AUTONOMIA DIFFERN … COSA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 9:45 am

Provate a chiedere a venti persone in cosa consista l’autonomia differenziata: quante sapranno di che si tratta e cosa sta decidendo il governo?
Io mi attengo a due regolette:
1) A pensar male si fa peccato ma si indovina (G. Andreotti)
2) Cui prodest? Cui bono? (M.T. Cicerone)

Sulla base della prima regola, mi vien da pensare che un generalizzato decentramento regionale possa corrispondere ad una tecnica finanziaria molto semplice: “La regione che mi vota, ha i finanziamenti. Le altre … evvabbè, prima o poi la capiranno.”

Sulla base della seconda regoletta, trasformare l’azione di governo soprattutto nella funzione di elargitore dei mezzi finanziari, giova a chi si vuole procurarsi voti elargendo a destra anche ciò che non elargisce a sinistra (e al centro).

Del resto, questo modo di governare si ispira – mutatis mutandis – ad un insegnamento cristiano: la mano sinistra non cerchi di sapere quello che fa la mano destra.

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TO GO PUBLIC oppure EMETTERE TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 7:50 am

“To go public”: a prima vista sembrerebbe che ci si stia muovendo verso il settore pubblico. E invece l’espressione inglese indica il contrario, cioè muoversi verso il pubblico dei cittadini.
Parlando di SpA, significa quotare in borsa la società, cioè aprirne il capitale sociale ai cittadini, cioè privatizzare.

C’è un altro modo di privatizzare una SpA pubblica: vendere direttamente a privati una parte delle sue azioni. E’ quello che pare abbia intenzione di fare l’attuale governo con i propri gioielli di famiglia (ad esempio: ferrovie e poste), per fare cassa a fronte delle crescenti necessità finanziarie dovute alla sciagura di quel 110% architettato da tal Giuseppi, Conte de’ Piciemmis e alla riduzione di acquisti di titoli di debito pubblico prevista da parte della BCE.

Mi chiedo: quanto di tutto ciò comprende a fondo la massa della popolazione e soprattutto quella votante a destra?

Non sarebbe il caso, invece, di attrarre liberamente verso il Tesoro la ricca finanza privata italiana ED ESTERA (!), con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA che escludano espressamente il diritto al loro riscatto (ma ovviamente non il loro libero riacquisto in Borsa da parte del Tesoro) in modo da poterli legittimamente riclassificare come TITOLI NON DI DEBITO? In tal modo si AUMENTEREBBE LA LIQUIDITA’ SENZA AUMENTARE IL DEBITO.
Se poi questi titoli fossero emessi anche in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza, in tal caso RIDURREBBERO IL DEBITO PUBBLICO!
Dice …ma il rendimento degli Irredimibili dovrebbe essere maggiore e quindi crescerebbe il flusso di denaro in uscita a fronte del suo pagamento. Rispondo: si, è vero, ma quel flusso sarebbe assai più che compensato dal cessato flusso in uscita dei rimborsi in linea capitale.

Agosto 2020, una grande banca italiana ha emesso 1,5 mildi si propri irredimibili ricevendo richieste dI acquiso per ben 6 mildi! E dire che gli irredimibili pubblici sarebbero tassati la metà degli irredimibili bancari (privati)!

Ed allora, perchè no? Se non ora, quando? Sono quattro anni che insieme al mio amico Gianluigi De Marchi lo stiamo proponendo: noi due siamo solo due gocce, ma … gutta cavat lapidem!

F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

Tutte le reazioni:1Eliana Favretto

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PARADISO E INFERNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 11:13 am

Nel Paradiso son beati vari:
Talian ch’al cucinar sono maestri,
Franzosi amoreggianti senza pari,

genieri d’Alemanna molto destri,
gendarmi d’inghilterra guardacoste,
a organizzarli tutti: Zurighestri.

Nell’imo inferno sonci cose opposte:
franzosi i genieri improvvisati,
cuochi d’Albion che fan bruciar le roste,

amanti di Zurigo raffreddati,
gendarmi d’Alemanna troppo duri
e tutti … dai Taliani organizzati!

Prego lassù che Un ‘sta cosa curi!

