MOTORI AUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2018 @ 7:42 am

Detto altrimenti: parliamone un po’, così, semplicemente … (post 3094)

download1955, esce la Fiat 600! La grande piccola utilitaria sogno di moltissime famiglie italiane. Una signora apre il cofano anteriore: “Mi hanno rubato il motore!” Poi apre quello che crede essere il bagagliaio (posteriore, n.d.r.): “Ma per fortuna ne hanno messo uno di scorta”. Una barzelletta, certo. La prima auto a motore posteriore. Per chi proveniva dalla “Topolino” era un’auto di lusso. Non ho voluto risalire oltre nel tempo, comunque il motore a scoppio a combustione interna a quattro tempi denominato a ciclo Otto (ing. Otto, il tedesco che lo ha inventato) è rimasto lo stesso.

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download (1)L’unico tentativo di variazione sul tema è stato il motore rotativo Wankel (ing. Wankel, 1957, cfr. in Wikipedia), più leggero, più potente ma soggetto a rapida usura e molto inquinante. L’inquinamento. Oggi si inizia a fare il processo ai motori a ciclo Diesel (ing. Diesel, altro  inventore) perché troppo inquinanti. Con i motori diesel varia il carburante che è  il gasolio, una frazione più pesante della distillazione frazionata del petrolio, quindi dalla combustione più lenta della benzina (ing. Benz, altro tedesco) e questo è un vantaggio, ma dalle emissioni più inquinanti (ed ecco lo svantaggio).

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download (2)Il vantaggio dei diesel consiste che la “bruciatura” del gasolio è più lenta, quindi è più una combustione e meno una esplosione, il che determina che la spinta sul pistone dura per tutta la discesa del pistone all’interno del cilindro: motore più elastico, maggiore potenza ad un minor numero di giri/min del motore, migliore rendimento kilometrico. Nei diesel il gasolio si accende per riscaldamento e compressione (non servono le candele per l’accensione) il che determina maggiori pressioni interne alla camera di scoppio e quindi  la necessità un blocco motore più robusto e più pesante e l’inserimento delle candelette di pre-riscaldamento inventate da un altro tedesco, l’ ing. Ricardo con una “c” sola.

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Ecco i migliori motori auto di un futuro che è già iniziato!

Motori diesel aspirati, una volta; oggi “turbo”: prestazioni esaltanti, niente da invidiare ai motori a benzina. Solo che adesso si stanno diffondendo i motori a metano, a GPL, elettrici, ibridi e sta iniziando la fase di uscita di scena dei diesel. Nei due casi di motori a metano e a GPL varia solo il combustibile. In quelli elettrici varia il motore. In questi ultimi non si elimina l’inquinamento, ma lo si “sposta” nei luoghi di produzione dell’energia elettrica e nei luoghi smaltimento delle batterie esauste. L’evoluzione della tecnologia va in questa direzione. Tuttavia, la fase di riconversione delle fabbriche e del mercato sarà costosa per i produttori e per l’utenza, quindi ci si augura che sia graduale. Nel frattempo si sta incrementando l’uso della bicicletta come mezzo di locomozione urbana.

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FIAB-FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA, sono aperte – sempre – le iscrizioni presso ogni vostra città! Joint us, unitevi a noi, iscrivetevi alla FIAB!

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C’E’ SEMPRE DA IMPARARE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2018 @ 7:01 pm

Detto altrimenti: più sai e più ti accorgi di non sapere         (post 3093)

Quasi 100 articoli (posts … che ridere quella “s” del plurale!) in due mesi, non c’è male. Ma, raga, scialla, calma, non è che io scriva “a peso”: io scrivo se e quando “mi scappa da scrivere” nel senso che mica sono io … sono la mia testa e le mie mani che coinvolgono il computer. La cosa funziona così: io scrivo “a mia insaputa”. Ecco, devo fare mio questo lessico: d’altra parte se è stato deciso che “lui poteva ben non sapere che gli stavano pagando la casa, che ciò era avvenuto a sua insaputa”, chi volete che possa contestarmi questa mia incolpevole particolare mancanza di consapevolezza?

