TRAMP-OLIN, TRAMP-OLIN, VIVA TRAMPOLIN!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2017 @ 6:25 am

Detto altrimenti: per fare un tuffo nel … peggiore passato!   (post 2628)

VIVA TRAMPOLIN? SI, INFATTI … Dionigi, feroce tiranno di Siracusa, venne a sapere che una vecchietta pregava ogni giorno per la sua salute. La fece condurre al suo cospetto e le chiese come mai lei – unica fra tutti – pregasse per la sua vita e non – come faceva tutto il popolo – per la sua morte. La vecchietta rispose: “Prima di te avevamo un tiranno crudele. Alla sua morte venisti tu, molto più crudele del tuo predecessore. Ora io prego per ritardare al massimo la venuta del tuo successore (Pence, n.d.r.), che non abbia ad essere peggiore di te”.

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Un tuffo dal trampolino può finire anche in “panciata”

Le pantofole della nonna … le cose più vecchie che hanno;  l’egoismo fra due oceani, la cosa più nuova. Chiudere invece di aprirsi significa comprimere. Comprimere una molla che prima o poi sfuggirà dalla presa delle dita e ferirà il “compressore”.

Dice … ma sono venuti a salvarci dal nazismo … Si, certo, per evitare che la guerra arrivasse in casa loro! Nessuno fa nulla per nulla, nemmeno un cane scodinzola se non gli fai una carezza o se non gli dai un boccone da mangiare.

Dice … ma il piano Marshall … Si certo, ancora li ringraziamo. Ma è stato anche per mantenerci nell’area occidentale come politica e mercato a loro “affine”, tipo USA e JET (F 35 docet). (Nessuno fa … v. sopra).

Dice … ma sei anti USA? Anti-questi-di-adesso … si!

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Ma dai … che hai copiato dal nostro Silvio … co’ ‘sta mania di firmare in diretta …!

Dice … ma il tuo pensiero? Il mio pensiero? Un’idea, un’utopia, un progetto: gli Stati Uniti d’Europa che, insieme agli USA, “imponessero” al resto del mondo il rispetto dei diritti umani, della natura, una equa distribuzione delle risorse. Ma ora, “grazie” alla Brexit e ai trampolini … abbiamo fatto un tuffo  in un nuovo, peggiore,  medio evo!

Dice … ma se Tramp (Tramp) cancella la globalizzazione, riporta il lavoro negli USA … Dico: bravo merlo! Lo sai che natura non facit saltus? Negli USA aumenterà il lavoro ma anche il prezzo dei prodotti, e nei paesi attualmente “canaglia” per via che non  rispettano i diritti umani e dei lavoratori, aumenterà la disoccupazione: quei poveri schiavi di fatto, oggi lavoratori pagati poco e sfruttati molto, “miglioreranno” (!) le loro condizione, nel senso che non saranno più sfruttati bensì … saranno disoccupati! Non sarebbe stato meglio che gli USA si fossero alleati con gli Stati Uniti d’Europa e – da consumatori e clienti assolutamente primari – avessero imposto a quei paesi il rispetto di quei diritti?

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“E’ venuto Sergio dall’Italia …” Ecco, anche questa l’hai copiata da Silvio che si rivolgeva a Barak e a Condoleezza…

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Non basta: Tramp (Tramp) ha vietato l’importazione di … “esseri umani”! L’ONU dichiara illegale la sua decisione. Il mondo protesta. Gli estremisti islamici si sentiranno legittimati a nuove stragi. E bravo Tramp (Tramp)! Si vede che sua moglie gli aveva detto di non farlo, e lui l’ha incenerita con uno sguardo della serie “che la tasa, che la piasa e, che la staga in casa”.

