VOULEZ VOUS, VOULEZ VOUS, VOULEZ VOUS … LE TAV? NON, MERCI!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2012 @ 7:47 am
Dalle retta, Hollande!

Detto altrimenti: la Corte dei Conti Francese ha espresso parere negativo sul TAV – Treno ad Alta Velocità Lione-Torino quanto ai costi, al ritorno economico, alla effettiva utilità pratica dell’investimento. La Corte osserva che nel frattempo i costi sono già lievitati da 12 a 26 miliardi di euro; che sorgono dubbi circa i contributi finanziari della UE; che occorre riesaminare la soluzione di un meno costoso ammodernamento della linea esistente; che, se proprio si deciderà di proseguire con il TAV, è necessario adeguare in parallelo il sistema intermodale per il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia.

Ma … dicono che il TAV serve per trasportare maggiori quantità di merce. Allora, quanto meno, chiamatelo TAC, Treno ad Alta Capacità! Ma già … la TAC richiama una brutta malattia (per quanto … se non è una malanno spendere inutilmente tutti quei denari …). Infatti … dico io …  la linea attuale sta trasportando merci per un sesto della sua capacità, ed i flussi di merci dal 2000 al 2009 sono crollati del 49% e sono previsti diminuire ulteriormente, mentre il flusso passeggeri è costante. Ed allora? Che mi viene a significare ‘sto TAV?

Alta velocità per le merci? Quando mai!? E poi, quale velocità? 200 kmh? Per i treni passeggeri è possibile. Per i “merci” no. Sarebbe troppo dannoso per i treni, le merci e per le stesse strutture della linea (binari, etc.). Inoltre, far viaggiare sulla stessa linea treni a 200 kmh e treni a 90 kmh è pericolosissimo per gli incidenti che si possono verificare. Lo capisce chiunque! Provate infatti ad immaginare questa situazione spostata su di un’autostrada, dove molte auto viaggino a 90kmh e molte a 200!

Alle merci non interessa “arrivare prima” ma “arrivare in orario”.

Tralascio le altre, diverse ed importanti motivazioni contro il TAV, fra le quali spicca il problema dello smaltimento degli inerti radioattivi estratti dalla montagna per l’esecuzione della galleria di base.

Infine, quelle risorse finanziarie potrebbero molto più opportunamente essere eventualmente dirottate sul Traforo del Brennero. Infatti la direttrice nord-sud dai porti del sud (Gioia Tauro) verso i porti intermodali del nord (Genova, Livorno, etc.) e quindi via terra verso il nord Europa è destinata a vedere incrementare i traffici merci.

Parole contro fatti, quelle dei fautori istituzionali del TAV, italiani e francesi, affermano che l’opera “rientra pienamente nella politica di sviluppo …”, che “escludono tassativamente rinvii della sua esecuzione ..” etc.

Percorrete la tratta autostradale Milano-Torino, lungo la quale la tratta TAV è già stata completata. Vedrete che l’autostrada e la ferrovia sono state inspiegabilmente scavalcate da una decina di nuovi e giganteschi sovrappassi stile Los Angeles. Perché poi non si sa. Forse, mi dico, questo fatto contribuisce a spiegare come mai il costo della tratta sia cresciuto di sei volte rispetto al preventivo. Ma allora … è stato un “fare tanto per fare”, per spendere denari a vantaggio delle imprese che hanno eseguito quelle opere?

E se tanto mi dà tanto, se il costo è cresciuto in tal modo per una tratta priva di ponti e gallerie, di quanto potrà crescere il costo preventivato della tratta Torino – Lione, “ricca” di ponti e soprattutto di una galleria di oltre 50 km?

Recentemente una persona mi ha detto. “Ecco, ci risiamo, in Italia siamo contro tutto: contro gli inceneritori, contro i gassificatori, contro le centrali nucleari, contro il TAV”. Io credo che – soprattutto in tempi di forte crisi, in un periodo nel quale le famiglie non arrivano alla fine del mese – non sia corretto accettare motivazioni generalistiche, frasi ad effetto, motivazioni di principio ma che piuttosto occorra esaminare caso per caso, numeri alla mano e valutare le Grandi Opere da fare o da non fare alla luce delle nuove priorità e delle nuove disponibilità (o indisponibilità) finanziarie. Senza avere paura di dire: “No, al momento non possiamo più andare avanti così. Dobbiamo cambiare rotta”. Solo gli stolti non la cambiano mai!

Prima di impegnarsi a ulteriori investimenti che potrebbero poi essere interrotti dal nostro prossimo Governo, forse occorrerebbe attendere l’esito delle imminenti elezioni politiche. Solo per non sprecare ulteriore denaro pubblico. Già per il Ponte sullo Stretto … l’abbiamo fermato in tempo quel progetto, si vabbè, ma nel frattempo c’era costato solo qualche centimaio di milioni di euro, chevvoletechessia? Io dico: se “solo” alcune centinaia di milioni di Euro vi sembran poche … di ‘sti tempi, fate voi …

 Prossimi appuntamenti

ONLIT – Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti sollecita la Corte dei Conti Italiana ad intervenire. Corte dei Conti Italiana, esprimi il tuo parere formale! Segnala ai “nostri” che poi interverresti pesantemente a sanzionare eventuali loro “sprechi programmati”, dai … non ci facciamo conoscere dai Francesi!

Il 3 dicembre prossimo ci sarà un incontro fra Hollande e Monti, anche su questo argomento. Se Hollande “non vuole”,  Monti non potrà dire: “Deus non vult, la Francia non vuole”. E ne uscirà bene.

 E voi, lettori del blog, cosa ne dite?