NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2020 @ 4:16 pm

(post elettorale n. 7 – Grazie se leggete anche gli altri 6)

Detto altrimenti: la provincia ha deciso: negozi chiusi la domenica   (post 3954)

Elezioni comunali a Trento: io candido a sostegno del candidato sindaco Franco Ianeselli

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Ma dove? A Trento e Rovereto. Non altrove. Quindi chi ha assunto questa decisione ha espresso una valutazione specifica per ciascun tipo di territorio: l’uno, quello delle due maggiori città e l’altro, quello delle le valli e delle città minori. Ma allora ciò significa che ogni tipo di territorio deve essere governato in modo specifico. E se ciò è la premessa, la conseguenza avrebbe dovuto essere che – se non altro in applicazione del principio di sussidiarietà – a decidere per Trento e per Rovereto avrebbero dovuto essere i rispettivi sindaci.

Un “Buonconsiglio”? Visitate Trento in bicicletta!

E invece no, invece la “holding” provincia ha deciso al posto delle sue due maggiori “società” partecipate, arrogandosi il diritto a trasformarsi da “holding di partecipazioni pura”, in “holding operativa”. Traduco: da ente che reclama dallo Stato il trasferimento in loco del 90% delle imposte sul reddito locale, ovvero da semplice ente finanziario “passacarte” anzi, passabanconote”, in ente tutore non richiesto, in decisore paternalistico del tipo vieni qui che ti dico io quello che devi fare, in “amministratore di sostegno” di enti – i comuni – e dei relativi sindaci, giudicati incapaci e/o non legittimati a decidere del loro territorio.

Trento città: ma dov’è una città più bella?

Ma c’è di più. Il presidente della giunta provinciale ha motivato la sua decisione per Trento con un’affermazione incredibile: “Trento non è una città turistica, quindi cosa se ne fa dei negozi aperti la domenica?”

In dialetto trentino si dice che l’è sta pezo ‘l tacon del bus, cioè la pezza che ci ha voluto mettere è stata peggio del buco che si voleva rattoppare. Maccome? Mentre le forze politiche comunali stanno cercando in tutti i modi di fare emergere sempre di più l’aspetto esistente ed innegabile di Trento turistica; mentre si sta studiando come portare la montagna in città (e non viceversa) con la funivia Bondone-Trento, lui se ne esce con questa affermazione?

Trento, bellissima anche in controluce!

Ma … a chi vuol fare dispetto? Mi ricorda il marito che per fare dispetto alla moglie si mutilava quella certa parte del corpo così importante nei rapporti di coppia! Seriamente: per guidare un’auto, una moto o un’imbarcazione occorre la patente; per guidare una Provincia Autonoma no. Peccato. Ah … dimenticavo: il principio di sussidiarietà non significa “dare sussidi a chi ti vota” bensì “non faccia l’ente superiore ciò che può fare direttamente e meglio l’ente inferiore”. Così, tanto per essere sicuri di essere capiti. Senza nulla di personale, s’intende.

Con Elisabetta Zanella: e chi ci ferma a noi due?
(vota Riccardo Lucatti e Elisabetta Zanella)

E forse per farsi perdonare, ecco subito dopo l’elenco PAT delle opere pubbliche in cantiere: asfalto, gallerie etc. . Bene ma. Ma cosa? Ma … amici, asfaltar no es gobernar! Infatti occorre avere una “visione” di dove si vuole condurre la Provincia, non basta sbusar montagne e slargar strade per instradare la gente: è la Provincia che deve essere instradata verso un nuovo modello, verso una meta aggiornata ai tempi.

Comments Closed

IL PRIMO GAZEBO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Luglio, 2020 @ 8:58 pm

Detto altrimenti: … non si scorda mai!      (post 3953)

(post elettorale n. 6 – Per favore, leggete anche i 5 precedenti, grazie)

Riccardo e Franco: attenti a quei due!

Alle prossime “comunali” grazie se votate + TRENTOVIVA, lista a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI  e grazie se indicate tre preferenze: ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI.

Elezioni comunali a Trento. Questa volta sono candidato. E’ la mia prima volta. Sono con Trento Viva, anzi con “+ Trento Viva” a supporto del candidato sindaco Franco Ianeselli. Sono in vacanza a Riva del Garda e spesso risalgo a Trento per doveri elettorali. 50 minuti di auto, non di più di quanto occorra ad un cittadino milanese o romano per muoversi nella sua città. Questa mattina a Riva diluviava. Parto fiducioso e a Trento … non diluviava più: buon auspicio!

Solo un piccolo drappello di noi presenti “a rotazione”

Montiamo il nostro primo gazebo in via Belenzani. Il gazebo, il primo della mia vita! E come tutti sanno, il primo gazebo non si scorda mai! Fermi i passanti: pochi ti ignorano; altri sorridono, ringraziano, accettano una copia del nostro programma e ci danno i loro riferimenti; qualcuno di dice che ha altre idee. E noi ci siamo, per tutti: insieme, un gruppo, un bel gruppo, la nostra è una “intelligenza di gruppo”, ci arricchiamo reciprocamente della storia e dell’esperienza di ognuno.

Esperienza ed energia: vota Riccardo Lucatti ed Elisabetta Zanella

I nostri valori? Democrazia, libertà, partecipazione, i giovani, il sociale, l’economia mista pubblico-privata, progetti che sono utopie ma solo nel senso di essere traguardi semplicemente “non ancora” raggiunti. E noi lì, presenti, orgogliosamente presenti, partecipi della nostra città, a invitare i passanti a joint us, unirci a noi, a diventare con noi costruttori del Bene Comune che non è una piazza, una strada, una scuola (questi sono beni pubblici, collettivi) bensì è il Bene alla cui costruzione hanno partecipato tutti, direttamente, sino dall’inizo: partecipato, partecipazione … e si sa, “libertà è partecipazione!”

Comments Closed

IO CANDIDATO PERCHE’ (+ IL MIO PROFILO)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Luglio, 2020 @ 7:05 am

Detto altrimenti: innanzi tutto lo spiego a me stesso     (post 3952)

(Post elettorale n. 5- Grazie se leggete anche i 4 precedenti)

Riccardo e Franco: attenti a quei due!

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Da anni sono in pensione. Prossime elezioni comunali? Mi sono detto: trasferisci ai più giovani le tue esperienze di vita e di lavoro; fai qualcosa per la tua città e per il partito politico al quale appartieni; aiuta il candidato sindaco che conosci e stimi, Franco Ianeselli. Ed eccomi, non solo “in politica” (c’ero da tempo) ma anche candidato al Consiglio comunale. A questo punto due novità:

  • mi devo fare un profilo Facebook, perché – mi dicono – oggi funziona così;
  • mi sono accorto che questo impegno mi sta trasformando, nel senso che ogni giorno sempre di più mi sembra di darmi da fare come se io mi stessi occupando della mia stessa casa, della mia famiglia: insomma, la città è diventata essa stessa la mia casa. E questo è molto bello.

