FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2017 @ 4:28 am

Detto altrimenti: scattata con il mio solito telefonino …… (post 2924)

11 - SOLDATI“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Giuseppe Ungaretti in guerra … in trincea … scriveva nei suoi appunti: “Non c’è tempo … per niente … ogni istante può essere l’ultimo …”. Poesia breve questa che lui intitolò “Soldati”. Soldati “di guerra”, scriveva il Poeta; “soldati di pace”, scrivo io … oggi … i lavoratori precari, precari come le foglie in autunno. Poesia breve come quell’altra “M’illumino d’immenso”. Più breve di questa, tuttavia, si può: io ne ho scritto il seguito. tu t’illumini d’immenso? Ed io ho scritto “Anch’io”. Ecco la mia poesia! A parte gli scherzi (non bisogna mai trascurare il lato ironico della vita) mi dispiace che a suo tempo il premio Nobel sia andato solo a Quasimodo e non anche ad Ungaretti: quanto meno avrebbero potuto premiare due “pari merito”.

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NO ARMI NUCLEARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Novembre, 2017 @ 10:24 am

Detto altrimenti: questo è un postaltrui, non è farina del mio sacco, per quanto concettualmente si …   (post 2923)

Uaooo! Mi trattano come un giornalista vero! Pertanto ricevo anch’io i comunicati stampa! Questo lo pubblico molto volentieri insieme all’invito a partecipare all’evento.

 Inizia 

Le Acli, CTA,  Ipsia e assieme alla Fondazione Fontana, Unimondo, Uspid e al Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani hanno organizzato per venerdì 24 alle ore 17.30 in via Roma 57 – IV° piano un incontro pubblico per dire anche loro NO alle armi nucleari.

 Vi sono stati, in quest’anno che sta per chiudersi, tre eventi importantissimi che riguardano il disarmo nucleare.

  • il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, siglato a luglio 2017;
  • il Nobel per la pace a ICAN (campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) con sede a Ginevra e che  ha una direttrice svedese (37 anni, due lauree e molta determinazione) e che è a capo di una rete di 468 ong impegnate in 100 paesi. Il Nobel è stato dichiarato il 6 ottobre di quest’anno. Il Trentino segue da 20 anni la campagna con il portale Unimondo e con Rete Disarmo. Il suo giornalista Giorgio Beretta è infatti tra i massimi esperti italiani in tema di disarmo.
  • il Simposio internazionale sulle armi nucleari di Papa Francesco, il quale, dopo aver promosso un incontro di mediazione tra Corea del nord e Stati Uniti al fine prevenire una “via senza ritorno”, ha invitato diversi Nobel per la pace in Vaticano per dire NO alle ARMI NUCLEARI.

L’USPID (Unione Scienziati per il Disarmo) che ha formalmente sede presso la Fondazione Opera Campana dei caduti di Rovereto è tra i co-promotori del Simposio internazionale promosso da Papa Francesco dal titolo: “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale”. L’organizzazione promuoverà, inoltre, ad Andalo il 31esimo Corso invernale internazionale che focalizzerà la sua attenzione sui rischi nucleari.

La società civile organizzata è infatti in disaccordo con lo Stato italiano il quale ha aderito al diktak Nato non presentandosi al voto del primo Trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari. Un’occasione storica persa per un Paese che in più di un’occasione ha lavorato diplomaticamente nell’intermediazione. A chiudere l’incontro sarà Massimiliano Pilati che, come Forum Trentino per la Pace e i diritti umani, ha promosso a giugno “Economie di Pace” evidenziando un’altra contraddizione dello Stato italiano che spende sempre più in armamenti privando scuola e sanità di risorse fondamentali. Ulteriori informazioni www.aclitrentine.it

La cittadinanza è invitata all’incontro che è libero e gratuito.

Finisce

Di mio aggiungo: no alle armi. Ovviamente a tutte. Senza alcuna specificazione.

 

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MIGRANTI SCHIAVI IN LIBIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2017 @ 2:31 pm

Detto altrimenti: ma pochi mesi fa il nostro governo … un successo … con l’approvazione dell’UE … un accordo con la Libia … li fermiamo in Libia ….   (post 2922)

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                        €400,00

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Una questione di metodo gestionale di … esseri umani! Mi chiedo: pochi mesi fa, quando il governo italiano – lodato dall’UE – aveva iniziato a “fermarli in Libia”, non si era posto il problema di cosa avrebbe incontrato quella “materia umana” (uso provocatoriamente i termini lessicali utilizzati da un tale Eichman)? Io non sono né un politico né un governante, sono solo un ex manager. Se io, durante la mia lunga vita di lavoro, non avessi previsto conseguenze di tale portata a seguito di una mia decisione, sarei stato licenziato in tronco. Ora è intervenuto l’ONU: il nostro Ministro, che dice?

