UNA POESIA AL GIORNO LEVA L’OTTUSITA’ DI TORNO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Aprile, 2018 @ 7:21 am

Detto altrimenti: questa è di WISLAWA SZYMBORSKA     (post 3144)

Poesia, dal greco “poieo” (creo): creo con sintesi.

C’è chi

C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.

E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.

Per ogni cosa ha metodi e risposte.

È lesto a indovinare il chi il come il dove e a quale scopo.

Appone il timbro a verità assolute, getta i fatti superflui nel tritadocumenti, e le persone ignote dentro appositi schedari.

Pensa quel tanto che serve, non un attimo in più, perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.

E quando è licenziato dalla vita, lascia la postazione dalla porta prescritta.

A volte un po’ lo invidio

– per fortuna mi passa.

 

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Wislawa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012) è stata una poetessa e saggista polacca. Premiata con il  Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni, e una delle poetesse più amate dal pubblico della poesia e non solo di tutto il mondo d’oggi. In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita (500.000 copie vendute – come un bestseller) che rivaleggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa, nonostante Szymborska abbia ironicamente osservato, nella poesia intitolata Ad alcuni piace la poesia (Niektorzy lubiÄ… poezje), che la poesia piace a non più di due persone su mille.

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FOTOPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2018 @ 12:28 pm

Detto altrimenti: tre foto quasi senza parole …. (post 3143)

Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)

 

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Una cena ben riuscita

 

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Scarsa natalità

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Be’ … adesso sì che è tutto  chiaro!

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Riciclare, non distruggere!

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Piste ciclabili color giallo Fiab e lassù l’ultima neve …

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MUSICA SULLA CIMA TOSA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2018 @ 8:54 am

Detto altrimenti: non mi va bene per niente!         (post 3142)

Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)

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50 anni fa: non ricordo su quale cima fossi, ma la Tosa è quella laggiù, innevata

La citta’ in montagna? No, meglio la montagna in città! “Ieri” Megaconcerto allo Spinale. “Oggi” a pag. 9 de l’Adige leggo di un video musicale girato da un trio rock sulla Cima Tosa, in Brenta, a 3173 metri di quota. “Domani” avremo un altro evento, in altra valle, a uguale quota. Le stesse pagine del giornale preannunciano il trionfo del prossimo Film Festival della Montagna: 149 film selezionati! Ma di quale montagna stiamo parlando? Sarebbe utile chiarirsi.

E allora veniamo alla Tosa. L’articolista (F.D.S.) scrive che il trio rock “… risolta la questione logistica e approdati sulla Cima Tosa …”. Approdati? Direi meglio “atterrati”. Già, perché mi risulta difficile pensare che ci siano arrivati in barca o che l’abbiano scalata con tutta la loro attrezzatura sulle spalle, a meno che non avessero assoldato una pattuglia di sherpa o fossero loro stessi molto, molto allenati a quelle fatiche. Dunque, l’articolista intelligentemente scrive “approdati”. Ma … se li ha portati lassù un elicottero … ma non erano vietati gli atterraggi degli elicotteri sulle cime dolomitiche? Dice … si … però loro erano “autorizzati”. Ah, ho capito, la legge vale per tutti salve le eccezioni di legge, eccezioni e violazioni … ma chi decide quale sia eccezione e quale violazione? Qui sta il potere: non di emanare una legge, ma di gestirne eccezioni e violazioni.

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50 anni fa: sulla Tosa con l’amico Andrea De Angeli da Bolzano

E invece no. Poiché la mia è solo una supposizione, diciamo che sulla Cima Tosa ci sono arrivati a piedi. Non mi va bene ugualmente. Infatti hanno violato la poesia della montagna, il suo silenzio, la sua magia. Almeno mi auguro che nessuno di loro fosse un fumatore, così non rischieremo di trovare cicche di sigaretta al posto delle stelle alpine.

Si alzano cori di protesta per le poche piste ciclo-escursionistiche tracciate in montagna a quote molto, molto più basse e benchè il loro corretto utilizzo sia regolamentato dai Quaderni del CAI Centrale e non ci si ribella per lo sfregio della Musica del Silenzio delle Vette? Non portiamo la città in montagna! Piuttosto portiamo la montagna in città, cioè portiamo in città i valori della Montagna: che siano compresi e condivisi da tutti i cittadini, anche da chi non è alpinista. Il rispetto della natura è uno di questi valori.