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Trampolin, Trampolin, viva Trampolin  … sembra quella canzonetta su Topolino … solo che purtroppo questa volta non è un gioco, ma una tragica realtà …

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imagesP.S.: avrei potuto dedicarli un post tutto suo … a chi? A Mike Pence, il Vice di Tramp (Tramp). Per un motivo molto semplice: da governatore dell’Indiana Pence aveva emanato un decreto (che per fortuna poi gli fu fatto modificare!) per consentire ai ristoratori “obiettori di coscienza” di non  servire pasti  a omosessuali, il Religious Freedom Restoration Act. Orbene, v’è chi afferma che in realtà i conservatori volessero Pence alla Presidenza, ma che erano consci che non ce l’avrebbe fatta. Ed allora avrebbero adottato la tecnica del “vai avanti tu che mi vien da ridere”, nel senso di mandare avanti Tramp (Tramp), di fargli fare qualche bella cavolata e poi, con un impeachment, farlo fuori per lasciar subentrare Pence. Sarà vero? Certo che a pensar male si fa peccato ma si indovina  …

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“RESTART, TRENTINO!” – 4

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2017 @ 6:02 am

Detto altrimenti: priorità, politica, peso specifico, ricambio generazionale, autonomia   (pre 2627)

(a seguito dalle puntate precedenti. “Pre” e non “post” perché “precede” e non “segue” una iniziativa)

  1. download (1)Priorità. Rivederne l’ordine. Probabilmente quelle “in essere” non sono più tali.
  2. Politica. Al servizio degli Altri, non al proprio.
  3. Peso specifico. Valutare quello di ogni decisione rispetto a quello di tutte le altre.
  4. Ricambio generazionale. Far crescere, non strumentalizzare i giovani.
  5. Autonomia. La prima è quella del pensiero di ognuno.

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“RESTART, TRENTINO!” – 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Gennaio, 2017 @ 6:41 am

Detto altrimenti: Bene Comune, Solidarietà, Accoglienza, Pensiero e Azione, Futuro   (pre 2626)

(continua dalle puntate precedenti)

  1. download (1)Bene Comune. E’ tale quel Bene costruito sin dall’inizio con il contributo di tutti. “Comune” quindi perchè costruito in comune. Una piazza, una via … sono solo beni pubblici, collettivi … altra cosa.
  2. Solidarietà. Il Volto dell’altro ti guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te …
  3. Accoglienza. L’Altro? Noi stessi siamo stati gli “Altri”, non dimentichiamolo …
  4. Pensiero e azione. Andare ben oltre la semplice affermazione di un principio, di una idea: trasformarla in progetto e arrivare al risultato.
  5. Futuro. Soprattutto per i giovani: aiutiamoli ad “avere un futuro”.

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LA VOGLIAMO CALDA E SUBITO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2017 @ 4:51 pm

Detto altrimenti: … si sarebbe poi trattato  solo dell’acqua calda al rubinetto di casa … (post 2625)

Anni 60, Genova. Per mesi e mesi la città fu “tappezzata” di questo avviso misterioso. Per noi studenti … potete ben capire … un invito a nozze alle più piccanti allusioni! Sta di fatto che la trovata si rivelò efficace, catturò l’attenzione di tutti, sollecitò l’attesa di qualcosa di nuovo … Il pubblicitario suo ideatore? Non so chi sia stato, ma sicuramente un tipo geniale. Ecco, ho ripensato a quel misterioso annuncio quando ho iniziato a scrivere e a pubblicare i miei enigmatici post “Restart, Trentino!” …

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Un amico mi ha detto che più che “post” i miei sono “pre”, nel senso che anticipano … E’ vero, sto anticipando un evento … (geniale anche il mio amico, non vi pare? Non per niente è uomo di comunicazione!)

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“RESTART, TRENTINO! – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2017 @ 4:18 pm

Detto altrimenti: autonomia, responsabilità, partecipazione, rispetto, fatti   (pre 2624)

Un amico mi scrive: “I tuoi non sono “post”.  Sono “pre”, nel senso che anticipano …” Ed allora, ecco un secondo “pre” rispetto ad uno analogo di tre “pre” fa, quello della ripartenza dei primi cinque (concetti) …

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    Ecco i secondi cinque alla ripartenza!

    Autonomia. Autòs nomos, diritto-dovere di darsi le proprie leggi. Il che inizia con il diritto dovere di “pensare con la propria mente” e non con quella del “capo” di turno.

