BICINMONTAGNA NEI “DISLIVELLI” DEL TRENTINO

pubblicato da: admin - 8 Novembre, 2012 @ 2:29 pm

Detto altrimenti: mountain bike, bici da montagna, anche in montagna … e dove altro, sennò?

Rampichini, mountain bike, mtb. Spesso le troviamo sulle ciclabili di fondo valle o addirittura in città. Io stesso, per esempio, la mia mtb la utilizzo anche in pianura, se l’uscita è lunga:  infatti con la mtb è assai più agevole il trasporto di cibi, bevande, abbigliamento supplementare. Tuttavia la mtb, come dice il suo nome, è nata per essere utilizzata in montagna. E qui viene il bello. I puristi della montagna dicono no, non la vogliamo, inquina. Tant’è …

…tant’è che il CAI da anni ha preso a studiare il fenomeno, non per denegarlo o combatterlo, ma per regolamentarlo ed incentivarlo. Ne fà fede il Quaderno n. 11 dell’Escursionismo, dedicato al “Cicloescursionismo”, che vi invito ad “aprire” avvalendovi del link qui sotto, e a leggere.

Io ne parlo (rectius, riparlo) volentieri in Trentoblog, per via che associo questa prassi alla possibilità di realizzare in Trentino un ulteriore importante prodotto turistico da offrire alla nostra clientela di turisti, iniziando ad immaginare – fra l’altro – come questa disciplina, dovutamente regolamentata, potrebbe contribuire a giustificare la realizazzione della nuova Funivia del Bondone, che chiamerei “Trento 2000”. Infatti si potrebbero intercettare i notevoli flussi di cicloamatori già esistenti, provenienti da Passo Resia e direttia a sud (Verona, Mantova, Lago di Garda) e tarsportarli a quota 1.600 (Vason) per poi, attraverso ben delimitate piste di discesa, condurli a Rovereto, nella Valle dell’Adige, nella Valle dei Laghi, a Riva del Garda. Se poi considerate poi che la tratta ciclabile Riva del Garda -Malcesine è in progetto (quella Riva-Limone già finanziata!) e che comunque, per evitare le poche gallerie, la tratta Riva-Malcesine potrebbe essere fatta in battello, oppure se considerate che le citate gallerie potrebbero essere assai meglio illuminate per cui la pedalata da Riva a malcesine non sarebbe poi così pericolosa, a Malcesine i cicloamatori potrebbero salire con la esistente Funivia del Baldo e quindi scendere sino a Garda, Peschiera, Verona,etc. Questo percorso sarebbe il primo in assoluto in Europa, quanto alla combinazione lunghezza- varietà-paesaggi-dislivelli. E allora, perchè no?

Taluno potebbe dire: ma il CAI prevede che per salire si pedali! Ok, ma la Funivia di Malcesine fa l’utile di bilancio con le salite estive, non con quelle sciistiche invernali. E poi, la popolazione sta invecchiando e sempre meno saranno quelle preparate alle grandi salite. Infine, se non si vuole far salire i cicloescursionisti con gli impianti di risalita, in subordine proporrei che quanto meno si realizzassero “piste ciclabili per la salita”, tracciate  con pendenze pedalabili.

Concludo. Leggiamoci l’allegato Quaderno di Cicloescursionismo e poi ne riparliamo. In ogni caso si tratta di “educazione a” e “cultura”, cioè “insieme di nozioni”. Nel frattempo, buona pedalata a tutti!

Scarica il Quaderno di Cicloescursionismo >