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Dalla Tosa: il Campanil Basso,  la Brenta Alta, la Cima Margherita con la via Videsot

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Dice … ma la Musica è un valore. Si, certo, io stesso sono un appassionato musicofilo (di musica classica), ed ho anche apprezzato la Musica in Montagna, ma d’altro tipo. Vi racconto: ragazzo, stavo scalando la Brenta Alta, ero a mezza parete, quando mi raggiunge la melodia di un coro di montagna. Guardo verso il basso e laggiù, sul colle, 300 metri sotto i miei piedi, disposti a semicerchio, un gruppo di coristi (al mio rientro al Rifugio Pedrotti alla Tosa avrei scoperto essere il Coro della SAT) stava intonando canti di montagna. Ecco, questa sì che può essere Musica in Montagna, non il rock con l’elicottero!

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Firmato … non Diaz, bensì molto più semplicemente Riccardo Lucatti, già istruttore sezionale di alpinismo e scalatore in Brenta e nelle Pale di S. Martino.

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P.S.: conservo ancora giacca, scarponi, piccozza e corda!

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“LE DONNE A PARLAMENTO”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2018 @ 3:20 pm

Detto altrimenti: una commedia di Aristofane (post 3141)

Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)

Biblioteca Comunale di Trento, prof senza puntino Maria Lia Guardini e noi “giovani” allievi alle sue letture commentate dei classici latini e greci. Una commedia di Aristofane: “Le donne a parlamento”.

Atene politica. La politica era solo guerra. La guerra solo per accaparrarsi ricchezze e schiavi. La “democrazia” ateniese, quella di Pericle, termina nel 404 con la sconfitta ateniese di fronte a Sparta. Prima di quella data Aristofane aveva scritto all’incirca una commedia all’anno. Dopo, silenzio stampa fino alle Donne a Parlamento, del 392.

Nella prima metà del secolo si andava costruendo un sistema di governo “nuovo”, quello “democratico”. Dal 450 al 404 lo si è progressivamente distrutto. A parte che storicamente il termine “democrazia” ha assunto tre significati molto diversi, in successione: 1) potere sul popolo: il demokrator era il tiranno; 2) strapotere del popolo; 3) potere del popolo.

404: Sparta impone ad Atene condizioni durissime. Lisandro entra con le sue navi nel porto di Atene e si fa consegnare tutta la flotta tranne 12 navi e impone il governo dei 30 tiranni con a capo Krizia, lo zio di Platone, che cerca di far entrare al governo anche il nipote che invece rifiuta e scrive la sua Repubblica, opera utopica che viene presa in giro dalla commedia di Aristofane.

downloadAristofane è convinto che la democrazia sia il meno peggio dei sistemi di governo, e la sua critica, il suo sarcasmo è un riso amaro. Questi “difetti” della democrazia ateniese sono bene evidenziati nel libretto dell’Anonimo Ateniese, nelle “Supplici” di Eschilo, nel discorso degli Ateniesi ai Melii, e nei discorsi primo e terzo di Pericle. Fino a questo momento, se si spremono tutte le commedie di Aristofane, gronda politica. Per contro, da adesso la commedia de qua agitur “vira” verso la “commedia di mezzo” e quindi verso la “commedia dell’età ellenistica”, con un distacco dalla politica. Infatti ora nella commedia viene meno la Parabasi: i coristi, dismessa la veste scenica, scendevano a dialogare con gli spettatori (tecnica ripresa da Luigi Pirandello in “Questa sera si recita a soggetto”). Ed il loro teatro di allora era il nostro quotidiano di oggi, la nostra TV, il nostro giornale radio, il nostro dibattito politico: creava opinione. Infatti il teatro era governato da un Arconte. Quindi l’abolizione della parabasi è molto significativa.

Presa in giro ironica e dissacrante della democrazia: “Che resta da fare … facciamo il massimo? E allora mettiamoci anche le donne in parlamento! Peggio di così …”. Intendiamoci, Aristofane non vuole dileggiare le donne, che stima (lo ha dimostrato con la sua Lisistrata, cfr. qui, infra, nel blog). Il suo è un ulteriore attacco al maschilismo: “Voi le dileggiate, voi le tenete in poco conto? Ed allora nella vostra (pseudo) democrazia, io, nella mia commedia, ve le faccio entrare in parlamento!”

E poi … emerge che la politica degli uomini viene fatta “per denaro” (Pericle e Fidia in testa, con le loro OO.PP. – Opere Pubbliche, l’Acropoli in testa! Si erano rubati i fondi del tesoro della Lega, erano diventate le persone più ricche di Atene, n.d.r.). Più che una commedia, nei fatti questa è una “tragedia”, dopo la quale seguirà l’ultimo lavoro di Aristofane, Pluto, il dio della ricchezza che cercano di curare affinchè distribuisca in modo equo le ricchezze. Fine.