2014Ma veniamo al post. In questi giorni fa molto freddo; la neve è ottima; io abito pericolosamente vicino alla partenza degli impianti sciistici di risalita (Trento-Bondone 30 min.; Trento-Paganella 30-40 min.); io sono un V.I.P.- Vecchietto In Pensione; mi è sempre piaciuto sciare, ed allora …

… ed allora ecco che dopo quasi 60 anni di sci, ogni giorno imparo a stimare il valore e quindi ad apprezzare qualche sfumatura in più. Le ultime? Eccole: la differenza fra una perfetta regolazione dello scarpone ed una non così perfetta; il diverso grado di spigolatura degli sci all’entrata e all’uscita di curva; la muscolatura allenata ma non rigida; la curvatura dell’intero corpo e non di sue singole parti. Per sciare molto bene occorre sciare molto. Banale, lo so, ho scoperto l’acqua calda. Ma solo sciando molto il tuo cervello impara a gestire in automatico quelle decine di variabili – non sono di più – che ti consentono di sciare bene.

Eurpean Championship Fun 2007 - Fraglia Vela RivaDicono che le competizioni sportive formano molto di più che una lunga pratica non competitiva di ogni sport. E’ vero. Io l’ho sperimentato su me stesso. Mi spiego. L’unico sport che io ho praticato a livello competitivo è la vela. Oltre vent’anni di regate. Ecco, quando sono al timone del mio FUN, anche non in regata, io gestisco automaticamente (questo è il punto!) tutte le decine (due sole? Forse è così …) di variabili, quali, ad esempio, il grado di tensione delle vele e delle sartie volanti; l’evoluzione della direzione e intensità del vento; la distribuzione dei pesi a bordo, lateralmente e longitudinalmente; il tipo di vela da utilizzare; il maggiore o minore angolo di bolina; l’evoluzione delle condizioni meteo nella giornata; il grado di stanchezza mio e dell’equipaggio; il tipo di andatura da adottare in relazione al tipo di equipaggio di cui dispongo; la decisione circa i bordi (la rotta) da fare rispetto alla meta (boa di regata o semplice meta turistica); etc.

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Stefania Neonato: pianista, fortepianista e musicologa internazionale

Automaticamente, dicevo, cosa che mi capita meno – anche se solo un poco meno -automaticamente con lo sci, e dire che sto sciando da quasi 60 anni! Rispetto a queste mie due (relative) “abilità” io ne invidio un’altra, un’altra che purtroppo non ho: quella dei musicisti che riescono a dominare milioni di combinazioni di note e di loro gradazione “a memoria”: quando, ad esempio, un pianista esegue a memoria un intero concerto di musica classica. Ecco, è a questo punto che comprendo e condivido un’affermazione, e cioè che il computer più complesso, completo ed efficiente al mondo è la mente umana.

Buono sci, buone vela e buona musica a tutte e a tutti!

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UNA FAVOLA di POLITICA ECONOMICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2018 @ 3:52 pm

Detto altrimenti: una favola “che insegna”, come quelle di Esopo (620-564 a. C.)      (post 3092)

C’era una volta un padre che aveva dieci figli. Egli conduceva una piccola impresa nella quale – data la limitata dimensione – potevano trovare lavoro solo cinque dipendenti. Egli si prese cura di addestrare i suoi figli e ne impiegò cinque nei lavori dell’impresa. Per responsabilizzarli, egli delegò loro il potere di intervenire sulle singole fasi della lavorazione rendendo ognuno  responsabile del risultato. In parallelo stabilì anche di pagare loro lo stipendio che avrebbe pagato a personale non della famiglia. Per anni quello stipendio rimase inalterato e non furono concessi aumenti di sorta, per cui, un giorno, quei cinque figli reclamarono un suo adeguamento. Il padre fece i suoi ragionamenti e decise diversamente: dedicò quei denari all’ampliamento della sua piccola impresa e diede lavoro anche agli altri suoi cinque figli.

Le favole di Fedro finivano con la frase “o muzos deloi oti …” ovvero “la favola insegna che ..” E allora, cosa insegna questa favola? Fate voi, raga, ecchè? Vi devo dire tutto io? Quando mai!?

