GRUPPO STUDIO ARTI VISUALI 2001

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2017 @ 7:07 am

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Detto altrimenti: la loro mostra annuale 2017, un “Sogno”! Dal 6 al 18 ottobre (orario 10,00-12,00 / 16.00-18,00)   (post 2854)

“Sogno” infatti è il titolo tema della mostra di pittura e grafica inaugurata ieri sera dagli artisti del G.S.A.V., organizzati, “insegnati”, seguiti dal Prof. Bruno Degasperi, assente alla cerimonia per motivi di salute.

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Sotterranei romani (molto più che semplici cantine) della Torre Mirana, Via Belenzani, 3 – Trento. Alcune decine gli artisti, due opere ciascuno. Inaugurazione molto affollata, prima intorno alle opere, poi al buffet. Un successo: è difficile muoversi fra i tanti visitatori. Scattare foto, poi … ancora di più. La presentazione del Gruppo e dell’Evento da parte di una socia: “Arte che unisce., arte che esprime, arte che … insomma … ci riuniamo due volte alla settimana: dipingiamo, disegniamo, parliamo, ascoltiamo, apprendiamo …”

Molta la gente, dicevo. Ma chi è espositore e chi visitatore? Espongono anche amici miei ai quali propongo che nelle prossime edizioni ogni espositore si appunti una targhetta che lo indichi come tale.

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Secondo il mio modo di visitare una mostra, prima faccio un giro veloce, un’occhiata generale. Poi, pian piano, torno sui miei passi, più lentamente, concentrandomi sulle due caratteristiche secondo le quali sono solito catalogare le opere d’arte: quelle che mi parlano direttamente e quelle che invitano me a “parlare”, ad esprimermi. Fra le prime mi ha colpito quella a fianco, più per l’idea che per il dipinto, un’idea di quelle che “peccato perchè l’avrei voluta avere io”.

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Fra le seconde molte altre. Non cito il titolo di ogni opere né l’autore per non fare torto a tutte le altre opere che pure ho fotografato ma che per ovvie ragioni non posso riportare qui nel post. Infatti non è facile fare un post su una mostra del genere. Non è nemmeno facile “gustarla appieno” nel momento della sua inaugurazione: tornerò, quando ci sarà meno gente, quando potrò stabilire un rapporto più intimo con i “sogni” altrui, quando potranno emergere anche i miei sogni per “vivere” la mostra, non solo per visitarla.

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Trento, felix civitas, città felice per la sua ricchezza di … di cosa? Di tutto!

Gli artisti espositori

G.S.A.V.2001 – Gruppo Studio Arti Visuali 2001 – Via E. Conci, 86 – I 38123 Trento TN – Tel. 333 2673487

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Fiab Trento alla Fiera “Fa’ la Cosa Giusta”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Ottobre, 2017 @ 6:23 am

Detto altrimenti: e tu? Fai anche tu la cosa giusta, associati alla Fiab!   (post 2853)

Trento Fiere in Via Briamasco, 20-21-22 Ottobre 2017con i seguenti orari: Venerdì 20 Ottobre dalle 14,30 alle 18,30 – Sabato 21 e Domenica 22 Ottobre dalle 9,30 alle 19,00

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Manuela Demattè e Guglielmo Duman: Past President e Presidente Fiab Trento

Organizzata da Trentino Arcobaleno e Trento Fiere, “Fa’ la Cosa Giusta! Trento” è una mostra mercato che ogni anno – ad iniziare dal 2005 – l’ultimo fine settimana di ottobre porta nelle strutture di più di 230 fra agricoltori biologici, botteghe del commercio equo, associazioni, cooperative sociali, e aziende che propongono prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. Un’occasione per incontrare e quindi conoscere da vicino aziende, progetti e buone prassi amministrative, che sul territorio locale, ma non solo, stanno costruendo un’economia più attenta alle persone e all’ambiente.

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          Fiabbini al lavoro!

