CASA MAURIZIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Dicembre, 2017 @ 7:31 am

Detto altrimenti: due modi diversi per celebrare il Natale                       (post 2864)

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btyTrento, Piazza Fiera, Trento. Il mercatino. Atmosfera di festa, luci, colori. Passo spesso attraverso le casette di legno, è un po’ il mio percorso pedonale casa-centro. Nei giorni festivi, no: aggiro quello che diventa un vero e proprio “ostacolo di folla” proveniente da ogni dove. Ieri sera ci sono passato per andare in Piazza Duomo incontro a mia moglie. Un caso, proprio non l’ho fatto apposta … ma il confronto-contrasto del quale sto parlando anzi scrivendo è sorto spontaneamente: ero appena stato all’inaugurazione di Casa Maurizio, una palazzina per l’accoglienza dei Senzatetto.

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La Casa, Via Bezzecca, 10. Trento bene, dicono alcuni e non vorrebbero questa presenza che giudicano disdicevole. Trento … bene ha fatto a fare ciò che ha fatto, dico io e con me molti altri dell’ Associazione Amici dei Senzatetto: il Presidente Giuseppe Pino Palatucci, il Vicepresidente Salvatore Licata, gli attivisti Bruno Masè e Francesca Ferrari e molti, molti altri.

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Padre Fausto, parroco della parrocchia Sposalizio della Vergine, con il Presidente dell’Associazione Giuseppe Pino Palatucci

La Casa, Via Bezzecca. Bezzecca … “Obbedisco”, firmato Giuseppe Garibaldi. Anche in “questa” nuova Bezzecca si è obbedito, obbedito ad un senso di Umanità verso gli Ultimi. La casa. Era delle Suore Paoline  che – rimaste in poche – si sono trasferite, lasciando al Vescovo la delega per la sua vendita, che è avvenuta in tempi strettissimi e a prezzo assai più che scontato alla Provincia Autonoma di Trento  la quale l’ha immediatamente destinata all’accoglienza dei Senzatetto, delegandone la gestione alla citata Associazione che in dieci giorni (dieci giorni!) l’ha arredata e resa funzionale. Un vero miracolo del Natale e  dell’ Autonomia Speciale della nostra Provincia (fondamentale il contributo del Dirigente Dr. Silvio Fedrigotti a seguito della decisione del Presidente Ugo Rossi) Importante anche il ruolo del Comune (Assessore per le Politiche Sociali, Mariachiara Franzoia).

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La Casa. Quattro piani con ascensore; parcheggio esterno per i veicoli dei fornitori; 36 posti letto singoli, 2 in camera matrimoniale;  una stanza a due letti per persone dal sesso indefinito; 14 bagni con vasca e/o doccia; cucina, sala da pranzo; tinello-libreria, saletta TV, stanza computer a tre postazioni;  lavanderia, locali si servizio, 2 cucce per cani; ufficio, 6 posti letto per gli operatori.

La Casa. Non è l’unica gestita dall’Associazione. Questa, come le altre, offre ai Senzatetto la cena, il pernottamento, la colazione, la possibilità di lavarsi e di lavare gli abiti. Il nome? Per ricordare un Medico che in vita si è dedicato all’assistenza dei Senzatetto.

La Casa. Ieri sera l’inaugurazione. Moltissima la gente e le autorità intervenute. Quante le persone presenti? Non le ho potuto calcolare, erano sparse sui vari piani, salivano, scendevano … ogni intanto incontravi un amico, un personaggio della Provincia, del Comune, della Parrocchia, del Quartiere: “Buonasera … ciao … chi si rivede … anche tu qui … anche lei qui …”. Insieme.

Insieme. Termino questo post permettendomi di riportare una mia poesiola, che dedico alla Casa Maurizio:

La casa di vetro

Attraverso lo spazio / svuotato dall’indifferenza / lo sguardo si posa / sull’inverno gelato / mentre all’interno / scoppietta la fiamma / che inonda la casa di vetro / di un rosa tepore / veneziano. / Qualcuno / da fuori / implora calore / e tende la mano / ad occhi infantili / spalancati al di là / dell’invisibile muro. / E il piccolo viso rotondo / dischiude la porta / di casa e del cuore / e scalda / col puro suo gesto d’amore / i colori gelati del mondo.

