FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2017 @ 9:03 am

Detto altrimenti: al volo … la foto; lui no, lui fermo, un statua …. (post 2875)

.1 - L'ATTESA

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Mia moglie Maria Teresa passeggia lungo il Fersina (“la Fersena”, in dialetto). Un telefonino dalla tasca e clic. È fatta! La foto non è di grande qualità, ma di grande significato, sì: infatti, in un tempo nel quale mezza Italia è sotto smog, qui da noi, a 900 metri dal Duomo, un airone cinerino attende la sua preda.

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Per par condicio aggiungo un’altra foto simile, scattata qualche tempo fa dal mio amico  fotografo V.I.P – Vecchietto In Pensione (come me) Luigi Zullo …


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Questo gatto, bianco … in bianco (!)  invece, li guarda ma non riesce a prenderli … i pesci!

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Infine, per chi non conosce la Fersena …  la poesia che io le ho dedicato:

Il Canto di Trento a la Fersena

Sei vivo.

4 - Verde FersinaMi parli col suono di luce

dei tuoi mille occhi di rivo

splendenti nel verde.

Dapprima

mi sembri annoiato

nel lento rigiro

che sempre conduce

al tuo limitato infinito

5 -Anatre urbaneeletta dimora

di anatre urbane

ed aironi

in morbide anse di steli

ov’acqua

fra ‘l fiore che odora

con tenue sospiro si perde.

Ma ecco

improvviso

6 - La pienauno slancio

al pari del cervo brunito

che hai visto saltar le tue rive

braccato dal cane

ed hai ristorato

offrendoti invito alla sete

ed alle corse un po’ schive

del giovane re incoronato.

Ancora …

hai negli occhi il ricordo

10 - Musica Fersina

         Musica (sulla) Riva Fersina

di una prudente marmotta

del falco

che lento

si libra nel cielo in agguato …

di un movimento …

di vita che lotta …

di tenero nido violato.

Tu nasci ove aria rinfresca.

Poi …

scendi la cima

scoscesa di valle tedesca

qual liquido velo nuziale

7 - Nataleche adorni la Sposa Atesina

e rechi in pianura

la figlia del suolo innevato

i fulgidi pesci d’opale

il tenue lenzuolo

che dona ristoro all’arsura

di ninnula cuna

il manto di brezza

btyche stendi alla luna

ed olezza.

E dolce assopisci il bambino

cantandogli la ninna nanna

che i monti ti hanno affidato.

Tu sei Poesia

il capolavoro scolpito

del grande Pittore Trentino

che ascolto

rapito all’oblìo

insieme alle fronde

9 - Sponde imperialidegli ippocastani

che sopra le spalle

ti fan capolino ondeggiando

e curioso

protendono il volto

sull’armonioso spartito

del tuo gorgoglio.

Ma ora prosegui il tuo viaggio

e mentre ricevi altre sponde

le mie vecchie mura imperiali

riflesse

ti rendono omaggio

più belle pe’ i grandi regali

che porti di piccole onde.

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INCONTRI: LUISA CHIODI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Ottobre, 2017 @ 6:10 am

Detto altrimenti: era un po’ che non intervistavo personaggi, e allora … (post 2874)

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Quest’estate, accompagnando (a pedali) Lucia Bruni nella sua pedalata Roma-Bruxelles pro UE (per la parte regionale nostra, cfr. numerosi post al riguardo), le fui al fianco nella visita all’ Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa di Rovereto, ove Lucia volle salutare la sua ex docente, Luisa Chiodi appunto. E siccome un post tira l’altro, eccomi oggi a intervistare Luisa, anche per invitarla alla conferenza che Lucia terrà a Trento la sera del 6 novembre presso il Circolo Culturale Accademia delle Muse.

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downloadOsservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT) è un think tank e media online, con base a Rovereto, specializzato sulle questioni dell’Europa sud-orientale, della Turchia, Ucraina e Caucaso. OBCT riferisce sugli sviluppi sociali, culturali e politici in 6 Stati membri dell’UE, 7 stati candidati e potenziali candidati, e i 5 paesi del partenariato orientale attraverso una rete di 50 corrispondenti dall’estero, tra cui giornalisti, ricercatori e gli attivisti, pubblicando notizie, analisi e multimedia su base giornaliera. I suoi archivi ospitano più di 10.000 articoli, e il suo sito web ospita 130.000 visitatori unici al mese in media. OBCT produce e circola anche documenti di ricerca, libri scientifici e strumenti didattici e formativi, e si avvale di crowd-sourcing, social media e dibattiti online come strategia dal basso. Tutti i suoi contenuti sono disponibili con licenze Creative Commons.[1]

Inizia

Luisa, nata a … e ivi residente a Rovereto …?

