DIVIDE ET IMPERA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2018 @ 3:01 pm

Detto altrimenti? Con gli accenti giusti, ovvero dìvide et ìmpera ….   (post 3124)

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imagesChi non ha avuto la fortuna di studiare il latino spesso pronuncia divìde et impèra. Comunque il senso è questo: fai in modo che i tuoi avversari  siano divisi, così li potrai comandare. I tuoi avversari, si diceva. Diverso è il caso in cui taluno – per non condividerne il comando con nessuno – voglia dividere la propria squadra al fine di mantenere il dominio assoluto almeno su una parte di essa. Potrà anche riuscirci, ed eventualmente potrà anche ripetere più volte l’operazione, ma poi nei confronti dei “nemici” veri, quelli esterni alle mura del proprio castello, be’ … di fronte a quelli perderà ed allora alla fine gli si rivolterà contro anche la sua stessa squadra residua perché … smile and the world ‘ll smile with you; cry and you ‘ll cry alone.

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Gustavo Zagrebelsky nel suo bel libro “Simboli al potere” ci spiega così: il simbolo (la bandiera del castello di cui sopra, n.d.r.) tiene uniti tutti coloro che ci si riconoscono. Come tale esso appartiene a tutti collegialmente e a nessuno individualmente. Ma se uno, foss’anche il castellano suo ideatore, ne vuole fare una sua proprietà privata, esso da elemento di unione diventa fattore di divisione.

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downloadMi viene in mente il gioco del rugby, nel quale e possibile passare il pallone con le mani solo ad un compagno che sia più arretrato del lanciatore. Esasperando il discorso, tutti corrono in avanti verso la meta, ma passano il pallone di mano in mano all’indietro così velocemente che la velocità e lo spazio di arretramento superano la velocità e lo spazio di avanzamento. Questo, lo so, è un paradosso, ma forse aiuta a rendere l’idea.

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E anche … anche quando alcuni bambini fanno una gara di corsa … uno resta indietro … e decide: il traguardo è questo qui! E indica una riga immaginaria collocata un metro davanti ai suoi piedi …

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VITA DA GATTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2018 @ 2:10 pm

Detto altrimenti: questo è un “postaltrui”, scritto da una gattina bianca  … (post 3123)

Inizia

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“I miei umani … li avevo adottati, per loro avevo trovato un appartamento al piano rialzato con il balcone che sovrastava di un solo metro il giardino, così io potevo saltare avanti e indietro a piacere. Poi, senza dirmi nulla, loro hanno traslocato al secondo piano e non mi hanno nemmeno dato le chiavi del portone e di casa. Per fortuna mi sono fatto un amico … un tale Riccardo … dice che anche lui era l’umano di un gatto, di un tale Dorian … del suo padrone Dorian, un bel gattone amante della musica classica!

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Adesso lì, dove abitavo io, c’è un bel gatto nero che si potrebbe anche combinare  un bell’inciucio insieme … ma lui è uno che si spara le pose … ovvero, se la tira … si dà le arie …

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Nella foto qui accanto: vedete bene come era facile per me saltare dal balcone al giardino e viceversa …

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Insomma, per farla breve … quando sento arrivare Riccardo, salto sul muretto rosso, quello della foto sopra, alzo la coda, mi lascio fare due frasche e poi corro al mio portone che è lì, accanto al suo … le chiavi sono le stesse … lui ha capito e mi apre.  Io lo ringrazio con un bel miao a coda ritta. Oggi gli ho chiesto se vuole ospitare un mio post sul suo blog. Ha accettato ed eccomi qua. Mi sono anche fatto dare una foto del suo padrone Dorian: che gran figo che era!

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Finisce

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COESIONE E ADESIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2018 @ 6:32 am

Detto altrimenti: due forze, in fisica e in politica       (post 3122)

downloadUna goccia di mercurio ha una forte forza di coesione, rimane uguale a se stessa, non aderisce a superfici esterne. L’acqua ha meno coesione è più adesione: infatti se vi immergete la mano, vedete che ne esce bagnata. La forza di adesione in fisica si chiama anche portanza, ed è quella che fa “aderire” l’aria all’ala dell’aeroplano, fa sì che si formi la forza aereodinamica e che l’aeroplano voli (idem l’aria sulla vela di una barca e la sua deriva – ma allora si chiama forza idrodinamica – e comunque la barca a vela “vola” solo sull’acqua se la sapete condurre bene!).