                                                                  Buon Natale a tutte e a tutti!

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VERSO IL NATALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2017 @ 6:12 am

Detto altrimenti: cultura vabbè … mappoi (mappoi) anche la poesia è cultura … o no?   (post 2963)

Ecco, amiche ed amici quasi natalizi – come ogni anno del resto – il mio sermone mattutino. Sermone? Ma chevvordì? No, raga, scialla, non è una ramanzina, bensì un sermone alla latina, antica lingua per la quale il sermone era lo stile di scrittura come si parla, scrivi come parli … e più di come parlo di così? Allora … che stavo dicendo? Ah si, ricordo, vi ho chiamato “amici quasi natalizi” … eh già … il Natale si avvicina ed allora tutti i blogger sono più buoni … cercherò anch’io di essere così … magari con una mia poesiola. Che dite? Ve la scrivo qui sotto? Dice … ma forse l’hai già pubblicata negli anni scorsi. Si, vabbè … ma il 74% delle mie lettrici e dei miei lettori, ogni giorno, sono nuovi e mica vanno a rileggersi tutti i post del passato, mica vanno. Ed allora eccola la poesiola di oggi:

NOTTE DI NATALE IN CITTA’ (per chi è solo)

imagesSi alza da terra una foglia

un lampione che danza sospeso

un bavero alzato

persiana che sbatte

e l’aria corrente sui tetti.

Vive la Notte Natale

e respira di un vento leggero

che tien desti i rami

protesi a far compagnia

ai freddi letti alberati

della solitudine.

Invisibile al mondo

attraversi lo spazio

dei tuoi pensieri

che liberi

ti camminano a fianco

Insieme ad un gatto.

Il silenzio ti regala il tempo

che gli altri

vincendo inutili sonni

han chiuso al di là della porta.

La luce del buio

dipinge a pastello la strada

che suona

al passare di sentimenti

usciti nella Notte Natale

sperando di trovare aperta

L’Umanità di turno.

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Ciao, al prossimo post!

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E DOPO IL POST PRECEDENTE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2017 @ 2:46 pm

Detto altrimenti? … risalito a Trento, subito a scuola! A lezione dei classici dalla Prof senza puntino Maria Lia Guardini …   (post 2962)

… presso la biblioteca Comunale di Trento (prossima riunione – aperta a tutti – martedì 16 gennaio 2018, “La poesia d’amore presso i classici”). Io … io sono stato assente (giustificato) alle ultime due riunioni, causa nascita nipotina bolognese di nome Bianca. Riprendo oggi. Il tema? L’ultima fase della “teknè politika” presso il mondo greco.

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Anonimo Ateniese, si dice possa essere Crizia, il libretto lo trovate in libreria ma se vi chiedono chi sia l’autore … ma se è anonimo, cribbio! Crizia sotto mentite spoglie, anzi sotto spoglie paludate, lui, da oligarca estremo, critica il sistema democratico. Da leggere. Nel testo compare per la prima volta nella storia il legame fra economia e politica e quello fra cultura e politica e la democrazia appare  come il migliore dei malanni a suo avviso eliminabile solo con un colpo di stato (non condivido, n.d.r.) Sull’Anonimo Ateniese ne trovate ben di più se navigate fra i miei post.

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Segue Lisia (“Katà Eratostene”, 62-78). Contro Eratostene (che in altra sede aveva difeso per l’eccesso di legittima offesa contro chi gli stava “usando” la moglie). Lisia è un democratico, un logografo (scrittore di arringhe per i convenuti/attori nei tribunali) ma se nell’orazione “a favore” di Eratostene scrive come tale, in quella “contro” Eratostene fa politica.

E’ la volta di Platone (“Menesseno”, 237 c – 239 a), di cui Crizia era zio. Nella “Parodia di un epitaffio” Platone pare contraddire se stesso, quello della Settima Lettera, nella quale critica sia la forma aristocratica di governo che quella democratica, rifugiandosi nella “forma filosofica”: fossero filosofi a governare (condivido, n.d.r.). Circa la democrazia, egli dice: “ Qualcuno la chiama democrazia, altri come piace loro, ma in realtà è una aristocrazia con l’approvazione (o con la distrazione, n.d.r.) delle masse” (condivido, n.d.r.).

