PUTIN, NETANYAU, ERGDOGAN
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2024 @ 9:18 pmUn mio vecchio capo, il senatore Bruno Kessler (i miei concittadini trentini sanno bene di chi parlo), diceva: “Chi fa le connessioni, vede giusto”. Io ci provo.
In Israele la protesta contro la guerra contro la popolazione Palestinese sta crescendo: la popolazione dell’ebraismo non approva la politica di guerra del governo dei sionisti.
In Turchia, Erdogan perde le più importanti “amministrative” perché il suo despotismo è stato troppo opprimente ma non ha oppresso coma sarebbe piaciuto a Putin.
In Russia Putin riclassifica una operazione militare come guerra, anzi, come guerra santa (e ci risiamo, sia pure con parole diverse, al “deus vult, Got mi uns, Allah ahkar” e così via), impone il reclutamento generale e scontenta moltissime madri, moglie, figli, imprese.
Quo usque tandem? Fino a quando?