DEMOCRAZIA E ANNUNCI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Maggio, 2018 @ 5:58 pm

Detto altrimenti: non tutti i politici la sanno praticare …. (post 3194)

Milano. Un mio vecchi amico, O.T., fondatore di una società finanziaria di prim’ordine, un giorno, riferendosi a certi top manager di banca, mi disse: “Non sanno andare oltre l’enunciazione di un progetto, di una bozza di piano strategico …” Il suo giudizio, che condivisi e condivido, mi parrebbe oggi riferibile anche ad una certa politica che vive di enunciazioni, di regole con troppe eccezioni da essere quasi violazioni, di potere separato dalla responsabilità dei risultati.

Io sono stato un manager per circa 40 anni. In tutte le società e/o gruppi che mi sono stati affidati, c’era sempre qualcuno che mi valutava dai risultati di breve, di medio e di lungo periodo. E quando in una occasione ho cercato di spiegare perché un obiettivo per di più secondario era stato raggiunto solo parzialmente, mi sono sentito dire “Noi la paghiamo perché tutti gli obiettivi siano totalmente raggiunti, non per sentirci piegare le ragioni di un successo parziale anche di un solo obiettivo, anche se minore”.

downloadLa managerialità. Ma chi sono i manager? Per avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti etc. il problema dell’identificazione non si pone: loro hanno superato un esame, sono iscritti all’albo professionale. Per noi manager non esiste un albo analogo. Per cui vi sono miei colleghi che si sono formati sul lavoro, ricchi di esperienza. Altri che sono stati paracadutati dall’alto dell’azionariato (pubblico o privato). Questo nelle SpA. E in politica? Chi sono i manager della politica? Chi sa andare oltre l’enunciazione di principio? Chi sa programmare in modo serio, completo e finanziato con una visione di medio/lungo termine? Chi sa garantire risultati? Chi sa rivedere e aggiornare l’ordine delle priorità? Chi sa gestire il potere assumendosi la responsabilità delle scelte? Ma insomma … “Manager politico, chi era costui?” Così direbbe oggi Don Abbondio, che invece come sapete era alle prese con un certo Carneade …

Se poi “pretendiamo” che quei manager operino “positivamente” la cosa si complica. Mi spiego: non è condivisibile la politica di chi ha consentito l’aumento del debito pubblico. Ma altrettanto non lo è quella di chi denuncia questo (mis)fatto ed al contempo preannuncia una politica basata su di un ulteriore aumento del debito.

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Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Seconda guerra punica, 219 a. C. – A Roma si discute se mandare un esercito in soccorso dell’alleata Sagunto, assediata dal generale cartaginese Annibale Barca. Tito Livio narra che mentre si discute del problema, la città viene espugnata. Oggi: mentre a Roma di discute … la nostra Autobrennero A22 si forma una coda di 70 km di TIR per la diversa e scoordinata regolamentazione degli orari di apertura al traffico pesante fra Italia e Austria. Dice … me è un’emergenza! Si, d’accordo, una emergenza che si ripete puntualmente ogni anno. Evvabbè …

Se poi la nostra pretesa è addirittura che la politica operi nel rispetto sostanziale e formale della “democrazia” il discorso diventa ancora più difficile. Già … perché la democrazia  – nella quale io personalmente credo fermamente – è il migliore dei sistemi di governo, i quali sono tutti (tutti) imperfetti. Orbene, quella la democrazia vi sono alcuni che cercano di migliorarla, altri che fanno lo slalom fra le sue imperfezioni. Ora, democrazia significa potere-governo del popolo che agisce secondo uno strumento principe: il voto. Ma vediamo un po’ … si vota il parlamentare del gruppo “A”, poi quello cambia partito e approda nel gruppo “B”. No buono, si dice, ed allora ecco che si pensa di introdurre il vincolo di mandato. Ma a questo punto, incidit in Scyllam cupiens vitrare Caribdim, per evitare Cariddi si incappa in Scilla … perché in parallelo si vuole che il capo del governo sia un ME-Mero Esecutore (!?) di un programma di 50 pagine scritto fra alcuni amici e “votato” in poche ore (sic!)  da 1000 gazebi e da 40.000 iscritti ad una rete “rappresentativa” (si fa per dire rappresentativa) di milioni di aderenti a quel partito. A questo punto la democrazia è diventata una oligarchia e se facciamo la proporzione fra il numero di chi oggi detiene quel potere e i suoi “sudditi” da un lato, e dall’altro fra i trenta tiranni in Atene e la consistenza numerica della popolazione di allora, vedrete che i conti tornano.