Già, Riccardo, ti rifai a quella battuta di Fruttero (o di Lucentini?) ne “La donna della domenica”: “Nato a Canicattì e ivi residente a Torino in via …”. Alle rimostranze dell’impiegato dell’anagrafe torinese, l’interessato protestava: “Quando ero in Sicilia andava benissimo così”. Ecco, io, nata a Bergamo e “ivi” residente a Rovereto. Sposata, un figlio di 8 anni. Dottoressa di ricerca presso l’EUI-European University Institute di Firenze; già professoressa di Scienze Politiche a UNIBO; dal 2006 Direttrice Scientifica dell’Osservatorio.

Cos’è l’Osservatorio …

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4 novembre 1965: il ricollocamento sul Colle Miravalle a Rovereto

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17 anni fa. Costituito nella città che aveva un Simbolo (la Campana dei Caduti) e un Ente affine,  l’ UNIP, l’Università per la Pace. Una rete – Rovereto ne è il centro – per studiare e capire l’est: inizialmente i paesi dell’ex Jugoslavia e l’Albania. Poi via via la Turchia, il Caucaso e non è ancora finita.

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Conoscere … perché?

Per sapere a chi si danno gli aiuti, per aiutare quei paesi a integrarsi nell’UE, solo per dire due fra i tantissimi  motivi. E poi noi viaggiamo, sia fisicamente che “intellettualmente” e quel tale Cartesio, all’inizio del suo Discorso sul Metodo, affermava che viaggiare è conoscere e viceversa. Sai … le persone nostre solidali durante le guerre degli anni ’90 sono state 20.000, un bel numero, non ti pare?

Il ritorno del vostro lavoro qual è?

La conoscenza da parte loro dei nostri sistemi e viceversa. Nei casi clinici poi (dittature) sensibilizzare la nostra opinione pubblica a sostenere le forze democratiche locali. Anche questo è importante per chi lotta per la pace e la democrazia in quelle terre: non sentirsi solo. E poi le nostre analisi sono a disposizione di ogni cittadino e di tutte le istituzioni, pubbliche e private.

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     Le strisce! Mettiamole le strisce! (N.d.r.)

Come è’ finanziato l’Osservatorio?

Per il 35 % con contributi provinciali. Il resto arriva dall’UE, a fronte della realizzazione di numerosi progetti di interesse europeo, quelli sui quali anche ora stiamo lavorando a pieno ritmo.

Mi fai qualche esempio?

PRESS & MEDIA FREEDOM, per tutelare la libertà di stampa e promuovere il diritto pubblico transnazionale inerente.

EDNJNET per l’informazione sull’UE attraverso i dati (open data e non)

IL PARLAMENTO DEI DIRITTI, per far comprendere ai Cittadini dell’UE il ruolo e l’importanza del loro Parlamento. Al riguardo stiamo organizzando i MOC-Muster On line Course.

ALLEANZA PER LO SVILUPPO e la valorizzazione dell’agricoltura familiare nel nord dell’Albania.

THE TESTIMONY- TRUTH OR POLITICS, per superare la divisione nella memoria delle popolazioni delle guerre balcaniche.

E molti altri ancora … ma sai, Riccardo, oltre a questi progetti noi curiamo pubblicazioni scientifiche, teniamo seminari presso Università (uno, recente, presso UNITN articolato su 22 lezioni). Ci occupiamo poi anche di formazione con interventi rivolti a scuole, università, centri formativi, associazioni. Ma se vuoi puoi sapere di più su www.balcanicaucaso.org

Luisa, chi sono i tuoi colleghi? Mi piacerebbe citarli. Posso o devo farmi firmare la liberatoria per la privacy?