  2. Responsabilità. Deve essere sempre unita al potere. Non esiste potere senza responsabilità (e viceversa).
  3. Partecipazione. Chi non partecipa, subisce il pensiero altrui.
  4. Rispetto. Delle regole e degli altri, sempre.
  5. Fatti. E non le solite parole, parole, parole …

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PACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2017 @ 9:31 am

Detto altrimenti: “L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta la Dichiarazione sul Diritto alla pace promossa dalla società civile”     (post 2623)

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 downloadL’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in sessione plenaria, a maggioranza degli Stati membri, il 16 dicembre scorso con decorrenza 2017 ha approvato la Dichiarazione sul Diritto alla Pace come previamente deliberato dal Consiglio Diritti Umani a Ginevra. La Dichiarazione è stata presentata dalla delegazione di Cuba con l’appoggio di molte altre delegazioni e di alcune organizzazioni di società civile.

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download (1)Durante l’inclusivo e trasparente processo negoziale della Dichiarazione condotto dal Presidente-Rapporteur del Gruppo di lavoro intergovernativo sul Diritto alla pace, Ambasciatore Christian Guillermet Fernandez, tutte le delegazioni e alcune organizzazioni di società civile hanno attivamente partecipato alle tre sessioni del Gruppo svoltesi a Ginevra (2013-2015). Tra questi anche la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto con reggente Prof. Alberto Robol. Tale Fondazione istituì l’Università della Pace che è richiamata nella stessa dichiarazione.

download (3)Grazie all’approccio del ‘consensus’, una maggioranza di Stati membri ha sostenuto la Dichiarazione sul Diritto alla pace, che è il risultato di un processo di continua e “non facile” negoziazione. La Dichiarazione ha valore anche perché sviluppa l’Agenda 2030 e rafforza i tre pilastri delle Nazioni Unite: pace e sicurezza, sviluppo, diritti umani. Nell’adozione della Dichiarazione sul Diritto alla pace la mobilitazione e la forte voce di alcune organizzazioni di società civile come le ACLI si sono fatte sentire nelle diverse marce per la pace Perugia Assisi organizzate anche dal CTA – Centro Turistico Acli in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace ed altri. In tali occasioni hanno apertamente richiamato gli Stati membri a compiere un passo avanti mediante l’adozione di una dichiarazione che può essere altamente significativa per le future generazioni.

download (1)“L’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla pace costituirà un passo avanti nell’adempimento delle solenni promesse fatte nel 1945”. Ciò è stato sottoscritta da 60 ONG con status consultivo all’ECOSOC (Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite) tra le quali la Fondazione Opera Campana dei Caduti e da diversi attivisti per la pace e i diritti umani oltre che “testimonial”. Tra quest’ultimi annoveriamo la figura di Miguel Bosè e Juanes, promotori della campagna ‘Diritto alla Pace Ora’ mediante la quale note personalità facevano pressione sugli Stati membri della Terza Commissione dell’Assemblea Generale perché adottasse la Dichiarazione sul Diritto alla Pace alla fine della sua 71^ sessione ordinaria. Attraverso questa campagna, numerose personalità del mondo della cultura e dell’arte, avvalendosi dei media e social notworks, alzarono la propria voce per chiedere l’approvazione della Dichiarazione sul Diritto alla Pace. Essi manifestarono il proprio appoggio a far sì che l’iter deliberativo fosse definitivamente chiuso a New York. E così è avvenuto.

Si deve inoltre tener conto del fatto che un significativo numero di Stati occidentali si sono per la prima volta astenuti nella votazione in Assemblea Generale.

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Al fine di rafforzare questo trend positivo e giungere ad un più ampio clima consensuale e inclusivo, il legislatore internazionale ha inteso sottolineare l’idea che ognuno ha il diritto ed è legittimato a godere la pace ed avere accesso ai benefici che discendono dalla pace, dai diritti umani e dallo sviluppo, pilastri basilari dell’intero sistema delle Nazioni Unite. Negare l’accesso ai tre pilastri è negare l’esistenza stessa delle Nazioni Unite.

Come indicato da Oscar Arias, Premio Nobel per la Pace ed ex Presidente del Costa Rica, “la pace è un processo continuativo. Essa non può ignorare le nostre differenze o trascurare i nostri comuni interessi. Essa ci chiede di lavorare e vivere insieme”.