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RIFORMA DEL TERZO SETTORE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2018 @ 6:19 am

Detto altrimenti: i problemi della crescita                 (post 3091)

(questo è un post tecnico, per gli addetti al settore)

Kleine Kinder, kleine Probleme, dicono i tedeschi, ed hanno ragione: figli piccoli, problemi piccoli. I problemi maggiori si hanno quando i figli crescono. E il terzo settore è cresciuto molto anzi moltissimo. Copre molti ambiti del sociale che altrimenti dovrebbero far carico all’Ente Pubblico o al settore privato. Ma l’Ente Pubblico è già molto gravato ed il privato mirerebbe a fare utile. Ed allora … allora ecco il Terzo Settore. Onlus e entità varie, “autorizzate” e/o “accreditate” o “da accreditarsi”, sovvenzionate con denaro pubblico: ed ecco l’UE, ed ecco la normativa, ed ecco i controlli  non solo della gestione operativa e di quella economica-finanziaria-patrimoniale (di bilancio, e qui non faccio nomi di una grande, nazionale …) ma – si impone – anche della correttezza morale (si vedano gli scandali di grandissime organizzazioni in materia sessuale).

La Provincia Autonoma di Trento si mette al lavoro. Ieri io che non sono un esperto della materia specifica ma sono un (esperto – così dice la mia vita lavorativa-) ex manager, ho partecipato ad una riunione del sistema degli Enti operanti nel Terzo Settore.

L’aspetto che ho colto come suscettibile di maggiore attenzione e miglioramento  è uno solo, ovvero la necessità

  1. del coordinamento fra l’azione normativa della PAT – Provincia Autonoma di Trento e quella dei comuni;
  2. del coordinamento fra la legge, il suo regolamento, le istruzioni per la compilazione del bilancio, i documenti di specifica ancora successivi (ad esempio, il catalogo dei servizi);
  3. del coordinamento delle diverse istanze dei singoli sub-settori da parte di un loro unico ente di coordinamento;
  4. di semplificare l’intero processo;
  5. di calcolare il costo complessivo che graverebbe l’intero sistema delle Onlus e farne carico all’ente pubblico.

In attesa  di tutto ciò, si potrebbe andare a vedere come (meglio) si stanno già comportando altre regioni, ad esempio l’Emilia Romagna.

Fine di un post tecnico.

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LIBRI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2018 @ 7:11 am

Detto altrimenti: libri                                            (post 3090)

Libro, il latino liber, termine che significa anche libero: sarà un caso? Chi ha detto “Se ho denaro mi compero libri, se ne avanzo, anche del cibo?” Grazie se voi, lettrici e lettori, mi aiutate a ricordare l’autore di questa frase.

download (1)Libri. Sugli scaffali, in doppia fila: quelli della seconda fila li ho collocati su di un’assicella di legno, un po’ più alti, così “si vedono” ed ho raddoppiato la capacità delle scaffalature. Poi ne arrivano altri, li poso di traverso, un po’ scomodi. Come a teatro: poltronissime, poltrone e loggione. I miei libri non sono catalogati. Cerco di tenerli raggruppati: il primo gruppo bene in vista … quelli che maggiormente amo, quelli che voglio prendere in mano anche se non è per (ri) leggerli. Gli altri, tendenzialmente, per categorie uniformi. Ma non è facile. Non è facile quando qualcuno di loro che ti interessa particolarmente s’imbosca e tu lo cerchi, lo cerchi fino a quando lo trovi … anzi: ne trovi un altro che pure ti stava a cuore avere sottomano. Così è successo ad “Autorità ed individuo” di Bertrand Russel un libretto che ho da 55 anni. Lo stesso vale per l’antologia inglese di Ida Lori, ed. del 1956, Lire 1.000, un testo degli anni del mio ginnasio.

E poi ci sono quelli che tengo sul comodino. Attualmente sono: un’edizione della Lisistrata di Aristofane (in italiano!); “Come fermare il tempo” di Roberto Vacca; il citato Russel; “Nel nome dell’umanità” di Riccardo Petrella; “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche; “In bici dalla Siberia a casa” di Bob Lilwall. Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei? E allora provate un po’ a dire chi sono io!