Prossimo appuntamento: martedì 24 aprile, ore 10,00, Biblioteca Comunale di Trento sala multilingue, piano terra: “Nuvole” di Aristofane, commedia con la quale egli ha dato una spinta verso la condanna a morte di Socrate.

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ACCADEMIA DELLE MUSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2018 @ 5:38 am

Detto altrimenti: prima riunione dopo la Pasqua 2018       (post 3140)

Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)

IMG_4737E’ primavera anche se la stagione sciistica si è allungata e quella a pedali tarda un po’ … comunque già che ci sono vi ricordo che domenica 15 aprile ad ore 14,00 in Piazza Dante partirà la Prima festa della Bicicletta della Città di Trento di cui vi ho già inoltrato l’avviso: non mancate! Ma veniamo a noi. Ieri sera …tona Accademica “rilassante”, per riprenderci dalla Quaresima e dai faticosi gradevolissimi e sacro-santi impegni Pasquali. Nella prima parte, Accademici in coro, ovvero se chi canta prega due volte (S. Agostino), chi canta in Accademia è Accademico due volte! Ed allora ecco il repertorio eseguito, con Cristina al pianoforte, dal Coro dell’Accademia “I cantori d’argento”  in Concerto:

  1. IMG_4738La madonina (dialetto trentino)
  2. Lu primmo ammore (dialetto … forse del centro Italia?)
  3. Come porti i capelli bella bionda
  4. La villanella (dialetto trentino)
  5. Sciur padrun da li beli braghi bianchi (dialetto piemontese)
  6. I do gobeti (dialetto trentino)
  7. Romagna mia
  8. Roma, nun fa la stupida stasera (dialetto romanesco)

 

E’ seguito un simpatico bis fuori programma. Come vedete, abbiamo cantato quasi tutta l’Italia: dalle nostre montagne al centro Italia. Ci è mancata Napoli e la Sicilia ma sono già prenotate per la prossima volta edizione speciale! A seguire l’intermezzo ego-gastro-astronomico, data l’eccelsa qualità dei cibi e delle bevande offerte dalla Presidente e dalle nostre Donne (Donne = Dominae, Padrone). Prima della ripresa; l’ “Angolo delle anteprime” con le novità che trovate inserite nel consueto post-scadenziere, qui sul blog.

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          Carla e Giovanni

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Seconda parte della serata, una “parte a pedali”! Giovanni Toldo in “Viaggiare e lavorare in bici”. Giovanni Toldo e sua moglie Carla, architetto lui, agronoma lei …La crisi dei settori ha colpito anche in Trentino e allora … allora che fare? La loro “decisione di vita” ha già formato oggetto di un intervento nel corso di un “Evento Restart” del maggio 2017. Adesso gli amici sono diventati nostri colleghi Accademici del settore “a pedali”. Già, perché in Accademia sono già presenti anche molti soci Fiab-Federazione Italiana Amici de.lla Bicicletta.

https://www.adventureawards.it/eventi-2018/

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        Cristina e Giovanni

“Viribus unitis”, mi piace dire, “fare rete”. E così gli amici ci hanno narrato come da cosa sia nata cosa, ovvero come dalla loro passione per la “vita a pedali” sia nato un mestiere, quello di guida ciclo-culturale-turistica di comitive di norvegesi e non solo. Non solo perché, ad esempio, dal 20 al 22 aprile prossimo ad Arco hanno organizzato il maggiore evento outdoor europeo, l’ “Adventure awards days – The international Exploration Festival” (www.adventureawards.it) per dare o ridare centralità all’ “avventura” delle cose semplici come ad esempio il dormire una notte in tenda anziché in hotel, passeggiare all’alba per vedere l’aurora dalle dita rose (rododaktylos eos), pedalare lentamente per “vedere” ciò che normalmente di “guarda” soltanto.

Per un problema tecnico no è stato possibile proiettare le loro diapositive, le quali saranno inserire fra quella proiettate il 7 maggio p.v..Per maggior info, telefonate a Giovanni 3487629176.

 

Prossime serate accademiche

Lunedì 7 maggio ore 20,30, per gli Accademici delle Muse: Genio & Co, Cantautori Emiliani; Riccardo Lucatti “Foto con storie”.

Lunedì 4 giugno ore 20,30, per gli Accademici delle Muse: Corrado Ruzza e gli allievi del Conservatorio di Riva del Garda. Marisa De Carli in “Scorci di Trento minore”.

Luglio, Festa di Mezz’estate.

Inizio Autunno: gita sociale.

 

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LE PRIMARIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Aprile, 2018 @ 6:51 am

Detto altrimenti: dopo la scelta dei partiti, quella dei supercandidati   (post 3139).