In politica: un’idea forte rende coeso il gruppo fondatore, rappresenta un simbolo, attrae a fa aderire all’idea altri soggetti. Poi l’idea “coerente” nel tempo si sfalda leggermente, si adatta, accetta la sua stessa evoluzione (ad esempio: da “mai con altri” a “forse un poco sì”) ma continua ad aderire agli adepti: sulla coesione (coerenza) prevale la sua portanza verso l’esterno … e il gruppo “vola”.

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SCIARE IN PRIMAVERA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2018 @ 6:33 pm

Detto altrimenti: primavera … così dice il calendario (post 3121)

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                Mattina …

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Previsioni meteo per il Monte Paganella: sole, temperatura -10! Uao! La neve si mantiene bene a allora pronti, al posto, via! Via alle ultime (ma saranno poi tali?) sciate di stagione. Quest’anno nevicate frequenti qui intorno a Trento, non grandi ma frequenti: piste perfette, quindi (la foto qui a fianco è di Umberto, un amico).

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            Pomeriggio …

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Oggi la neve era velocissima, la folla assolutamente non eccessiva: si volava! Dicevo … 10 gradi sotto zero ma la temperatura percepita era di 15 sotto, “grazie” ad un robusto vento da nord (20 nodi, 35 kmh) che all’inizio della giornata a impedito l’apertura della seggiovia Cima Paganella (ma solo all’inizio!).

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Sera: una sosta al Dosso Larici

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           E laggiù Sua Maestà il Brenta!

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Questo vento lo sentivi soprattutto sciando verso nord ovvero scendendo verso Fai. Su una delle sue piste (La “rossa”) il vento si è divertito ad accumulare qua e là la neve, creando l’effetto di onde marine. Ma noi “vecchiacci” del posto, sappiamo come scegliere le piste ed i tracciati migliori ad ogni ora del giorno ed in ogni stagione. Oggi eravamo (come quasi sempre) in due: con me c’era l’amico Claudio, entrambi V.I.P. Vecchietti In Pensione dichiarati (dai che i lo sa tuti che sem do noni …).

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Saliamo in seggiovia. Si unisce a noi una ragazza: posso salire con voi? Prego ci mancherebbe. Lei di dove è? Di Terni, sto sciando da sola. Se vuole le indichiamo noi le piste migliori e poi se le serve, potremmo anche darle qualche dritta sulla tecnica … sa noi siamo nonni ma esperti veterani. Si grazie volentieri, piacere Marta, piacere Claudio, piacere Riccardo. Siamo in vetta alla Paganella. Marta parte: uaoo…  flessa sulle gambe, peso in avanti, braccia ad accarezzare la neve, corpo arcuato lateralmente, ginocchia mobilissime, sci distanziati e piatti sulla neve … perfetto stile agonistico, un fulmine! Insomma, noi ce l’abbiamo fatta ma … ma arrivati sulla pista nera … be’ alla base lei ci ha aspettato! Come aveva detto quel tale … si, quel tale Dante … mi pare che di cognome facesse Alighieri? Ah sì, ora ricordo: “Un bel tacer non fu mai scritto” …

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RUGGERO POLITO (e il Duo Patuzzi)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2018 @ 8:00 pm

Detto altrimenti: su Ruggero trovate molti post … leggeteli, vi prego (post 3120)

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    Ruggero suonava violini modello Guarneri

Nel quarto anniversario della morte, abbiamo voluto ricordare un Amico mai abbastanza compianto. Nato a S. Mango Piemonte (Salerno) ha coronato la sua carriera quale Presidente del Tribunale di Rovereto. Ruggero, Presidente per quasi mezzo secolo dell’ Associazione Amici della Musica in Riva del Garda, dove era stato Pretore e dove viveva, lui stesso pianista e violinista nella Camerata Musicale di Arco. E oggi, come ogni anno, la “sua” Associazione gli ha dedicato un concerto. Di Ruggero, che mi aveva voluto tesoriere dell’Associazione, va ricordata l’Umanità, la Spontaneità, quel suo Sorriso (!), la Generosità (e la Forza) d’Animo, un Entusiasmo più che giovanile per la Musica, per gli Amici, per la Vita. Tutte qualità le sue scritte e vissute con la lettera maiuscola. Persone, quelle come Ruggero, che “non muoiono mai” nel senso che lasciano traccia vivente di sé in chi ha avuto la fortuna di essergli stato amico e che ora si sforza di ripetere quel suo modo di essere e di vivere, riuscendovi peraltro – per quanto mi riguarda – purtroppo solo in misura assolutamente minimale.