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Dice … ma quei parlamentari? Be’ … eletti “-craticamente” (cioè: sostanzialmente senza il “demo-” ovvero senza il vero demos, il popolo vero, quello conoscente, pensante e decidente) con quella rete, se non approvano quanto proposto dal ME-Mero Esecutore, decadono. Questa procedura mi ricorda – quanto al metodo, per carità, non ad altro! – quella adotta da una sparuta minoranza che in un recente passato della nostra storia prese il sopravvento per la distrazione di una (grande) maggioranza. Si legga al riguardo Gaetano Salvemini, “Le origini del fascismo in Italia – Lezioni da Harward”. Cosa? Dice che il parallelo è u po’ troppo forte troppo azzardato? Ma io mi riferivo solo al metodo, mica alla sostanza … ci mancherebbe altro! Dice … ma che stai dicendo? La maggioranza dei votanti vuole tutto questo: sei tu quindi l’antidemocratico! Eh no, cari miei, io mi rifaccio al rispetto formale e sostanziale della nostra Costituzione, secondo la quale il Presidente del Consiglio dei ministri NON è il mero esecutore della volontà di chicche e sia.

Basta. Lo prometto: il prossimo post sarà leggero, rilassante … ecchè!? Mica si può essere sempre così seriosi e impegnati, cribbio!

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VIAGGIO IN … LIGURIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Maggio, 2018 @ 8:33 pm

 

Detto altrimenti: Liguria segreta …   (post 3193)

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Una vecchia villa nobiliare cinquecentesca, oggi hotel. A pian terreno la hall sotto un alto soffitto che pare raggiunga il tetto. Salgo in camera, mi affaccio alla piccola balconata interna aspettandomi di vedere in basso la hall e invece … invece salendo in ascensore o per una scala di marmo, si sbuca  nella … Sala della Musica, che evidentemente “appoggia” il pavimento sulla volta della hall. La Sala della Musica, ovviamente (!”) ha la propria  volta a botte, per l’acustica … manco a dirlo …

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La sala è incoronata verso la sommità da piccole balconate dalle quali evidentemente si affacciava l’uditorio dei concerti pianistici eseguiti in basso: infatti la Musica si innalza essa stessa ed innalza chi l’ascolta.

 

 

 

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Un pianoforte è ancora lì, al suo posto … ormai inutilizzabile. Per ora, mi dico … possibile che non sia restaurabile? Non è certo un fortepiano del 700, ma vederlo così in abbandono stringe il cuore: a me fa l’effetto di una pianta non annaffiata che lotta per non morire, che ha ancora la forza di suscitare attenzione,  di far germogliare un sentimento,  di avanzare una richiesta a chi  la guarda …

 

 

 

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Villa Bonera. A Genova Nervi. Oggi un Hotel quasi nel centro di Nervi. Nervi, la “Riviera di levante in Città”, il suo porticciolo, la sua passeggiata a mare, i suoi parchi, i suoi … segreti nascosti! Già … Villa Bonera, quasi in centro, vista sul ponte romano, parcheggio auto compreso.

 

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Dalla finestra vedo il ponte romano di Nervi, quello sull’Aurelia antica: oltre 2000 anni ed è ancora lì!  L’Hotel è un due stelle, ma ha una storia a molte stelle in più (non scrivo “a cinque stelle” per non essere frainteso politicamente, considerando fra l’altro che la località S. Ilario – dove abita un tale … – è molto vicina!), camere ampie e poi … la vicinanza al centro dell’ex paese oggi quartiere della città; la sua vicinanza al mare (ed il posto auto a disposizione!) sono impagabili. Lo suggerisco agli amanti. Cosa? No … non avete capito! Si, vabbè … anche agli amanti tout court, perché no? Ma io intendevo dire agli amanti della musica, dell’arte, delle scoperte inaspettate …

 

 

 

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Uscito, scatto la foto complementare, controluce, verso la Villa.