.

Il profilo Facebook, quello sì che è un problema! Mi farò aiutare da qualche giovane, chevvoletemai, io che da molti anni sono un blogger soddisfatto della rete dei miei lettori e delle mie lettrici, ora devo attivarmi sui media per crearmi un nuovo network. Evvabbè … Dice: innanzi tutto ci vuole una tua foto (eccola qui a fianco) e un tuo curriculum (eccolo qui sotto in allegato). E allora inizio a pubblicare qui entrambi, in attesa di trasferirli anche su FB. Che ne dite? Possono andare? Grazie per i vostri giudizi.

Buona Politica e buona Amministrazione a tutte e a tutti!

Riccardo Lucatti, Genova 1944 – Laurea in giurisprudenza – Da oltre trent’anni residente a Trento in Viale Trieste 13,  tel. 335 5487516 – tel./fax 0461 982454 – E mail riccardo.lucatti@hotmail.itwww.trentoblog.it/riccardolucatti. Sposato, una moglie, un figlio, una figlia, tre nipotine. Già aiuto istruttore sezionale di alpinismo CAI Sez. Ligure; Sten. di Cpl nella Brigata Alpina Tridentina (ora promosso Tenente!). Amo i fiori e gli animali. Leggo saggistica e scrivo poesie. Pratico sci, vela agonistica, ciclismo. Sono un accanito blogger. Esperienze lavorative? Eccole:

Gruppi diversi

Genova: Dirigente Gruppo Privato Commercio e Finanza – Consigliere di Amministrazione Ente Fiera di Genova e di Genova Parcheggi SpA. Bologna: Consulente Sisplan. Milano: Consulente Finanziaria Lazender – Amministratore Delegato Esterimprese SpA, Gruppo Banco di Sicilia. Torino: fondatore, azionista di maggioranza e Presidente Parsital SpA, joint venture italo iraniana.

Gruppo IRI STET

  • Banca Commerciale Italiana, in molte filiali e in Direzione Centrale a Milano.
  • Responsabile Finanza Italia Stet Società Finanziaria telefonica per Azioni, Torino.
  • Direttore Amministrazione Finanza e Controllo Siemens Data Spa, Milano.
  • Responsabile Finanza Raggruppamento Italtel, Milano.
  • Procuratore di Dataleasing (con Mediobanca), Milano.

In Regione Trentino Alto Adige

Passo del Tonale
– Fondatore e Presidente A.U. della Carosello Tonale SpA, a ristrutturazione e salvataggio dell’economia impiantistica trentina.

Bolzano
– Azionista e Consigliere di Amministrazione di ATT3 Alptrasfer Consulting Geie EWIV, Gruppo Economico di Interesse Europeo per il traforo del Brennero.

Trento
– Direttore ISA SpA, Istituto Atesino di Sviluppo.
– Vice Direttore Generale Marangoni Holding SpA.
– Vicepresidente Interporto SpA.
– Consulente Sodalia SpA.
– Consigliere di Amministrazione Credito Fondiario TAA; Caritro Servizi Finanziari SpA; Iste SpA;  Energeco SpA.

Rovereto
– Azionista promotore, fondatore e Amministratore Delegato di S&P, Sistema & Progetto Engineering SpA.
– Amministratore Unico Sitos Srl.

Riva del Garda
– Presidente, Amministratore Delegato, Direttore APM Altogarda Parcheggi e Mobilità SpA;
– Consigliere di Amministrazione di Aipark, Associazione Nazionale Imprese della Mobilità.

Autore di articoli e saggi in materia di privatizzazioni, economia mista, mobilità, finanza, banking, organizzazione aziendale, turismo e, con il contributo di Gianluigi De Marchi, nel marzo 2020 autore del libro: “Ricostruire la finanza – Riflessioni e proposte sull’emergenza”. In pensione dal settembre 2009, si occupa attivamente di volontariato e di associazioni culturali, artistiche, sportive e politiche, fra cui:

  • Riva del Garda
    • Presidente Probiviri Fraglia Vela Riva.
    • Tesoriere Associazione Amici della Musica.
  • Trento
    • Gruppi di lettura dei classici (Maria Lia Guardini) e Librincontri (Mirna Moretti).
    • Gruppo teatrale amatoriale “l’Allegra Compagnia dei Guitti”;
    • Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
    • Vicepresidente Accademia delle Muse.
    • Presidente Associazione Restart Trentino.
    • Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Trento intraprendente” di Trento Viva.

.

.

Il simbolo da votare? Eccolo:
“+ TRENTO VIVA”

.

.

.

Comments Closed

IL GIRO DEL BRENTA IN BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2020 @ 5:28 pm

Detto altrimenti: io queste “cose” le facevo trent’anni fa! Braviii!!! (post 3951)

Questo è un postaltrui, dell’amico Alessandro Zorat.

Inizia

Con bici da corsa!

Un paio di giorni fa con l’amico Fabrizio abbiamo imbastito un bel giro (quasi) del Brenta: da TN a Dimaro abbiamo barato, prendendo il trenino della Val di Non. Poi su a Passo Carlo Magno.

Campo Carlo Magno

E’ dura ma solo fino a Folgarida, poi e’ molto pedalabile. Discesa fino a Pinzolo dove abbiamo finalmente visto il cartello della “ciclabile”. Bellissima e molto varia la ciclabile lungo il Sarca. Poi abbiamo optato per il lato orografico sinistro: Ragoli, cascate del Rio Bianco, Stenico. A Stenico il progetto iniziale era di scendere verso Ponte Arche, ma se “giro del Brenta” deve essere, allora è stato  piu’ corretto salire a Molveno, Andalo e rientrare da Mezzolombardo. Bellissimo giro (e scusate se è poco! N.d.r.).

Un punto che non so bene a chi riportare: il trenino della TN-Male’ non ha piu’ il vagone che trasporta una ventina di bici che avevo utilizzato in passato. Ha solo una 4 o 5 appendi bici dove d’inverno si mettono gli sci, massimo 10 bici per treno. E alla biglietteria a TN ci hanno chiesto se avevamo la prenotazione – che non avevamo. Pero’ ci hanno caricato egualmente. Si sono poi aggiunte altre due bici (e-bike) e il nostro treno era saturo. Alla fermata di Mezzocorona ferrovia si sono presentati altre due ciclisti, ma – non essendoci posto per le bici – li hanno rimandati “al prossimo treno se avra’ posto”. E se avessero avuto la prenotazione? Avrebbero fatto sbarcare noi per far posto a loro? O hanno modo di sapere prima della partenza se ci sono prenotazioni attive? (ne dubito molto). Anche per il trasporto delle e-bike sulle corriere, ora Trentino Trasporti fa storie e non ti fa il biglietto ma poi: “Chieda all’autista che magari gliela prende”.Peccato che una provincia che vuol essere “bike-friendly” all’atto pratico poi lo sia così poco!