Quest’anno il Presidente dell’Associazione Prof. Franco Ballardini e la collega Maria Rita Tamburini per l’evento commemorativo hanno proposto al Direttivo un concerto con  i suoi due strumenti: il violino ed il pianoforte: Maristella e Mario Patuzzi, violino e pianoforte, hanno magistralmente eseguito musiche di  Othmar Schoeck (1886 – 1957) Sonata in re maggiore op. 16; Niccolò Paganini (1782 – 1840) Capricci 5,9,10,13,21,24 ; Robert Schumann (1810 – 1856) Accompagnamento ai Capricci di Paganini; Ernest Bloch (1880 – 1959) Baal Shem, Three Picturs of Chassidic Life; Bartók Béla (1881-1945) Sette danze popolari rumeno ungheresi; Pablo de Sarasate (1844-1908) Fantasia da concerto sull’opera Carmen, op. 25.

IMG_4718Maristella Patuzzi (Solengo CH, 1987) cresciuta in una famiglia di musicisti, ha mostrato precoci doti musicali registrando a soli 11 anni la Tzigane di Ravel per la Radiotelevisione svizzera e pubblicando a 13 anni un disco dal vivo per la Sony. Vincitrice di concorsi nazionali e internazionali, ha tenuto concerti in Europa, Russia, Asia, Stati Uniti, Africa, Canada, Australia e America Latina. A 17 anni ha conseguito la maturità a Lugano e il diploma di violino con il massimo dei voti, lode e menzione speciale presso il Conservatorio di Milano. Nel 2009 ha ottenuto il master presso l’Indiana University di Bloomington e nel 2011 il master al Conservatorio della Svizzera italiana. Dal 2013 ha registrato per Brilliant Classics, Decca e Dynamic. Attualmente suona un violino Michael Platner, Roma 1728. Il prestito di questo strumento rientra nell’attività del progetto “Adopt a Musician”, una fra le iniziative ideate e gestite da MusicMasterpieces di Lugano.

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Mario Patuzzi (Trento, 1953) ha conseguito la maturità classica e il diploma di magistero di pianoforte a diciannove anni con il massimo dei voti e lode al Conservatorio “Francesco Antonio Bonporti” di Trento, che lo ha nominato, alla stessa età, titolare della cattedra di pianoforte principale. Dopo una serie di successi in diversi concorsi italiani (Monza, Treviso, Livorno, Taranto, Vercelli, Trieste e Varallo Sesia), nel 1977 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale a Monaco di Baviera. Dopo un’intensa attività in recital e concerti con orchestre, come quelle del Teatro alla Scala di Milano, del Bayerischer Rundfunk (Monaco) e dell’Hessischer Rundfunk (Francoforte), si è dedicato per alcuni anni allo studio dell’armonia e del contrappunto, per approfondire le sue conoscenze musicali. Allievo di Andrea Mascagni e di Renato Dionisi, nel 1983 si è diplomato in composizione al Conservatorio di Trento. In seguito ha compiuto numerose registrazioni alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana e proseguito la sua attività concertistica internazionale, eseguendo fra l’altro l’integrale dei ventisette Études di Fryderyk Chopin. Ha inciso per la Nuova Era il Capriccio di Cherubini e, per la Dynamic, l’opera pianistica di Julius Reubke, l’allievo prediletto di Franz Liszt. In ambito didattico è titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, tiene seminari e corsi di perfezionamento a Lugano, al Festival di musica del Novecento a Perugia, alle Università di Trento, di Piacenza, in Val Tidone e all’Università Kunitachi di Tokyo. Dal gennaio 2015 incide per Brilliant Classics e Dynamic in duo con la figlia Maristella, all’Auditorium della Radio della Svizzera italiana di Lugano.

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Qualche anno fa. Gita nel Senese. Una festa di paese … manca il pianista? Nessun problema!

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Saluto dell’Assessore comunale Renza Bollettin. Presentazione e introduzione da parte del nostro Presidente Prof. Franco Ballardini. Il ricordo di Ruggero anche nel messaggio di due figlie – Anna Carla e Patrizia, trattenute a Roma dall’influenza;  la terza – Elisabetta - arrivata da Parma, in sala con la mamma Maria Grazia,  ha commosso anche chi non aveva conosciuto Ruggero.

