ITALIA SPA E GLI IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2023 @ 5:23 pm

Lo so raga … lo so … che il nostro paese non è una SpA machevvoletemai tuttaunaparola, ho passato una vita a fare il capo di Spa e allora … allora mi viene da fare un paralleo fra la finanza delle SpA e quella dello Stato.

Premetto: gli “Irredimibili” non sono un nuovo gruppo di super eroi (per quanto …) ma una tipologia di titoli pubblici e privati. Ma andiamo con ordine.

Una SpA ha urgente bisogno di ulteriore risorse finanziarie. Ha due opzioni: chiederle agli azionisti sotto forma di nuove azioni, lanciando un aumento di capitale; oppure indebitarsi con l’emissione di titoli di debito o prendendo soldi dalle banche. Nel primo caso la SpA non aumenta il suo debito. Nel secondo, si.

Il Tesoro italiano ha urgente bisogno di ulteriore risorse finanziarie. Ha tre opzioni: chiederle ai cittadini di sottoscrivere Titoli Rendita Irredimibili; indebitarsi con l’emissione di titoli di debito o prendendo soldi dalle banche; imporre nuove tasse e ridurre i servizi. Nel primo caso il Tesoro non aumenta il suo debito, bensì opera uno swap finanziario: riceve un capitale e consegna una rendita. Nel secondo caso aumenta il suo debito; tertium non datur!

1 – Dice, si, vabbè, ma cosa sono questi irredimibili? Rispondo: sono titoli (nel caso nostro pubblici) rispetto ai quali l’emittente non ha l’obbligo di restituire il capitale ma corrisponde all’investitore una rendita maggiore rispetto a quella dei titoli di debito. All’emissione, lo Stato RINUNCIA ESPRESSAMENTE AL DIRITTO DEL LORO RISCATTO il che li fa classificare TITOLI NON DI DEBITO MA DI RENDITA.

2 – Dice … ma quali sono i vantaggi per lo Stato? Rispondo. – Con la loro emissione in sostituzione VOLONTARIA di titoli di debito in scadenza, lo Stato DIMINUISCE IL PROPRIO DEBITO.- Con ulteriori emissioni, lo Stato AUMENTA LA PROPRIA LIQUIDITA’ SENZA AUMENTARE IL DEBITO.

3 – Dice … si vabbè, ma per lo stato aumenta il costo per il pagamento di una rendita maggiore! Rispondo: si, aumentano del 2-3% i flussi di cassa in uscita per pagamento della maggiore rendita ma diminuisce del 100% il flusso in uscita per la mancata restituzione del capitale.

4 – Dice .. si vabbè … l’investitore riceve una rendita maggiore ma se vuole riavere il suo capitale? Rispondo: vende i titoli in borsa, dove può anche trovare – fra i tanti possibili liberi acquirenti – anche lo Stato. Il tasso di rendimento è in parte fisso e in parte variabile così da mantenere il valore nominale del titolo pari a 100.

5 – Dice … esiste un precedente recente? Rispondo: nel 2020 una grande banca italiana ha emesso 1,5 mildi di propri titoli irredimibili (CON OPZIONE DI RISCATTO, QUINDI QUESTI SI, TITOLI DI DEBITO!) al 4% ricevendo richieste di acquisto per ben 6,0 mildi benchè fossero a tassazione piena in quanto emessi da un privato. In caso di irredimibili statali, la tassazione sarebbe la metà.

6 – Dice … ma oggi sono classificati titoli di debito. Rispondo; oggi. Oltre a quanto ho detto circa l’espressa rinuncia al diritto di riscatto, lasciatemi citare GIORGIO LA PIRA : da sindaco di Firenze stava assegnando case popolari secondo equità. I suoi gli fecero notare che la legge prevedeva altri criteri. La Pira rispose: “Io assegno le case, voi andate a cambiare la legge”. E qui, con gli irredimibili, si tratta solo di adeguare la classificazione alla reale natura del titolo.

7 – Dice … ma in generale quale fenomeno si attiva? Rispondo: si attira volontariamente la ricca finanza privata italiana ed estera verso il nostro settore pubblico.

8 – Dice… ma potrebbero essere emessi anche a livello europeo? Rispondo: si, soprattuto dai paesi “deboli” (Potogallo, Spagna, Italia, Grecia …) perchè i risparmatori dei paesi forti non correndo il rischio di perdere il capitale, sarebbero attratti dai rendimenti elevati.

9 – Dice … ma allora, WHY NOT? Rispondo: non lo so …

10 – Dice … non lo sai? Rispondo: io ci ho solo scritto un libro …