Dai Ric… anzi, te ne saranno grati. Eccoci qui! Staff di Direzione, oltre a me, per i progetti UE Chiara Sighele, amministrazione: Marco Vender e Chiara Cont – In redazione, giornalisti: Luka Zanoni, Nicole Corritore, Francesco Martino, Davide Sighele – Ricercatori: Marco Abram, Marzia Bona, Giorgio Comai, Fazila Mat, Nicola Pedrazzi, Lorenzo Ferrari, Irene Dioli, Rossella Vignola, Giuseppe Lauricella, Valentina Vivona– Webmaster: Roberto Antoniazzi – Webdesigner:  Roberta Bertoldi – Servizio civile: Sofia Verza.

Il futuro più immediato?

download (1)Stiamo per essere trasferiti a Trento, per diventare Unità Operativa all’interno del Centro per la Cooperazione Internazionale affidato al Presidente Mario Raffaelli.

Be’ … vi auguro che questa collocazione possa dare maggiore impulso alle vostre già lanciatissime iniziative. Comunque grazie del tempo che mi hai dedicato e … dai … il 6 novembre sera vieni a Trento ad incontrare la tua ex allieva Lucia Bruni!

Grazie a te, Riccardo, ma il sei sera sarò in arrivo – tardi – dall’Albania, temo che non ce la potrò fare. Salutamela tu!

Finisce

download (1)Cara Luisa ti scrivo … anch’io nell’immediato dopoguerra balcanico, sono stato più volte laggiù,  nella Repubblica Serba di Bosnia, a Prijedor e a Banja Luka, a portare aiuti, con l’ Associazione Progetto Trento-Prijedor: Erano gli albori dell’iniziativa che ora vedo molto ben sviluppata (Trentino 22 ottobre 2017 pag. 24). Per questa mia esperienza diretta, posso affermare di comprendere appieno il significato ed il valore della vostra opera, per il “Bene” che si fa agli Altri e – lasciamelo dire – anche a se stessi. Un tale che io apprezzo solo come poeta (Gabriele D’Annunzio) disse: “Io ho quel che ho donato” e voi donate conoscenza reciproca, accettazione reciproca, rispetto reciproco, accoglienza reciproca. All’epoca scrissi due poesiole che mi permetto di riportare qui sotto:

Guerra

(senza maiuscole, senza punteggiatura: l’interessato non ne aveva il tempo …)

la testa schiacciata / la bocca ricolma / di sangue e sudore / nessuno richiude / la mia ferita / di luce del giorno che fugge / nemici colpiscon da terra / amici dal cielo / vicino al mio viso / un’ape / senza ricordi / che altri le possan rubare / sugge il suo fiore / respiro il sapore / di guerra / è freddo / il cuscino di terra / mi copre soltanto / la voglia del tempo / un’ape d’acciaio / precipita al suolo / un miele che incendia / svanisce il frastuono / ma no / non cambiate canale / perdono / chi ha regalato / gioielli di piombo e di fuoco / ad un corpo ormai di nessuno / ed esco di scena / in fretta / in silenzio / da solo

Prijedor

Prijedor di pietra / scalzata / bruciata / stupita / perché / ti domandi / e lanci il tuo urlo / di rabbia / al cielo di tutti / ma solo per te / da troppo / lontano / perché / mi domando / e ti prendo per mano / e ascolto la voce / di spazi / ricolmi di muto dolore / e mentre sorridi / al piccolo gesto d’amore / io smetto / di esser straniero / a me stesso / e mi sento più vivo / grato del dono / che offri / al tuo pigro / distratto / amico tardivo

E tu Luisa, come pure le mie lettrici ed i miei lettori, per favore, perdonate questa aggiunta … questa sorta di “intervista a me stesso”!

THE END

downloadPrimo commento potremmo dire “on line”. Mi scrive una mail un collega dell’Associazione Restart Trentino e mi chiede, ove io condivida il suo pensiero, di pubblicarla a nome di Restart, cosa che da Presidente di quella Associazione faccio ben volentieri. Ecco il commento:  “In un mondo dove ormai si ragiona a colpi di clic sulla tastiera del computer, gli amici dell’Osservatorio cliccano sul loro cervello, sul loro cuore, sulla loro sensibilità, sulla loro attenzione all’altro, al diverso che poi non è “diverso” ma semplicemente “unico, irripetibile”: una lotta per la conoscenza e quindi per la pace, la loro”.