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Il concerto del Duo Patuzzi

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Senza parole. Siamo rimasti senza parole. Questo il commento al concerto. La violinista … non le manca nulla per essere al top. Maristella, Stella Maris … Stella Marina? No, downloadSirena avvolta in una guaina color acquamarina,  guizzante fra zampilli di armonie agitate dalle onde dei suoi capelli d’oro che ondeggiavano ora dietro le spalle ora davanti quasi a suonare essi stessi il violino (del ‘700!), violino che negli istanti di pausa lei accarezzava con le gote interrogandone il calore. Sirene. Solo ora posso capire Ulisse che si era fatto legare all’albero della sua nave per non essere rapito dal loro canto, come invece tutti noi siamo stati rapiti da quello del suo violino. Del repertorio, che dire dei due compositori svizzeri, romantici moderni? E di sei capricci di Paganini suonati con il sorriso sulle labbra, accompagnati dal pianoforte su note di Schumann? O di Pablo de Sarasate con la sua Fantasia da concerto sull’opera Carmen? E dopo il concerto e un bis: (“Per voi molto volentieri un fuori programma, un bis, ma unico …dai “) l’introduzione e rondò capriccioso di Camille Saint Saens, lei, la Sirena, dismessa la guaina, seduta in blue jeans sul bordo del palcoscenico a gambe incrociate a parlare con la gente e firmare autografi, con una naturalezza incredibile anche in una giovane, un sorriso comunicativo … insomma … non capisco come il suo ragazzo – ne avrà ben uno! – la lasci andare in giro così … non teme che gliela rubino?

Il violino: nelle sue mani, anzi, nelle sue braccia un vero tesoro, un  tutt’uno con lei: un timbro sonoro e caldo, profondo, vivo, come se suonasse da solo, come se fosse lui a trascinare i movimenti di Maristella: insomma, un sodalizio perfetto interrotto  solo – fra un brano e l’altro – dai gossip che Maristella ci ha regalato su qualche brano:

“La prima sonata è stata scritta per una violinista molto bella e brava: Stefi Geyer, che viveva a Zurigo, alla quale Bartok aveva dedicato il suo secondo concerto per violino e orchestra.  Schumann, dopo aver sentito un concerto di Paganini a Francoforte, ha abbandonato la facoltà di giurisprudenza per dedicarsi totalmente alla musica. Negli ultimi anni della sua vita, in manicomio, ha scritto l’accompagnamento dei capricci di Paganini.  Il mio nonno paterno, violinista e segretario comunale di Trento adorava il capriccio N’9 e suo padre invece era nato proprio a Riva del Garda, come i suoi zii”

Il bisnonno nato a Riva del Garda. Il nonno, violinista a segretario Comunale a Trento. Il padre nato a Trento, ora residente in Svizzera e  insegnante al Conservatorio di  Como. Maristella, nata in Svizzera e … cittadina del mondo! La loro è una  Alpensinfonie Familie: dalle montagne di Riva del Garda e del Trentino a quelle svizzere! Potremo battezzarla Alpensinf …amilie!

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IMG_4725Il padre, artefice di una meravigliosa creatura fisica e musicale, ad accompagnarla verso applausi a non finire. Il padre, Persona che dobbiamo ringraziare per l’eredità che ha garantito a se stesso e a tutti noi, un’inestimabile eredità artistica musicale: non me ne vorrà se in questo blog lo sto trascurando un po’  a vantaggio di Maristella! Ma credo che capirà … quelli i figli si sa sono piezz ‘e core! Con il padre, poi, siamo riusciti a parlare anche di … bicicletta! Lui ha una Scott da città, peso 14,5 kg. forti luci led anteriori e posteriori e la usa normalmente negli spostamenti urbani. Chissà … a Como esiste la sezione locale della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta? Oppure … a Lugano … non posso credere che non ci sia un equivalente!

Prossimo concerto del Duo Patuzzi: domani sera lunedì 19 a Berg Heim (Bergamo). Nota da me aggiunta il 20 marzo: “A Bergamo è andata benissimo“. Indi molti altri e il 22 Aprile a  Bellinzona. Chi volesse …

Un parallelo irriverente e prosaico di un vile meccanico della Musica proveniente dal mondo delle SpA, qual son io: i cosiddetti maghi della finanza seguono le indicazioni di algoritmi del calcolatore: roba da scuola elementare. I musicisti, “la” Musicista Maristella governa milioni di sfumature e di movimenti muscolari a memoria, con armonia e sentimento. Chi è il vero Mago?