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P.S.: al mercato degli schiavi (documentato dalla CNN): un giovane robusto lavoratore? 400 euro.

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VIAGGIO IN ITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2017 @ 12:31 pm

Detto altrimenti: no. Viaggio all’estero: un piccolo, parziale tentativo di esame (comparativo) di coscienza     (post 2921)

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Viaggio in Italia (in tedesco Italienische Reise) è un’opera che Johann Wolfgang von Goethe scrisse tra il 1813 e il 1817 e pubblicò in due volumi, il primo dei quali uscì nel 1816 e il secondo nel 1817. I due volumi contengono il resoconto di un Grand Tour che l’autore compì in Italia tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788. A essi se ne aggiunse un terzo, pubblicato nel 1829, ma inferiore ai primi due, sulla sua seconda visita a Roma. Il libro conta circa 700 pagine.

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Quanto sopra da internet (andate voi stessi a leggerne di più). No … io qui voglio invitare le persone che hanno responsabilità di governo (in senso lato, cioè tutti coloro che hanno potere e responsabilità su e di altri. In ogni campo dell’attività umana, pubblica e privata) a fare un altro viaggio: il “Viaggio all’estero”, fra gli altri Paesi Europei. Muniti di un computer portatile, registrino ciò che va meglio e ciò che va peggio rispetto a quanto avviene in Italia. Rientrati in Italia, facciano una relazione indicando tempi e modi di adeguamento ai sistemi migliori dei nostri e – per converso – si rendano disponibili per i paesi nei quali abbiano riscontrato modalità peggiori delle nostre.

Utopia? Teoria? Sogno? Illusione? Certo, sarà pur vero ma … se almeno anche una sola persona in un settore di attività ci provasse, sarebbe un bell’esempio, forse potrebbe dare il via ad un processo più allargato. C’è qualcuno che se la sente di fare l’apripista? Magari anche qui, sul blog, indicando due modi di operare in un settore a sua scelta: un modo migliore ed uno peggiore, indipendentemente che il migliore sia il nostro o quello estero. L’importante è confrontarsi e allinearsi al meglio e non al peggio.

Forza e coraggio amiche lettrici e amici lettori: lo spazio blog è tutto vostro! Anche solo per un esercizio teorico, tanto per provarci … dai, vi aspetto via mail riccardo.lucatti@hotmail.it.  Poi io trasferirò  sul blog i vostri contributi.

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FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2017 @ 11:37 am

Detto altrimenti: una foto “fuori stagione” ma non fuori tema …         (post 2920)

330 kb (1)Questa mattina mi sono detto: dai, alleggerisci un po’ il discorso … vai a ripescar qualche bella foto, una un po’ particolare, ad esempio … maternità? Si, visto che insieme a mia moglie sono in trasferta a Bologna (computer al seguito!) ad aiutare mia nuora, neo mamma da due settimane della piccola Bianca. Ed ecco che ho ripescato una foto di un’altra “quasi” neo mamma. La foto è di quest’estate, scattata dal pontile centrale del porto del Circolo Velico Fraglia Vela Riva a Riva del Garda. Una folaga ha fatto il suo nido sulla scaletta che dal pontile scende in acqua, per agevolare l’accesso alle barche ormeggiate. Il livello del lago è basso? Ed allora approfittiamone!

 

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DEMOCRAZIA E’ RISPETTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 9:58 am

Detto altrimenti: prendo lo spunto dal post precedente …. (post 2919)

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downloadEh si, raga, non ce la faccio a stare zitto di fronte a fatti del genere anche perché il problema è più ampio e quindi più grave. In politica, ad esempio, quando si assiste alla carica dei parlamentari: schiaffi e pugni senza – ovviamente! – alcun rispetto per l’aggredito (come poi se si potesse aggredire fisicamente “con rispetto”!) ma soprattutto senza rispetto per le istituzioni, e il Parlamento ne è una delle maggiori. Senza rispetto per le opinioni altrui, per l’Altro che si permette di essere differente da te che quindi, “giustamente” tu aggredisci fisicamente!

