UMARELLS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2018 @ 7:54 am

Detto altrimenti: bolognesismo + inglesismo (sta per “pensionati”)     (post 3134)

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             Bologna: Piazza Umarells

“OLTRE IL CANTIERE – Fenomenologia degli Umarells”. Dal libro di Danilo “Maso” Masotti: “Gli Umarells. Hanno sempre qualche soldo da parte, ci aiutano a comprare la casa, quando tirano le quoia con la q ci lasciano in eredità denaro e/o immobili, educano i nipotini mentre entrambi andiamo a lavorare in cerca di improbabili realizzazioni, mantenendo sia i nipotini, sia noi che andiamo a lavorare. Il PIL non cresce, ma crescono le aspettative di vita per gli Umarells ai quali sarebbe giusto dedicare almeno una piazza”.

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.. e anche fare politica con i piedi!

“OLTRE IL CANTIERE”. Il titolo? Perché una delle occupazioni preferire dagli Umarells è quella di spiare e controllare i lavori pubblici attraverso le finestrelle (giustamente) praticate Comune delle barriere a delimitazione dei lavori in corso. Il libro è una ricca documentata raccolta dei vari tipo di Umarells. Ve li cito dall’indice dell’opera:

  • Stay Angry, Stay Umarells
  • Storie di umarells famosi
  • Non solo cantieri
  • Strategie di controllo condominiale (con amplissima casistica!)
  • Targhette a norma di legge
  • Errare umarells est.

La gamma è ricchissima e quasi completa. Dico quasi perché a mio sommesso avviso mancano due categorie: quella degli Umarells sciatori  e quella degli Umarells politici. Vediamole un po’.

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Umarells sciatori (io sono uno di quelli!), emulatori sciistici dei “Primarelles” urbani, i quali sono gli Umarells che “devono” essere i primi della fila ovunque e quindi si presentano alla porta del supermercato mezz’ora prima dell’orario di aperura. Analogamente, i Primarells sciatori fanno a gara per essere i primi ai tornelli della funivia (è gradita una mezz’oretta di anticipo).

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          “Ai nostri tempi facevamo meglio …”

Umarells politici, sono quelli che dopo avere attivamente lavorato  in un cantiere politico e aver preso una solenne, micidiale batosta elettorale, diventati ormai irrimediabilmente pensionati della politica, non si rassegnano e continuano a volere intervenire in politica, dando suggerimenti, proponendo idee, ma soprattutto criticando chi è impegnato nei lavori (politici) in corso.

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OLTRE IL CANTIERE, Fenomenologia degli Umarells, di Danilo Maso Masotti, Pendagron Ed.,  2016 – 220 pagine, €10,00 circa (v. in internet).

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RIVA DEL GARDA TODAY

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Aprile, 2018 @ 7:09 am

Detto altrimenti: peccato che le foto sono un po’ sfuocate …         (post 3133)

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Carrelli barche dagli USA by air mail!

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Ma che vi devo dire? Ogni tanti il mio telefonino fa i capricci. Comunque ieri ne ho scattate tre. Riva era ed è piena di gente, sia per la Pasqua, sia per il Meeting Optimist, la gara delle “barchette” per  ragazzini ormai famosa in tutto il mondo. Sapete, quest’anno ci sono 1400 partecipanti da 60 nazioni, e se valutiamo in media tre accompagnatori a bimbo, con loro sono circa 5000 ospiti per una settimana! Mica male, vero?

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E poi i fiori. Soprattutto le magnolie, veri trionfi di spazio e colore. Fotografare quelle … ecchèccivuole? Sono bravi tutti! Io invece ho preferito dare spazio alle piccole margherite, troppo spesso ignorate e “calpestate” .

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Terza foto, la neve. Laggiù … anzi, lassù fra gli alberi. Già, perché questa è una Pasqua di neve e di sole, chi (già) al lago, chi (ancora) a sciare.