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La tomba di Carlo Levi ad Aliano (Matera)

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“Cristo si è fermato ad Eboli” (Carlo Levi): e la DD-Democrazia Diretta si è fermata … ai partiti! Infatti il sistema elettorale, quanto ai suoi contenuti di democrazia – poca o tanta che sia – è fondamentalmente incentrato sulla scelta di un partito e/o di una coalizione sia pure con il “corredo” della foto, del nome, della parola (nei comizi) di uno o più candidati. Questa “QDD-Quantità di Democrazia Diretta” tuttavia in gran parte di si perde quando, nel secondo passaggio, all’interno di una coalizione si candida l’appartenente al partito che ha preso più voti e si nega al cittadino una sorta di “secondo turno” ovvero gli si negano le “primarie” per la scelta del candidato-Persona della coalizione. Si tratta di punti di vista, di opinioni, ovviamente. Ed io mi permetto di esprimere la mia a fianco di tutte le altre.

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Airone cinerino francese in volo sopra la palude

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Di fronte alla palude generata dalla nostra legge elettorale, considero (ed ammiro) il sistema francese a doppio turno: dopo il primo turno, si fa il ballottaggio fra i primi due, con premio di maggioranza. Il sistema è maggioritario con soglia di sbarramento bassa, per cui l’opposizione è proporzionale: tutti hanno una rappresentanza in parlamento (ma il sistema è governabile!).

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Doppio turno: ecco, le primarie sul candidato sono un po’ come una sorta di doppio turno all’interno della coalizione vincente. Già, perché se è vero che la Storia è fatta di compromessi (“I conti con la Storia, Paolo Mieli, Rizzoli Ed,) e che il compromesso solo raramente è qualcosa di negativo, ciò è a maggior ragione vero ad iniziare dal singolo individuo, il quale, nell’operare la scelta del voto, scende ad un compromesso, premiando alcuni valori e “semplicemente sopportando” di aderire ad altri.

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imagesOrbene, nel sistema che sto cercando di difendere, nel primo turno si ragionerebbe su “partiti con leader”, nel secondo turno su “leader con partito”. Si tratta, da parte del singolo individuo, di procedere secondo un procedimento logico di “scremature successive”, un po’ come quando si scava per fare riaffiorare reperti archeologici o come quando ci si trova improvvisamente di fronte a tale scoperta: prima si elimina lo stato di terra superficiale, magari inconsapevolmente, con una ruspa; per levare il secondo strato si procede con una pala, poi con una paletta ed infine con un pennellino.

Ecco, le primarie sulla Persona del candidato della coalizione vincente sono un po’ come usare il “pennellino del ragionamento” sulle Persone, che sono sono la componente più rilevante all’interno di ogni sistema complesso, di qualunque ambito si stia trattando, sistema fatto di “ideali, idee, regole, hardware, software,  Persone” (la “P” di Persone è maiuscola non a caso).

In altre parole: non è detto che all’interno di una coalizione, il partito più votato – per questo stesso fatto – abbia al suo interno necessariamente  anche le Persone più quotate (preparate) per far progredire la coalizione anche dopo il voto.  Infatti, se prima del voto si tratta di “strategie elettorali”, dopo il voto si tratta di “credibilità personale e capacità di governo”, la quale presuppone una cultura la più ampia ed approfondita possibile. Infatti, il concetto di “coalizione” deve valere per tutto il percorso, dalla campagna elettorale al governo di un territorio, per mettere in campo, in successione, 1) la migliore idea (o la migliore promessa); 2) la migliore organizzazione elettorale; 3) la migliore  Persona. D’altra parte vi sono partiti che propongono da sempre l’elezione diretta del Capo dello Stato: analogamente dovrebbero essere favorevoli alle primarie di cui sopra.

La strategia elettorale è fatta di organizzazione, di slogan, di gazebi, scelta di promesse (promesse) vincenti – L’attività di governo è fatto di pieno contatto con la realtà, con la complessità dei problemi e della loro soluzione, è fatto di “amministrazione” nel senso più nobile del termine. Di tratta di due capacità diversissime. La scelta del candidato non-migliore, scelto senza primarie ma semplicemente perchè appartenente al partito più votato, può danneggiare sia quel partito che tutta la coalizione. Infatti spesso il candidato princeps del partito poi risultato il più votato, è anche il più radicale; il più intransigente; il più esposto all’insuccesso di non riuscire a mantenere le promesse elettorali; il meno disposto ai compromessi da cui, da che mondo è mondo, è fatta la politica concreta. Insomma, ci sono persone e persone: alcune capaci di  conquistare  territori; altre di gestirli.