Verso Ragoli

Finisce

Che dire? Bravissimi Alessandro e Fabrizio, meno bravi i dirigenti della Trento-Malè e di Trentino Trasporti. P.S.: Alessandro, che bici avete usato?

Alessandro risponde: “Ho visto che nel tuo PS chiedi che bici abbiamo usato. La mia e’ una splendida Rewel in titanio. Mi piace perche’ la fanno vicino al santuario di Pietralba (BZ). L’ho trovata a seguito di una ricerca di  “bicicletta titanio” su subito.it, e – caso volle – questa era in vendita qui vicino (Mori). Fabrizio ha una Giant in carbonio con parti (freni, cassetta, ruote, mov. centrale, etc) di livello MOLTO alto. Alla fine pero’, quel che conta sulle salite pare siano l’eta’ (69 contro 53) e il peso (75 contro (credo) 65). Ma Fabrizio e’ un amico e, senza darlo a vedere, si adegua alle mie velocita’”.

La mia Wilier verso Comacchio

Rispondo a mia volta: la mia mtb muscolare è una Wilier di 10 anni fa (modello “18 carati”) e va ancora benissimo.

L’ho riverniciata (errore!), ho cambiato i pedali e il rapporti al pedale e incorporato i cavetti dei freni.

La mia bici da corsa ha 37 anni, una “Camilotto Expert” del peso di 9 km, and still going strong. I miei problemi sono l’età (76) e il peso (80): ora … con l’età non c’è niente da fare; con il peso ci sarebbero soluzioni, ma io so resistere a tutto tranne che … alle tentazioni del buon cibo e dello chardonnay di Riva del Garda!

Adesso è così (Lago di Cavedine)

Poi ho anche una e-mtb motore Bosch, barreria 400, che ormai devo usare per le salitacce visto che non voglio fare un regalo all’INPS!

Ed ecco l’ultima nata, la mia “ibrida”

Viva la bike … e già che ci sono vi ri-regalo la mia poesiola a lei dedicata:
BICI PERCHE’

Perché / in una chiesetta al Ghisallo / riposa sospesa / antica reliquia a pedali.
Perché / insieme a lei / tu scali la vetta / compagno soltanto a te stesso.
Perché / ti ha insegnato / ad alzare più spesso lo sguardo / a scrutare che cielo farà.
Perché / sempre incontri qualcuno / che non ha timore / di aprire la sua vita al vicino.
Perché / con il vento dei sogni / giocando / ritorni un poco bambino.
Perché / restituisce / ad un uomo affannato / profumi di suoni e colori.
Perché / in salita / ricorda ad ognuno / che volendo e insistendo si può.
E poi, … perché no?

Comments Closed

LA MIA CAMPAGNA ELETTORALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Luglio, 2020 @ 6:20 am

Detto altrimenti: il mio apporto alla città      (post 3950)

(post elettorale n. 4 – V. anche i 3 precedenti)

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Il sociale, l’intraprendenza, la cultura urbana: i tre gruppi di idee e di azioni del nostro programma elettorale, il programma di “+ TRENTO VIVA” gruppo in appoggio al candidato sindaco Franco Ianeselli, nato dalla collaborazione fra “+ Europa” e “Italia Viva Trento”. Io ho lavorato una vita quale top manager e i contributi che io posso dare alla città, ove eletto, vanno in quella stessa direzione, direzione che sto già percorrendo all’intento del nostro partito quale Coordinatore del Gruppo di Lavoro Finanza ed Economia Mista, diventato ora Gruppo di Lavoro Trento Intraprendente.

1 – Il primo dei miei obiettivi oggetto della mia campagna elettorale è l’inserimento del progetto Funivia del Bondone all’interno di un progetto molto più ampio, e cioè quello che prevede di

Tirolo docet!
  • avviare una sua riformulazione formale secondo le migliori tecniche aziendali dei general management;
  • farne l’anello cardine e promotore di Trento Capitale di Bikeland, valorizzatrice del nuovo prodotto turistico “il dislivello” anche in estate, attivando un progetto provinciale e possibilmente regionale del tipo Tirol Bike safari, mettendo in rete funivie e piste ciclabili montane e di valle;
  • attivare nuovi strumenti di finanziamento, quali i BOC-Buoni ordinari Comunali sottoscrivibili da chiunque: residenti, turisti. Senza escludere l’emissione di BOP-Buoni Ordinari Provinciali;
  • operare attraverso una SpA di scopo mista pubblico privata;
  • capitalizzare questa Spa anche con il contributo proveniente da Bolzano e in contropartita conferire Trentino Mobilità per bilanciare quell’apporto.

2 – Un secondo punto del mio programma è quello cercare di trasferire all’interno di tutte le SpA partecipate dal Comune le migliori tecniche aziendali private di programmazione, gestionali e di controllo.

3 – Il terzo contributo che vorrò dare è il rafforzamento intermodale di Trento, ora che il Ministero delle Infrastrutture ha inserito la A31-Autostrada Valdastico nord fra le OOPP prioritarie.

4 – Il mio quarto obiettivo è quello di sensibilizzare gli Enti Pubblici di livello “superiore” a contribuire allo sviluppo di progetti che nascono “comunali” ma che non possono restare “solo” tali, nel senso che la Città di Trento, rispetto al “Centro Provincia di Trento”, rappresenta la “periferia” in assoluto più ricca di concentrazione di pensiero, di esperienze dirette, di rapporto diretto con i cittadini.

5 – Quinto obiettivo del mio programma: lanciare il concorso permanente “Trento bella”, coinvolgendo direttamente i cittadini, sul presupposto che la “bellezza” si vive e  si vende e genera qualità della vita e ricchezza economica.

6 – Il mio ultimo obiettivo non è economico-finanziario, bensì sociale: il riconoscimento delle Persone bisognose ma letteralmente e sostanzialmente “invisibili” ai servizi sociali.

E’ su queste basi che chiedo il voto a chi mi legge.

Comments Closed

IO CANDIDATO PERCHE’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Luglio, 2020 @ 6:30 am

Detto altrimenti: quel “perché” non seguito da un punto interrogativo     (post 3949)

(post elettorale n. 3 – V. anche i 2 precedenti)

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Ianeselli Sindaco

… io candidato alle prossime “comunali” perché nel luogo istituzionale più vicino alla persona, il Comune, a buona ragione può e deve nascere un pensiero che coinvolga tutti gli enti “superiori”, se non altro perché ogni decisione, per quanto “in alto” possa essere presa, alla fine produce effetti che ricadono sulle persone “del Comune”.