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ASSOCIAZIONE RESTART TRENTINO – Evento n. 4

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Ottobre, 2017 @ 2:12 pm

Detto altrimenti: a seguito del post del 15 ottobre scorso         (post 2873)

downloadQuarto evento? Dice … e gli altri tre? Uei raga, ecchè … vi devo dire tutto? Cliccate sul blog, cliccate che li trovate. Cosa ci proponiamo? Di far “ripartire” il pensiero libero, indipendente, incondizionato di ognuno per ricoprire, insieme, gli spazi lasciati vuoti dalla disattenzione di una politica preconfezionata. Dice: ah, ecco … vedete … siete politici, fate politica … No, amici, noi non facciamo politica, bensì facciamo Politica (le lettere minuscole e maiuscole non sono utilizzate a caso). Mi spiego: il termine “politica” oggi è un aggettivo sostantivato che però è nato nell’antica Grecia come aggettivo di un sostantivo, la teknè, la tecnica, la capacità, la cultura dì governare la polis (la città, la città stato, lo stato), da cui appunto teknè politika, mirata in allora (e per quanto riguarda noi anche oggi!) al conseguimento della felicità dei cittadini. Questa è a Politica che noi di Restart pratichiamo.

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bdr

Restart? In bicicletta, a piedi …ok. Ma soprattutto con la libertà e l’indipendenza del pensiero

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Siamo un’associazione. Io sono fra i suoi fondatori, chiamato a farne il Presidente, ruolo che ho accettato di buon grado, nel senso che mi attivo molto volentieri per diffondere le idee nelle quali credo. Ad esempio, quelle espresse in un libro: “Anna che sorride alla pioggia”.

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 La discussione sul libro è stata preceduta dalla proiezione di un breve filmato, assolutamente da vedere: http://youtu.be/ixl2LDYvhhU.

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Ed è con questo chiarimento – di come noi viviamo la Politica  – che ho voluto ieri dare avvio al nostro quarto Evento dal titolo Top & Down, nel quale è stato presentato un libro attraverso il dialogo fra la nostra Donatella Conzatti ed il suo autore, Guido Marangoni. Poi è stata la volta della presentazione del Progetto Etika per il finanziamento delle strutture di accoglienza delle persone diversamente abili soprattutto dopo che siano rimaste orfane dei genitori.

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La sala era stracolma. L’attenzione vivissima per le intere “quasi due ore filate” dell’evento.

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   Donatella Conzatti  e “La Rete”

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Presente la stampa locale; presidenti e soci di associazioni del sociale (fra le quali l’ANFFAS, La Rete (qui a fianco), Ipsia (Presidente Fabio Pipinato); aderenti ad associazioni culturali e sportive fra le quali ho riconosciuto – per esserne socio io stesso – L’Accademia delle Muse, Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta, i Gruppi di lettura Mirna Moretti e Maria Lia Guardini (amici tutti che ringrazio anche da queste righe!).

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Donatella Conzatti, papà Guido, la piccola Anna e (purtroppo di spalle) la mamma

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Il significato dell’evento? Testimoniare come ci sia politica e Politica e come ognuno di noi sia un unicum, semplicemente irripetibile e che quindi non esistano “quei” diversi. Da ciò la necessità di “ritrovare in ciascuno di noi tracce di diversità, di accoglierle soprattutto per ricordare che le paure che riusciamo a guardare in faccia si trasformano in coraggio”: in ogni settore degli accadimenti e delle attività umane.

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Qui sotto: gli articoli dei due maggiori quotidiani locali:

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1) Il “Trentino”: grazie al Direttore Alberto Faustini e ai suoi giornalisti che hanno voluto iniziare  citando la nostra Associazione Restart. Resta un piccolissimo appunto: l’avere il titolista inserito nel titolo il cognone dell’Autore “Marangoni” infatti qui da noi in Trentino il nome  “Marangoni”  richiama automaticamente alla mente l’industriale roveretano  Cav. del Lavoro Mario Marangoni. Un po’ sviante. Però in compenso  hanno messo una foto … Grazie!

