FOTOPOST A CERVIA (ZIRIA, in dialetto locale)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Settembre, 2018 @ 6:04 am

Detto altrimenti: ……. fate voi!       (post 3314) . . .

 

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Tronchi “contorti” come zanne di un preistorico mammut o forse … “arrotondati” come blocchi di marmo di Carrara nelle mani di Michelangelo? O ancora: colonne spezzate da uno tzunami? Fate voi …

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L’imbarco …

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L’approdo

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Sul sentiero di … terra

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Cervia: un J24 reduce dai campionati mondiali a Riva del Garda

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Specchiarsi nei canali

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Old style

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Per mare e per terra … con il vento nei capelli

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THE END

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IMMIGRATI-LAVORO-NERO-AL-LAVORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Settembre, 2018 @ 10:49 am

Detto altrimenti: nero al lavoro         (post 3313)

(Bisogna “vedere” ciò che usualmente semplicemente di “guarda”)

sdrSono seduto davanti al mio albergo. Io, buana bianco all’ombra, lui, nero, davanti a me lavora sotto un sole cocente: sta potando le piante nell’aiuola su un terreno della parrocchia. Lo guardo e “vedo” che qualcosa non torna: ad esempio non ha una divisa; per raccogliere gli arbusti che ha potato utilizza un carrettino veramente “precario”. Dopo un’ora, finito il lavoro, lo vedo seduto sui gradini della Chiesa a chiedere l’elemosina. Mi informo presso il mio albergatore:E’ un volontario, la parrocchia poi gli dà qualcosa e gli lascia chiedere l’elemosina sui gradini della Chiesa. Noi stessi gli offriamo acqua fresca e qualcosa da mangiare, e poi, sa, sono lavori che nessuno di noi vuole più fare …”

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Rifletto: nessuno di noi vuole più fare lavori di base, tutti a scuola (per fortuna, dico io), tutti a imparare le necessarie “capacità”, alcuni – per fortuna – anche ad imparare “conoscenza”. La specializzazione è nella natura delle cose. Eppure certi lavori di base sono necessari e allora, perché considerare un pericolo l’immigrazione, anziché una risorsa? (1)

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Leggo un brano. Se ho capacità lo so ripetere. Se ho conoscenza, lo so raffrontare con altri, ne so trarre conclusioni.

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Esco in bici. Percorro un viale centrale di Milano Marittima, verso nord (il mare 500 metri alla mia destra). Sulla destra, fra me e il mare, alberghi, campeggi e …. due grandi aree incolte, abbandonate, uno sfacelo: una anonima (doveva essere una colonia); un’altra con tanto di scritta troneggiante “CENTRO VACANZE MONOPOLI DI STATO”. Dentro le due aree ampie pinete (sul davanti ampie spiagge), grandi costruzioni, devastate dall’abbandono, dai vandali, dagli animali.

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Perché tutto questo, mi dico? Perché non utilizzare la forza lavoro immigrati per ripulire, rimuovere ciò che poi consentirebbe la riconversione e il riutilizzo di queste strutture, di queste pinete, di queste spiagge? Perché non riattivare preziose cubature anziché continuare a costruire, costruire, costruire? L’Italia è il primo “consumatore di territorio” in Europa, e questa è la nostra prima emergenza ecologica.

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btyFra le due aree una terza: “Centro logistico e di addestramento – Zona Militare”. Sulla sinistra un condominio. Mi informo: sono gli alloggi e le strutture vacanza dell’esercito. Ah già … dimenticavo … anche a Riva del Garda ne abbiamo una, dotata di bungalows, piscine e campi da tennis: sono addestramenti anche quelli. A valere sul bilancio della difesa di €75 milioni al giorno. Ma di che lamentarsi? Una stessa cifra è spesa per la difesa idrogeologica del Paese, solo all’anno, si, avete letto bene: all’anno. Evvabbè …