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imagesRiva del Garda … alla riva del Garda … nome dato da chi provenendo da nord aveva scoperto questo angolo di paradiso terrestre. Altrimenti, se i primi scopritori fossero arrivati dal lago, l’avrebbero chiamata Riva del Trentino, non vi pare? Come si chiamano, chi erano i primi Rivani? Be’ … a leggere la lapide appesa sotto le arcate della casa comunale, sono stati i “Ligures” (eh … mi pareva bene!)

Firmato un Ligure trapiantato in Trentino.

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ICCHECISISTILLA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2018 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: le lingue, raga, imparate le lingue!       (post 3132)

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     Firenze, cittadina storica alla periferia di Prato

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Icchècisistilla. No, non è cinese … è solo dialetto toscano anzi di Prato, pratese. Cosa vuol dire? Letteralmente “che cosa ne possiamo mai distillare, ricavare, spillare”. Nell’uso dialettale ha un significato negativo: “E ora, cosa mai ne potremo ricavare di buono; e ora, che cosa mai ci potrà capitare di buono ?” Alcuni esempi:

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  • Siete in vacanza, vi telefonano che i ladri hanno svaligiato la vostra casa e voi dite: “E ora … icchè ci s’istilla?”
  • Avete già sette figli. Vostra moglie vi dice che è rimasta incinta e voi: “E ora … icchè ci s’istilla?”
  • Elezioni: due partiti nuovi sono risultati rispettivamente al primo e al secondo posto, ma non vanno d’accordo fra di loro, e voi, nel pensare a quale governo potrà mai uscirne, dite: “E ora …“icchè ci s’istilla?

Ah. Questi Toscani  … maledetti da Curzio Malaparte … ma prima ancora maledetti da quel tale Aldighiero … Alighiero … no, non “Noschese” .. mi pare che di nome facesse Dante … lui sì che ce l’aveva con i Fiorentini, i Pisani, i Genovesi ma quelli non erano toscani evvabbè. Però con quelli di Prato non s’è azzardato … e nemmeno con i Senesi … (dai che s’era capito: la mi nora l’è di Prato e ‘l mi babbo l’era di Montalcino!)

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AMARCORD TONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2018 @ 7:55 am

In merito si pre-leggano i post

 

Detto altrimenti: mi ricordo … Tonale            (post 3131)

Amarcord. Quando uscì il film, sulle prime credetti che quella parola significasse “cuore amaro”, e invece … invece un mio amico riminese mi chiarì le idee: “Amacord che ‘l ba del mi’ ba’ … mi ricordo che mio nonno …”

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    Io, classe 1944, nell’estate 1964 a quota 3000

1964. Il Tonale. Amarcord che ‘l mi ba … il mio babbo, toscano di Montalcino, Maresciallo Maggiore dei CC, trasferito improvvisamente da Genova a Cles, e noi tre ragazzi che si studiava e  mamma insegnante a Genova no: noi lo si andava a trovare in estate. E in estate, un giorno o due al Ghiacciaio Presena a sciare! Amarcord che per risparmiare i soldi della salita in funivia al Passo Paradiso … salivamo a piedi, scarponi e sci in spalla, 800 metri di dislivello in due ore mica male, e poi il “gippone” che arrancava sulla morena sassosa fino alla neve del ghiacciaio! Gli scarponi da sci all’epoca non erano così rigidi, e quindi via! Su a piedi a “scalare” quei 70 metri che ci separavano dalla Cima Presena (3068). Ecco, questo è stato il mio “Primo Tonale”. Ma si vede che era destino, infatti …

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Io sono al Passo Paradiso (2585) ma allo scalatore lassù … altri 60-70  metri glieli vogliamo concedere?

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Amarcord: in questi giorni ho rovistato fra gli scaffali della mia libreria ed ho scovato un libro di cinquant’anni fa (1968, v. post precedente). Amarcord: scendo in cantina, ed ecco l’unica bottiglia di spumante celebrativa del mio matrimonio (1971) sopravvissuta ai miei molti traslochi.

