoluto e in relazione ad altro impiego del tempo”. Il capitano disse: “Bene, mi piace ..”. Suonò la campanella del fine lezione e la cosa finì lì. Oggi quell’ex giovane cerca di riflettere in merito alle discussioni circa il SI-NO al prossimo referendum costituzionale. Al riguardo egli osserva:

  1. Chi dice di votare no perché si tratterebbe di una cattiva revisione, di fatto sta cercando di evitare agli avversari – coloro che l’hanno proposta questa revisione – di commettere un errore. Allora mi chiedo: non è strano che l’avversario cerchi di non farti sbagliare?
  2. Ancora: la discussione avviene su diversi terreni di “scontro”:
    1. Il premier è spocchioso si-no …. Ma che? Ce lo dobbiamo sposare?
    2. La riforma è utile ma non è la migliore, anche perchè il meglio è nemico del bene.
    3. Esame del merito o scontro di retori? Retorica per ostacolare il merito?
    4. Confronto (inammissibile, n. d. r.) fra i fatti proposti e le parole circa la promessa di futuri fatti migliori.
    5. Confronto (v. sopra, al n. 4) fra i contenuti del provvedimento e quelli dei titoli dei giornali o fra i contenuti  le affermazioni generiche dei negazionisti (che spesso non sanno andare oltre).
    6. Manca il vincolo di mandato, ma chi la eccepisce non propone innanzi tutto l’abolizione del voto segreto.
    7. Il parlamento l’ha approvata sei volte ma ora alcuni ci hanno ripensato.
    8. E’ l’occasione per provare a migliorare il Paese o per strumentalizzare l’evento a guadagnare voti?
    9. La riduzione dei costi della politica sarebbe minima … ma intanto si inizia!
    10. Schiavi di un’UE che cerca di non farci abbandonare da chi investe nei nostri titoli del debito pubblico? Sono quelli i nostri veri padroni!
    11. Riforma proposta da un governo tecnico? No, è tecnico il governo che stante la limitata disponibilità finanziaria dovuta all’elevato livello dell’indebitamento, può operare solo piccoli interventi (tanto per non affondare!) e non vere e proprie decisioni politiche circa il futuro del paese. Tecnico quindi, sia che sia eletto dal popolo o meno.
    12. A volte ritornano, e ritornano cercando consensi con il distruggere una riforma che nei venti anni del loro governo non si erano provati a fare. E ne avremo fatto anche a meno, di questo ritorno. Ma già .. si sa .. ora che c’è Trump … anche qui taluno vorrebbe diventare un Tramp … olino (sia pure piccolo piccolo rispetto all’originale)! Rispetto a chi offre 500 euro ai diciottenni perché li spendano in cultura, costui alle diciottenni dava molto, molto di più! Ce lo siamo dimenticato?

Comments Closed

REFERENDUM COSTITUZIONALE? EBBENE, SI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Novembre, 2016 @ 6:16 am

Detto altrimenti: non lasciamoci strumentalizzare dall’incoerenza, dalla superficialità, dall’opportunismo politico!   (post 2560) (sull’argomento, si vedano anche alcuni post recenti)

Dice … se voti SI, se approvi la riforma, dai ragione a Renzi che ha reso il l’Italia “schiava dell’UE”. Dico: eh NO, ragazzi miei, scialla, calma! A questa affermazione, ma solo in questo caso, dico NO. Infatti:

  • download

    Non proprio così, bensì fate una croce sul SI!

    il nostro indebitamento pubblico è molto elevato;