Penultimo, Isocrate (“Panegirico”, 100-109). Una difesa dell’impero ateniese. Li chiama alleati, ma sono “sottomessi” (ad es.: schiavi i Melii; annientati gli Scionei). Inneggia alla concordia degli alleati la cui partecipazione era alla base della fortuna di Atene. Ma poi … verso la fine della guerra del Peloponneso … i cosiddetti alleati si vendicano a Atene muore (404 a. C.).

Last but not least Demostene (“Terza Filippica”, 36-46). Evidenzia la differenza fra gli Ateniesi d’una volta e quelli contemporanei. Filippo prima, Alessandro dopo, determinano la fine del predominio politico culturale di Atene. Omologano le città greche e spostano il centro culturale ad Alessandria.

Morale: la colpa è di Pericle che per primo istituì lo stipendio per i politici.

Fine

Trovate che con questo post io me la sia cavata troppo a buon mercato? E’ vero, ma sono stato assente alle lezioni precedenti e poi, lo confesso, questa volta non avevo studiato: ho letto in fretta e parzialmente  i testi per la prima volta direttamente in aula durante la lezione: ecchè, mica uno può fare tutto, cribbio! Leggete il post precedente, ero risalito la mattina stessa da Riva del Garda …ero!

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MUSICA A RIVA DEL GARDA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2017 @ 1:54 pm

Detto altrimenti: anzi ad Arco       (2960)

Ma … insomma, Riva o Arco? Entrambi, perché la organizzazione è dell’ Associazione Amici della Musica di Riva del Garda e la sala concerto ad Arco, la sala del Casinò. Chi suona? Semplicemente l’ Orchestra Regionale di Bolzano e Trento, la Haydn. Scusate se è poco.

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btyLe sorprese: un direttore giovanissimo (32 anni!), Valentin Uryupin, che è anche clarinettista. La presentazione del Prof. Franco Ballardini, Presidente dell’Associazione citata.

I brani eseguiti:

  • Joerg Widmann, 1973, “Con brio”
  • W.A. Mozart (1756-1791), Concerto per clarinetto e orchestra il la maggiore, K 622
  • L.V. Beethoven (1770-1827), Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36.

Come ripeto ogni volta che scrivo di Musica: non sono un musicologo ma solo un musicofilo. Forse anche per questo che non sono riuscito a capire appieno il valore e il significato del brano contemporaneo. Me ne scuso con l’Autore. Ma degli altri due … lasciatemi dire qualcosa … Il primo: Mozart, Sua Maestà Mozart e… ma Sua Maestà anche Valentin Uryupin: energia, forza trascinante, versatilità a non finire! E gli assoli, ora violenti ora dolcissimi! Mi ha fatto scoprire un Mozart inedito ed allo stesso tempo sempre se stesso, riconoscibile ma mai ripetitivo, sorprendente, inesauribile creatore di insiemi.

Beethoven? Ottimo il compositore, la composizione e l’esecuzione, ma avete capito che fra i due preferisco il primo, anche perché il Beethoven ”di passaggio” verso il romanticismo mi sorprende di meno del suo collega.

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Insomma … non c’è neve che tenga: un paio di scarponi e via … al concerto!

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Lo stesso identico, “ntifico” (direbbe il Commissario Montalbano) concerto oggi a Bolzano e domani a Trento. Le sale più grandi, più frequentate: forse … anzi … sicuramente la neve, la pioggia, il fango hanno tenuto a casa molta gente. Infatti la partecipazione del pubblico non era da tutto esaurito. Noi dell’Associazione (io ne sono il tesoriere) abbiamo dato notizia tramite stampa; il nostro programma annuale; i manifesti stradali. Ma forse in casi del genere i tre Comuni della Busa (Arco, Riva, Torbole) potrebbero farsi carico di qualche diffusione in più dell’evento: infatti … avere in zona l’Haydn al completo per un concerto che poi viene replicato a Bolzano e a Trento … non vi pare?

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NIENTE NEVE IN CITTÀ? QUANDO MAI!?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Dicembre, 2017 @ 4:08 pm

Detto altrimenti:  due giorni fa … due post fa … dicevo così e invece … (post 2960)

… e invece nevica a Trento. L’era un pez che nol fiocava … poi la temperatura si è alzata a +1 grado e piove … ma va bene, va bene … sui monti il manto nevoso garantisce turismo invernale e acqua per l’estate. E allora ecco una mia poesiola per il periodo natalizio “innevato”.