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2) l’Adige:  … or incomincian le dolenti note! Infatti l’evento è stato citato, senza alcuna foto (evvabbè ..) ma senza nemmeno citare l’Associazione che lo ha ideato, voluto, organizzato! Sicuramente una dimenticanza, una svista. Comunque anche qui ritorna l’ “Equivoco Marangoni” di cui sopra.

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Ma parlavo anche di un progetto, il progetto “Etika”. Di che si tratta? Ve lo dico subito:

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download (2)ETIKA darà risposta ad una domanda: “Chi si occuperà di mio figlio con disabilità quando io non ci sarò più?” Attraverso ETIKA infatti sono finanziate soluzioni abitative per le persone con disabilità e sono fornite opportunità di sollievo per le loro famiglie nell’intero territorio provinciale.  Ma il futuro non è una cosa da costruire “Dopo di noi”, ma qui e ora, non da soli, ma insieme. Ancor di più oggi perché le risorse pubbliche costantemente in calo non possono finanziare interamente i nuovi servizi.

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download (1)Dolomiti Energia nell’ambito della propria responsabilità di impresa versa 10 euro l’anno (20 se si scelgono sia luce che gas) al progetto Etika. I partner del progetto Etika hanno creato un Fondo Solidale per finanziare la ricerca e la realizzazione di soluzioni abitative per le persone con disabilità  attraverso il coinvolgimento delle famiglie e della comunità. Non si tratta di edificare muri, ma progetti di vita e accompagnare le persone dentro ad un concetto di casa come spazio in cui nascono relazioni, legami per i più deboli. 

THE END (per ora …)

P.S.: appuntamento al Quinto Evento Restart (vi saprò dire)

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VISCO SI – VISCO NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2017 @ 12:36 pm

Detto altrimenti: al riguardo ho una mia idea ben precisa. Tuttavia (par condicio!) riporto due contributi di parere opposto (innocentisti e colpevolisti)    (post 2872)

Innocentisti: (contributo pervenutomi privatamente, quindi non ne cito la fonte) “ … forse Bankitalia avrebbe potuto far meglio … tuttavia la cosa andava avanti da un decennio e nessuno aveva sollevato il problema fino a questo momento … persone vicinissime a chi accusa Visco hanno legami stretti con gli amministratori bancari disonesti (nel migliore dei casi: incapaci. N.d.r.) … forse chi accusa Visco si vuole vendicare dei malanni che Bankitalia aveva scoperto in banche amiche di famiglia … nel frattempo tutti all’estero ridono di noi …”

Colpevolisti: (contributo pervenutomi come fotocopia di articolo di stampa, che quindi riporto senza nasconderne l’autore):

 Visco no

Taluno dice: “Bisogna garantire l’indipendenza di Bankitalia” – Altri : “Non trascinate Bankitalia nello scontro politico”. Io credo che le due affermazioni sviino l’attenzione dal vero problema: Bankitalia ha funzionato bene o male?

E voi, cosa pensate?

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QUALCHE RIFLESSIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Ottobre, 2017 @ 9:19 am

Detto altrimenti? Qualche riflessione!                         (Post 2871)

Qualche post fa facevo qualche riflessione: parlando dei classici (greci) ricordavo che per loro la “politica” era un aggettivo femminile che definiva una particolare specie di tecnica, la teknè politika – appunto – cioè l’arte (la tecnica) di rendere felici tutti i cittadini, governandoli bene. Aggettivo che noi oggi abbiamo sostantivato.

Ma … i governanti, i politici del mondo, stanno governando bene? Ci stanno rendendo felici? Valutate voi … Il problema è che se per caso stessero governando male, se per caso noi non fossimo “tutti” felici, be’ allora sarebbero di pessimo esempio per le generazioni future. Infatti, cosa mai staremmo trasmettendo loro?

Qualche giorno fa uno storico-filosofo (Marcello Farina, inserto “Spiritualità”, su l’Adige) osservava che si è generata una cesura fra generazioni, nel senso che i più “grandi” non riescono più ad insegnare nulla ai giovani. Nel senso che l’insegnamento si fa solo con l’esempio: così (Friedrich Nietzsche, Aslo sprache Zarathustra, n.d.r.) Paolo VI, 2 0ttobre 1974. Orbene, quale esempio stiamo dando ai giovani noi adulti?

