I NUOVI TITOLI DI DEBITO PUBBLICO “VALORE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2024 @ 3:49 pm

Le tre caratteristiche delle nuove emissioni dei titoli Valore evidenziate dall’emittente: “rendimento elevato; riservati agli Italiani; attrazione volontaria della finanza privata italiana verso il settore pubblico” distraggono dalle loro caratteristiche fondamentali e cioè che la loro emissione 1) continua ad aumentare il livello del debito pubblico e 2) costa al Tesoro molto di più di quanto sarebbe costato il MES Sanitario rifiutato dal Governo.

Io penso invece che occorra di attrarre volontariamente la ricca finanza privata (compresa quella estera, perchè no?) verso il nostro settore pubblico aumentandone la liquidità al contempo diminuendo il livello del debito pubblico, attraverso un nuovo strumento: l’emissione di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita non di debito. Infatti:

  • I Titoli Irredimibili Rendita non prevedono il rimborso del capitale a scadenza ma garantiscono un rendimento migliore degli attuali titoli di debito. L’investitore attua uno swap finanziario: cede capitale e riceve una rendita (superiore).
  • I titoli Irredimibili Rendita sono riclassificabili come non-di-debito in quanto alla loro emissione il Tesoro esclude espressamente l’opzione unilaterale forzosa al loro eventuale riscatto.
  • Gli Irredimibili hanno un tasso in parte fisso e in parte variabile, il che mantiene al giusto livello il loro valore di mercato alla borsa valori.
  • Quando l’investitore vuole rientrare in possesso del capitale investito, li offre in vendita in borsa valori, dove può anche trovare, fra i compratori, anche lo stesso Tesoro, che li acquista come un qualsiasi privato.
  • Per il Tesoro, il maggiore esborso per i maggiori interessi corrisposti è più che compensato dalla cessazione dei rimborsi in linea capitale.
  • Se emessi in sostituzione (sempre volontaria) delle tranche di titoli di debito pubblico in scadenza, riducono il livello del debito pubblico. Ogni ulteriore nuova emissione aumenta la liquidità del Tesoro senza aumentare il livello del debito pubblico.
  • La riduzione del livello debito pubblico migliora lo spread e quindi riduce il costo sui titoli di debito in circolazione o di nuova emissione.
  • 2020: una grande banca italiana ha emesso 1,5 miliardi di propri Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6 miliardi. Ciò ne dimostra la loro grande attrattività.
  • Gli Irredimibili – come tutti i titoli pubblici – sono tassati la metà degli Irredimibili privati (bancari).
  • Gli Irredimibili possono anche essere europei, ad esempio emessi dalla UE e in futuro dagli STATI UNITI D’EUROPA.

Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento – STATI UNITI D’EUROPA.