Natale di neve

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      Trento: finestra sul Viale Trieste

La terra si sveglia

calda e cicciotta

dentro la nuova pelliccia

al pari di grassa e bianca marmotta.

Si stropiccia

i due piccoli laghetti gelati

e si specchia

vanitosa ragazzina

nell’aria rosa

della nuova mattina.

 

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Trento, Viale Trieste. Un merlo in attesa che … qualcuno sbatta la tovaglia fuori dal balcone per raccogliere qualche briciola di pane?

Sotto i loro mantelli

i tetti delle case sono rossi

come nasini raffreddati

e l’alito dei camini

affresca nel cielo

riccioli bambini

mossi e ribelli.

 

Nell’orto ghiacciato

il giovane pero ha indossato

i suoi paramenti più belli

che scintillano l’azzurro

di mille soli splendenti.

 

downloadDalle staccionate

del quadro di Monet

il corvo pennella

con guizzi intinti di nero

favole arabescate

sul bianco quaderno.

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download (1)Sorridono i bimbi

appena svegliati

impazienti d’uscire

a creare

vicino al fienile

con piccole mani

gioiose arrossate

il pupazzo di neve

che vorrebbero eterno.

 

imagesDal pio campanile

di Pieve montana

si leva in volo preghiera

d’un’argentina campana:

“Benvenuto bambino Gesù!

Illumina col Tuo Dolce Amore

questa fredda mattina.

Solo Ti prego:

finchè viene sera

non darle troppo calore

e vieni a giocare anche Tu”.

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CESSIONE DEL QUINTO: UN SISTEMA PRATICO MA COSTOSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Dicembre, 2017 @ 7:06 am

Detto altrimenti: Nel post 2945 vi davo indicazioni sul come difendervi dalle inerzie delle Compagnie di Assicurazioni. Oggi è la volta della “tutela” nei confronti della codiddetta “cessione del quinto”. Lo faccio con un POSTALTRUI, del mio amico torinese Gianluigi De Marchi www.demarketing2008.it     (la suddivisione in capitoletti è mia. Me lo consentirà l’autore dell’articolo)    (post 2959)

Inizia

Di cosa stiamo parlando

imagesIn una situazione di crisi quale quella che stiamo attraversando da oltre dieci anni aumentano le difficoltà finanziarie delle famiglie, che necessitano (nella speranza che le cose migliorino) di un finanziamento per sostenere un livello di vita almeno dignitoso. Stanno aumentando i prestiti personali per avere disponibilità finanziarie per arrivare a fine mese, i prestiti finalizzati (per acquistare mobili, elettrodomestici o per pagarsi le vacanze) e sta riprendendo quota uno strumento che era stato quasi dimenticato negli anni del benessere: la cessione del quinto dello stipendio. Secondo le statistiche elaborate dalla Banca d’Italia ogni anno si stipulano nuove operazioni per 5 miliardi di euro, ed il totale dello stock di finanziamenti con cessione del quinto ammonta ad oltre 17 miliardi di euro. Si tratta di un sistema creato nel lontano 1950 proprio per consentire a chi aveva uno stipendio fisso di ottenere una somma immediatamente spendibile, impegnandosi a restituirla mediante la rinuncia al 20% dello stipendio mensile.

Il rischio per la banca erogante

 Operazione di interesse sociale (sostegno delle fasce meno abbienti prive di possibilità di offrire in garanzia beni reali) e di interesse per le banche (l’erogazione del prestito è priva di rischio). La cessione del quinto, infatti, per sua natura è garantita nel suo rimborso perché è il datore di lavoro (impresa o ente pubblico) che provvede al pagamento delle quote mensili decurtando lo stipendio della quota corrispondente. Il rischio di morte del debitore ed il rischio di fallimento dell’impresa sono coperti da polizze assicurative (pagate dal debitore). Uno dei punti delicati è il fatto che il costo dell’assicurazione (che azzera, come detto, il rischio per il creditore) va aggiunto al costo degli interessi (ma non fa parte delle componenti di costo ai fini dell’usura). A fronte di un rischio nullo, il costo dovrebbe essere bassissimo.