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Dice … ma il mare? Il porticciolo di Nervi? E’ lì, a 200 metri, dopo la curva a destra del torrente della foto precedente.

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Che altro dire e sperare? Che ci si prenda cura della storia, della nostra storia … Al riguardo ringrazio tutti coloro che si vorranno attivare per restaurare, valorizzare e far conoscere Villa Bonera, edificio cinquecentesco, restaurato nel 1700, hotel dal 1850, da rivalutare nuovamente adesso!

Buona Liguria a tutte e a tutti!

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MATRIMONIO INGLESE E STRAGI PALESTINESI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2018 @ 4:48 am

Detto altrimenti: negli stessi giorni                 (post 3192)

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In questi stessi giorni mi è ricapitato fra le mani un libro che avevo acquistato e letto qualche anno fa. E’ la testimonianza di una Donna palestinese (Salwa Salem: Kafr Zibàd, 1940 - Parma, 1992), di una signora che in un recente passato è stata anche qui da noi in Trentino, a Riva del Garda, a tenere una conferenza sull’argomento, la quale racconta di come, dopo la seconda guerra mondiale, i soldati inglesi si fossero presentati alle loro case, in Palestina, ed abbiano intimato loro – armi alla mano – di lasciarle in poche ore perché … si doveva costituire lo Stato di Israele.

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In questi stessi giorni in TV: il matrimonio dei cappellini colorati in GB fra il principe e la divorziata made in USA e, su un altro canale, la strage dei Palestinesi colpevoli. Ah … su un altro canale … e allora, di che ci lamentiamo?

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E vedi di benedirci bene, altrimenti …

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Made in Usa … ah già, dimenticavo Mr. Trump che alla fine del suo discorso a celebrare quel capolavoro del trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme, invoca Dio: “Dio benedica tutti coloro che ci lavorano in quell’ambasciata, Dio benedica tutti noi, Dio benedica l’America! E già che c’è, Dio benedica anche tutti i fabbricanti di armi, anche di quelle “leggere”, quelle che gli studenti utilizzano per fare stragi nelle scuole, che io, Trump, farò il massimo affinchè le scuole siano sicure: giubbotti antiproiettile a tutti, professori, bidelli e studenti”, e che ci voleva?”

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downloadDio, Dio, Dio … ma quanto lo stiamo scomodando e nominando invano questo Dio! Quanto lo vorremmo complice delle nostre azioni, anche di quelle di questo tipo! Ma … che dico … io sono solo una malalingua … già … con quel babbo toscanaccio che mi son ritrovato sin dalla nascita … ah … è vero … ora ricordo … è vero … ci sono importanti precedenti storici: le nostre crociate in medio oriente (Riccardo Cuor di Leone che fa decapitare a freddo 3000 prigionieri arabi); i colonizzatori spagnoli in sud America con i loro cannoni all’ombra dei Crocifissi e ultimo in ordine di tempo quel Gott mit uns di qualche decennio fa … chi lo invocava quel Dio che poi è sempre lo stesso? Non ricordo, so che c’è stata questa invocazione, ne sono certo … ma non ricordo in bocca a chi, aiutatemi voi vi prego …

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DEMOCRAZIA E ASSOCIAZIONISMO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2018 @ 9:05 am

Detto altrimenti: andiamo oltre le parole     (post 3191)