  • dobbiamo evitare di spaventare le istituzioni finanziarie internazionali che a scadenza ri-sottoscrivono i nostri titoli;
  • queste istituzioni sono i nostri veri “padroni”, non l’UE che ci invita e impone di contenere il debito;
  • in questa situazione ogni governo, anche se “politico” può fare solo interventi tecnici, stiracchiando di qua e di là una coperta molto corta;
  • per uscire da questa situazione, dobbiamo semplificare l’apparato, renderlo trasparente, riposizionare le priorità, far funzionare governo e parlamento (basta con le decine di migliaia di emendamenti alle leggi!
  • Le modifiche della Costituzione previste dalla proposta sottoposta al referendum dei cittadini si muovono in questa direzione. Infatti:
  1. La riforma NON tocca i valori fondamentali della Costituzione, quelli che la fanno definire “la più bella del mondo! Le modifiche riguardano solo la parte seconda, quella “organizzativa”, che necessita un aggiornamento.
  2. I principi fondamentali della riforma sono stati proposti e sostenuti da quasi tutti i partiti nel corso della prima parte della discussione (molti degli attuali oppositori hanno votato la riforma nel corso delle prime due/tre letture!).
  3. I futuri senatori saranno eletti dal popolo in maniera diretta: infatti sdaranno consiglieri regionali (scelti con le preferenze personali!) o sindaci (scelti con preferenze personali!). Una rappresentanza addirittura più democratica di quella prevista per i deputati, scelti dalle segreterie dei partiti grazie all’ordine di inserimento nelle liste…
  4. I futuri senatori saranno in numero molto inferiore agli attuali e NON saranno pagati!
  5. La riforma non apre la strada ad un aumento dei poteri del Presidente del consiglio, che restano invariati rispetto al testo in vigore. Inoltre è previsto uno statuto delle opposizioni che avranno nuovi diritti!
  6. La riforma riduce il delirante contenzioso tra Stato e Regioni sulle competenze “miste”, riducendone il numero.
  7. La riforma accelera l’iter delle leggi, non solo perché elimina il passaggio plurimo dei testi da una camera all’altra in caso di difformità anche di un solo aggettivo, ma soprattutto perché (e non lo dice nessuno, chissà perché) elimina il tempo morto tra l’approvazione da parte della camera e quella successiva da parte del senato! Non è il “ping pong” il problema, è il doppio passaggio (possono trascorrere poche settimane, ma a volte molti mesi o anni prima che il senato metta in calendario una legge già approvata dalla camera).
  8. Non possiamo accettare che i FATTI della proposta referendaria siano contestati con le PAROLE di chi dice: bocciamo questi fatti, poi io farò meglio.
  9. Con il NO, a chi è posto a governare si contesta il fatto che … cerchi di governare!
  10. Con il SI non si esprime un voto politico, bensì un voto di democrazia.

Grazie per avermi letto

P.S.: se volete votare SI, fate una croce sul simbolo SI. Se volete votare NO, cancellate con rabbia il simbolo SI con una crociaccia sopra, ben calcata, che si capisca il vostro stato d’animo!

 

Comments Closed

SI SI … NO NO … NO NO … SI SI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2016 @ 3:49 pm

Detto altrimenti: il referendum come una vecchia canzone anni ’50    (post 2559)

“… Si si, no no, no no si si, noi donne belle siam così, che per un po’ diciam di no, ma poi finiam per dir di si … Andiamo corriamo, la vita è una gioventù; il tempo che abbiamo se passa non torna più …”

Sono le parole banali di una canzonetta trasmessa dalla radio del dopoguerra. Ecco, io spero proprio che oggi quelle novelle “donne belle” (belle si fa per dire!) dei molti nostri parlamentari e di chi li segue, alla fine finiscano per dire (scrivere) di SI sulla scheda del referendum costituzionale.

download

“Vabbè, ma solo a condizione che 

Infatti, si tratta di una storia che parla da sola. Inizia nell’aprile 2013, quando il parlamento italiano ha toccato il fondo della propria inconcludenza, non riuscendo ad eleggere il Presidente della Repubblica. I rappresentanti dei maggiori partiti vanno con il cappello in mano da un Vecchio quasi novantenne pregandolo di accettare il reincarico. Questi a malincuore accetta, a condizione che il parlamento si impegni a fare le riforme che impediscano il ripetersi di situazioni analoghe. E’ qui che i perlamentari toccano il massimo del ridicolo: di fronte ad un Presidente molto severo che li redarguisce, costoro applaudono calorosamente!

A portare avanti le istanze del vecchio Presidente della Repubblica è un giovane Presidente del Consiglio, che con grande determinazione e superando non pochi ostacoli interni al suo stesso partito, riesce a concordare con buona parte dell’opposizione una riforma della Costituzione.

Questa riforma, che ha come primo obiettivo la governabilità del paese e cerca di superare anche altri ostacoli al funzionamento ed alla correttezza delle istituzioni, viene approvata con ben sei votazioni, tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.

Se non che, improvvisamente, per un motivo che con la riforma non c’entra per nulla, una parte della coalizione si sfila. Il giovane primo ministro prosegue caparbio sulla sua strada e miracolosamente la porta al giudizio popolare. Chi vogliamo promuovere, il Vecchio ed il Giovane, due “testardi” Presidenti, oppure gli inetti e ridicoli parlamentari che invitano a dire no ad una riforma che per ben sei volte hanno approvato in Parlamento?

.

.

Comments Closed