Il livello del tasso

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       A che “altezza” sta il tasso?

Invece recenti studi della Banca d’Italia hanno evidenziato come i dipendenti che chiedono questa forma di finanziamento siano tartassati come se fossero tra i peggiori debitori: infatti i prestiti migliori hanno un costo oscillante intorno all’8%.Un esempio per un dipendente pubblico: importo totale del credito 20.000 euro, durata 10 anni (120 rate mensili) importo rata 252 euro con un totale di rimborsi pari a 30.266 (compresi costi di istruttoria e commissioni). Il tasso nominale è pari al 7%, il tasso effettivo globale annuo (TAEG) è pari al 9,25%. Da notare che i tassi debbono stare al di sotto della soglia dell’usura fissati dal Ministero dell’Economia. Attualmente i “tassi soglia usura ” (quelli oltre i quali scatta il reato di usura) sono dell’11,58% per prestiti fino a 15 mila euro, e del 9,42% oltre i 15 mila euro (al 9,25 + costo assicurazione, si supera il 9,42? N.d.r.)

L’informativa

Una importante avvertenza: prima della conclusione del contratto il consumatore ha diritto a ricevere il manuale sulle “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” dove sono riportate tutte le caratteristiche ed i costi del finanziamento. E’ bene infatti che, una volta deciso di ricorrere a questo sistema, il cliente si faccia un’idea delle proposte del mercato, utilizzando uno dei tanti siti che oggi, per fortuna, aiutano nella scelta (ad esempio www.facile.it , www.ilcomparatore.com www.prestitionline.it ).

L’estinzione anticipata

Esiste l’opportunità per il cliente di fare un’estinzione anticipata ma la legge prevede delle penali in base al momento dell’estinzione: se il finanziamento viene estinto quando alla scadenza del contratto manca più di un anno si applica una mora dell’1% e dello 0,5% se al momento dell’estinzione anticipata manca meno di un anno.

La tutela legale

In caso di problemi o vertenze, il cliente può avviare una pratica del reclamo all’Arbitro bancario finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it ) con modalità semplice, veloce ed economica.

Finisce

Di mio aggiungo: per strada si vedono negozietti-agenzie-finanziarie più o meno improvvisate che fra i prodotti offerti offrono il disbrigo delle pratiche per la cessione del quinto, ovviamente a costi aggiuntivi che si sommano a quelli sopra descritti. Mi chiedo: di fronte a mutui ipotecari bancari al tasso dell’1% fisso, invece di fare la cessione del quinto (= praticamente una ipoteca su una parte dello stipendio/pensione) a quei livelli di costo, non converrebbe iscrivere ipoteca su un immobile (chi ce l’ha), visto che il mutuo ipotecario non è fatto per comperare casa, ma semplicemente con ipoteca sulla casa? E comunque, come la mettiamo con l’incidenza della liquidazione mensile e del divisore 360/365? Grazie Gianluigi se rispondi a queste mie domande!

Alla prossima “tutela del navigatore sul blog” dunque!

Ed ecco la risposta di De Marchi:

Certo che chi può potrebbe far ricorso ad un mutuo ipotecario, che oggi è praticamente regalato… Il problema è che chi non ha nulla da offrire in garanzia non ha molte strade da percorrere. Giustizia vorrebbe che TUTTI I COSTI (diretti, indiretti, accessori e altro) fossero inseriti nel calcolo del costo e quindi dell’usura. Ma purtroppo le norme sono scritte dalla lobby delle banche e delle finanziarie, che riescono a manipolare i dati (vedi ad esempio la famigerata commissione di massimo scoperto, per decenni fonte di usura legalizzata, ed oggi trasformata in altra odiosa commissione “per disponibilità immediata fondi”…) tenuta fuori dal calcolo dei tassi soglia!

 

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AUS DER NEUEN WELT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Dicembre, 2017 @ 11:53 pm

Detto altrimenti: Sinfonia dal Nuovo Mondo           (post 2958)

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Il grande compositore Ceco Antonin Dvrorak, quando era direttore del New York Conservatory of Music, nel 1893 compose una sinfonia di matrice classica europea ma arricchita (altri dicono contaminata, ma non uso questo termine che viene usualmente interpretato in senso negativo, il che non è) da elementi autoctoni (della gente indiana e nera). Sinfonia “dal” Nuovo Mondo, la sua. E invece oggi noi dovremmo chiedere a qualche nuovo compositore una Sinfonia “verso” un Mondo Nuovo.

