PICCOLI BORGHI CRESCONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2017 @ 6:10 am

Detto altrimenti: ottima iniziativa del governo, però ….  (post 2844)

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S. Angelo in Colle, frazione di Montalcino (SI), oggi 50 abitanti (forse …): intorno al paese, il “Brunello”!

11 milioni di Italiani vivono in paesi sotto i 5000 abitanti. Molti di questi paesi sono borghi storici, deliziosi, alcuni con solo qualche decina di abitanti, altri con qualche centinaio. Questi autentici gioielli rischiavano lo spopolamento. Da qualche tempo tuttavia vi sono segnali positivi di segno opposto: si stanno ripopolando. Sarà per l’alto costo delle case in città (giovani che “si adattano” ad abitare nelle case di provenienza dei nonni); o un ritorno all’agricoltura (la risacca dell’ondata migratoria dalla terra all’industria degli annj ’60); o ancora il crescente sviluppo dell’agriturismo e del cicloturismo. Sta di fatto che il governo ha varato una legge che prevede stanziamenti a favore di questa tendenza. Tutto bene ma.

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Da S. Angelo, a piedi, all’abbazia di S. Antimo

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Ma cosa? Be’ la somma stanziata al momento è pari solo a €100 milioni, ovvero a 1/2  F35, cioè al costo di mezzo cacciabombardiere F35. Quanto vale questa somma? Ma allora non avete letto il mio post nel quale coniavo questa nuova valuta: essa si suddivide in altre di taglio inferiore, gli ES (Esodati) che valgono circa €20.000 ciascuno (somma annua equivalente ad una pensione per un esodato). Ogni esodato a sua volta si suddivide in tanti F24: provate solo ad immaginare quanti nostri F24 ci vogliono per fare un F35!

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        Turisti a S. Antimo

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Direte che sono un po’ polemico. Può darsi. Di molto positivo c’è che sia stata data centralità al problema. Resta il tema della proporzione o sproporzione di ciascun tipo di investimento rispetto ad ogni altra decisione di spesa: una questione di equilibri e di priorità. Tutto qui.

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Abbazia di S.Antimo: l’idea è del IV secolo, la costruzione dall’VIII …

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sotto i ponti (1)

         S. Angelo in Colle: “interni”

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S. Angelo in Colle, qui a fianco un “chiasso”, l’equivalente senese del “caruggio” genovese

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Qui a fianco: S. Teodoro Vecchio, Comune di Pisticci (Matera): un gioiello da recuperare!

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TANGENZIALE DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2017 @ 6:45 am

Detto altrimenti: parliamone un po’ …. (post 2843)

images (1)Una volta, in un paesino del Piemonte, mi rubarono l’auto: andai a denunciare il furto e mi sentii dire che “non era un caso unico”. Be’ … allora avrei potuto stare tranquillo! Dice … che c’azzecca questo fatto con i problemi della tangenziale di Trento? Mica se la stanno rubando! C’azzecca, c’azzecca: infatti anche sulla tangenziale ogni incidente non è un caso unico. Ora, la Polizia Locale redige diligentemente la statistica degli incidenti, 90 in un anno, ed indica fra le cause il superamento dei limiti di velocità e il mancato rispetto della distanza di sicurezza, cause “dinamiche” alle quali mi permetto di aggiungerne una “statica”: la mancanza di corsie di accelerazione per l’immissione su quella strada, ma a questo vizio d’origine darebbe molto difficile porre rimedio.

imagesTornando quindi alle cause “dinamiche” credo che sarebbe maturo il tempo di ridurre i limiti di velocità e di collocare rilevatori automatici delle infrazioni. Quanto alla distanza di sicurezza … be’ quella è una malattia incurabile per noi italiani: in tangenziale come in autostrada! Infatti, se vi “azzardate“ a mantenerla, siete subito superati da altre auto che si fanno “doverosamente” carico di riempire lo spazio lasciato vuoto dalla vostra ”inspiegabile inerzia”! Certo che prima di superarvi, hanno fatto del loro meglio per cercare di insegnarvi a stare al volante, arrivando quasi a “spingere” la vostra auto avvicinandosi a voi fino ad un metro di vicinanza (stavo per scrivere “distanza” ma invece sono molto “vicini” a voi!). Il soprasso poi … alla “formula uno”! Si sta sulla scia della vittima, vicinissimi, poi si esce all’improvviso e via, da veri uomini! Peccato che qui in Italia non viga la prassi svedese che consente ai guidatori di denunciare simili misfatti stradali. Peccato!