  1. Democrazia. Nei millenni ha assunto in successione tre diversi significati: 1) potere sul popolo; 2) strapotere del popolo (aspra critica dei nobili esclusi dal governo); 3) potere al/del popolo. Vorrà pur dire qualcosa, dovremo pur stare in guardia …
  2. Atene. Miglior esempio storico di democrazia che in realtà era un principato imperialistico retto per trent’anni filati da Pericle. Se non mi credete leggetevi nell’ordine: Anonimo ateniese, Democrazia come violenza; La Grecia di Atene di Luciano Canfora; I discorsi degli Ateniesi ai Melii.
  3. Democrazia. Il migliore dei sistemi imperfetti di governo (quelli perfetti non esistono).
  4. Democrazia sistema imperfetto: chi cerca di migliorarla e chi ci campa sopra facendo lo slalom fra le sue imperfezioni …
  5. Democrazia. Il governo alla maggioranza, non dell’unanimità oceanica.
  6. downloadJosif Brodskij. Premio Nobel per la letteratura (1987), sepolto a Venezia, all’inizio del suo libro “Il canto del pendolo” (Ed. Adelfi) in un discorso a studenti universitari, dice: “Diffidate delle unanimità, degli eserciti e dei bilanci assolutamente bene assestati, delle folle acclamanti, del pensiero unico comune e uniforme, se non altro perché (statisticamente, n.d.r.) dentro i grandi numeri può nascondersi il male”.
  7. Associazionismo. Talvolta accade che le assemble dei soci siano gestite da chi dovrebbe solo riferire e proporre ai soci, i quali invece dovrebbero gestire loro stessi direttamente la loro riunione, per ascoltare, discutere, approvare o meno l’operato di chi hanno eletto al governo della loro associazione. Questa stortura è resa possibile in caso di scarsa partecipazione alla vita dell’associazione e di scarsa partecipazione alle assemblee. In tal caso i bilanci vengono approvati all’unanimità (v. n. 5) e la democrazia è scarsamente presente all’interno delle associazioni. Campanelli d’allarme di questa situazione si hanno quando, come detto sopra, il presidente e il segretario della riunione dei soci viene proposto dal presidente dell’Associazione; quando la partecipazione dei soci è scarsa in ogni occasione; quando le relazioni e i bilanci vengono approvati all’unanimità; quando in previsione del rinnovo della presidenza dell’associazione, è la stessa vecchia presidenza che organizza la successione a se stessa soprattutto se all’insaputa dei soci e soprattutto se con il coinvolgimento di persone esterne all’associazione.
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    Ignavi: costretti a inseguire nudi un’insegna …

    Deviazioni dallo Statuto. Le deviazioni di cui sopra sono la causa o l’effetto di distorsioni sostanziali (e talvolta anche formali) dallo Statuto.

  9. Composizione del Consiglio Direttivo di una Associazione. Talvolta accade che chi si candida a tale organismo pensi che oltre a questo organismo esista una Direzione Operativa, e quindi, una volta eletto, tende a non farsi carico di mansioni operative, le quali si concentrano sul Presidente e sui pochi Consiglieri disponibile a lavorare. Come se ne esce?

10 . Voto di lista. Con il voto di lista, ovvero i candidati a tale organismo compongono una lista di persone dichiaratamente tutte disponibili anche sul piano operativo e l’Assemblea vota la lista e non il singolo candidato.

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      Consiglieri fraudolenti

11. Rischi del voto di lista. Può succedere che si ricada nel la distorsione di cui all’ultimo punto del n. 7, e cioè che i soci non abbiano la possibilità pratica di organizzare una loro lista, se l’elenco dei soci sia in possesso solo del Direttivo.

12. Superamento del rischio di cui al n. 11 – Previo rispetto delle norme sulla privacy, il direttivo comunica a tutti i soci l’elenco e i riferimenti completi degli aderenti al sodalizio e li invita ad una sorta di “primarie di lista”.

13. La “rivoluzione funzionale e democratica” può ben essere avviata dallo stesso Presidente, ove si liberi dalle pastoie di “consiglieri non idonei” e accetti il contributo di chi vuole solo funzionalità e democrazia.

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Ecco, ragazzi, i miei ragionamenti sono molto democratici, ovvero molto belli teoricamente ma all’atto pratico difficilmente realizzabili, anche perchè chi esprime un pensiero libero, originario e veramente democratico viene spesso ostacolato. O no? Infatti occorre avere fiducia perché gutta cavat lapidem, la goccia fora la roccia!

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InforMazione o InforNazione?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Maggio, 2018 @ 6:16 am

Detto altrimenti: siamo inforMati o inforNati?                 (post 3190)

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Siamo letteralmente bombardati: automobili, cibo, detersivi, supermercati, forme, mode, gusti, paesaggi, lunghissime liste di promesse della politica, e chi più ne ha più ne metta! I nostri ricettori (gusto, udito, vista, soprattutto il  cervello) sono automaticamente potenziati e ci travolgono – è proprio il caso di dirlo – con  una enorme massa di impressioni: sì, il nostro cervello è come “impresso” da una enorme quantità di “timbrature” di questi tamponi che ormai ne interessano il 90% della superficie: una sorta di ustioni non profonde ma che, riguardando ormai la quasi totalità della superficie, rischiano di essere micidiali per la salute mentale. Solo che non esiste un ospedale per questo genere di “grandi ustioni” se non noi stessi.