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FIAB ha aderito a questa iniziativa che come sempre sarà incentrata su incontri, seminari, occasioni di attività per i bambini fino a 12 anni, laboratori per adulti ne “La Fucina delle buone Pratiche” il tutto distribuito nelle tre giornate dell’evento. Anche quest’anno FIAB Trento sarà presente con un proprio stand: nella home page Fiab la locandina della mostra.

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Intervenite numerosi e … joint us! Associatevi alla Fiab! Fiab Trento – Via al Torrione 6 – I 38122 Trento TN – La sede è aperta tutti i venerdì dalle ore 17,00, salvo festività. Ma anche in internet …

Firmato: il vostro blogger, socio FIAB

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NOTAI E FISCO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2017 @ 2:37 pm

Detto altrimenti: post breve (un caso appreso per caso …)      (post 2852)

Tizio è comproprietario di un appartamento con il fratello Caio e gli vuole regalare la sua metà. I costi della cessione comprendono: perizia; compensi notarili; spese di studio, istruttoria e colloqui; oneri Cassa e Consiglio Nazionale; tassa di archivio; imposta ipotecaria; imposta catastale; imposta di bollo telematico; marche da bollo, diritti, istanza tavolare; domanda catastale; rilievi ipocatastali; IVA sulla fattura. Tali costi in totale raggiungono l’8% (otto per cento) del valore ceduto.

Fine

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LA FOTO DEL GIORNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2017 @ 6:53 am

Detto altrimenti: serenata     (post 2851)

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       Dai … scendi giù …

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Serenata

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LA FOTO DEL GIORNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Ottobre, 2017 @ 11:03 am

Detto altrimenti: parcheggio in pista ciclabile     (post 2850)

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… fra i rallentatori della pista ciclabile?! Evvabbè …

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COMPRO ORO? NO … AUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Ottobre, 2017 @ 8:39 am

Detto altrimenti: i nuovi commerci                  (post 2849)

C’era una volta … e c’è ancora chi compra oro, lo lucida e ve lo rivende. Quanti se ne vedono di queste moderne fucine! Ma ora ne sono sorte altre, di genere diverso: quelle che comperano … la vostra auto! Un biglietto da visita nel vetro ed è fatta! All’inizio li buttavo via (negli appositi cestini, s’intende). Poi ho iniziato a farne la raccolta. Oggi ho ben   16 figurine. Ecco i “calciatori compro auto”: Mario (tre diversi), Autohaaus, Deniro, Alex (due diversi), Emanuel, Marco, Lorenzo, Francesco, Livio, Pera, Giovanni, Carlos, Cristian.

All’inizio li trovavo nel vetro della mia auto precedente, una Anziana Nobile Signora assai ben tenuta, una Lancia di 12 anni e di 300.000 km e mi dicevo: la cercano per l’esportazione. Oggi li ritrovo anche sulla mia nuova VW. E allora?

  • downloadChe sia per quel “pagamento in contanti” che talvolta viene dichiarato e che forse può consentire ai commercianti un utile esentasse nella rivendita?
  • O forse è solo un segno della ripresa economica: stiamo tutti un po’ meglio, cambiamo più spesso l’auto e allora tanto vale inserirsi sul mercato.
  • O forse sarà per la crisi che ancora c’è: hanno bisogno di soldi ed io mi offro di comperare la loro auto.

Io non lo posso sapere. E voi?

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SASSOLINI NELLA SCARPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Ottobre, 2017 @ 7:31 am

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Detto altrimenti: e dai … togliamocene un paio … anzi … tre!  (post 2848)

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Primo sassolino

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No, questo qui sopra non è Sergio Marchionne …