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Qualche post fa parlai delle ere moderna, post moderna e neo moderna (post n. 2951, al quale rimando). Da quando potremmo datare l’era neo moderna? Dalla nomina di Papa Francesco no, perché “in quel tempo …” l’ONU era ancora l’organizzazione delle Nazioni Unite e non Disunite, la GB non aveva ancora deciso di uscire dall’UE. Da quando, allora? Sono incerto, ma forse potremmo assumere la data della nomina di Trump alla presidenza USA, tanto per fissare una data … per quanto … anche prima, muri qua e muri là, accoglienza si but not in my garden, insomma c’erano già diversi fatti a contendersi quella data, non vi pare?

Dice … ma perché non assumiamo la data di una guerra, una di quelle ultime, in corso o terminate da poco. Ecco, rispondo, “una di quelle”? Ma quale? Sono troppe … si lo so, vengono definite “difensive” ma se non erro nel frattempo nessuno Stato della NATO è stato aggredito. Il fatto (anzi, il fattaccio) è che le guerre sono il sistema al quale gli Stati Dominanti ricorrono quando sono incapaci di risolvere altrimenti i problemi che loro stessi hanno creato. Ora io credo che i governanti del mondo capiscano benissimo i ragionamenti appena esposti. Ma allora perché? Perché forse a governare non sono i governi ma le governance, ovvero finanza e multinazionali. Un esempio? Prendiamo le armi. Gli USA uscirono dalla grande depressione del 1929 rilanciando l’industria pesante, quella delle armi. Oggi gli USA non riescono a rinunciare alla libera vendita di armi cosiddette leggere alla popolazione, e i risultati si vedono. Quelle pesanti poi, non ne parliamo. E le atomiche? Manco a pensare di rinunciarvi. Ed allora, come se ne esce?

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        Le strisce! Mettiamole le strisce!

Uscirne? Un’utopia, Già, ovvero un risultato non ancora raggiunto ma raggiungibile. La mia proposta è: iniziamo dagli USE-United States of Europe. Li nomino in lingua inglese? Si, lo faccio apposta così almeno gli USA capiscono meglio! Una Federazione di Stati Grandi Consumatori è un cliente troppo importante perchè non lo sia ascolti, non vi pare? E poi, la somma degli investimenti in armamenti ed eserciti di tutti gli Stati Europei è superiore alla spesa militare USA: ed allora mettiamoci d’accordo, iniziamo tutti a ridurre, non ad accrescere questa voce. Dice … ma la Corea del Nord? Che si dia da fare un po’ anche la Cina, cribbio! Altrimenti a noi degli USE+USA passerà la voglia di acquistare prodotti cinesi … voglio un po’ vedere, voglio …

Dice … ma la nuova sinfonia Verso un Mondo Nuovo? Ecchè, in Italia, paesi della Bella e Grande Musica da sempre … volete che non si trovi un bravo compositore che la scriva questa In die Neue Welt? Del resto manca solo l’orchestrazione  perché il motivo ricorrente di base lo ha già scritto Papa Francesco …

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FARE RETE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Dicembre, 2017 @ 11:41 pm

Detto altrimenti? Fare rete!                                (post 2957)

Lo si sente dire spesso: le imprese, i sistemi economici devono fare rete … ma chevvordì?

Tutto è cominciato fra due SpA: si sono fuse ed hanno fatto rete nella forma più intensa. Tuttavia con il tempo si è scoperto che i punti di contatto, di interesse e di collaborazione comune fra due (o più SpA o studi professionali) sono molti, diciamo, tanto per poter ragionare su numeri concreti, 30 (marketing, indirizzario clienti e fornitori, cross selling di prodotti diversi, etc.,) per cui dato ad esempio il citato numero 30, il calcolo fattoriale delle combinazioni senza ripetizione (di modi di collaborare in rete)  è 30 su n, il che significa 30 x 29 x 28 etc. fino a x 1. Quanto fa? Fate voi il calcolo!

mde

La rete dell’associazionismo per catturare le … stelle del firmamento dell’umanità