……………

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download(1) Nei secoli scorsi, la prima colonizzazione imperialistica del sud del mondo: si legga “Il predominio dell’occidente” di Daniel R. Headrik, ed, Il Mulino. Attualmente stiamo dando vita alla seconda colonizzazione: alcuni stati (Francia in testa, che ancora oggi impone una mazzetta/percentuale sugli affari fatti nelle sue ex colonie!) e le multinazionali stanno depredando l’Africa che viene svenduta dai locali regimi militari (in Eritrea si tolgono le terre ai contadini e si cedono alle multinazionali: si clicchi la parola “agitu” e leggerete di ciò qui sul blog) ; il Belgio coltiva in Congo i suoi fiori a costi così bassi (70 dollari al mese ad operaio nero) che coprono abbondantemente i costi delle spedizioni aeree; in altri paesi si fa estrarre il coltran, necessario ai nostri computer e telefonini, pagando i neri con 50 dollari al mese per 12 ore al giorno per 30 giorni al mese per 12 mesi all’panno (tanto per fare alcuni esempi). E quando questi nuovi schiavi fuggono verso l’Europa, diciamo che sono migranti economici e li respingiamo, Francia in testa, lei che ha causato la caduta di Gheddafi causando il non-governo della Libia, nella quale oggi comandano i nuovi negrieri schiavisti trafficanti di esseri umani. E brava la Francia!

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BOMBARDAMENTI DEL PASSATO E PROSSIMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Agosto, 2018 @ 4:10 pm

Detto altrimenti: ragioniamo insieme sul nostro futuro politico     (post 3312)

downloadIl 2 settembre prossimo ad ore 09,30 RAI 3 ricostruirà il bombardamento della Portela a Trento,  quello di 75 anni fa, con il contributo del giornalista storico Luigi Sardi: la ricostruzione di una distruzione. E oggi, dopo tanti anni, stiamo rischiando di subire un nuovo bombardamento: quello delle forze politiche romane che vogliono porsi alla guida della nostra Terra. Se ciò malauguratamente avvenisse, sarà una distruzione dei nostri Valori, cioè dell’Autonomia, della Democrazia e della nostra Storia, per la cui ricostruzione non basterà certo una trasmissione televisiva.

Infatti, il centralismo autocrate che già comanda a bacchetta il Presidente del Consiglio dei Ministri non rinuncerebbe di certo a telecomandare il governo di una entità, la nostra Provincia Autonoma, la cui popolazione ammonta grosso modo a quella di un Municipio della capitale.

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images (1)Autonomia, darsi le regole da se stessi: e tanto più al centro manca la Democrazia vera, tanto più in periferia maturano istanze autonomiste. Questo è stato riscontrato e affermato alcuni decenni fa da Hans Kelsen filosofo austriaco del diritto. E a Roma certo mancherà la Democrazia se sarà introdotto – come è stato più volte “minacciato” (già, perché di vera minaccia alla Democrazia si tratta!) il referendum propositivo senza quorum; l’obbligo della calendarizzazione urgente per il Parlamento; il vincolo di mandato per i Parlamentari. Infatti questa Democrazia Diretta sarà diretta dai pochi gestori delle reti web, che già adesso, più volte, hanno pubblicamente dichiarato che “Presto non servirà più avere un Parlamento”.

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Loss von Rom, si inneggiava da taluni anni fa a Bolzano. Mi pare che oggi, sia pure non in senso separatista, anche noi si debba inneggiare allo stesso modo. Inneggiare ed agire, per non buttare alle ortiche l’eredità di Don Lorenzo Guetti, l’ideatore e fondatore della Cooperazione, primo esempio di Autonomia nel senso di assunzione diretta della responsabilità, come pure l’eredità di moltissimi altri dopo di lui fra i quali cito – uno per tutti – tale Alcide De Gasperi.

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Loss von Rom, se Roma significa distrarre le menti con il falso problema degli immigrati e non fare nulla per bloccare l’emigrazione dei nostri migliori cervelli. Loss von Rom se Roma significa la “politica del pretesto” per scatenare guerre xenofobe, antieuropeiste, anti equilibrio di bilancio. Loss von Rom se Roma significa reintrodurre il servizio miliare obbligatorio (fra l’altro, la sola risistemazione delle caserme costerebbe 17 miliardi di euro); Loss von Rom soprattutto se ciò significa rinunciare a pensare e a decidere in proprio.

Occorre far prevalere forze politiche e idee locali, per mantenere viva localmente quella Democrazia che altri  vogliono distruggere al centro e nelle autonomie.