E invece, prosegue il filosofo, ognuno di noi deve essere ponte, allenatore e poeta. Ponte, nel senso di far transitare un messaggio, ovvero “trasmettere la certezza che la vita umana è vivibile ed amabile grazie alle leggi e ai fondamenti, non nonostante quelli”; allenatore, “non indulgendo in complimenti, bensì ricordando la necessità di migliorarsi, di rialzarsi dopo ogni caduta”; poeta, nel senso di “vedere ciò che non si vede e di apprezzare ciò che non si vende”.

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Fine delle citazioni. E di mio … nulla? Si, eccomi: quanto sopra è un’utopia? Certo, è un traguardo semplicemente non ancora raggiunto ma raggiungibile. E poi … nella vita … guai a non avere utopie!

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 The end

 

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I NUOVI SCHIAVI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Ottobre, 2017 @ 6:24 am

Detto altrimenti: a un anno dalla legge ……. (post 2870)

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     Totò spiega chi siano i caporali …

….. dalla legge sul caporalato. E allora mi sono detto: dai, raccontali questi tre casi che ti hanno esposto. Ricordate quel vecchio film di Totò “Siamo uomini o caporali?” … Ecco, i caporali sono tornati. Quelli che vi descrivo “gestiscono” due donne venute in Italia come badanti ed un uomo autoctono.

  1. Una grande fabbrica. Da un anno lei lavora con contratti settimanali, rinnovati ogni settimana. In un caso il contratto è stato di un mese intero (!). I turni? Di notte, sempre. Ma almeno qui i contributi sono regolari … e poi, sabato e domenica liberi, ecchessivorràmaidipiù?
  2. Lei avrebbe dovuto fare la badante ad un anziano. Invece gli anziani sono due, un uomo ed una donna, anziani ai quali deve fare anche da infermiera (visto che lei è anche infermiera diplomata): fare le iniezioni, chiamare e assistere il medico, dosare e somministrare medicine, mettere i pannoloni,  fare  la doccia, vestirli, accudirli giorno e notte, cucinare, pulire la casa. Talvolta i familiari si presentano per cena, così il suo lavoro aumenta. Tempo libero? Sei ore … alla settimana! Però è ben pagata: €1100 al mese (!!). I contributi? Ma se lei è una immigrata lavoratrice irregolare, cosa pretende?
  3. L’uomo? Un tecnico. Lavora in una fabbrica. Turni regolari, tutti i pomeriggi e le mezze nottate, tutto l’anno. Vacanze? Sette giorni all’anno. Paga in nero. Evvabbè …

Ecco, ieri … un anno dalla legge contro il caporalato. Bene … ma c’è ancora tanto altro lavoro da fare …

P.S.: chi sono queste persone? Persone incontrate per caso … mi hanno raccontato … i loro nomi? Non li ricordo … sapete … un blogger incontra tanta gente …

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pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2017 @ 4:35 pm

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Detto altrimenti:  controluce in Piazza del Duomo a Trento      (post 2869)

 

Oggi, 17 ottobre 2017 ad ore 09,30 …

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I CLASSICI A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2017 @ 1:10 pm

Detto altrimenti: nella Biblioteca Comunale, Prof Maria Lia Guardini       (post 2868)

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      Ed io fui nono fra cotanto senno …

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Ogni alterno martedì, oggi sì il prossimo no e così via). A scuola. A studiare i classici latini e greci sotto la guida della nostra Prof con la lettera maiuscola e senza puntino. Oggi è stato il primo martedì del corso 2017-2018. Si è parlato … anzi, soprattutto ascoltato da Maria Lia (Guardini) della nascita della polis, cioè della città stato cioè dello stato nell’antica Grecia.