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         Dario Lucatti, Genova 1960

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Amarcord: il babbo, comandante la Stazione CC di Cles e, in assenza dell’ufficiale anche di quella Tenenza, per servizio si recava anche al Tonale: chissà se qualcuno se lo ricorda quel maresciallone toscano …

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     Stampato nel febbraio 2018, Nitida Immagine, Cles, TN

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… infatti ieri l’amico Flavio Mosconi, all’epoca sindaco di Vermiglio, mi consegna riservatamente in anteprima (e di ciò ti ringrazio, Flavio: tu, classe 1943, io ’44, quasi coscritti!) una copia di “1987-2017: Per 30 anni Carosello Tonale – Un capolavoro di azionariato diffuso e popolare” di Alberto Mosca, la  pubblicazione celebrativa dei primi trent’anni della società di impianti sciistici di risalita Carosello Tonale, società che io costituii il 24 aprile 1987, della quale inventai anche il nome e che fu la base del progetto, perfettamente riuscito, del rilancio dell’economia sciistica del Passo e del relativo ghiacciaio Presena. Riservatamente, dicevo, perché nella prima metà di aprile faremo una gran festa al Passo del Tonale per celebrare il nostro Primo Trentennio e per lanciare ulteriori nuove idee perché lo sviluppo turistico dell’area deve essere “dinamico” ovvero sempre a precorrere e non a inseguire i tempi.

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        1968-2018, and still going strong!

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Amarcord … mi ricordo le prime volte che da Trento salivo al Passo “per lavoro”, con la mia Alfetta bianca, sci sul tetto, cappello da alpino – il mio, da ex Sottotenente di Complemento della Brigata Alpina Tridentina – sulla cappelliera, ben in vista dall’esterno. Fine inverno, neve abbondante. Ero abbagliato dalla bellezza del bastione di montagne che chiudeva sulla destra orografica l’alta Val di Sole. Io, da sempre appassionatissimo di montagna e di sci, mi dicevo: “Ma ti rendi conto? Stai andando a lavorare … e ti pagano, anche!”

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Finito di scrivere a mano l’8 gennaio 1987. Stampato nell’aprile 1987 dalla Tipografia Andreis, Malè, TN

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Il cappello da alpino? Una mia idea … sicuramente mi avrebbe aiutato a farmi accettare dalla Gente Trentina di Montagna (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso) … quel cappello fu subito notato. Il primo a chiedermene ragione fu Emilio Serra, classe 1919, l’autore della “Piccola Storia di Vermiglio – Paese martire d’Italia”, una gemma di libro, oserei dire, una gemma preziosa che Serra mi volle regalare con tanto di sua dedica, una gemma con le pagine letteralmente scritte a penna a inchiostro, pennino “a maestra” e calamaio, corredato dalla prefazione del sindaco di Vermiglio Flavio Mosconi in data 30 gennaio 1987 e recensito dal quotidiano l’Adige con un’intera pagina (pagina 10) il 29 settembre 1996. Emilio Serra notò quel cappello. Con aria seria mi chiese “E’ suo?” Alla mia risposta affermativa parve tranquillizzato. Un buon inizio, mi dissi.

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       2015: Giuseppe Panizza sulle piste del Bleis

Il primo incontro “di lavoro” fu con Giuseppe Panizza. Giuseppe è anche albergatore, è anche maestro di sci, è anche preparatore di campioni mondiali (Marc Girardelli), è anche consulente delle migliori stazioni sciistiche internazionali. Anche … anche … direte voi. Ma soprattutto cos’è? Soprattutto è un uomo serio, preparato, attento, disponibile, concreto, equilibrato dotato di una rara onestà d’animo e di sentimenti, una Persona che – ad averla amica – è una vera fortuna (scusate l’anacoluto manzoniano ma qui ci sta proprio bene!) Ed io quella fortuna l’ho avuta sin dal primo incontro.

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           Un’ombra-selfie dai 3000 in giù

Si, la mia prima Persona del Tonale, quella che con la sua Umanità e concretezza ha aperto la strada al colloquio, al confronto, al dialogo, alla comunicazione-communis-actio-azione-comune: in altre parole, alla realizzazione del (Primo) Progetto Tonale, quello che celebreremo il prossimo Aprile. “Primo Progetto” perché io ho già in mente il “Secondo”  che lancerò in aprile. Già, perché i Progetti camminano sulle gambe  delle persone. Anche sugli sci. Giuseppe, molto concretamente,  mi accompagnò in una sciata di ricognizione sulle piste del passo.