Ma a me tuttavia interessa un altro “fare rete” o lasciarmi catturare da una rete altrui: quello fra associazioni diverse: culturali, musicali, sportive, ad esempio. Io infatti ho la fortuna di partecipare a più associazioni di questi settori di attività. Da tempo …e cosa ho fatto? Ho messo in contatto persone – o sono stato messo in contatto da – appartenenti ad associazioni diverse che ora hanno più “tessere” in tasca. Scrivo “tessere” fra virgolette perchè in alcuni casi la tessera di adesione c’è, in altri no ma fa lo stesso. Qual è il vantaggio di questo fare rete? Che ognuno si incuriosisce e si arricchisce delle esperienze altrui maturate in ambiti diversi: il ciclista impara ad apprezzare la musica; il musicofilo a pedalare; il sociologo a fare volontariato; il volontario a veleggiare: il velista a sciare; lo sciatore a frequentare gruppi di lettura etc.. Insomma, si impara a conoscere la diversità, il diverso da noi, l’altra persona e l’altra attività. Ci si arricchisce e non ci si annoia mai.

Quali sono le “mie” Associazioni in rete, in una rete che in parte ho realizzato io stesso, e che in parte mi è caduta addosso da sola? Nessuna difficoltà a fare nomi e cognomi:

Accademia delle Muse, Trento; Fraglia Vela Riva, Riva del Garda; sci Club Lavis; Fiab Trento; Gruppo di lettura Mirna Moretti, Trento; Gruppo di Lettura Lia Guardini, Trento Associazione Amici della Musica, Riva del Garda; Ars Modi, Trento; Trentino Solidale; CAI Sezione Ligure, Genova; Restart Trentino, Trento. Ah … scusate … dimenticavo: il mio blog che poi non è mio che io sono solo uno scrittore del blog che il blog è del mio editore, l’amico Andrea Bianchi che poi lui lascia correre che io dica che è mio che va bene lo stesso tanto sappiamo come è la questione che non c’è mala fede ma solo un comune entusiasmo nella comunicazione che ci accomuna che io ringrazio lui e lui me che siamo grandi amici che poi non è tanto un italiano corretto ma che a me non mi (ah…ah…!) importa gran “che” (ed ecco un altro “che”!).

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ACCADEMIA DELLE MUSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Dicembre, 2017 @ 8:20 am

Detto altrimenti: ultima riunione prima del Natale       (post 2956)

IMG-20171206-WA0001Tanto tempo fa … la nostra riunione di lunedì 4 dicembre scorso. Ma il 5 io avevo la mia riunione Restart, ero molto preso dal prima-durante-dopo … (cfr. post relativi) e così il consueto resoconto accademico ha tardato qualche giorno. D’altra parte il “mio” evento (a suo tempo infatti – un anno fa –  sono stato chiamato alla presidenza della neonata associazione culturale indipendente Restart Trentino  dalla sua ideatrice, Donatella Conzatti) è stato molto impegnativo ma questo impegno è stato ben ricambiato: 150 persone presenti e centinaia di contatti on line (200 solo sul mio blog, oltre alle centinaia di visualizzazioni in streaming, facebook, etc..).

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imagesRingrazio quindi veramente di cuore i pochi amici Accademici ce l’hanno fatta ad essere presenti: gli altri … anche. D’altra parte è comprensibile: sotto le feste, gli acquisti … e poi, sentire parlare di Autonomia … e magari poi della  cosa pubblica … quando mai? Mi viene in mente un aneddoto che appresi quando da matricola universitaria studiavo diritto costituzionale. Era una registrazione di Piero Calamandrei (noto costituzionalista toscanaccio doc): “Ragazzi, non occuparsi della cosa pubblica è un po’ come quel passeggero di una nave al quale il comandante stava dicendo che la nave stava affondando e che rispose: O che m’importa, un è mica mia”.

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E veniamo alla serata accademica. Serata di auguri zampognari, con tanto di zampognaro vero che – iniziando a suonare dall’esterno della casa – piano piano si è avvicinato fino ad entrare in sala. Fra lo stupore e la gioia di tutti: brava Presidente Cristina, questa sì che è stata una bellissima sorpresa! Quindi prima parte della serata: canti, musiche e cori natalizi, in parte professionalmente eseguiti da Cristina, Letizia e Giovanna; in parte da tutti noi, il “Coro Voci d’Argento”.