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Infatti, se non reagiamo, che succede? Che le impressioni si cancellano a vicenda e noi istintivamente ci rifiutiamo di “accogliere” qualcosa, di farlo penetrare in profondità. Sopraggiunge una sorta di assuefazione a questo sovraccarico di impressioni e disimpariamo ad “agire”, bensì impariamo unicamente a “reagire” alle provocazioni dall’esterno. In altre parole: assimiliamo, ci difendiamo, combattiamo ma – e questo è il danno grave – abbiamo perso la spontaneità e l’originalità del pensiero. E invece che essere inforMati, siamo inforNati!

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Un aneddoto: fra amici, di un conoscente udii dire che aderiva ad una formazione politica assolutamente estrema. “Perché così deve pensare di meno” dissi. Questa mia battuta istintiva ebbe un gran successo di consensi: inconsapevolmente avevo fatto centro.

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Sopra di noi l’uragano dell’inforNazione. Dentro di noi una profonda inerzia: un po’ come in oceano, quando in superficie le onde in tempesta creano un inferno di forze e una ventina di metri sotto di esse regna una pigra calma stagnante. E invece, ragazzi, risaliamo in superficie per andare a fondo: scartiamo le “onde impressioni” e “approfondiamo” solo quelle che meritano l’attenzione del nostro Pensiero Libero e Originario.

P.S.: certo che non è facile: infatti lo spirito libero è spesso screditato. Ciò accade perchè manca il tempo per pensare con la necessaria calma mentale e quindi ogni opinione divergente dalla “massa comunicata”, ogni atteggiamento veramente conoscitivo, autonomo e cauto viene osteggiato quasi come se fosse una forma di deviazione mentale. Ma noi non ci arrendiamo, vero? Gutta cavat lapidem!

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UN POST PER LUCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 5:02 pm

Detto altrimenti: era ora … una bella pedalata!                    (post 3189)

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All’UE a Bruxelles!

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Lucia Bruni? Dai che la conoscete … qui sul blog ci sono molti post a lei dedicati … lei è ”quella che” l’estate scorsa si è pedalata la Roma-Bruxelles, da sola e bagagli appresso per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, quelli che diedero l’avvio al processo di riunificazione europea. Tempo limitato (dalle ferie disponibili; alberghi e ostelli prenotati = tappe forzate!). Lei che con questa sua intrapresa ha vinto il premio UE “Altiero Spinelli”! Scusate se è poco!

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Da qualche mese e per qualche mese Lucia, bolognese doc “ma” socia di Fiab Trento, lavora a Trento. Solo che al lavoro alla scrivania lei preferirebbe il lavoro a pedali, e ne soffre … L’altra sera eravamo a cena: mia moglie ed io l’abbiamo trovata in piena crisi di astinenza (dalla bici!). Questa mattina inaspettatamente ricevo una sua foto via “uozap” con la didascalia “Ora”. Cioè … era al bicigrill 50 km a sud di Trento, 5 km prima di Borghetto. Evviva! Mi sono detto, oggi ha un giorno libero e questi 100 km fra andata e ritorno se li fa ed è contenta (prima ipotesi).

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             Sullo sfondo, Sirmione

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E invece … invece nossignori! Infatti un paio d’ore dopo ricevo – questa volta senza didascalia – altra foto uozap: il lago di Garda sullo sfondo! Diciamo meglio: la parte sud del lago, quindi (seconda ipotesi)  probabilmente scavalcherà, scenderà a Garda, risalirà con l’Ora in poppa fino a Riva del Garda (e saranno 145 km) per poi risalire fino a Trento: in totale 200 km malcontati. Ecco, mi sono detto, le dedico questo post-previsione. Poi stasera o domani mi farò dire se ho avuto ragione o no.

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Sirmione? Catullo: Paene insularum, Sirmio,  insularumquae ocelle, Sirmione, perla fra tutte le isole e penisole …

Il Lago di Garda? Virgilio: Anne lacus tantos? Te, Lario, maxime teque, fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino? E che dire dei laghi così belli? Di te, Lario, ma soprattutto di te, Benaco, che quando entri in tempesta hai onde e fremiti tipici del mare? – Dante: Suso in Italia bella giace un laco – a piè de l’alpe che serra Lamagna – sovra Tiralli c’ha nome Benaco … Luogo è nel mezzo là ove ‘l trentino – pastore e qual di Brescia  e ‘l veronese – segnar poria se fesse quel cammino.