… io candidato alle prossime “comunali” perchè voglio sostenere il candidato sindaco Franco Ianeselli

… io candidato alle prossime “comunali” perché ho deciso di provare a lasciare in eredità agli Altri, ed in particolare alle generazioni più giovani, ciò che ho appreso da una numerosa serie di esperienze di lavoro e quindi anche di vita di alto livello. E non mi riferisco al livello della posizione ricoperta – che pure c’era – ma all’alto livello della complessità dei problemi con i quali ho dovuto confrontarmi…

Tirol Bike Safari: basta copiare!

Un esempio: quando si discute di come realizzare la funivia Trento-Bondone, mi sforzo innanzi tutto di trasformare il progetto in una funivia Bondone-Trento, nel senso che serva a portare la montagna in città e non viceversa. Ancora: insisto a che la struttura sia inserita in una progettazione di più ampio raggio, ovvero all’interno di un progetto che preveda la valorizzazione del prodotto turistico “dislivello” anche in estate (ampliamento del raggio temporale); anche in rapporto ad analoghi progetti del Sud Tirolo (ampliamento geografico); anche oltre una visione economica locale (ampliamento economico); anche oltre le consuete fonti di copertura del fabbisogno finanziario (ampliamento finanziario); anche oltre una gestione semplicemente propria, bensì unita a quella delle altre attività della mobilità, quale quella di Trentino Mobilità (ampliamento gestionale); anche oltre la critica che mi viene mossa, nel senso “si tratta di un progetto ambizioso ma molto complesso …” (ampliamento manageriale).

Altro esempio: il completamento dell’autostrada della Valdastico. Io non sono un ambientalista in senso stretto nel senso che non sono iscritto ad alcun partito verde, ma sono molto sensibile ai valori dlla natura. Ad esempio: sono contrario alla caccia indiscriminata; al consumo indiscriminato delle risorse naturali; vado in barca a vela non a motore; vado in bicicletta e non in motocicletta; mi sto battendo contro uno scempio ambientare lungo la sponda del lago di Cavedine; sono un ex istruttore sezionale di alpinismo; sono un ex campeggiatore (con tenda) anche fuori camping. Tuttavia prendo atto che certi interventi infrastrutturali sono necessari, come la Torino – Lione;  il traforo del Brennero; il completamento dell’autostrada Valdastico.

La Torino-Lione è solo una breve tratta di un percorso irrinunciabile, che dal Portogallo raggiunge l’est europeo, e come tale va valutata e realizzata.

Il traforo del Brennero. Proprio perché sono “anche” ambientalista, sono stato azionista e membro del Consiglio di Amministrazione del GEIE Gruppo Economico privato di Interesse Europeo   ATT3 Alptransfer Consulting Ewiv, Bolzano, (di cui al post del 10 maggio 2013, tag: geie del brennero) che aveva progettato e proposto un tunnel a tre canne unidirezionali per soli treni merci teleguidati, lasciando i treni passeggeri sul percorso attuale rimodernato, perché da parte dei passeggeri è preferibile godere dei paesaggi che si presentano durante il viaggio e non subire lo stress di un passaggio in un tunnel lungo 50 km; a loro non interessa arrivare a Innsbruck 50 minuti prima;  perché la costruzione delle canne unidirezionali è molto più rapida ed economica; perché alle merci non interessa arrivare prima bensì in orario; perché è pericoloso fare viaggiare sugli stessi binari treni veloci (passeggeri) e treni lenti (merci); perché i “nostri” treni merci avrebbero viaggiato guidati da telecomandi; perché nelle canne unidirezionali non è necessario installare sistemi di ricambio d’aria; etc.

La “famigerata” Valdastico. Distrugge una valle, mi si dice. Eppure molti tratti sarebbero in galleria. Eppure è scientificamente dimostrato che una rete ben strutturata non aumenta il traffico ma lo distribuisce fluidificandolo; perché … e non continuo con le motivazioni a favore, a fronte delle quali ve sono anche molte contrarie. Quello che non viene considerato dagli oppositori tout court è che la soluzione è necessariamente un compromesso fra i pro e i contro. Non si tratta infatti di vedere se devono vincere i favorevoli o i contrari, ma di valutare quali sarebbero le conseguenze positive e negative – nel tempo – sia sull’ambiente che sull’economia locale e come l’opera si inserisca o meno in ambiti ben più ampi, quale, ad esempio, l’aumento delle merci in arrivo ai porti dell’Adriatico dall’oriente e destinate al centro-nord Europa, merci che devono “fare intermodalità” due volte: 1)  nave- gomma (a Trieste o a Mestre) e 2) gomma-Treno a Verona oppure, se la Valdastico esistesse, anche a Rovereto/Trento, con le inerenti ricadute occupazionali e di potere di governo sui fatti che influiscono sulla gestione del territorio. Per non  parlare della fluidificazione autostradale del traffico leggero e dell’aumento del turismo.

Ecco, per questo post mi fermo qui, con una conclusione: non possiamo essere solo persone di soli principi del tipo “La Valdastico si fa/non su fa perché …” in quanto essere solo persone di soli principi (“la Valdastico NON si fa”) conduce  all’ etica dei principi cioè all’integralismo; essere solo persone di soli (altri) principi (“la Valdastico si fa”) conduce all’ etica del risultato cioè al cinismo. Occorre invece valutare tutti gli aspetti dell’opera e tutte le sue interrelazioni con le altre opere e situazioni circostanti. Da taluno si dice: “Esiste un comitato contrario, faremo un  referendum …”. Ben vengano i comitati d’ogni tipo, in quanto sono l’espressione della partecipazione, e “libertà è partecipazione”. Quanto al referendum popolare, io sono contrario alla democrazia diretta, perché quel “diretta” è il participio passato di un verbo della seconda coniugazione ed ha sempre significato passivo: orchestra diretta da …; riunione diretta da …; treno diretto da …; direzione aziendale diretta da …; democrazia diretta da .... Sono invece strenuo difensore della democrazia vera, cioè parlamentare statale o provinciale che sia.

E quando taluno mi accusa che difendendo la Valdastico io sarei schierato con l’attuale giunta provinciale, trovi costui un partito, una giunta, un governo nel quale egli possa  identificarsi o non identificarsi completamente. Infatti queste “identificazioni complete” ci sono state nella storia, ma sono state obbligatorie e si sono chiamate comunismo, fascismo, nazismo. Volontarie sono state invece le “opposizioni complete” a quei regimi. Ma questa e un’altra storia e comunque sia chiaro: io NON condivido l’attuale governo della Provincia Autonoma di Trento, anche se – per caso – vi può essere una coincidenza di vedute su un tema specifico.