Come tentare di organizzare una contraerea adeguata ad abbattere i nuovi bombardieri  che stanno facendo rotta su di noi? Tutte le forze politiche intelligenti si coalizzino, individuino un leader rinunciando – ognuno – ai personalismi, ai rancori, alle ripicche: a forze congiunte, si può ancora preservare la nostra Autonomia e la Democrazia da un nuovo, devastante bombardamento.

Non sarebbe peraltro condivisibile la posizione di una delle forze politiche potenzialmente anti-bombardamento, la quale decidesse di stare alla finestra per evitare di “perdere la propria identità” (ormai inutile, n.d.r.) e di “compromettersi” con altri partiti, considerando ogni compromesso come un fatto negativo, riservandosi di “rinascere” da una posizione di (debolissima, n.d.r.) opposizione. E ciò per tre motivi:

  • downloadi compromessi hanno fatto la storia e la politica, come ci dimostra Paolo Mieli nel suo bel libro “I conti con la Storia”, in un capitolo del quale si richiama alla distinzione fra compromessi necessari e utili – come sarebbe questo – e quelli sordidi (questi ultimi sì da evitare);
  • non è detto che dopo l’eventuale prossimo temuto deprecato bombardamento della Democrazia, ne sia possibile una ricostruzione;
  • sicuramente il bombardamento avrà distrutto anche la finestra alla quale taluno se ne stava affacciato.

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ZIRIA (Cervia)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Agosto, 2018 @ 3:18 pm

davDetto altrimenti: “Zirvia”         (post 3311)

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L’etrusca Ficocle; per i non-romagnoli, Cervia;  per i Cervesi veraci, Ziria; per me di FIAB Trento, Federazione Italiana Amici della Bicicletta … BiciCervia, naturalmente! Oggi, grazie alla “guida” Antonio da Ziria, un neo amico di bicicletta (calciatore, sciatore, cacciatore, ciclista … ah … dimenticavo: affermato avvocato) 52 km di sterrato pinetato da urlo! Il giro poteva essere il solito ma accompagnati da una “guida indiana” le cose cambiano e di molto! Ed io ho potuto godere di queste meraviglie grazie ad un neo-amico, ma … potrebbero essere offerte come prodotto turistico a tutti, dando centralità al marketing  di un prodotto turistico emergente anzi già emerso, il cicloturismo.

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Tanto per cominciare, arrivati sul ponte sul fiume Fosso Ghiaia, vedo Antonio incidere una tacca di legno sulla balaustra: “Sai … è la nostra statistica del passaggio sul ponte: queste sono le mie, là a sinistra quelle dei miei amici”. Proseguiamo.

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“Alt” sussurra Antonio. A destra un passaggio “segreto” e – bici alla mano – ci addentriamo nella pineta fino ad un capanno nascosto dal quale si osservato gli uccelli.

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Più avanti la teoria dei capanni da pesca. “Sai, mi dice, sono in concessione. Oltre una quota fissa pagano la tassa sull’ombra cioè in relazione alla superficie dell’ombra che la rete, sospesa in aria, proietta  sull’acqua”.

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download (1)Giriamo a destra, verso il mare, attraversiamo il Savio, il Bevano e la Bevanella e raggiungiamo il Lido di Dante. Da qui verso nord, un po’ per la SP e un po’ sull’argine (presto sarà ultimata la ciclabile Ravenna-mare). Ben prima di Ravenna, prendiamo a sinistra una sinuosa strada asfaltata assai poco frequentata che si conduce a S. Apollinare in Classe. Sosta Bar per panino e caffè (Antonio) e succo di frutta (io). Si riparte verso Ziria per deviazioni meravigliose che solo un appassionato ed esperto ciclista locale conosce. Sfioriamo il Regno dei Daini, ammiriamo gli uccellini “gruccioni”, dal petto verde come pappagallini e i loro nidi che poi sono vere e proprie tane scavate nei fianchi degli argini dei fiumi e dei canali: li individui dalla terra biancastra risultata dallo scavo.