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2014Amarcord … lui davanti, io dietro. Ogni tanto una sua brevissima occhiata al mio stile ed una frase: “Ci sono ben alcuni difetti da correggere, vediamo un po’ … uno alla volta”. Ne è passata di neve sotto gli sci da quel giorno, Giuseppe! Sono cambiati gli sci. Io oggi scio bene (dicono) anche se quegli sci troppo uniti denunciano un’età che cerca inutilmente di nascondersi dentro un casco e dietro un paio di occhialoni! “Non ti  preoccupare”, mi hai detto recentemente, “puoi compensare tenendo le braccia più allargate e, in uscita dalla curva, vai giù, verso terra, con la mano a valle”. Ho ubbidito, Giuseppe, e la sciata è  migliorata di colpo!

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Ponte di Legno: uno sklift storico , l’Angelo al Corno d’Aola (1920-2120), l’unico rimasto

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Nel frattempo al Tonale ne sono successe di “cose”: la nuova funivia sino a quota 2585; quella nuovissima fino a quota 3000; le serie di impianti fino a Temù (1144), che poi fino a qui dai 3000 del Presena, contando le numerose risalite intermedie, il dislivello complessivo che si scende con gli sci è di circa 3000 metri! Ma c’è ancora molto da fare, vedrete, vedrete … ne riparliamo ad aprile …

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       Fine stagione sciistica a Ponte di Legno …

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Ma basta, sennò non la finisco più.  Buon Ghiacciaio Presena, buon Passo del Tonale, Buon Carosello Bleis-Val Albiolo, buon Ponte di Legno-Temù a tutte e a tutti!

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AUTORITA’ E INDIVIDUO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Marzo, 2018 @ 10:55 am

Detto altrimenti: un libro di Bertrand Russel (post 3130)

Un’edizione Longanesi 1962, da me letta e chiosata nel 1968, riletta oggi, 2018, mezzo secolo dopo. Un’emozione nel leggere questo libro iniziando dalle mie sottolineature d’allora, un po’ come cercare di capire come ero a ventiquattro anni, neolaureato in giurisprudenza. E così apro a caso quella pagine e trascrivo.

  • download (1)Non faremo un mondo migliore cercando di rendere docili e timidi gli uomini. Ma incitandoli, invece, ad essere coraggiosi, avventurosi ed impavidi, tranne che nell’infliggere sofferenze al loro prossimo.
  • L’ingordigia del possesso diminuirà quando non ci sarà più la paura della completa miseria.
  • Gli uomini sono stati soggetti a due specie di infelicità: quelle imposte dalla natura esterna e quelle che si sono inflitte reciprocamente.
  • Uno dei vantaggi del decentramento è che esso fornisce nuove occasioni di speranza e di attività individuali, quelle che incarnano in se stesse la speranza … in rapporto ai problemi “minori” (della città, del sindacato, del partito) si può sperare di avere un’influenza efficace.
  • La gente non sempre ricorda che la politica, l’economia e l’organizzazione sociale appartengono in genere al regno dei mezzi, non dei fini … senza una qualche coscienza dei fini, la vita diventa tetra e incolore.
  • E’ pericoloso consentire alla politica di dominare completamente la nostra concezione di ciò che costituisce l’eccellenza individuale. Ho il dovere di seguire la mia coscienza se essa è in contrasto con l’autorità governativa.
  • Anche sul piano morale occorre un atteggiamento critico nei confronti della morale convenzionale.
  • La sopravvivenza non ha valore di per sé ma in quanto condizione necessaria per tutto il resto (anche politicamente, n.d.r.).
  • Il bene e il male non sono di un raggruppamento di uomini, ma di singoli uomini.
  • La vita umana ha interesse se siamo convinti del fatto che esistono cose che hanno un valore indipendentemente dall’utilità.

