POLITICA “MANAGERIALE” – OGNI BOTTE DA’ IL VINO CHE CONTIENE …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2025 @ 2:19 pm… ed il mio “vino” è managerialità. Cosa volete, dopo una vita passata a capo di aziende o di funzioni di capogruppo … Ecco un po’ di managerialità che mi permetto di suggerire sia adottata anche in fa politica, cioè da chi vota e da chi governa persone e cose.
– Aggiornare costantemente l’ordine delle priorità.
– Progettare a breve e programmare a medio e lungo termine
– Avere obiettivi difficili da raggiungere ma non impossibili.
– Non essere ottimisti nè pessimisti: infatti tutti costoro stanno fermi … “tanto andrà tutto bene/male”.
– Essere speranzosi, ovvero attivarsi concretamente per il raggiungimento di obiettivi di prestigio: l’importante è “lavorare per -“.
– Avere sempre alcune utopie da perseguire (utopia: obiettivo semplicemente non ancora raggiunto).
– Riunire sempre il potere alla responsabilità.
– Il primo fattore della produzione non è il capitale e nemmeno il lavoro, bensì la motivazione di chi vota, lavora, vota, governa, opera.
– Operare per progetti con Capi-Progetto, secondo un funzionigramma e non secondo un organigramma.
– Utilizzare sempre la tecnica del general management.
– Il general manager sia uno despecializzato (non mi sto candidando a nessuna posizione, n.d.r.).
– Dare ascolto ai messaggi che nascono nelle “periferie”.
– L’intelligenza collettiva è superiore a quella individuale. Sempre.
– Diffidare delle “gestioni separate”.
– Diffidare dei numeri comunicati solo in assoluto e non anche in riferimento alla percentuale.
– Usare e fare usare con precisione i termini: “retorica, demagogia, populismo, sovranismo”.
– Economia e finanza privata, italiana ed estera, deve essere attratta volontariamente verso il nostro settore pubblici (Titoli Irredimibili rendita non di debito).
– Tenere presente le seguenti massime manzoniane:
– CAP. XXVII – RAPPORTO FRA STORIA E POLITICA. Fa descrivere questo rapporto da un pensiero del personaggio Don Ferrante: “La storia è una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada; come la politica senza la storia è uno che cammina senza una guida”.
– CAP. XXVIII – MALI MEZZANI E MALI ESTREMI. “Noi uomini siam in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile”. (Siamo sdegnati e furiosi contro chi ieri voleva instaurare la cosiddetta democrazia diretta (oligarchia) e contro chi oggi – dopo avere assorbito di fatto la funzione legislativa – vuole “controllare” anche quella giurisdizionale. Mi auguro che alla fine noi non si debba sopportare “il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile”).
– NON SPENDERE MALE I SOLDI PUBBLICI. “… anche nelle maggiori strettezze, i denari del pubblico si trovan sempre, per impiegarli a sproposito” (mancano fondi per frenare l’esodo del personale sanitario dal SSN, ma “si impiegano a sproposito” per le crociere Italia-Albania-Italia e per i voli con l’aereo di Stato Roma-Torino-Libia-Roma).Resto volentieri a disposizione di chi volesse approfondire qualche singolo passaggio.
Comunque, se mi sbaglio mi corigerete …