Un momento, ci ho ripensato, terza ipotesi: Lucia è già bassa sull’orizzonte, non deve “scendere” a Garda. Oggi è Venerdì … e poi tutti quei bagagli per una gita di un sol giorno? No … non è da lei! Forse per il week end  vuole andare a  Bologna in bici, magari pedalando sulla pista ciclabile Peschiera-Mantova! Vedremo …

Quarta ipotesi: domani il Giro scala lo Zoncolan. Hai visto mai che Lucia …?

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Aggiornamento Verità: ricevo e pubblico in tempo reale. Lucia sta andando a Mantova per un festival del bici-turismo-escursionismo. Rientrerà a Trento Domenica (foto di Lucia).

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15 - Ristorante a 6 stelle

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La Mantova di Virgilio: “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenent nunc Partenopae, cecini pasqua, rura, duces”.

Qui a fianco, una mia foto di repertorio: il migliore ristorante di Mantova!

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L’acqua del Mincio a Mantova … “E come l’acqua a corre mette co’ / non più Benaco ma Mencio di chiama / fino a Governol dove cade in Po” … (versi di Dante Alighieri, foto di Lucia Bruni).

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Fine, per questa sera!

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Ripresa: ricevo la foto di Lucia di fronte al suo hotel vista Mantova!!

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STORIE FOTO POST 3

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 11:22 am

Detto altrimenti: ho ripreso foto fra i post del secondo mese del mio bloggeraggio, il gennaio 2012   (post 3188)

(Sono fermo in casa per una brochite: che altro potrei fare se non: 1) pulire molto bene due biciclette (corsa e mtb) e 2) scrivere post?)

rl bici corsaI cerotti preventivi. Questa foto rappresenta il momento per me storico in cui io – usando la bici di un mio amico – sono passato dai pedali con le cinghiette a quello con lo scatto automatico. Siccome che (siccome che), quando ci si ferma, si deve liberare il piede per non cadere per terra; e siccome che le prime volte la manovra non riesce per via che si tira indietro il piede anziché farlo ruotare verso l’estero e sganciarlo dal pedale e quindi si cade per terra; e siccome che io ci ho impiegato sei cadute prima di farmi furbo; e siccome che cadevo sempre dallo stesso lato e mi ferivo sempre negli stessi punti (lato esterno ginocchio sinistro e avambraccio sinistro), tutto questo premesso, prima di iniziare a pedalare io mi applicavo nella zona dei cerotti preventivi.

 

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Dorian. Questa invece è mia moglie quando non era andata in pensione e il nostro amato Dorian nemmeno, nel senso che era ancora vivo e vispo. Ecco, Dorian voleva stare sempre vicino ad uno di noi qualsiasi cosa si facesse. E controllava, controllava … in questo caso i giudizi che Maria Teresa appioppava ai suoi alunni.

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STORIE FOTO POST 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 10:54 am

Detto altrimenti: ho ripreso foto fra i post del secondo mese del mio bloggeraggio, il gennaio 2012   (post 3187)

 

L’evoluzione della tecnica della cartellonistica stradale

 

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Gennaio 2012. Passeggiavo nel meraviglioso porticciolo-borgo di Genova Nervi. Un angolo di vecchia città di pescatori rimasto (abbastanza) intatto. In città ne abbiamo pochi altri fra i quali spicca Boccadasse, nome che deriva da bucca d’ase – bocca d’asino, tale è la forma della sua piccola insenatura, ma questa è un’altra storia.

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Passeggiando passeggiando alzo lo sguardo e mi soffermo su un cartello stradale del 25 settembre 1889, che riporta una delibera del Consiglio Communale (con due “m”!) a regolare la circolazione dei carri a trazione equina. Oddio … chiamare quella targa “cartello” è volerla sminuire ingiustamente! Infatti si tratta di una Epigrafe su marmo bianco di Carrara, incisa a mano secondo uno schema di scrittura geometrico, fissata al muro con graffe in ferro  ad altezza di m. 2,20 . Se vi pare poco!