“E’ un momento importante ed un riconoscimento anche per gli “operatori di pace” del Trentino – sottolinea Fabio Pipinato de le ACLI Trentine – soprattutto in un momento ove le “buone relazioni internazionali” non godono di ampio consenso causa il dilagare di nazionalismi”.

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IL GIORNO DELLA MEMORIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2017 @ 7:34 pm

Detto altrimenti: by Alfonso Masi                   (post 2622)

Al Circolo Rosmini. Alfonso Masi e Ester d’Amato: “Quel bambino ero io – I bambini e la Shoah”

Idownloadl bambino di Varsavia, con le mani alzate davanti ad un soldato che gli punta contro il fucile, è sopravvissuto ed ha un nome: si chiama Tvsi Nussbaum: ha lavorato come medico negli Stati Uniti ed ora è in pensione ed è nonno di due nipotini. In un’intervista televisiva ricorda che la foto venne scattata il 13 luglio 1943 a Varsavia quando aveva otto anni; per lui quel bambino rappresenta il milione e mezzo di bambini ebrei che furono massacrati dai nazisti e il suo desiderio è quello di essere circondato da un milione e mezzo di bambini. Partendo da questa intervista il monologo rappresenta Tvsi Nussbaum che ricorda la sua vicenda e poi evoca le vicende dolorose di tanti bambini che hanno vissuto la Shoah. Le vicende sono state raccolte dalla numerosa letteratura per l’infanzia che esiste sull’Olocausto.

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.Il 13 luglio 1943 nasceva Alfonso Masi. Nel 1999, maestro alle Crispi, Masi fece comporre poesie sulla Shoah, ed oggi due suoi ex alunni, Eleonora Ferruzzi e Stefano Nones erano presenti alla commemorazione dell’olocausto. Oggi, al Rosmini, la sala era piena. Ma le presenze di gran lunga più importanti sono state quelle dei due giovani, autori delle due poesie lette da Masi. Perché non si dimentichi.

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Non si dimentichi l’olocausto di ieri e i nuovi olocausti di oggi. “Effetti collaterali” di guerre, formali o sostanziali che siano; laiche o “di religione”; che si muoia in un campo di concentramento nazista o in campi “deconcentrarti” nei deserti africani o ancora nel mare nostrum (o “monstrum”?); che si muoia per la mancanza di un futuro. Ecco, non dimenticare il passato per non permettere le stesse stragi, sia pure sotto altre “forme tecniche”, quali la fame e le malattie (non curate) nel mondo dei “muri”, reali o virtuali, di cemento o economici-finanziari, etc. etc..

Ricordare per “attualizzare” il rifiuto di nuove forme di sterminio di massa.

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“RESTART, TRENTINO!” – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2017 @ 4:01 pm

Detto altrimenti: libertà, coraggio, democrazia, diritti, cambiamento          (post 2621)

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In cinque … alla ripartenza!

1 – Libertà. Libertà dal bisogno e di scelta fra soluzioni diverse, non certo liberismo o libertà di fare ciò che si vuole.

2 – Coraggio. Coraggio è “esserci” non a rimorchio di un’unica mente pensante, ma essere capaci di dire : “Il re è nudo”, ove tale sia.

3  – Democrazia. Democrazia non è “potere sul popolo”; non è “strapotere del popolo”; bensì governo dalla gente, della gente per la gente.

4 – Diritti. Soprattutto quelli negati, ad esempio la parità di genere e il diritto del rispetto del proprio voto.

5 – Cambiamento. In meglio, non tanto per fare … (v. sopra)

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LA VERITA’ SU GIULIO REGENI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Gennaio, 2017 @ 6:59 am

Detto altrimenti: ieri, un anno …. (post 2620)

downloadMa cosa aspettiamo? La verità? Ma più di così … vogliamo che ammettano di averlo rapito e torturato … i loro Servizi Segreti? Ma quando mai lo faranno… mai! Ne  sappiamo qualcosa anche noi di (assenza del) reato di tortura, o no? Dice: ma vogliamo la verità … Bisogna essere sicuri  del tutto …