No rispetto no democrazia

images (1)Ma vi sono altri modi di aggredire il cosiddetto avversario: altri modi più sotto traccia ma ugualmente da condannare. Sono le mezze frasi, le allusioni, il dileggio, l’ironia, il sarcasmo, la supponenza; la violazione di fatto di norme procedurali che si dichiara di rispettare ma che si rispettano solo nella forma e spesso nemmeno in quella; l’isolamento culturale di chi non la pensa come te, anzi, di chi la pensa, di chi pensa, di chi pretende (udite udite!) di pensare con la propria testa! Una sorta di fascismo subliminale: “Qui non si fa politica, si lavora” scriveva sui muri quel regime. Ed oggi? Oggi “Qui non si fa politica, anzi .. si fa ma la faccio solo io. Voi applaudite. Il rispetto? Certo, il vostro nei miei confronti. Io vedrò …Cosa? Una donna vuol fare politica? Questa poi è davvero grossa!”

No rispetto no democrazia

download (1)Un esempio storico? La democrazia ateniese. La cosiddetta democrazia ateniese. Un regime bifronte: democrazia formale all’interno, impero coloniale all’esterno (della serie “O vi assoggettate o vi distruggiamo”. Si veda il dialogo fra Ateniesi e Melii). Ma una sorta di impero coloniale anche all’interno … eh già … il famoso Pericle, bravissimo a fare tanta politica (si fece rieleggere per trent’anni consecutivi così da non rendere i dovuti resoconti finanziari di fine danno, lui che con il suo Capo delle Opere Pubbliche Arch. Fidia dello Studio Fidia e Associati si rubacchiava i fondi del tesoro della Lega con la scusa della costruzione del Partenone) … nel fare tanta politica – dicevo – che all’epoca era solo politica di guerra; quindi nel fare tante guerre … tutte perse (nell’ordine: Egitto, Siracusa, Sparta). Quale rispetto aveva per i suoi cittadini? Nessuno. Quindi nessuna democrazia. Per le sue cittadine, poi, men che meno! Ci volle Aristofane con la sua commedia “Lisistrata” per sottolineare quest’ultimo aspetto.

No rispetto no democrazia

P.S.: Cosa? Non conoscete la Lisistrata? Nessun problema, in internet trovate tutto …

Scrive via mail a commento Roberto Sani.:Si caro Riccardo, difficile non rimanere colpiti e infastiditi da questi comportamenti. Figli del nostro tempo? Mah, non ne sono convinto. La risultante di una cultura che antepone l’io al noi?  Forse. Di certo la perdita del piacere del confronto e della valorizzazione delle differenze. Triste ma ne dobbiamo tener conto e … reagire. Agli insulti contrapporre parole di prospettiva.”

Grazie Roberto. Parole di prospettiva, di una programmazione intelligente,  libera e democratica del futuro

 

 

 

 

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ITALIA NON MONDIALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 8:44 am

Detto altrimenti: dalla Svezia senza onore ….     (post 2918)

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Ci vuole rispetto per i simboli nazionali

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Siamo fuori, non parteciperemo al Campionato Mondiale di calcio in Russia. Peccato. Tuttavia, sapete qual è la cosa che mi è maggiormente dispiaciuta? Ve lo dico subito: “a me mi” (a me mi) è dispiaciuto moltissimo che il pubblico abbia fischiato l’inno nazionale svedese.

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Bravo Gigi! A testa bassa, con accanimento, bravo!

Ma si può? Una figura da … fate voi, scegliete voi il termine più appropriato. La telecamera ha inquadrato due giocatori svedesi (o erano due manager della squadra? Fa lo stesso). Uno dei due guarda l’altro stupito. L’altro risponde facendo spalluccia, come dire che altro ti volevi aspettare da questa gente. Peccato per quei fischi. Poi anche per l’esclusione dal Campionato. Ma solo “poi”. Per fortuna tutta la nostra squadra applaudiva, tutta, capitan Buffon in testa, con accanimento, con ostentazione. Ma non è bastato.

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Io credo che se (giustamente) si penalizza un campo di calcio per inni razzisti, ugualmente lo si dovrebbe penalizzare per dileggio dell’inno nazionale: di quello degli altri come del nostro, non fa differenza.

In quale categoria “posto” questo post? In una sola: “civiltà” che vale anche per il suo opposto, per l’inciviltà.

