MARIO DRAGHI E I TITOLI IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2024 @ 8:35 am

MIA LETTERA ODIERNA AD UN QUOTIDIANO DI TRENTO

“Al suo arrivo a Gand, alla riunione informale dei ministri delle Finanze europei, l’ex presidente della Banca Centrale Europea ed ex premier italiano Mario Draghi ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla situazione economica globale e ai prossimi passi che secondo lui bisognerebbe compiere in Europa. Draghi ha dichiarato:

“Come tutti sappiamo, negli ultimi anni si sono verificati molti cambiamenti profondi nell’ordine economico globale. Questi cambiamenti hanno avuto una serie di conseguenze. Una delle quali è chiara: in Europa si dovrà investire una quantità enorme di denaro in un tempo relativamente breve” …  e non vedo l’ora di iniziare questa discussione per sapere cosa pensano i ministri delle Finanze e cosa stanno preparando su come finanziare queste esigenze di investimento. Qui non mi riferisco solo al denaro pubblico, ma anche al risparmio privato. Come verrebbero mobilitati questi risparmi privati in misura molto maggiore rispetto al passato. E non vedo l’ora di avere questa discussione”.

Sono parole che sia pure indirettamente confermano una mia proposta. Infatti, da qualche anno – in un libro e spesso ancora in miei recenti scritti – ho proposto come attirare volontariamente la ricca finanza privata italiana (ed estera!) verso il nostro settore pubblico con l’emissione di titoli pubblici irredimibili rendita non di debito.

Cito alcuni dati finanziari nostrani (miliardi di Euro, stime al giugno 2024):
 – Debito pubblico 2.950
Ricchezza finanziaria privata (c/c bancari) 1.600
– Ricchezza finanziaria privata (altre forme) 3.700
– Totale ricchezza finanziaria privata 5.300
 – Ricchezza immobiliare privata 5.700
– Totale ricchezza privata 11.000

Orbene, l’emissione di titoli pubblici irredimibili realizza semplicemente uno swap-scambio finanziario, in quanto si scambia un capitale con una rendita. Se i titoli prevedono l’espressa esclusione del diritto di riscatto ma non la possibilità che il Tesoro si proponga acquirente e eventuali liberi venditori, la loro emissione

– rende questi titoli classificabili di rendita e non di debito;
– attrae volontariamente verso il nostro settore pubblico finanza privata italiana ed estera
– riduce il debito pubblico e contemporaneamente aumenta la liquidità del Tesoro;
– migliora i flussi finanziari, in quanto i maggiori esborsi per i maggiori rendimenti sono più che compensati dai cessati rimborsi in linea capitale;
– migliora lo spread riducendo il costo del nostro debito pubblico;
– frena il ricorso dei privati all’acquisto delle pericolose criptovalute.

Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA -IL CENTRO – RENEW EUROPE

CETERUM CENSEO EUROPAM POLITICAM PERSEQUENDAM ESSE, ovvero, per chi non ha studiato il latinorum, “Comunque sia chiaro, sapete bene come la penso: dobbiamo realizzare una UE POLITICA.”