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Da MM- Milano Marittima a MM, 52 km in 4 ore, (molte) soste comprese. Antonio mtb, io e-mtb da 400 W, consumo 40%. Grazie Antonio per la tua cortese e piacevolessima compagnia: ti aspetto in Trentino per ripagare di uguale moneta a pedali! E se tornassimo qui in zona con gli amici FIAB Trento? Antonio si è offerto di farci da guida!

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P.S.:

La città di Ziria deve diventare “Comune ciclabile amico della bicicletta“. Cfr link qui sotto

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http://www.comuniciclabili.it/

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Sullo sviluppo del cicloturismo si veda il seguente link https://smtc.tsm.tn.it/turismo-seminari/buon-compleanno-biciclettaseminari-sul-cicloturismo

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E … gli alberghi?

 

 

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E … per l’elenco di tutte le piste e  percorsi ciclabili nelle varie regioni? Ecco il link:

https://www.piste-ciclabili.com/

Idee!

Costituire FIAB CERVIA.

Dare centralità al problema dello sviluppo del ciclo-turismo e del suo marketing strategico ed operativo. Dopo il marketing, la vendita.

Milano Marittima, inserire la splendida ciclopedonale a mare (complimenti, Sindaco!) fra quelle elencate in PisteCiclabili.com

Migliorare, con un investimento limitato, la cartellonostica ciclabile, ovunque.

In città, ampliare di molto la zona 30 kmh e fare rispettare il limite.

Individuare e realizzare tre lunghi percorsi: un percorso sud-nord da Pinarella (e oltre verso sud) fino a Ravenna (e oltre verso nord!): due  percorsi mare-monti; uno da Cervia a Cesena; uno da Milano Marittima a Forlì. In tal modo si collegano gli itinerari del mare con quelli collinari. Per i percorsi mare-monti esistono già molte strade secondarie, non molto larghe a dire il vero, a fianco delle quali si potrebbe ricavare la pista ciclabile.

Good Fiab & goob bike everybody!

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S. APOLLINARE IN CLASSE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2018 @ 5:10 pm

Detto altrimenti: una splendida basilica in … bicicletta     (post 3310)

(in coda al testo leggere l’aggiornamento del 2 agosto)

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Ogni anno sono (anche) da queste parti. E la prima pedalata (in pineta e per strade poderali) è quella da Milano Marittima alla Basilica. “Vai da solo?” mi chiede mia moglie. “Si, i primi cinque minuti …”. Infatti la bici unisce, nel senso che si fa presto a scambiare una parola anche due e oggi ne ho scambiate ben oltre: quattro! Innanzi tutto con chi gentilmente mi ha scattato la foto qui, sul ponte ciclabile.

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Lui, Antonio, avvocato di Cervia, con Signora. Due volte alla settimana questo percorso, così … per tenersi in forma … e si vede (dal ritmo della pedalata). Li ritrovo al bar vicino alla Basilica, ci scambiamo i biglietti da visita: “Noi veniamo spesso nella tua regione” mi dicono. “Be’ se e quando verrete, ricordate che noi della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta facciamo spesso e volentieri da guida cicloturistica ai cicloturisti specialmente se “Fiabbini”, gratuitamente, s’intende”.

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La Basilica, mentre sto per entrare mi si avvicina un altro ciclista. Buongiorno, buongiorno … ci studiamo per capire se abbiamo voglia di chiaccherare … si ce l’abbiamo. Walter, ingegnere (… ed io fui terzo fra cotanto senno!) mi sfida: “Indovina quanti anni ho?” Azzardo, uno più di me: “75”.”Più nove” dice lui. Complimenti, dico io!

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Capanni da pesca (non conosco il termine dialettale locale). Walter mi spiega che molti sono in comproprietà e con circa €5000,00 si può acquistare una quota. Peccato che io non sia un pescatore e che Trento non sia proprio lì, dietro l’angolo.

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Da Walter apprendo anche che – putroppo – non si possono più raggiungere le Foci del Bevano. Andrò a “vedere per credere”(foto di qualche anno fa).

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Il giorno dopo, deviando da un altro giro con altra bicicletta, ci sono andato: ci si arriva benissimo!

