L’AUTONOMIA AMMINISTRATIVA del TRENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Novembre, 2022 @ 2:12 pmIl primo caso in Italia fu quella concessa dall’Austria ai Lorena per il governo del Granducato di Toscana, terra che fu loro assegnata dall’Austria o quale “contropartita” della cessione alla Francia del loro Granducato dell’Alsazia-Lorena. I Lorena utilizzarono bene quell’autonomia politicamente (furono molto tolleranti e “democratici” per come lo si poteva essere in quel tempo); sia iniziando a promuovere il turismo; sia per la bonifica della Maremma Grossetana, quella per la quale i loro predecessori, i Medici, si erano limitato a creare l’Ufficio dei Fossi. In oltre realizzarono la ferrovia Firenze-mare dalla stazione fiorentina della “LEOPOLDA” fino a Pisa e a Livorno.
Non voglio ripetere qui l’origine e la storia della nostra (del Trentino Alto Adige) Autonomia Amministrativa, ma intendo richiamare l’attenzione sulla sua situazione attuale. Infatti …
- … con la caduta degli ideali politici, giusti o errati che siano stati;
- con un generale impoverimento culturale della classe politicala quale, salvo qualche pregevole eccezione, è stata la politica delle TV, di una sinistra che a forza di pretendere di allargare la propria base ha perso il contato con la propria base; dei Vaff e della “democrazia” diretta (diretta da poche persone, quindi oligarchia); di una destra che si paluda da centro-destra;
- con il maldestro tentativo di riposizionamento della sinistra e della destra, entrambi verso un centro che non è il loro;
- con il conseguente impoverimento delle idee e della professionalità politica …
oggi la politica romana tende ad essere sempre più “amministrazione concreta” (salvo riuscirci o meno); tende ad essere una politica “personalista “ per se stessa e anti personale nei confronti altrui; tende a preoccuparsi delle prossime elezioni anzichè delle prossime generazioni.
Questa ondata di negatività ha raggiunto anche la nostra amministrazione locale che ha seguito la deriva nazionale, volendo essere più in linea con la tendenza nazionale anziché a difesa e ad implementazione della propria Autonomia Amministrativa, per cui se Roma piange (la morte della buona Politica), Trento non sta ridendo, con un governo provinciale preoccupato a fare una politica simile a quella nazionale anziché continuare ad amministrare meglio di quella nazionale.
Nel 2014 avremo le elezioni “amministrative” provinciali trentine. Ecco, io vorrei poter scrivere il termine “amministrative” senza la virgolettatura, cioè che esse possano far emergere i politici o le politiche che hanno portato – da Roma – i maggiori risultati concreti per l’amministrazione/governo del nostro territorio, indipendentemente dall’appartenenza politica a partiti politici installati nel governo centrale.
Infatti se noi stesisi elettori locali non dessimo rilevanza al significato ed ai risultati concreti delle nostre Persone Locali già impegnate a Roma, non ci dovremo lamentare se perderemo il ruolo di esempio di Autonomia amministrativa speciale, di fronte a chi questa Autonomia non ce l’ha ancora (e la anela) e anche rispetto a chi ce l’ha già, ma la usa male.
Riccardo Lucatti, Coordinamento Provinciale ITALIA VIVA TRENTINO