Grazie, Maristella e Mario, per quello che ci date! 

Grazie, Ruggero,  per il  ricordo di te!

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PERICLE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 6:20 pm

Detto altrimenti: “La moderna immoralità di Pericle”  ex libris, ovvero da “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo” di Paolo Mieli (Rizzoli)                      (post 3119)

Pericle chi era costui? A scuola ce lo hanno descritto in un certo modo, ma vediamo di approfondire un po’. Siamo nell’antica Grecia, quinto secolo a. C.. Atene è una forte “repubblica democratica marinara”: marinara si; quanto a forte … anche (per quanto le guerre importanti – Siracusa, Egitto e Sparta – le ha perse tutte); quanto a “democrazia” … forse. Ma sentiamo che ne pensano alcuni testimoni e storici.

Di Pericle ci parla (bene) Erodoto che fu il primo a stabilire un collegamento fra democrazia e un “comando forte”.

Tucidide precisa: Atene era una democrazia di nome, di fatto era il potere del primo cittadino.

Platone, nato subito dopo la morte di Pericle: “Pericle ha reso gli Ateniesi peggiori di quello che già erano”. Oratore teso a compiacere, introdusse la “paga” per i politici (acc …! N.d.r.).

download (1)Per Pericle la demo-crazia è la violenza (forza, krate) del popolo (demos) e giunse al potere grazie alla demo-crazia privata, cioè al potere del suo demos privato: la sua famiglia.

La scalata al potere. Molto potere era in mano ai marinai e agli opliti (le forze navali e i carri armati di allora). Approfittando di una missione militare all’estero degli opliti, Pericle trasferisce il potere giudiziario da loro (Areopago) ai tribunali popolari.

Pericle fu il padre del successivo “panem et circenses” dei Romani: date al popolo di che sfamarsi e i giochi del circo (oggi: programmi TV, calcio) e il popolo sarà facilmente governabile. Pericle offrì moltissime OO.PP-Opere Pubbliche (Ministro dei LL.PP era il suo amico Arch. Fidia, dello Studio Fidia & Fidia) e moltissime feste con sacrifici di animali la cui carne andava al popolo.

Demostene: la corruzione dilaga. Essere ricchi perché corrotti fa invidia a tutti.

Pericle, primo stratega inter pares, aveva la capacità di guidare chi era impreparato e non al corrente degli affari. Anche per questo motivo, riuscì a farsi rieleggere anno dopo anno per trent’anni, evitando così di fornire il dovuto rendiconto finanziario annuale.

downloadLavori Pubblici, feste pubbliche, stipendi alla politica: occorrevano denari e Atene aveva solo la rendita di qualche miniera di argento e i diritti portuali: quindi … guerre, fare guerre sperando di vincerle (e invece …).

L’ultima guerra, quella del Peloponneso contro Sparta, finì con la sconfitta di Atene e la distruzione del suo impero coloniale, per capire il quale si leggano i dialoghi degli Ateniesi con i Melii: o vi alleate con noi e ci date denaro, navi, soldati, belle donne oppure sbarchiamo e vi distruggiamo. Siete liberi. Liberi di scegliere.

Il titolo del post è quello di un capitolo del citato libro di Paolo Mieli. Compiti per casa: dicano le lettrici ed i lettori quali elementi della politica periclea possano ravvisarsi anche in alcuni ambiti politici internazionali ed indichino tali ambiti. Tre ore di tempo da ora … via!

(Historia magistra vitae … o no?)

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SAAD HARIRI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 2:27 pm

Detto altrimenti: padre e figlio         (post 3118)

Primo ministro libanese, prima il padre e poi il figlio. Io conobbi il padre Rafic Hariri a Beiruth, dove mi trovavo per conto di una società di engineering trentina. Era previsto che la riunione si svolgesse in lingua inglese (io non conosco il francese se non molto, molto alla buona!), riunione che Hariri mi aveva concesso perché We don’t nee huges company aveva detto. Entra Hariri: Excusez-moi, messieurs, mais mes ministres n’ouvrent pas l’anglais, nous devons avoir une réunion en français (chissà quanti strafalcioni ho infilato in questa frase!). Mi sono sentito male ma ce l’ho fatta. Alla fine non ho resistito e gli ho detto: Savez vous Monsieur le Ministre que je n’ai mimé le fracaise qu’en façon du ski avec de jeunes filles françaises (idem come sopra!). E lui a me, battendomi la mano sulla spalla: Tu as eu de la chance ! (Idem come sopra !).