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La basilica … mi spiega che alcune persone a fine guerra erano riusciti ad evitare che fosse fatta saltare in aria dal nemico. Il merito  del Colonnello Popski e dei partigiani, come recita una lapide che mi mostra. Decidiamo di rientrare insieme, non prima di avermi mostrato dove dal 1923 e per decenni  c’era il Circuito (automobilistico, n.d.r.) di Savio, con partenza e arrivo alla Basilica di S. Apollinare in Classe, qui a sud di Ravenna, un triangolo sterrato di 43 km sul quale ha corso Nuvolari.

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Sulla strada (in pineta) del ritorno, con una piccola deviazione, mi conduce al parco I° Maggio, dove una lapide riporta alcuni Versi di Dante (Purg. XXVIII°): appena avrò il testo fra le mani ve li riporto: non per niente qui vicino c’è il Lido di Dante!

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        FIAB Trento c’è!

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Tot. 42 km di sterrato in strade poderali e pineta che uniti ai giretti di presa di contatto e di commiato sono diventati 45. Bici usata: mtb Wilier 18 carati. Alimentazione: un succo di mirtillo e mezza borraccia di acqua. In totale 3 ore e mezza, (molte) soste comprese.

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Appendice: foto in pineta

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La basilica

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AGGIORNAMENTO DEL 2 AGOSTO

FIAB UNISCE. Ultimo giorno di vacanza. Pedalo per Cervia a caccia di immagini (v. Fotopost del 2 ago). Un tale mi saluta “… Si … no … mi scusi … ma si che è lei (cioè io, n.d.r.) solo che l’altro giorno aveva due borse attaccate al portabagagli … ma io l’ho riconosciuta dalla bandierina attaccata alla sella” (FIAB, n.d.r.) … “Ma sì, dico io, Walter, l’ing. del post del 28 agosto! Che coincidenza, che piacere incontrarti” …. Mi dice: “Guarda che nel post avevi scritto un’imprecisione: non si tratta dell’autodromo di Ravenna, bensì del Circuito di Savio”. “Ok, dico, correggerò. Che programmi hai?” Risponde: “Parto per la Calabria con la mia Giulietta”. “Buone vacanze, gli auguro. Alla prossima”.

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NAVE DICIOTTI AFFAIR

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Agosto, 2018 @ 7:28 am

Detto altrimenti: la politica dei pretesti     (post 3309)

 In relazione alle inchieste della Magistratura sulla questione della nave Diciotti, il Vicepremier Ministro Salvini fra l’ altro avrebbe dichiarato:

downloadMi spiace ci sia qualche giudice che ha tempo e denaro pubblico da perdere per andare a interrogare dei funzionari pubblici. Ribadisco che se devono indagare, interrogare qualcuno, vengano direttamente dal ministro che è colui che ha dato indicazioni e disposizioni. Quindi mi sembra meschino andare a prendersela con dei funzionari quando c’è un ministro e un vicepresidente del consiglio che si fa carico pienamente della responsabilità di dire no quando bisogna di dire no”.

Praticamente Salvini afferma: quei giudici sono “perditempo” e “meschini”. Inoltre pare che la per lui la responsabilità penale non sia più personale. Al che si nota una grande differenza fra questo tipo di dichiarazioni e le dichiarazioni di tutti i personaggi pubblici inquisiti i quali dichiarano “sono innocente e ho piena fiducia nella Magistratura”.

In miei precedenti scritti ho già evidenziato come ove fossero introdotte le seguenti misure: referendum propositivo senza quorum; obbligo di calendarizzazione da parte del parlamento; vincolo di mandato per i parlamentari; il potere legislativo di fatto sarebbe riunificato in capo ai capi (politici) dell’esecutivo.

Ora, le dichiarazioni di Salvini sull’operato della Magistratura indicano l’inizio di un ulteriore progetto di riunificazione: quello del potere Giurisdizionale, sempre in capo ai capi (politici) dell’esecutivo. Lo so, sono solo segnali, ma indicano una predisposizione che al momento resta a livello di subconscio: tuttavia si tratta di una piccola slavina che va fermata prima che diventi inarrestabile e travolga la Democrazia.

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      … e invece, mettiamole le strisce!