E bravo Russel! Che altro dire? Scusate … ma oggi mi sono piaciuto per avere io, mezzo secolo fa, sottolineato queste come tante altre frasi. Come? Non avete in casa questo libro? Compratelo e di corsa! All’epoca costava Lit. 800, oggi non so … ma quel tale diceva “Se ho dei denari, compero libri. Se ne avanzano, compero cibo”.

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MONTAGNE TRENTINE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2018 @ 2:36 pm

Detto altrimenti:…  di tipo diverso!       (post 3129)

 

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Montagne di … bicchieri!

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Ore 09,30, da Cima Paganella sulla “rossa” verso FAI: io, solo con la mia ombra.

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Attenzione: sciatori della Paganella, lend me your ears! Come sapete noi V.I.P. – Vecchietti In Pensione, siamo i primi a salire a Cima Paganella per “strazar” le piste, ovvero per sciare su piste immacolate, fresche di battitura. Be’, da oggi ritardate di un’ora, perché fino alle 09,30 le piste sono ingiazade, dure, zigrinate … siccome che il giorno fa caldo, il gatto le batte quando la neve è troppo calda, la incide  troppo … poi di notte la traccia ghiaccia e la mattina occorre aspettare che “molli” un poco. Direi che l’ottimo è fra le 09,30 e  le 12,30.  Buona sciata a tutte e a tutti!

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L’EREDITA’ DI FABRIZIO FRIZZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Marzo, 2018 @ 1:13 pm

Detto altrimenti: no, non mi riferisco al gioco a premi che conduceva … (Post 3128)

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Improvvisamente se ne è andato. In un recente passato aveva donato midollo osseo ad una ragazza che ora sta per sposarsi: questa la sua eredità maggiore. Poi l’altra: sempre garbato, mai volgare, mai aggressivo. Non è poco. Ciao Fabrizio, grazie per l’esempio che ci hai dato: un esempio di equilibrio, di cortesia, di attenzione agli altri, di non-invadenza, di non-artificiosità, di essere ciò che si appare e viceversa. La folla che ti ha seguito in questo viaggio è enorme. Vorrà pur dire qualcosa … Mi vien da pensare una cosa strana: e se si fosse messo in politica? E se un politico fosse stato come lui? Avrebbe avuto anch’egli questo seguito di folla? Innanzi tutto da vivo, intendo. Io dico di si.

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RIFONDARE L’UE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2018 @ 12:51 pm

Detto altrimenti: … con gradualità ma senza disconoscere le origini  (post 3127)

  1. Partiti politici. La corrente interna (chiamiamola A) di un partito sopraffà la corrente interna (“B”) che se ne esce. La corrente A alle elezioni va malissimo. “Ci vuole un rinnovamento!” grida la massa A che aveva sostenuto i propri “capi” ! E allora costoro si mettono in moto, con iniziative che escludono proprio i loro ex capi!  Mi chiedo … anzi … chiedo loro: dove eravate quando si trattava di intervenite proprio su quei vostri “capi”? Ora volete rinnovare?  Natura non facit saltus, diceva quell’uno, e invece voi di salti ne avete fatti eccome! Peccato che sia mancato uno sviluppo critico progressivo. Anche in barca a vela, sapete, occorre gradualità: se imprimete un movimento troppo repentino al timone può succedere una delle due cose: la pala del timone entra in cavitazione, ovvero in stallo e attorno ad essa si genera un mulinello d’acqua; oppure si spezza l’asse del timone: in ogni caso non siete riusciti a modificare la rotta.
  2. Un’associazione di ciclisti. Abbiamo cambiato la sede, rinnovato lo statuto. Io ho insistito ed ottenuto che all’art. 1 si dicesse “… associazione che fu ed è costituita …”. Ciò per non fare una “novazione” che cancellasse il passato. L’UE, Francia e Germania al lavoro per “rifondare” l’Unione. Ma 60 anni fa sono stati i Trattati di Roma a dare l’avvio al processo di unificazione: non permettiamo che si cancellino le (nostre) origini.