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Bttesimo-Pietro-005-1024x768Procedo nel mio girovagare, questa volta sguardo ad altezza d’uomo o poco meno ed ecco un’altra segnalazione stradale, di molti anni posteriore alla prima di cui sopra. Ecco, vediamo un po’ … s’era nel gennaio 2012, a giudicare dallo scolorimento del colore del “cartello” forse qualche anno già ce l’aveva … credo che lo si possa far risalire all’anno 2000, cioè di 111 anni più giovane del primo cartello. La tecnonolgia? Diversa, più moderna … volete mettere? Innanzi tutto il colore, più appariscente. Poi è stata eliminato il ricorso ad una lapide di marmo di Carrara con quello che costa il marmo e portarla da Carrara a Genova Nervi! Anche la terminologia utilizzata è pregevole: “pomello” e non “bottone”, pomello come si dice in Liguria, piccolo grande contributo alla preservazione dei valori, della lingua e della tradizione locale. Infine, ma per questo non da meno, il carattere stesso della scritta: una pennellata d’artista, personalizzata, praticamente un’opera d’arte unica, la firma stessa del suo autore … anzi, del suo Autore.

Ed oggi? Oggi abbiamo cartelli elettronici a messaggio variabile. Che brutti, che brutti!

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STORIE FOTO POST – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Maggio, 2018 @ 6:48 am

Detto altrimenti: inizia un’antologia delle foto dei miei post : dicembre 2011     (post 3186)

Anto-logia, dal greco raccolta di fiori. Nel mio caso di fiorellini! Sapete, per pubblicare le foto che arricchiscono i miei post, devo farle “transitare” in una sezione del blog (la “bacheca”), entro la quale sono automaticamente raggruppate dalla procedura per mese ed anno. Questa mattina mi sono trovato a navigare io stesso fra queste migliaia di immagini e mi sono detto: dai, ripescane via via qualcuna,   da quando hai cominciato ad imbrattare le sudate carte elettroniche (dicembre 2011) e corredale con una breve cenno di spiegazione! Ecco, il gioco è fatto. Inizio con le foto che ho scelto fra quelle del primo mese di vita del blog, foto scattate a Udine durante una gita con mia moglie.

 

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La prima: “Enoteca: farmacia per le persone sane”.

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La seconda: un bar che sembra una chiesa, con la cameriera in atteggiamento ieratico, quasi a benedire il caffè (corretto grappa!) che stava preparando.

 

 

 

 

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La terza è tecnologica e riguarda l’utilizzo di internet.

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Mandi! (Che in lingua friulana significa ciao, arrivederci!)

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CHI LEGGE I MIEI POST?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Maggio, 2018 @ 4:33 pm

Detto altrimenti: un po’ di statistica per la vostra curiosità     (post 3185)

Il sistema SW che gestisce il blog è in grado di effettuare molte rilevazioni statistiche circa la qualità di voi “navigatori” fra i miei post. Ve ne riporto alcune:

% dei lettori rispetto alle fasce di età

  • 27% / 18 -24 anni
  • 34% / 25-34 anni
  • 16% / 35 – 44 anni
  • 13% / 45 – 54 anni
  • 10 % / 54 – ………

% dei lettori per genere

  • 55% – M
  • 45% – F

Materie più frequentate, in ordine decrescente

  • Economia politica/politica economica
  • Filosofia/sociologia
  • Ciclismo, sci e vela non agonistici
  • Musica e arti varie
  • Associazionismo
  • Personaggi
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bdefa6f6-59e4-11e8-b12b-25e5d4b9f267_giro_12-kcdH-U1110932910428poB-1024x576@LaStampa.itNe deduco che i miei più numerosi frequentatori sono lettori maschi impegnati, attivi, sportivi fra i 25 ed i 34 anni: si vede che anch’io sono giov … anile!  Comunque sono molto contento  di quel 45% “al femminile” che mi segue, e non è poco! Coraggio, ragazze, siete vicinissime al sorpasso dei maschietti, coraggio! Fate anche voi una volata all’arrivo come pochi minuti fa ha fatto il ciclista Sam Bennet sul traguardo di Imola del Giro d’Italia!

(P.S.: se non è un post in real time questo …)

 

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