(Riccardante Lucattieri)

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I PERICOLI DELL’ITALIA DEL QUASI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 9:28 am

Una barzelletta (mica tanto tale, poi …):

In Germania alcune cose sono permesse, altre sono vietate.
In inghilterra è tutto permesso tranne quello che è vietato.
In Russia è tutto vietato anche quello che è permesso.
In Italia è tutto permesso anche quello che è vietato.

Ahi povera Italia, di incertezza ostello! Questo è il nostro malanno! Ad esempio, sul divieto abbiamo diverse sfumature:
– è solo un poco vietato
– è vietato
– è severamente vietato

Cosa? Volete alcuni esempi pratici? Eccoli:
– è solo un poco vietato fare il saluto romano
– è vietato sporgersi dal finestrino
– e severamente vietato giocare a pallone nel cortile condominiale

Cosa? Questa modularità non sarebbe un difetto del sistema, bensì un pregio? Eh … già, avete ragione: volete mettere la pericolosità di una pallonata maldestra tirata in un cortile condominiale? Può anche mandare in frantumi il vetro della finestra di uno dei primi piani! Quello sì che è un vero grave pericolo che bisogna evitare di correre, a qualunque costo!

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S’ODE A DESTRA LA CONTRADDIZIONE, DA SINISTRA S’ATTENDE UNO SQUILLO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 8:28 am

DA DESTRA
1) “Immigrati? Non può essere un problema lasciato a carico dell’Italia, deve muoversi l’UE!
2) L’Italia lancia una sorta di secondo Piano Mattei: da sola.

1) In parlamento: “Per la sicurezza nel Mar Rosso deve muoversi l’UE!”
2) “Noi siamo sovranisti, l’UE Politica non ci piace”.

1) Il saluto romano è reato
2) Quasi.

DA SINISTRA
Stiamo in attesa dello squillo.

DAL CENTRO
Italia Viva – Il Centro – Renew Europe

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MALEDETTI TOSCANI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2024 @ 1:45 pm

… scriveva Curzio Malaparte! “Maledetti” perché “zitti un ci sanno stare, ovvia” e cose da dire ne hanno, eccome se ne hanno!  Cominciarono qualche nano fa con quel tale … come si chiamava … ah, ecco ora ricordo, Dante Alighiari o Alighieri … mi pare … quel tale che aveva autocensurato alcune parti della su’ Commedia.

In questi giorni, mentre si riordinavano i vecchi archivi della biblioteca di Trento – città ch’egli aveva visitato quando aveva notato e scritto della ruina, la famosa frana di macigni vicino a quella città – sono riemerse alcune delle parti censurate ed io ve le mostro  riservatamente  in prima visione assoluta ed esclusiva. Si tratta del girone infernale dedicato ai falsi competitori politici, girone poi eliminato nella edizione definitiva per una questione di par condicio e praivasi.

Poscia che fummo in fondo a cotal buso
vid’io aprirsi un trivio pedonale
per cui il cammino nostro fu confuso.

Al che chiesi allo duca: “Dimmi quale
se a manca o dritti od ove s’abbia andare
e chi subisce e qual pena infernale

color che sono laggiù con gran gridare”.
Ed elli a me: “A destra castigati
sono color che in gara elettorale

hanno loro elettor molto ingannati
usando a grande man demagogia
mancando poi ne’ loro risultati”

Al che diss’io “Ma dimmi chi ci sia
alla mancina laggiù molto puniti
per colpa c’ha da esser molti ria”.

Ed elli a me: ”Colà sono finiti
quei che l’opposizion fecer sì male
tal che a opposizion furon uniti

pur di restar i primi in quel cotale
gruppo che s’opponea a destra tutta
la qual pel loro oprar finì trionfale.

Non bella fu l’azion, anzi sì brutta
per pena di tutte è la più dura:
posar il nodo cul su pietra asciutta

finchè l’etermo tempo tutto dura
rovente dallo foco arroventata
a punir mente lor cotanto oscura

d’essere solo col cul così attivata.

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ELEZIONI UE E LA POLITICA-CATENA-DI-TRASMISSIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2024 @ 11:13 am

Fino ad oggi da parte di qualcuno la tornata elettorale europea è stata considerata quasi come la sponda sulla quale fare approdare chi non era riuscito a conquistarsi una posizione politica interna al proprio stato.