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LEGGE FINANZIARIA 2018

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2017 @ 7:42 am

Detto altrimenti: quella “per” il 2018         (post 2917)

Per noi cittadini non è facile seguirne l’iter. Dove mai, infatti, potremmo leggere e capire le centinaia di pagine che stanno portando alla sua redazione? Ciò di cui la stragrande maggioranza di noi è informato viene appreso dai telegiornali. Ebbene, da questa fonte apprendiamo fra l’altro che fra governo e sindacati si sta discutendo di una correzione che vale 300 milioni di euro per l’alleggerimento pensionistico di alcune categorie di lavoratori assetti a lavori usuranti. Al che mi permetto di sottoporre all’attenzione delle mie lettrici e dei miei lettori alcune sottolineature:

1 – Ben venga un intervento “non lineare”, bensì maturato dopo sforzi di valutazioni specifiche.

2 – Sarebbe interessante conoscere l’elenco completo di queste categorie, ovvero il nome anche di quelle che da anni vanno in pensione a 52-55 anni (ve ne sono!).

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Ebbene sì … lo confesso: sono di parte, sono figlio di un Maresciallo Maggiore dei CC!

3 – 300 milioni … una cifra irrisoria, pari al costo di acquisto e manutenzione per 6 -12 mesi di un solo cacciabombardiere F35.

4 – 300 milioni … Ma nulla si dice dei 25 miliardi ai quali è salita la somma destinata alla difesa esterna e ugualmente nulla si dice della diminuzione del 5% (!!??) delle somme destinate alla difesa interna (Arma dei Carabinieri). Si veda il mio post n. 2902 del 7 novembre “USA in armi, armi in USA. E noi?”

5 – Con riferimento a quanto esposto al n. precedente, vi chiedo: ritenete più importante aumentare il budget per la difesa esterna o non piuttosto quello per la difesa interna contro le mafie, la corruzione e l’evasione fiscale?

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Buona Legge Finanziaria a tutte e a tutti!

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PICCOLE ASSOCIAZIONI CRESCONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 6:00 pm

Detto altrimenti: riflessioni sull’associazionismo       (post 2916)

Associazioni. Ve ne sono di vario tipo. Nascono piccole, come tutto ciò che nasce. Poi molte di esse crescono ed allora …

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    Anche nelle Associazioni …

    In un organismo che cresce occorre decentrare poteri e responsabilità e viceversa: il decentramento di poteri e responsabilità, consente la crescita.

  2. Durante la crescita occorre far sì che non si perda per strada lo spirito originale dei padri fondatori, il senso dell’amicizia, la capacità di comunicare e coinvolgere e motivare i nuovi arrivati.
  3. Una associazione che cresce fa gola. A politici, a chi ha altri scopi e vuole mettersi in mostra, a chi non ha mai presieduto nulla ed allora … dai che questa volta ce la faccio.
  4. La crescita di un’Associazione non è solo quantitativa ma anche e soprattutto qualitativa.
  5. L’azione di una associazione non può essere solo o principalmente nella operatività, ma anche nella sua stessa maturazione.
  6. La pianificazione dell’attività sociale deve esser anche di medio/lungo termine.
  7. Quando tutto va bene, occorre comunque pianificare la continuità dello spirito associativo anche dopo la fine del mandato di chi la sta facendo andar bene.
  8. downloadPurtroppo talvolta non si trovano e/o non si sono formati buoni successori volontari ai membri del direttivo in scadenza, ed allora inizia il decadimento dell’Associazione.
  9. Quando anche solo si intuisca il pericolo di cui al numero precedente, occorre portare il problema all’Assemblea dell’Associazione.
  10. Se non si fa quanto al numero precedente, alla scadenza del proprio mandato il direttivo uscente vi dirà: “Noi abbiamo operato bene … il paziente è morto”.

Rinnovo di una presidenza? Ve ne sono molti tipi.

  1. Concorso fra più aspiranti presidenti.
  2. Riconferma del presidente molto/non molto capace, perché non ce ne sono altri …
  3. … non ce ne sono altri perché nessuno è capace/vuole di assumere la carica a causa della sua complessità e/o impegno che comporta.

Nel caso di riconferma o subentro di un presidente capace, nessun problema. Nel caso opposto il presidente non ancora del tutto “capace”, costui  può farsi aiutare dai suoi consiglieri e approfittare dell’occasione per crescere: per fare ciò occorre da parte sua un mix di intelligenza e di disponibilità che peraltro è segno di intelligenza che gli suggerisce di essere disponibile etc. etc. etc.

