TO GO PUBLIC oppure EMETTERE TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 7:50 am

“To go public”: a prima vista sembrerebbe che ci si stia muovendo verso il settore pubblico. E invece l’espressione inglese indica il contrario, cioè muoversi verso il pubblico dei cittadini.
Parlando di SpA, significa quotare in borsa la società, cioè aprirne il capitale sociale ai cittadini, cioè privatizzare.

C’è un altro modo di privatizzare una SpA pubblica: vendere direttamente a privati una parte delle sue azioni. E’ quello che pare abbia intenzione di fare l’attuale governo con i propri gioielli di famiglia (ad esempio: ferrovie e poste), per fare cassa a fronte delle crescenti necessità finanziarie dovute alla sciagura di quel 110% architettato da tal Giuseppi, Conte de’ Piciemmis e alla riduzione di acquisti di titoli di debito pubblico prevista da parte della BCE.

Mi chiedo: quanto di tutto ciò comprende a fondo la massa della popolazione e soprattutto quella votante a destra?

Non sarebbe il caso, invece, di attrarre liberamente verso il Tesoro la ricca finanza privata italiana ED ESTERA (!), con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA che escludano espressamente il diritto al loro riscatto (ma ovviamente non il loro libero riacquisto in Borsa da parte del Tesoro) in modo da poterli legittimamente riclassificare come TITOLI NON DI DEBITO? In tal modo si AUMENTEREBBE LA LIQUIDITA’ SENZA AUMENTARE IL DEBITO.
Se poi questi titoli fossero emessi anche in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza, in tal caso RIDURREBBERO IL DEBITO PUBBLICO!
Dice …ma il rendimento degli Irredimibili dovrebbe essere maggiore e quindi crescerebbe il flusso di denaro in uscita a fronte del suo pagamento. Rispondo: si, è vero, ma quel flusso sarebbe assai più che compensato dal cessato flusso in uscita dei rimborsi in linea capitale.

Agosto 2020, una grande banca italiana ha emesso 1,5 mildi si propri irredimibili ricevendo richieste dI acquiso per ben 6 mildi! E dire che gli irredimibili pubblici sarebbero tassati la metà degli irredimibili bancari (privati)!

Ed allora, perchè no? Se non ora, quando? Sono quattro anni che insieme al mio amico Gianluigi De Marchi lo stiamo proponendo: noi due siamo solo due gocce, ma … gutta cavat lapidem!

F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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