Last but non least, il rapporto con l’elettore, in caso di primarie è (finalmente) molto più diretto: si accorcia la catena di trasmissione della democrazia, la cui (eccessiva) lunghezza talvolta provoca una distorsione simile a quella che si ha quando i bambini giocano al “telefono”: il primo sussurra una parole nell’orecchio al secondo, molto velocemente, e così via. All’ultimo arriva una parola totalmente diversa da quella lanciata all’inizio del gioco.

Dice … ma tu blogger, fossi un poco machiavellico? Ebbene si, raga, lo ammetto …

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KAMISHIBAI A FORNACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Aprile, 2018 @ 4:59 am

Detto altrimenti: “Teatro di carta” per bimbi dai 4 agli 8 anni       (post 3138)

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Fornace, 1400 abitanti a 25 km da Trento e 740 metri di altitudine in una valletta ampia e soleggiata ricca di …iniziative. Come quella lanciata da Francesco Azzolini, responsabile del Servizio Bibliotecario Intercomunale di Pubblica Lettura dei Comuni di Baselga di Pinè e Fornace: il Kamishibai, ovvero in Teatro di carta.

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Forcace, il seicentesco Palazzo Salvadori, sede del Punto di Lettura

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Cose d’altri tempi e luoghi, direte voi. Infatti l’origine è giapponese e i tempi …  ma tant’è, Valentina Donati da Lavis, con il supporto di Carla Lenzi e di Sara Candidi,  ha portato qui, a mezza montagna, nel Punto di Lettura Fornace, la sua Valigia di Kamishibai. Funziona così: un teatrino in legno, pieghevole: Valentina siede dietro la piccola struttura e man mano fa scorrere quali successivi fondali le diverse successive scene del racconto che … lei stessa va leggendo stampate sul retro dei “fogli scena”. Ai “suoi tempi” il teatrino veniva portato di paese in paese,  a mano, come una valigetta, dal teatrante, il quale, arrivato sulla piazza, attirava gli spettatori con un tamburello di legno e a fine rappresentazione, raccoglieva le loro offerte.

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            Valentina e Carla

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Le storie sono brevi, ognuna con un significato educativo. I titoli? Eccone alcuni: L’uomo che misurava le nuvole; Il mio colore; Il formica; Il cavallo ed il soldato; Come me; Il vecchio faggio; il Caldomorbido.

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Un ritorno all’antico, all’essenziale, in un’era in cui tutto, troppo di tutto, ci scivola sopra e di cui molto spesso, nulla ci resta. Il troppo, il troppo veloce, il superficiale … ecco cosa è superato e sconfitto dal Kamishibai: i bimbi sono attratti dai disegni e dalle parole, catalizzatori della loro fantasia, del loro volere e sapere vedere oltre grazie alla loro immaginazione.

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La valigia di Valentina, piena di storie magiche

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E poi, last but not least, l’aspetto umano: i bambini, una volta cresciuti, ricorderanno che “qualcuno” si è dedicato a loro e loro stessi saranno indotti a dedicarsi agli Altri in un rapporto di disponibilità a donare e a ricevere. Ma … donare e ricevere cosa, direte voi? Ecco … semplicemente il calore dell’Umanità. Se vi pare poco …

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Appendice

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I lavori dei piccoli frequentatori del Punto di Lettura

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Qui a fianco: un ultimo sguardo dalla finestra, prima di lasciare Fornace.

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           Addio monti …

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E dopo avere pubblicato questo post, sono tornato a letto, poi mi sono alzato “presto” e sono andato a farmi l’ultima sciata di stagione in Paganella (i cui impianti di risalita  funzionano anche domani, ma domani mi g’ho mesteri fa far). Ultima sciata  in Paganella, perché mi aspetta ancora il Tonale, dove il 15 del mese si festeggia il 30° compleanno della Carosello Tonale SpA, che io fondai 30 anni fa per la riorganizzazione e il rilancio dell’economia sciistica del passo. E lì, un paio di giorni di sciate mi ci scappano ancora …

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ASILI NIDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2018 @ 6:58 am

Detto altrimenti: non meno importanti dei Punti Nascita   (post 3137)

Avviso: stiamo cercando tricicli e biciclettine per bimbi che non ne hanno. Grazie di cuore da parte loro se ci date una mano … (miei rif.: 335 5487516 – riccardo.lucatti@hotmail.it)

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Io sono in fondo, contro la parete bianca, a destra della porta per chi entra …

Ieri ero in una città del nord, a fare il nonno della mia nipotina  di cinque mesi. Accompagno mia nuora ad una esposizione da parte degli addetti del Comune circa la modalità per la iscrizione agli Asili Nido. Siamo in una regione all’avanguardia nel settore del sociale, tuttavia … tuttavia una sala (ovviamente) piena soprattutto di giovani mamme, molte con il bimbo in braccio, alcune con il marito. Man mano che la discussione si è protratta, aumentava (ovviamente e prevedibilmente) il numero dei bimbi che si lamentavano.