Circa i rapporti con l’UE ci si sarebbe potuti limitare ad una frase del tipo ““Nelle more delle decisioni dell’UE circa l’assunzione di responsabilità da parte di ogni stato membro in merito al problema dell’immigrazione, l’Italia utilizzerà direttamente fondi UE, trattenendoli sulla quota dovuta alla stessa.” E invece si sta radicalizzando la questione arrivando a dire che l’UE ci ha solo sfruttati e che quindi … dobbiamo uscirne. E’ questo un altro piano mica tanto occulto dell’attuale governo.

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Nel frattempo la CEI-Conferenza Episcopale Italiana accoglierà circa 100 immigrati. Resterà da capire come poi saranno inquadrati (Cittadini dello Stato città del Vaticano?). In ogni caso è un segnale forte per tutte le istituzioni ecclesiastiche, a cominciare dalle parrocchie e dalle Diocesi, affinchè si rendano disponibili all’accoglienza di chi si trova in stato di indigenza (immigrati e nostrani), anche a valere sulle molte strutture semivuote di cui la Chiesa dispone. Inoltre è un chiaro messaggio per la massa dei cattolici che da questo orecchio non ci sentono … nonostante che fra le tre Virtù Cardinali (Fede, Speranza, Carità) la più importante sia la Carità.

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PER UN PUGNO DI DOLLARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 12:53 pm

Detto altrimenti: ai giorni nostri …. (post 3308)

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Quando un uomo con una idea seria e intelligente incontra un uomo con uno slogan, l’uomo con l’idea seria e intelligente è un uomo mortoE invece ….

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LE GUERRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 8:10 am

 (segue dalla puntata precedente)

Detto altrimenti: ieri e oggi, con le armi, con la finanza, con la politica       (post 3307)

Con le armi. Un tempo si dichiaravano per un pretesto: “Hai sconfinato; voglio Danzica; una tua nave ha sparato alla mia” Un pretesto pur che sia.  Oggi scoppiano anche per “ragioni umanitarie” o vengono chiamate “guerre civili”.

imagesCon la Finanza. Gli USA richiedono alla Federazione Jugoslava la restituzione dei prestiti. Milosevich ripartisce l’onere sui vari stati della federazione. Alcuni si rifiutano. Scoppia la guerra dei Balcani anche per questo motivo. Il fortissimo esercito di mercenari della Serbia si autodistrugge.

Con la politica. Agli USA non va bene una UE forte. Gli USA indeboliscono la Turchia e di conseguenza l’UE.

Oggi pare che in Italia si assuma come pretesto la guerra agli immigrati per non pagare contributi all’UE e per uscire dall’UE. Ecco il possibile ultimo scenario, della serie a pensar male si fa peccato ma si indovina. Infatti non pagare l’UE renderebbe  liberi per il governo 20 miliardi con i quali far fronte a parte delle premesse-promesse elettorali e avere quindi il consenso ed il tempo per realizzare la sdemocratizzazione democratica del paese attraverso l’introduzione di:

  • referendum propositivo senza quorum;
  • obbligo di calendarizzazione per il Parlamento;
  • vincolo di mandato per i parlamentari.

Con il che la Democrazia sarebbe democraticamente trasformata in una oligarchia. A questo punto – o anche prima – ci fanno uscire dall’Euro. Bene, torniamo alla liretta che poi ce ne vuole tanta ma tanta per pagare le nostre importazioni di materie prime di energia. Non importa: si fa fronte con il dimezzamento del potere di acquisto di stipendi e pensioni. Eccheccivuole?

 FINE (sarebbe veramente la fine!)

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P.S.: per capirsi, oggi è come se l’Italia fosse un vogatore debole di un equipaggio di altri sette vogatori forti su una canoa che vince la regata. Se questo vogatore scende e sale su una canoa singola, non ha alcuna speranza non dico di vincere la regata, ma nemmeno di arrivare al traguardo.

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FINANZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Agosto, 2018 @ 7:53 am

Detto altrimenti: no, non la GdF, la Guardia di Finanza …. (post 3306)

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      Bruno egli è e di gentile aspetto …

Il Ministro Vice Premier Di Maio dice che “Lo spread non è la felicità”, “Non paghiamo i 20 miliardi all’UE”. Lui ha 32 anni, il che vuol dire che è nato nel 1986, quindi non ha né vissuto né lavorato negli anni ’70.

