BLOCKCHAIN, MINING CRIPTOVALUTE, ENERGIA, TITOLI IRREDIMIBILI.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2023 @ 4:19 pm

(mia lettera odierna al Direttore del quotidiano trentino ilT)

Egregio Direttore, a pagina 9 del quotidiano trentino ilT del 30 dicembre leggo un lungo articolo sui successi di una società trentina che opera nel settore delle cosiddette criptovalute. Mi permetto di chiedere che la materia sia esposta in modo comprensibile anche da parte dei non addetti ai lavori e che sia fatta distinzione fra le procedure e la materia trattata.


Infatti – salvo errore del quale mi scuso sin d’ora – la procedura blockchain è un sistema di registrazione software con caratteristiche “notarili”, ovvero le cui registrazioni una volta effettuate non sono più modificabili. Questa sua caratteristica la rende molto utile nella gestione delle catene industriali di montaggio, nella gestione catastale degli immobili, nelle trattative commerciali e finanziarie, solo fare qualche esempio.
Orbene, il fatto che sia una procedura sicura nelle trattative finanziarie non significa – ipso facto – che la materia finanziaria (nell’articolo citato, le criptovalute) sia una materia altrettanto sicura.


In altre parole: una gestione perfetta di una moneta imperfetta non cambia la natura della moneta trattata. In ulteriori altre parole, la questione torna ad essere la stessa: le criptovalute cosa sono? Hanno solo un prezzo o anche un valore? Come sono regolate dalle autorità finanziarie dei singoli paesi?
Se poi oltre a garantire i processi di scambio delle criptovalute, il sistema è attivo anche sul “mining” cioè sulla estrazione delle criptovalute dai complessi algoritmi che le creano, il discorso si complica.
La questione inoltre si “appesantisce” vieppiù quando si sposta sul fatto che si tratti di un “mining” che consumi una quantità di energia minore di quella – enorme – altrimenti necessaria.


Il ragionamento va fatto anche in relazione ad altra notizia del Suo giornale (pag. 6) che attesta che dall’ottobre 2022 all’ottobre 2023 i depositi bancari sino scesi del 10,5%, da 1.452 miliardi a 1.300 miliardi e che circa 85 miliardi si sono spostati verso depositi remunerati con rendimenti superiori al 3%. Al che mi chiedo: quanta moneta “vera” è stata cambiata con moneta “finta”? In breve ed in sintesi: occorre riportare l’attenzione sulla natura delle criptovalute. Solo dopo, sulla loro gestione.

Infine, last but not least, quali nuovi strumenti il Tesoro debba attivare per attrarre in modo volontario e competitivo la ricca finanza privata (italiana ed estera) verso il nostro settore pubblico, magari attraverso l’emissione di Titoli Pubblici Rendita Irredimibili non di debito, come da me indicato e pubblicato sul Suo giornale il 22 dicembre scorso, al quale mi permetto di rimandare. La ringrazio.

Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista Italia Viva Trentino, partecipante a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE #italiavivatrentino #Italiaviva