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downloadUn solo microfono, con il filo, in mano all’oratrice. Non si udivano le domande delle varie mamme, bensì solo le risposte. Vicino a me, due funzionari del Comune. Dico: “Un “gelato” non ce l’avete?” “No, sappiamo da sempre che questo è un problema”. Da sempre? ah … vabbè … allora … E allora ho detto loro che se mi avessero dato un indirizzo avrei provveduto io a regalarne uno alla struttura. Ma questo è in aspetto “superficiale”. Gli aspetti negativi sostanziali sono stati:

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  1. La procedura di scelta e di iscrizione è molto (troppo) complessa.
  2. Il Comune non si preoccupa a che siano soddisfatte tutte le domande, bensì solo quelle di chi “rientra in graduatoria”. E gli altri?
  3. La graduatoria non tiene conto del fatto che esistano o meno su piazza nonni abili all’assistenza a figli/e e generi/nuore.

Sull’ultimo punto ho intervistato un funzionario comunale che era seduto al mio fianco: “Si, una volta se ne teneva conto, ma poi hanno tolto questo discrimine”. Ah. Ho capito, l’hanno tolto, ora è tutto chiaro …

imagesAl che mi sono detto: si parla tanto del problema di Punti Nascita e molto, molto meno di quello degli Asili Nido, ma … una volta nati, di questi piccoli che ne facciamo? Sarebbe un po’ come preoccuparsi di costruire una bellissima autostrada, ma, arrivati all’attraversamento di una valle, trascurare di costruire un ponte. Dice … ma poi ci sono gli asili nido aziendali, quelli privati, quelli privati “calmierati” … Ah, ho capito: chi ha soldi, chi ha un buon (ottimo) lavoro, chi sa smanettare (molto) bene e tempestivamente sul computer se la cava. Ma … gli altri? Gli altri … be’ … come diceva Totò nel famoso film: “Italiani, arrangiatevi!”

Appendice

  • Dice … ma non ci sono fondi sufficienti … il bilancio del Comune … Rispondo: è una questione di priorità.
  • Se io, nella mia lunga vita di manager, di fronte ad un problema grave, lo avessi risolto solo a metà, l’azionista mi avrebbe detto: Io la pago perché lei risolva l’intero problema, non solo metà. Quella è la porta, torni con la soluzione (nel migliore dei casi)/ lei è licenziato (nel peggiore).
  • Dice … ma rispetto alle altre regioni non siamo messi male. Rispondo: confrontiamoci con chi fa meglio di noi, non peggio.

 

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IL TEMPO PREZIOSO DELLE PERSONE MATURE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2018 @ 3:32 pm

Detto altrimenti:  MARIO DE ANDRADE    (post 3136).

 downloadMario De Andrade poeta, scrittore, musicologo brasiliano fece parte negli anni venti del gruppo dei giovani modernisti, e fu uno degli animatori della Semana de Arte Moderna a  San Paolo nel 1922. Nazionalista, ma venato di influenze socialiste e terzomondiste. Fu amico di Ungaretti, che conobbe durante il soggiorno brasiliano di quest’ultimo. Ha scritto anche saggi di musicologia, incentrati sul folclore.

Forse è per la mia “tenera” età che mi è stata segnalato questo suo “canto”, questa sua “poesia”.  Condivido ciò che sente e scrive anche se è da (molto) tempo che mi sono accorto che la mia vita trascorsa è (ben) più lunga di quella che mi attende! Anyway, mi piace riconoscermi nel suo pensiero.

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Il tempo prezioso delle persone mature

Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.

Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.

Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente.

Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.

Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.

Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.

Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli. Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.

Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta … senza troppe caramelle nella confezione.

Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.

Che sappia sorridere dei propri errori.

Che non si gonfi di vittorie.

Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.

Che non sfugga alle proprie responsabilità.

Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.

L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.

Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…  gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.

Sì … ho fretta … fretta di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.

Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono. Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.

Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza

Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai.

(In quali categorie ho classificato questo post? In moltissime: politica, poesia, cultura, morale, attualità, civiltà, solidarietà, musica, letteratura, filosofia, democrazia, sociologia. Questo fatto vorrà pur dire qualcosa …).

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LUCIA BRUNI, PREMIO ALTIERO SPINELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Aprile, 2018 @ 7:47 am

Detto altrimenti: premiata!       (post 3135) 

(pre- leggete i numerosi post a lei dedicati qui, sul blog)

 Anteprima

  • WP_20170511_015

        Maggio 2017: Lucia all’Evento Restart, Trento

    Primavera 2017: Lucia da Bologna si rivolge a Fiab Trento – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, per chiedere appoggio per la tratta regionale del suo viaggio in bicicletta da Roma a Bruxelles, intrapreso per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo di unificazione europea.