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downloadFino a qui la problematica. Quale potrebbe essere la soluzionatica? Oltre agli impianti di rilevazione automatica di alcune infrazioni di cui sopra, la presenza di pattuglie in divisa e “civetta” che sanzionino pesantemente tali infrazioni, reclamizzando poi al massimo tali loro interventi. A dire il vero, ci sarebbe poi anche un’altra soluzione: usare di più la bicicletta al posto dell’auto. Infatti, come disse il patron del Tour de France, Jacques Goddet, “se i pedoni si ignorano e gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si aiutano”.

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POST MERKEL- SCHULZ

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Settembre, 2017 @ 5:13 am

Detto altrimenti: in questo post mi chiedo cosa accadrà nel post Merkel-Schulz? Una crisi al buio?                                     (post 2842)

Lui dice che esce dalla coalizione. Dopo essere diventato famoso grazie a Silvio per quel “kapò”, ora dice che non gioca più, che la colpa dell’emorragia dei voti è stata essere coalizzato con la Frau. Ma quale alternativa prevede? L’arlecchinata dei verdi insieme ai liberali? Io non sono né un politico né un politologo, ma non ci credo. Forse è solo una manovra per poi tornare ad essere disponibile dietro compenso. O no?

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Qualcuno in un recente passato aveva detto che l’UE è un cavallo tedesco con un fantino francese. Ieri il fantino francese ha fatto dichiarazioni molto, mooolto europee (bene! N.d.r.): un esercito comune, una polizia di frontiera comune, un etc. comune, investimenti in Africa, etc. . Mi sta bene. Solo non vorrei che il cavallo in questione fosse ora del tipo di quei cavalli da tiro, enormi, che negli anni ’50 movimentavano i carri merci sui piazzali antistanti il porto di Genova, quelli descritti nel libro “La regina disadorna” di Maurizio Maggiani, romanzo la cui lettura mi permetto di suggerire a tutti: cavalli molto potenti, ma … lenti.

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BICINGITA DAL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2017 @ 10:53 pm

Detto altrimenti: pedalata controcorrente                (post 2841)

I miei amici sono a pedalarbagnati in Istria, ma io avevo altri impegni e mi accontento del “mio” Gardasee … e allora …

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… sentite il caso avvenuto di fresco / a me che pedalando una mattina / capito in quel del Garda non lontano / fra quei bei monti, là, fuori di mano …

Controcorrente perché sono partito da Riva del Garda che invece è meta finale per la maggior parte dei pedalatori lungo l’asta dell’Adige. Eccone la cronaca:

Parto da Riva alle 09,30. Percorro la SS 240 per 1,4 km poi volto a sin nella SP118. In 7 km fra ciclabili, marciapiedi e strade poco frequentate raggiungo Bolognano, dove comincia la salita per Nago, la cosiddetta Mazda, 4 km con pendenza ferroviaria al 4-5% che ti conducono a Nago.

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Le bicirisalite dalla Busa del Garda verso Mori-Adige sono le seguenti (elencate da sud est verso nord ovest, in senso antiorario):

  1. Torbole-Busatte e su … bellissima ciclabile in cemento, molto ripida. Sconsigliabile in salita, splendida in discesa (v. dopo).
  2. btyLa Vecchia Torbole, quasi aperta alle auto, poco trafficata, 1,5 km al 10-15-18%, solo per molto allenati.
  3. La “normale”, aperta alle auto e vietata alle bici, al 10%.
  4. La ciclabile da Prato Saiano a Nago, sarebbe bella ma il fondo è molto problematico: solo per mountain  bikers allenati ed esperti.
  5. La “Mazda” ex sede ferroviaria, da Bolognano, quella che ho fatto io ma … mannaggia ai camion: ce ne sono di tipo diverso:
    • Quelli che rallentano e ti sorpassano con attenzione;
    • quelli che … li possino … accelerano, invadono anche l’altra corsia rischiando un frontale e poi ti stringono.

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Da Nago – e siamo a 12 km – altri 3 km e arrivi in cima al GPM, zona industriale di Nago. Quindi si scende al Lago di Loppio, poi via fino a Mori semaforo, alt, si gira a destra e poco dopo sosta al (tuo)  km 21: succo di mirtillo a brioche farcita di marmellata al Bar Torrefazione Gelateria Snack Bar di Ruele & C SaS, Via Terranera, 41 Mori, ”el. 0464 911164, provare per credere. Ritorno per la stessa via, solo che a Nago sono sceso per la “salita n. 1″ di cui alla foto di cui sopra (ho girato la bici all’insù … ma io stavo scendendo!)