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Domani, gruppo di lettura Librincontri di Mirna Moretti. Parlerò del libro a pedali (regalo di Mirna!), tanto per alleggerire il discorso, di un tizio che qualche anno fa, su una bici stracarica (60 kg!) ha pedalato decine di migliaia di km partendo in inverno dalla Siberia e via Giappone e Australia è poi risalito fino all’Inghilterra. Il citato Gruppo di lettura e il relativo post di Mirna e i libri della “sua” biblioteca mi portano a raccontare come io stesso, da qualche anno, da quando sono in pensione, non sia più la stessa persona. Nel senso che sto vivendo una nuova vita. Migliore. Ombre, libri … libri che prima erano solo ombre. Ora sono realtà, bellissima. Davanti a casa mia, oltre il fiume Fersina, anni fa un cantiere, illuminato la notte. E una notte, alzandomi …

 Ombre

La luce del cantiere

penetra la stanza

e disegna sulla parete

la danza delle foglie

incontrate

nel suo breve cammino.

Mobili dita

accarezzano i libri

a svegliare pagine assonnate

che s’aprono liete

all’invito.

E mentre le osservi

raccontare

le mille piccole fiabe

alla notte

ti sembra di rubare

ciò che avevi abbandonato

per la fretta di vivere

e che quindi da tempo

non era più tuo.

 

Grazie per avermi letto!

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SKI-POST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2018 @ 3:35 pm

DETTO ALTRIMENTI? PAGANELLA POST!              (post 3089)

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Risalendo verso sud, vento alle spalle e … poca gente in pista!

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MAS, Memento Audere Semper, ricordati di osare sempre, diceva quell’uno … ed io dico MAS, Memento Andare Sempre … a sciare! Infatti ieri nebbia e ghiaccio ma  oggi … sole e piste molto buone! Un po’ freschino la prima discesa, quella verso nord, da Cima Paganella verso Fai … temperatura reale -17°, ma quella percepita (con il vento da nord in faccia: vento reale più quello che ti fabbrichi tu (vento relativo) = quello che conta, il vento apparente (si vede che sono un velista regatante!), non meno di -25°. Ragionpercui tuttaunaparola e tuttodunfiato arrivato al Bar Meriz, di corsa  a bere un caffè caldo al caldo!

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Poco dopo, scendendo dal versante opposto lungo la pista della Selletta, una cioccolata calda anch’essa alla Malga Zambana!

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         Verso il Brenta

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Ripreso calore, risalgo e vado a sciare con un mio quasi conterraneo nel senso che ‘l mi babbo è di Montalcino (Siena) e lui, Maurizio, di Grosseto, maremmano doc. E “noi” Senesi a Grosseto c’abbiamo una storia mica da niente: tanto per cominciare a Grosseto c’è il Cassero Senese, andate a vedere un po’ di che si tratta. Maurizio scia bene, solo che ha un difetto: l’età, dimolto inferiore alla mia, ma io ho un vantaggio, che scio quasi tutti i giorni, sicchè siamo andati d’accordo.

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      Là … dietro gli alberi, la Val di Non

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Sciando sciando con Maurizio s’è fatto il piano per domani e per … alcune biciclettate insieme in Maremma, fra qualche mese! Ad esempio, base all’Agritur Giuncaine (5 km nell’entroterra di Castiglione della Pescaia), e poi un giorno a Cala Violina; un giorno al Parco dell’Uccellina; un giorno al Lago dell’Accesa; un giorno a Montenassi; un giorno sull’Amiata; etc.. Solo che. Solo che Maurizio oltre a quel difettaccio dell’età di cui vi ho già detto, ne ha un altro: è atleta di triatlon e s’un mi aspetta per me saranno dolori, Maremma bona!

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     Rami vestiti di gemme di ghiaccio

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Comunque domani si riscia, ore 09,00 all’igloo ai Prati di Gaggia: lui sale con la funivia quella che si sta in piedi, visto che arriva in auto dal suo hotel a Molveno e che io invece – in arrivo da casa a Trento – raggiungo in sci visto che parcheggio l’auto ad Andalo e salgo con la funivia quella che ci si sta seduti. Cosa? Dite che la mia gramma-sintassi non è perfetta? Lo so raga, scialla, lo faccio apposta: “a me mi” piace scrivere come facevano i latini quando scrivevano nella forma dei “sermones”, cioè scrivevano come si parlava… dai che mi ci diverto!

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.6 FEBB 14. (6)

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P.S.: Neve? Quest’anno non ci possiamo certo lamentare, anche se  la nevicata di qualche anno fa, qui a fianco … dai che siamo ancora in tempo!

