LA PAGINA DELLA CULTURA (E DELLA DISCULTURA DELLE CRIPTOVALUTE)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Aprile, 2025 @ 9:00 amCultura, provo a definirla: “insieme di conoscenze”.
“La pagina della – “: spesso nei giornali ne esiste una. In quella sede di tratta soprattutto di libri, poesia, teatro, cinema, storia, pittura, etc.. Tuttavia alcune altre “culture” sono trattate a parte: quella musicale, nei licei musicali; quella finanziaria nella pagina economica.
Con riguardo a quest’ultima, in questa mia “personale pagina della cultura” voglio inserire il tema delle criptovalute, una pericolosa discultura da sconfiggere, molto prima che una materia finanziaria da trattare. Come tale avrei gradito che all’interno dell’imminente Festival dell’Economia fosse riservato al tema uno spazio specifico, dal titolo “Criptovalute, se le conosci le eviti anzi le vieti per legge”, come invece purtroppo mi pare che non sia.
Al di là di studi, libri, analisi tecniche, io voglio lanciare un messaggio semplice, alla diretta portata delle masse dei non addetti ai lavori. Quelle “cose” sono immagini-input virtuali senza alcun “valore” ma che raggiungono “prezzi” elevati in quanto acquistate da molti, prezzi pagati dai loro acquirenti con valute vere, non cripto, nella speranza di rivenderle poco dopo ad un prezzo maggiore . Prezzo e non valore, al contrario dell’aria che ha un grande valore e non ha prezzo.
Tuttavia, a parte il rischio per ogni acquirente di perdere l’intero capitale investito, esistono ulteriori danni che la corsa alle criptovalute arreca al sistema finanziario, economico e politico mondiale:
– si diffondono come una nuova micidiale droga, una vera pandemia, la “criptovalutemia”;
– sottraggono risorse finanziarie alle banche, il cui ruolo è “raccogliere denaro e prestarlo a famiglie e imprese”;
– sottraggono risorse finanziare alla sottoscrizione di titoli pubblici di debito e di rendita;
– concentrano enormi quantità di valute vere e cripto (quindi “potere”) nella mani di una nuova “Spectre” che potrà condizionare la finanza, l’economia e la politica dell’intero pianeta Terra, indipendentemente da ogni legge.
Il primo che le aveva denunciate fu Carlo Lorenzini detto Collodi nelle sue Avventure di Pinocchio, quando ci narra del burattino convinto dai due lestofanti a seminare le sue monete d’oro convinto che sarebbe cresciuto un albero che ne avrebbe prodotte a decine e decine.

