TRENTO: CITTA’ – PROVINCIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2025 @ 11:04 am

Due enti pubblici territoriali molto diversi.

La Città Capoluogo è di fatto anche “metropolitana”: conta 120.000 abitanti di notte e 240.000 di giorno, tanti sono i lavoratori pendolari.

(L’intera PAT-Provincia Autonoma di Trento conta 540.000 abitanti di cui circa 100.000 nelle città di Rovereto, Riva del Garda, Arco, Pergine).

I problemi che il comune di Trento deve affrontare ogni giorno sono aggravati dagli sconfinamenti, dalle intrusioni e dalle omissioni della Provincia, ad esempio  quando la PAT si arroga il potere di gestire le vaste aree urbane ex militari; quando gestisce il sistema urbano dei trasporti pubblici indipendentemente dagli “orari della città”;  quando cancella sul nascere il sistema di accoglienza integrazione  e formazione degli immigrati, creando schiere di senzatetto al cui interno nascono episodi di criminalità, e lasciando che la popolazione creda che la responsabilità della sicurezza cittadina sia del Comune. In parallelo, la PAT è molto impegnata ad accattivarsi i voti nei paesini delle valli con una serie di regalie a pioggia. Quanto agli obiettivi da raggiungere a Roma, se si ottengono il merito è della PAT, in caso contrario la responsabilità è di Roma: no buono!

Io credo che si debba ridisegnare la mappa dei ruoli dei due Enti: alla PAT i rapporti responsabilizzati con Roma e quelli con i molti comuni minori. Alla Città Capoluogo il potere, i ruoli e la finanza necessaria per gestire tutto ciò che di fatto riguarda la città: immigrazione urbana, accoglienza, integrazione, formazione immigrati; sicurezza urbana in supporto alle forze dell’ordine; trasporto pubblico; gestione delle grandi aree urbane non utilizzate; sistema universitario; etc. In poche parole: la Città Capoluogo deve essere più “Provincia” ed avere ruoli e mezzi più degli altri comuni.

Si obietta che il traguardo è ambizioso, molto difficile da raggiungere. Al che replico:

  • Prima dei progetti occorre coltivare e diffondere le idee;
  • L’essere propositivi vien prima dell’essere progettuali;
  • Non si deve essere né ottimisti, né pessimisti, perché entrambi non agiscono in quanto “comunque andrà tutto bene/male”.
  • Occorre invece essere “speranzosi” cioè attivi nel contribuire al raggiungimento di un obiettivo anche se appare utopico.
  • Un obiettivo utopico è un obiettivo semplicemente “non ancora” raggiunto.

Un esempio: la PAT afferma che occorre destagionalizzare il turismo. Bene, ma oltre alle parole, cosa fa? Nulla che mi risulti. Il Comune per contro da cinque anni insiste a che si realizzi la nuova Cabinovia Trento-Monte Bondone anche quale innesco alla creazione del Trentino Bike Safari in analogia con il Tirol Bike Safari che da anni ha messo in rete 750 km di ciclo discese attirando moltitudini di cicloturisti anche in primavera e autunno. Se in Trentino questa idea partisse oggi, il progetto sarebbe provinciale, ma l’idea è comunale e la stessa Città Capoluogo potrebbe trovare un preaccordo con la collega Città Capoluogo Bolzano per un progetto bi-provinciale da collegarsi alla realtà austriaca per un progetto euroregionale.

Altro caso: cosa sta facendo la PAT in previsione degli aumenti dei dazi alle nostre esportazioni?

Riccardo Lucatti, Italia Viva, candidato nella lista SiTrento a sostegno della rielezione del Sindaco Franco Ianeselli.

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