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FARE POLITICA O FARE DEMOCRAZIA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2018 @ 10:40 pm

Detto altrimenti: io “faccio democrazia”     (post 3088)

 

downloadDi questi giorni, molte manifestazioni di piazza contro il fascismo e i suoi eredi. Sottoscrivo. Ma il fascismo non è solo camicia nera, manganello e olio di ricino: è anche violazione delle leggi che stanno alla base delle leggi e dei comportamenti democratici: ad esempio, violazione degli Statuti che regolano, su piani diversi, la vita civile democratica. Gli Statuti … ben studiati, ben architettati, democraticamente coerenti e poi … ben  impunemente e “democraticamente”  violati!

E il primo, più importante “Statuto” spesso violato, soprattutto e innanzi tutto nello spirito  e poi talvolta anche nella lettera  della sua legge è la nostra Costituzione: siamo “fondati” sul lavoro, sulla famiglia, sulla parità di genere, solo per citare tre passaggi e “di fatto” molti non trovano lavoro, molti non possono permettersi il “lusso” di avere figli, molti devono insistere e ricorrere a leggi particolare per cercare di realizzare la parità di genere. Vi sono poi leggi che ad un certo punto della loro esistenza sono dichiarate incostituzionali: ma prima? Prima di quel momento cosa è successo? E’ successo che siamo stati governati aslla base di leggi incostituzionali e a coloro che le hanno concepite, emanate, promulgate non succede nulla. Evvabbè …

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Al di sotto del “Primo Statuto” tuttavia, ve ne sono poi altri, cosiddetti “minori” ma altrettanto vitali per la nostra vita democratica: ad esempio gli Statuti di partiti politici, associazioni Onlus, Associazioni sportive. Anch’essi talvolta platealmente violati … e qui accade il peggio: che non è la mancanza di una sanzione immediata, bensì la mancanza di una reazione immediata da parte degli aderenti a quelle entità sociali. Ecco, la “distrazione politica”, la “distrazione sociale”, la stessa che porta molti a non andare a votare! La distrazione delle masse, quella che consentì la vittoria del fascismo,  così bene documentata nell’ottimo libro di Gaetano Salvemini.

Dice … ma blogger, fai nomi e cognomi, cribbio! No raga … cosa credete … mi sono inventato tutto … lavoro di fantasia, io, lo sapete! facevo solo per dire … eccheddiamine!

Per quanto …

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LA TRUFFA DELLE FINTE PARTITE IVA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2018 @ 10:08 pm

Detto altrimenti: nessun politico se ne è occupato in campagna elettorale. Vergogna!   (post 3087)

“La truffa delle …”:  in senso oggettivo, ovvero che le partite IVA sono state truffate; non in senso soggettivo, ovvero la truffa che avrebbero attuato loro!

Un amico due giorni fa mi racconta di un suo conoscente, professore universitario, 60 pubblicazioni, cinque incarichi (“a contratto”) in cinque università diverse, dichiarazione dei redditi di 15.000 euri (si, voglio scriverli così, euri!) l’anno. Quel professore è una (finta, nd.r.) partita IVA.

Alla TV Massimo Gramellini ha appena testimoniato una situazione simile di una laureata in medicina che opera in strutture diverse: stesso reddito. Quel medico è una (finta, n.d.r.) partita IVA.

Anni fa ero in Istria. Cado nel tambuccio di una barca a vela, il gancio di tenuta del portello mi apre un taglio di 20 cm. in una gamba. Vado a Trieste, in ospedale (quello vecchio, per carità … sennò mi querelano!). Mentre sto varcando il portone, mi sorpassa un giovane in blue jeans, sacco da montagna pendente da una spalla, scarpe da ginnastica. Mi ricoverano in una specie di sotterraneo (tubi e cavi elettrici al soffitto, a vista), su un lettuccio separato dall’ambiente da (ipocrite) paratie mobili: “Ora viene il nostro consulente e la ricuce”. Ricordo la parola: “consulente”. Poco dopo arriva il consulente: il ragazzo di prima. Con estrema cura e maestria mi ricuce (25 punti). Oggi quella ferita nemmeno più di distingue. Quel chirurgo è una (finta, n.d.r.) partita IVA.

Telefono alla mia compagnia di assicurazioni on line: “La preghiamo di restare in linea: i nostri consulenti Le risponderanno al più presto”. Quei tali sono tante (finte) partite IVA.