.

.

Comments Closed

VALDASTICO E BICICLETTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2020 @ 3:41 pm

Detto altrimenti: non è una questione di incoerenza      (post 3948)

A fine ’60, io, genovese (Genova, città di leva militare di mare e di montagna), ero sottotenente di complemento della brigata Alpina Tridentina in Alto Adige. Non esisteva l’A22- Autostrada del Brennero. Oggi esiste. Quando fu progettata e costruita non si prevedeva l’attuale e crescente sviluppo del traffico pesante, per cui oggi i numerosi viadotti in territorio del Sud Tirolo alias Alto Adige, sono sottoposti ad un forte logorio.

La soluzione che si sta affermando in linea generale anche al di fuori del caso A22 è: trasferiamo le merci dalla strada alla rotaia. Anni fa ero membro del CDA-Consiglio di Amministrazione dell’Interporto Doganale di Trento. Poi ne divenni il Vicepresidente. Ero anche azionista e membro del CDA del GEIE ATT3 per il traforo del Brennero, destinato ai solo treni merci. In Interporto lanciai per primo l’idea di trasformare la società in una struttura intermodale: reclamo il merito di queste mie iniziative. E questi sono due fatti.

Oggi sto ragionando su quella che a mio avviso è una necessità ed anche un’opportunità: il completamento dell’Austostrada Valdastico, la “famosa” PiRuBi dal nome di tre politici dell’epoca: Piccoli, Rumor Bisaglia. E ciò in quanto:

  • l’intermodalità si affermerà sempre di più;
  • le due provincie autonome di Trento e di Bolzano saranno costrette prima o poi a limitare il traffico pesante sull’A22, per evitarne la chiusura per lavori il che porterebbe un danno enorme al turismo dell’intera regione;
  • senza la Valdastico, il traffico pesante proveniente dall’Oriente, dai porti dell’Adriatico andrà a fare scalo intermodale a Verona;
  • il Trentino sarà solo terra di passaggio dei treni intermodali;
  • con il che l’A22 sarà ugualmente alleggerita da questo traffico, ma il Trentino perderà-non creerà posti di lavoro e sarà Verona dipendente;
  • il traffico in genere e l’inquinamento che esso produce, non è immediatamente ineliminabile: ci si sta muovendo verso lil miglioramento delle ret (rete completa = non genera traffico, lo distribuisce = maggiore fluidità = minore inquinamento); e verso l’ibrido elettrico (resta da vedere come si smaltiscono le batterie esauste e il costo di produzione e inquinante dell’energia per le ricariche). Nel frattempo occorre intervenire su due particolari tipi di traffico maggiormente inquinanti: il traffico pesante, soprattutto se congestionato (code di TIR incolonnati); il traffico leggero, soprattutto se molto lento (congestionato) o se molto veloce.

Per contro, con la realizzazione dell’Autostrada Valdastico

  • molta parte del traffico pesante prediligerà Trento quale scalo intermodale;
  • le due provincie di Trento e Bolzano potranno valutare e regolare esse stesse l’eventuale utilizzo dell’A22 anche per il traffico pesante, in situazioni di scioperi o incidenti veronesi del settore intermodale;
  • infine, il turismo (anche quello bus+bici, già oggi in forte sviluppo) da e verso il mare / da e verso le nostre montagne sarà agevolato e più fluido.

La polemica. Da taluno

  • mi sia accusa di incoerenza perché io sono propugnatore della Valdastico ed al contempo di una Trento capitale Bikeland. Ora, io credo che promuovere le reti di piste ciclabili e la ciclabilità urbana non sia assolutamente in contrasto con la promozione delle reti autostradali votate all’intermodalità delle merci ed al traffico leggero;
  • mi si dice che il mio sarebbe un compromesso. Ebbene sì, lo è: ed è un compromesso di quelli che hanno fatto la storia politica e dello sviluppo economico, di quelli virtuosi e non-sordidi bene descritti da Paolo Mieli in un capitolo del suo bel libro “I conti con la Storia”;
  • mi si dice che io non sarei saldo nei miei princìpi. E’ vero, io non sono esasperatamente un “uomo di princìpi” semplicemente perché l’etica dei princìpi – se vissuta in modo esasperato – conduce all’integralismo, così come l’etica del risultato-  ove sia anch’essa vissuta in modo esasperato – conduce al cinismo.

Buone reti di comunicazione d’ogni tipo a tutte e a tutti.

.

.

Comments Closed

WOHIN, WOHIN GEHST DU MEIN LIEBES FAHRRAD?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2020 @ 7:18 am

Detto altrimenti: dove vai, dove vai tu, mia cara bicicletta?    (post 3947)

Sei scesa verso sud la mattina presto con il vento fresco del nord alle spalle. Ritorni adesso a nord, con l’Ora calda alle spalle. E’ vero, anche l’Ora ti aiuta, ma è calda e tu aneli il fresco dell’acqua del lago, vorresti tuffarti, seguire una rotta diretta. Wohin, wohin gehst du, ma dove vai? Eppure lo sai che voi biciclette non sapete nuotare, anzi, che addirittura non galleggiate!

“Dahin, dahin gehe Ich!”

Eppure hai ben visto che quando tua cugina, sì, quella “da corsa”, ha voluto traversare un lago – era il lago di Cavedine – ha dovuto farsi portare a spalla

Transat Cavedine

Le traversate, voi biciclette, le dovete come nella foto sopra o in quella qui sotto!

.

.

Comments Closed

TIR- TITOLI IRREDIMIBILI DI RENDITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Luglio, 2020 @ 5:36 am

(v. post elettorale n 1, precedente)

Detto altrimenti: tanto tuonò che piovve!      (post elettorale n. 2, n. 3946)

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Io, candidato alle prossime “comunali” perchè voglio sostenere il candidato sindaco Franco Ianeselli.

.

Da mesi, da parte di aderenti al nostro gruppo Trento Viva (v. il libro di Riccardo Lucatti al quale ha collaborato Gianluigi De Marchi : “Ricostruire la Finanza – Riflessioni e proposte per l’emergenza”) è stata lanciata l’idea che enti pubblici di ogni livello, locale, statale e UE possano ridare vita ad emissioni di Titoli Irredimibili di Rendita e non di Debito, sottoscrivibili da chiunque, con un rendimento rivedibile ad un  livello interessante, cioè ad un livello superiore a quello riservato ai BOC – Buoni Ordinario Comunali, i quali possono fruttare fino ad un punto oltre i titoli redimibili dello Stato. Fiscalmente i TIR dovrebbero essere soggetti ad una tassazione pari a quella oggi riservata ai BOC (12,50%).

.

