HO VISTO IL FILM “VERMIGLIO”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2024 @ 7:10 amDue ore di quadri della difficile vita della gente sulle montagne del Trentino 80 anni fa, nel difficile 1944. Bellissimo film, molto denso di sentimenti e di storia della “piccola” grande gente.
Ho notato un mancato espresso riferimento al paese ospite della storia: mai pronunciato il nome suo (o mi è sfuggito?) o quello della Val di Sole, mai una inquadratura distintiva della località che avrebbe potuto essere un qualunque altra località alpina (e non mi riferisco ad un cartello stradale).
Solo due le inquadrature delle montagne: una con la neve, più volte, sempre identica, con le cime dei monti a scalare, sul versante destra orografica del fiume Noce (anch’esso mai nominato: splendida la drammatica inquadratura delle cascate!); una seconda, in estate, mi pare di poter dire nella direzione opposta. Mi sarei invece aspettato una migliore individuazione del paese trentino, una sorta di carta di identità, confinante com’è fra 6000 metri di montagne: i 3000 del Presena e i 3000 della Val di Pejo. Ma da un appassionato sciatore, ex alpinista e fondatore della Carosello Tonale, cos’altro ci si può aspettare?
Sotto il profilo storico, la fine della guerra è stata descritta come una fine effettiva, il che purtroppo sappiamo non essere stato per la permanenza dei tedeschi e la temporanea sopravvivenza del fascismo.
Queste mie osservazioni probabilmente sono fuori dal coro dei meritatissimi giudizi largamente positivi sul film, coro al quale peraltro mi associo molto volentieri, auspicandogli il riconoscimento del premio Oscar.
A Vermiglio, nel 1924, era nato un mio capo diretto, Bruno Kessler, poi senatore, Presidente della Provincia Autonoma di Trento, fondatore e/o Presidente di società, enti e istituzioni per il Trentino, una istituzione lui stesso, prematuramente mancato nel 1991: mi sarebbe molto piaciuto conoscere il suo giudizio. Probabilmente, da grande Persona Politica che era (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso), anche considerata la presenza delle due provincie autonome di Bolzano e di Trento nei titoli che precedono l’inizio della proiezione del film avrebbe, probabilmente il Kessler avrebbe considerato positiva questa astrazione, per evitare qualsiasi spunto di contrapposizione fra due culture: quella soprattutto tedesca dell’Alto Adige- Sud Tirolo e quella soprattutto italiana del Trentino, culture che invece anche grazie alla sua azione sono complementari a livello regionale.