IL PROGETTO CABINOVIA “MISTA” TRENTO-MONTE BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Maggio, 2024 @ 12:55 pmMista, per molti motivi. Mista, perché coinvolge la finanza di due enti pubblici: Comune e Provincia; mista, perché gli obiettivi immediati di uniscono a quelli strategici; mista perché può coinvolgere la finanza pubblica e quella privata; mista perché concilia gli aspetti economici con quelli finanziari; mista perché può essere realizzata con apporti finanziari in linea capitale e anche di debito, mista, perché costruita per trasportare persone e biciclette, stante il fortissimo incremento del cicloturismo e del ciclo escursionismo anche nelle stagioni intermedie destagionalizzate della primavera e dell’autunno. Ora, non è detto che tutte queste componenti debbano/possano essere attivate, ma analizzate tutte, si!
Voglio iniziare da un’esperienza personale. Ho lavorato molti anni all’interno di grandi SpA capogruppo finanziarie miste, cioè in parte di partecipazioni e in parte esse stesse operative. Il rapporto della capogruppo con le società possedute si diversificava a secondo della loro grandezza e del loro ruolo: per le società maggiori la finanziaria capogruppo funzionava soprattutto come società di partecipazioni e finanziaria pura; per le minori operava via via sempre più anche come finanziaria operativa.
Vengo al rapporto fra il Comune capoluogo Trento e la Provincia (PAT) composta da ben 166 comuni, per la stragrande maggioranza di dimensioni piccole e anche minime. Il ruolo che la PAT svolge nei rapporti con i tanti piccoli comuni o loro associazioni territoriali-funzionali deve cambiare quando essa interfaccia i comuni maggiori, capoluogo in testa, nel quale risiede circa un quarto dell’intera popolazione provinciale. In tal caso infatti, da parte della PAT “finanziaria di tesoreria” si deve escludere la tendenza ad operare come “finanziaria operativa” in alcuni settori, limitandosi invece al sostegno finanziario.
Un esempio pratico potrebbe essere il cofinanziamento della progettata cabinovia Trento-Monte Bondone, progetto ripreso e aggiornato come progetto comunale sin dalla campagna elettorale dell’attuale Sindaco del Capoluogo e che deve restare comunale se non altro in quanto idea progettuale ripresa e sviluppata anche a riempire un ampio vuoto progettuale altrui. E ciò, anche
– se il progetto sarà l’innesco di una politica provinciale del turismo, ovvero darà l’avvio alla creazione di un nuovo prodotto turistico provinciale, il Trentino Bike Safari, sull’esempio dell’austriaco Tirol Bike Safari (750 km di ciclo discese messe in rete!), quale importante strumento della necessaria destagionalizzazione del turismo;
– se per il finanziamento dell’opera può essere necessario l’apporto della PAT. Infatti, la eventuale perdita gestionale – probabile negli anni di avvio – sarà più che pareggiata ove l’infrastruttura sia realizzata da un’unica SpA comunale multiservizi, comprendente società comunali che oggi sul loro “utile” di bilancio versano “inutilmente” all’erario importanti imposte;
– in quanto gli effetti più rilevanti del progetto ricadranno direttamente e immediatamente sul territorio e sulla popolazione comunale, cioè sull’Ente Originario, sia come collegamenti viari alla sua base, sia come collegamento del centro cittadino con la sua parte alta “Trento 2000”.
La collaborazione Comune-Provincia non esclude poi la possibile partecipazione della finanza privata, che può essere attuata con l’emissione di Titoli Pubblici BOC/BOP, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali, emessi a norma dell’art. 35 della L. 724 del 23.12.1994 la quale prevede la destinazione dei fondi ad uno specifico investimento; una durata minima dell’investimento di cinque anni; un rendimento per l’investitore superiore di un punto rispetto ai titoli di stato; la convertibilità dei titoli debito in azioni della società di scopo. Questi titoli, emessi per la realizzazione di un investimento locale, potranno ben essere sottoscritti non solo dai residenti, bensì anche dai tanti nostri turisti ai quali potrebbero essere offerti tramite la nostra ricca rete di alberghi e casse rurali, a differenza di certi titoli di Stato, stranamente “riservati” agli Italiani, escludendosi in quel caso l’apporto della ricca finanza privata estera.
Una volta realizzato come progetto comunale, il progetto esso passerà alla PAT per l’estensione e il collegamento del nuovo circuito cicloturistico iniziale (Altogarda – Valle dei Laghi-Valle dell’Adige – Valsugana) all’intero territorio provinciale e a quello bolzanino nella ulteriore prospettiva euroregionale di collegarsi al citato circuito Tirol Bike Safari, creando in tal modo un’area cicloturistica internazionale destagionalizzata unica in ambito europeo.
Da ultimo, per quanto riguarda la disciplina delle biciclette in montagna basta rifarsi ai Quaderni di Ciclo-Turismo e Ciclo-Escursionismo editi dal CAI Centrale e reperibili in internet, i quali mostrano come la materia non vada lasciata libera né vietata, bensì vada regolamentata.
Riccardo Lucatti – Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO aderente alla lista STATI UNITI d’EUROPA.