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C’e’ poi il caso del PP-Presidente Padrone. Eccolo: ogni associazione si dota di un Simbolo. Nel libro qui a fianco, un piccolo grande libro, l’Autore ci ricorda che il simbolo unisce tutti coloro che vi si riconoscono e che è di proprietà comune di tutti costoro. Se taluno, fosse anche il suo ideatore, se ne volesse impadronire per  farlo diventare sua proprietà privata, da fattore di unione il simbolo si trasformerebbe in  elemento di divisione e di contrapposizione.

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Fine (del post) e anche –in caso contrario – anche di qualche associazione che potrebbe essere in crescita.

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A PICCOLE DOSI 8

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Novembre, 2017 @ 5:34 pm

39 – Detto altrimenti: e dai … leggete “A piccole dosi 1, 2, 3, …7”     (post 2915)

Ecco ragazzi, questo è l’ultima puntata della serie “A piccole dosi”, dalla dose 31 alla 40. Buona lettura!

31 – Persegui, nell’ordine, l’efficienza (il rispetto delle regole) e l’efficacia (il raggiungimento dei risultati). Dante scriveva: “Scienza non fa, sanza lo ritener aver inteso”, non è apprendimento se non ricordi ciò che hai capito, cioè, non è lavoro se le tue azioni non producono risultati.

32 – downloadRicordati che i sofisti (non i surfisti, quelli sono un’altra cosa!) dimostravano una tesi ed il suo contrario: non erano in contraddizione con se stessi, ma si esercitavano a porsi dal punto di vista “degli altri”. Infatti una bottiglia può essere allo stesso tempo “mezza piena” e “mezza vuota”, e tu, nel constatarlo, non ti devi sentire minimamente disorientato.

33 – Ricorda che ogni contrapposizione dialettica ha sempre tre soluzioni: la tua, quella del tuo avversario e quella giusta.

34 – Non rinunciare mai al lato umoristico della vita.

35 – download (1)Se non sai il latino e vuoi usarlo nelle citazioni, attento agli accenti. “Dìvide et ìmpera” non si pronuncia “divìde et impèra”! Inoltre ricorda che “sine qua non” non vuol dire “siamo qua noi”; cum grano salis, non vuol dire “quando cresce il grano”; ed “in medio stat virtus” non equivale a “in Mediaset virus”. In ogni caso ti suggerisco il libro di De Mauri, “5000 Proverbi e motti latini” Edizioni Hoepli, Milano.

36 – Se hai messo a fuoco un problema e ne proponi la soluzione e i tuoi interlocutori la approvano ufficialmente, allora hai fatto carriera. Se la discutono e la bocciano, sei sulla buona strada. Se la ignorano o ti dicono che non hanno avuto il tempo di leggerla, vuol dire che stai per diventare un loro pericoloso concorrente. In questo caso, c’è chi dice che per far carriera devi far finta di non accorgerti di nulla. Altri, fra i quali io stesso, ti dicono: insisti cortesemente ma con fermezza perché la tua proposta sia verbalizzata con estrema precisione e discussa.

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… affinché nulla cambi

37 – Temi, evita e combatti la trasversalità. Talvolta infatti ti potrà capitare di notare che alcuni potenti non siano contenti nemmeno se tu dai loro ragione. La verità è che spesso le motivazioni vere che li spingono ad agire sono diverse da quelle ufficiali. Ciò può accadere perché purtroppo esiste un sistema a rete nascosta, trasversale appunto, che prescinde dagli schieramenti ufficiali dei partiti, delle correnti di pensiero, della concezione della morale comune, delle strategie aziendali ed è invece fondato soprattutto su di un sistema di interessi e di potere, ed in parte minore anche su di un sistema di comodi equilibri (quieta non movère). Come e cosa fare in questi casi? Non è facile a dirsi. Occorre comunque darsi una calmata, smettere di agitarsi, di proporre e di proporsi, di assumere posizioni ferme, non perché si voglia o debba rinunciare a se stessi, ma perché prima occorre capire quali sono i reali intendimenti e le singole vere ed intime motivazioni di ciascun interessato, al fine di valutarne le possibili reazioni.

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38 – download (2)Guardati dalle masse osannanti, dalle unanimità, dalle idee uniche  totalizzanti, se non altro perchè entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” (firmato: Premio Nobel Josif Broskij, “Il canto del pendolo”, Adelphi).

39 – Chiedere aiuto e ricevere consigli? No buono….

40 – Se contraddici pubblicamente un potente ed hai torto, ti può perdonare. Se hai ragione no.

Ecco, ragazzi, ho finito. Cheppalle, direte voi … evvabbè, dico io, almeno ci sto provando a dare una mano ai giovani, io! E voi?

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