Ieri mi ero chiesto ed oggi ancor più mi chiedo: ma la vogliamo smettere con quella ipocrisia delle finte partite IVA? Io stesso, per anni, Direttore Generale. Poi, lo stesso lavoro, ma con partita IVA: una partita IVA con un solo, unico cliente. Ma si può? Ora io sto lottando per gli altri non per me: infatti ora, anzi da qualche anno, io sono un V.I.P.-Vecchietto in Pensione: non sono quindi in conflitto di interessi (personali) con la battaglia che sto conducendo.

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TEMPO PAZZO IN ARRIVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2018 @ 6:24 pm

Detto altrimenti: “ ‘l temp, le done e i siori i fa quel che i vol lori!     (post 3086)

 

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        Oggi, Malga Zambana

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Vecchio proverbio trentino ad indicare che al tempo, alle donne ed ai signori non si comanda. Esiste anche una seconda versione che alle donne sostituisce … be’ lasciamo perdere, vi dico solo che vuole indicare che non si comanda nemmeno a certi bisogni fisiologici … ci siamo capiti.

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        Oggi, verso Andalo

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Ma cosa sta succedendo qui in Trentino e non solo? Ve lo dico subito. Oggi in Paganella verso le 14,00 lo zero termico era verso i 1500 metri e sciando si sudava. Sole pieno, piste ottime. Per domani, domenica, sono previste nevicate leggere con temperature di poco sotto lo zero. Ma lunedì, con il ritorno del sole la temperatura percepita a Cima Paganella (m 2125) sarà di 30 (trenta) gradi sotto lo zero! Uao!!

Io sono stato diffidato da moglie e figli a non andare e invece … ma ve lo immaginate lo spettacolo? Domani gli alberi si copriranno di gemme di neve, poi il freddo! I boschi diventeranno foreste di cristalli ed io a casa? Quando mai!? Devo assolutamente andare ad assistere e a ritrarre uno spettacolo rarissimo, in prima fila, naturalmente.

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Solo per spiegarmi meglio, ecco una foto del gennaio 2015: ho ragione o no ad andare in montagna lunedì?

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IL 4 MARZO SI AVVICINA: PER CHI VOTARE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2018 @ 2:05 pm

Detto altrimenti: ecchè … devo dirvi tutto io? Ma quando mai …!   (post 3085)

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                   C’era una volta …

Nel nostro passato remoto politico esisteva l’identificazione di un blocco sociale con il rispettivo partito: operai da una parte con il loro partito; borghesi dall’altra con quell’altro, etc.. Oggi ogni blocco si è aperto in più sotto-blocchi ed è conseguentemente venuto meno il rapporto-legame diretto fra ogni sotto-blocco ed “un” partito, per cui il rapporto sotto-blocco/partito non deriva più da un comune vissuto bensì da giudizi di gradimento, soggettivi, labili, superficiali. Da qui il cambiar partito di volta in volta da parte di tanti elettori; il cambiar partito da parte di circa 650 parlamentari (fra le due camere!); il cambiare obiettivi da parte dello stesso partito (“UE no; forse; si ma; si, sono cambiate le condizioni”).

Il populismo. A questo punto, per recuperare il rapporto con l’elettorato i partiti fanno riferimento a “tutto il popolo”, cioè cadono nel populismo: a chi non farebbe piacere non pagare il bollo dell’auto, le tasse universitarie, il canone TV, le tasse sulla prima casa; ricevere il reddito di cittadinanza, e chi più ne ha più ne metta!?

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Per chi ho votato? Sono un conservatore di sinistra: non condivido alcune delle mie idee …

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Le ideologie, quelle istanze che tendevano a dare valore a qualcosa, sono morte. E quand’anche sento dire “stai con noi perché abbiamo gli stessi valori” mi viene in mente che il valore si identifica come tale, cioè come valore, per essere “tutto ciò che non è”. E non mi basta. Ora mi chiedo: come ragionerà e voterà la gente, la maggior parte della gente che non ha certo studiato “filosofia della politica”? Probabilmente molti non andranno a votare (e invece mi auguro che siano pochi!); altri sceglieranno per esclusione: “Quello no, quell’altro nemmeno, etc.. non mi resta che questo”. Altri ancora, infine, voteranno … come? Non lo so, scusate … ecchè? Devo dirvi tutto io? Ma quando mai …!

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