N.B.: Passo S. Giovanni (varianti rispetto alla pista ciclabile classica, ben segnalata):

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    Pista ciclabile lung’Adige color “Giallo Fiab”

    Arrivando dalla valle dell’Adige, superato il Lago di Loppio, dopo due piccoli saliscendi e – a sinistra – il casotto dei manutentori della pista e – a destra – un tabernacolo con S. Antonio, fatti altri 200 metri, in cima alla salita invece di piegare a destra in pianura (che poi trovereste un tratto al 10%!), girare a sinistra, piccoli tornantini asfaltati, passare sotto un piccolo sottopasso, sfiorare la statale e proseguire sulla destra verso la zona industriale. Raggiunto il GPM, inizia la discesa. Passati sopra un ponte ex FS (stretto, di fatto a senso unico alternato), dopo 100 metri prendere ciclabile poderale (zona coltivata) con svolta ad U a sinistra e tenersi sulla sinistra (lieve discesa) . Indi seguire le frecce “Monte Baldo” (ancora in pianura) fino a quando compare il bivio ciclabile sulla destra “Busatte Torbole”: superare circa 200 metri di salita al 10% e quindi godersi (con prudenza) la bellissima e ripida e panoramica discesa.

  • Arrivando dal lago, entrare nel paese di Nago, attraversarlo in salita (linea della massima pendenza, al 3%), raggiungere la zona coltivata di cui sopra, salire tenendosi a destra e scollinare. In discesa si percorre lo stesso tratto di cui sopra (sottopasso, tornantini, etc.).

Good Garda Bike & Good Fiab everybody!

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OTTENERE GIUSTIZIA SENZA IL TRIBUNALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2017 @ 7:38 am

Detto altrimenti: questo è un postaltrui, di Gianluigi De Marchi www.demarketing2008@libero.it        (post 2840)

Ormai abbiamo capito che nel fare investimenti finanziari occorre prudenza. Tuttavia ho ripescato un contributo di un amico, un suggerimento di qualche tempo fa (11 agosto 2017) .

Inizia

Avete subito un danno perché la banca vi ha appioppato obbligazioni che non vi sareste mai sognati di comprare (ma l’addetto ai titoli era così convincente, vi ha detto che anche sua madre li aveva comprati…), o una unit linked che in realtà è un fondo comune mascherato che investe in paesi emergenti (ma l’addetto ai titoli ha sempre parlato di polizza assicurativa…)? Capita sempre più frequentemente, purtroppo.

E purtroppo non tutti reagiscono nel modo più giusto, cioè facendo un reclamo, pretendendo il rimborso, coinvolgendo funzionari e dirigenti. Uno dei motivi più frequenti che provocano questo comportamento arrendevole risiede nei costi che si dovrebbero affrontare per far causa alla banca; soprattutto per importi inferiori ai 60-70.000 euro di danni il gioco non vale la candela (considerando anche i rischi che il giudice dia ragione alla banca). A ciò si accompagnano i tempi biblici della giustizia: per vincere definitivamente una causa occorre mettere in bilancio almeno 6-8 anni, poiché le banche sono pronte ad andare fino in Cassazione pur di cercare di averla vinta.

imagesPer fortuna esiste una strada veloce e praticamente gratuita cui fare ricorso: si chiama “giustizia alternativa”, cioè una serie di “tribunali” che risolvono le controversie nel settore finanziario.
Al momento ne esistono due, chiamati ABF (Arbitro Bancario Finanziario, che opera presso la Banca d’Italia) ed ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie, che opera presso la Consob).

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Al primo ci si può rivolgere per tutte le questioni che riguardano danni legati alla gestione del conto corrente o delle carte di credito collegate ad esso; al secondo vanno indirizzate le domande di rimborso per ogni tipo di operazioni finanziarie (investimenti in titoli azionari od obbligazionari, fondi comuni, gestioni patrimoniali, eccetera).

La documentazione da presentare è estremamente ridotta, scaricabile dai siti dei due organismi. Particolare importante: non è obbligatoria l’assistenza di un avvocato (prevista invece per la mediazione), anche se è consigliabile rivolgersi ad un consulente finanziario soprattutto per far verificare i conteggi e controllare i riferimenti a leggi e regolamenti.
I tempi di decisione sono molto brevi: all’arrivo del reclamo presso l’arbitro, la banca coinvolta deve rispondere entro 45 giorni; e l’organo decisionale emette la “sentenza” entro i 60 giorni successivi.

