IL VANGELO SECONDO … UMBERTO ECO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Maggio, 2023 @ 3:26 pm

Vangelo, euangelion, buon annuncio. No raga, Eco non ha mai inteso di porsi come predicatore della fede! No, raga, scialla … tranquilli! Sono io che fra i tuoi tanti libri ne ho eletto uno a buona novella, buona nel senso che ci mette in guardia conto un certo “credo” politico e ci avverte: non dobbiamo avere la pretesa di vedere sfilare per le strade camice nere manganellodotate per dire che sta per tornare quella forma di oppressione. No. Vi sono alcune caratteristiche tipiche del “fascismo eterno” che Eco elenca nel suo little but great libro, mettendoci in guardia nel senso che “.. è sufficiente che una solo di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista”. Le elenco qui, in estrema sintesi.

1) Fascismo è “culto della tradizione” nel senso che “non ci può essere avanzamento del sapere: la verità (anche politica, n.d.r.) è già annunciata una volta per tutte, e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio”!
2) Il tradizionalismo implica il “rifiuto del modernismo”. La lode nazista dei successi industriali “era solo l’aspetto superficiale di una ideologia basata sul sangue e sulla terra … l’illuminismo è visto come l’inizio della depravazione moderna. Il fascismo è irrazionale.”
3) L’irrazionalismo dipende anche dal culto dell’azione per l’azione. L’azione è bella di per se’ e deve essere attuata prima e senza una qualunque riflessione, per cui la cultura critica è sospetta.
4) Quando il disaccordo è giudicato tradimento.
5) Quando si ha paura della differenza: il primo appello di un movimento prematuramente fascista è contro gli intrusi.
6) Il fascismo scaturisce dalle classi frustrate, quindi una sua caratteristica storica è l’appello alle classi medie frustrate.
7 – Gli unici che possono fornire una identità ad una nazione priva di una identità sociale sono i nemici: da qui l’ossessione del complotto che viene fatto emergere facendo appello alla xenofobia.
8 – I “nemici” sono troppo ricchi o troppo poveri: il fascismo perde le guerre perchè incapace di valutare la forza del “nemico”.
9 – Non lotta per la vita, bensì vita per la lotta: il pacifismo è collusione con il nemico.
10 – Elitismo, disprezzo per i deboli.
11 – Ciascuno è educato per diventare un eroe, Il culto della morte.
12 – Machismo, si trasferisce la volontà di potenza su questioni sessuali: inferiorità delle donne, condanna della castità e dell’omosessualità.
13 – Populismo qualitativo: la volontà del duce di turno è fatta passare come quella unica, uniforme, compatta di un popolo massa uniforme e informe qualitativamente omogenea che esprima un’unica volontà.
14 – l’uso della neo lingua, come in 1984 di Orwell: lessico povero e sintassi elementare per limitare gli strumenti di un ragionamento complesso e critico.

Raga, l’elencazione di Eco è terminata. Ma “a me mi” piace aggiungere del mio, quattro ulteriori segnali di pericolo sorti dopo la scomparsa di Eco sono:

15 – la democrazia diretta, diretta da poche persone cioè oligarchia, cioè fine del parlamentarismo.
16 – Il monopresidenzialismo (della Repubblica e del CdM) diretto, cioè fine delle garanzie costituzionali.
7 – Il sovranismo anche a livello UE che impedirebbe la trasformazione strategica della UE da organo amministrativo a organo politico.
8 – Il “fascismo dentro”, cioè dichiararsi contro il fascismo (cosa costa?) ma adottarne le caratteristiche.

THE END, con buona pace di chi non vuole che di usino parole straniere.