CENTRI DI COSTO, CENTRI DI PROFITTO, SPA SINGOLE O MULTISERVIZI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2024 @ 4:32 pm

Un imprenditore, rivenditore di automobili, vende auto nuove; ritira la auto usate, le risistema per la parte meccanica e la carrozzeria in due sale separate dal salone esposizione e le rivende: tutto con un’unica SpA. Vuole però sapere quale siano i bilanci separati delle due attività nuovo-usato. Pertanto chiede al proprio commercialista di redigere due bilancini separati, salvo poi a fine anno presentare un bilancio unico. In tal modo ha trasformato i due settori di attività da centri di costo (tanta finanza richiedono, tanta utilizzano) in centri di profitto (ognuno dei due settori, separatamente considerati, ha generato utili o perdite?) A questo punto l’imprenditore è in grado di decidere se e come sviluppare ogni settore di attività, ma questa è un’altra storia.

Arriviamo al bilancio finale, unico, quello della SpA: l’imprenditore vede con soddisfazione che la sua società chiude con un utile lordo di 2000 (generato dal saldo costi/ricavi dei due settori di attività) sul quale versa all’erario circa 1000 a titolo di imposta sull’utile.

La figlia dell’imprenditore, Lucia, una giovane ragazza piena di energie e spirito di iniziativa, ha aperto una scuola guida. La concorrenza è forte, gli inizi sono difficili e i primi anni la sua società chiude con una perdita di 300 l’anno. Il padre si offre di ripianare quelle perdite e, a valere sul proprio utile netto di 1000, versa alla figlia 300.

Gli resta in mano un utile “nettissimo” di 700.

Al che all’imprenditore viene un’idea: assorbe la società della figlia nella sua spa. Le perdite della figlia di 300 fanno scendere l’utile lordo da 2000 a 1700; egli versa all’erario 850.

Gli resta in mano un utile “nettissimo” di 850.

L’imprenditore ha un altro figlio, Giorgio, il quale si è messo in politica ed è diventato sindaco della città. Giorgio deve dotare la sua città di una nuova cabinovia ma teme che il bilancio annuale possa chiudere in perdita. Una sera il papà gli espone la soluzione adottata nei confronti della figlia e gli dice: “Ma la città, Giorgio, ha due SpA in forte attivo: quella dei parcheggi e quella delle farmacie, le quali ogni anno versano all’erario ingenti somme a titolo di imposta sull’utile di bilancio: riuniscile in una unica SpA multiservizi e affida ad essa anche la realizzazione e gestione della cabinovia. La perdita della cabinovia diventa un costo che riduce l’utile lordo complessivo e quindi le relative imposte. Parte di quello che la società multiservizi pagherà all’erario in meno rispetto a quanto oggi pagano le due citate società sarà più che sufficiente a ripianare l’eventuale perdita del settore cabinovia. E ancora ne avanzerà …”.

Giorgio ringrazia e si avvia a procedere in tal senso.