 

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Hariri stava cercando di governare in modo autonomo rispetto alla Siria, che pure aveva i suoi militari (14.000 soldati) sul territorio libanese. Un giorno (2005) la strada sulla quale transitava la sua auto saltò in aria come quella di Capaci. Il figlio ha preso il posto del padre, parla italiano e insieme al padre aveva uno yacht a  Viareggio. L’altro giorno l’ho visto in TV e mi sono detto: dai … scrivi un piccolo post ricordo. Ed eccomi qui …

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RENATO CAROSONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 2:04 pm

Detto altrimenti: i giovani vadano a vedere in internet chi era …. (post 3117)

imagesIl 7 settembre del 1959, durante la trasmissione “Serata di gala” presentata da Emma Danieli, Renato Carosone si ritira dalle scene con queste parole: “Ritengo che il mio genere sia ormai superato, è stato un piacere, addio amato pubblico”.

Dice … ma con i problemi del paese, con le rivoluzioni della politica … tu caro blogger ci parli di Renato Carosone? Che c’azzecca?

Dico: c’azzecca … c’azzecca una cifra anche!

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ALDO MORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 12:03 pm

Detto altrimenti: il blog informa        (post 3116)

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Scrive Luigi Sardi: “Domani, sabato 17 marzo, il giornale l’Adige metterà in vendita il mio libro “Quei 55 giorni di Aldo Moro vissuti dal Trentino”, una pagina di storia che colpì profondamente anche la nostra terra dove il presidente della Dc era di casa. Pagine da leggere anche di fronte al cambiamento epocale della politica di casa nostra”.

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Credo che il migliore omaggio alla memoria dello statista trucidato sia il ricordo consapevole, il non dimenticare il passato per “imparare il futuro”. Il crimine che oggi ricordiamo in modo particolare mi richiama alla mente la domanda che si pose Cicerone in una sua arringa a difesa di un suo cliente: “Cui prodest? Cui bono?” Chi trasse vantaggio da quello scempio o almeno … chi si proponeva di trarne vantaggio?

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RESTART OR NOT RESTART, THAT IS THE QUESTION

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Marzo, 2018 @ 7:31 am

Detto altrimenti: dal Senatore Kessler alla Senatrice Conzatti

(Un destino senatoriale il mio, pare! Chiamato in Trentino oltre trent’anni a ristrutturare la finanziaria ISA SpA sotto la presidenza del Senatore Kessler, oggi mi ritrovo ad essere amico della Senatrice Conzatti).

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Evento Restart: Donatella Conzatti con la famiglia testimone

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Da un’idea di Donatella Conzatti, ora senatrice, nel febbraio 2017 nasceva Restart Trentino, associazione culturale di cui sono presidente. Qui sul blog trovate i post relativi ai temi pre-politici, trattati nel primo anno di attività: idee e futuro; parità di genere; imprenditoria giovanile; famiglie con bimbi affetti dalla sindrome di Down; autonomia. Gli amici ed i lettori del blog mi chiedono cosa farò io adesso, cosa farà Restart.

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IMG_0507 - CopiaDonatella mi ha ora chiesto di restare al mio posto. Io ho accettato, per continuare a sviluppare la sovra-politica, ovvero quei temi che stanno alla base del dialogo, della civile convivenza e di un sviluppo equilibrato quanto a equa distribuzione della cultura, delle risorse, della speranza, di futuro. Ci resterò in un ruolo personale più attivo rispetto al passato; ci resterò fedele ai miei ideali  di Democrazia, Autonomia, Europa; ci resterò promuovendo il contributo a-partitico di chi voglia contrastare l’antipolitica e l’anti-cultura sommersa o palese dell’ipse dixit di un singolo e/o di un gruppo; ci resterò operando in favore del pensiero libero, originario e autonomo di ognuno.

Grazie se continuerete a leggere i post che pubblicherò sulla nostra attività.

Firmato il vostro blogger (preferito, vero?), presidente di Restart

 

 

 

 

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