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Sergio Marchionne a Rovereto fa il pieno (com’è ovvio). Nel suo discorso cita alcuni filosofi fra i quali Friedrich Nietzsche. Come lui altre persone, in altre occasioni, se ne escono con citazioni di filosofi, storici, letterati, politici famosi. E allora mi sono chiesto: tutte queste persone conoscono a fondo il pensiero e l’opera di chi stanno citando? Agiscono in coerenza con quel pensiero?  Forse e probabilmente alcuni di loro si. Ma forse e probabilmente la maggior parte di loro no. Ed allora di fronte a queste citazioni ad effetto – lo confesso – io sono un po’ dubbioso, mi paiono soprattutto esercizio di retorica per evitare il confronto sui singoli temi specifici: ragion per cui divento molto sospettoso. E qui cito anch’io Nietzsche (la cui opera sto leggendo e studiando) quando invita a non accettare che la nostra attenzione sia carpita dalla discussione sui temi dell’infinito, dell’aldilà, sui massimi sistemi, bensì ci invita a concentrarci sui problemi concreti e specifici della vita d’ogni giorno.

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        … e nemmeno questo!

Secondo sassolino

In una comunità regolata da norme, Tizio lamenta cha Caio abbia messo in atto comportamenti palesemente contrari alle norme scritte e non scritte del sodalizio. Gli organi di governo della comunità (colpevolmente) non intervengono. La tensione fra Tizio e Caio cresce. Alla fine quegli organi intervengono (tardivamente) dicendo che occorre porre fine alla lite. Al riguardo mi chiedo: il contrasto fra un carabiniere ed un ladro non può essere definito “lite”. Intendiamoci, non che nell’esempio fatto Tizio sia un carabiniere e Caio sia un ladro, ma il contrasto fra chi lamenta una violazione delle norme di comportamento e d’altro tipo e chi le ha violate deve essere gestito dagli organi competenti i quali non possono astenersi dall’intervenire tempestivamente  per poi uscirsene tardivamente  con un “occorre porre fine alla situazione che si è venuta creando”.

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Terzo sassolino

download (2)“Si è venuta creando una situazione per cui …” Ecco, questa è la frase micidiale che schiaccia le ragioni della ragione, il colpo di grazia inferto da chi ha torto a chi ha ragione per giustificare e legittimare la propria aggressione. Un po’ come quel “pater tuus per Hercules” usato dal lupo che proprio non sapeva come altrimenti accusare il povero agnellino per giustificare che se lo sarebbe sbranato subito dopo: “Mi fai osservare che non puoi intorbidare l’acqua che sto bevendo perché tu stai a valle e l’acqua scende da me a te? Ma me la intorbidò tua padre, una volta … e io ti sbrano”. Consigli per … le lettrici e i lettori: come si può prevenire che venga pronunciata l’affermazione micidiale di cui sopra? Sapete … è un po’ come una valanga: se non si fermano immediatamente le prime piccole masse di neve poi esse diventano sempre più grandi e inarrestabili. Uscendo dalla metafora, occorre tuttavia prendere atto che nel “fermare” le prime piccole deviazioni delle regole rischiate di essere definiti puntigliosi, eccessivamente rigidi, troppo rigorosi, non di larghe vedute. Ecco, sta a voi scegliere fra i due mali!

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ACCADEMIA DELLE MUSE 10 ANNI: 2008- 2017

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Ottobre, 2017 @ 10:10 pm
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Paganico (GR): concerto in casa maremmana

 

Detto altrimenti? X° Anno Era Accademica! (Senza rimpianti nostalgici, però … così, solo per ridere …)             (post 2847)

Cominciò 10 anni fa. Quanti eravamo? Eravamo 14! E poi … La prima gita sociale … eravamo in 12 partecipanti: splendida tre giorni in Toscana: Monteriggioni, Montalcino, S. Antimo, S. Angelo in Colle, la Maremma Grossetana di Paganico e per finire, un bel bagno di sole e di mare alla capanna Civinini, vicino a Punta Ala (non ero ancora un blogger … non cercatela quindi fra i miei post!). Qualche anno dopo, pedalata sociale in Sud Titolo (Val Aurina). Due giorni fa, mancaffarlapposta, la terza gira sociale (in 26 partecipanti su quasi 100 che siamo, così si fa presto a fare il conto: era presente il 26%!) un giorno in Tirolo (cfr. post precedente). Coincidenze? Forse. Certo che non dobbiamo aspettare altri 10 anni per … farci la quarta!