Su questa scia da parte di alcune forze politiche sono emerse alcune proposte a nostro avviso assolutamente non condivisibili, quale quella di emettere titoli irredimibili riservati a sottoscrittori italiani (“patriottici”) ed esentasse. Simili emissioni scontenterebbero i sottoscrittori stranieri, ridurrebbero il flusso dei sottoscrittori e, all’interno del paese, tenderebbero a prosciugare i conti correnti bancari mettendo in crisi il nostro sistema bancario.

Sull’argomento – fra le tante – sui TIR sono emerse altre due considerazioni: una – contraria – da parte di Maria Cammarata su la Voce del 23 giugno, che avverte che “secondo lo schema contabile UE ESA par. 5.90 e 5.96, questo titoli sono da considerarsi di debito” e quindi se emessi ad esempio in sostituzione volontaria di tranche di titoli redimibili, non comporterebbero la diminuzione del livello dell’indebitamento pubblico.

L’altra – favorevole – da parte dell’ ex ministro Tria che sul Foglio del 4 luglio  afferma come  “sia arrivato il momento di cambiare il modello stesso di finanziamento della spesa pubblica, basato esclusivamente sul debito … e che occorra che i cittadini entrino in partecipazione con lo stato per finanziarne l’attività … sottoscrivendo titoli irredimibili con cedole indicizzate al PIL nominale  invece che a tassi di rendimento fissi”.

Al che ci permettiamo di rispondere

– ad entrambi, che siamo lieti che la nostra iniziativa abbia aperto il dibattito su una tecnica che sembrava sopita ma che invece oggi merita la massima attenzione.
– A Maria Cammarata che panta rei, tutto scorre, e che se de iure condito questi titoli sarebbero di debito, nulla vieta che de iure condendo, alla luce delle nuove emergenze e necessità, possano ben essere riclassificati per quello che sono, cioè per un non-debito, trattandosi tecnicamente di uno swap finanziario: l’investitore riceve una rendita maggiore e in cambio concede che il capitale non sia recuperabile da parte dell’Ente pubblico emittente, bensì dal mercato, anche borsistico.
– All’ex Ministro Tria: noi stessi abbiamo sempre pensato a rendimenti rivedibili, quindi su questo principio siamo assolutamente d’accordo: il rendimento deve rimanere interessante nel tempo per entrambe le parti in causa.

La nostra conclusione? Che si dovrebbe proporre all’UE la modifica della classificazione ESA ed iniziare comunque ad emettere gradualmente  TIR-Titoli Irredimibili di Rendita sottoscrivibili da investitori italiani ed esteri, in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza, ad un rendimento rivedibile, parametrato ad un indice previsto in crescita.

Condividiamo poi totalmente il concetto sottolineato da Tria, e cioè che i cittadini – detentori di una ricchezza finanziaria tripla rispetto al nostro debito pubblico – debbano iniziare a “entrare in partecipazione con lo Stato …” senza bisogno di ricorrere ad alcuna patrimoniale, aggiungiamo noi.Infatti, il nostro Gruppo di Lavoro “Trento Intraprendente” sta elaborando la proposta di emissione di BOC da parte della città di Trento e/o di BOP – Buoni Ordinari Provinciali (da parte della Provincia) secondo la previsione dell’attuale L. 23.12.1994 n. 724 art. 35. con obbligazioni convertibili in azioni della costituenda SpA di scopo per la realizzazione della Funivia Trento-Bondone.

Riccardo Lucatti – Gianni Jacucci

Gianni Jacucci, Roma 1943, laureato in Fisica nel 1967 con 110 e lode presso l’Istituto Guglielmo Marconi dell’Universita’ degli Studi di Roma, ricercatore del CNR dal 1971 al 1986, con esperienza all’Università di Parigi e di Urbana Illinois USA, professore ordinario presso la Universita’ degli Studi di Trento dal 1986 al 2009, prima a Scienze cattedra in Fisica, poi a Ingegneria cattedra in Informatica, poi a Sociologia cattedra in Organizzazione; a Trento ha fondato assieme a colleghi il Laboratorio di Ingegneria Informatica, il Diploma Universitario in Ingegneria Informatica, la Laurea Specialistica in Lavoro Organizzazione e Sistemi Informativi, il Dottorato Internazionale in Information Systems and Organizations; ha coordinato e partecipato ad una ventina di progetti europei di ricerca ed altrettanti corsi di formazione del fondo sociale europeo; ha istituito e gestito per una decina d’anni uno sportello tecnologico per le imprese; ha pubblicato un centinaio di articoli su riviste specializzate; attualmente a riposo dall’Universita’, tiene tuttora un corso presso Scienze Cognitive a Rovereto, sull’Intervento organizzativo per l’adozione dei sistemi socio tecnici.

.

Comments Closed

LA MIA PRIMA VOLTA DA CANDIDATO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Luglio, 2020 @ 10:54 am

Detto altrimenti: questo èil mio post elettorale n. 1 – ne seguono altri (post 3945)

.

Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI

Buongiorno amiche ed amici, ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni comunali di Trento a fine settembre,perché
– desidero fornire alla comunità e ai giovani il contributo di esperienza di una vita spesa come top manager;
– voglio sostenere il candidato sindaco Franco Ianeselli.

La lista alla quale ho aderito  è “+ Trento Viva”, che raggruppa “Trento Viva” e “+ Europa” perché

  • localmente  fa riferimento ad una persona che ho visto impegnarsi per anni per il bene comune e con la quale ho “lavorato” per anni, oggi Sen.ce Donatella Conzatti;
  • a livello statale, fa capo ad una persona che ha fermato la marcia sovranista;
  • sono un europeista convinto;
  • il mio gruppo di appartenenza non mi ha mai chiesto di rinunciare alle mie idee: io sono un uomo libero;  “liberta è partecipazione”; quindi partecipo.