I costi sono irrisori: solo 20 euro di spese di segreteria (fra l’altro rimborsabili se il cliente ottiene ragione!). Consiglio per i lettori: non limitatevi a mugugnare e non trangugiate i rospi che vi hanno proposto come se fossero un piatto delizioso. Reclamate, ricorrete all’arbitro ed aspettate fiduciosi. Oltre il 50% dei ricorsi si chiude con la vittoria del risparmiatore.

Finisce

Allora, che ne dite? Una bella consulenza, non c’è che dire e soprattutto … assolutamente gratuita! Grazie Gianluigi!

P.S.: mi permetto di aggiungere un nota mia. Fare banca dovrebbe significare “raccogliere risparmio e prestare denaro a imprese e famiglie”, non “fare o far fare finanza”: questo ruolo dovrebbe essere (solo) delle società finanziarie. Se non che la finanza ha portato alle banche forti utili a breve termine (e fortissimi “premi” ai suoi dirigenti, ovviamente mai restituiti!) e forti perdite nel medio termine. Se a ciò aggiungiamo prestiti troppo facili ad imprese amiche e prestiti anche molto oculati a imprese meritevoli ma poi travolte dalla crisi, possiamo spiegarci la ragione delle crisi bancarie in USA, Europa, Italia. Il ripianamento? Con denari pubblici: too necessary to fail …

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VIAGGIANDO S’IMPARA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Settembre, 2017 @ 4:45 pm

Detto altrimenti: … molto più che dai libri                 (post 2839)

download (1)Non lo dico io, io che molto umilmente mi permetto di condividere questa affermazione. L’ha detta, anzi scritta, Renè Descartes meglio conosciuto come Cartesio, filosofo e matematico francese, quando nel 1637 pubblicò il suo Discorso sul metodo. Dopo avere studiato presso i Gesuiti, si accorse di dovere/volere imparare leggendo il “gran libro del mondo”, ovvero viaggiando. E a questo fine – mi permetto di aggiungere io – il viaggio è rilevante non solo se vai lontano geograficamente, ma anche se “vai lontano” parlando con persone che siano molto lontane da te, nel senso molto più colte e sapienti o comunque anche solo molto diverse.

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imagesE’ quello che mi è capitato anche oggi, parlando con una di quelle Persone (in questo caso diversa perché molto, ma moooolto più colta: un abisso!). Si discuteva sulle coppie di giovani che oggi, in molti casi, convivono ma non si sposano. Si parlava su di un piano laico, civile, non religioso né morale, ovvero si discuteva circa la necessità/opportunità che le coppie si uniscano in matrimonio civile. Io molto banalmente mi sono rifatto al concetto della necessità della difesa della parte più debole (la donna).

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Il mio interlocutore è andato ben oltre: “La coppia spesso ha bisogno della società civile: asili, cure mediche, etc.. La coppia è parte della società. Allo stesso tempo è debitrice verso quella società, debitrice della propria visibilità, della propria riconoscibilità, del proprio apporto all’essenza stessa della società dalla quale essa attinge risorse. Il rapporto coppia-società deve essere biunivoco, bidirezionale”.

Ecco cosa ho imparato io oggi dal mio viaggio nella saggezza altrui.

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LETTURE D’ESTATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Settembre, 2017 @ 3:34 pm

 

Detto altrimenti: e tu, caro blogger, cosa hai letto quest’estate?       (post 2838)

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Oggi è la prima giornata d’autunno. Sono anche andato in bici: molto coperto alla partenza, poi via via ci si alleggerisce: l’escursione termina giornaliera è notevole, dagli 8-10 gradi della prima mattina, ai 20 gradi del mezzogiorno … (qui a fianco al Lago di Cavedine).

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Si, vabbè … non cambiare discorso: ti stavo chiedendo quali sìano state le tue letture dell’estate …

(Ohi ohi … capite cosa è successo? Il blog è diventato “intelligente”, ha un suo pensiero, si esprime nella nostra lingua … i suoi interventi sono automaticamente di colore rosso … cosa sarà successo? Oppure … un pirata informatico si è insinuato nel sistema editoriale? Ne parlerò subito alla mia redazione, cercheremo di scoprirlo. Nel frattempo farò finta di stare al gioco)

… si, si, ora ti rispondo. Ho letto moltissimo, anche qualche libro di carta …

Perché? Hai letto anche e-book?

No, io non leggo e-book, sai … sono all’antica, people love papers …

E allora?

