MARIO DRAGHI E I TITOLI IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2024 @ 7:12 am

Sintesi dei suoi interventi a Gand alla riunione informale dei ministri delle Finanze europei, (tratto da Euractiv, Simone Cantarini).

Inizia

– I Paesi devono pensare non solo a dove acquistiamo i beni, ma anche da chi.
– l’Ucraina sarebbe uno dei membri più grandi dell’Unione europea, con tante risorse ma anche con un enorme bisogno di ricostruzione dopo la guerra.
– La fase di profondo cambiamento che sta caratterizzando l’ordine economico globale a causa dei conflitti, della pandemia e del cambiamento climatico, porta con sé profonde sfide in termini di politica economica.
L’Unione europea si trova in una fase critica ed è ora necessario che si unisca per diventare uno Stato.
– E’ probabile che si presentino shock di offerta negativi più frequenti, irregolari e ampi che emergeranno 1) da nuove frizioni nell’economia globale; 2) dalle politiche economiche che metteremo in atto per mitigare queste frizioni.
– E’ necessario un cambiamento nella strategia di politica economica complessiva per stabilizzare il potenziale di crescita e ridurre la volatilità dell’inflazione.
– Il cambiamento dovrà concentrarsi sul completamento delle transizioni in corso sul lato dell’offerta, ma anche sullo stimolo alla crescita della produttività, campo in cui una ampia adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe essere d’aiuto.
– E’ necessario un mix di politiche adeguate a raggiungere questi obiettivi.
– E’ necessario un costo del capitale sufficientemente basso per anticipare la spesa per gli investimenti, una regolamentazione finanziaria che sostenga innovazione e riallocazione del capitale, e politiche di concorrenza che facilitino gli aiuti di Stato.
– Occorre il completamento dell’unione economica e monetaria attraverso un’unione fiscale di natura federale finalizzata a finanziare investimenti relativi alle sfide.
– La politica fiscale sarà chiamata a incrementare gli investimenti pubblici per soddisfare la gamma delle nuove esigenze, con i governi che dovranno affrontare le disuguaglianze in materia di ricchezza e reddito.
– La politica fiscale si troverà a dover svolgere anche un ruolo di stabilizzazione, precedentemente attribuito alla politica monetaria.
– La globalizzazione ha fallito nel diffondere i valori liberali di democrazia e libertà, che ha indebolito nei Paesi che ne erano stati i principali sostenitori, finendo per alimentare la crescita di forze che guardano maggiormente alla dimensione interna.
– Negli ultimi anni si sono verificati molti cambiamenti profondi nell’ordine economico globale. Una delle conseguenze è che in Europa si dovrà investire una quantità enorme di denaro in un tempo relativamente breve e non si riferisce solo al denaro pubblico, ma anche al risparmio privato: come verrebbero mobilitati questi risparmi privati in misura molto maggiore rispetto al passato.

Finisce.

Sono parole che sia pure indirettamente confermano una mia proposta. Infatti, da qualche anno – in un libro e spesso ancora in miei recenti scritti – ho proposto come attirare volontariamente la ricca finanza privata italiana (ed estera!) verso il nostro settore pubblico con l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI RENDITA NON DI DEBITO.

Cito alcuni dati finanziari italiani (in miliardi di Euro, stime al giugno 2024):

– Debito pubblico 2.950.
– Ricchezza finanziaria privata (c/c bancari) 1.600
– Ricchezza finanziaria privata (altre forme) 3.700
– Totale ricchezza finanziaria privata 5.300
– Ricchezza immobiliare privata 5.700
– Totale ricchezza privata 11.000.

Orbene, l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI realizza semplicemente uno swap-scambio finanziario, in quanto si scambia un capitale con una rendita.
Se i titoli prevedono l’espressa esclusione del diritto di riscatto ma non la possibilità che il Tesoro si proponga acquirente e eventuali liberi venditori, la loro emissione
– rende questi titoli classificabili di rendita e non di debito;
– attrae VOLONTARIAMENTE verso il nostro settore pubblico la finanza privata italiana ed ESTERA;
– riduce il debito pubblico e contemporaneamente aumenta la liquidità del Tesoro;
– migliora i flussi finanziari, in quanto i maggiori esborsi per i maggiori rendimenti sono più che compensati dai cessati rimborsi in linea capitale;
– migliora lo spread riducendo il costo del nostro debito pubblico;
– frena il ricorso dei privati all’acquisto delle pericolose criptovalute.

E localmente, con l’emissione di BOC-BOP-BOR Buoni Ordinari Comunali-Provinciali-Regionali, titoli di debito ex art. 35 della L. 23.12.94 vincolati all’esecuzione di OOPP, con durata non inferiore a 5 anni, rendimento +1%  rispetto ai titoli del Tesoro, convertibili in azioni della relativa società di scopo.