Le mie idee

  • sono laico (pluralista): accetto e rispetto le idee di tutti, purchè democratiche;
  • la democrazia in cui credo non è il potere dittatoriale di un moderno “democrator” (che due millenni fa esercitava il potere sul popolo), né lo strapotere del popolo (delle reti) al di fuori di una democrazia parlamentare;
  • sono contrario all’etica dei principi che conduce all’integralismo, come pure all’etica del risultato che conduce al cinismo;
  • sono favorevole ai compromessi virtuosi, quelli che per secoli hanno fatto la Storia;
  • sono contrario allo statalismo ed al liberismo sfrenati;
  • combatto la retorica strumentale, la demagogia, il populismo, il sovranismo;
  • sono favorevole al liberismo sociale, ovvero ad uno sviluppo che coinvolga e responsabilizzi il privato in un’ottica del superamento del semplice utile economico, bensì mirato al raggiungimento dell’utile sociale;
  • fornirò il mio contributo sulla base della mia esperienza umana e professionale, per avvicinare il settore pubblico e privato alla metodologia stile Adriano Olivetti – Pierluigi Celli e per trasformare la finanza e l’economia pubblica e privata in una finanza ed economia mista e soprattutto umana;
  • cerco di diffondere la cultura del potere unito sempre alla responsabilità;
  • da 40 anni credo e combatto in favore dell’Idea Europa, oggi più che mai indispensabile per essere uno degli Attori del mondo;
  • da anni opero nel sociale e pongo la Persona al di sopra di ogni altro valore;
  • sul lavoro, sono convinto che le persone si conoscano dalla loro storia più che dal loro curriculum, e che il primo fattore della produzione non sia il capitale né il lavoro, bensì la motivazione del lavoratore;
  • sono impegnato per la parità di genere;
  • difendo la natura e la bellezza;
  • dalla politica del futuro e del gerundio (farò, sto facendo) voglio che si passi alla Politica del presente e del passato prossimo (faccio, ho fatto);
  • mi batto per un linguaggio politico e di governo comprensibile da tutti e per una comunicazione per dati raggruppati e soprattutto significativi;
  • credo che l’ordine delle priorità debba essere costantemente aggiornato;
  • sono contrario alle “gestioni separate” degli investimenti, cioè a mantenere garantiti a certe specifiche destinazioni ricchi finanziamenti pluriennali a prescindere dal cambio delle priorità e dalla rarefazione delle risorse finanziarie..
Riccardo (classe ’44) A colloquio con Alexander Schuster (“classe” 42 anni di età!) di “+ Europa”: generazioni a confronto

Dice … ma votare chi? Ecco la mia storia: Genova 3 febbraio 1944, laurea in legge, sposato con Maria Teresa, due figli, tre spledide nipotine . Già istruttore sezionale di alpinismo, Sottotenente (ora Tenente!) nella Brigata Alpina Tridentina. Dirigente d’azienda a trent’anni, ho operato come top manager in aziende pubbliche e private, italiane, estere e trentine, industriali, commerciali, di servizi, ingegneristiche e finanziarie. Attualmente in pensione, sono attivo in associazioni sportive, culturali e del sociale. Sono Presidente dell’Associazione Restart Trentino; partecipo a gruppi di lettura, pratico la vela agonistica, lo sci da discesa, tanta bicicletta e sono un blogger instancabile. Amo i fiori e gli animali. Abito a Trento in Viale Trieste 13, scala D, terzo piano tel. e fax 0461 982454 – cell. 335 54875116 – riccardo.lucatti@hotmail.it – Presto aprirò un mio profilo su FB.

Dice … ma votare cosa? sì a Trento Funivia del Bondone, da realizzarsi con una SpA mista pubblico-privata, inserita in un progetto che faccia di Trento capoluogo Bikeland; sì a Trento città della Bellezza; sì a Trento sempre più intermodale, con una Valdastico completata ; sì a Trento Autonomia, che decida in prprio sugli investimenti su Trento; sì a Trento capitale del Concilio di ieri e Trento conciliatrice delle diversità di oggi; sì a Trento sociale accogliente verso tutti; sì a Trento cultura, città nella quale la scuola non dia solo capacità ma anche conoscenza; sì a Trento attraente per i giovani e assistente per gli anziani; sì a Trento anello interculturale fra nord e sud; sì a Trento città UE; sì a Trento parità di genere; sì a Trento little but great; sì a Trento “finanziaria”.

Per chiarimenti telefonatemi al 335 5487516 o scrivetemi a riccardo.lucatti@hotmail.it – A mia volta, per quanto possibile, cercherò di contattarvi io stesso singolarmente. Se condividete le mie idee, vi chiedo di votarmi. In ogni caso, parliamone. Molto presto aprirò un profilo su FB. Vi ringrazio.

Trento “finanziaria”, un approfondimento: oggi ho spedito questo mio intervento ad un quotidiano locale …

TITOLI DI DEBITO O DI RENDITA

Sono balzati recentemente alla ribalta i BOC-Buoni Ordinari Comunali e i Titoli Irredimibili di Rendita. Parliamone un po’. I BOC sono titoli di debito – ovvero redimibili – emessi dal Comune secondo l’art. 35 della L. 724 del 23.12.94 con durata non inferiore a cinque anni, il cui ricavato è utilizzabile solo per investimenti, aventi un rendimento per l’investitore fino ad 1 punto superiore al rendimento dei titoli di debito di Stato (quindi oggi potrebbero rendere 3,4%) ed un regime fiscale ridotto al 12,50%. Questi titoli sono convertibili nelle azioni delle società di scopo pubblico-private create per la realizzazione dei relativi investimenti. Questo strumento sarà oggetto della mia proposta quale candidato di Trento Viva alle prossime elezioni comunali, in quanto tende a trasformare il capitale privato degli investitori da capitale di credito in capitale di rischio, cioè in azioni di SpA e a convogliare le risorse finanziarie private raccolte dal settore pubblico verso investimenti anzichè verso la spesa corrente di geestione.

In parallelo si è molto discusso di un’altra caratteristica dei titoli pubblici, ovvero della loro possibile irredimibilità: sono titoli irredimibili quelli rispetto ai quali l’Ente emittente è impegnato solo al pagamento degli interessi ma non alla restituzione del capitale, mantenendo l’opzione al loro riscatto. Si tratta di uno swap, uno scambio: l’investitore riceve un rendimento maggiore (oggi potrebbe essere intorno al 4%, con formula rivedibile ad esempio ogni 5 anni) e in cambio concede che il rimborso del capitale non gli sia dovuto dall’ente emittente bensì dalla vendita dei suoi titoli nella borsa valori. Sono evidenti i vantaggi per le due parti in causa: l’una riceve una rendita maggiore; l’altra non è tenuta ai rilevanti esborsi in linea capitale ed inoltre può annoverare queste emissioni al di fuori del computo del livello del proprio indebitamento. I TIR-Titoli Irredimibili Rendita potrebbero iniziare ad essere emessi in Italia gradualmente, in sostituzione volontaria delle tranche di titoli redimibili in scadenza. Successivamente nuove emissioni potrebbero essere collocate tramite le banche, le quali percepirebbero una loro commissione ma soprattutto – contribuendo ad avviare la trattazione in borsa dei titoli in questione – si “sdebiterebbero” verso il sistema pubblico degli aiuti ricevuti a sanatoria della loro mala finanza del recente passato.