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Teknè politica, la capacità tecnica di governare la polis per la felicità di tutti. Ma quando e come nasce la polis? Essa nacque di pari passo con lo sviluppo del pensiero logico e astratto e della scrittura. Le riflessioni sulla polis iniziano da Platone (V sec. a. C.). Dopo un diluvio universale i pochi sopravvissuti operano insieme, si aiutano, non litigano per la sparizione di ricchezze inesistenti. Si forma un villaggio, più villaggi si riuniscono in una entità autosufficiente: la polis (molte Polis hanno un nome “plurale” a indicare la loro composizione al plurale). A differenza del mondo romano, le polis greche mantengono ognuna una specifica identità, un loro specifico dialetto, unite però tutte dalla Ellenikon, la “grecità”. Ma come sono/possono essere governate le polis? Aristotele cataloga tre forme di governo:

  • la monarchia, che degenera in tirannide;
  • il governo dell’aristocrazia, che degenera in oligarchia;
  • la democrazia, che degenera in populismo,

per cui il miglior governo sarebbe un mix temperato delle tre forme. (pensate che sciagura sarebbe avere sempre gli stessi politici! Una oligarchia populista! Dio ce ne scampi! N.d.r.).

Nella mitologia greca due città u-topiche, due non-luogo: l’isola dei Feaci sulla quale naufraga Ulisse, completamente ignaro di dove sia arrivato. Isola ben organizzata, con leggi umane e divine, agricoltura, pastorizia, capacità marinare, etc.. Isola che abbandona nel sonno così da non sapere non solo dove fosse arrivato ma anche da dove stesse partendo. E poi l’opposto, l’isola dei Ciclopi, terra fertile e generosa di tutto che non è necessario coltivare. I ciclopi, ognuno re nella sua grotta. Altro non-luogo. E Omero, Omero che cantava di Troia e delle altre città “tradizionali” ha sentito il bisogno di inventarsi/riprendere antichi miti sulla forma della polis … proviamo a metterci nei suoi panni: perché l’avrà fatto?

Mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura: a mio parre, si potrebbe considerare un successore di Omero un santo, San Tommaso Moro con la sua Utopia, altro Non-Luogo, altro Stato ideale, possibile, augurabile etc..

Ma “iniziamo dall’inizio”: in primis, c’era la parola-logos, ovvero la parola verità, l’ipse dixit sia essa del monarca/tiranno o dell’aristocratico. La sua evoluzione fu verso la parola-dialogo che però regredirà verso la (attuale, n.d.r.) demagogia (riflettiamo, amici, riflettiamo!).

In secundis: il carattere di pubblicità alle manifestazioni più importanti della vita pubblica, fra cui la definizione delle leggi. Nella Polis le decisioni, le regole, le leggi vengono prese e definite pubblicamente. La sua evoluzione (rectius, involuzione): leggi che aspettano per anni i loro decreti attuativi; leggi fatte dal Governo e non dal Parlamento; accordi nelle segrete segreterie dei partiti; l’assenza di un vincolo di mandato; il voto segreto (riflettiamo, amici, riflettiamo!).

Tertium, questa volta datur: l’uguaglianza. Tutti sono uguali, uguali di fronte alla legge, la legge è uguale per tutti. Involuzione: … per tutti, salvo le eccezioni di legge! (Riflettiamo, amici, riflettiamo!).

Oltre a ciò la polis si è formata, anzi, tras-formata quando sono sorte nuove forze che si sono imposte come forze politiche: la forza economica (cioè commerciale); le società di navigazione (cioè i marinai); gli opliti, la nuova “arma di reparto” che determinò la fine delle battaglie corpo-a-corpo. Oggi diremmo così, che la politica è stata trasformata dalle multinazionali, dalla globalizzazione, dall’e-commerce, dalla forza armata nucleare.

In sintesi: mitologia, letteratura, storia, filosofia … per arrivare a cercare di capire e di valutare l’attualità. Segue alla prossima puntata, martedì 31 ottobre ore 10,00 Biblioteca Comunale di Trento.

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LETTURE D’ESTATE E OLTRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2017 @ 5:31 am

Detto altrimenti: libri sul comodino                            (post 2867)

IMG_4496Ciao amici! Qualche post fa ebbi a scrivere che io leggo “le località che visito, la gente che incontro …” Insomma, leggo il Libro della Vìta anzi del Vivere. Confermo. Ma a fianco di questo Gran Libro sul mio comodino ve ne sono anche altri, quelli “tradizionali”, di carta stampata. Solo che la velocità di ingresso è maggiore di quella di uscita, così questi Libri tendono ad accumularsi. Eppoi (eppoi) vi sono anche le dispense della mia Prof Maria Lia Guardini. Già, perché alla mia tenera età vado ancora a scuola (di classici latini e greci): si vede che mi hanno rimandato! Questa mattina la lezione vertirà sulla nascita della polis, ovvero della città stato ovvero dello stato, da Platone (680 a. C.) a O. Murray (1950 – …).