  • Fiab Trento si attiva. Lucia completa la sua intrapresa, denominata “Maglie che uniscono, catene che liberano”, ora vincitore di un secondo premio del concorso “Altiero Spinelli” per la sua capacità di raccontare l’Europa con una modalità esperienziale.
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    Giugno 2017: Verona-Trento, tappa a Rovereto Borgo Sacco, Ristorante Moja

    2018: Lucia ha un incarico semestrale di lavoro a Trento (Osservatorio dei Balcani).

  • Lucia è inserita in gruppi locali: nell’ordine, testimonial in Restart Trentino; associata e relatrice all’ Accademia delle Muse; associata a Fiab Trento.
  • Lucia progetta un secondo progetto, “Ambasciatori di fiducia“ il quale metterà in evidenza come proprio la dimensione europea consenta di tutelare le ricchezze particolari di ciascuna comunità in un contesto internazionale segnato da una crescente egemonia culturale e finanziaria di grandi gruppi di interesse.

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Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare, riportando un suo testo:

Inizia 

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      Rovereto, con Luisa Chiodi

Le storie, le identità locali, la cultura, sono i fattori di coesione delle comunità. Senza la coesione sociale, identitaria, culturale, anche un progetto politico soffre di debolezza strutturale.

Il futuro dell’Unione europea si gioca anche sulla capacità di valorizzare le identità culturali di tutti i suoi membri, locali, nazionali, transnazionali. Per rilanciare la fiducia nel progetto europeo occorre far sentire ai soggetti locali l’opportunità rappresentata dall’Ue per sostenere e promuovere le ricchezze culturali di ciascuna comunità che la compone.

Uno dei grandi equivoci di questi anni, che ha indebolito il progetto europeo, è stato concepire l’identità europea in contrapposizione con l’identità personale e comunitaria.

Il progetto ‘Ambasciatori di fiducia’ riporterà in evidenza come questa contrapposizione non ha ragione di esistere, anzi come proprio la dimensione europea consenta di tutelare le ricchezze particolari di ciascuna comunità in un contesto internazionale segnato da una crescente egemonia culturale e finanziaria di grandi gruppi di interesse.

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          Trento: Fiab Trento

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In continuità con il progetto ‘“Maglie che uniscono, catene che liberano”, vincitore di un secondo premio del concorso “Altiero Spinelli” per la sua capacità di raccontare l’Europa con una modalità esperienziale, il progetto “Ambasciatori di fiducia” riprenderà la modalità della spedizione in bicicletta, leggera, rispettosa e sostenibile, per raccogliere le storie delle comunità che costituiscono la comunità europea.

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Le azioni previste saranno tre 

 

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Un saluto al Trentino prima di entrare in Sud Tirolo

1 – Il progetto “I sentieri dell’amicizia” – In collaborazione con le Associazioni del territorio della provincia di Trento e dell’Euregio Trentino – Alto Adige/Sudtirol – Tirolo, si organizzeranno incontri per giovani di diverse comunità locali per far conoscere reciprocamente le proprie tradizioni. I giovani partiranno in piccoli gruppi in bicicletta da località diverse per incontrarsi in un luogo in cui condivideranno un momento conviviale, una tavola rotonda in cui raccontare di se stessi, delle proprie radici e aspirazioni per il futuro, e confrontarsi con un amministratore o un imprenditore locale su come e perchè la cooperazione e l’integrazione europea sono un valore aggiunto

2 – L’Europa tra passato, presente e futuro: le tradizioni culturali che hanno generato lo spirito europeo di pace, democrazia, giustizia, equità.

  • Individuazione dei luoghi “ambasciatori di fiducia”
  • Visite – reportage con giovani del luogo che indagano le radici della fiducia, intervistano i protagonisti e riportano con contributi testo e video la propria esperienza

3 – Il percorso attorno al Mediterraneo

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La ratio 

IMG_20170612_165245303Il Mar Mediterraneo è la culla delle nostre civiltà, l’ habitat che ha improntato la nascita e lo sviluppo delle più antiche culture in cui affondano le loro radici l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente. Gli elementi vitali della nostra civiltà sono stati bagnati dall’acqua del Mediterraneo, sono maturati al suo sole, hanno navigato sulle sue onde.Un viaggio nella regione del Mar Mediterraneo è un cammino nel solco dei predecessori che hanno attraversato questa regione per millenni, che ne hanno fatto un luogo di scambio, di incontro, di avventura, ma è anche la rivendicazione dell’importanza cruciale di uno spazio geopolitico.