Nella prima metà degli anni ’70 c’era la stretta creditizia, la stretta valutaria (1), la stretta alle importazioni (di ogni importazione l’importatore doveva versare a Bankitalia un deposito semestrale infruttifero apri alla metà del prezzo pagato all’estero). Io vissi questa fase come responsabile della funzione estero in filiali della Banca Commerciale Italiana.

Nella seconda metà degli anni ’70 io ero dirigente a capo della Finanza Italia della Stet-Società Finanziaria Telefonica per Azioni SpA a Torino. Stesse “strette” come negli anni precedenti, costo del denaro nominale fino al 17%, effettivo annuo anche fino al 34 %.

La Stet era la più grande società finanziaria italiana. Era “mista” nel senso che in parte era l’azionista di alcune società, in parte ne gestiva direttamente alcune funzioni strategiche, prima fra tutte la finanza, che era quindi Finanza di Gruppo. Le maggiori società controllate del Gruppo erano: SIP, Ilte, Seat, Italtel, Elsag, Selenia, SGS Ates, Cselt, Sodalia etc.. Vi erano poi finanziarie estere e società partecipate con quote di minoranza, quali ad esempio SIT-Siemens, Siemens Data Milano.

Noi della Stet avevamo il compito di accendere i finanziamenti bancari e di gestire la finanza di gruppo. Ecco, chi ha vissuto come me questi periodi di “guerra finanziaria” può permettersi di dare un consiglio al Ministro Di Maio: si legga la storia finanziaria del periodo e sia più prudente nelle sue esternazioni, soprattutto quando sottovaluta lo spread o “minaccia” l’UE di non pagare i 20 miliardi dovuti dall’Italia.

Lo spread non è importante” …”Non paghiamo i 20 miliardi all’UE” … Maccome? Certo che vien da pensare che il Ministro sia guidato da un comunicatore molto smaliziato che gli abbia detto che l’importante non è dire cose giuste o sbagliate, ma saper prevedere quale sarò la reazione del popolo di fronte alle proprie affermazioni anche e soprattutto se sbagliate. In altre parole: c’è chi ricerca la verità e chi invece una reazione comunque favorevole anche di fronte alle falsità.

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Comunque il governo è compatto: il  Ministro Vicepremier Di Maio dice no ai 20 miliardi; il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi dice paghiamoli tutti; il Ministro Vicepremier Salvini dice vabbè paghiamone un po’ di meno. Il Premier Conte si arrabbia. Sembra di giocare a poker: la scala massima vince la scala media che vince la scala minima che vince la scala massima etc.. Solo che questo non è un gioco.

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(1) Una (altra) grande società industriale torinese dell’epoca, la quale fabbricava automobili ma che non nomino per rispetto delle regole sulla privacy, aveva avuto l’autorizzazione a intrattenere presso le banche conti in valuta estera (i cosiddetti “conti autorizzati”) per la gestione ed il controllo del rischio di cambio, privilegio che invece tutte le altre società italiane avevano. Io preferii non chiedere analoga deroga e creai un sistema operativo di controllo del rischio di cambio dell’intero nostro gruppo industriale. Ma questa è un’altra storia.

(continua al prossimo post)

COMMENTA ALESSANDO ZORAT: “Bravo Riccardo per la tua analisi sulla Finanza in questi tempi. Riguardo al tuo ultimo paragrafo riporto un pensiero che parafrasava una frase da una scena del film “Per un pugno di dollari”: Quando un uomo con un ragionamento serio incontra un uomo con uno slogan, l’uomo con il ragionamento serio è un uomo morto. Ho proprio paura che noi siamo vittime degli slogan …”

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AUTOSTRADE E LA LEGA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Agosto, 2018 @ 8:04 am

Detto altrimenti: Genova, vittima innocente … ma di chi?     (post 3305)

Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll’Università degli Studi di Urbino, al vice premier ministro Di Maio.

images“Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla.

Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi.

Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco.

Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega.

Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccontando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile.”

E queste sono le stesse forze politiche che si candidano a governare il Trentino? Anche no!

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