Al contrario, le elezioni europee di giugno meritano sin d’ora maggiore attenzione da parte dei partiti e del corpo elettorale, a causa delle grandi evo-ri-voluzioni a livello dei continenti in termini di contestazione dei nostri valori circa i diritti umani, sociali e civili; di guerre vicine e lontane; di nuovo colonialismo; di conquista di nuovi predomini tecnologici: solo per citare alcuni aspetti.

Oggi pertanto ci si impone una loro rivalutazione perché solo come cittadini i una UE Politica, noi Italiani potremo partecipare positivamente alla riaffermazione della cultura e di una politica europea, cioè di una terra che è stata la fucina del mondo moderno.

La necessità di una nostra maggiore attenzione al prossimo momento elettorale europeo sorge anche per un secondo motivo: infatti “politica non facit saltus”, ovvero vi è una soluzione di continuità e di interdipendenza fra le singole risultanze politiche di ogni livello: dalle elezioni “originarie” comunali sino a quelle “finali” europee. Infatti, le decisioni assunte in ognuno dei diversi livelli elettorali influenzano e sono influenzate dalle decisioni assunte negli altri livelli: ecco cosa intendo quando parlo di Politica-catena-di-trasmissione.

Vi è poi un’ulteriore ragione, del tutto soggettiva, che avvalora la tesi Politica-catena-di-trasmissione, e cioè che a votare ai diversi livelli sono le stesse persone.

Ecco perché ritengo che già nell’azione informativa, comunicativa, culturale e politica “locale” e “originaria”, cioè ai livelli comunale e provinciale (livelli che non definisco a bella posta “inferiori”) si debba sin d’ora riflettere maggiormente sul tema e sul significato delle prossime elezioni europee.

Riccardo Lucatti, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE, partito “filiera”, appunto!

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C’E’ ANCORA UN DOMANI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2024 @ 7:28 am

Dice …. Riccardo, hai preso le mosse dal titolo del film della Cortellesi, vero?
Rispondo: certo, ho solo aggiunto l’articolo indeterminativo “un”. Infatti noi di ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE vogliamo che ci sia ancora UN DOMANI per tutti, anche per quelli che ancora non ci votano: un domani da cittadini di una UE POLITICA che trasformi ognuno di noi e dei nostri concittadini europei da oggetto della politica intercontinentale altrui in soggetti attivi di quella politica.

Dice: facci un esempio
Rispondo: l’UE non è si è attivata come tale su come intervenire per consentire la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso, e se si blocca quella via d’acqua, in Europa aumenteranno di molto i prezzi di ogni bene.

Dice … ma il tuo, Riccardo, è un partito (ancora, n.d.r.) “piccolo” rispetto ai numeri di altri “partitoni” …
Rispondo: è molto meglio essere un soggetto liberamente pensante in un partito “piccolo” (che sta crescendo, n.d.r.) piuttosto che essere un numero inerte all’interno di una folla di numeri non pensanti.

Dice … ma perchè certi “partitoni” di destra e di sinistra non sono anch’essi convinti propugnatori di una UE POLITICA?
Rispondo: perchè preferiscono continuare ad avere il potere all’interno di un sistema perdente (l’Italia sovranista) che far parte di un sistema vincente, l’UE POLITICA, governata da persone migliori di loro.

Dice … allora tu pensi che sia questo il motivo per cui la destra e la sinistra italiane non vogliono Draghi a capo della Commissoione UE?
Rispondo: certo!

Dice … ma tu, Riccardo, pensi che Gloria ed Elly si candideranno alle prossime elezioni UE?
Rispondo: Certo, e non solo o non tanto per misurarsi reciprocamente, bensì perchè vogliono poter intralciare l’azione di un altro candidato migliore di loro, una persona che sarà eletta e che è favorevolissima a Draghi: MATTEO RENZI.

Dice … ma la vostra di ITALIA VIVA – IL CENTRO-RENEW EUROPE, Riccardo, non ti pare che sia un’utopia?
Rispondo: certo, solo che l’utopia non è un traguardo irraggiungibile, bensì un traguardo semplicemente ancora non raggiunto: guai nella vita a non avere utopie!