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Grandine sul passo

Austria, grandinata di fine giugno!

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Negli ultimi anni questo mare, luogo tradizionale di scambi pacifici e fruttuosi per entrambe le sponde, è diventato una frontiera, il muro di un’Europa tentata di chiudersi in se stessa, di ritrovare sicurezza e prosperità escludendo le regioni e i popoli confinanti. E’ diventato teatro di una tragedia umanitaria causata dall’ esodo di coloro che fuggono da guerre, miserie e persecuzioni, che gli spaventati europei non vogliono vedere.

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Novembre 2017, Accademia delle Muse, Trento. Al centro: il Presidente Fiab Guglielmo Duman, Lucia, la Presidente dell’Accademia Cristina Endrizzi

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Un viaggio in bici nelle regioni del Mediterraneo significa affermare che la pace e la prosperità sono beni comuni che non si possono ottenere privandone qualcun altro. Significa ripartire dalla fiducia che l’altro prima di tutto è specchio di me, la sua storia è parte della mia storia, la sua tradizione è parente della mia tradizione.

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La bicicletta è uno strumento leggero, che consente di entrare a contatto dei territori in maniera graduale e rispettosa. E’ un veicolo simbolico, in cui il passeggero e il motore coincidono, su cui ogni metro di strada guadagnato ha dietro una storia e una preparazione, e restituisce un gusto impareggiabile.

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Luglio 2017: a passeggio per il Trentino, dopo l’impresa UE

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In sella alla bicicletta gli incontri sono autentici, fondati sulla comune umanità. Sono occasione di scambio piuttosto che di utilizzo unidirezionale. Dalla sella della bicicletta si attraversano città e campagne assorbendone gli odori, i colori, cavalcando i venti a favore e combattendo i venti contrari. I viaggiatori in bicicletta suscitano la curiosità e aprono la strada al dialogo, a partire dai bisogni elementari della vita, l’acqua, il cibo, il riparo.

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Fiab Trento: past president Manuela Demattè e presidente Guglielmo Duman

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Saranno individuate alcune località portatrici di una sfaccettatura particolare del patrimonio culturale europeo, per inserirle nel prisma che si andrà raccontando, e per mostrare come ciò che unisce i paesi europei e tra di loro e con i paesi confinanti sia più di ciò che li divide.

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Le tappe 

  1. Le capitali storiche culturali: Alessandria, Atene, Roma..
  2. Le città della fiducia: Tunisi, Lampedusa, Palermo, Scampia..
  3. Le capitali del multiculturalismo: Tangeri, Sarajevo…
  4. Le capitali della dieta mediterranea: Acciaroli…
  5. Le repubbliche marinare:
  6. Le città gemelle: Bari/Bar, Ragusa/Dubrovnik
  7. Le regioni “kin”: gli arbereshe, i croati-molisani, i griki salentini…
  8. Le capitali spirituali: Roma, Gerusalemme, Tamanrasset, Tibhirine, Mar Musa…
  9. Le capitali dell’ambiente:
  10. Le capitali della mobilità sostenibile: Pesaro, Pontevedra…
  11. L’Europa nei Balcani, i Balcani in Europa

I fini

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             Bruxelles!

La visita in ogni località sarà occasione per mostrare la ricchezza del patrimonio culturale europeo e per dimostrare come, per tutelare nella maniera più efficace gli interessi locali, sia necessario un respiro più ampio e una considerazione integrata della interconnessione della vita e della società contemporanea. E’ infatti necessario contrastare la narrazione sempre più diffusa ma ingannevole che dalle crisi e difficoltà ci si possa salvare da soli. I problemi sociali, dell’inquinamento, del lavoro, del futuro, hanno una dimensione ineluttabilmente sovranazionale e non si possono che governare a livello sovranazionale.

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Le modalità

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       Le strisce! Mettiamole le strisce!

I temi saranno trattati con interviste e resoconti effettuati nelle località individuate, per essere divulgati su piattaforme web e social dedicate; saranno condivisi con la rete dei media partner nel corso del progetto e raccolti in una pubblicazione a progetto terminato.

Finisce

Ogni commento è inutile: il progetto e Lucia ”parlano da soli”. Mancaddirlo, Fiab Trento continuerà sicuramente ad essere disponibile per Lucia come pure questo blogger e questo blog, per collaborare, seguire sostenere  e diffondere l’evolversi del progetto e la sua realizzazione.

Viva la bicicletta! Viva Lucia! Viva Fiab Trento! Viva Fiab! Viva gli Stati Uniti d’Europa! 

 

 

 

 

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