CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Marzo, 2024 @ 6:47 amMia lettera odierna al quotidiano di Trento “ilT”
Egregio Direttore, l’articolo del Suo quotidiano il 13 marzo 2024, pg.10 a firma M.R.: “Crescono gli impianti sciistici in difficoltà – Il rapporto di Legambiente: stagione innevata più corta di 34 giorni, situazione insostenibile”, mi induce a trasformare una negatività in una grande opportunità di crescita innanzi tutto a livello provinciale.
Mi riferisco all’occasione di riformare in senso strategico-provinciale il progetto della Nuova Cabinovia Trento-Monte Bondone, per fare emergere i vantaggi che indiscutibilmente questo investimento porterà al Trentino, ben oltre quelli – evidenziati in molte occasioni dall’assessore comunale competente – che l’impianto porterà alla città capoluogo.
Mi voglio concentrare sull’impatto positivo che l’impianto potrà avere sul turismo dell’intera nostra provincia, in linea con le indicazioni di esponenti del governo provinciale che invitano ad aumentare le presenze turistiche nelle due stagioni non ancora sature di turisti: primavera e autunno.
Consideriamo l’andamento di alcune variabili: la neve scarseggia; le temperature si alzano, l’età media dei turisti cresce, la diffusione delle e-bike è in forte aumento. Occorre quindi inventarsi e creare “prodotti turistici nuovi” che destagionalizzino il turismo provinciale e attraggano una clientela nuova (oggi tutta di età sempre più avanzata!) proprio anche in quelle due citate stagioni.
Ed ecco la proposta: vendere i nostri “dislivelli” non solo per lo sci o le gite estive, bensì proprio anche in primavera e autunno, creando un sistema provinciale di ciclo-percorsi in discesa, il TRENTINO BIKE SAFARI, analogamente a quanto da anni è stato realizzato in Austria con il TIROL BIKE SAFARI che ha messo in rete 750 km di ciclo discese. In Trentino questo sistema di ciclo discese sarebbe collegato con la già ampia rete delle piste ciclabili di fondo valle. Il progetto potrebbe essere successivamente esteso alla Provincia di Bolzano, per allacciarsi infine al sistema del Tirolo in un’ottica euroregionale.
Quanto alla gestione dell’impatto ambientale, basta rifarsi ai Quaderni di ciclo turismo e ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale e reperibili in internet. Lo sviluppo del turismo provinciale così generato sarebbe notevolissimo, in linea con il notevole sviluppo delle bicilette a pedalata assistita.
L’avvio al progetto potrebbe essere dato proprio dalla nuova cabinovia Trento-Monte Bondone, che realizzerebbe il primo circuito fra la Valle dell’Adige e la Valle dei Laghi/Altogarda Trentino, nei due sensi.
Ove poi questo impianto fosse realizzato da una SpA comunale multiservizi che comprendesse anche attività oggi in forte utile, ci si potrebbe avvalere di quanto non più da esse oggi “inutilmente” versato a titolo di imposta all’erario statale per pareggiare eventuali perdite gestionali della cabinovia, peraltro solo iniziali.
Infine, last but not least, sarebbe più agevole trovare i finanziatori pubblici o privati per coprire la della quota ancora da finanziare, in quanto il bilancio della nuova Spa multiservizi sarebbe pur sempre in forte attivo.
Il progetto dovrebbe avere sin d’ora questa prospettiva strategica inizialmente provinciale, la quale procurerebbe grande consenso e dimostrerebbe il valore progettuale e innovativo della nostra Autonomia.
Sono giunto a queste conclusioni avendo passato una vita da capo azienda; ex scalatore e velista regatante; sciatore e ciclista da sempre; da alcuni anni coordinatore del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.
Riccardo Lucatti