Dice … maccome (maccome) fai a leggere tutti questi libri “insieme”? Semplice: ognuno di noi mica mangia ogni giorno lo stesso cibo! Sai cheppalle! E con i libri è la stessa cosa: come con l’altro cibo, anche con loro a me mi (a me mi) piace alternare (varietas delectat!)

P-.S.: I puristi della lingua non si scandalizzino per quegli “eppoi”, “maccome”, “a me mi”, “cheppalle”: è un piccolo vezzo, consentitemelo, quello di scrivere come (da parte di molti) si parla: l’ho imparato dai latini che definivano questo stile “sermone”. Un’ultima notazione: quell’ “e oltre” del titolo? Solo perché un libro, quello dell’amico Giovanni Straffelini è uscito in autunno.

Good reading everybody!

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“UP & DOWN” – EVENTO RESTART

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Ottobre, 2017 @ 7:10 am

 

Detto altrimenti: un invito alla partecipazione     (post 2866)

Buongiorno amiche ed amici, il vostro blogger è Presidente dell’ Associazione Culturale Restart Trentino e in tale veste si permette di invitarvi a partecipare al nostro quarto evento dal titolo Up & Down, che di terrà sabato 21 ottobre prossimo alle ore 10,00 presso la sala Depero del Grand Hotel Trento.

downloadRestart Trentino, riparti Trentino: la nostra è un’associazione culturale che promuove la “ripartenza” di ogni Persona – in tutti i campi – lungo le strade di un pensiero originario, libero, indipendente, coerente con la propria azione, rispettoso delle regole e rispettoso delle idee e del ruolo altrui. L’Evento Restart al quale vi invito è il quarto dopo quelli del febbraio, marzo e del maggio scorsi nei quali rispettivamente abbiamo “coltivato pensiero e generato futuro”; abbiamo dato vita ad un “evento pari genere” e abbiamo “lavorato il lavoro”.

Il 21 ottobre presenteremo un libro e un progetto, entrambi  del Terzo Settore:

  • download (1)Preceduto da un breve filmato, il libro, “Anna che sorride alla pioggia”, scritto da un papà, Guido Marangoni, per la sua piccola figlia: Guido, che ringrazio per il meraviglioso modo in cui egli si rapporta con la diversa abilità della figlia. Dialoga con l’Autore Donatella Conzatti.
  • Le cooperative sociali, il settore rispetto al quale occorre ovvero occorre “ripartire ogni giorno”, come ci verrà illustrato alla fine della riunione, quando sarà presentato da Fabio Pipinato il Progetto ETIKA che darà risposta ad una domanda: “Chi si occuperà di mio figlio con disabilità quando io non ci sarò più?” Attraverso ETIKA infatti sono finanziate soluzioni abitative per le persone con disabilità e sono fornite opportunità di sollievo per le loro famiglie nell’intero territorio provinciale.

Grazie se vorrete fare al vostro blogger il regalo della vostra presenza.

 

P.S. “Che ne sarà di me, quando non ci saranno più mamma e papà? Con chi andrò a vivere?” – “Che ne sarà di mio figlio quando non avrò più le forze per aiutarlo?” Sono queste le domande che centinaia di persone con disabilità e i loro genitori in Trentino si fanno ogni giorno. Ma il futuro non è una cosa da costruire “Dopo di noi”, ma qui e ora, non da soli, ma insieme. Ancor di più oggi perché le risorse pubbliche costantemente in calo non possono finanziare interamente i nuovi servizi. Dolomiti Energia nell’ambito della propria responsabilità di impresa versa 10 euro l’anno (20 se si scelgono sia luce che gas) al progetto Etika. I partner del progetto Etika hanno creato un Fondo Solidale per finanziare la ricerca e la realizzazione di soluzioni abitative per le persone con disabilità  attraverso il coinvolgimento delle famiglie e della comunità. Non si tratta di edificare muri, ma progetti di vita e accompagnare le persone dentro ad un concetto di casa come spazio in cui nascono relazioni, legami per i più deboli. 

 

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