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LA DOMENICA DELLE PALME

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2018 @ 10:37 pm

Detto altrimenti: … o del  “ramoscello d’ulivo”?     (post 3126)

downloadPoco fa, le immagini TV presentate da Roberto Saviano … “solo per un pubblico adulto”, si avvertiva …  infatti: bambini straziati, sanguinanti, morenti per effetto dei gas … “Ramoscello d’ulivo”. Già, così Erdogan ha chiamato la sua guerra (strage) contri i Curdi, a quelli che fino a ieri erano il migliore ostacolo all’Isis. Ma in Siria c’è anche la guerra di Assad contro i “ribelli” e poi l’ Isis … l’Isis mica è finito. E allora? Noi UE paghiamo Erdogan perché fermi i flussi di migranti mentre egli con le sue bombe (e con quelle russe), normali, a grappolo e chimiche con i gas nervini (tabun, sarin, soman: gli stessi della prima guerra mondiale, vanno ancora benissimo) ne fabbrica altri centomila alla volta  “prima le donne e i bambini”? E gli USA? Be’ … si capisce, loro hanno le basi in Turchia mica se le vogliono giocare … loro, mica sono scemi.

Sette anni di guerra. Tutte quelle armi, tutte quelle munizioni … se le fabbricano loro (ma dove, poi?) o le acquistano da qualche parte? O no … forse qualcuno è così generoso che le regala loro?

download (1)Domenica delle palme. Con la mia nipotina oggi sono stato in processione. I bambini sventolavano in aria ramoscelli di ulivo, tanto noi siamo lontani da quello scempio di vite. Ma …  lontani quanto? Due ore di volo. Noi in processione … ma … qui da noi che altro succede? Qui da noi una guida alpina francese, Benoit Ducos  soccorre un’immigrata clandestina partoriente al Monginevro, la porta in auto all’ospedale di Briancon e viene arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Una nave spagnola salva dall’affogamento e dalle mitragliate libiche oltre 200 persone, attracca a Pozzallo (Ragusa) e viene sequestrata con uguale motivazione. Nella foto accanto: in alto, il dolce profilo del Colletto Verde a Monginevro, per passare da  Monginevro (F) a Claviere (I) per le piste alte: quest’anno due metri di neve … almeno si scia bene! Di che ci lamentiamo?

Ma … in mare … non c’è l’obbligo di soccorso reciproco? In mare si ma non 200 alla volta e poi  in montagna no, vuoi mettere … è un’altra cosa. Ma … scusate … chi agisce in stato di necessità non era non punibile? Si, ma solo se agisce per salvare se stesso o altre persone, mica gli immigrati! Ah, vabbè … ho capito, scusate …

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         Benoit Ducos

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Ci siamo bevuti il cervello, la dignità, il senso della vergogna, il senso della responsabilità, la nostra natura di persone “civili” (civili noi? Quando mai?), la nostra “umanità” (umani noi? Quando mai?). L’importante è non vedere, non sapere, non essere turbati: che stiano a casa loro, aiutiamoli a casa loro, perché noi … noi siamo degli onesti ipocriti, ordinatamente in processione.  Ah, vabbè … “ordinatamente”? Ah … bene … allora va bene così! E poi, siamo sinceri, quelle  immagini, ma vi pare? Son cose da mostrare sul primo canale … in prima serata? Ma via … 

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imagesLa Siria vabbè (vabbè si fa per dire!). Ma la Turchia? Se l’UE chiude alla Turchia, la Turchia può “lamentarsi” di noi con Trump e minacciare di chiudere le sue basi se lui non tira le orecchie all’UE e lui allora ci minaccia di mettere i dazi all’importazione. Ah … vabbè … a saperle le cose … e allora noi stiamo zitti, mi raccomando! Cosa? Dite che sono un malpensante? E’ vero, però a pensar male si fa peccato ma si indovina …

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       Cos’altro aspettiamo a metterle le strisce!

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La mia speranza? Gli Stati Uniti d’Europa (forse così potremo avere un ruolo pacificatore) anche se la coppia  Putrump non la vuole certo questa unione.

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FOTO POST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2018 @ 8:16 pm

Detto altrimenti: rubo il verso d’inizio a “Excelsior” di Henry Wadsworth Longfellow  (post 3125)

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.Belamonte 9 feb 2011 (9)

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The shades of night were falling fast …

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