TRENTO-MONTE BONDONE, LA CABINOVIA SERVE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2024 @ 5:09 pm

Mi riferisco all’articolo di Ettore Zampiccoli su l’Adige del 15 novembre, pagg. 1 e 38, che mi permetto di non condividere. Infatti la nuova cabinovia Trento-Monte Bondone serve per molte ragioni:

  • collega un quartiere al centro città;
  • è il presupposto per la rivitalizzazione di strutture già esistenti;
  • porta la montagna in città e non il contrario;
  • ha una funzione anche sociale, permettendo il clima di montagna anche a chi non ha la casa in montagna né si può concedere un albergo ed è il presupposto per una sorta di “migrazione verticale” di strutture quali asili e ricoveri per anziani;
  • è il logico completamento di una città di montagna, l’unica senza la sua cabinovia;
  • è un intelligente e proficuo utilizzo dei contributi statali, oggi disponibili e domani forse non più, visto l’andamento generale della finanza pubblica “romana”;
  • non è fatta principalmente per la pratica dello sci, ma per dare avvio alla destagionalizzazione del turismo in tutta la provincia/regione.

Mi riferisco ora a quest’ultima ragione. La nuova cabinovia può essere l’innesco di un nuovo prodotto turistico: la vendita dei “dislivelli” anche nelle due stagioni primavera e autunno, le sole nelle quali il turismo oggi può e deve essere incrementato.

Infatti può stimolare da parte della Provincia la creazione del TRENTINO BIKE SAFARI (“safari” vuol dire “viaggio”) sull’esempio del TIROL BIKE SAFARI che da anni ha messo in rete oltre 700 km di ciclo discese, attirando masse di cicloturisti e di cicloescursionisti.

Il primo passo di questo progetto sarà la connessione del cicloturismo della Valle dell’Adige con la Valle dei Laghi e la zona dell’Altogarda Trentino, incrementando il numero dei già moltissimi cicloturisti che già transitano lungo la Valle dell’Adige: cicloturismo che sta aumentando fortemente in parallelo all’utilizzo delle biciclette a pedalata assistita, che portano sin d’ora in provincia turisti non più solo giovani, ma anche più maturi e quindi dotati di una maggiore capacità di spesa.

Già oggi esiste un sentiero per e-mtb che dal Monte Bondone conduce ad Arco di Trento (foto allegata). Inoltre Trento diverrebbe città crocevia del percorso ciclabile completato dalla pista da e verso la Valsugana.

Questa iniziativa potrà poi attivare una simile rete di ciclodiscese anche nella vicina provincia di Bolzano, la quale a sua volta dal passo del Brennero si collega facilmente al citato circuito tirolese, dando vita ad un PROGETTO EUROREGIONALE  dal Sudtirolo al lago di Garda.

L’occasione va colta al volo, non solo per l’attuale disponibilità del contributo statale, ma anche in previsione di un calo dell’economia in generale, dovuta alla crisi tedesca e ai probabili dazi USA sulle nostre esportazioni!

Realizzare questo impianto significherà quindi avere lo sguardo non solo all’oggi o al domani, ma anche ad un ormai imminente dopodomani.

Quanto al pareggio della sua gestione, se si facesse realizzare la cabinovia da una SpA comunale multiservizi che accorpasse anche società che oggi versano all’erario statale forti imposte sul loro utile di bilancio, l’eventuale sbilancio gestionale della cabinovia (peraltro possibile solo nei primi anni, cioè prima che il progetto cicloturistico sia stato ben reclamizzato) potrebbe in tutto o in gran parte essere compensato dai minori esborsi al fisco di tali società, le quali comunque manterrebbero la piena autonomia gestionale.

Last but not least:  la nuova cabinovia potrebbe far aumentare il turismo nella stessa Trento, sull’esempio di quanto avviene in città già dotate di questo collegamento, in linea con la crescita dell’età media dei turisti, i quali non disdegnerebbero certo di soggiornare in una bella città storica che offre loro anche qualche sciata e ricchissime ciclo-discese.

Quanto alla perplessità di chi vede male le bici in montagna: io, già appassionato scalatore, rimando ai quaderni di Ciclo Turismo e Ciclo Escursionismo editi dal CAI Centrale, ente secondo il quale la materia non va né vietata né lasciata libera, bensì regolamentata.

Riccardo Lucatti, responsabile del Tavolo di Lavoto Finanza ed Economia mista Italia Viva TrentinoTrentino.