Recentemente su questa idea, riportata all’attenzione da un libro di Riccardo Lucatti, al quale ha collaborato Gianluigi De Marchi “Ricostruire la Finanza – Riflessioni e proposte sull’emergenza”, si è inserita la proposta di far emettere dallo Stato Titoli prima a lunga scadenza (quindi redimibili) poi senza scadenza (irredimibili) con due particolarità: riservati agli investitori italiani (“patriottici”) ed esentasse. Al che osservo quanto segue:

  • escludere gli investitori stranieri significherebbe rinunciare ad un importante flusso di investimenti esteri, e “scontentare” chi da anni e per anni ha contribuito al buon esito delle aste dei nostri titoli pubblici di debito; inoltre significa scavare un solco fra l’Italia e l’UE con una finanza che divide anzichè colmarlo con una finanza che unisce;
  • se poi queste emissioni riservate fossero per di più esentate da ogni forma di tassazione, esse attrarrebbero a sé i depositi bancari, mettendo in crisi il nostro sistema bancario.

A livello UE, ove questi titoli Rendita a livello UE fossero emessi anche solo da una parte degli stati, essi attrarrebbero a se’ gli investimenti della finanza privata anche degli stati non partecipanti all’emissione. Sarebbero quindi uno stimolo all’emissione di Bond UE (Irredimibili) da parte di tutti i paesi UE.

La conclusione: di ogni iniziativa occorre aver chiaro l’obiettivo dell’agire e la ratio, ovvero la ragione dell’agire. L’obiettivo è procurare agli Enti pubblici il denaro necessario alla realizzazione degli investimenti necessari a riconvertire lo sviluppo verso il nuovo modello che ci è imposto “anche” dal dopo pandemia, diminuendo al contempo il prprio debito; la ratio che induce ad utilizzare questi strumenti è l’opportunità di attivare l’enorme disponibilità finanziaria privata (in Italia tre volte superiore al livello del debito pubblico!) verso scopi pubblici senza imporre alcuna tassa patrimoniale, bensì su base volontaria e la necessità di avvicinarci sempre di più all’UE anziché prenderne le distanze.

Finisce

Al momento di andare in stampa di apprende …

Nato nel 1971, non ha potuto vivere il tempo della “lira funesta che infiniti addusse lutti agl’Italiani!

… che il sindaco di Verona starebbe per lanciare un referendum per “l’uscita della città dall’UE”. Al riguardo ricordo a tutte e a tutti cosa successe alla nostra lira negli anni ’70, dopo la cessazione degli accordi di Bretton Woods del 1945 che avevano istituito il sistema dei cambi fissi. Fino ad allora, il dollaro USA era agganciato all’oro (35 USDollari l’oncia e un dollaro ci costava 625 lire. Da quel monento in Italia ci fu una forte svalutazione; una rigida stretta creditizia e valutaria; i tassi bancari nominali supoerarono il 25% (costo effettivo annuo anche oltre il 35%); gli importatori dovevano pagare le loro importazioni obbligatoriamente a debito di conti di finanziamento in divisa estera e versare a Bankitalia in un conto infruttifero bloccato per sei mesi la metà di quegli importi. Ma … già, nel 1970 molti dei politici sovranisti attuali non erano ancora nati. Evvabbè, chissà che leggendo queste righe, non ci riflettano un po’ …

Nel frattempo, ci siamo incontrato con il “nostro” candidato sibdaco Franco Ianeselli. Così commenta il Dolomiti:

TRENTO. Mentre la destra ancora litiga sul tenere o meno come candidato sindaco Alessandro Baracetti e sono sempre più insistenti le voci che vedrebbero l’avvocato, sul quale aveva puntato Bisesti a inizio anno, scaricato anche dalla stessa Lega (comunque andrà a finire questa vicenda è stata davvero una brutta pagina di politica con una persona messa in discussione per mesi e ”colpita” ai fianchi da quelli che sarebbero dovuti essere i suoi stessi sostenitori) il centrosinistra prosegue il suo percorso per costruire un programma chiaro e condiviso da tutta la coalizione. 

Schuster, Sani, Ianeselli

E così ieri sera il candidato sindaco Franco Ianeselli ha incontrato i candidati di  +Trento Viva che gli ha consegnato il suo programma e spiegato principi e speranze. ”La nostra è una casa giovane, innovativa, femminista e attenta all’ambiente si legge nel documento stilato dal movimento – dove si lanciano idee per la città di Trento, la Provincia di Trento, il nostro stare in Europa nel prossimo decennio. Per una politica viva, fatta di passioni e di partecipazione. Donne e uomini devono avere in concreto eguali diritti e medesimi doveri. Per questo motivo ci vogliamo impegnare a promuovere costantemente sia i diritti delle donne che dei giovani nel lavoro, nella vita sociale e nella partecipazione politica. Ogni nostro organismo politico è costruito sul principio sia della parità di genere che di generazione”. 

‘Vogliamo – proseguono – che i giovani siano protagonisti delle scelte fondamentali del paese. Sentiamo la responsabilità di un patto tra generazioni. I nostri punti di riferimento sono la Costituzione repubblicana e antifascista, la Carta dei Diritti fondamentali dell’UE, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la consapevolezza scientifica della crisi climatica che sta sconvolgendo il pianeta. Poniamo, quindi, la persona al centro della nostra azione politica. Ci ispiriamo a un umanesimo integrale, fondato su rispetto, giustizia e uguaglianza e valorizzazione delle diversità. L’inviolabilità dell’identità, la tutela dei dati personali e la dignità delle persone sono il fondamento del patto di cittadinanza. Crediamo nel principio di solidarietà: nessuno deve rimanere solo di fronte alle sfide della vita e tutti devono poter sviluppare il proprio potenziale umano, valorizzando i meriti e garantendo pari opportunità”. 

Io sono fuori campo, ma a sinsitra quella mezza birra e la pizza che fanno capolino sono le mie!

+Trento Viva prosegue spiegando che l’impegno è quello di realizzare in concreto questi principi soprattutto per chi è più svantaggiato, a partire dalle persone con disabilità e da quelle che non si riconoscono nei canoni e nei ruoli della famiglia “tradizionale”, consapevoli che ciò è garanzia della piena cittadinanza per tutte e tutti. ”Non rinunceremo mai a difendere lo stato liberale – continuano – garante delle libertà di tutti e di ciascuno: stato laico, inclusivo e fondato sulla divisione dei poteri. Ci sentiamo parte di una comunità in cui i diritti vanno sempre associati ai doveri, nel solco dello spirito costituzionale. Responsabilità e impegno sono valori irrinunciabili. Ciascuno di noi deve contribuire al bene comune secondo le proprie possibilità e capacità. Sosteniamo l’innovazione, promuovendo l’adeguamento costante delle competenze individuali e proteggendo le persone con un sistema di welfare generativo, che aiuti gli individui e le famiglie, investa sulle nuove generazioni e dia sicurezze ai più indifesi, per una società solida e solidale. Crediamo nel valore dell’impegno solidaristico e nel principio di sussidiarietà. Contrastiamo il nazionalismo, il sovranismo, il protezionismo, l’assistenzialismo, la paura dell’altro”.

Comments Closed