Allora non si leggono solo libri. Io ho letto moltissimo la natura di cui mi sono circondato; i paesaggi creati dall’uomo (“paesaggio” = ambiente naturale sul quale l’uomo è intervenuto, n.d.r.); le albe e i tramonti; le onde del mare; le cime dei monti; gli orizzonti “ciclabili” … ma soprattutto ho letto le persone che ho incontrato.

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Emmanuel Lèvinas, il filosofo del Volto: “Il Volto dell’Altro ti guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te”

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Spiegati meglio, blogger

Ok. Vedi caro … come devo chiamarti, “spirito del blog”? Insomma, caro te: ogni persona, ogni “Altro” è allo stesso tempo anche un po’ di noi stessi: già, allo stesso tempo ognuno di noi è l’altro per l’Altro … insomma, cerca di capirmi. Ogni persona è un unicum irripetibile ma allo stesso tempo ha qualcosa in comune con te: la sensibilità, parte della sua storia, parte dei suoi successi e dei suoi insuccessi, le stesse aspirazioni … Dicono che in tre passaggi arrivi al Papa (tu parli con tuo parroco: parrroco-vescovo-papa ed è fatta!): io ho potuto riscontrare che in tre passaggi – in tre brevi discorsi – che decidi di avere con l’Altro intuisci parte della sua storia, della sua vita, del suo “essere”.

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Ma … se no conosci le persone, come fai a parlare con loro?

downloadOk, non le conosco, ma le incontro. Le incontro, le guardo e le “vedo”: ecco, “vedere” ciò che si guarda, cerco di condividere il loro essere. Sai … noi ciclisti talvolta usciamo a pedalare da soli … i primi cinque minuti, poi noi “colleghi a pedali” ci sorridiamo, ci salutiamo, ci aiutiamo a differenza dei pedoni che si ignorano e degli automobilisti che si insultano (questa non è mia, è di Jacques Goddet, 1905-2000, giornalista francese, direttore de L’Auto, dell’Unione dei giornalisti francesi nonché storico direttore e patron del  Tour de France). Ma anche al di fuori del ciclismo … ad esempio: in un bar nel quale prendo spesso un caffè … il barman è stato dipendente della Sirti (Gruppo Stet) ed io lavoravo nella Capogruppo: conoscenze e storie in comune! Un altro caso: sono in vacanza in Basilicata. Nella casetta accanto alla mia, un cardiologo locale. Buongiorno, buongiorno, di dove siete? Di Trento ma io sono genovese … Genova, dice lui, avevo un amico carissimo che dirigeva l’Ufficio IVA … Il dr. Guida, dico io, amico e collega di mio suocero, l’ho conosciuto! Potrei citare molti altri casi simili …

Si, vabbè, ho capito: sei un “lettore” di cose e persone. Ma … libri niente?

downloadCome niente? Da due mesi sto “studiando” più che leggendo Also sprache Zarathustra, Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Dico “studiando” perché è un testo molto complesso dal quale tuttavia, capitoletto dopo capitoletto, estraggo autentiche perle di saggezza. E’ un po’ come andare per funghi e solo con molta, molta fatica, ogni tanto, scovare una bella brisa; o come cercare rare pagliuzze d’oro in una marea di terra smossa; o come estrarre faticosamente un diamante da centinaia di metri di tunnel scavati a fatica. Se tu scorri alcuni miei recenti post vi troverai traccia di questi “diamanti”.

A fatica dici … ma non ti stanca questa lettura?

Anche superare una salitaccia con la bicicletta stanca, eppure lo facciamo e ci dà soddisfazione … e poi, per riposarmi leggo altro.

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Aliano (Matera) dal terrazzo di “Casa Levi”

Cos’altro, ad esempio?

“Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi. Infatti a fine agosto sono stato in Basilicata ed ho visitato Aliano, il paese del confino fascista di Carlo Levi e … ti assicuro … leggere (anzi, rileggere) quel libro dopo avere visitato quei luoghi e quella regione è tutt’altra cosa. Poi ho iniziato a leggere Lisistrata, una commedia di Aristofane, perché con alcuni amici stiamo per trarne un canovaccio per una rappresentazione fra di noi. E poi ho “i compiti delle vacanze” quelli che mi ha dato la mia prof di classici latini e greci, Maria Lia Guardini, per il corso di letture classiche nella Biblioteca Comunale di Trento: la nascita della città, da Platone (450 a. C.) a O. Murray (1950- …).

