I FEDELI IN CHIESA, TUTTI ANZIANOTTI, PERO’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2025 @ 12:38 pm
Don Marcello a Balbido

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Come accade ormai di consueto ogni domenica – quando non salgo da Trento a Balbido per assistere alla S. Messa celebrata dall’amico Don Marcello Farina – questa mattina ero alla S. Messa celebrata dall’ormai amico Don Lino Zatelli, nella mia “parrocchia di scelta”, San Carlo Borromeo. “Di scelta”, nel senso che è quella che frequento dopo che la mia parrocchia d’origine (trentina) dei frati in cima alla Via Grazioli (dove si è sposata mia figlia Valentina) è stata “deparrocchiata” e che – a seguito di ciò – sono stato trasferito a quella del territorio (Sposalizio della Vergine), dalla quale – conosciuto Don Lino grazie agli amici Gianfranco e Rosetta – sono volontariamente emigrato alla “San Carlo”.

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Don Lino alla S. Carlo Borromeo

Don Lino è un SP-Sacerdote Persona, un SU-Sacerdote Umanità. Oggi, ad esempio, commentando le “Nozze di Cana”, ci ha ricordato ancora una volta che Gesù è felicità, festa, “comunione” con gli Altri: Gesù è il Vino migliore.

La Chiesa è sempre piena, piena di persone mature, anziane ed oltre, ma Don Lino inizia la celebrazione preceduto da una teoria di bimbi e bimbe che poi lo raggiungono all’altare al momento della consacrazione: un bellissimo segno di speranza!

Oggi Don Lino sta per proclamare il Vangelo: una bimbetta di due anni, spontaneamente, attraversa di corsa lo spazio antistante l’altare e il pulpito, lo raggiunge: Don Lino la prende in braccio sul pulpito suscitando l’applauso di noi tutti. Bellissimo!

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A quel punto ho ripensato a quanto è importante che ci possa essere chi “sostituirà” noi fedeli maturi /anziani/molto anziani. A questo punto – forse pensando al fatto che Don Lino è stato prete per molti anni a Genova – per analogia a me genovese è venuta in mente la strofa di una canzone genovese, nella quale ci si chiede che fine faranno i vecchi quando avranno chiuso tutte le vecchie osterie. Per “contrasto” mi chiedo: chi riempirà le Chiese quando noi fedeli maturi /anziani/molto anziani non ci saremo più?

Ostaie de n’a vòtta / pocô a pocô ve ne anæ / portæ via daô ciûmentô / de’sta nova sôcietæ / e quande archeologia / tûtte e ostaie ormai saian / i vegi che g’arrestan dôve anian?

Osterie d’una volta /poco a poco ve ne andate /portate via dal cemento /di questa nuova società / e quando archeologia /tutte le osterie ormai saranno / i vecchi rimasti, dove andranno?