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Maria Teresa, il figlio Matteo, Nadia, Mirna

E questa sera, anzi, questa ser…atona? Saluti, ciao ciao bentrovati evviva … Poi la presentazione dei due libri di Nadia Ioriatti “Io tinta di aria” e “Aria che allenta i nodi” (Ed. Curcu & Genovese) da parte dell’Autrice, di Mirna e di Maria Teresa. Un estratto dai loro interventi:

“… sono libri così belli, che non solo si leggono volentieri, ma invitano ad essere riletti. Sono scanditi in brevi racconti, il che facilita la lettura e la rilettura. C’è dunque una fisionomia comune ai due testi, che però per alcuni aspetti si differenziano … Colpisce la parola “aria” che è comune ai due titoli, come un filo che lega le due opere: parola splendidamente analizzata da Don Marcello Farina, il quale di Mirna dice: “L’aria è mobile – come il vento – e non ha colore, è trasparente. Dunque ci fa pensare ad un’esistenza, quella di Nadia, che non si lascia afferrare a classificare entro schemi precostituiti e nello stesso tempo, essendo trasparente, non pone ostacoli al guardarsi dentro e al lasciarsi guardare dentro”.

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Applausi. Nadia, che forse sta già pensando al terzo libro … coraggio Nadia, brava Nadia!

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            Cristina, Letizia, Giovanna

Subito dopo: “Il barocco che piace a noi”: Cristina al piano, Letizia e Giovanna voci:

  • J. S. Bach, Aria sulla 4° corda
  • G. Caccinini, Amarilli
  • E. Astorga, Morir vogl’io
  • Scarlatti, Sento nel cor
  • Vivaldi, Un certo non so che
  • Hendel, Passacaglia
  • J. S. Bach, Jesus bleibt meine Freunde
  • B. Marcello, Il mio bel foco
  • G. Pergolesi, Stabat mater

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          Una (piccola) parte per il tutto!

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Per riprendere le forze, intervallo enogastronomico … anzi … eno-gastro–astronomico data l’eccelsa qualità e la quantità delle prelibatezze del buffet!

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Alla ripresa è stata illustrata e confermata la programmazione 2017-2018:

  • 6 novembre – Beethoven Intimo (Alfonso/Cristina) – Pedali Europei (Lucia Bruni)
  • 4 dicembre – Canti natalizi (Coro, solisti e Flavio) – Umberto Sancarlo: donne pittrici
  • 8 gennaio ’18 – Le liriche di Tosti (Sergio Runkel – Cristina) – Le nostre poesie (8 Accademici, due poesie a testa)
  • 5 febbraio – Omaggio a Renzo Arbore (Patrik & Co) – Teatro dei Guitti (Maria Teresa & Co : “Bel colpo, Lisistrata!”
  • 5 marzo – Perle e rarità musicali (Giovanna, Letizia, Cristina) – Matteo Boato, pittore: “Un boato di colori”.
  • 9 aprile – Coro dell’Accademia in concerto – Giovanni Toldo, viaggiare e lavorare in bici.
  • 7 maggio – Genio & Co: cantautori emiliani – Riccardo in foto
  • 4 giugno – Corrado Ruzza e gli allievi del Conservatorio di Riva del Gara – Scorci di Trento minore (Marisa De Carli Postal).

A metà luglio, Festa di Mezz’Estate. Ancora: una gita sociale? Vedremo di incastrarla in primavera.

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Ultima ora: interrompiano le trasmissioni per fare due annunci: Cristina ha già preparato le teche per gli spartiti del nostro Coro, che si chiamerà “I cantori d’argento”. L’anno prossimo Letizia si sposa! Auguroni in anticipo a Letizia (e anche al Coro).