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Passi per gli altri … ma Aristofane, roba vecchia …

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       “Chiuso per sciopero”

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Vecchia? Macchè! Attualissima! Lisistrata, una donna ateniese che voleva che le donne avessero voce in politica e siccome ai suoi tempi la politica era solo politica di guerra, voleva che esse potessero decidere se fare o meno la guerra (ad esempio, far cessare la guerra del Peloponneso, allora in corso). E per ridurre gli uomini alla ragione fece proclamare a tutte le donne lo sciopero del sesso.  Oggi la politica non è più principalmente guerra (almeno lo speriamo, anche se … !) ma ugualmente le leggi sulla parità di genere fanno fatica  ad essere approvate (in Trentino, n.d.r.): ed ecco che il loro sciopero del sesso sarebbe un’ottima arma di persuasione …

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Ho capito, te la passo, ma che mi dici dei compiti per le vacanze?

La nostra prof ci ha “ritagliato” molti passi sulla nascita della città, ovvero della polis, da cui “politica” termine che altro non è che un aggettivo sostantivato che presuppone il sostantivo “capacità” … cioè “capacità politica”, capacità di governare la polis che in allora era lo stato …

Vabbè … ho capito, sei uno “studiato” …

Ma no .. dai … leggi i miei post e vedi che faccio anche tante altre cose … e poi sei stato tu a chiedermi cosa leggo …

Si, hai ragionnnnnnnxnxxxxxyyyttt ….zzzzz… macchecazzsucce …. ////::::…..

Ecco, il pirata informatico (o il suo robot?) ha perso il controllo del sistema … meglio così … comunque la mia redazione dovrà far bonificare il sistema SW … non possiamo essere esposti a queste interferenze …

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SCIENZA E DIVINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2017 @ 6:48 am

Detto altrimenti: un nuovo libro di Giovanni Straffelini     (post 2837)

IMG_1956Giovanni Straffelini, un amico “recente”, solo da qualche anno (peccato!). Pensate un po’, lui è ing, prof e co-dir all’Unitrento (metallurgia) … chi non lo sapesse lo crederebbe filosofo-teologo. Ho già avuto occasione di scriverne qui sul blog in occasione di altre sue pubblicazioni (v. post intervista del 5 gennaio 2014, foto accanto). Ieri, una chicca: c’incontriamo per caso, ciao-ciao, come stai e tu … sai, lunedì prossimo uscirà il mio ultimo libro “Uno e Trino – Dio, la Trinità, la scienza” … sarà presentato da Don Farina … Marcello, dico io? Lo vedo domenica a Messa a Balbido, il suo paese, il paese dipinto (per via dei suoi tanti murales, n.d.r.), poi siamo insieme a colazione … te lo saluto … certo grazie. E ci mettiamo a parlare. Giovanni è un appassionato e profondo studioso del rapporto fra Scienza e Divino. Una volta durante un convegno a Riva del Garda gli chiesi perché la forza di gravità attraesse verso “il basso” e non viceversa ed ebbi la soddisfazione di sentirmi dire che questo è in realtà il problema di fondo. “Vorrei conoscere il pensiero di Dio. Il resto sono dettagli” scriveva Einstein. Riccardo, il mio libro … te ne regalo una copia … no, grazie, preferisco acquistarlo agli Artigianelli, poi magari mi ci fai una dedica. Allora te lo mando in Pdf in anteprima. Grazie. Ma ti pare …

“UNO E TRINO – Dio, la Trinità, la scienza” Ed. i pellicani-Lindau.

Dalla quarta di copertina:

IMG_4465“ … non bisogna aver paura, soprattutto della scienza. Il metodo scientifico, infatti, è basato sulla razionalità, la qualità distintiva dell’uomo. E’ il metodo migliore che abbiamo a disposizione per affrontare il difficile compito di osservare e capire l’universo e il ruolo dell’uomo al suo interno; rifiutarlo sarebbe – letteralmente – irrazionale. Però esso non è sempre garanzia di risultato sicuro, e proprio lo studio dei passaggi fondamentali che hanno portato il mondo ad essere quello che è – vale a dire la nascita dell’universo, la comparsa della vita sulla Terra e infine la comparsa dell’uomo – è caratterizzato da difficoltà che si moltiplicano come infinite matrioske, mostrando come la scienza abbia dei limiti che, almeno in questi casi, appaiono barriere invalicabili. Attraverso l’indagine di questi passaggi critici – denominati in questo scritto, con un po’ di licenza scientifica, i tre Bif Bang – è possibile scorgere alcune luci che illuminano il divino, rendendo concreta e razionale la possibilità di Dio, Uno e Trino”.