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E’ seguito l’ intermezzo delle anteprime, con l’annuncio delle varie manifestazioni ed eventi ai quali partecipano gli Accademici e i festeggiamenti: il compleanno del soprano Letizia e … gli speciali Auguri di ringraziamento alla presidente Cristina alla quale noi tutti abbiamo voluto far trovare un Babbo Natale anticipato da mettere sotto il suo albero: doni proprio sentiti e meritati: grazie, Cristina!

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Dopo un ricco intervallo bollicino-gastronomico, la seconda parte della serata: Umberto Sancarlo ci ha raccontato con diap “Le donne nell’arte” nel senso non dipinte o scolpite, ma pittrici, scultrici etc. esse stesse. Bravo Umberto, grazie.

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Per finire, Cristina ha distribuito a ciascun partecipante un vasetto di marmellata augurale. Quindi siamo tornati a casa stanchi ma felici per la bella serata trascorsa (si dice così, vero, sin dalle classi elementari?).

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Prossimi eventi accademici:

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           Tovaglia regalo augurale, gran lavoro di ricamo di Giovanna, Vicepresidente jr!

    8 gennaio ’18 – Le liriche di Tosti (Sergio Runkel – Cristina) – Le nostre poesie (8 Accademici, 2 (brevi)  poesie a testa).

  • 5 febbraio – Omaggio a Renzo Arbore (Patrik & Co) – Teatro dei Guitti (Maria Teresa & Co.: “Bel colpo, Lisistrata!”
  • 5 marzo – Perle e rarità musicali (Giovanna, Letizia, Cristina) – Matteo Boato, pittore: “Un boato di colori”.
  • 9 aprile – Coro dell’Accademia in concerto – Giovanni Toldo, viaggiare e lavorare in bici.
  • 7 maggio – Genio & Co: cantautori emiliani – Riccardo in foto.
  • 4 giugno – Corrado Ruzza e gli allievi del Conservatorio di Riva del Garda – Scorci di Trento minore (Marisa De Carli Postal).
  • In primavera: una gita sociale.
  • Metà luglio, Festa di Mezz’Estate.

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Con l’occasione rinnovo i migliori Auguri a tutte e a tutti, Accademiche, Accademici, amiche lettrici e amici lettori delle mie sudate carte elettroniche, preavvisando che Restart è stata richiesta (bingo!) di organizzare un ulteriore simile Evento in gennaio 2018 (il sesto della serie, primo del secondo anno dalla propria costituzione): vi saprò dire e questa volta vi aspetto numerosi … dai … ve lo chiede il vostro blogger preferito (preferito … vero che è così?).

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P.S.: il titolo del prossimo post? “Fare rete”, per catturare … le stelle!

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DICEMBRE SENZA NEVE (IN CITTA’) … per ora …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2017 @ 2:38 pm

Detto altrimenti: avvicinandosi il Natale ….   (post 2955)

L’atmosfera natalizia mi ha preso. Quest’anno voglio iniziare in versi … con una mia poesiola che tanti, tanti post fa avevo già pubblicato. La adatto, ad esempio aggiungendo due parole (“in città”): già, perchè quest’anno, sui monti, la neve c’è e abbiamo iniziato a sciare già in novembre … ( le foto sono mie, scattate con uno smartphone … e anche i fiori sono miei, sul balcone di casa).

 

La neve non c’è …

 

ape-in-dic-205[1]Dicembre.

Intenta sui fiori di casa

la Rosa Natale ti nutre.

Un Nokia vicino

ferma il tuo sguardo

che legge nel mio:

“In città

la neve non c’è?

bdr

     “Salvia ananas”: ultimi fiori, prima neve

Di che ti lamenti”

par che mi dica la piccola ape

“Non vedi? Lavoro

– io fabbrico il miele

– trasporto i semi del fiore

– inietto la vita nel mondo

per ore – in silenzio

e tu

di che ti lamenti?

La neve in città?

Verrà …

bty

       3 dicembre 2017: dalla Paganella al Garda

Ma intanto

sii bravo

e fatti più in là

lo sai che devo rientrare

e un poco riposi 

ben prima che ‘l sole tramonti

su Trento indifesa

 dagli alti suoi monti

ancora sì bruni

ed ombrosi”.

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