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IMG_4483E per finire, come si conviene ad ogni migliore spettacolo di fuochi d’artificio, il gran botto finale: il “Taglio del nastro”, anzi, dei nastri, dei dieci nastri-traguardo del Primo Decennio Accademico. I numeri e i contenuti del decennio? Cristina ne ha preparato un estratto in un bel fascicoletto rilegato: ad ogni taglio di nastro, la lettura degli interventi effettuati nell’anno corrispondente. Io qui, a braccia: 9 riunioni all’anno, due argomenti per riunione, per dieci anni: 2 x 9 x 10 = 180 temi trattati! Musica, poesia, canto, giornalismo, pittura, viaggi, fotografia, bicicletta, vela, storia, narrativa, etc. etc.. Numero di presenze individuali: circa 40 in media ogni riunione, il che fa 40 x 9 x 10 = 3600. Se fossimo un partito politico, vinceremmo le elezioni! Scusate se è poco.

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IMG_4494Che dire? Grazie a Cristina per l’idea, la sua attuazione, la disponibilità sua e … della sua bella casa! Grazie anche a tutti voi/noi che siamo intervenuti per dare/ricevere reciprocamente l’espressione della propria cultura (cultura = insieme di conoscenze). E dell’Accademia? Be’ … mi piace ricordare che non ci sono tessere, iscrizioni o altre formalità. Ci siamo costituiti con il passa-parola da amico ad amico. Lo spirito iniziale – che deve perdurare! – è che ogni partecipante prima o poi intervenga con l’arte sua ovvero offra ai suoi colleghi il prodotto del suo ingegno, della sua professionalità, dei suoi hobby, del suo essere “persona unica, irripetibile” come del resto è ogni Persona. Insomma, lo stare insieme coniugato con il mettere a parte gli Altri del proprio “io per gli Altri”.

Dimenticavo. Cristina e Giovanna, un regalino per ciascun partecipante: una presina ricamata a mano per le signore, un sacchetto di erbe profumate per i maschietti. Grazie anche di questo!

Buona Accademia delle Muse a tutte e a tutti, dunque!

P.S.: troverete post sull’Accademia a partire dal dicembre 2011, anno di inizio della mia “carriera” di blogger che a dicembre prossimo io compio 6 anni di bloggeraggio a quota 3000 articoli, che io ne ho dedicati una settantina alla nostra Accademia, che sono corredati da una biblioteca di circa 1400 fotografie, che solo alcune delle quali pubblicate, ovviamente, che mi tocca lavorare la sera tardi e la mattina bonora per darvi i resoconti in tempo reale, che mia moglie dice ma calmati tanto non brucia niente, che io le dico ma che ci posso fare se gh’o pressa di scrivere che loro se l’aspettano che io li ho abituati male. Che insomma mi avete capito …

Qui di seguito, il programma svolto in nove anni e quello in corso, del decimo!

10 ANNI DI ACCADEMIA DELLE MUSE

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VIAGGIO IN TIROLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2017 @ 7:35 am

Detto altrimenti: l’Accademia delle Muse  in viaggio                           (post 2846)

(Chi siamo noi “Accademici”? Chi noi “Fiabbini? Basta leggere i molti post su di noi – Organizzazione tecnica del viaggio: Viaggi del Sogno , Trento)

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Anno di costruzione, 1889 – Posti a sedere, 56 – ogni scompartimento, 10 posti – Pendenza massima del percorso, 16% – Lunghezza del percorso, 6,7 km – Tratta a cremagliera, 3,2 km – Riserva di carbone, 350 kg – Consumo di carbone per ogni passeggero per ogni tratta, 3,2 kg – Acqua contenuta nella caldaia, 3 metri cubi.

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Questa è la nostra mini locomotiva a vapore che ieri ha trainato dueo vagoncini da Jenbach (563 mlm, 35 km da Innsbruck) al Lago Achensee (950 mlm, lunghezza 10 km, larghezza massima 1 km), il lago più grande del Tirolo: il Fiordo del Tirolo.