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Una lettura “difficile”? Non direi. I lavori di Giovanni sono semplici, chiari, assolutamente comprensibili “anche se” molto profondi. Da non perdere. Appena conoscerò luogo e data della presentazione del libro da parte di Marcello Farina, ve lo scriverò e dopo averlo letto, mi permetterò di esporre quanto ne avrò ricevuto.

 

 

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GIRETTO D’ITALIA 2017

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2017 @ 6:36 pm

Detto altrimenti : Settimana Europea della Mobilità Sostenibile         (post 2836)

(Questo è un post a quattro mani: oltre alle mie, soprattutto quelle di Manuela Demattè, per decenni a capo dell’associazionismo trentino a pedali)

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“Se i pedoni si ignorano, se gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si aiutano e si uniscono” (Jacques Goddet, 1905-2000, giornalista francese, direttore de L’Auto, dell’Unione dei giornalisti francesi nonché storico direttore e patron del  Tour de France.)

 

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                              In postazione

Oggi, mobilità in bicicletta. Nell’ambito della Settimana di cui sopra, la FIAB – Federazione Italiana Amici della bicicletta, presieduta da Guglielmo Duman, si è resa disponibile per il Comune di Trento (come ogni anno, del resto) a contare quante persone si recano al lavoro in bicicletta una mattina, dalle 07,30 alle 09,30, attraverso alcuni prestabiliti “varchi” ciclopedonali . La stessa cosa fanno anche molti altri Comuni Italiani ed alla fine si redige una classifica “ponderata”, per categoria di città (grandi, medie, piccole) in modo da tener  conto – in una certa misura – del rapporto numerico fra popolazione e ciclisti dalla stessa “espressi”.

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                                 Sorrisinbici

Ore 07,15 insieme a Manuela e Laura sono in postazione al varco Corso III Novembre angolo e semaforo Via Malfatti: tutti e tre bardati con pettorale e bandiere FIAB. Temperatura, 8 – 10 gradi, un po’ freddino per chi deve stare fermo … ma vabbè, siamo giovani (Laura e Manuela) e forti (anch’io). La nostra postazione è subito prima di un semaforo. Iniziamo la conta. Molti ciclisti si fermano al rosso; altri no e lo “bruciano” di volata “tanto le auto che lo impegnano sono poche …”. Ironia della sorte: una ciclista che stava attraversando con il verde ha rischiato di essere travolta da un’auto. Altra nota: la pista è “ciclopedonale”, molti ciclisti la percorrono con prudenza, altri no. I pedoni? Anche loro di due categorie: quelli che cercano di condividerne l’uso con i ciclisti. Altri no. Ai ciclisti fermi in attesa del “verde” spieghiamo la nostra funzione e regaliamo una bottiglietta di succo ACE (negli anni precedenti: biscotti, buoni caffè, etc.). Molti conoscono l’iniziativa. Molti sorridono e ringraziano. Altri ringraziano.

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                                 Canestro!

Dice … ma come fate a riconoscere chi sta andando al lavoro da chi pedala per diletto? Risposta: a quell’ora e con quel freddo è semplice: tutti quelli in bici stanno andando al lavoro. Gli altri stanno … al caldo. I passaggi: da noi 465, al 99% verso il centro; varco Via Endrici, 329 verso il centro; varco Via Vannetti, 249 verso il centro, 261 verso nord. Alla fine del turno noi tre a bere una cioccolata calda e poi chi a casa e chi (io) in bici per scaldarsi: verso Trento nord e con un bel dietrofront al bicigrill di Nomi passando all’andata (tanto per cambiare) per i due tratti inusuali:  il primo, destra Adige asfaltata, dal super ponte super ciclabile (!? Forse un po’ troppo super …) all’altezza del Muse fino al Ponte di Ravina; il secondo, quasi interamente sterrato, destra Adige dall’altezza  casello A22 Trento Sud fino  all’altezza del ponte ciclabile 2,5 km prima del bicigrill di Nomi. In totale 40 km a 25-30 kmh all’andata (forte vento in poppa!) e a 20 kmh al ritorno, di bolina (forte controvento). A casa: spaghettata al ragù!

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Qui a fianco: Autunno “giallo Fiab” (per il forte vento ho dovuto “ammainare” la bandiera Fiab e portarla arrotolata lungo la canna della bici).

