INCONTRI – DANIELA DENY CARLONI, Trento

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Ottobre, 2024 @ 5:22 am

Daniela Carloni, una giovane signora con la chitarra in mano, collega dell’Accademia delle Muse presieduta dalla cantante lirica e pianista Cristina Endrizzi, come lei amante della musica e come lei anche “nostra” concertista: già, perché “quelli gli Accademici” (napoletanese!) ognuno ci mette l’arte sua. E non solo chitarra e canto: Daniela fa anche parte del Gruppo di Lettura Librincontri di Mirna Moretti. Inoltre last but not least, Daniela opera molto nel volontariato: infatti è Presidente dell’Associazione Estuario.

Daniela, o forse devo dire Deny?
Deny va benissimo, grazie, e anche “signora”.  Magari sorvolerei sul “giovane”: ho marito, quattro figli, un cane e, soprattutto, un imminente compleanno a cifra tonda che – ahimè – ha di un bel po’ superato quello compiuto … nel mezzo del cammin di nostra vita.

Deny, ho “scoperto” che una tua sorella era compagna di classe di mia figlia Valentina … come sono vecchio!
Mia sorella e tua figlia hanno frequentato insieme il Liceo Prati, è vero, ma tu non sei vecchio: al massimo sei diversamente giovane!

Che non si sappia: io sono un mod. ’44 (ma del 1900 non del 1800!) Ma veniamo al tuo cognome: come sai …  io sono un velista e a Riva del Garda ho un collega della Fraglia … un ingegnere con il tuo cognome …
Sì, Andrea è mio cugino. Le mie origini paterne sono, infatti, della Busa.

E poi, tu hai rapporti “musicali” con Cristina Endrizzi, la nostra presidente dell’Accademia …
Proprio così. Sono curiosa, mi piace sperimentare e mettermi in gioco, motivo per cui, affidandomi alla professionalità e bravura di Cristina, ho intrapreso lo studio del canto lirico, avventura molto affascinante che, tuttavia, non toglie il primato ad un’esperienza corale che parte da molto lontano ed ancor oggi è viva più che mai.

Come è nata la passione per la musica e come la coltivi?
Mi sono avvicinata al canto da bambina, entrando a far parte del coro della basilica di S. Maria Maggiore sotto la guida del bravissimo maestro Toniolatti. E’ stato il primo approccio, semplice ma ben curato, con la polifonia.  Alle medie ho avviato lo studio del pianoforte e nell’adolescenza ho “abbracciato” la chitarra. Mio padre suonava il violino e aveva doti musicali che, devo ammettere, gli ho sempre invidiato. Negli anni in cui studiavo pianoforte, talvolta duettavamo in casa, ma, nel tempo, lui ha avuto modo di esibirsi in diverse formazioni e con tanti amici. A trent’anni dalla sua scomparsa, gli sono ancora profondamente grata per avermi trasmesso, oltre alla sua stessa passione, il desiderio e la gioia di condividere questo dono con altre persone, soprattutto con chi può trarre anche qualche beneficio ascoltando e, magari, partecipando in diversi modi ad un’esecuzione musicale.

Quindi la musica è la tua principale attività. Gli ambiti in cui ti trovi ad esercitarla?
Principalmente i cori. Ne dirigo uno parrocchiale e, da corista e presidente, faccio parte del polifonico “I Musici Cantori” di Trento. E poi i laboratori musicali di socializzazione e inclusione rivolti a persone – bambini e adulti – con disabilità psicofisica. Esperienza, questa, che considero come straordinaria opportunità di arricchimento e crescita personale, terreno adatto a coltivare, far fruttare e condividere il talento che ho ricevuto in dono e la passione che mi è stata tramandata. In questo senso mi ritengo molto fortunata.

Il tuo impegno su vari fronti si svolge sempre e comunque a titolo di volontariato?
Assolutamente sì. Credo nella forza del volontariato che considero risorsa per la comunità e, nel contempo, contesto formativo e di crescita, sia individuale che collettiva. Il fatto che Trento sia stata eletta “Capitale del Volontariato 2024” non può che essere di sprone a proseguire su questa strada, riempiendoci di orgoglio per la lunga tradizione di gratuità e generosità che fa ancora più bella la terra in cui viviamo. Se mi permetti, desidererei sottolineare come “I Musici Cantori”, coro sensibile alle tematiche sociali, attraverso i propri concerti contribuisca a far incontrare e, talvolta, a far conoscere alla cittadinanza realtà associative e di volontariato che operano sul territorio. Per esempio, il 21 novembre in S. Lorenzo, accanto alla nostra esecuzione polifonica, verrà presentata brevemente l’attività di Trentino Solidale, importante e assai nota realtà con sede sul lungo Fersina.

Conosco bene Trentino Solidale, perché per anni sono stato un aiutante della sua Presidente Francesca Ferrari nella sua azione di volontariato esterno. Ma restiamo a te: oltre alla musica, c’è Estuario, di cui pure sei Presidente, giusto?
Sì. Tra, tante, belle esperienze fatte sin qui, c’è il cammino con “Estuario”, in cui sono entrata inizialmente per collaborare alla creazione del coro “Note per caso”, uno dei laboratori in cui parlavo poco fa. Successivamente sono stata anche eletta presidente.

Puoi spiegarci brevemente come è nata e di cosa si occupa?
Estuario è un’associazione di volontariato, con sede in via Sighele 9, a Trento. Dal 1990, svolge attività di sostegno e mutuo aiuto nel disagio psichico. Ha cinque dipendenti, circa un’ottantina di fruitori (persone singole o familiari) e oltre trenta volontari attivi (tutti, Consiglio Direttivo e Presidente compresi, sono impegnati a titolo di volontariato). Attraverso attività di ascolto, socializzazione e inclusione, offriamo a persone fragili e alle loro famiglie l’occasione per cercare di superare situazioni di emarginazione e di vivere la propria esistenza con maggiore dignità e consapevolezza. Attività di ascolto in gruppo e individuale, ginnastica, camminate, calcio, laboratori artistici arte, teatro, musica, sono le nostre principali proposte. Anche il soggiorno marino di inizio estate riscuote gradimento.
Parallelamente, nell’ottica di costruzione di una comunità coesa, solidale e inclusiva, cerchiamo di porre l’attenzione su pregiudizi, tabù e vari tipi di stigma e sulla necessità che questi atteggiamenti vengano superati. Per sensibilizzare la cittadinanza su queste e altre problematiche legate alla salute mentale, un paio di volte all’anno promuoviamo serate aperte al pubblico nelle quali, accanto agli interventi di professionisti dell’ambito medico e sociale, il pubblico può chiedere chiarimenti o condividere riflessioni personali. Anche in questo contesto non manca la musica. Solitamente ci fanno compagnia gli allievi della Scuola Musicale “Il Diapason”.

.

I prossimi appuntamenti, dunque?
Per martedì 12 novembre, alle 20.15, nella sala circoscrizionale S Giuseppe in via Giusti 35, promuoviamo una serata dal titolo “Com’è verde la mia età. Invecchiamento sano e fattori di rischio nella salute mentale dell’anziano.”

Ma sai che quasi quasi vengo anch’io? L’argomento mi attira.
Ci farebbe molto piacere. Anzi, sono certa che potresti dispensare ottimi, preventivi consigli su come invecchiare bene. Allora… ti aspettiamo?

Ci sarò con piacere e grazie dell’impegno che dedichi agli Altri!
Grazie a te, Riccardo, per lo spazio concesso ad argomenti che mi stanno particolarmente a cuore!  E complimenti per il servizio che fai anche attraverso il tuo blog!