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Ieri in gita … oggi sto scrivendo … domani inizia il decimo anno di vita della nostra Accademia! In dieci anni questo è solo il secondo “viaggetto sociale” che ci concediamo: il primo nove anni fa, in Toscana. In occasione del decennale abbiamo deciso di riprendere la tradizione. Ci porta Fulvio, ottimo autista della Sarca Tour, con un lussuoso pullman Mercedes (das Best ist gerade gut genuk fur Uns! Il meglio è appena appena sufficiente per noi!). Sul pullman siamo in 26, quasi tutti anche soci pedalatori di FIAB- Federazione Italiana Amici della bicicletta, Trento branch (qui a fianco: Jenbach).

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Jenbach, città “idroelettrica” tanta è l’acqua dei torrentelli che l’attraversano. La sua stazioncina … di fronte l’Hotel Toleranz (oggi come ieri in Austria le case chiuse sono aperte, ma questa qui sembra solo un pezzo di “archeologia industriale” … e di che “industria”!), binari con tre scartamenti differenti.

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Saliamo sui vagoncini e … una sorpresa: una nostra carissima amica, a festeggiare con un gruppo di suoi coscritti, il comune anno di nascita! Quant’è piccolo il mondo! Chiedo quale sia il “loro anno”: 1957! Chiedo di cambiare subito di gruppo e di unirmi a loro:  guadagnerei ben 13 anni! Purtroppo potrei ben cambiare gruppo, ma gli anni, i miei, resterebbero tutti … evvabbè …

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Si parte. Il convoglio arranca. Nella tratta di massima pendenza verrebbe voglia di scendere a spingerlo … e invece no: dai che ce la fa .. si … ancora un po’ … ce l’ha fatta! Per ragioni di sicurezza e di maggiore efficacia motrice la piccola locomotiva sta sempre a valle del convoglio: in salita spinge, non tira; in discesa lo frena da valle. Il che comporta che, quando si arriva in cima alla salita e si “scollina” per iniziare la lieve discesa che conduce al lago, si effettua una breve manovra e la locomotiva viene agganciata all’altra estremità del convoglio. E viceversa. Una nota ecologica: ma gli abitanti delle casette lungo il percorso … non protestano per quelle nuvole di fumo mero sbuffante che le investe?

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IMG-20170930-WA0011Durante la salita intravediamo in basso, nel bosco, una pista sterrata percorsa da ciclisti: che gola! Alcuni di noi – io compreso! – si ripropongono di venire a rifare a pedali il percorso. Esattamente in coincidenza della stazioncina ferroviaria di arrivo a Seespitz, quella “lacustre” del battello che ci porta fino all’altra estremità del lago, a Scholastika (si legge sciolastika). Uei, raga, scialla! Calma ragazzi! Anche noi a Riva del Garda abbiamo i binari del trenino che arrivano sul molo d’attracco dei battelli, proprio a fianco del Club Velico Fraglia Vela Riva: solo che li abbiamo tolti, binari e trenino. Evvabbè …

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Scholastika, dove pranziamo insieme a Fulvio che ci ha raggiunto conducendo il pullman per una salita di 20 km. Durante la navigazione, intravediamo un percorso ciclopedonale tutt’intorno al lago, saranno una venticinquina di km: ecco, se sommiamo questi km a quelli della salita, ne vien fuori proprio una bella gita a pedali! Sul battello, una parete riporta gli stemmi di tutte le città dell’Euregio, ovvero del Tirolo, del Sud Tirolo-Alto Adige e del Trentino: la fotografo ma la luce e scarsa quindi non la pubblico. Tuttavia mi piace citare la particolare e bella iniziativa. Sull’acqua, nella varie calette, molte barche a vela ormeggiate. Molte di esse sono da regata! In particolare – da velista regatante qual sono – riconosco i monotipi “soling” e “surprise”. Vuol dire che in estate non manca certo il vento!