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Sul “Giretto d’Italia” 2017

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/appuntamenti/2017/09/18/giretto-italia-torna-sfida-colpi-pedale-tra-citta_mfKxIIuLHLhre4HylikokL.html

2012: quando Trento vinse

https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/l-italia-delle-due-ruote-pedala-bene-venezia-trento-e-schio-le-tre-citta-si-agg

Good Bike & good Fiab Everybody and … joint us! Unisciti a no, iscriviti alla Fiab!

P.S.: a dire il vero,  la prima “mobilità sostenibile” che mi viene in mente è quella delle idee, che devono poter essere espresse e circolare liberamente senza censura alcuna; delle persone, che devono essere libere di cercare una collocazione che consenta la propria sopravvivenza e crescita; delle risorse del pianeta, che devono poter essere “raggiunte” da chi ne ha bisogno. Ma questa è un’altra storia.

Aggiornamento (fonte: Monika Giacomozzi, Fiab Trento):

Piacenza è in testa al settimo Giretto d’Italia, il campionato 2017 della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility e con la preziosa partecipazione di Cnh Industrial. Seguono, per numero assoluto di ciclisti, Ravenna, Padova, Reggio Emilia, Bolzano, Ferrara, Trento e Torino. Sono 27 le città che hanno aderito a questa iniziativa di promozione della bicicletta come mezzo privilegiato per andare al lavoro o a scuola. Oltre a quelle già citate, si sono attrezzate Fano, Pesaro, Modena, Pavia, Cuneo, Novara, Carpi, Udine, Bologna, Napoli, Jesi, Genova, Vittorio Veneto, Lecce, Carmagnola, Brescia, Ivrea, Vercelli, Palermo. Il conteggio dei ciclisti è avvenuto tramite appositi check-point allestiti giovedì 21 settembre o venerdì 22 a seconda dei centri urbani, tra le 7.30 e le 9.30 del mattino, in zone scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private, delle scuole e università che partecipavano. In totale, sono passati dai varchi 37.615 lavoratori o studenti che hanno utilizzato la bici per i loro spostamenti casa-lavoro o scuola-casa.

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IL SAGGIO ILLUSTRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Settembre, 2017 @ 5:48 pm

Detto altrimenti: … in politica         (post 2835)

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       Friedrich Nietzsche

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Un filosofo mio amico (lui non lo sa, ma io sono suo amico, io che filosofo non sono di certo!) nato in febbraio come me (ah … questi acquarii!) ma 100 anni prima di me (1844-1944), sostiene che il saggio illustre “serve” il popolo, ma soprattutto “serve la vanità del popolo” e non è al servizio della verità. In che modo, mi sono chiesto, questi saggi illustri (alcuni – o molti? – politici odierni – n.d.r.) si pongono al servizio – sfruttandola, dico io – della vanità del popolo? Nel senso (questa è la mia interpretazione) che proclamandosi l’uno suo guru e gli altri suoi seguaci, il popolo evita la fatica di pensare, di crescere, di raggiungere (faticosamente, su questo siamo d’accordo – n.d.r.) l’autonomia di giudizio: “Io sono amico suo, io lo sostengo, lui è potente, io sono amico di un potente: è molto meno faticoso che pensare con la mia testa. ma questo non lo ammetterò mai in pubblico”.

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Oggi. In politica. Chi invece si pone “contro il sistema di potere” è in odio al popolo del potere … è “come un lupo fra i cani, è lo spirito libero, il nemico della catena, il non-adoratore, randagio pei boschi. Cacciarlo nel suo rifugio (“Lei stia al suo posto!” – n.d.r.), questo ha sempre significato per il popolo (quel tipo di popolo – n.d.r.) il senso del giusto: contro di lui esso aizza ancor sempre i suoi cani dalle zanne più aguzze. Perché – afferma il guru – la verità è li: li è infatti il (suo – n.d.r.) popolo. Guai, guai a colui che cerca. Così da sempre ha suonato la (sua – n.d.r.) campana”.

Guai a colui che cerca. Ecco il punto: tutto cambi purchè nulla cambi. Si cambiano i nomi dei partiti, si cambiano le coalizioni ma non le persone, non i “saggi illustri”, perenni molto di più della neve dei nostri ghiacciai, aggrediti – quelli si, purtroppo – dai cambiamenti (climatici). E invece guai a chi cerca di cambiarli (i guru, non i ghiacciai, capiamoci!). Ma … quo usque tandem …? Fino a qual segno, fino a quando?

Il mio apporto al ragionamento del filosofo? Il tentativo, mi auguro non eccessivamente maldestro, di sottolineare la forte attualità del suo pensiero.

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