Mi viene in mente quella storiella: un marito incarica un investigatore di controllare la fedeltà della propria moglie. Man mano che costui gli riferisce che la donna si è incontrata con un uomo, che hanno perso un caffè insieme, che sono andati a teatro e a cena insieme, che si sono ritirati in albergo, che si sono spogliati ed hanno spento la luce, il marito, ad ogni passaggio, interviene con “Si, va bene, ma poi? Non si è mai sicuri del tutto, ecco, lo vede anche lei …”

 

[r1]Che noi

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LE MIE VALANGHE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2017 @ 7:41 am

 

Detto altrimenti: poche, per fortuna … (post 2619)

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Monesi, località sciistica quasi vista mare, nelle montagne di Imperia. Noi, ragazzi, da Genova, s’andava a sciare nelle stazioni più vicine, man mano che venivano aperte: meno km da fare rispetto alla stazione classica, Limone Piemonte, 180 km di cui solo 50 in autostrada. Monesi era una di quelle. Sciavo, al traverso di una pista. Improvvisamente sento che “mi gira la testa”, mi sembra di essere ubriaco, le montagne di fronte a me sembrano muoversi, mi pare di essere sul punto di perdere l’equilibrio: poi ho capito. Sotto i miei piedi si era staccata una piccola slavina, un tappeto di neve che stava scivolando lungo la linea di massima pendenza, ed io sopra. Fatti 100 m. esco dal quel tappeto che a sua volta si ferma. Ecco, questa è stata la mia prima presa di contatto con la slavina. Roba da nulla, ma intanto … (qui a lato: “fuori pista ” alla Malga Zambana, in Paganella, per nulla pericoloso).

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downloadLa seconda. Passati molti anni, ne avevo una quarantina, ero a capo delle società di impianti del ghiacciaio Presena, sopra il Passo del Tonale. Era scesa la valanga. Ci rechiamo in zona per un sopralluogo. I pali dello sklift piegati come se fossero di paglia. La valanga aveva circondato il rifugio, sfiorandolo. Muraglie di neve altre tre-quattro metri … provo ad inciderle con la punta della racchetta da sci: niente da fare: marmo! Non lo si può immaginare, vedendo scendere una valanga si pensa che tutto sommato, se hai fortuna, puoi riuscire a “galleggiare”, ad uscirne … Forse all’inizio, ma appena la neve si compatta, spinta e pressata da quella che sopraggiunge, è una morsa che nulla ha invidiare ad una colata di cemento.

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Nelle zone a rischio l’unico rimedio è la prevenzione, ovvero farle staccare a bella posta con manovre guidate, ad esempio provocando una esplosione (di gas) qualche decina di metri sopra la massa nevosa. Ci si riesce con l’aiuto di un elicottero o calando il sacco contenente il gas da cavi aerei precedentemente predisposti.

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Piccole esperienze, di scala infinitamente inferiore. Può capitare: stai sciando in neve fresca, cadi, gli sci si piantano nella neve e tu non riesci a staccarti gli attacchi, non riesci a rimetterti in posizione … il tutto in soli 50 cm di “fresca”! (Qui a fianco: un mio amico che non nomino per via della privacy).

Morale: prudenza, molta prudenza con la neve fresca.

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WP_20170122_001Valanghe, quella micidiale in Abruzzo … in questi giorni io ero a sciare in Paganella, mezz’ora da casa, andata e ritorno in mattinata, tre ore di sci “intenso” e poi a casa a pranzo. Neve? Quella “sparata” dai cannoni, piste comunque molto buone, soprattutto per noi V.I.P., Vecchietti In Pensione, altrimenti detti “strazzapiste”, quelli che prendono la prima cabinovia e si fanno le prime sciate sulle piste ancora deserte,  tirate a specchio dai gatti delle nevi. Ecco, in questi giorni c’erano delle gare sociali, quelle del corpo dei VV.FF. – Mi rendo conto, una manifestazione che “viene da lontano”: le iscrizioni, l’organizzazione logistica, gli alberghi … mesi e mesi di preparativi. Tant’è, vedere queste gare mentre altri loro colleghi stanno lottando contro la bufera e contro il tempo per cercare di estrarre vive le persone dalla valanga in Abruzzo … mi ha un po’ impressionato. Ma, che volete, the show must go on …

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