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Dopo pranzo, in pullman a Rattemberg, sull’Inn, la cittadina (400 abitanti) delle botteghe del vetro. Oltre un’ora a nostra disposizione per passeggiare fra le botteghe, ammirare le vetrine e i laboratori dei soffiatori del vetro, bere una birra.

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           L’Inn a Rattemberg

Una mia considerazione personale: il Tirolo, soprattutto questo Tirolo, è bellissimo. Prati verdi tirati a lucido, “casette fiorite” perfette, tutto ordinato, uniforme, allineato … Mucche placidamente pascolanti, pulite, che ogni tanto muggiscono con un perfetto accento tedesco in ampi spazi recintati da semplici fili elettrificati. Idem piccoli gruppetti di cavalli biondi. Bellissimo … bello. Forse tutto un po’ troppo uguale a se stesso, mi dico … la sensazione che ne traggo è quella di un sistema un po’ chiuso, poco comunicante culturalmente con l’esterno, il che è un bene quanto al mantenimento della propria cultura (cultura = insieme delle conoscenze) e della propria identità, ma forse un bene un po’ troppo “staatico”, un po’ meno positivo quanto all’arricchimento dalla diversità.

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          Achensee

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Insomma, mi piace, sono contento di esserci, ma sono contento anche di essere Italiano: e non me ne vogliano gli Amici Tirolesi! Capirete … il confronto con la mia recente vacanza in Basilicata è stato per me spontaneo: grande differenza nella raccolta e gestione dei rifiuti, nella cordialità delle persone, nella ricchezza della presenza di culture millenarie diverse. Ma questa è un’altra storia.

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Al riguardo penso che la migliore completa attuazione della Euroregione Euregio sarebbe veramente l’ottima fusione e integrazione di culture simili … simili, appunto, non uguali. E poi, un “sassolino”: le scritte plurilingue per i turisti: in inglese e francese. Evvabbè … ci hanno voluto fare un complimento: “Tanto gli Italiani conoscono tutti molto bene il tedesco …”. Prendiamola così …

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E a sera siamo stati riportati a casa dall’ormai amico Fulvio, “stanchi ma contenti per la bella giornata trascorsa” (si chiudono così i temi che componevamo nelle nostre classi elementari, vero?).

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Viva l’Accademia delle Muse, viva la Fiab! Viva viaggiare perchè “Viaggiando s’impara”, come scriveva quel tale Cartesio nel suo “Discorso sul metodo” (v. alcuni post fa).

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IL RINASCIMENTO DELLA POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2017 @ 5:11 am

Detto altrimenti: è da qui che rinasce il Paese   (post 2845)

La rinascita, termine molto positivo, il Rinascimento … “un nuovo modo di concepire se stessi”. Politica, aggettivo sostantivato che presuppone un sostantivo: “capacità”, quindi “capacità politica”, quindi capacità di governare la polis, cioè la città, cioè la città stato, cioè lo stato. Non “capacità degli uomini politici di restare a galla a prescindere”.

A galla. Il livello visibile. Ma “sotto” cosa c’è? C’è il Rinascimento della Politica (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso), che vive come la brace sotto la cenere dell’interesse privato di alcuni. Ricordate il film “Il mestiere delle armi”? Ecco, mi augurerei che qualche bravo regista ci offrisse un nuovo film: “Il mestiere della politica” inteso come degenerazione del Servizio della Politica.

Dice … ma chi sono le donne e gli uomini di questo Nuovo Rinascimento? Dico … sono persone che vivono già del loro mestiere, che hanno già il loro lavoro, che si mettono a disposizione non per raggiungere privilegi e potere, bensì per “servire” la collettività.

Dice … ma ce la faranno queste donne questi uomini a scardinare sistemi di potere così radicati? La loro è una pura utopia. Dico … è vero, una utopia, ma al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature:

  • l’utopia è un traguardo semplicemente e solo non ancora raggiunto, non è un obiettivo irraggiungibile;
  • a questo mondo … guai a non avere utopie!

 

Firmato: il vostro blogger utopista nato

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