Dice …. in chiusura, cosa chiedi alle tue lettrici e ai tuoi lettori?
Rispondo: Che diventino nostre elettrici e nostri elettori e che mantengano l’interesse a leggere queste mie sudate carte elettroniche, cominciando dalla serie degli ultimi miei post. #italiavivatrentino#ItaliaViva

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MARIO DRAGHI A CAPO DELLA COMMISSIONE UE? ME LO AUGURO ANCHE PERCHE’ … IO HO LAVORATO CINQUE ANNI SOTTO MARIO DRAGHI.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2024 @ 5:22 pm

Non ci credete? Infatti non è vero, ma è quasi vero e mi spiego.
Quando entrai dirigente 32enne alla STET Torino (la finanziaria del gruppo IRI per le comunicazioni e l’elettronica civile e militare, la maggiore holding del paese!) mi posero a capo della Finanza Italia di Gruppo e rispondevo al Direttore Centrale Dr. Ruggero Cengo Romano: oggi posso dire al mio Draghi d’allora.
Preparatissimo, serio, coerente, equilibrato, dotato di una grandissima credibilità e di una assoluta autorevolezza che è poi quella cosa che uno o ce l’ha di suo o niente, perchè nessuno te la può dare: gli altri ti possono dare solo l’autorità.
Io sono del 1944, Cengo era del 1934. E’ mancato 20 anni fa. Io lo ricordo con vera commozione come il mio terzo genitore, tanto ho ricevuto da lui in esempio di vita, di lavoro e formazione professionale.
Le sue grandi doti di credibilità e autorevolezza erano qualità indispensabili per chi come noi operava con una ventina di SpA operative e con l’intero sistema bancario italiano, comprese le banche estere con sede in Italia.

La mia storia si era svolta nella grande BANCA COMMERCIALE ITALIANA (Comit) ed avevo potuto contare sulle lettere di apprezzamento dei direttori delle molte filiali presso le quali avevo trascorso periodi di apprendimento e formazione sul lavoro in tutti i servizi, centrali compresi.

La Storia di Cengo era molto più ricca. Tuttavia si trattava di due storie simili per la strada che entrambi avevamo percorso; io da impiegato di banca e lui da correttore delle bozze degli elenchi telefonici: e la STORIA delle persone conta più del loro curriculum vitae lavorativo.

Oggi posso dire che anche nell’aspetto e nel portamento Cengo assomigliava a Mario Draghi. Anche per questo ho scritto all’inizio quella mia mezza bugia, ma l’ho detta per far comprendere quanto io, avendo stimato Cengo, oggi stimi Mario Draghi: quasi grazie ad una esperienza di lavoro a diretto rapporto con lui.

Insomma … perdonerete il mio “dolus bonus” … vero?

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KATA’ (contro) L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2024 @ 1:43 pm

SCRIVE LUIGI MARATTIN (ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE:

Inizia

“Pensare di vivere in un paese in cui funzioni come “grandi reti di trasporto e navigazione”, “energia”, “istruzione”, “rapporti internazionali e con la Ue”, “ambiente”, “coordinamento della finanza pubblica” ecc., sono gestite dallo Stato o dalla Regione a seconda della regione in cui ti trovi, è un qualcosa che ha a che fare con la follia, non con la politica.

Pensate ad un imprenditore che ha interessi in più regioni italiane: per chiedere un’autorizzazione da un lato deve parlare con lo Stato, dall’altro con la regione. Un incubo burocratico. Per non parlare che molte di quelle materie ormai (ambiente, ricerca scientifica ecc.) non hanno senso neanche più a livello nazionale, ma europeo.
Per 30 anni questo paese non è stato in grado di disegnare un assetto della Repubblica che assegnasse ad ogni livello di governo competenze esclusive (tante o poche che siano), uno strumento fiscale esclusivo e fondi perequativi basati su fabbisogni standard e capacità fiscale. Quello sarebbe il vero federalismo, capace di abbinare autonomia e responsabilità.

E il dibattito di questi anni su questa sceneggiata dell’autonomia differenziata non è che l’ennesimo scontro tra curve ultra’, che urlano slogan ritmati per rinsaldare il senso di appartenenza dei propri tifosi.”

Finisce

Tragica questa destra-ultrà, solo debolmente contrastata dalla sinistra che però affianca la destra nel non volere Draghi a capo della Commisisine UE.
Evvabbè …

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